PIANO ANNUALE INCLUSIVITA A.S. 2014/15 dell XI CIRCOLO DI MODENA

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1 DIREZIONE DIDATTICA 11 CIRCOLO MODENA Via Albareto, / / moee011005@istruzione.it PIANO ANNUALE INCLUSIVITA A.S. 2014/15 dell XI CIRCOLO DI MODENA Premesso che il Circolo XI si è sempre mostrato attento ai bisogni educativi speciali degli alunni e sensibile alle difficoltà dagli stessi evidenziate; si propone di potenziare la cultura dell inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali; cerca di migliorare il proprio livello di inclusione coordinando tutti i progetti per alunni con Bisogni Educativi Speciali in una strategia che accresca la capacità della scuola di rispondere ai bisogni delle diversità collabora con la UONPIA dell ASL di Modena in un ottica di prevenzione del disagio, con interventi programmati nel corso dell anno scolastico; aderisce all accordo di programma provinciale per l integrazione scolastica di allievi con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado Viene elaborato il presente piano che 1. offre uno strumento utile per organizzare e pianificare tutte le azioni necessarie ad una didattica efficace da esplicitare nelle diverse situazioni; 2. fotografa la situazione attuale rispetto a problematiche presenti nel Circolo e le risorse disponibili; 3. indica gli interventi intrapresi e quelli ritenuti necessari per affrontare le problematiche relative all inclusività degli alunni con difficoltà di apprendimento, disagio comportamentale, disturbi specifici dell'apprendimento, diverse abilità; 4. stabilisce che il Gruppo di Lavoro per l Inclusione, oltre a riunirsi collegialmente, si suddivida in sottogruppi di lavoro per raggiungere la massima efficacia d intervento integrando al meglio i contributi delle diverse professionalità che si prendono in carico, nella sua globalità, allievi con disabilità o in difficoltà, e mirando alla sua inclusione scolastica e formativa in una collaborazione sinergica con le famiglie coinvolte.

2 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 59 minorati vista 0 minorati udito 2 Psicofisici disturbi evolutivi specifici DSA 24 ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico (seguiti dai servizi sociali) 60 Linguistico-culturale (stranieri neoarrivati) 30 Disagio comportamentale/relazionale (seguiti da funzione counsellor) 15 Altro (difficoltà di apprendimento: 40 Totali 228 % su popolazione scolastica 19,6% N PEI redatti dai GLHO 59 N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 45 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 40 B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in Sì / No Insegnanti di sostegno AEC (PEA) Assistenti alla comunicazione Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro: Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Sì Sì Sì Sì / / Sì Sì Sì (Counsellor) no

3 C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso Sì / No Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Altri docenti Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) Altro: Sì Sì no sì Sì Sì sì sì sì sì no sì sì no No no no Sì sì sì sì sì sì sì no no no In parte In parte sì sì In parte Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

4 Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici x x x x x x PUNTI DI CRITICITA E PUNTI DI FORZA RISCONTRATI NELL A.S. 2014/15 Per l attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Punti di criticità: - RISORSE FINANZIARIE NON SUFFICIENTI PER L ATTUAZIONE DEL POF; - RIDOTTO NUMERO DELLE RISORSE DI SOSTEGNO A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ; - ELEVATO NUMERO DI ALUNNI STRANIERI NON ALFABETIZZATI CHE SI ISCRIVONO IN CORSO D ANNO; - RIDOTTE FORME DI SUSSIDIO DA PARTE DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI MODENA A FAVORE DELLE FAMIGLIE CON GRAVI PROBLEMI SOCIO- ECONOMICI; - RIDOTTO NUMERO DI DOCENTI PREPARATI PER L IMPIEGO DI TECNOLOGIE DIGITALI UTILI QUALI STRUMENTI COMPENSATIVI; - NUMERO INSUFFICIENTE DI STRUMENTI TECNOLOGICI (LIM, COMPUTER, SOFTWARE, ) - DIFFICOLTÀ NEL DESUMERE, PER GLI ALUNNI NEO-ISCRITTI, DALLA DOCUMENTAZIONE PRESENTATA, INFORMAZIONI SUFFICIENTI UTILI A PREVEDERE EVENTUALI BES PER L ANNO SCOLASTICO SUCCESSIVO NUMEROSI SONO I FATTORI DI COMPLESSITA PRESENTI NELLE VARIE CLASSI DEL CIRCOLO:

5 A FRONTE DI UNA POPOLAZIONE SCOLASTICA DI 1161 ALUNNI, SI OSSERVA: 1) Presenza di più alunni H e/o DSA nella stessa classe: 6 CLASSI DEL CIRCOLO RISULTANO AVERE CADAUNA 2 ALUNNI CERTIFICATI; 1 CLASSE DEL CIRCOLO RISULTA AVERE 4 ALUNNI CERTIFICATI+1 DSA; 1 CLASSE DEL CIRCOLO RISULTA AVERE 3 ALUNNI CERTIFICATI ; 1 CLASSE DEL CIRCOLO RISULTA AVERE 2 ALUNNI CERTIFICATI + 2 DSA; 2 CLASSI DEL CIRCOLO RISULTANO AVERE CADAUNA 2 ALUNNI CERTIFICATI + 1 DSA; 1 CLASSE DEL CIRCOLO RISULTA AVERE 1 ALUNNO CERTIFICATO+ 3 DSA; 1 CLASSE DEL CIRCOLO RISULTA AVERE 4 ALUNNI CERTIFICATI + 2 DSA; 1 CLASSE DEL CIRCOLO RISULTA AVERE 3 DSA; 2 CLASSI DEL CIRCOLO RISULTANO AVERE 1 ALUNNO CERTIFICATO + 1 DSA; NELLE ALTRE CLASSI, LA PRESENZA DI 1 ALUNNO CERTIFICATO E ASSOCIATA A UN NUMERO PIU O MENO COSPICUO DI ALUNNI STRANIERI. 2) Presenza di n. 39 alunni in osservazione, ma non certificati (seguiti a vario titolo dall ASL di Modena). 3) Presenza di n. 61 alunni segnalati dagli insegnanti come alunni con bisogni educativi speciali (per i quali è stato predisposto il PDP per BES) 4) Presenza (nell a.s. 2014/15) di n. 462 alunni stranieri su 1161 alunni del Circolo pari al 40% della popolazione scolastica; da sottolineare è la presenza di 30 stranieri neo arrivati; nello specifico, all interno del nostro Circolo sono presenti: 9 classi in cui gli alunni stranieri sono più della metà degli alunni presenti in classe; 8 classi in cui gli alunni stranieri sono la metà degli alunni presenti in classe 5) Presenza di n. 60 alunni seguiti a vario titolo dai Servizi Sociali (ai quali andranno aggiunti eventualmente quelli che arriveranno nelle future classi 1^ e dei quali ancora non abbiamo contezza) 6) Presenza di n.15 situazioni di rilevante e particolare gravità seguite dal counsellor 7) Presenza di alunni (principalmente stranieri) che frequentano il nostro Circolo in modo altalenante, poiché, durante il proprio percorso scolastico, si trasferiscono in altre regioni d Italia o in altri Paesi, per poi ritornare all XI Circolo dopo alcuni mesi o anche dopo alcuni anni. Punti di forza: Il Circolo Didattico XI vuole essere un Istituzione Scolastica che promuove attività che concorrono alla formazione di soggetti preparati all inserimento costruttivo e critico nella complessità dell attuale società multiculturale, creando occasioni formative atte a favorire lo sviluppo armonico delle potenzialità individuali. Nella nostra scuola, attraverso la collaborazione e il proficuo confronto, l impegno è quello di soddisfare i bisogni di tutti gli alunni utilizzando al meglio le risorse strutturali e umane a disposizione. Tra le finalità educative che sottendono al percorso descritto si pone l accento su:

