Risultati. Speranza di vita. Mortalità proporzionale



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Risultati Dal 1 gennaio 1997 al 31 dicembre 2002 è stato registrato, per l intera regione, un numero totale di decessi pari a 274.869. Di questi, 3.461 sono stati eliminati perché mancanti del codice ISTAT del comune di residenza (1,3%). Non sono stati osservati record mancanti dell informazione sulle variabili causa di decesso, sesso ed età. Speranza di vita In Sicilia, la speranza di vita alla nascita, per il biennio 2001-2002, è per gli uomini pari a 77,2 anni mentre per le donne è di 81,9 anni (Tabelle E.1). Si osserva pertanto un continuo incremento della speranza di vita se confrontato con quella calcolata per i quadrienni riportati nel volume precedente. In particolare, l incremento maggiore si osserva per gli uomini (0,5%) rispetto alle donne (0,1%); Per entrambi i sessi si osservano attese di vita più alte rispetto ai valori regionali nelle province di Agrigento, Ragusa e Trapani, più basse nelle province di Caltanissetta, Catania, Palermo e Siracusa. Anche negli adulti e negli anziani si assiste al medesimo andamento per cui il miglioramento dell attesa di vita è più elevato negli uomini rispetto alle donne. Mortalità proporzionale Rispetto alla proporzione tra le cause di decesso descritte nel volume precedente, non sono state evidenziate differenze con la mortalità proporzionale calcolata sulla base dei decessi attribuibili ai cittadini residenti in Sicilia durante il biennio 2001-2002. Le malattie del sistema circolatorio rappresentano per entrambi i sessi la principale causa di morte, (uomini 42%; donne 50%) (Figura F.1). La seconda causa di morte è invece rappresentata dai tumori (uomini 28%; donne 21%), seguita dalle malattie dell apparato respiratorio negli uomini (8%) e dalle malattie delle ghiandole endocrine nelle donne (6%). A differenza della prima pubblicazione, in questo aggiornamento si evidenzia che in età pediatrica la principale causa di decesso è rappresentato dai tumori (Figura F.2). (uomini 24%; donne 21%). I traumatismi e gli avvelenamenti rappresentano invece la seconda causa di decesso (uomini 23%; donne 20%) seguiti dalle malattie del sistema circolatorio. Nella classe d età 15-64 anni (Figura F.3) le cause tumorali si mantengono la principale causa di decesso (uomini 36%; donne 48%); cresce proporzionalmente il numero di decessi per malattie del sistema circolatorio (uomini 29%; donne 22%); diminuiscono i traumatismi e gli avvelenamenti (uomini 14%; donne 6%). Nella classe d età 65-74 anni (Figura F.4), la principale causa di morte per gli uomini è rappresentata dai tumori (38%) mentre per le donne dalle malattie del sistema circolatorio (37%). Anche la terza causa di morte è proporzionalmente differente per entrambi i sessi, essendo rappresentata dalle malattie dell apparato respiratorio per gli uomini (7%) e dalle malattie delle ghiandole endocrine, nutrizionali e metaboliche per le donne (9%). Dai 75 anni e oltre (Figura F.5), per entrambi i sessi, la principale causa di mortalità è costituita dalle malattie del sistema circolatorio (uomini 50%; donne 58%) seguite dai tumori (uomini 21%; donne 14%) e, rispettivamente per gli uomini e per le donne, dalle malattie dell apparato respiratorio (10%) e dalle malattie delle ghiandole endocrine, nutrizionali e metaboliche (6%). L analisi condotta per le sole cause tumorali mostra anche per il biennio 2001-2002 sostanziali differenze in funzione del sesso, 17

che tuttavia non si discostano in modo significativo da quanto è stato evidenziato nello studio precedente. Per gli uomini, nel loro insieme (Figura F.6 u), i tumori maligni della trachea, dei bronchi e dei polmoni rappresentano la principale causa di decesso (27%) seguita dai tumori maligni del colon e del retto (9%) e dal tumore maligno della prostata (9%). L analisi per fasce d età mantiene i tumori maligni della trachea dei bronchi e dei polmoni la principale causa di morte, il tumore maligno del colon e del retto la terza causa di mortalità. (Figure F.7 u - F.8 u - F.9 u). All età 15-64 anni la seconda causa di decesso per tumori è rappresentata dal tumore maligno dei tessuti linfatici ed emopoietici, all età di 65-74 anni dal tumore maligno del fegato mentre a partire dai 75 anni dal tumore maligno della prostata. Nella donna la situazione è tendenzialmente sovrapponibile per tutte le classi d età (tutte le età, 15-64, 65-74), evidenziando nel tumore della mammella la principale causa di decesso (Figure F.6 d - F.7 d - F.8 d - F.9 d), seguita rispettivamente dai tumori maligni del colon e del retto e dai tumori maligni dei tessuti linfatici ed emopoietici. Si differenzia la classe che va dai 75 anni ed oltre che invece evidenzia nei tumori maligni del colon e del retto la principale causa di decesso, proporzionalmente seguita dal tumore maligno della mammella e dei tumori maligni dei tessuti linfatici ed emopoietici. Mortalità generale Per l intera Regione e per il biennio 2001-2002 è stato registrato un numero medio annuale di decessi pari a 44.354, inferiore a quello osservato nel quadriennio 1997-2000. Del totale dei decessi il 50,4% è attribuito agli uomini il 49,6% alle donne (Tabelle H.1 u - H.1 d). La mortalità più alta negli uomini viene confermata dal rapporto dei tassi grezzi calcolato sia sulla popolazione totale regionale (1,18) che sulle diverse popolazioni provinciali. In particolare, il rapporto più alto si osserva nella provincia di Enna (1,12); il rapporto più basso nella provincia di Messina (1,05). Il rapporto uominidonne tra i rispettivi tassi standardizzati diretti, nel biennio 2001-2002 e per l intera regione (1,53), conferma una mortalità più elevata negli uomini rispetto alle donne. Infatti, il rapporto tra i tassi standardizzati degli anni di vita persi a 75 anni evidenzia un valore più alto rispetto ai rapporti delle altre statistiche di mortalità considerate nel presente studio. Confermando, non soltanto una mortalità più elevata negli uomini, ma soprattutto una mortalità precoce più alta negli