Indice: Si rimanda, per tutti i dettagli, alle relazioni contenenti la lettura e disamina critica dei dati dei singoli uffici.

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1 CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA Quarta Commissione Gruppo di lavoro per la individuazione degli standard medi di definizione dei procedimenti Relazione finale parte speciale Giudici del lavoro Indice: 1. Le definizioni ed i concetti di cui alla delibera CSM : richiamo alla parte generale; le peculiarità della materia lavoristica La lettura degli uffici e le caratteristiche territoriali Gli elementi per la valutazione: quantità, tempi, qualità Proposta di indicatori quantitativi che diano risalto alla qualità del lavoro Creazione di gruppi di confronto secondo diversi criteri...13 e analisi dei risultati a. L analisi per composizione dei definiti b. Creazione dei gruppi per carichi di lavoro c. Criticita' dei due modelli La rilevanza dell esame di tutti gl indici rinvenibili dalle schede di clusterizzazione e del raffronto anche con l ufficio di appartenenza I criteri per la lettura dei provvedimenti acquisiti, a. particolarmente dei provvedimenti interlocutori ed istruttori b. particolarmente dei provvedimenti finali La scheda di valutazione del giudice del lavoro Un esempio di valutazione...26 Allegati: 1) tabella sinottica raggruppamento materie 2) tabella dei risultati della cluster analysis per composizione definiti 3) tabella dei risultati della cluster analysis per carichi dei ruoli Si rimanda, per tutti i dettagli, alle relazioni contenenti la lettura e disamina critica dei dati dei singoli uffici. 1

2 1. Le definizioni ed i concetti di cui alla delibera CSM : richiamo alla parte generale; le peculiarità della materia lavoristica Si richiamano e premettono tutte le indicazioni e considerazioni generali già espresse nella parte generale delle relazione finale dei lavori. Per quanto riguarda lo studio delle Sezioni lavoro o dell attività dei giudici del lavoro (nelle sedi sprovviste di sezione), curata dalla scrivente, è opportuno segnalare che l esame dei dati dei singoli uffici dei quali si sono avute in tempo utile le elaborazioni, sono contenute in singole relazioni, estese man mano che si procedeva nell analisi, le ultime delle quali ovviamente fruiscono dell esperienza accumulata nel procedere del lavoro. Le difficoltà ed i ritardi con i quali si sono potuti avere i dati e le necessarie elaborazioni degli stessi di cui pure vi è ampia illustrazione nella relazione generale conclusiva - non hanno lasciato i tempi per le sperimentazioni cui faceva riferimento la delibera CSM del Per quanto riguarda la valutazione ponderale dei procedimenti in materia di lavoro e previdenza non è apparsa, in esito ai lavori e riflessioni del gruppo, agevolmente determinabile nel breve periodo, per la non univocità dei possibili indicatori allo stato disponibili e la necessità di individuare correttamente i parametri di misura Si è notato ad es. che il tempo necessario a trattare il processo non è univoco indicatore di complessità; né lo è la necessità di lunga istruzione, richiesta per definire controversie che poi, una volta istruite, non richiedono lungo studio né complesse motivazioni. Né può farsi riferimento alla materia (cfr ad es. quanto indicato dal Pres Sez Lav Trib Bologna in ordine alle diverse tipologie di cause previdenziali; quanto indicato dal referente SEz Lav Palermo per l istruzione richiesta da talune cause di lavoro, ecc)) La complessità che attribuisce peculiare peso ponderale alla singola controversia potrebbe attenere al numero di parti processuali, alla quantità di domande su cui pronunciare, alla novità delle questioni, alla complessità dell accertamento di fatto richiesto o alla difficoltà di soluzione della questione di diritto che pone la causa: ma tali indicatori la cui univocità dovrebbe essere verificata - non sono stati disponibili allo studio del gruppo di lavoro, e richiedono separati e specifici accertamenti. Peraltro i dati attraverso i quali si è potuto avere cognizione dell attività degli uffici sono stati come ben chiarito dalla parte generale della relazione finale- costituiti dalle registrazioni informatizzate dei codici oggetto delle controversie all atto dell iscrizione, nonché dagli eventi registrati successivamente, fine alle varie forme di definizioni. La possibilità di approfondita lettura di tali dati è stata limitata dalle incompletezze ed imprecisioni di un sistema di registrazione e classificazione delle controversie non creato per le esigenze di valutazione odierne, caratterizzato da codici numerici individuanti l oggetto della controversia, la cui indicazione è affidata alle parti all atto della iscrizione a ruolo della causa e si presta ad errori anche per imperfezioni di tale classificazione. Al riguardo si segnala: - il numero e la denominazione degli stessi codici-oggetto attualmente disponibili per le cause di lavoro e previdenza, che andrebbe rivisto sia per l eccessiva frammentazione e reiterazione di codici che ne moltiplicano inutilmente il numero, e favoriscono la possibilità di erronee registrazioni, nonché le differenze di registrazioni tra un ufficio ed un altro (con ovvie ricadute negative sulla possibilità di comparazione ); Ne è un esempio la moltiplicazione dei codici indicanti le controversie in materia di licenziamento, così indicate, che potrebbero essere diversamente accorpate : Licenziamento collettivo e mobilità Licenziamento individuale del dirigente 2

3 Licenziamento individuale per giust. motivo oggettivo Licenziamento individuale per giust. motivo soggettivo Licenziamento individuale per giusta causa - la carenza, invece, di codici-oggetto che riguardano specifiche tipologie di controversie, che ciascun ufficio registra in maniera diversa (ad es manca il codice di registrazione delle controversie in materia di opposizione a cartella esattoriale in materia previdenzialecontributiva ex lege 46/99). Con il risultato che non vi è una possibilità di individuare semplicemente una tipologia di controversie di natura previdenziale ma spesso di non agevole trattazione, e pur numeroso negli ultimi anni; - l erroneità di talune classificazioni: ne è un esempio l iscrizione a mente dei codcioggetto ministeriali - dell opposizione ex art 28 legge n 300 del 1970 fra i c.d. Procedimenti speciali; laddove si tratta di una controversia a svolgimento ordinario destinata a concludersi con sentenza in materia di lavoro o pubblico impiego Secondo le indicazioni contenute nella delibera, l approccio al tema dell individuazione degli standard medi e della loro applicazione all interno degli uffici, deve tenere conto della elaborazione dei piani organizzativi, dei progetti tabellari e delle loro variazioni superando un ottica di controllo individuale meramente quantitativo in favore di una prospettiva di controllo di gestione complessivo Anche su questo punto non può che richiamarsi quanto già espresso in parte generale della relazione finale sulla difficoltà di utilizzare il sistema Valeri@, realizzato per altro scopo, e ciò per la mancanza di una storicizzazione dei dati relativi alla presenza dei magistrati negli uffici o sezioni e al contenuto delle previsioni tabellari di periodi anteatti all attualità, ed oggetto dell esame del gruppo di lavoro ( ovvero 2008). La scrivente ha curato l esame dei dati delle sezioni lavoro dei 12 uffici, ovvero dei giudici del lavoro operanti presso i Tribunali ove non era costituita la sezione specialistica. Si segnala che ritardo con cui sono pervenuti i dati di alcuni grandi uffici ad es Roma, che ha 4 sezioni lavoro per un totale di circa 60 magistrati - ne ha rallentato la lettura, attesi i tempi ristretti per redigere la relazione conclusiva. Pur con le innegabili e documentate difficoltà incontrate dal gruppo di lavoro, ed i tempi ridotti a disposizione, l indagine ha fornito un quadro di dettaglio di una precisione probabilmente mai raggiunta prima in ordine alla quantità e natura delle pendenze, sopravvenienze, distribuzioni distinte non solo per materia ma persino per codice -oggetto (raggruppati in aggregazioni di materie, secondo la classificazione ministeriale), nonché sul tipo dei provvedimenti e modalità di definizioni degli uffici esaminati. L indagine dell andamento del contenzioso degli uffici, pur se per un periodo breve (al massimo un biennio, , ove è stato possibile, altrimenti limitato ad un solo anno, il 2008, come è stato per la sezione lavoro del Tribunale di Bari) è stata però condotta dalla scrivente con la massima precisione possibile, compatibilmente con i tempi a disposizione, tentando di non trascurare anche la qualità non solo quantità delle pendenze, sopravvenienze, definizioni e tipo di queste, nonché l andamento dei ruoli anche in relazione alla vetustà delle controversie pendenti. Il panorama è apparso estremamente vario sia per qualità e quantità del contenzioso, che per la consistenza delle piante organiche. Non è dato conoscere i criteri in base ai quali sono state fissate le dotazioni organiche delle sezioni lavoro o dei giudici del lavoro presso il Tribunali; certo è che, a vedere i risultati, e raffrontandoli con i carichi di lavoro, deve prendersi atto che vi sono molti uffici decisamente sottodimensionati, soprattutto se il termine di paragone è rappresentato da quelli che hanno carichi pro capite nettamente clamorosamente inferiori, per come di seguito meglio precisato. 3

