ASSISTITI O SEGREGATI? CAMPI E GRANDI CENTRI PER RICHIEDENTI ASILO Chiara Marchetti chiara.marchetti@unimi.it
IL CAMPO Il campo è quel pezzo di territorio che viene posto fuori dell ordinamento giuridico normale, ma non è, per questo, semplicemente uno spazio esterno. Ciò che in esso è escluso, è, secondo il significato etimologico del termine eccezione (excapere), preso fuori, incluso attraverso la sua stessa esclusione, [ è] lo spazio di questa assoluta impossibilità di decidere tra fatto e diritto, tra norma e applicazione, tra eccezione e regola, che tuttavia incessantemente decide di essi (Agamben 2005, p. 196).
LA BANALIZZAZIONE DEL CAMPO Non più o non solo le grandi strutture di internamento, esplicitamente repressive e illiberali, ma piuttosto una miniaturizzazione che corrisponde meglio alla generazione umanitaria cui apparteniamo: Nella maggior parte dei casi, il campo d internamento applicato ai migranti, il centro di detenzione, la zone d attente, si integra in un edificio banalizzato, in una catena alberghiera, in un foyer-hotel, in un locale di polizia, nei container di un cantiere. E ancora di più, questi spazi si situano in luoghi che garantiscono loro l anonimato,luoghi deserti e distanti per certi centri di richiedenti asilo, o al contrario luoghi di traffico intenso stazioni, porti e aeroporti (Bernardot 2007, pp.53-54).
STADIO DI BARI, 1991 Era l 8 agosto di vent anni fa quando, forzando il blocco navale, entrò in porto a Bari, la Vlora, stipata di ventimila albanesi, in quella che sarebbe rimasta l immagine simbolo, per gli italiani, della paura dell invasione. Seguirono giorni confusi, tra la solidarietà della gente e del sindaco e la dura risposta dello Stato. Gli immigrati vennero rinchiusi nello Stadio della vittoria, tra tumulti e scontri con la polizia.
CARA SANT ANNA E GRADISCA D ISONZO Sant Anna: Crotone 1458 posti. Ex aeroporto militare. Gradisca: 138 posti Ex Caserma Polonio (che ospita anche un CIE da 248 posti).
VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETÀ DI MINEO Ospitava i militari USA della base aeronavale di Sigonella. Si tratta di un complesso con 404 villette indipendenti, dotato di strutture commerciali, palestre, campi da tennis e football, un asilo nido, una sala per le funzioni religiose e 12 ettari di spazi verdi. La Croce Rossa ha ricevuto la gestione su affidamento diretto del Prefetto di Palermo Caruso. Il costo della mera accoglienza dovrebbe oscillare mensilmente dai 2 milioni e 400 mila ai 3 milioni di euro; a cui vanno aggiunti i costi per i canoni d affitto da pagare direttamente a un privato, la Pizzarotti Spa di Parma
MONTE CAMPIONE E LA VAL CAMONICA Nel mese di luglio 2011 su un totale di 244 profughi arrivati in provincia ben 174 erano ospiti presso strutture alberghiere di alta montagna e la situazione non si è evoluta in senso positivo neanche nel mese successivo (188 su 315 profughi): 1800 m slm (Montecampione), 1200m slm (Val Palot) e 900m slm (Corteno Golgi) Da ottobre 2011: Progetto di Accoglienza Diffusa, attraverso il quale i responsabili del Centro SPRAR di Breno hanno aperto un processo che è riuscito a coinvolgere enti locali, associazioni e cooperative sociali in una progressiva assunzione di responsabilità.
PIEVE EMANUELE 440 profughi hanno trovato ospitalità a Pieve Emanuele, estrema periferia sud di Milano. Sono stati ospitati nel residence Ripamonti di proprietà del gruppo Fondiaria Sai, appena passata sotto il controllo Unipol ma all epoca saldamente in mano a Salvatore Ligresti. I clienti abituali sono poliziotti, guardie del vicino carcere di Opera o postini, che non bastano a riempire i 4mila posti letto dell albergo. Grazie all emergenza sono entrati nelle casse oltre 600mila euro al mese. Vacanze forzate in alloggi confortevoli ma dove sono mancati completamente i corsi per imparare l italiano o l assistenza legale e psicologica. Oggi ne sono rimasti 80. Ma intanto al residence sono andati quasi 7 milioni di euro.