uomini rispetto alle donne. Dall analisi delle statistiche sulla la mortalità precoce, si osserva che il rischio di morire prima dei 74 anni è pari al 33,5% per gli uomini e al 20,0% per le donne, si osserva dunque una riduzione del rischio morte pur riconfermandosi i valori più alti nella provincia di Caltanissetta (uomini 35,7%; donne 21,3%). Il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 59,8 per gli uomini e a 34,6 per le donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti, nell arco dei sei anni in studio, evidenzia una riduzione della mortalità generale per entrambi i sessi tra il primo e il secondo biennio, mentre si assiste ad un modesto incremento nell ultimo biennio in studio. Tuttavia nell intero periodo in esame si passa negli uomini da 769,2 a 737,0 per 100.000 abitanti, mentre nelle donne da 497,1 a 481,4 per 100.000, evidenziando una riduzione rispettivamente del 4% negli uomini e del 3% nelle donne. Per entrambi i sessi, in tutte le province siciliane, si osservano gli stessi andamenti temporali dei tassi standardizzati diretti osservati per l intera regione, ad eccezione di quelli osservati per gli uomini nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Trapani dove il trend si mantiene in decremento anche nell ultimo biennio. I rapporti standardizzati di mortalità, rappresentati nelle mappe provinciali, evidenziano una mortalità significativamente più elevata rispetto a quelle attese nelle province di Palermo (uomini: SMR=103,6; donne: SMR=103,8); di Catania per gli uomini (SMR=103,2) e di Caltanissetta per le donne (SMR=109,4). L analisi eseguita a livello distrettuale evi- 18

denzia, per il biennio 2001-2002, un numero di decessi significativamente più elevato riferibile agli uomini rispetto all atteso regionale nei distretti sanitari di Caltanissetta; Catania metropolitana; Paternò; Palermo metropolitana e Lentini, sebbene non si osservino rapporti standardizzati di mortalità superiori a 120. Nelle donne si osserva un eccesso, statisticamente significativo, di mortalità generale riferibile al distretto di Gela (SMR=122,6) e, anche se più modesti, degli eccessi statisticamente significativi anche per i distretti di Caltanissetta, Paternò, Palermo metropolitana e Vittoria. Per quanto riguarda le stime Bayesiane dei rapporti standardizzati di mortalità, si osservano per gli uomini alcuni eccessi di mortalità in alcuni territori dell area di nord ovest e centro orientale della Sicilia. Nelle donne si osservano alcuni eccessi anche nell area centro-meridionale. tra la Sicilia e le altre regioni italiane, per l anno 2002, si osserva una situazione diversificata per i due sessi (Figure I.1). Per gli uomini si osservano tassi più elevati nelle regioni del nord ed in alcune regioni del centro e del sud, per le donne si osservano tassi più elevati in quasi tutte le regioni del centro-sud e nelle regioni di nord-ovest. Per entrambi i sessi ma soprattutto nelle donne, la Sicilia si pone fra le regioni con i tassi più elevati. Mortalità per causa Mortalità per malattie infettive e parassitarie In Sicilia il carico di decessi attribuibile alle malattie infettive è relativamente basso. In particolare nel biennio 2001-2002 si osserva un numero medio annuale di decessi pari a 233,5 dei quali il 53,5% negli uomini e il restante 46,5% nelle donne (Tabelle H.2 u - H.2 d). La mortalità più alta negli uomini per malattie infettive è evidenziata dal rapporto tra i tassi grezzi (1,2), calcolati per l intera regione, e i tassi calcolati per le varie province, ad eccezione di Caltanissetta e Messina dove si osservano dei rapporti inferiori all unità. Dall analisi degli indicatori di mortalità prematura si osserva che il rischio di morire prima dei 74 anni per malattie infettive è pari allo 0.4% negli uomini e allo 0,2% nelle donne. Anche il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni è basso ed è pari a 0,6 negli uomini e 0,4 nelle donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti, nei sei anni in studio, evidenzia un modesto incremento della mortalità per malattie infettive per entrambi i sessi. In particolare, negli uomini l incremento è pari al 16%, mentre nelle donne al 20%. L incremento della mortalità per malattie infettive viene confermato anche dalle analisi disaggregate a livello provinciale ad eccezione della provincia di Messina negli uomini e della provincia di Ragusa nelle donne dove invece si osservano dei trend temporali in decremento. I rapporti standardizzati di mortalità mostrano eccessi, statisticamente significativi, per gli uomini nella provincia di Siracusa (SMR=170,5), per le donne nella provincia di Caltanissetta (SMR=197,9). A livello distrettuale si osservano eccessi di mortalità significativamente al di sopra dell atteso regionale nei soli distretti sanitari di Lentini per gli uomini e di Caltanissetta e Bagheria per le donne. Per quanto riguarda le stime Bayesiane dei rapporti standardizzati di mortalità, si osserva, sia per gli uomini che per le donne una distribuzione abbastanza disomogenea in tutta la Sicilia, sebbene un eccesso di mortalità venga evidenziato nell area sud orientale dell isola, con minore intensità nelle donne. di mortalità per malattie infettive tra la Sicilia e le altre regioni italiane si osservano, per entrambi i sessi, dei tassi tendenzialmente più bassi rispetto al resto d Italia. Inoltre si osserva una situazione abbastanza sovrapponibile tra i due sessi e diversificata tra le varie regioni (Figure I.2), non evidenziandosi delle differenze tra le aree del nord, del centro e del sud. Mortalità per tumori Il numero medio annuale di decessi per patologie tumorali, nell intera regione Sicilia durante l ultimo biennio in studio, è pari a 10.826,0 di cui il 4% è da ricondurre a patolo- 19