4 2. La lettura degli uffici e le caratteristiche territoriali Il primo dato che emerge immediatamente dalla lettura dei dati generali dei singoli uffici considerati nella delibera CSM, è appunto la condizioni di enorme squilibrio nelle dotazioni organiche degli uffici in rapporto alla quantità del contenzioso. Lasciando alle elaborazioni relative ai singoli uffici i dati di dettaglio di ciascuno, appare opportuno qui richiamare alcuni dei dati generali : MILANO: - il carico complessivo dei 23 giudici del lavoro( presid di Sezione) è passato dai processi del gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai pendenti del ai 202 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui 196 ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI, tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui 154 ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: nel nel Cause cancellate : 545 nel nel Cause riunite: 379 nel nel 2007 TRENTO: - il carico complessivo dei due giudici del lavoro (uno solo in organico, cui è stato associato un applicato) è passato da 265 processi del gennaio 2006, ai 344 del ; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai 6 pendenti al ai 3 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a 495 iscrizioni (di cui 136 ricorsi per decreti ingiuntivi, 228 cause tra lav e PI e 102 tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a 419 iscrizioni (di cui 130 ricorsi per decreti ingiuntivi,173 cause tra lav e PI e 86 tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: 161 nel 2006 e 167 nel Cause conciliate: 51 nel nel Cause cancellate : 31 nel nel Cause riunite: nessuna nel nessuna nel 2007 GENOVA : - il carico complessivo degli otto giudici del lavoro (7 + 1 Pres Sez) è passato dai processi pendenti al gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai pendenti del ai 34 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a nuove iscrizioni (di cui 602 ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e tra previd e assistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a nuove iscrizioni (di cui 765 ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 730 nel nel Cause cancellate : 124 nel nel Cause ruinite: 542 nel nel 2007 VENEZIA - il carico complessivo dei quattro giudici del lavoro è passato dai processi del gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai 621 pendenti del agli 87 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui 448 ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e 468 tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui 569 ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre 923 cause tra lav e PI e 399 tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e 939 nel Cause conciliate: 154 nel nel Cause cancellate : 157 nel nel Cause ruinite: 184 nel nel 2007 ANCONA: - il carico complessivo dei tre giudici del lavoro è passato dai processi i del gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai 609 pendenti del ai 22 del ; 4

5 - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui 617 ricorsi per decreti ingiuntivi, 484 cause tra lav e PI e 466 tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a ed a 1664 iscrizioni (di cui più di 1/3 di ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre 504 cause tra lav e PI e 489 tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 60 nel nel Cause cancellate : 139 nel nel Cause ruinite: 111 nel nel 2007 FIRENZE: - il carico complessivo dei sei giudici del lavoro (5+ 1 Pres Sez) è passato dai processi pendenti al gennaio 2006, ai del 31 dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai 477 pendenti del ai 119 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre cause tra lav e PI e 953 tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 307 nel nel Cause cancellate : 242 nel nel Cause ruinite: 83 nel nel 2007 BOLOGNA: - il carico complessivo dei sei giudici del lavoro (5+ 1 Pres Sez) è passato dai processi pendenti al gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dagli 894 pendenti del ai 151 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui 959 ricorsi per decreti ingiuntivi, nonché cause tra lav e PI e 792 tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre che cause tra lav e PI e 840 tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 318 nel nel Cause cancellate :265 nel nel Cause riunite: 240 nel nel 2007 NOLA (esaminato al posto di Napoli, per difetto in capo a quest ultimo di attendibili e complete registrazioni informatizzate): - il carico complessivo dei sei giudici del lavoro in organico è passato dai processi del gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai pendenti del ai del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui 526 ricorsi per decreti ingiuntivi,1.401 cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui 589 ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 226 nel nel Cause cancellate: nel nel Cause riunite: 339 nel nel 2007 BARI ( è stato esaminato il solo anno 2008, per difetto di dati informatizzati attendibili e completi per gli anni precedenti): - il carico complessivo dei 14 giudici del lavoro ( Pres di sez ) è passato dai processi del gennaio 2008, ai del dicembre 2008; - i processi iscritti entro il 2004 sono passati dai pendenti del ai del ; - La sopravvenienza annua nel 2008 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali nel 2008= Cause conciliate nel 2008 = Cause cancellate nel 2008 = Cause riunite nel 2008 = PALERMO - il carico complessivo degli otto giudici del lavoro in organico (7 GL ed un pres Sez) è passato dai processi pendenti al gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai pendenti del ai del ; 5

6 - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a nuove iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, oltre cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 305 nel nel Cause cancellate :875 nel nel Cause ruinite: 240 nel nel 2007 CALTANISSETTA - il carico complessivo dei cinque giudici di fatto per il lavoro (uno solo in organico come GL e gli altri quattro applicati) è passato dai processi del gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai pendenti del ai 50 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui 233 ricorsi per decreti ingiuntivi, 601 cause tra lav e PI e 768 tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui 249 ricorsi per decreti ingiuntivi, 264 cause tra lav e PI e 659 tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: 32 nel nel Cause cancellate : 145 nel nel Cause riunite: 27 nel nel 2007 ROMA - il carico complessivo dei quasi sessanta giudici in parte alternatisi è passato dai processi del gennaio 2006, ai del dicembre 2007; - i processi iscritti entro il 2003 sono passati dai pendenti del ai 261 del ; - La sopravvenienza annua nel 2006 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - La sopravvenienza annua nel 2007 è stata pari a iscrizioni (di cui ricorsi per decreti ingiuntivi, cause tra lav e PI e tra previd e asssistenza); - numero di sentenze globali: nel 2006 e nel Cause conciliate: nel nel Cause cancellate : nel nel Cause riunite: nel nel 2007 Pur limitando la constatazione alle sezioni o giudici del lavoro dei Tribunali esaminati, è emerso che gli uffici del centro nord appaiono dotati di organici maggiormente adeguati a far fronte in tempi ragionevoli alla composizione quali-quantitativa del contenzioso che su di essi si riversa; per contro la maggior parte degli uffici del Sud (a partire dalla Campania e Puglia fino alla Sicilia) appaiono prevalentemente dotati di risorse numericamente insufficienti a far fronte efficacemente e tempestivamente alla quantità del contenzioso che sopravviene annualmente. Ciò- si badi- pur avendo manifestando taluni di questi uffici sovraccarichi, nel periodo esaminato, produttività tanto più elevate di altri uffici meglio attrezzati da rendere difficile persino l individuazione di un comune criterio di comparazione. Né può sostenersi che la quantità del contenzioso che occupa gli uffici del sud è sostanzialmente diverso e di più semplice spedizione di quello di sezioni più consistenti ed allocate in altre aree del Paese: se la materia assistenziale e previdenziale (ritenuta, talora a torto, meno complessa) è spesso in essi prevalente, è emerso con chiarezza che questa si aggiunge non sostituisce il contenzioso più propriamente lavoristico pur presente anche al sud in misura consistente ; che anzi si arricchisce in maniera significativa di controversie in materia di pubblico impiego contrattualizzato, anche queste presenti in quantità consistente negli uffici centromeridionali. Pur se come prima precisato- non è apparso possibile effettuare alcuna ponderata pesatura dei processi, è però notorio che le controversie in materia di pubblico impiego non possono ritenersi di agevole trattazione, posto che costituiscono una materia sostanzialmente nuova, solo da un decennio devoluta alla cognizione del giudice del lavoro, che richiede elaborazioni originali, non potendosi mutuare interamente né l esperienza giurisprudenziale maturata dal giudice del rapporto 6

