DOPO LA CRISI. SISTEMA BANCARIO ED ECONOMIA:



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DOPO LA CRISI. SISTEMA BANCARIO ED ECONOMIA: ESIGENZE DI RICAPITALIZZAZIONE E SOSTEGNO A FAMIGLIE ED IMPRESE di Maria Rosaria Ingenito (Vice Prefetto Prefettura di Roma ) e Saadia Tourougou (Osservatorio regionale del Credito presso la Prefettura di Roma) 30 giugno 2010 L Osservatorio regionale del Credito è un organismo istituito presso le Prefetture dei capoluoghi di regione per monitorare l'andamento del credito a famiglie e imprese con decreto legge n.185/2008 (Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale). Dai dati che, periodicamente, vengono analizzati da tale organismo e sulla base delle relazioni che la Banca d Italia, l ABI, le associazioni imprenditoriali e di categoria forniscono al Rielaborazione del contributo depositato agli atti del Convegno Convegno ABI "1st Markets & Investment Banking Conference - Le Banche e le operazioni di ottimizzazione del capitale e del debito cartolare: esigenze del mercato ed indicazioni delle Autorità, tenutosi il 7 e 8 giugno a Milano, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo. Tale contributo è stato redatto sulla base di riflessioni personali, avvalendosi anche di strumenti normativi, nonché di comunicati stampa e documenti pubblicati da Abi e Banca d Italia. federalismi.it n. 13/2010

tavolo, sono emersi segnali di ripresa della produzione che, tuttavia, si accompagnano ancora ad una flessione del credito erogato dagli intermediari finanziari. In Italia, così come in Europa e nel resto del mondo, una recessione economica peggiora la qualità dei prestiti bancari, riducendo altresì gli utili delle banche medesime. Il sistema bancario italiano ha mostrato una solidità positiva che ha impedito alla crisi di attecchire anche in ambito finanziario, sebbene si siano registrate nuove sofferenze, il cui flusso è però diminuito nel corso del I trimestre 2010. È facile comprendere come proprio in momenti di grave crisi anche i bilanci degli intermediari finanziari si modifichino e come i vincoli alla disponibilità del credito divengano più serrati, non potendo contare su un funzionamento ordinato e strutturato del mercato. Ciò accade, con un eccesso di semplificazione, nel mondo bancario. Cosa succede, invece, a livello imprenditoriale? Il Governatore della Banca d Italia Draghi, nelle Considerazioni finali dell Assemblea Ordinaria dei Partecipanti del 31 maggio 2010, ha rilevato come i dati ufficiali relativi all anno 2009 registrino 9400 fallimenti di imprese, con un aumento del 25% rispetto all anno precedente (2008). Al di là del dato negativo, spiragli di speranza sono stati ravvisati per quelle imprese che hanno avviato processi di ristrutturazione e per quelle medie imprese che, negli anni precedenti la crisi, hanno investito in ricerca e sviluppo. Ciò non è trascurabile, ma deve essere tenuto in debita considerazione quale best practice da emulare. Il rapporto tra banche e imprese e banche e famiglie è biunivoco, le prime non possono sopravvivere senza le seconde, e viceversa. Dagli inizi della crisi alle banche è stato chiesto di aumentare il capitale e di migliorarne la qualità (più azioni e meno titoli ibridi). Le cause della stretta creditizia sono anche da collegare ad una debolezza della domanda di finanziamenti, ma vi hanno contribuito anche una tensione dal lato dell offerta, come, peraltro, ribadito in sede di Assemblea ordinaria dal Governatore di Bankitalia. www.federalismi.it 2

Il calo della domanda di prestiti dimostra che l attività industriale è in difficoltà ed i motivi sono da ascrivere anche ai pochi investimenti, al numero ridotto di fusioni, nonché al ricorso sempre più crescente, soprattutto per le imprese di medie dimensioni, a fonti alternative di finanziamento quali il mercato obbligazionario. Se l obiettivo delle banche è il rafforzamento del capitale, il rispetto di requisiti patrimoniali più stringenti condurrebbe, in molti casi, all irrigidimento delle condizioni dei finanziamenti, per cui, paradossalmente, l esigenza internazionale - ma anche europea - di mantenere un sistema bancario solido si tradurrebbe in procedure più rigide per l erogazione di prestiti ad imprese ed a famiglie. Quale sarà, dunque, lo scenario entro il quale si innesterà il rapporto banche - imprese (e famiglie), alla luce dell entrata a regime dei nuovi standard internazionali di Basilea III? Nelle proposte del Comitato di Basilea emerge che tra le priorità degli istituti di credito debbano risiedere anche quelle relative all innalzamento della qualità del patrimonio di vigilanza - al fine di incrementare la capacità delle banche di assorbire eventuali perdite - e alla maggiore copertura dei rischi assunti. Risulta, dunque, necessario valutare con oculatezza il rischio di impatto di tale nuovo assetto internazionale sulla ripresa economica e sullo sviluppo in generale. Il miglioramento della qualità del capitale bancario è un obiettivo che non può essere perseguito penalizzando il sostegno delle banche al tessuto imprenditoriale, il cui buon andamento permette uno sviluppo dell economia. Una riforma delle regole sulla capitalizzazione bancaria, che si voglia dire razionale e coerente, non può prescindere dalle considerazioni e dalle analisi del quadro macroeconomico in cui tali norme andranno ad insediarsi. Se le previsioni in Italia per i prossimi anni sottolineano un modesto tasso di crescita del Pil e, dunque, la conseguente perdita in termini di occupazione, si comprende bene che una valutazione attenta dell impatto di Basilea III sul mondo produttivo risulta quanto mai necessaria. www.federalismi.it 3