gie tumorali benigne e il restante 96% ai tumori maligni. Fra questi ultimi il 57% dei decessi si verifica negli uomini mentre il 43% alle donne (Tabelle H.5 u - H.5 d). La mortalità per tumori maligni, più elevata negli uomini, si evidenzia anche dal rapporto fra i tassi standardizzati di mortalità che, per l intera popolazione regionale, è paria a 1,4. Anche i rapporti calcolati nelle varie province mostrano la medesima tendenza con il valore più alto nella provincia di Siracusa. Dall analisi di mortalità precoce si osserva che il rischio di morire prima dei 74 anni per tumori maligni in Sicilia è più alto negli uomini (13,7%) rispetto alle donne (7,9%). Il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 16,1 per gli uomini e a 11,4 per le donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti, nel periodo considerato, evidenzia un trend pressoché costante negli uomini e in modesta crescita nelle donne. I trend per le varie province mostrano incrementi solo per le province di Agrigento, Catania, Ragusa e Siracusa negli uomini e di Caltanissetta, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani nelle donne. I rapporti standardizzati di mortalità illustrati evidenziano eccessi di mortalità statisticamente significativi nella provincia di Catania per i soli uomini (SMR=105,2), e per la provincia di Palermo in entrambi i sessi (uomini SMR=106,4; donne SMR=107,5). A livello distrettuale si osserva un eccesso significativamente più alto dell atteso regionale nel distretto sanitario di Palermo metropolitana. Per quanto riguarda le stime Bayesiane dei rapporti standardizzati di mortalità, si osservano sia per gli uomini che per le donne una distribuzione relativamente omogenea in tutta la Sicilia, sebbene un eccesso di mortalità venga evidenziato nell area nord occidentale dell isola. di mortalità per tutti i tumori tra la Sicilia e le altre regioni italiane, si osservano per la regione Sicilia, e per entrambi i sessi, valori inferiori rispetto alle altre regioni del centro- nord (Figure I.3). In Italia si osserva un trend con tassi tendenzialmente più alti nelle regioni del nord e che diminuiscono verso le regioni del meridione. Tumori maligni dello stomaco Nell ultimo biennio in studio si osserva un numero medio annuale di decessi pari a 581,0 di cui il 54,8% negli uomini e il 45,2% nelle donne (Tabelle H.7 u - H.7 d). Anche il rapporto tra i tassi grezzi di mortalità evidenzia una maggiore frequenza di decessi negli uomini. I rapporti tra i tassi grezzi, a livello provinciale, confermano quanto osservato per l intera regione ad eccezione della provincia di Messina dove si osserva un numero di decessi e un tasso grezzo maggiore nelle donne. L analisi degli indicatori di mortalità precoce evidenzia un rischio di decesso per tumore maligno dello stomaco prima dei 74 anni di vita più elevato negli uomini (0,9%, uomini; 0,4% donne). Anche il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni, sebbene relativamente basso, risulta comunque più alto per gli uomini (0,9 uomini; 0,5 donne). L andamento dei tassi standardizzati diretti, evidenzia un decremento della mortalità per tumore maligno dello stomaco, in entrambi i sessi. I trend di mortalità, nelle nove province siciliane, mostrano un andamento abbastanza sovrapponibile a quello osservato per l intera regione ad eccezione di alcune province in cui il trend si mantiene pressoché costante nel tempo. I rapporti standardizzati di mortalità, illustrati nelle rispettive mappe tematiche, evidenziano un eccesso di mortalità, statisticamente significativo, solo per gli uomini nella provincia di Catania e per le donne nella provincia di Messina. L analisi eseguita su base distrettuale evidenzia eccessi significativamente più elevati rispetto all atteso regionale per gli uomini nel distretto sanitario di Ragusa, mentre per le donne in quello di Lipari. Le mappe delle stime Bayesiane dei rapporti standardizzati di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, una distribuzione relativamente disomogenea su tutta la regione ad eccezione dell area orientale dove tendenzialmente si evidenziano degli eccessi di mortalità. 20

di mortalità per tumore maligno dello stomaco, tra la Sicilia e le altre regioni italiane, si osservano, per gli uomini tassi più bassi rispetto alle donne e comunque più bassi rispetto alla media nazionale. Tassi relativamente più elevati si osservano nelle regioni del centro e di nord-est (Figure I.4). Tumori maligni del colon retto I tumori maligni del colon, per entrambi i sessi, sono responsabili di una quota relativamente alta di decessi per tumori nella popolazione siciliana, soprattutto in alcune classi d età. Nell ultimo biennio analizzato si osserva un numero medio annuale di decessi pari ad 870,5, equamente distribuiti in entrambi i generi (Tabelle H.8 u - H.8 d). Anche dal rapporto tra i tassi grezzi si conferma una mortalità per tumore maligno del colon relativamente sovrapponibile in entrambi i sessi (1,1). L analisi degli indicatori di mortalità precoce evidenzia comunque un rischio di decesso entro i 74 anni maggiore negli uomini (1,0%) rispetto alle donne (0,7%). Il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è relativamente basso e risulta pari a 1,0 per gli uomini e 0,8 per le donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti evidenzia, per l intera popolazione siciliana, un modesto incremento della mortalità per tumore maligno del colon, per entrambi i sessi, confermato in linea generale anche dalle analisi condotte su base provinciale. Le mappe dei rapporti standardizzati di mortalità evidenziano eccessi statisticamente significativi solo per gli uomini nella provincia di Catania e nel distretto sanitario di San Cataldo. di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, una distribuzione relativamente disomogenea su tutta la regione non evidenziando grandi aree con eccessi superiori all atteso. di mortalità per tumore del colon tra la Sicilia e le altre regioni italiane si osserva una situazione abbastanza omogenea tra i due sessi (Figure I.5), e comunque tendenzialmente al di sotto della media nazionale. Eccezion fatta per le regioni del centro nord dove, sia per gli uomini che per le donne, si evidenziano dei tassi di mortalità standardizzati diretti più elevati. Tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni I tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni, per gli uomini, sono responsabili di una quota rilevante di decessi per tumore nella popolazione siciliana, soprattutto in alcune classi d età. Nell ultimo quadriennio in studio si registra un numero medio annuale di decessi per i tumori maligni della trachea, dei bronchi e dei polmoni pari a 1.961,5 di cui l 84,1% negli uomini e il 15,9% nelle donne (Tabelle H.6 u - H.6 d). L eccesso di mortalità per gli uomini è evidenziato dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità nei maschi e nelle femmine per l intera regione (5,6). Anche i rapporti calcolati nelle varie province mostrano la stessa tendenza con il valore più alto nella provincia di Siracusa (8,2) ed il più basso nella provincia di Enna (4,7). si osserva che il rischio di morire prima dei 74 anni per tumore maligno di trachea, dei bronchi e dei polmoni in Sicilia è più alto negli uomini (4,7%) rispetto alle donne (0,7%). Valori più alti si registrano, per gli uomini, nelle province di Palermo e Messina, per le donne nelle province di Palermo e Caltanissetta. Anche il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni è più alto per gli uomini (4,6) rispetto alle donne (0,9). L andamento dei tassi standardizzati diretti, nei sei anni in studio, evidenzia, negli uomini, un trend in decremento della mortalità per tumore maligno di trachea, bronchi e polmoni, ad eccezione di modesti incrementi nelle province di Agrigento e Ragusa. Per le donne, invece si osserva un andamento senza sostanziali modificazioni per l intera regione ad eccezione delle province di Catania e Palermo dove si osservano dei modesti incrementi maggiori nella provincia di Catania (9,5%). I rapporti standardizzati di mortalità, illustrati nelle rispettive mappe, evidenziano eccessi di mortalità statisticamente significativi solo per 21

le donne e solo nella provincia di Palermo (SMR=126,0). L analisi distrettuale mostra invece per gli uomini eccessi nei distretti di Catania metropolitana, Palermo metropolitana e Pantelleria. Per le donne nei distretti di Palermo metropolitana, Catania metropolitana, Gravina di Catania e Gela. di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, una distribuzione relativamente disomogenea su tutta la regione con degli eccessi in alcune aree nord occidentali e orientali della Sicilia. di mortalità per i tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni tra le regioni italiane si osserva una situazione abbastanza sovrapponibile nei due sessi con tassi più alti nelle regioni del centro-nord rispetto alle regioni del sud (Figure I.6). La Sicilia si colloca tra le regioni con i valori più bassi rispetto all Italia, sia per gli uomini che per le donne. Tumori maligni della mammella (donne) I tumori maligni della mammella determinano una quota rilevante dei decessi per patologia tumorale nelle donne siciliane, rappresentando, in molte classi d età, la principale causa di mortalità tra i tumori. Nell ultimo biennio in studio si osserva un numero medio annuale di decessi pari a 777,0 (Tabella H.13 d). Il tasso grezzo calcolato sull intera popolazione regionale è pari a 30,0 più elevato nella provincia Trapani (35,1) e Ragusa (33,4). 74 anni di vita per tumore maligno della mammella in Sicilia è pari a 1,7% e il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 2,9 confermandosi il valore più alto nella provincia di Trapani (3,6). L andamento dei tassi standardizzati diretti di mortalità evidenzia un modesto decremento, confermato dai trend dei tassi calcolati su base provinciale, ad eccezione delle province di Caltanissetta e Trapani, in cui si assiste ad un modesto incremento. I rapporti standardizzati di mortalità, illustrati nelle rispettive mappe, non evidenziano valori statisticamente significativi, mentre dall analisi su base distrettuale si osservano degli eccessi nel distretto di Catania metropolitana e di Marsala. La mappa delle stime Bayesiane dei rapporti standardizzati di mortalità mostra una distribuzione della mortalità disomogenea su tutta la regione con degli eccessi in alcune aree nord occidentali e sud orientali della Sicilia. di mortalità per tumore maligno della mammella tra le regioni italiane si osservano tassi più alti nelle regioni del nord rispetto alle regioni del centro e del sud (Figure I.7). La Sicilia mostra un tasso che non si discosta dalla media nazionale sebbene, tendenzialmente, più elevato rispetto a quello di altre regioni meridionali. Tumore maligno dell utero Anche il tumore maligno dell utero rappresenta una delle principali cause di mortalità per tumore, soprattutto in alcune classi d età. Nel biennio 2001-2002 il numero medio annuale di decessi è pari a 237,5 (Tabella H.14 d). Il tasso grezzo di mortalità calcolato su base regionale è pari a 9,2 per 100.000, con un valore più alto registrato nelle province di Enna e Messina. 74 anni di vita per tumore maligno dell utero è pari a 0,5% mentre il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è di 0,7 con il valore più alto osservato nella provincia di Enna (1,4). L andamento dei tassi standardizzati diretti di mortalità evidenzia un decremento della mortalità per tumore maligno dell utero, confermato dell analisi condotta su base provinciale ad eccezione delle provincia di Enna dove si assiste ad un certo incremento. I rapporti standardizzati di mortalità mostrano valori significativamente superiori all atteso regionale solo nei distretti sanitari di Messina metropolitana e di Mistretta. di mortalità, mostrano una distribuzione disomogenea della mortalità e non si individuano aree particolarmente caratterizzate da eccessi di mortalità. 22

