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3 TRANSFER PRICE TRANSFER PRICING: Profili generali Prezzi applicati aventi ad oggetto il TRASFERIMENTO di beni materiali ed immateriali, ovvero operazioni di FINANZIAMENTO o di PRESTAZIONI di servizi poste in essere tra società appartenenti allo stesso GRUPPO (generalmente) multinazionale. La disciplina tributaria del transfer price elaborata dal nostro Legislatore richiede che una delle parti sia residente o localizzata in un Paese estero. Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 3

4 TRANSFER PRICING: Profili generali La ratio della disciplina sul transfer pricing è connessa all esigenza di evitare che materia imponibile sia sottratta alla potestà impositiva dell ordinamento nazionale Società A: residente in un Paese ad elevata pressione fiscale acquista beni o servizi dalla Società B: residente in un Paese a bassa pressione fiscale A e B appartengono allo stesso GRUPPO multinazionale Fissazione del prezzo di vendita di BETA molto elevato Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 4

5 TRANSFER PRICING: Profili generali Nel Decreto di programmazione per l attività di accertamento e controllo del 1991, il Ministero delle Finanze aveva previsto che una parte dell attività di verifica fosse indirizzata alle imprese multinazionali li i licon sede in Italia conrilevanti i movimenti finanziari tra le strutture operative Le aziende multinazionali mostrano una crescente sensibilità alle problematiche connesse alla determinazione dei prezzi di trasferimento Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 5

6 TRANSFER PRICING: Profili generali L articolo 76, comma 5, è stato integralmente trasfuso nell articolo 110, comma 7, del TUIR ad opera del D.Lgs. 12 dicembre 2003, n è stata mantenuta la collocazione nel contesto delle NORME GENERALI SULLE VALUTAZIONI I componenti di reddito derivanti da operazioni con società non residenti nel territorio dello Stato, che direttamente o indirettamente controllano l impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l impresa, sono valutati in base al valore normale Omissis...se ne deriva aumento del reddito; la stessa disposizione si applica anche se ne deriva una diminuzione del reddito Omissis... Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 6

7 TRANSFER PRICING:Profili generali Il VALORE NORMALE dei beni ceduti, dei servizi prestati e dei beni e servizi ricevuti è determinato a norma dell articolo 110, comma 2, del TUIR Si rinvia, quando non è diversamente disposto, alle disposizioni dell articolo 9 del TUIR VALORE NORMALE: prezzo o corrispettivo mediamente praticato per beni e servizi della stessa specie o similari, in condizioni di LIBERA CONCORRENZA EALMEDESIMO STADIO DI COMMERCIALIZZAZIONE Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 7

8 TRANSFER PRICING: Profili generali VALORE NORMALE - art. 9, comma 3,TUIR Per la determinazione del VALORE NORMALE si fa riferimento, in quanto possibile, ai listini o alle tariffe del soggetto che ha fornito i beni o i servizi e, in mancanza, alle mercuriali e ai listini delle camere di commercio e alle tariffe professionali, tenendo conto degli sconti d uso Omissis... Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 8

9 GUIDELINES OCSE Il Rapporto principale OCSE sui prezzi di trasferimento è stato pubblicato per la prima volta nel 1979; in esso sono stabiliti i criteri direttivi inerenti la determinazione del VALORE NORMALE nelle transazioni poste in essere tra imprese appartenenti allo stesso GRUPPO societario. Questo Rapporto è stato più volte integrato per comprendere fattispecie non considerate in precedenza. Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 9

10 GUIDELINES OCSE Nel luglio 1995 è stata pubblicata la prima parte del Documento Transfer pricing guidelines for multinational enterprises and Tax Administration che si compone di cinque capitoli: CAPITOLO I: principio della libera concorrenza (Arm s length principle) CAPITOLO II: metodi tradizionali basati sulla transazione CAPITOLO III: metodi di valutazione diversi da quelli tradizionali (posizione divergente tra OCSE e FISCO americano) CAPITOLO IV: esame A.P.A. (Advance Pricing Agreements) CAPITOLO V: documentazione Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 10

11 GUIDELINES OCSE Nel 1996 nel Documento OCSE sui prezzi di trasferimento sono stati inseriti ulteriori capitoli: CAPITOLO VI: analisi i dll delle problematiche connesse alla valutazione di operazioni aventi ad oggetto beni immateriali CAPITOLO VII: servizi infragruppo CAPITOLO VIII: procedura dei Cost Sharing Agreements o accordi di ripartizione dei costi Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 11

12 GUIDELINES OCSE Aggiornamento OCSE del 22 luglio 2010 Revisione dei Capitoli I e III e introduzione del Capitolo IX riguardante la tematica dei prezzi di trasferimento nel contesto di operazioni di riorganizzazione aziendale. I nuovi orientamenti su cui si basa la revisione riguardano: la selezione del metodo più appropriato per la determinazione dei prezzi di trasferimento, tenendo in considerazione le caratteristiche proprie del caso specifico; Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 12

13 GUIDELINES OCSE l applicazione pratica dei metodi reddituali (Transactional profit methods) e, in particolare, di quelli relativi al margine netto della transazione (Transactional net margin) e alla suddivisione del profitto (Profit split); l introduzione di una guida dettagliata delle varie fasi che dovrebbero contraddistinguere l analisi di comparabilità ai fini della determinazione dei prezzi di trasferimento Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 13