7 di lavoro privato, né l esperienza dei TAR in materia di pubblico impiego non contrattualizzato, fondato su discipline e presupposti del tutto diversi. L enorme diversità di risorse e qui si intende innanzitutto il numero di magistrati destinati a funzioni di giudice del lavoro - raffrontati ai numeri delle pendenze e soprattutto a quelli delle sopravvenienze annue negli uffici, lasciano ben intuire per qual ragione il processo del lavoro come delineato dalla novella del 1973 non ha trovato piena realizzazione, ed ha tempi assai diversi sul territorio nazionale. L aver rilevato così consistenti differenze di carichi (vi sono giudici che hanno ruoli di migliaia di processi e giudici che ne registrano poche centinaia e così è anche per le sopravvenienze annuali) rende particolarmente difficile la determinazione di standard processuali omogenei, che necessariamente risentono delle condizioni nelle quali i processi si svolgono; anche perché i raffronti sono legittimi solo se vi è omogeneità degli elementi confrontati; in caso contrario la comparazione di dissimili diventa operazione più che opinabile, francamente scorretta. La ricerca di standard comuni ed ancor più di quantità di definizioni- appare quindi operazione improba laddove i carichi degli uffici e dei singoli magistrati (pendenze, sopravvenienze, arretrato, e come si vedrà, definizioni con e senza sentenza) risentano di differenze talmente grandi da far dubitare della possibilità di individuare standard generali meramente quantitativi o numerici a tutti applicabili, che d altra parte non costituiscono né l unico parametro possibile né probabilmente il migliore; e suggeriscono di orientare la ricerca su standard di tipo diverso che, in ottemperanza della delibera CSM del , tengano conto del reale sforzo del magistrato di definire le controversie anche con modalità diverse dalla decisione, valorizzino la tendenza alla definizione dell arretrato ed alla cura nell impedire che se ne formi altro, tendano ad attuare al meglio tutte le regole processuali che governano il rito e dalle quali ne scaturisce una corretta gestione complessiva delle singole cause e del ruolo, garantendo così anche i tempi più accettabili per la trattazione delle controversie, che non possono determinarsi in maniera unitaria proprio per le riscontrate clamorose differenze di destinazioni di risorse e quindi di carichi degli uffici. Le disomogeneità territoriali riscontrate dalla lettura dei dati non paiono neppure limitarsi al numero delle pendenze ed alla qualità- materia delle sopravvenienze, ma lasciano intuire condizioni operative la cui diversità pare ricavabile già dal mero dato numerico (ad es numero di cancellazioni, prevalenza in alcune sedi di ricorsi per decreti ingiuntivi, la diversa propensione alla conciliazione, ecc), che avrebbero dovuto essere singolarmente indagate, ma che l esiguità del tempo a disposizione del gruppo di lavoro non ha consentito di approfondire. Di esse si tratterà nella parte in cui si esaminerà l opportunità di un confronto anche con l ufficio di appartenenza. 3. Gli elementi per la valutazione: quantità, tempi, qualità Quanto detto autorizza ad affermare che fra i molteplici elementi dei quali deve avvalersi una valutazione approfondita del lavoro giudiziario, oltre all immancabile dato quantitativo della produzione di provvedimenti fra i quali vanno annoverati e valorizzati anche quelli diversi dalle sentenze, che siano sintomatici di attenzione e cura nella tenuta del ruolo, quindi ai singoli procedimenti che lo compongono- ed all altrettanto rilevante dato temporale, deve però trovare giusto spazio la verifica qualitativa dell attività. La complessità dell attività giurisdizionale mal si presta a classificazioni e misurazioni semplificate, quali quelle meramente quantitative ovvero quelle quantitativo /comparativo, delle quali fino ad ora si sono avvalsi gli organi cui è demandata la verifica della professionalità dei magistrati; primo fra questi il raffronto dell attività del giudice con quella espressa dalle cd statistiche comparate dell ufficio, che peraltro si limitava a comparare l asciutto dato numerico solo di alcuni provvedimenti tipici del magistrato le sentenze emesse e pochi altri provvedimenti peculiari- con quella dei colleghi d ufficio dello stesso. 7

8 Modalità assai semplificata che l esperienza ha mostrato essere assolutamente inadeguata non solo per ricostruire l attività del singolo, ma persino per compararla correttamente con quella dello stesso ufficio o sezione; e non solo perché l attività del magistrato non si esprime unicamente attraverso le sentenze; ma soprattutto perché siffatta comparazione per essere corretta e fornire dati significativi deve muovere da condizioni di omogeneità (carico complessivo di partenza, qualità e quantità delle sopravvenienze), che non possono presumersi; e che l accurata lettura dei dati dei singoli uffici ha verificato non essere affatto la regola, né nell ambito dello stesso ufficio, e neppure in un ambito tendenzialmente omogeneo quale quello lavoristico, nel quale le materie sono specifiche e determinate, ed i magistrati assegnati in via esclusiva alla trattazione di queste. Spesso infatti, nella lettura dei dati degli uffici, si è riscontrata una deficitaria previsione tabellare o di attuazione della stessa. E ormai esperienza consolidata che la migliore gestione passi anche attraverso una previsione organizzativa finalizzata a distribuire nel miglior modo possibile i carichi degli uffici; ma non rispondono a questo criterio previsioni tabellari incomplete, generiche, imprecise, che non assicurino la distribuzione distinta per gruppi di materie, o non prevedano adeguati correttivi alle criticità proprie del contenzioso o dell ufficio; così contribuendo a determinare già in partenza assegnazioni diseguali delle sopravvenienze, destinate a pesare sulla funzionalità complessiva dell ufficio. Una delle conseguenze dell approfondita indagine dei dati disaggregati delle sezioni ed uffici del lavoro fin qui condotta, con l ausilio di elaborazioni ed indici su base statistica, ha fatto emergere l inadeguatezza degli indicatori più raffinati che fino ad ora sono stati considerati utilizzabili per valutare statisticamente e percentualmente l attività dei magistrati, quali ad es. gli indici di e ricambio e smaltimento, di cui per comodità di lettura si fornisce di seguito la nozione: 1. Indice di RICAMBIO: (definiti/sopravvenuti) indica il numero di procedimenti definiti ogni 100 sopravvenuti durante l'anno: con un valore superiore a 100 le definizioni sono in numero superiore alle sopravvenienze e quindi vi è una riduzione della pendenza, viceversa con un valore inferiore a 100 le definizioni sono inferiori alle sopravvenienze e si è in presenza di un aumento della pendenza finale. 2. Indice di SMALTIMENTO (definiti / (pendenza iniziale + sopravvenuti)) valuta invece la percentuale di definizione rispetto al carico pendente, dato dalla pendenza iniziale e dai procedimenti sopravvenuti: il valore massimo, pari a 100%, indica che si è smaltito tutto il carico e la pendenza finale è pari a zero. Orbene, l accurata disamina a tutto tondo dell attività dei magistrati negli uffici per i periodi per i quali si è avuta disponibilità di dati informatici attendibili, ha dimostrato la non adeguatezza di tali indici per una corretta rappresentazione della realtà, non risultando univoci riferimenti per la valutazione né laddove il carico di sopravvenienze e di partenza sia troppo elevato (di talchè neppure una ragguardevole quantità di sentenze e di definizioni d altro genere potrebbe compensarlo, riportando in positività l indice), né ove vi siano sostanziali differenze tra i carichi dei ruoli da comparare. Infatti ancor meno idonei sono apparsi gli indici di smaltimento e ricambio come parametri di raffronto e comparazione tra l andamento di ruoli diversi; e ciò per la constatata disomogeneità assoluta delle condizioni dei ruoli, spesso riscontrabile nell ambito dello stesso ufficio. A mero titolo di esempio si riportano le considerazioni espresse in esito all analisi di dettaglio della sezione lavoro del Tribunale di Palermo, ove due ruoli- pur di andamento indiscutibilmente positivo entrambi- hanno dato luogo al calcolo di indici diversi, i migliori dei quali non indicavano però il ruolo che aveva esitato di fatto una maggiore quantità di lavoro rispetto all altro. Nella lettura dei dati della Sezione Lavoro di Palermo si era avuto infatti modo di raffrontare, fra gli altri, gli indici di due ruoli: - il ruolo ROSSI (ricambio 180%, smalt 59%); - il ruolo VERDI (ricambio 108%, smalt. 58%) Lo studio accurato dei dati aveva rilevato che: 8