6 ALFABETIZZAZIONE, PER ASSICURARE A TUTTI GLI ALUNNI IL RAGGIUNGIMENTO DELLA CAPACITÀ DI CODIFICARE E DECODIFICARE UNA PLURALITÀ DI LINGUAGGI INTERCULTURA, PER ACCOMPAGNARE GLI ALUNNI STRANIERI NELL ACQUISIZIONE DELLA LINGUA ITALIANA COME ELEMENTO DI INTEGRAZIONE SOCIALE PROMOZIONE DEL BENESSERE, PER LA COSTRUZIONE DI UN CLIMA RELAZIONALE POSITIVO FRA ALUNNI, GENITORI E DOCENTI QUALE CANALE PRIVILEGIATO PER LA PREVENZIONE DEL DISAGIO INCLUSIONE, PER PREDISPORRE LE MIGLIORI CONDIZIONI DI ACCOGLIENZA E PER PROGETTARE PERCORSI FORMATIVI INDIVIDUALIZZATI RIVOLTI A BAMBINI CON DISABILITÀ

7 Descrizione degli interventi attivati a favore degli alunni con Bisogni Educativi Speciali nell a.s. 2014/15 1) ALUNNI STRANIERI L XI Circolo garantisce l attuazione di un protocollo per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri. Tutte le scuole primarie e dell infanzia del Circolo sono coinvolte in attività di alfabetizzazione per alunni stranieri neoarrivati e non, con competenze linguistiche da rinforzare. Le risorse a disposizione del Circolo per il corrente anno scolastico sono state: - Tappeto Volante - Progetto Mosaico di Memo finanziato dai Fondi Europei Fei ( Fondo europeo per l Integrazione dei Cittadini di Paesi terzi) - Ore Art.9 per aree con forte processo immigratorio - Ore di completamento orario di una docente L2 Le attività laboratoriali nei plessi sono gestite da docenti alfabetizzatori con formazione specifica e svolte secondo l organizzazione decisa dalle Referenti per gli alunni stranieri e dalle Referenti di plesso, dopo adeguata somministrazione di test per individuare le competenze linguistiche degli alunni di Livello 0 e di Livello 1. NELL ANNO SCOLASTICO SONO STATE RICHIESTE E ATTIVATE ORE DI MEDIAZIONE LINGUISTICA. I MEDIATORI SONO STATI INDIVIDUATI E RETRIBUITI DAL COMUNE DI MODENA. L XI CIRCOLO GARANTISCE L ATTUAZIONE DI UN PROTOCOLLO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI COORDINATO DA UNA FUNZIONE STRUMENTALE. 2) ALUNNI IN DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO NEL NOSTRO CIRCOLO SONO ATTIVI E CONSOLIDATI DA ORMAI TANTI A.S.: PROGETTI PER CLASSI PARALLELE; LABORATORI DI RECUPERO E CONSOLIDAMENTO DURANTE LE CONTEMPORANEITA ; PER GLI ALUNNI IN DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO LA SCUOLA HA GARANTITO E ATTUATO: PROGETTO LETTO-SCRITTURA ITALIANO E MATEMATICA NELLE CLASSI PRIME E LETTO- SCRITTURA ITALIANO NELLE CLASSI SECONDE. IL PROGETTO HA UN DUPLICE OBIETTIVO: - RILEVAMENTO DI ALUNNI IN DIFFICOLTÀ CHE POSSONO SFOCIARE IN DISTURBI SPECIFICI; - RICERCARE METODOLOGIE E STRATEGIE DIDATTICHE ATTE A MIGLIORARE L'APPRENDI- MENTO DI TUTTI GLI ALUNNI, PERSONALIZZANDO IN QUESTO MODO L'INSEGNAMENTO.