14 CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI ARM S LENGTH PRINCIPLE Definito nell articolo 9, paragrafo 1, della Convenzione-tipo dell OCSE Norma internazionale che, come concordato tra i Paesi membri dell OCSE, deve essere utilizzata per determinare il prezzo di trasferimento ai fini fiscali Esistono numerose ragioni in base alle quali gli Stati membri dell OCSE e altri Stati hanno adottato il principio di libera concorrenza. Una delle ragioni principali consiste nel fatto che il principio di libera concorrenza prevede un trattamento fiscale ampiamente paritario sia per le multinazionali che per le imprese indipendenti esso evita di creare vantaggi o svantaggi fiscali il principio di libera concorrenza promuove la crescita del commercio e degli investimenti internazionali FONTE OECD Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 14

15 CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI ARM S LENGTH PRINCIPLE Allorché le due imprese associate Omissis... nelle loro relazioni commerciali o finanziarie sono vincolate da condizioni accettate o imposte, diverse da quelle che sarebbero state convenute tra imprese indipendenti, gli utili che in mancanza di tali condizioni sarebbero stati realizzati da una delle imprese ma che a causa di dette condizioni non lo sono stati, possono essere inclusi negli utili di questa impresa e tassati di conseguenza Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 15

16 CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI ARM S LENGTH PRINCIPLE Qualora il corrispettivo dell operazione si discosti dal prezzo di LIBERA CONCORRENZA, l Amministrazione Finanziaria potrà procedere ad una rettifica dei redditi delle imprese ACCERTANDO i redditi che, in mancanza di tali condizioni, sarebbero stati realizzati da una delle imprese L A.F. accerta in capo ad una delle imprese associate i maggiori redditi che la stessa avrebbe conseguito qualora l operazione fosse stata posta in essere in condizioni di LIBERA CONCORRENZA Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 16

17 CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI ARM S LENGTH PRINCIPLE Al fine di evitare la doppia imposizione, l articolo 9, paragrafo 2, della Convenzione-tipo dell OCSE prevede: PRIMARY ADJUSTMENT CORRESPONDING ADJUSTMENT Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 17

18 NORMATIVA INTERNA Le disposizioni contenute nel Rapporto OCSE sono state recepite dalle CIRCOLARI del: 22 settembre 1980, n. 32/9/ dicembre 1981, n. 42/12/ febbraio 1999, n.53* 15 dicembre 2010, n.58(relativa agli obblighi documentali) Queste CIRCOLARI chiariscono i presupposti soggettivi ed oggettivi per l applicazione della normativa sul transfer pricing relativamente ai rapporti con imprese del GRUPPO non residenti * Fornisce indicazioni circa le modalità accertative sul TP INTERNO Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 18

19 NORMATIVA INTERNA La CIRCOLARE del 22 settembre 1980, n. 32/9/2267, si compone di cinque capitoli: CAPITOLO I: presupposti soggettivi (SOGGETTO ESTERO, SOGGETTO ITALIANO, CONTROLLO) CAPITOLO II: presupposti oggettivi CAPITOLO III: concetto di valore normale, in relazione alla cessione di beni materiali CAPITOLO IV: concetto di valore normale, in relazione agli interessi infragruppo CAPITOLO V: servizi infragruppo Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 19

20 NORMATIVA INTERNA L applicazione della disciplina sul transfer pricing si basa su presupposti: SOGGETTIVI: le transazioni commerciali interessate sono quelle intercorse tra società RESIDENTI e società non RESIDENTI nel territorio dello Stato OGGETTIVI: la disciplina sui prezzi di trasferimento è applicabile a tutte le transazioni AVENTI RILEVANZA REDDITUALE (cessioni di beni e prestazioni di servizi) nell ambito del reddito d impresa Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 20

21 NORMATIVA INTERNA PRESUPPOSTO SOGGETTIVO Le transazioni commerciali sono quelle intercorse tra SOCIETÁ RESIDENTI e SOCIETÁ NON RESIDENTI nel territorio dello Stato Tra queste è necessario che intercorra un vincolo di CONTROLLO, diretto o indiretto Nella versione del TUIR ante riforma mancava una nozione di controllo e, in sede di applicazione dell art. 76, comma 5, era necessario un rinvio all articolo 2359 del Cod. Civ. Tra le modifiche introdotte dall IRES, figura la nozione di controllo ex art. 120 del TUIR Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 21

22 NORMATIVA INTERNA SITUAZIONI DI CONTROLLO (C.M. 32/9/2267) Ai fini fiscali, devono essere considerate situazioni di CONTROLLO anche: la vendita esclusiva di prodotti fabbricati da altra impresa l impossibilità di funzionamento dell impresa senza capitali Il diritto di nomina dei membri del CDA la partecipazione da parte delle imprese a centrali di approvvigionamento o di vendita Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 22

23 NORMATIVA INTERNA la partecipazione da parte delle imprese a cartelli o consorzi, in particolare, se finalizzati alla fissazione dei prezzi Alla luce della riforma del diritto societario, o, possono o essere e richiamate anche le situazioni di DIREZIONE UNITARIA E COORDINAMENTO di cui agli artt e ss. del C.C.? Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 23

24 NORMATIVA INTERNA PRESUPPOSTO OGGETTIVO La disciplina sui prezzi di trasferimento è applicabile a tutte le transazioni aventi RILEVANZA REDDITUALE nell ambito del reddito d impresa Si applica alle CESSIONE DI BENI e alle PRESTAZIONI DI SERVIZI L elemento che caratterizza il presupposto oggettivo per l applicazione della normativa sul transfer pricing è costituto dalla DIFFERENZA tra il corrispettivo della transazione infragruppo e il valore normale del bene ceduto o del servizio prestato Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 24