9 - il maggior numero di decisioni nell anno 2006 era stato esitato dal ruolo VERDI (962 sentenze, di cui 232 di lav. e PI), poi a seguire dal ruolo ROSSI (770 sentenze di cui 223 di lav e PI); - Che il ruolo che aveva prodotto più sentenze di lav e PI era altro ruolo, BIANCHI, con 571 sentenze in totale, di cui ben 383 di lav e PI. - Il ruolo VERDI era fra quelli che aveva riunito, conciliato e cancellato di più nel 2006; - Il ruolo VERDI era fra quelli che aveva avuto il maggior carico di lavoro e previdenza al termine del 2006, e che aveva definito la maggior quota di arretrato, passando nel solo 2006 da 1854 a 745 cause iscritte entro il 2003; - Che anche nell anno 2007 il ruolo VERDI aveva definito molto- 783 sentenze di cui 106 lav e 142 PI)- - Che anche nel 2007 il ruolo VERDI aveva riunito, seguendo peraltro una propensione diffusa nell ufficio - Tuttavia il ruolo ROSSI aveva conseguito migliori percentuali di smaltimento e ricambio del ruolo VERDI. La spiegazione era data dall avere verificato che, pur partendo entrambi i ruoli al da una situazione simile : - nel 2006 il ricarico del ruolo ROSSI era stato di sole 453 cause (103 lav e 14 PI); mentre il ricarico VERDI era stato superiore, pari a ben nuove cause, di cui 531 lav e 160 di PI. - Nel 2007 il ricarico del ruolo ROSSI era stato di 503 cause (167 lav e 48 PI); mentre il ricarico del ruolo VERDI era stato di 838 (191 lav e 71 PI): maggiore per quantità anche su lav e PI Tali condizioni operative avevano determinato che gli indici di ricambio e smaltimento del ruolo ROSSI fossero entrambi migliori di quelli del ruolo VERDI, nonostante - il ruolo ROSSI avesse prodotto meno sentenze di VERDI, nel 2006 ( 770 invece di 962); - meno sentenze di VERDI anche nel 2007 (621 ROSSI, 783 VERDI)- il numero restava minore anche se si guarda alle sole sentenze di lavoro e PI ; - ROSSI avesse definito meno arretrato di VERDI (il primo ruolo partiva con un carico di 367 cause iscritte fino al 2003, e concludeva il biennio con 72; il ruolo VERDI aveva iniziato con iscritti fino al 2003 e concludeva con 267) - ROSSI avesse riunito, cancellato, conciliato in misura inferiore o pari al ruolo VERDI nel 2006 e nel La differenza, in questi casi esaminati, risiedeva evidentemente nel carico (quantitativo e qualitativo) di partenza, nonché delle differenze determinate dalle nuove assegnazioni, nonché dalla diversa vetustà dei ruoli. Analogamente, il riferimento agli indici di ricambio e smaltimento si è rivelato inconducente, se non addirittura fuorviante, comunque non attendibile né decisivo, nell esaminare i dati degli uffici di Genova e Nola. Esaminando il Tribunale di Nola si sono potuti riscontrare su taluni ruoli indici di ricambio elevatissimi, dell ordine del 160 % -270 % ed oltre. Tuttavia la relazione estesa dalla scrivente a lettura dei dati dei giudici del lavoro operanti a Nola, aveva riportato : <<<< Fra i ruoli comparabili gli indici migliori sembrano riscontrarsi in capo al ruolo RRRR (278 % di ricambio e 71% di smalt.). Il realtà questi indici sono condizionati dal numero di sopravvenienze assolutamente inferiore a quello di altri ruoli, sia globalmente (1.118 a fronte degli oltre dei ruoli SSSS, TTTT, PPPP e QQQQ) e degli oltre del ruolo NNNN. Anche la distribuzione per materia è sensibilmente diversa: il ruolo RRRR riceve nel biennio 66 cause di lavoro, 20 di PI, meno di 800 cause tra previd e assistenza; per contro i ruoli SSSS, NNNN, QQQQ, TTTT, PPPP ricevono ciascuno cause di lavoro; tra le 80 e le 100 cause di PI; un numero di controversie previd ed assistenziali non inferiore a per ruolo.>>> Ancora, esaminando la Sezione lavoro del Tribunale di Genova, si è riscontrata la non comparabilità degli indici di smaltimento e ricambio fra ruoli dello stesso ufficio che si trovavano in situazioni diverse. In particolare, muovendo dal raffronto tra gli indici di ricambio e smaltimento dei ruoli DELTA5, DELTA2 e altri, emergeva che : <<< è stato sufficiente che il ruolo DELTA5, che partiva da un carico di 677 cause nel 2006, definisse 488 cause (di cui 318 con sentenza) nel 2006, e 414 nel 2007 (di cui 246 con sentenza), per riuscire a raggiungere gli indici del 250% e 94% sopra indicati. Mentre ad es. il ruolo DELTA7, che partiva da 487 cause nel 2006, ed ha definito 594 cause nel 2006 (di cui 272 con sentenza); ed altre 555 cause nel 2007 (di cui 261 con sentenza), ha avuto indici notevolmente inferiori, pari al 113% di ricambio ed al 76% di smaltimento. Eppure il ruolo DELTA7, partiva da un carico iniziale inferiore (487 cause) ed ha definito ben più dell altro (che partiva da 677 cause). La ragione di questa solo apparente discrasia (il ruolo che definisce meno ha indici migliori) è dovuto alla sperequazione delle nuove assegnazioni. 9