Non si tratta di chiedere alle banche di erogare prestiti a pioggia, ma di prevedere criteri che permettano un giudizio di affidabilità dell impresa (rating) che si fondi non solo su meri dati quantitativi, ma che poggi anche su un analisi tesa a valorizzare aspetti di natura qualitativa, discernendo l impresa meritevole, anche se i dati numerici non sono a suo favore. Nell ottica di incentivare l imprenditoria italiana, soprattutto quella che vede come protagonisti i giovani, sarebbe funzionale prevedere dei meccanismi di rating adeguati alle esigenze di tali realtà, al fine di incoraggiare l avvio e l incremento di attività imprenditoriali protese a generare ricchezza sotto il profilo economico, produttivo ed occupazionale. Le banche dovrebbero essere interpreti delle esigenze del territorio, conciliando una gestione cauta con una visione globale e strategica della situazione, sulla scia di quanto accade per le banche di credito cooperativo. Il fattore territoriale è stato il motore propulsore della recente nascita, a Roma, di Imprebanca, un nuovo istituto promosso da Confcommercio, che si caratterizza proprio per il fatto di costituirsi come banca territoriale, dove gli imprenditori sono azionisti, amministratori ed utenti. Tale realtà costituisce una promessa ed una scommessa di fusione delle due esigenze, del mondo imprenditoriale e di quello bancario, per una migliore e più esaustiva risposta alla crisi congiunturale ed al sempre più crescente esodo delle banche da Roma, mettendo in evidenza, altresì, l importanza del radicamento sul territorio a garanzia del sostegno alle Pmi. L importanza dell incentivazione e dell incoraggiamento dell imprenditoria giovanile, una migliore gestione del pubblico impiego e delle risorse necessarie per modellare le strutture lavorative alle esigenze del territorio, nonché la lotta alla criminalità organizzata ed all usura, richiedono l adozione di strumenti idonei da inserire anche all interno del mondo bancario e costituiscono obiettivi imprescindibili per riportare, con sforzi compiuti, il Paese in un alveo naturale che possa produrre ricchezza ed occupazione. Si sottolinea, ancora, l importanza di aprire ai giovani le porte del mondo del lavoro. Si pensi, tra i vari e possibili interventi da mettere in campo, a come i patrimoni sottratti alle mafie possano essere riutilizzati per l assegnazione di alloggi in affitto controllato, il cui ricavo andrebbe devoluto allo Stato, creando così entrate per lo stesso, e consentendo poi, ad esempio, la gestione dei terreni agricoli a cooperative formate da giovani, i quali si www.federalismi.it 4

gioverebbero del know how di esperti del mondo imprenditoriale. sia per la formazione che per la messa a punto di tecniche mirate a produrre ricchezza. Altro spunto propositivo potrebbe riguardare la creazione di posti di lavoro per i giovani nell ambito dei servizi sociali (accompagnamento anziani, assistenza anche burocratica per i soggetti diversamente abili, attività da svolgere in strutture ospedaliere, ecc.), con il coinvolgendo degli enti territoriali di riferimento. Ritornando al discorso prettamente economico finanziario, per quanto concerne il panorama europeo l insorgere della crisi greca sta creando notevoli tensioni sul fronte della liquidità nel mercato interbancario e si assiste ad un sempre più crescente ricorso ai mercati da parte di emittenti pubblici e privati che porterà nei prossimi anni ad una concentrazione importante di scadenze di titoli a cui le banche devono rispondere con solide fonti di provvista. Quale sarà il risvolto del caso greco in Italia sulla gestione del patrimonio da parte degli intermediari finanziari bancari e, dunque, sul sistema di concessione dei crediti ad imprese e famiglie? La nuova ed incalzante esigenza internazionale di rientrare dagli squilibri nei conti pubblici potrebbe avere l inauspicata conseguenza di comprimere sia i consumi che gli investimenti, azzerando gli spiragli di ripresa previsti in precedenza dagli analisti. Ma una stabilità duratura dei mercati si ha attraverso la ripresa della crescita, la quale non può avere luogo senza la competitività ed il sostegno finanziario di cui necessita. www.federalismi.it 5