25 NORMATIVA INTERNA PRESUPPOSTO OGGETTIVO Il concetto di VALORE NORMALE assume un ruolo di fondamentale importanza RISOLUZIONE MINISTERIALE del 10 marzo 1982, n. 9/198 Per i redditi d impresa derivanti da operazioni poste in essere con soggetti non residenti, i quali abbiano il controllo, direttamente o indirettamente, del soggetto residente, i relativi componenti sono valutati, se ne deriva un aumento del reddito imponibile, in base al valore normale dei beni ceduti l ambito applicativo della citata disposizione, la cui introduzione è stata dal legislatore ritenuta necessaria al fine di evitare la possibilità che possa essere trasferita all estero materia imponibile dello Stato tale valutazione a valore normale assume rilevanza di presunzione assoluta Cfr. Circolare n. 1/2008 GDF Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 25

26 RETTIFICA DEI PREZZI DI TRASFERIMENTO Metodi tradizionali basati sulla TRANSAZIONE (C.M. 32/9/2267): Metodo del CONFRONTO del prezzo Mtd Metodo dlcosto del MAGGIORATO (CostPl Plus)* Metodo del PREZZO DI RIVENDITA (Resale price method)** Questi sono i tre metodi base per determinare il valore normale delle transazioni aventi ad oggetto BENI MATERIALI * utilizzato nel caso di FUNZIONI PRODUTTIVE **utilizzato nel caso di FUNZIONI COMMERCIALI E DI DISTRIBUZIONE Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 26

27 RETTIFICA DEI PREZZI DI TRASFERIMENTO Metodi basati sugli UTILI: Metodo della RIPARTIZIONE dei profitti globali Mtd Metodo dll della COMPARAZIONE dei profitti Metodo della REDDITIVITA del capitale investito * Metodo dei MARGINI LORDI del settore economico * * Criteri indicati unicamente dal Ministero Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 27

28 LE TRANSAZIONI INFRAGRUPPO OGGETTO DI ESAME SERVIZI INFRAGRUPPO (cfr. C.M. n. 32/1980, in cui è stato chiarito che deve essere verificato il grado di utilità - ossia di effettivo vantaggio - dei servizi per la controllata residente) FINANZIAMENTI INFRAGRUPPO CESSIONE DI BENI MATERIALI prodotti finiti componentistica pezzi di ricambio Semilavorati Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 28

29 LE TRANSAZIONI INFRAGRUPPO OGGETTO DI ESAME CESSIONE / LICENZA DI BENI IMMATERIALI (ROYALTIES): Tecnologia Marchi / brevetti Know how Il quadro normativo nazionale e la prassi italiana. Le linee guide OCSE. 29

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31 Introduzione del comma 2-ter nel D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471 In caso di rettifica del valore normale dei prezzi di trasferimento la sanzione dal 100% al 200% della maggior imposta accertata non è irrogata qualora: 1. nel corso dell attività istruttoria il contribuente consegni all Amministrazione Finanziaria la documentazione idonea a riscontrare le modalità di determinazione dei prezzi di trasferimento; 2. la documentazione sia conforme a quanto previsto in apposito provvedimento del Direttore dell Agenzia delle Entrate; 3. sia data comunicazione del possesso di detta documentazione all Amministrazione Finanziaria preventivamente. Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 31

32 Holding: società residente che non è controllata da altra società, ovunque residente e che controlla, anche per il tramite di una subholding, una o più società non residenti ITA Sub-Holding: società residente che è controllata da altra società, ovunque residente e che controlla a sua volta una o più società non residenti Controllata: società residente che è controllata da altra società, ovunque residente, e che non controlla altre società non residenti Non ITA Non ITA ITA ITA Non ITA Non ITA Documentazione idonea: Master file + Documentazione Nazionale Non ITA Non ITA Documentazione idonea: Master file (relativo all intero gruppo o al sottogruppo) + Documentazione Nazionale ITA1 ITA2 Documentazione idonea: Documentazione Nazionale Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 32

33 Documentazione Non predisposta Predisposta Predisposta ma NON in ottemperanza delle nuove disposizioni Predisposta secondo le nuove disposizioni Comunicazione all Amministrazione Finanziaria N/A Non inviata Inviata Inviata Sanzioni Sanzione piena 100%-200% Sanzione piena 100%-200% Sanzione piena 100%-200% Nessuna sanzione Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 33

34 Fornire alle imprese un punto di riferimento sul quale impostare le procedure di tax compliance Migliorare la conoscenza in materia di prezzi di trasferimento e delle metodologie di verifica da partedell Amministrazione i i finanziaria i i Agevolare le attività di verifica Consentire una risk analysis Facilitare i rapporti tra Amministrazione e contribuente nei casi di Arbitrato ovvero procedura amichevole Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 34

35 La Documentazione dei Prezzi di Trasferimento Il provvedimento dell Agenzia delle Entrate del 29 settembre ) Decorrenza da periodo di imposta in corso al 31 maggio 2010, con applicazione retroattiva per periodi di imposta precedenti condizionata. 2) Articolazione tassativa di master file e country file. 3) La documentazione può riguardare solo alcuni esercizi. 4) Omissioni o inesattezze parziali tali da non pregiudicare analisi dei verificatori e correttezza. Principio di diligenza e buona fede. Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 35

36 La Documentazione dei Prezzi di Trasferimento Il provvedimento dell Agenzia delle Entrate del 29 settembre ) Informazioni supplementari entro 7 giorni. 6) Priorità dei controlli sui soggetti privi di documentazione. 7) Vanno documentate tutte le operazioni infragruppo o è possibile scegliere? Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 36