10 Infatti il ruolo DELTA5 ha avuto nel biennio un totale di assegnazioni nuove di 370 ( ); mentre il ruolo DELTA7 ha ricevuto nei due anni ben cause ( ). Di conseguenza maggiori definizioni non sono state sufficienti a raggiungere indici migliori rispetto a quelli del ruolo meno gravato di ricarichi. Altro esempio può essere il ruolo DELTA. Parte da un carico di 794 cause al gennaio 2006 (è il ruolo più gravoso, in quel momento); riceve 490 cause e ne definisce in quell anno 499; nel 2007 parte con un ruolo di 705 cause, ne riceve 500 e ne definisce 491. In ragione di ciò, pur avendo definito nel biennio 990 cause, di cui 633 con sentenza, ha indici (smaltim. 117%, ricambio 65%) meno buoni del ruolo DELTA5, che ha definito meno cause nel biennio (902), delle quali solo 523 con sentenza >>>. Tutti questi esempi, tratti dalla realtà degli uffici esaminati, dimostrano al di là di ogni dubbio, che gli indici di ricambio e smaltimento non hanno valore assoluto né comparativo, se non a parità/somiglianza/omogeneità di plurime condizioni (quantità, qualità, vetustà di partenza, ed incremento dei ruoli per quantità e qualità). Condizioni che non si ricava dal dato percentuale finale del calcolo se siano state omogenee o disomogenee. Condizioni che, ove non sussistenti, rendono inaffidabili o fuorvianti i riferimenti a tali indici, perché oltretutto non è immediatamente comprensibile dal dato numerico che l indice esprime, se questo si fonda su differenze di carico iniziale ovvero differenze di operosità. Tali riflessioni, unite a quelle precedenti sulla non comparabilità di uffici diversi, hanno indotto la scrivente a ricercare altri criteri attendibili che prescindessero da una mera comparazione fra ruoli, trovati assai spesso in condizioni dissimili pur nell ambito dello stesso ufficio, e che prescindessero dal (fallace e davvero semplicistico) dato meramente numerico di produttività, o da indici di ricambio e smaltimento ovviamente sensibili a diverse condizioni di partenza (che tuttavia non emergono direttamente dall elaborazione finale dell indice percentuale) per tentare di elaborare criteri di valutazione che tenessero conto dell accertamento della condizione di ruoli, che dimostrassero la capacità di adattarsi alle diverse situazioni, che manifestassero attenzione alle modalità alternative di definizione, ove praticabili (dalle riunioni alle cancellazioni o conciliazioni..), che valorizzassero quindi l intento di attribuire alle diverse tipologie processuali l attenzione da ciascuna di esse richiesta, che valorizzassero l attenzione prestata al decorso del tempo e alla necessità di evitare l eccessiva durata delle pendenze, oltretutto aventi un immediato riflesso sui tempi ragionevoli dei processi. Per tal ragione lo studio di criteri di valutazione si ripropone di suggerire l adozione di parametri vari che, pur muovendo da un raffronto fra le diverse situazioni, condotto con corretti criteri statistici che, pur cogliendo somiglianze e raffrontando le quantità, non si limiti a trarre da questo confronto numerico i dati esclusivi o preponderanti della valutazione, ma indaghi altri indicispia di un corretto modus procedendi, che diano conto in maniera più completa ed affidabile del complesso dell attività svolta L istituzione del gruppo di lavoro e le indicazioni della delibera del CSM muovono dall evidente consapevolezza dei limiti dei parametri per le valutazioni di professionalità fin qui adoperati, e tendono all individuazione di strumenti e criteri in grado di superarli, ricercando modalità più attendibili di indagine e conoscenza del lavoro del magistrato, che prendano spunto dalla ricognizione delle caratteristiche degli uffici e da una conoscenza quanto mai prima approfondita degli uffici e della formazione e conduzione dei singoli ruoli. Tutto ciò al fine di acquisire conoscenza degli elementi significativi e rilevanti dell attività ed approdare a criteri di valutazione che tengano conto delle molteplici sfaccettature della complessa attività del magistrato. La scrivente ha con tale spirito affrontato la lettura dei dati delle sezioni lavoro ovvero dei giudici del lavoro, se non costituiti in sezione - degli uffici giudiziari indicati in delibera, cercando di evidenziare gli elementi che l esperienza di giudice lavorista e la conoscenza della materia e del rito le suggerivano; con costante attenzione a tutte le attività che, pur non approdando necessariamente a sentenza (ed anzi talora riducendo il numero delle sentenze emesse) si mostrassero positivamente finalizzate alla spedita trattazione delle controversie, alla definizione di 10

11 quelle che per varie ragioni non fossero destinate a risolversi con sentenze, alla eliminazione e prevenzione del formarsi dell arretrato. La lettura anche dei dati relativi ai singoli codici oggetto degli uffici è stata finalizzata ad avere chiara nozione del tipo di contenzioso proprio delle varie sedi e territori, ad indagare le cause dell invecchiamento dei ruoli, a verificare i risultati del diverso modo di condurre il ruolo, così valorizzando più la tendenza a definire anche con modalità diversa dalla sentenze, che il numero di sentenze emesse, in controtendenza alle tradizionali impostazioni, spesso rivelatesi non solo insoddisfacenti, ma capaci di indurre condotte non virtuose (ad es incentivando l emissione di un maggior numero di sentenze unico dato rilevante - invece che favorendo le riunioni, le conciliazioni, la decisione di cause più antiche e più complesse, ecc.). Proprio i limiti dell indagine sul dato numerico, ancorché accuratamente condotta sul dato granulare e non accorpato, per ricercare tutti i significati da esso ricavabili, ha chiarito alla scrivente che una corretta valutazione del lavoro del giudice non può essere condotta esclusivamente sul numero dei provvedimenti emessi, men che mai sul numero o tempi delle sentenze depositate, e che per tal ragione l espressione di valori statistico-numerici quali la media o mediana di provvedimenti o definizioni non può costituire in alcun modo il criterio esclusivo, e neppure quello preponderante nella valutazione dell attività del magistrato. Il dato numerico può semmai costituire la base di partenza per la sperimentazione e creazione di criteri di raffronto su base nazionale, ai quali però affiancare ulteriori parametri di valutazione che completassero e rendessero più soddisfacente ed attendibile il risultato 4. Proposta di indicatori quantitativi che diano risalto alla qualità del lavoro Dall'analisi dei singoli uffici è emerso un nucleo di indicatori utili per trarre elementi significativi sull' operato dei giudici del lavoro che può essere sintetizzato come nella tabella sottostante. Definiti nel merito Speciali Durata Movimento Totale Sentenze Riuniti Conciliati Cancellati Decreti Ingiuntivi Cautelari AC Pendenti iniziali con più di 2 anni Pendenti finali con più di 3 anni Durata Media Sentenze in mesi Durata Media Cautelari in mesi Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Penndenti finali Variaz % pendenze Esaminando la struttura dello schema si verifica che: 1) le prime tre colonne verticali sono raggruppate sotto il comune denominatore DEFINITI NEL MERITO, espressione convenzionale ed atecnica che si è inteso attribuire a tre tipi di definizione: le sentenze, le riunioni e le conciliazioni. Queste ultime due modalità di definizione non hanno mai avuto la valenza ed il pregio delle sentenze ai fini della valutazione del lavoro del magistrato, con una prospettiva riduttiva e probabilmente erronea, che finisce per disincentivare il ricorso a tali forme di definizione. Che vanno invece valorizzate, in quanto la riunione di cause seriali, oltre ad essere prescritta dalla legge, consente l adozione di tutti quei provvedimenti che possono disincentivare l iscrizione di molte controversie che sono in grado di metter in difficoltà di uffici (condannando poi alle spese, ove ne ricorrano le condizioni, e comunque non consentendo il moltiplicarsi di controversie che affollano, i ruoli, sottraendo attenzione alle cause che richiedono invece maggiore impegno e studio). Oltretutto ogni causa riunita è poi oggetto dell unica decisione cumulativa, quindi la riunione è di fatto, in prospettiva, davvero una decisione di merito. 11