LAMPEDUSA?
DINAMICHE E POLITICHE DEI CAMPI Lo spettacolo della frontiera. I campi come luoghi di esibizione dei confini interni La segregazione in nome dell accoglienza La militarizzazione e il controllo in nome dell assistenza La privatizzazione in nome dell emergenza La costruzione di categorie pericolose in nome della sicurezza
PRIMAVERE ARABE E MIGRAZIONI Due fasi: tunisini e libici Dpcm 5.4.2011 (pror. 8.10.2011): Concessione di un permesso di soggiorno per motivi umanitari della durata di 6 mesi ai cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa affluiti nel territorio nazionale dal 1 gennaio 2011 alla mezzanotte del 5 aprile 2011 (misure di protezione temporanea ai sensi dell art. 20 del T.U. 286/98 misure previste dalla Direttiva 2001/55/CE che ha istituito una procedura di carattere eccezionale in caso di afflusso massiccio da Paesi Terzi al fine di garantire una tutela immediata e temporanea recepita dall ordinamento con D.Lgs n. 85/2003). Circa 11.000 pds; a ottobre 2011, 615 ancora nel sist. accoglienza
SBARCHI IN ITALIA Anno Sbarchi 1997* 22.343 1998 38.134 1999 49.999 2000 26.817 2001 20.143 2002 23.719 2003 14.331 2004 13.635 2005 22.939 2006 22.016 2007 20.455 2008 36.951 2009 9.573 2010 4.406 2011** 60.656 * Dato riferito alla sola Puglia ** Gennaio-settembre Fonte: Colombo, 2011; SPRAR, 2011
IN FUGA DALLA LIBIA
EMERGENZA 2011 Confusione giuridica (es. umanitari tunisini; ca. 22mila pds): chi sono i richiedenti asilo? Grandi centri spuri (es. Mineo, Manduria) Stato di emergenza > Protezione civile Piano nazionale con ripartizione nelle Regioni (22.269 accolti al 30.12.11; 21.146 al 13.04.12) Sistemi di accoglienza paralleli
Dati: Ministero Interno per il 2011
ESITI RICHIESTE PROTEZIONE Complessivamente nel 2008 circa il 50% dei richiedenti asilo ha ottenuto una qualche forma di protezione (status di rifugiato, protezione sussidiaria, protezione umanitaria); nel 2009 circa il 40%, nel 2010 circa il 54%, nel 2011 il 40% (v. dati). Ma sembra che circa il 70% dei richiedenti nordafricani abbia ottenuto un diniego
ACCOGLIENZA UNIONE EUROPEA In generale, obbligo di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale da parte dell Italia, in base alla Direttiva 2003/9/CE (attuata in Italia con D.Lgs. 140/05) Norme minime sull accoglienza dei richiedenti asilo finalizzate a garantire loro un livello di vita dignitoso e condizioni di vita analoghe in tutti gli stati membri (par. 7 preambolo Dir.) gli stati membri provvedono a che le condizioni materiali di accoglienza non siano revocate o ridotte prima che sia presa una decisione negativa (art. 16 c. 5 Dir.)