37 La Documentazione dei Prezzi di Trasferimento Come impostare il lavoro? 1) Contatto con il cliente, discussione preliminare e ottenimento di un primo questionario qualificativo compilato e del dettaglio di tutte le operazioni infragruppo con relativa valorizzazione. 2) Caratterizzazione del cliente in relazione al provvedimento (holding, sub-holding o controllata). 3) Piano di lavoro con previsione di scadenze definite per il professionista ed il Cliente. Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 37

38 La Documentazione dei Prezzi di Trasferimento Come impostare il lavoro? 4) Programmazione di incontri e interviste con i responsabili di funzione per l esecuzione dell analisi funzionale (sempre in collaborazione con il cliente). 5) Individuazione id i dl del metodo effettivamente t applicato. 6) Analisi di benchmark (a partire da eventuali comparables interni). 7) Redazione di una prima bozza del rapporto di Documentazione Nazionale. 8) Valutazione della bozza con il cliente ed eventuale discussione delle criticità emerse. Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 38

39 Gli effetti derivanti dal possesso della documentazione Disapplicazione delle sanzioni (salva l applicazione della maggior imposta e degli interessi sul maggior imponibile accertato); Causa di non punibilità al fine dell applicazione delle sanzioni penali di cui all articolo 4 del D.Lgs. 10 marzo 2000, n.74? Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 39

40 La genesi e le finalità della novella legislativa Transfer Pricing Guidelines elaborate in ambito Ocse (richiamate dalla norma); Il codice di condotta per la documentazione dei prezzi di trasferimento adottata con risoluzione del Consiglio Ue (2006/C 176/01); Lo Statuto del contribuente, ed, in particolare, il principio di collaborazione tra contribuenti e Amministrazione Finanziaria (Art. 10 della L. 27 luglio 2000, n. 212); Posizioni giurisprudenziali ed, in particolare, della Corte di Cassazione (Cass.Civ., Sez. V, Sentenza 13 ottobre 2006, n e 27 marzo 2007, n ) Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 40

41 La genesi e le finalità della novella legislativa Incremento dell efficacia dell azione di controllo dell Amministrazione Finanziaria sulle operazioni rientranti nella disciplina dei prezzi di trasferimento mediante disponibilità di documentazione di riscontro tra i prezzi praticati e quelli vigenti in regime di libera concorrenza (Relazione Ministeriale); Comunicazione preventiva finalizzata a consentire all Amministrazione Finanziaria una più efficace analisi preventiva del rischio fiscale, soprattutto con riferimento ai soggetti privi di documentazione (Relazione Ministeriale); Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 41

42 I profili sostanziali e gli aspetti problematici Idoneità della documentazione: è espressione da valutarsi in astratto o in concreto? Ragioni sistematiche inducono a ritenere che l idoneità debba essere valutata in concreto: non è sufficiente la predisposizione della documentazione secondo il format stabilito dal Ministero, dovrà essere giudicato il contenuto concreto di quanto predisposto e la sua conformità con la disciplina normativa e regolamentare sui prezzi di trasferimento; Il Master file ed il Country File: metodologie pratiche di approccio. Il regime premiale. 42

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44 La documentazione sui prezzi di trasferimento / valenza generale e nell ambito della verifica fiscale La gestione dei prezzi di trasferimento a quattro anni dall introduzione del regime premiale: un primo bilancio 44

45 Documentare è sempre la soluzione migliore? Casi vissuti rischio di accertamento versus vantaggi della policy / penale tributario Le prospettive in caso di successivo contenzioso le difficoltà del contenzioso tributario in tema di TP Gli strumenti alternativi al contenzioso L arbitration convention Le MAP La gestione dei prezzi di trasferimento a quattro anni dall introduzione del regime premiale: un primo bilancio 45

46 US Australia France Mexico Brazil US Australia France Mexico Brazil Canada South Korea United Kingdom Denmark Venezuela South Africa Germany Belgium US Australia France Mexico Brazil Canada South Korea United Kingdom Denmark Venezuela South Africa Germany Belgium Japan Poland Kazakhstan India Portugal Argentina Colombia Netherlands Thailand US Australia France Mexico Brazil Canada South Korea United Kingdom Denmark Venezuela South Africa Germany Belgium Japan Poland Kazakhstan India Portugal Argentina Colombia Netherlands Thailand Malaysia Indonesia Norway New Zealand Peru Spain Taiwan Hungary Lithuania US Australia France Mexico Brazil Canada South Korea United Kingdom Denmark Venezuela South Africa Germany Belgium Japan Poland Kazakhstan India Portugal Argentina Colombia Netherlands Thailand Malaysia Indonesia Norway New Zealand Peru Spain Taiwan Hungary Lithuania Ecuador Vietnam Singapore Sweden Israel Finland Estonia Romania Turkey Greece Slovak Republic China Uruguay Austria Italy La gestione dei prezzi di trasferimento a quattro anni dall introduzione del regime premiale: un primo bilancio 46

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48 Master file e local file: documentazione corposa e livello di informazione di grande dettaglio (lavoro complesso, lungo e ben ragionato) collaborazione tra l esperto tributario e l azienda La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 48

49 Cuore del progetto: l individuazione del metodo adeguato per dimostrare che i prezzi intercompany siano a valore di mercato (preventiva analisi di comparabilità e funzionale) Quindi i capitoli 8 (e 6) del master file e 5 (specificamente 5.1.3) della documentazione nazionale La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 49

50 Il ruolo del consulente ed il ruolo dell imprenditore e manager in questa fase (il metodo gestionale ed il metodo tributario secondo le linee guida OCSE). La condivisione delle conoscenze. Il metodo gestionale non esclude un diverso metodo tributario. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 50