12 Parimenti vanno valorizzate le conciliazioni, perché si tratta di definizioni che sovente si concludono se vi è attenzione del magistrato a sentire le parti e sperimentare margini conciliativi; talora intervengono dopo sentenze parziali od ordinanze che imprimono svolte al processo, in ogni caso giungono a conclusioni anticipate di controversie, con risparmio di tempo sia per la durata del processo, ed evitano i tempi della redazione della sentenza. Il valore della conciliazione può essere diverso a seconda che il numero di tali definizioni sia mediamente elevato o no nell ambito dello stesso ufficio, per quanto detto in ordine alla territorialità. Es: Per fermarsi agli uffici esaminati, dai dati riportati dal 1^ Gruppo della prima clusterizzazione (per composizione di definiti) si ricava immediatamente l alto numero di conciliazioni (al di sopra del 70^ percentile dell intero cluster ) di quasi TUTTI i giudici genovesi. E evidente che questo dato di ufficio va considerato come favorente, per cui va in un certo senso ridimensionata la valenza pur positiva di un elevato numero di conciliazioni rispetto al resto degli uffici compresi nel cluster. Al contrario, va considerato che TUTTI i giudici anconetani presentano bassi numeri di cause conciliate, inferiori al 30^ percentile del gruppo di clusterizzazione ; è evidente che non potrà penalizzarsi o considerare negativo un numero di conciliazioni che sia scarso rispetto al percentile del cluster, però sia in linea con quello dell ufficio. 2) La cancellazione di cause, fermo quanto indicato sulla territorialità del dato, è parimenti dato rilevante, fino ad ora poco apprezzato se non come forma di smaltimento di pendenze. (cfr differenze fra il primo gruppo e gli altri della 2^ clusterizzazione) Invece va verificato e valorizzato- se contribuisca in misura rilevante ad erodere sacche di arretrato (ad es verificando l epoca d iscrizione delle controversie cancellate a mezzo dell analisi delle definizioni per anno d iscrizione delle cause). La valenza del raffronto con l ufficio è doppia: ove il numero di cause cancellare sia troppo elevato rispetto alla media dell ufficio, va verificato se riguardano vecchie pendenze. Deve ritenersi non direttamente positiva, da verificare invece la tendenza ad un numero di cancellazioni elevato, in controtendenza rispetto all ufficio di appartenenza, se riguardino cause di nuova o recente iscrizione. Il rito del lavoro si presta infatti a cancellazioni e reiscrizioni delle cause all insaputa di controparte almeno prima della notifica e tale condotta processuale è evidente manifestazione di sfiducia nei confronti del giudice sul cui ruolo si verifichi questo fenomeno. 3) Indubbia è la rilevanza positiva, ai fini della valutazione, del numero di cautelari e decreti ingiuntivi emessi. Provvedimenti, specialmente i primi, sovente impegnativi come sentenze e per di più connotati dall urgenza del provvedimento richiesto, che va emesso in tempi brevi.va inoltre rilevato che i decreti ingiunti sono per taluni uffici un carico consistente (ad es BO), per altri esiguo (ad es. MI):poiché concorrono a determinare il numero globale di sopravvenienze, devono essere assolutamente distinti in quanto richiedenti impegno minore di cause ordinarie. 4) DURATA: le prime due colonne dei dati raccolti sotto questo indicatore sono di particolare importanza, perché valorizzano l attenzione alla durata dei processi e segnalano la cura nel definire quelli che via via si approssimano al termine triennale di pendenza, che per il rito e processo del lavoro è considerato già un ritardo. Vengono inoltre evidenziate le durate medie dei procedimenti definiti con sentenza e dei cautelari, che forniscono un informazione di diversa natura non dando conto dell'invecchiamento del ruolo. Per evidenziare e valorizzare la condotta positiva dell attenzione ai processi che maturano il triennio nel corso dell anno di riferimento (senza attendere quindi che il termine sia già superato) si è ritenuto di indicare nella prima colonna i processi che all inizio del periodo di riferimento sono già iscritti da almeno due anni e che quindi dovrebbero essere definiti entro il periodo in esame per non superare il triennio. La seconda colonna illustra quanti di questi risultano ancora pendenti al termine dell'anno. 5) MOVIMENTO TOTALE: costituisce il quadro entro il quale leggere e collocare tutti gli altri dati del gruppo di riferimento. Le colonne raggruppate sotto questo indicatore riportano i dati fondamentali, d inizio e fine, dei ruoli; quindi le pendenze iniziali, le sopravvenienze, i definiti totali (con e senza sentenza); infine i pendenti finali. Consentono di conoscere le caratteristiche di massima dei ruoli cui si riferiscono gli altri dati e che hanno originato i numeri (le definizioni, le riunioni, le mediane e percentili, ecc). 12

13 E evidente la valenza di questi numeri di base che sono, assieme agli altri, le coordinate fondamentali, e consentono raffronti più mirati ed oculati fra ruoli, anche inseriti nello stesso cluster. L ultima colonna verticale riporta la variazione delle pendenze : misura percentuale di incremento o decremento della consistenza dei ruoli nel periodo e conseguentemente se il numero delle definizioni è stato adeguato ai procedimenti sopravvenuti. Nelle tabelle di seguito proposte sono stati evidenziati in verde (sottolineato) i ruoli che hanno subito contrazioni di oltre il 10%; in rosso (grassetto) quelli che sono aumentati di un analoga quantità; l'indicatore pur non essendo un immediato parametro di laboriosità del giudice è stato inserito perché può evidenziare uno stato di criticità nella tenuta del ruolo. 5. Creazione di gruppi di confronto secondo diversi criteri e analisi dei risultati L esigenza di raccordare le risultanze della lettura dei dati degli uffici in esame ad un contesto nazionale, e l esigenza di un raffronto fra il lavoro dei magistrati su scala più ampia che il ristretto ambito dell ufficio di appartenenza, ha condotto alla ricerca di criteri e sistemi di comparazione, che consentissero il raffronto di realtà diverse, pur valorizzando e prendendo a base caratteristiche comuni alle stesse. Si sono sperimentate due diversi criteri di raggruppamento delle unità in esame, implementando su di essi una procedura di analisi (cluster analysis), che crea gruppi omogenei in base alle caratteristiche prederminate. I criteri forniti per realizzare le due ipotesi di clusterizzazione sono stati due: - Il primo ha valorizzato e posto come criterio di raggruppamento le materia prevalenti nelle cause definite. (analisi per composizione dei definiti) - Il secondo ha valorizzato i carichi di lavoro, cioè considerando la somma tra il numero dei pendenti iniziali+ numero pervenuti (analisi per composizione dei pendenti) Per quanto concerne le unità di rilevazione sono stati considerati i magistrati del lavoro degli uffici pilota facendo riferimento agli anni come da tabella che segue: TRIBUNALE ANNI Ancona Bari 2008 Bologna Caltanissetta Firenze Genova Milano Nola Palermo Roma Trento Venezia Per la sezione Lavoro del Tribunale di Bari, che ha effettuato la migrazione dei dati da un precedente registro nel corso del maggio 2007, si è considerato il primo anno solare completo per il quale era utilizzato il registro informatizzato attualmente adottato dal Ministero. Per il Tribunale di Napoli di più recente informatizzazione è stata omessa l'analisi non disponendo al momento di dati completi. 13