8 IL PROGETTO SI AVVALE, INOLTRE, DELLA COLLABORAZIONE DELLE LOGOPEDISTE DELL UONPIA CHE AIUTANO LE REFERENTI E LE INSEGNANTI NELL' INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI CHE NECES SITANO DI RECUPERO. A COADIUVARE IL PROGETTO DI LETTO-SCRITTURA LA SCUOLA PREVEDE NEL PROPRIO FONDO DI ISTITUTO UN NUMERO DI ORE AGGIUNTIVE DI INSEGNAMENTO CHE NELL A.S. 2014/15 SONO STATE QUANTIFICATE IN 9 ORE PER CLASSE. PER GLI ALUNNI CON SEGNALAZIONE DI DSA LA SCUOLA HA GARANTITO E ATTUATO: IL PROGETTO:" STUDIARE NON È COSÌ DIFFICILE " SOVVENZIONATO DAL COMUNE DI MODENA ED ATTUATO DA PERSONALE PEA SPECIALIZZATO. TALE PROGETTO HA LO SCOPO DI INSEGNARE AGLI ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO LE STRATE GIE E LE TECNICHE COMPENSATIVE CHE LI RENDONO AUTONOMI NELLO STUDIO E NELLE ATTIVI TÀ DIDATTICHE IN GENERALE. DURANTE L A.S. 2014/15 AL PROGETTO " STUDIARE NON È COSÌ DIFFICILE " IL COMUNE DI MODENA HA DESTINATO 18 ORE SETTIMANALE DISTRIBUITE, AD INIZIO A.S. SU 8 ALUNNI, CHE, IN CORSO D A NNO SONO DIVENTATI BEN 24. 3) ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO CULTURALE E NOMADI SCUOLA SPORT IL TAPPETO VOLANTE VADO A SCUOLA CON GLI AMICI CITTADINI E VIGILI LA SCUOLA DELL INCLUSIONE SORRIDI ALLA PREVENZIONE(Classi prime) PROGETTO ITALIANO L2: UNA LINGUA PER. PER GLI ALUNNI NOMADI SI PROGRAMMANO INCONTRI CON GLI ASSISTENTI SOCIALI E CON LE COOPERATIVE AFFERENTI. 4) ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE NELL OTTICA DEL SOSTEGNO AGLI ALUNNI CON LE PROBLEMATICHE SOPRA CITATE, IL NOSTRO CIRCOLO UTILIZZA PERSONALE SPECIALIZZATO NELLA FUNZIONE DI COUNSELLOR CON IL COMPITO DI INTERVENIRE NELLE RELAZIONI INTERPERSONALI E NELL'OSSERVAZIONE DI ALUNNI CON COMPORTAMENTI PARTICOLARMENTE DIFFICILI.

9 A QUESTO PUNTO VA SOTTOLINEATO CHE IL FIORE ALL OCCHIELLO DEL CIRCOLO XI, PER L A.S. 2014/15 E DA CONSIDERARSI IL PROGETTO LA SCUOLA DELL INCLUSIONE LINEE GUIDA- RIVOLTO: AGLI ALUNNI STRANIERI DEL CIRCOLO NEO ARRIVATI NEL NOSTRO PAESE; AGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI; AGLI ALUNNI CON DIFFICOLTÀ SPECIFICHE DI APPRENDIMENTO (DSA); AGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO FREQUENTANTI LA NOSTRA SCUOLA CON LA FINALITÀ DI FAVORIRE LA SOCIALIZZAZIONE ED I RAPPORTI INTERPERSONALI ALL'INTERNO DEL GRUPPO E TRASFORMARE LA PRESENZA DI UN ALUNNO CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN UNA RISORSA CAPACE DI METTERE IN ATTO DINAMICHE DI GRUPPO E DI INTERAZIONE PERSONALE CHE SIANO OCCASIONE DI MATURAZIONE PER TUTTI. Parte II Obiettivi di incremento dell inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) GRUPPO DI LAVORO PER L INCLUSIONE (G.L.I.) Svolge le seguenti funzioni: rileva i Bes presenti nella scuola; propone al Collegio dei Docenti degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere; coordina degli interventi di raccordo e di realizzazione dei progetti educativi individualizzati e dei piani didattici personalizzati rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola; elabora la proposta del Piano Annuale per l Inclusività (P.A.I.) riferito a tutti gli alunni con B.E.S., da redigere al termine di ogni anno scolastico, entro il mese di giugno.