51 L importanza della scelta del metodo l eventuale sindacato in sede di verifica della scelta del metodo e/o delle ragioni addotte dal contribuente a difesa delle proprie scelte, in nessun caso costituisce presupposto autonomamente idoneo all esclusione dal regime premiale stabilito dalla norma circolare ministeriale 58/2010. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 51

52 L adozione di un metodo evidentemente (e forse strumentalmente) non adeguato inficia la disapplicazione delle sanzioni (il regime premiale). Inadeguatezza del metodo derivante dalla mancanza di operazioni comparabili : la mancanza del confronto con il mercato ad esempio / non e sufficiente affermare che la società applica il cost plus ed il mark up applicato ai costi e il 6%. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 52

53 (E necessario confrontarlo con il mark up applicato alle vendite esterne se esistenti o comparabili o con il mark up individuato in banche dati pubblicamente consultabili) stesso con un fattore di redditività (es/pli=ebit su vendite). Inadeguatezza derivante dalla non applicazione della gerarchia dei metodi : esiste ancora? La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 53

54 Le transfer pricing guidelines for multinational enterprieses and tax administration del 1995 sanciscono la gerarchia dei metodi tradizionali: CUP, cost plus e resale minus quindi dei metodi basati sul prezzo o sul confronto del margine lordo rispetto ai metodi basati sul confronto dell utile netto delle transazioni e cioé il transactional net margin method (TNMM) e del profit split method, definiti nel rapporto last resort methodes La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 54

55 Nelle proposed revision of chapters i-iii of the transfer pricing guidelines del settembre 2009 la gerarchia viene in un certo senso disconosciuta, individuando il principio per il quale, i metodi hanno pari dignità ed anzi vanno usati a prescindere dal loro status iniziale in base alla situazione contingente (il documento e pero una draft per la discussione ) Le linee guida OCSE sul TP nella versione del luglio 2010, hanno edulcorato il concetto di gerarchia ma ritengono comunque preferibili, se applicabili, i metodi tradizionali e specificamente il CUP. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 55

56 La circolare ministeriale 32/80, la circolare ministeriale n. 42/1981 ed il provvedimento dell agenzia delle entrate del 29/09/2010 mantengono l impostazione gerarchica prevedendo come preferenziali se ugualmente affidabili i metodi tradizionali rispetto a quelli basati sul margine di utile netto. Inoltre tra i metodi tradizionali viene preferito il CUP. In ogni caso l adozione di un metodo diverso dal CUP (ancorché tradizionale) e, a maggior ragione, l adozione di un metodo reddituale, dovrà essere ben motivata. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 56

57 Ritengo opportuno considerare, in prima battuta, i metodi tradizionali (e se possibile il CUP) e solo in caso di carenza di informazioni relative a transazioni comparabili interne e/o in caso di inaffidabilità delle comparazioni esterne a livello di gross margin passerei ai metodi reddittuali basati sui margini netti. tutto il passaggio logico deve essere ben motivato. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 57

58 CUP alta comparabilità del prodotto nel mercato comparabile di riferimento se il prodotto non è altamente comparabile, ma sono comparabili le funzioni, i rischi e gli assets (e quindi il tipo di servizio-distributivo o produttivo) ci si sposta su RESALE MINUS E COST PLUS. RESALE MINUS compara le funzioni i (nella distribuzione) ib i i rischi assunti e gli assets utilizzati necessità di dati contabili per individuare il margine lordo utile lordo / vendita utile lordo = vendita-costo del venduto COST PLUS compara funzioni (produttive semplici), rischi assunti e assets utilizzati necessita di dati contabili per individuare il margine lordo. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 58

59 Resale Minus e Cost Plus vanno bene quando ci sono transazioni comparabili indipendenti interne (il distributore ed il produttore svolgono attività analoghe con terzi). Nel confronto esterno è difficoltoso estrarre dei database pubblici i margini lordi in cui operare. TNMM si basa più sui fattori produttivi utilizzati piuttosto che su funzioni svolte e rischi assunti o prodotti scambiati (anche se va tenuta di massima una certa comparabilità di prodotti e funzioni basandosi sui fattori produttivi esprime un rendimento netto derivante dall impiego degli stessi si basa su diversi PLI EBIT / vendita o EBIT / capitale ecc. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 59

60 Si utilizza con transazioni e prodotti generalmente comparabili, ma non si riesce (per esempio dai database pubblici) a raccogliere dati sui margini lordi: una delle imprese del gruppo quella che verrà comparata con il mercato è la più semplice in termini di funzione distributiva o produttiva. PROFIT SPLIT METHOD dove ci sono forti (ed anomale rispetto al mercato) economie da integrazione verticale di gruppo chegeneranounextraredditoofattoriimmaterialiedirischioche generano extrareddito di gruppo. il profitto totale non è comparabile si divide il profitto tra le imprese appartenenti alla catena del valore nel gruppo cercando di allocarlo adeguatamente in base a parametri di mercato. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 60

61 Il più efficace è il RESIDUAL PROFIT SPLIT in cui si va ad individuare il profitto di mercato per alcune funzioni routinarie svolte e si ripartisce di conseguenza la parte restante. scelte del metodo analisi logica e razionale / non scienza esatta aggiustamenti attenzione alla qualità dei dati disponibili. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 61

62 Alcuni esempi nella scelta del metodo Caso 1: società italiana controllata da gruppo multinazionale, che vende giunti ed assali per auto direttamente per certi mercati e tramite un distributore consociato per altri mercati: i prodotti ed i mercati sono comparabili metodo cup difficoltà: individuare le categorie omogenee di prodotto e depurare il prezzo praticato al cliente finale dei fattori di disomogeneità: (spese commerciali, sconti clienti, costi trasporto, costi amministrativi ecc). La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 62