di mortalità per tumore maligno dell utero tra le regioni italiane si registrano tassi tendenzialmente più elevati nelle regioni meridionali ed in alcune regioni del nord (Figure I.7). Per l anno 2002 la Sicilia presenta un tasso tra i più alti rispetto all Italia e al resto del meridione. Tumore maligno della prostata Il tumore maligno della prostata rappresenta in particolari classi d età, una delle patologie più frequenti di morte se si considerano le sole cause tumorali. Questa patologia fa registrare in Sicilia nel biennio 2001-2002 un numero medio annuale di decessi pari a 555,0 (Tabella H.16 u). Il tasso grezzo di mortalità nella regione è pari a 22,8, con il valore più alto registrato nella provincia di Enna. 74 anni di vita per tumore maligno della prostata in Sicilia è pari a 0,7%, con valore più alto registrato sempre nella provincia di Enna. Il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 0,4 con il valore più alto registrato nella provincia di Trapani. L andamento dei tassi standardizzati diretti di mortalità, nei sei anni in studio, evidenziano dei trend con incrementi nelle sole province di Catania, Enna e Ragusa. I rapporti standardizzati di mortalità evidenziano valori significativamente più alti rispetto all atteso regionale nel solo distretto sanitario di Palermo metropolitana. di mortalità mostrano degli eccessi in alcune aree del nord della regione. di mortalità per tumore maligno della prostata tra le regioni italiane si osserva una situazione abbastanza disomogenea (Figure I.8). La Sicilia si colloca comunque tra le regioni con valori tendenzialmente più bassi rispetto alle altre regioni d Italia. Malattie delle ghiandole endocrine, nutrizionali, metaboliche e disturbi immunitari Le malattie delle ghiandole endocrine, nutrizionali, metaboliche e del sistema immunitario sono una delle cause più frequenti di mortalità, soprattutto nelle donne ed in alcune classi d età. Le patologie appartenenti a questa categoria sono responsabili di un numero medio annuale di decessi in Sicilia pari a 2.423,5 di cui il 41,7% negli uomini e il 58,3% nelle donne (Tabelle H.26 u - H.26 d). Diabete mellito Il diabete rappresenta il 90% del totale delle patologie delle ghiandole endocrine ed è responsabile rispettivamente per gli uomini e per le donne, del 41,0% e del 59,0% del numero totale medio dei decessi osservati per questa causa di morte (2187,5) (Tabelle H.27 u - H.27 d). L eccesso di mortalità per le donne è dimostrato dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità negli uomini e nelle donne che per l intera popolazione è pari 0,7. Anche i rapporti calcolati nelle varie province mostrano la medesima tendenza. 74 anni per diabete mellito in Sicilia è comunque più alto per gli uomini (1,6%) rispetto alle donne (1,4%). Il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 1,4 per gli uomini ed a 0,9 per le donne, evidenziando comunque una mortalità precoce più elevata negli uomini rispetto alle donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti, evidenzia una riduzione della mortalità per diabete mellito solo nelle donne e un trend stabile negli uomini. In particolare per questi ultimi si osservano incrementi della mortalità, durante il periodo di osservazione, nelle province di Catania, Palermo e Trapani. Nelle donne l unico incremento della mortalità si osserva nella provincia di Siracusa. I rapporti standardizzati di mortalità evidenziano eccessi statisticamente significativi solo per gli uomini e nella sola provincia di Palermo. L analisi condotta su base distrettuale ha invece evidenziato eccessi significativamente più elevati rispetto all atteso regionale per gli uomini nei distretti di Ribera, Adrano, Paternò, e Palermo metropolitana, nelle donne in quelli di Canicattì, Adrano e Paternò. Le stime Bayesiane dei rapporti standardiz- 23

zati di mortalità mostrano sia per gli uomini che per le donne una distribuzione disomogenea della mortalità per diabete mellito individuando alcuni eccessi di mortalità nell area occidentale e centro orientale dell isola. di mortalità per diabete mellito tra le regioni italiane si evidenzia un trend con i tassi minori nelle regioni del centro-nord rispetto alle regioni meridionali, per entrambi i sessi (Figure I. 10). La Sicilia per l anno 2002 è tra le regioni con i valori più alti sia per gli uomini che per le donne. Malattie del sistema circolatorio Le malattie del sistema circolatorio sono per entrambi i sessi, quelle che proporzionalmente determinano il più alto numero di decessi in Sicilia con un numero medio annuale pari a 20.394,5 di cui il 46,2% negli uomini ed il 53,8% nelle donne (Tabelle H.32 u - H.32 d ). L eccesso di mortalità per le donne è dimostrato anche dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità che per l intera popolazione regionale è pari a 0,9. Anche i rapporti calcolati su base provinciale confermano la tendenza regionale. 74 anni di vita per malattie dell apparato circolatorio, in Sicilia, è più alto per gli uomini (12,6%) rispetto alle donne (6,6%). Anche il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni mostra valori più elevati negli uomini (13,9) rispetto alle donne (6,0) confermando una maggiore precoce negli uomini. L andamento dei tassi standardizzati nei sei anni in studio evidenzia un decremento della mortalità per malattie dell apparato circolatorio per entrambi i sessi, confermato dai trend temporali di mortalità osservati nelle nove province siciliane, ad eccezione degli uomini dove si osservano degli incrementi per le province di Caltanissetta, Messina e Siracusa. I rapporti standardizzati di mortalità illustrati nelle figure mostrano eccessi, statisticamente significativi, per gli uomini nella provincia di Catania, (SMR=104,5) per le donne nelle province di Caltanissetta (SMR=110,0) e di Enna (SMR=107,4). L analisi condotta su base distrettuale evidenzia eccessi significativamente al di sopra dell atteso regionale nel distretto sanitario di Lentini per gli uomini e in quelli di Gela, Palagonia, Lampedusa e Linosa, e Vittoria per le donne. di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, degli eccessi nelle aree centro meridionali della regione. di mortalità per malattie del sistema circolatorio tra le regioni italiane si osserva una situazione abbastanza sovrapponibile, per entrambi i sessi (Figure I.10). Si evidenzia un trend tra le regioni, con i tassi più elevati nelle regioni del sud, ad eccezione della Sardegna, e più bassi nelle regioni del nord, ad