10 DIRIGENTE SCOLASTICO convoca e presiede il Gruppo di Lavoro per l Inclusione COLLEGIO DEI DOCENTI esplicita e delibera nel POF il concreto impegno programmatico per l inclusione; esplicita e delibera nel POF i criteri e le procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti. FUNZIONI STRUMENTALI (F.S. ALUNNI CON DISABILITA, F.S. LETTOSCRITTURA: DSA/BES) collaborano alla stesura del Piano Annuale dell Inclusione; predispongono la documentazione e coordinano tutte le azioni volte al monitoraggio e controllo delle singole situazioni degli alunni BES coordinano i docenti nelle diverse situazioni FUNZIONI STRUMENTALI STRANIERI collaborano alla stesura del Piano Annuale dell Inclusione; predispongono la documentazione e coordinano tutte le azioni volte al monitoraggio ed inserimento alunni stranieri che arrivano nel Circolo in corso d anno. TEAM DOCENTE individua i casi in cui sia necessaria e opportuna l adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative; individua alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale e/o comportamentale/relazionale e riferisce alle funzioni strumentali; produce attenta verbalizzazione delle considerazioni che inducono ad individuare come BES alunni non in possesso di certificazione; individua strategie e metodologie utili per la realizzazione della partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento; individua, progetta e condivide interventi personalizzati; elabora e applica il Piano di Lavoro (PEI e PDP) pensato per l alunno in difficoltà; collabora con la famiglia e il territorio. DOCENTE DI SOSTEGNO partecipa alla programmazione educativo-didattica della classe; supporta il team docente nell assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; interviene sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti;

11 elabora e condivide il Piano di Lavoro (P.E.I.) per l alunno diversamente abile; collabora nella preparazione del Piano Didattico Personalizzato. LA FAMIGLIA informa la scuola della situazione/problema dell alunno; partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio; condivide il Progetto (P.d.P. o P.E.I.) e collabora alla sua realizzazione. ASL effettua l accertamento, redige la diagnosi e la relazione sui bambini in difficoltà; incontra la famiglia per la restituzione relativa all accertamento effettuato; supporta la scuola per individuare il percorso da intraprendere. MODALITA OPERATIVE (esplicazione di quanto coordinato dalle F.S) PER GLI ALUNNI DISABILI: ELABORAZIONE E DEFINIZIONE DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (Art. 5 ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE) -ALLEGATO 1- All'inizio della carriera scolastica dell'alunno con disabilità, entro il mese di dicembre, le istituzioni scolastiche concordano un incontro con il consiglio di classe/team docenti e con tutti i soggetti coinvolti nel progetto di integrazione dello studente per predisporre il P.D.F. Alla redazione del P.D.F. concorrono in maniera determinante le informazioni dell' A.S.L. fornite in forma scritta nella Diagnosi Funzionale o orale e la famiglia dell' alunno. Il P.D.F. deve essere redatto utilizzando il modello predisposto e consegnato alla F.S. alunni con disabilità entro il 18/12/14.a.s. in corso. Tutti coloro che partecipano all elaborazione del P.D.F. firmano il documento. Al termine di ogni anno scolastico, il gruppo di operatori che ha redatto il P.D.F. deve effettuarne la verifica utilizzando l' apposito modulo -ALLEGATO 3-. A conclusione della scuola dell'infanzia e della scuola primaria si deve procedere all'aggiornamento del P.D.F. necessario per la trasmissione della documentazione all' Istituzione Scolastica successiva -ALLEGATO 5- PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (Art.6 Accordo di Programma Provinciale) -ALLEGATO 2- Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l alunno in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all educazione e all istruzione. Il Consiglio di classe, con l'apporto del docente specializzato operante sul posto di sostegno, del personale ed. assistenziale, degli operatori dell'azienda Sanitaria locale, dei comuni, della famiglia e di eventuali altri operatori che a vario titolo sono coinvolti nell'integrazione dello studente con