63 Caso 2: Subholding italiana vende prodotti meccanici semilavorati alle sue consociate estere che rifiniscono i prodotti e li vendono sui mercati di riferimento, la subholding vende gli stessi prodotti (ma finiti) a clienti terzi. i prodotti venduti ai terzi sono altamente disomogenei rispetto a quelli venduti alle consociate: no CUP interno; no CUP esterno (i prodotti sono unici ed il prezzo non e rilevabile da banche dati come per esempio lo e per le materie prime) La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 63

64 No cost plus: non posso fare il confronto interno del mark-up applicato ai terzi con quello applicato alle consociate perché i prodotti non sono comparabili e si trovano a 2 livelli diversi della catena del valore; no confronto esterno: i database disponibili non danno informazioni sul mark-up applicato ai costi da terzi sui semilavorati in questione. No resale minus: la consociata non e solo un distributore e comunque non è rilevabile nei database consultabili informazione sui margini lordi di vendita praticati da rivenditori indipendenti su prodotti analoghi La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 64

65 Applicare metodi reddituali: TNMM (transactional net margin method) individuare un benchmark di imprese indipendenti con struttura di assets impiegati, funzioni e rischi analoghi, individuare il profit level indicator migliore (Ebit su vendite o markup sui costi ecc.) nel caso Ebit, vendite; applicare un adeguata search strategy: induttivo : codice Nace, indicatori di indipendenza, dimensione, analisi e scrematura. Nota bene: comparable, non necessariamente competitors, screening qualitativo ed eventuale analisi additiva (ocse-10 maggio 2006). Le consociate sono nel range di redditività adeguato (TNMM metodo ai fini tributari - cost plus gestionale). La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 65

66 Gruppo padronale (produzione beni consumo) Soci persone fisiche 100% B - Distributore Italiano per mercato italiano Produttiva italiana A 100% C - Distributore Svizzero per altri paesi diversi dall Italia Vendite a terzi Vendite a terzi La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 66

67 A vende con lo stesso prezzo gli stessi prodotti a B e C Non esiste analisi alcuna su: Funzioni Mercati (comparabilità di Italia con altri) Rischi La transfer pricing policy non risulta adeguatamente verificata rispetto alle prescrizioni OCSE. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 67

68 Dalla successiva analisi è emerso che: i mercati non sempre sono comparabili (es. Australia molto diverso da Italia per prezzo vendita al consumatore dei beni) i costi di trasporto, che non sono un fattore irrilevante, spessodifferisconotralevenditeabrispettoaceda volte sono sostenuti da A a volte no. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 68

69 Il mero paragone di prezzo non permette di verificare il rispetto del principio arm s lenght. Necessaria analisi: Step1 ricercadivenditecomparabilieffettuatedaa:a peròvendesoloaceabemaiaterzi; Step 2 - trovare un metodo alternativo al confronto del prezzo (impossibile per quanto detto in Step 1). La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 69

70 Esclusione di: cost plus resale price per mancanza di banche dati che potessero fornire una benchmark sulla percentuale di redditività da applicare al costo pieno di produzione ovvero alla vendita. Scelta del metodo TNMM per verificare la redditività globale, non del produttore (A) bensì dei distributori (in specie quello estero alle cui vendite si applica disciplina del transfer price). La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 70

71 Applicazione del TNMM Il distributore è scelto come tested party perché ha meno funzioni. Individuazione di mercati e comparables di C Benchmark anni X-1, X-2, X-3 (banca dati Aida e Amadeus). Profit level indicato: Ebit / vendite (dati di bilancio esercizio XdiC). A ha fatto nota di debito a C per oltre un milione di Euro per abbassare EBIT di C. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 71

72 Gruppo multinazione (produzione beni consumo) Top holding Produttiva italiana A 100% Vendite a terzi mercato Italia C Distributore Svizzero Vendite a terzi mercato non Italia La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 72

73 A vende gli stessi prodotti ai terzi sul mercato italiano e al distributore che poi vende su tutti gli altri mercati. I listini sono di volta in volta contrattati coi terzi e rinnovato ogni anno con C. Il mercato italiano è paragonabile a quelli serviti dal distributore. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 73

74 Esistono differenze nelle transazioni a terzi, a volte il produttore A sostiene i costi di trasporto a volte no, differenze nei costi commerciali, nelle differenze cambio, nel rischio di credito e magazzino e negli oneri amministrativi. Esistono differenze inoltre nelle linee di prodotto. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 74

75 Valutazione della TP Policy E possibile, su centinaia di prodotti (beni), individuare in base al peso, al confezionamento, agli ingredienti, tre tipi di categorie omogenee. E possibile individuare e quantificare i fattori di disomogeneità (costi di trasporto, attività di supporto alle vendite, primo contatto customer care,..) La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 75

76 Metodo da usarsi: CUP Prezzo vendita al KG transazione controllata Prezzo vendita al KG transazione con terzi +/ /- fattori di +/- fattori di disomogeneità disomogeneità Prezzo da comparare Prezzo da comparare Confronto del prezzo La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 76

77 Scelta di un metodo che: Conclusione permetta di individuare un valore comparabile di mercato (di prezzo, di markup su costi o di vendita, o di redditività in base al pli scelto); rispetti la gerarchia dei metodi e comunque ne giustifichi esaustivamente la scelta. La cessione dei beni materiali infragruppo: confronto tra metodi tradizionali ed alternativi 77