SITUAZIONE ATTUALE DELL ACCOGLIENZA CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo) SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) Centri polifunzionali (città metropolitane) Progetti aggiuntivi (per es. FER) e ora: Sistema della Protezione Civile
CARA centri governativi per richiedenti protezione internazionale in teoria permanenza max di 35 gg in realtà permanenza media di 8-10 mesi capienza 2010 circa 4.000 (mai più di 5.000)
SPRAR per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria categorie vulnerabili accolti 2010: Italia 7.056 (Lombardia: 1.163 con 254 posti) 2011-2013: capienza 3.000 posti n. 151 progetti territoriali, 128 enti locali
ALTRI SISTEMI Centri polifunzionali Morcone per aree metropolitane: accordo ad hoc, per es. Milano: 400 posti Progetti aggiuntivi (per es. FER)
L ACCOGLIENZA IN REGIONE Pronta accoglienza Varese Hotel Monte Marzio 25 2011 Prima e seconda accoglienza SPRAR Categoria ordinari Bergamo 20 2011-2013 Breno (BS) 20 2011-2013 Lodi 18 2011-2013 Cellatica (BS) 15 2011-2013 Varese 18 2011-2013 Malnate (VA) 15 2011-2013 Caronno Pertusella (VA) 25 2011-2013 Lecco Provincia 15 2011-2013 Milano 44 2011-2013 Categoria vulnerabili Caronno Pertusella (VA) 15 2011-2013 Categoria vulnerabili-disagio mentale Breno (BS) 5 2011-2013 Totale SPRAR 210 Centro Polifunzionale Milano via Novara 90 2007-2014 Milano via Giorgi 30 2007-2014 Milano via Gorlini 60 2007-2014 Milano via Testi 50 2007-2014 Milano viale Ortles 1 70 2007-2014 Milano via Sammartini 2 70 2007-2014 Burto Arsizio Rho 20 2007-2014 Lecco 10 2007-2014 Totale Polifunzionale 400 Progetti privato sociale - Milano Casa di Betania (Rozzano) 13 Casa Marta Larcher 7 Progetti FER Milano Enea 3 10 1/8/10-30/6/11 Brescia Abitare gli affetti 4 10 1/8/10-30/6/11 Breno (BS) STIRV 30 1/8/10-30/6/11 Malpensa (VA) FER Play 10 2011-2012 Progetti Fondazione Cariplo Brescia - La Città di Eufemia 18 2010-2012 Milano Sistema Milano 50 2011-2013 Breno (BS) - Nausicaa 10 2011-2013 Bergamo - Etemenanki 8 2011-2013 Terza accoglienza Milano Progetti privato sociale La Grangia di Monlué 7 2011-2013 Centesimus Annus 43 2012-2013 Fondazione Progetto ARCA 5 20 2009- Progetti 8 per mille Ritrovarsi per ricostruire 6 50 30/04/10-31/12/11 Totale accoglienza 930 Totale Milano 614 Totale extra Milano 317 CIE Milano via Corelli 132 1 Unico centro a gestione diretta del Comune di Milano. 2 Unico centro per donne e bambini. 3 Comune di Milano per vittime di violenza e di portatori di disagio mentale. Enea 2 non riapprovato. 4 Nuclei monoparentali. 5 Progetto rivolto ad adulti in difficoltà, stranieri e rifugiati. 6 Non vera e propria accoglienza ma tra le altre cose - sostegno all'autonomia abitativa. CENTRO POLIFUNZIONALE 2008 2009 2010 Centri di accoglienza Richiedenti asilo 21% 22% 7,5% Status rifugiato 10% 16% 18,5% Protezione sussidiaria 54% 43% 62% Protezione umanitaria 15% 16% 10% Altro 0% 3% 2% Totale 100% 100% 100% Totale capienza 300 400 400 Totale accolti 631 750 859 Totale ammessi 415 464 483 Totale dimessi 360 382 Sportello rifugiati via Barabino Totale contatti 891 2.475 3.081
PERCHÉ PREOCCUPA L ATTUALE GESTIONE: SMANTELLAMENTO DEL SISTEMA D ASILO? Protezione Civile (ordinanze, accentramento, sistema parallelo) Privatizzazione: Pizzarotti SPA (e GEPSA a Gradisca d Isonzo ) Militarizzazione (sorveglianza, dispiegamento forze dell ordine, telecamere, assedio ) Dalla temporaneità alla perennizzazione in nome dell emergenza (v. strutture che nascono come provvisorie Mineo, tendopoli, nuovi centri prot.civ. e poi diventano permanenti, ma come CIE : es. CAI = centro di accoglienza e identificazione - Manduria)
POLARITÀ NEI MODELLI DI ACCOGLIENZA Integrazione Regionalizzazione/decentrame nto Volontarietà Prevalenza del pubblico Assistenzialismo Detenzione/residenza coatta Sistema Frammentazione Centralizzazione Obbligatorietà Prevalenza del privato Empowerment Residenza libera Emergenza
QUATTRO SINTESI POSSIBILI la chiusura senza alternative l accoglienza senza integrazione l integrazione senza accoglienza una saldatura tra accoglienza umanitaria e percorsi di integrazione (tratto da Ambrosini, Marchetti 2008)