eccezione delle regioni di nord-ovest. La Sicilia si colloca tra le regioni con i valori più alti ed ha un tasso più elevato rispetto a quello italiano, sia per gli uomini che per le donne. Malattie ischemiche del cuore All interno del gruppo delle malattie del sistema circolatorio, le malattie ischemiche del cuore sono responsabili di un numero medio annuale di decessi pari a 5.253,5 di cui il 56,3% negli uomini e il 43,7% nelle donne (Tabelle H.33 u - H.33 d). L eccesso di mortalità per gli uomini per malattie ischemiche del cuore è dimostrato anche dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità che per l intera popolazione regionale è pari a 1,4. Anche i rapporti calcolati per le varie province mostrano la medesima tendenza regionale. L analisi degli indicatori di mortalità precoce dimostra che in Sicilia gli uomini presentano un rischio di morire entro i 74 anni per malattie ischemiche del cuore più alto (5,6%) rispetto alle donne (2,0%). Anche il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è relativamente alto negli uomini (5,7) rispetto alle donne (1,5), evidenziando una mortalità precoce ridotta in quest ultime. L andamento dei tassi standardizzati diretti nei sei anni in studio è comunque in decremento in entrambi i generi, sebbene nelle province di Messina e di Siracusa per uomini e in quelle di Agrigento e Messina per le 24

donne si evidenzino dei modesti incrementi nel periodo in studio. I rapporti standardizzati di mortalità, illustrati nelle rispettive mappe tematiche, mostrano valori statisticamente significativi solo per le donne e per la sola provincia di Agrigento (SMR=123,2), mentre SMR significativamente superiori all atteso regionale si osservano a livello distrettuale per gli uomini nei distretti di Licata, Ribera e Lentini, per le donne in quelli di Agrigento, Canicattì, Ribera, Palagonia e Trapani. di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, delle distribuzioni tendenzialmente disomogenee sebbene degli eccessi si osservino nelle aree centro meridionali della regione. di mortalità per malattie ischemiche del cuore tra le regioni italiane, per entrambi i sessi, si evidenziano tassi tendenzialmente più alti nelle regioni nord orientali, in quelle centro occidentali ed in Campania. (Figure I.11). La Sicilia si colloca, sia per gli uomini che per le donne, tra le regioni con i valori tendenzialmente più bassi. Disturbi circolatori dell encefalo I disturbi circolatori dell encefalo fanno registrare, per entrambi i sessi, un numero relativamente alto di decessi nell intera popolazione siciliana. Nel biennio 2001-2002 il numero medio annuale di decessi osservati è pari a 6.895,0 di cui il 42,7% negli uomini e il 57,3% nelle donne (Tabelle H.35 u - H.35 d). L eccesso di mortalità riferibile alle donne per queste patologie è dimostrato dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità che per l intera popolazione regionale è pari a 0,8. Anche i rapporti calcolati nelle varie province mostrano la medesima tendenza regionale. 74 anni per disturbi circolatori dell encefalo in Sicilia è comunque più alto per gli uomini (3,2%) rispetto alle donne (2,1%). Il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 2,6 per gli uomini e 1,7 per le donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti evidenzia a livello regionale un decremento della mortalità per i disturbi circolatori dell encefalo, per entrambi i sessi, confermato dai trend osservati su base provinciale ad eccezione degli uomini nella provincia di Caltanissetta che invece mostrano un modesto incremento. I rapporti standardizzati di mortalità mostrano eccessi, statisticamente significativi, per gli uomini nella provincia di Catania (SMR=115,0), mentre per le donne nelle province di Caltanissetta (SMR=116,5), Ragusa (SMR=112,7) e Trapani (SMR=114,0). Dall analisi eseguita su base distrettuale si evidenziano eccessi significativamente superiori all atteso regionale nei distretti di Licata, Gela, Acireale, Caltagirone, Palagonia, Paternò, Ragusa, Lentini e Castelvetrano negli uomini e di Licata, Gela, Patti, Alcamo e Marsala nelle donne. di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, degli eccessi nell area occidentale e sud orientale della Sicilia. di mortalità per disturbi circolatori dell encefalo tra le regioni italiane si osservano tassi più bassi nelle regioni nord orientali rispetto alle altre regioni, per entrambi i sessi (Figure I. 13). La Sicilia si colloca, per entrambi i sessi, tra le regioni con i valori più alti ed ha dei tassi tra i più elevati rispetto a quelli delle altre regioni. Malattie dell apparato respiratorio Le malattie dell apparato respiratorio determinano un elevato numero di decessi in Sicilia, soprattutto negli uomini delle classi d età più avanzate. Nel biennio 2001-2002 il numero medio annuale di decessi è pari a 2.689,5 di cui il 64,1% negli uomini e il 35,9% nelle donne (Tabelle H.36 u - H.36 d). L eccesso di mortalità per gli uomini per le malattie dell apparato respiratorio è dimostrato anche dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità che per l intera popolazione regionale è pari a 1,9. Anche i rapporti calcolati per le varie province mostrano la stessa tendenza. 74 anni di vita per malattie dell apparato respiratorio in Sicilia è più elevato negli uomini 25