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79 Per le prestazioni di servizio non è solo una questione di prezzo di trasferimento, ma anche di inerenza e di effettività del servizio. La circolare 32/1980 ha un approccio particolarmente stringente nell individuare le prestazioni di servizio alle controllate quali inerenti alla funzione di azionista rivestito dalla Capogruppo. I criteri quindi per individuare l inerenza di un servizio dalla controllante alle controllate sono: utilità: reale vantaggio per la controllata; comparazione: verificare se tra due imprese indipendenti si sarebbe tenuta la transazione / servizio; duplicazione: da evitare. La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 79

80 Anche la corretta individuazione del riaddebito dei servizi è di norma complessa: il CUP normalmente è difficile da applicare in relazione al fatto che le imprese che prestano i servizi normalmente non fanno queste prestazioni come attività istituzionale propria; risulta talvolta più semplice utilizzare il TNMM: ribaltando il costo sostenuto (magari utilizzando specifiche chiavi di ripartizione ); individuando il corretto mark up da applicare (per esempio facendo una benchmark analisys ed individuando che mark up calcolano sul costo imprese di servizi che fanno questi tipi di servizi il profit level indicator sarà quindi il net cost plus. La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 80

81 Si noti che la circolare 92/80 non prevede la possibilità di applicare mark up se: i servizi addebitati non fanno parte dell attività istituzionale dell impresa; se l impresa che li presta funge da mera intermediaria ; per i servizi centrali di direzione generale e amministrativa. Per la ripartizione dei costi: modalità diretta: tempi spesi / time sheet; mediante diverse chiavi di ripartizione (quando il metodo diretto è troppo complesso da utilizzare e i servizi, centralizzati siano prestati alle solo imprese associate e non all esterno). La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 81

82 La documentazione a supporto dei servizi OCSE: Il contratto di servizi Il metodo per individuare i costi da ripartire (diretto ed indiretto) e per confermare il prezzo di trasferimento (CUP o Cost Plus o TNMM, ecc.); Dettaglio dei costi sostenuti dalla società che presta servizi; Esempidi dei servizi iisvolti o da svolgere; Dettaglio delle operazioni svolte e da svolgere. Giurisprudenza italiana (Commissione Prov. Milano 158 del 29/07/2005): Contratto / fatture; Documentazione della società fornitrice che attesti i costi sostenuti; Attestazione della società di revisione sulla correttezza contabile della ripartizione dei costi Documentazione atta a dimostrare l effettività del servizio La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 82

83 Differenze tra i management services e i cost sharing agreements (attenzione perché sono differenti capitali del master anziché e nel country - capitolo 5 anziché capitolo 6.) Nei cost sharing agreements non è possibile applicare mark up (si vedano capitoli VII Intragroup services e VIII Cost sharingagreements. La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 83

84 Un tema specifico: i finanziamenti infragruppo L analisi delle caratteristiche del finanziamento Tipologia di interessi e garanzie I comparabili interni Il rating del soggetto finanziato Le fonti cui attingere per reperire i dati di mercato La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 84

85 Caso Servizi / finanziamenti Subholding italiana che presta e riceve servizi di management service e riceve importanti servizi finanziari (finanziamenti) dal gruppo. Per i servizi il metodo gestionale e il cost plus (costi vivi allocati o direttamente o indirettamente e markup dell 8%) ma i servizi non sono comparabili con altri prestati a terzi (solo intercompany) ne sono rilevabili dati da database su prezzi di servizi comparabili esterni metodo usato: TNMM dove il pli è il net cost plus ratio; quindi il markup applicato ai costi: individuato un intervallo di mark up dei costi ove ricade l 8% previsto contrattualmente La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 85

86 Per i servizi finanziari (nel caso di specie 400 mio di euro) data l impossibilita di dimostrare il tasso (prezzo) di indebitamento del mutuante per finanziamenti con caratteristiche analoghe (CUP interno) si sono utilizzate banche dati esterne dove in virtù del rating appositamente attribuito alla subholding in relazione taluni parametri economico finanziari (esempio EBITDA su oneri finanziari, debiti finanziari su patrimonio netto, ricavi, ecc. Veniva individuato il tasso (prezzo) medio di mercato per corporate bond di entità e scadenza comparabile, emessi da gruppi o società con rating analogo nello stesso periodo di riferimento (CUP esterno) La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 86

87 Indicazione del possibile Rating* Valore del driver Peso del driver Rating associato al driver Driver del Rating Profilo di business 11% Diversificazione geografica 37% 11% Aa Dimensione e Redditività 33% Ricavi totali ( /000) % Ca EBITA ( /000) % B ROA (EBITA/CIN) 0,03 6% B Politica Finanziaria 17% Debiti finanziari/patrimonio netto 10,75 6% Ca Debiti finanziari/ebitda 30,53 11% Ca Solidità Finanziaria 39% EBITA/Oneri finanziari 0,34 17% Ca FFO/Debiti finanziari -0,05 11% Ca RCF/PFN -0,05 6% Ca FCF/Debiti finanziari -0,02 6% Caa Rating Complessivo Moody's S&P Caa2 CCC La prestazione di servizi infragruppo e l attività dell azionista : management fees e cost sharing agreement 87

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89 Gli accertamenti in materia di prezzi di trasferimento Circolare 1/2008 della Guardia di Finanza sull attività di verifica: Comportamento suggerito altamente invasivo, volto a recuperare documentazione a riprova dell intenzione del contribuente di erodere base imponibile; ibil Esortazione ai verificatori a recuperare le carte di lavoro propedeutiche ai documenti definitivi relativi alla determinazione dei prezzi, con l intento di rilevarne la criticità evidenziate dalla stessa società sottoposta a verifica; Presunzione che la disciplina sui prezzi di trasferimento costituisca una sorta di scienza esatta. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 89