14 Sono state considerate le sole unità di magistratura presenti nella sezione senza esoneri per l'intero anno cui si riferiscono i dati; tali unità sono state considerate distintamente per ciascun anno in cui potevano essere incluse nel campione. Per identificare gli elementi quantitativi per la valutazione dell'attività dei giudici si è partiti dall'assunto che il lavoro del giudice, pur nella varietà delle attività che naturalmente comporta (istruttorie, di studio ) è in ultima analisi sintetizzabile con la decisione del procedimento, essendo gli altri momenti preparatori di tale fase. Valutazioni sulla completezza e la pertinenza delle attività preparatorie fuoriescono pertanto da questa analisi. Si è dunque ipotizzata una relazione diretta tra il numero di cause per le quali si è raggiunta una decisione (ad opera del giudice o congiuntamente delle parti) ed il volume dell'attività del giudice. Per valutare la congruità numerica dell'attività si è proceduto ad un analisi comparativa degli affari definiti. 5a. L analisi per composizione dei definiti Visto che l'eterogeneità delle materie trattate ingenera differenze nell'esercizio concreto della giurisdizione, e conseguentemente nei tempi di lavoro del giudice, si è cercato di limitare il gruppo di confronto solo a quei giudici che trattino materie il più possibile analoghe tra loro. Si è preliminarmente considerato l'oggetto delle cause così come iscritto sui registri informatizzati (SIL). Tali oggetti sono stati raggruppati in sette materie (lavoro dipendente da privato, pubblico impiego con pregiudiziale in materia di efficacia, validità o interpretazione dei contratti collettivi, pubblico impiego, rapporto di lavoro parasubordinato, previdenza obbligatoria (prestazione); assistenza obbligatoria; opposizione ordinanza ingiunzione) secondo la tabella sinottica riportata nell'allegato 1. Si è considerato il rapporto di composizione delle cause definite secondo la materia (ovvero in che percentuale le cause definite hanno riguardato ciascuna delle sette materie). Si è effettuata una procedura di classificazione delle unità di rilevazione (i magistrati selezionati con i criteri sopra definiti) in gruppi omogenei in termini di rapporto di composizione per materia delle cause definite. Si è operato tramite un algoritmo gerarchico di cluster analysis con il metodo di Ward i cui risultati sono diffusamente esposti nell'allegato 2. Si sono ottenuti così cinque gruppi di magistrati relativamente omogenei in quanto alla frequenza con cui hanno trattato le singole materie. Di seguito vengono riportata la composizione percentuale per i gruppi nel loro complesso. Gruppo 1 - Composizione mista lavoro / previdenza, con prevalente previdenza Gruppo 1- Composizione media degli affari definiti Lavoro PI contratto Pubblico impiego Lav parasubord previdenza assistenza opposizione Gruppo 2 Prevalente previdenza 14

15 gruppo 2 - Composizione media degli affari definiti Lavoro PI contratto Pubblico impiego Lav parasubord previdenza assistenza opposizione Gruppo 3 - Composizione mista lavoro / previdenza con un po più di assistenza Gruppo 3- Composizione media degli affari definiti Lavoro PI contratto Pubblico impiego Lav parasubord previdenza assistenza opposizione Gruppo 4 Prevalente assistenza (in media 47%), con quantità di lavoro non trascurabile Gruppo 4- Composizione media degli affari definiti Lavoro PI contratto Pubblico impiego Lav parasubord previdenza assistenza opposizione Gruppo 5 - Tutto lavoro alle dipendenze da privato (in media 76%, mai inferiore al 72%) Gruppo 5 - Composizione media degli affari definiti Lavoro PI contratto Pubblico impiego Lav parasubord previdenza assistenza opposizione 15

16 5b. Creazione dei gruppi per carichi di lavoro Dallo studio dei dati degli uffici è emersa una tendenziale correlazione positiva tra il numero di cause iscritte nel ruolo del giudice e il numero delle definizioni. Si è ipotizzato che il numero delle cause pendenti nel ruolo del giudice potesse influenzare il livello delle definizioni. Si è preliminarmente considerato l'oggetto delle cause così come iscritto sui registri informatizzati (SIL). Tali oggetti sono stati raggruppati nelle sette materie del paragrafo precedente. Si è considerato il carico di lavoro, inteso come somma del numero dei procedimenti pendenti ad inizio periodo con quelli sopravvenuti, in ciascuna delle sette materie. Si è proceduto ad una classificazione con le stesse procedure sopra esposte.si sono così ottenuti quattro gruppi di magistrati relativamente omogenei quanto alla consistenza dei carichi di lavoro per le singole materie. I quattro gruppi risultanti (i risultati nell allegato n 3) sono: 1) Giudici con carichi sotto i fascicoli (1^gruppo - Residuale ) caricolav caricopicontr caricopi caricoparasub caricoperv caricoass caricoopposiz Definiti nel merito 2) Giudici con carichi compresi tra i e (4^ gruppo - Palermo) Pa- BARONE Pa- BARONE P a -CAVALL- P a -CAVALL- Pa-FARINA P a -LO BEL Pa-MARINO- Pa-MARINO- P a -MARTIN- P a -MARTIN P a -MEDIOL- Pa-PIGNAT- Pa-PIGNAT ) Giudici con carichi compresi tra i (3^ gruppo Nola); No-Basso No-Basso No-Galant No-Galant No-Martor No-Martor No-Pezzul No-Pizzel No-Pizzel No-Vargas No-Vargas ) Giudici con carichi superiori agli fascicoli (2^ gruppo - Bari) Ba-Arbore Ba-De Pal Ba-Fama' Ba-Franco Ba-Mastro Ba-Nap o li Ba-Rubino Ba-Saraci Ba-Spagno Ba-Tarant Ba-Vernia

17 5c. Criticita' dei due modelli Non essendovi negli uffici esaminati ulteriore specializzazione oltre quella connaturata al processo del lavoro si verifica che i ruoli dei giudici di uno stesso ufficio sono molto simili tra loro e tutti i magistrati dell'ufficio tendono a essere ricompresi nello stesso gruppo per entrambe le analisi effettuate. Il primo modello ha il pregio di avere un significato immediatamente comprensibile (comparare solo i magistrati che trattano cause sostanzialmente analoghe). L'applicazione pratica ha presentato degli elementi di criticità particolarmente rilevanti per il secondo gruppo del quale di seguito si riporta una scheda riassuntiva secondo gli indicatori proposti al paragrafo 4: GRUPPO 2 - Prevalente previdenza Definiti nel merito Speciali Durata Movimento Totale Sede-Giudice-anno Sentenze Riuniti Conciliati Cancellati Decreti Ingiuntivi Cautelari AC Pendenti iniziali con più di 2 anni Pendenti finali con più di 3 anni Durata Media Sentenze in mesi Durata Media Cautelari in mesi Pendenti iniziali Sopravvenuti Esauriti Penndenti finali Variaz % pendenze Ba-AAAA ,3 4, Ba-BBBB ,1 12, Ba-CCCC ,1 5, Ba-DDDD ,2 11, Ba-EEEE ,4 4, Ba-FFFF ,3 9, Ba-GGGG ,6 7, Ba-HHHH ,3 3, Ba-IIII ,5 7, Ba-LLLL ,9 2, Ba-MMMM ,3 2, No-NNNN ,2 13, No-OOOO ,9 38, No-PPPP ,0 11, No-PPPP ,3 2, No-QQQQ ,4 11, No-QQQQ ,6 3, No-RRRR ,2 14, No-SSSS ,5 22, No-SSSS ,1 5, No-TTTT ,2 12, No-TTTT ,4 1, percentile mediana percentile Per facilità di lettura in fondo alle prime tre colonne verticali di ogni scheda è stata indicata la mediana delle definizioni del gruppo, il 30^ ed il 70^ percentile. 17