(2,1%) che nelle donne (0,6%). Anche il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è più alto per gli uomini (1,8) che per le donne (0,7). L andamento dei tassi standardizzati diretti evidenzia per la Sicilia un decremento della mortalità per le malattie dell apparato respiratorio, per entrambi i sessi, confermato dai trend temporali di mortalità calcolati per le nove province siciliane. I rapporti standardizzati di mortalità evidenziano eccessi, statisticamente significativi, per gli uomini nelle province di Caltanissetta (SMR=127,6) ed Enna (SMR=163,2), per le donne nella sola provincia di Enna (SMR=135,1). L analisi condotta a livello distrettuale mostra eccessi significativamente superiori all atteso regionale per gli uomini nei distretti di Agrigento, Casteltermini, Caltanissetta, San Cataldo, Enna e Palermo metropolitana, mentre per le donne in quelli di Enna e Palermo metropolitana. di mortalità mostrano, per entrambi i sessi, degli eccessi nell area centrale della regione. di mortalità per malattie dell apparato respiratorio tra le regioni italiane si osserva una situazione relativamente sovrapponibile nei due sessi, con i tassi più bassi in alcune regioni del centro-nord rispetto alle regioni meridionali (Figure I. 13). La Sicilia si colloca, per entrambi i sessi, tra le regioni con valori appena più elevati rispetto alle altre regioni d Italia. Malattie dell apparato digerente Le malattie dell apparato digerente fanno registrare nell intera popolazione siciliana, nel biennio 2001-2002, un numero medio annuale di decessi pari a 1.760,0 di cui il 53,2% negli uomini e il 46,8% nelle donne (Tabelle H.39 u - H.39 d). Cirrosi e altre malattie croniche del fegato La cirrosi e le altre malattie croniche del fegato sono responsabili di più della metà dei decessi attribuibili a patologie dell apparato digerente. Nell ultimo biennio in studio il numero medio annuale di decessi è pari a 947,5 di cui il 58,1% negli uomini e il 41,9% nelle donne (Tabelle H.40 u - H.40 d ). L eccesso di mortalità per gli uomini per la cirrosi e le altre malattie croniche del fegato è dimostrato anche dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità che, per l intera popolazione regionale, è pari a 1,5. Anche i rapporti calcolati nelle varie province mostrano la medesima tendenza regionale. 74 anni per la cirrosi e le altre malattie coniche del fegato in Sicilia è più alto per gli uomini (1,5%) rispetto alle donne (0,8%). Anche il tasso standardizzato degli anni di vita persi a 75 anni è più alto, ed è pari a 1,9 per gli uomini ed a 0,8 per le donne. L andamento dei tassi standardizzati diretti evidenzia un decremento della mortalità per cirrosi e altre malattie croniche del fegato, per entrambi i sessi. I trend di mortalità calcolati su base provinciale mostrano un andamento sovrapponibile a quello osservato per l intera Sicilia ad eccezione della provincia di Enna dove al contrario si osservano incrementi della mortalità per il periodo in studio sia per gli uomini che per le donne. I rapporti standardizzati di mortalità mostrano eccessi di mortalità statisticamente significativi per entrambi i generi nelle province di Caltanissetta (uomini SMR=135,8; donne SMR=152,5) e di Palermo (uomini SMR=136,4; donne SMR=140,9). L analisi condotta a livello distrettuale evidenzia eccessi significativamente superiori all atteso regionale nei distretti sanitari di Palermo metropolitana e Vittoria per gli uomini e di Caltanissetta, Gela, Palermo Metropolitana, Partinico e Noto per le donne. di mortalità, mostrano, per entrambi i sessi, degli eccessi sia nell area centro meridionale che in quella nord occidentale della Sicilia. di mortalità per cirrosi e altre malattie croniche del fegato si evidenziano tassi tendenzialmente più alti nelle regioni del centro sud per entrambi i sessi come pure in quelle nord orientali ed in Valle d Aosta (Figure I.14). La Sicilia per l anno 2002 si colloca tra le regioni con 26

valori intermedi rispetto alle altre regioni per gli uomini e tra le regioni con i valori più alti per le donne. Cause esterne dei traumatismi ed avvelenamenti I traumatismi e gli avvelenamenti rappresentano la seconda causa di morte nei bambini. Nel biennio 2001-2002 si osserva un numero medio annuale di decessi pari a 1.901,0 di cui il 58,5% negli uomini e il 41,5% nelle donne (Tabelle H.48 u - H.48 d). L eccesso di mortalità per gli uomini per traumatismi ed avvelenamenti è dimostrato anche dal rapporto fra i tassi grezzi di mortalità che, per l intera popolazione regionale, è pari a 1,5. Anche i rapporti calcolati nelle varie province mostrano la medesima tendenza regionale. 74 anni per traumatismi ed avvelenamenti in Sicilia è più alto per gli uomini (2,5%) che per le donne (0,8%). Il tasso standardizzato diretto degli anni di vita persi a 75 anni è pari a 9,4 per gli uomini ed a 2,6 per le donne, dimostrando una importante mortalità precoce soprattutto negli uomini. L andamento dei tassi standardizzati diretti, nei sei anni in studio, evidenzia un decremento della mortalità per traumatismi ed avvelenamenti negli uomini e un andamento stabile nelle donne. Su base provinciale si osserva per gli uomini dei trend sono pressoché sovrapponibili all andamento regionale, mentre per quanto riguarda le donne circa la metà delle province presentano un modesto incremento della mortalità nei sei anni in studio. I rapporti standardizzati di mortalità mostrano un eccesso statisticamente significativo, per le donne nella provincia di Catania (SMR=115,8), mentre l analisi su base distrettuale mostra degli eccessi significativamente superiori all atteso regionale per gli uomini nei distretti sanitari di Agrigento, Gela, Palagonia e Mistretta, mentre per le donne nei distretti di Licata, Caltanissetta, Adrano e Petralia Sottana. di mortalità mostrano per gli uomini eccessi nell area centro orientale, mentre nelle donne in alcune aree del nord della Sicilia. di mortalità per i traumatismi e gli avvelenamenti tra le regioni italiane si osserva una distribuzione abbastanza eterogenea tra i due sessi (Figure I. 15). Infatti, per gli uomini si evidenziano i tassi più alti in alcune regioni del centro, mentre per le donne non si evidenzia un gradiente geografico. La Sicilia si colloca per gli uomini tra le regioni con i tassi più bassi, mentre per le donne si colloca tra i valori intermedi. 27