90 Approccio al problema dell Agenzia delle Entrate Tentativo di ribaltare l onere della prova a carico del contribuente; Enfasi sulla necessaria collaborazione da parte del contribuente; Approccio critico ii ai metodi utilizzati i e/o alle benchmark analysis. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 90

91 Possibili criticità - 1/3 Difforme valutazione dei fattori di comparabilità: 1. Caratteristiche dei beni e/o dei servizi trasferiti 2. Funzioni svolte dalle parti (attività e rischi) 3. Termini contrattuali 4. Condizioni economiche delle parti 5. Strategie dell impresa L importanza dei fattori cambia a seconda della metodologia adottata (es. CUP comparabilità dei beni, TNMM, le funzioni svolte) Nella maggioranza dei casi l analisi funzionale guida la comparabilità e non viceversa Necessità di effettuare ripartizioni ed aggiustamenti contabili L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 91

92 Possibili criticità - 2/3 Debolezze nell enunciazione del procedimento di selezione dei comparabili che deve essere riproducibile 1. Criteri di selezione automatici Database: Periodo di riferimento i Paese / Regione geografica Settore / Descrizione dell attività Indipendenza Stato giuridico / Forma legale / Anno di costituzione Disponibilità dei dati di bilancio 2. Criteri di selezione analitici Matrice delle esclusioni L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 92

93 Possibili criticità - 2/3 3. Additive approach (sia inclusioni che esclusioni soggettive) vanno giustificate / vanno utilizzate ulteriori info (per esempio i siti internet delle società. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 93

94 Possibili criticità - 3/3 La difficile valutazione del valore di mercato dei tassi d interesse applicati ai finanziamenti intercompany 1. Necessaria considerazione di tutte le caratteristiche del finanziamento: Periodo di riferimento Paese / Regione geografica Merito creditizio Tipologia di tasso applicato: fisso o variabile Esistenza di clausole di subordinazione / postergazione Disponibilità dei dati relativi a finanziamenti comparabili posti in essere da soggetti indipendenti; Utilizzo delle fonti esterne: Banca d Italia e Bloomberg 2. I cash pooling agreements : specificità L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 94

95 Questioni aperte Qual è il corretto posizionamento nel range di normalità (per l Agenzia bisogna posizionarsi nella mediana e non al di sotto per l OCSE dipende dall analisi funzionale del campione se il campione rappresenta aziende con minori rischi la transazione va posizionata nel terzo quartile e viceversa) Conseguenze su operazioni di M&A? Impatto sulla disciplina dei reati tributari? Riduzione realmente significativa dell onere documentale per i contribuenti minori? (le imprese sotto Euro 50 Mio di fatturato possono non aggiornare le benchmark per i due anni successivi a quello di riferimento) Necessità di dare evidenza anche delle transazioni effettuate con proprie SO? L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 95

96 In assenza di documentazione Cercare di produrre comunque una policy ancorché informale Cercare di verificare preventivamente sempre i dati In presenza di documentazione La valutazione di adeguatezza da parte degli organi preposti all accertamento Le richieste suppletive Le richieste di dettagli relativi alla documentazione L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 96

97 La società ALFA S.p.A. svolge le seguenti attività: 1. agenzia: promozione delle vendite di prodotti finiti della casa madre estera sul mercato italiano; 2. distribuzione: acquisto di beni dalla casa madre estera, lavorazione degli stessi e successiva vendita ai clienti finali sul mercato italiano. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 97

98 Sulla base delle funzioni svolte, dei rischi assunti e degli assets impiegati, delle informazioni disponibili al contribuente, per ogni singola attività svolta la società ha individuato il metodo più adatto a verificare che i prezzi intercompany rispettino l arm s lenght principle. I metodi individuati per le due attività sono i seguenti: 1. attività di agenzia: TNMM; 2. attività di distribuzione: CUP esterno. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 98

99 La società ALFA S.p.A., in virtù della minor complessità emersa nello svolgimento dell analisi funzionale in relazione ai minori rischi assunti, alla maggior semplicità di funzioni svolte e alla minor rilevanza degli assets utilizzati, in conformità delle linee guida OCSE, è stata identificata tested party. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 99

100 Il PLI (profit level indicator) più adatto a rappresentare la redditività dell attività di agenzia della società è individuato nel Return on commission, essendo le provvigioni le vendite per tale tipologia di attività. Il PLI risulta quindi essere EBIT /PROVVIGIONI. La società ha altresì determinato un conto economico segregato per ogni singola attività (avendo un unico conto economico). Importante selezionare le chiavi di ripartizione adeguate. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 100

101 Analisi di benchmark Obiettivi Importanza della search strategy Individuare un campione di società comparabili Verificare che la marginalità della società si attesti nel range dei valori interquartili Nel caso in esame, non è stato possibile identificare attraverso il codice attività (codice NACE) un numero adeguato di società comparabili che svolgessero attività di agenzia similari a quella svolta da ALFA S.p.A. La società ha pertanto individuato il campione di comparables tra le società con codice NACE relativo all attività di distribuzione. Al fine di rendere il campione confrontabile, ed in conformità delle Linee OCSE, sono stati realizzati degli aggiustamenti per eliminare le differenze tra la transazione controllata e quelle di libero mercato. In particolare sono stati utilizzati degli filtri quantitativi per eliminare i rischi di magazzino e di credito. L approccio dell Amministrazione Finanziaria nell accertamento del transfer pricing. Casi pratici 101

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