18 Sono evidenziati in rosso (carattere grassetto) i valori inferiori al 30^ percentile, ed in verde (carattere sottolineato) quelli superiori al 70^ percentile. Il gruppo è composto dai giudici di Bari (contrassegnati con le lettere "Ba" all'inizio della prima colonna) e di Nola ("No"). Per essi si verifica una composizione delle definizioni abbastanza simile, ma comportamenti definitori alquanto differenti: il numero dei definiti nel merito seppur consistente sia per i magistrati di Bari che per quelli di Nola risulta sistematicamente più elevato per i giudici baresi forse scontando una "eccezionalità" dell'ufficio e del periodo per il quale si è effettuata l' analisi. Altro aspetto che merita attenzione è la forte differenziazione delle definizioni tra gruppi diversi (che ne costituisce anche un pregio). Limitandosi alla comparazione della sola mediana per i cinque gruppi si ha: Sentenze Definiti nel merito Riuniti Conciliati Cancellati Speciali Decreti Ingiuntivi Cautelari AC gruppo gruppo gruppo gruppo gruppo Ne emerge che per i gruppi in cui è consistente la percentuale di cause di lavoro, ovvero i gruppi 1, 3 e 5, il numero di definizioni nel merito è notevolmente più basso che negli altri in cui sono prevalenti le materie previdenziali ed assistenziali. Si potrebbe attribuibile tale risultato ad una maggiore difficoltà nel definire procedimenti in materia di lavoro.ma passando dai valori percentuali ai valori assoluti si rileva che i giudici del secondo gruppo, (mediana ) con attività prevalente in materia assistenziale hanno emesso sentenze di lavoro e pubblico impiego in numero molto elevato, pari a: AAAA (su un totale di sentenze); BBBB (su un totale di 1.426); CCCC (su un totale di 2.065); EEEE (su un totale di 2.447); MMMM (su un totale di ); ecc. ovvero hanno definito oltre al resto anche un numero di cause di lavoro molto più elevato degli uffici che trattano prevalentemente tale materia. Per non fermarsi all esempio barese, per molti aspetti peculiare, si può considerare anche il raffronto con alcuni giudici lavoristi palermitani (4^ gruppo, mediana 537); i quali hanno emesso sentenze di lavoro e pubblico impiego in numero pari a: BIANCHI nel 2007 (in tutto 858 sentenze nell anno 2007) VERDI nel 2007 (in tutto 783 sentenze nell anno 2007) ROSSI nel 2007 (in tutto 621 sentenze nell anno 2007) NERI nel 2007 (in tutto 838 sentenze nell anno 2007) Questo aspetto può essere ricondotto alle caratteristiche territoriali che connotano i gruppi emersi dall'analisi. Una diversa composizione delle materie trattate può sovrapporsi con altre caratteristiche distintive della giurisdizione dei territori caratterizzati da uno specifico tipo di 18

19 contenzioso. Queste caratteristiche anche se non espressamente indagate, finiscono con l'essere implicitamente incorporate nella classificazione. Entrambi i limiti potrebbero non essere di per se ostativi, ma costituiscono aspetti da esaminare con attenzione nell'estensione del modello di classificazione ad altre realtà territoriali, potendosi risolversi automaticamente con l'allargamento del campione ovvero dare adito ad incongruità non rilevabili su un gruppo ristretto di osservazioni. Per quanto concerne la seconda analisi condotta (2^ clusterizzazione- gruppi di confronto con riferimento ai carichi di lavoro) l'aspetto più positivo (statisticamente) è conseguenza dalla accentuata correlazione positiva tra numero di pendenti e numero di definizioni, ovvero dal fatto che ove i ruoli risultano più carichi l numero delle definizioni aumenta. Il modello finisce con l'essere più "performante" come si evince dalla ridotta forbice che separa il 30 percentile dal 70 Primo Gruppo (MILANO, ROMA, GENOVA, TRENTO, VENEZIA, FIRENZE, ANCONA, BOLOGNA, CALTANISSETTA) Definiti nel merito Speciali Sentenze Riuniti Conciliati Cancellati Decreti Ingiuntivi Cautelari AC 30 percentile mediana percentile Secondo gruppo (BARI) Definiti nel merito Speciali Sentenze Riuniti Conciliati Cancellati Decreti Ingiuntivi Cautelari AC 30 percentile mediana percentile Terzo gruppo (NOLA) Definiti nel merito Speciali Sentenze Riuniti Conciliati Cancellati Decreti Ingiuntivi Cautelari AC 30 percentile mediana percentile Quarto gruppo (PALERMO) Definiti nel merito cell ati Speciali 19

20 Sentenze Riuniti Conciliati Decreti Ingiuntivi Cautelari AC 30 percentile Mediana percentile Il primo limite di tale forma di raggruppamento emerge già dalla composizione dei gruppi per cui tre uffici sono a se stanti (Bari, Nola e Palermo) e i restanti sono accorpati in un unico raggruppamento presumibilmente eterogeneo che va da Trento a Caltanissetta. Inoltre pur avendo considerato - per effettuare il raggruppamento- i carichi di lavoro per ciascuna materia, agli effetti le differenze tra il numero totale di pendenti degli uffici è così marcata che la classificazione finisce col prescindere da ogni riferimento alle materie trattate. Inoltre, e forse è questo il limite più grave, la seconda clusterizzazione risulta più carente sotto il profilo argomentativo essendo difficile spiegare sotto un profilo logico perché da coloro che hanno ruoli più gravosi per ciò stesso bisogna attendersi una maggiore capacità definitoria. Anche in questo caso la validità della soluzione non può che essere riconsiderata su un ampliato gruppo di analisi. In ogni caso la formazione di gruppi di confronto non può riassumere in se tutta l'attività della valutazione, anche considerata l'eterogeneità nei carichi di lavoro e di composizione per materia degli affari trattati. Le risultanze della classificazione per cluster rafforzano ulteriormente quanto già affermato: SOLO una valutazione che valorizzi TUTTI GLI ELEMENTI traibili dalla scheda appare in grado di mitigare l effetto indesiderabile che avrebbe il mero parametro di raffronto numerico/quantitativo delle definizioni. 6. La rilevanza dell esame di tutti gl indici rinvenibili dalle schede di clusterizzazione e del raffronto anche con l ufficio di appartenenza. Le affermazioni ora espresse non vogliono sminuire la rilevanza ed utilità della clusterizzazione, da effettuarsi secondo uno dei due criteri-metodi sopra indicati, ciascuno dei quali portatore di aspetti positivi e di qualche criticità, che però hanno il fondamentale pregio di porre a confronto realtà diverse e più ampie della mera comparazione delle sentenze e pochi altri provvedimenti- all interno dell ufficio di appartenenza del magistrato, come fino ad ora si è fatto. A patto che, alla formazione di gruppi omogenei sulla base di parametri utili (quali possono essere la composizione dei definiti, ovvero i carichi individuali) non consegua una mera comparazione con i valori mediani (o di fascia ) delle definizioni, indicato per i singoli gruppi a mero scopo esemplificativo. Tale semplicistico criterio sarebbe assolutamente inadeguato; per contro va apprezzata ed utilizzata pienamente la molteplicità di riferimenti ricavabile dalla scheda di ogni gruppo. Questi dati consentono, globalmente considerati, di ricavare una visione complessiva e completa dell attività del singolo, sondandone gli aspetti gestionali - qualitativi più rilevanti. E di raffrontarla con gli altri magistrati compresi nel gruppo di riferimento /raffronto, che dovrebbe comprendere altri uffici, oltre quello in cui opera il valutando, qualunque sia il criterio di clusterizzazione scelto, laddove siano stati considerati i dati di tutti gli uffici nazionali. 20

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