Discussione e conclusioni Il numero medio annuale di decessi in Sicilia nel biennio 2001-2002 si è lievemente ridotto rispetto ai periodi precedenti (con circa 44000 decessi) in maggioranza negli uomini rispetto alle donne. Prosegue il progressivo aumento della speranza di vita in tutta la popolazione regionale e ciò potrebbe essere riconducibile al miglioramento della qualità della vita ed al progressivo miglioramento dei processi assistenziali specialmente nelle classi di età più anziane. Si conferma anche nel periodo recente, nel confronto della mortalità tra la Sicilia e le altre regioni, l eccesso nella mortalità generale tra le donne rispetto alla media nazionale, rilevabile in minor misura anche tra gli uomini anche se continua a registrarsi una progressiva riduzione in entrambi i sessi. La distribuzione dei decessi nella popolazione siciliana per grandi categorie già emersa nel periodo precedente mostra una particolare rilevanza delle malattie del sistema circolatorio, il cui tasso rimane costantemente più elevato rispetto alla media nazionale. La distribuzione per numero assoluto e mortalità proporzionale per grandi categorie diagnostiche conferma, nei diversi periodi, come questa causa (con oltre 9400 decessi in media l anno negli uomini e quasi 11000 nelle donne), insieme alla seconda, i tumori, sostengano più dei due terzi dei decessi avvenuti nel periodo in esame. La terza causa riguarda negli uomini le malattie respiratorie e nelle donne il raggruppamento delle malattie metaboliche ed endocrine. Riguardo all analisi delle sottocategorie, le prime due cause in assoluto in entrambi i sessi sono costituite dai disturbi circolatori dell encefalo e dalle malattie ischemiche di cuore. Oltre alle cause circolatorie, tra le prime cinque cause emerge il diabete e, nelle donne, il tumore della mammella, mentre negli uomini si aggiungono i tumori dell apparato respiratorio e le broncopatie. In particolare si confermano tassi di mortalità più elevati rispetto alla media nazionale oltre che per le malattie cerebrovascolari anche per il diabete, con il più alto tasso di mortalità nel Paese, per la cirrosi in entrambi i sessi e per le malattie dell apparato respiratorio negli uomini. Per tutte le suddette categorie il trend è comunque in riduzione. l livelli di mortalità per cause oncologiche si confermano più bassi in Sicilia rispetto al valore nazionale per tutte le cause, mentre limitatamente al tumore dell utero, seppure con un trend decrescente, la mortalità nella Regione è costantemente al di sopra della media. Tra le patologie oncologiche, seconda causa di morte anche in Sicilia con un numero medio annuale di circa 10.800 decessi, le principali categorie diagnostiche sono rappresentate nell uomo dal tumore della trachea, bronchi e polmoni (che rappresenta oltre un quarto dei decessi per neoplasia negli uomini) e nella donna dal tumore della mammella. Al secondo posto in entrambi i sessi si evidenziano i tumori del colon e del retto. L analisi per gli anni di vita persi cioè le morti premature rispetto all età considerata (75 anni), costituisce una misura chiave del peso sociale ed economico per la comunità delle varie cause di morte. Sotto tale profilo la distribuzione delle sottocategorie evidenzia tra le prime cause, oltre alle malattie circolatorie, gli incidenti stradali, il diabete, la cirrosi e tra le cause tumorali le neoplasie maligne della mammella (prima causa di mortalità prematura nelle donne), i tumori di trachea, bronchi e polmoni e del sistema nervoso centrale. Il profilo di salute regionale, analizzato sulla base della mortalità per causa che ne costituisce il principale indicatore, rimane pertanto contraddistinto da problemi sanitari rilevanti riferibili al particolare carico di alcune malattie 28

croniche tipiche delle società evolute e determinate in parte dal progressivo invecchiamento della popolazione e dall aumento dell aspettativa di vita e in parte dalla progressiva diffusione di alcuni fattori correlati agli stili di vita come sedentarietà, scorretta alimentazione e fumo verso il cui controllo sono già in corso programmi di sanità pubblica organizzati. La distribuzione sul territorio della mortalità per le diverse sedi tumorali e l analisi geografica per tali cause consente di individuare le aree nelle quali è necessario orientare maggiori risorse nella prevenzione secondaria. Nelle donne siciliane, oltre all eccesso di mortalità descritto per tumore maligno dell utero, seppure in decremento, anche le neoplasie della mammella determinano una quota rilevante di decessi, a fronte di una minore incidenza rispetto alla media nazionale, rappresentano la prima causa di morte in alcune classi d età. La mortalità per cancro del colon è in leggero e costante incremento nel decennio in entrambi i sessi. Tutte queste condizioni sono suscettibili di efficaci interventi di prevenzione secondaria di cui in Sicilia è in fase di avvio uno specifico piano regionale anche alla luce delle evidenze che descrivono almeno fino ad oggi un ricorso alla diagnosi precoce inferiore a quanto rilevato nelle altre aree del Paese. Anche la riduzione della mortalità per diabete in Sicilia rappresenta una delle priorità di intervento, ed anche in questo caso, sono da rafforzare le strategie di intervento in corso, che attraverso una maggiore integrazione dell assistenza sul territorio possano contribuire alla riduzione dell incidenza di complicanze. L analisi geografica della mortalità per causa evidenzia una notevole eterogeneità e consente di identificare le diverse aree della Regione in cui sono presenti eccessi di mortalità rispetto alla media regionale. L analisi della mortalità per causa qui riportata, rappresenta uno strumento sia in chiave valutativa per la programmazione regionale e locale e la definizione dei bisogni di salute e delle priorità di intervento a livello di comunità o per la valutazione dell efficacia dei programmi nei diversi ambiti territoriali, sia in chiave di sorveglianza epidemiologica. E auspicabile che la lettura dei risultati in funzione di programmazione e tutela della salute pubblica possano favorire politiche sanitarie basate sulle evidenze e sui bisogni sanitari attraverso un approccio di promozione globale dello stato di salute riferito ad una moderna ed oggettiva analisi dei bisogni reali della comunità in grado di superare percezioni empiriche spesso distorte da differenze di sensibilità locali ai diversi problemi di salute. 29

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