12 disabilità, deve : -elaborare il P.E.I. utilizzando il modello predisposto entro il 18/12/14 in corso e farlo pervenire alla F.S. alunni con disabilità che provvederà ad inserirlo nel Fascicolo Personale dell' alunno. Il P.E.I. deve contenere : - la programmazione didattica individualizzata, disciplinare o per aree ed ambiti di intervento; - le modalità di svolgimento ed organizzazione dell' attività didattica; -l'individuazione degli spazi, degli arredi, degli strumenti...-; - il progetto riguardante l'eventuale riduzione di orario scolastico di frequenza dell'alunno da concordarsi con gli operatori dell' A.S.L. Il P.E.I. potrà essere sottoposto a verifica e conseguente ridefinizione periodica tutte le volte che il consiglio di classe ne ravvisi la necessità. Di ciascuna delle sedute di verifica si redige un verbale sintetico, che deve essere fatto pervenire alla F.S. alunni con disabilità che provvederà ad inserirlo nel fascicolo personale dell' alunno. Tutti coloro che partecipano all' elaborazione del P.E.I. firmano il documento. Al termine di ogni anno scolastico, il gruppo di operatori che ha redatto il P.E.I. deve effettuarne la verifica utilizzando l' apposito modulo -ALLEGATO 4-.. PER GLI ALUNNI IN POSSESSO DI SEGNALAZIONE DI DSA: IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ( PDP ) ALLEGATO 6- SOGGETTI COINVOLTI Il Dirigente scolastico, FS DSA, gli insegnanti della classe, le famiglie, gli operatori sanitari, il personale educativo assistenziale, la FS DSA. ELABORAZIONE DEI DOCUMENTI E TEMPI Il PDP va redatto dal team docente e sottoscritto dalle famiglie, all inizio di ogni anno scolastico sulla base della diagnosi funzionale stilata dall ASL. Una copia va tenuta nel registro di classe e una copia va consegnata alla FS DSA che provvederà ad inserirlo nel fascicolo personale dell alunno. Deve essere verificato al termine dell anno scolastico. ALLEGATO 7- Il PDP deve contenere: - Analisi della situazione dell alunno - Livello degli apprendimenti - Obiettivi e contenuti di apprendimento - Metodologie specifiche - Strumenti compensativi e dispensativi declinati per disciplina - Modalità di assegnazione e svolgimento dei compiti dati a casa - Rapporti con la famiglia - Modalità di verifica e valutazione. Articolo 14 degli accordi territoriali Il comune, in base alle risorse di bilancio può assegnare alla scuola risorse finalizzate all integrazione sulla base delle documentazioni presentate: -numero diagnosi per DSA.

13 PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO (SOCIALE, PERSONALE, LINGUISTICO ED EMOTIVO, ) Normativa di riferimento D.M. 27/12/12; C.M. n.8 del 6/03/2013 IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ( PDP ) PER BES ALTRI ALLEGATO 8- SOGGETTI COIVOLTI Il D.S., la F.S. LETTO-SCRITTURA, il Consiglio di classe, le famiglie, gli operatori sanitari A.S.L. o privati. FASE INIZIALE: Durante i primi due mesi di scuola, i docenti delle classi, attuando un azione di osservazione sistematica, rilevano le situazioni di svantaggio particolarmente gravose e le ripercussioni negli apprendimenti. Dopodichè, in accordo con la famiglia, stilano un piano educativo e didattico personalizzato. In esso, partendo dai punti di forza di ogni alunno, vengono illustrate tutte le azioni didattiche ed educative che i docenti intendono attuare, affinchè l alunno possa superare gli ostacoli apprenditivi. Gli insegnanti, in itinere, monitorano il percorso in modo da modificarlo al bisogno e lo verificano a fine anno scolastico. Il documento andrà condiviso e firmato dagli insegnanti, dalla famiglia e dal dirigente scolastico. ELABORAZIONE DEI DOCUMENTI E TEMPI Una copia va tenuta nel registro di classe e una copia va consegnata alla FS LETTO-SCRITTURA ITALIANO che provvederà ad inserirlo nel fascicolo personale dell alunno. Il PDP deve contenere: - Analisi della situazione dell alunno - Livello degli apprendimenti - Obiettivi e contenuti di apprendimento - Metodologie specifiche - Strumenti compensativi e dispensativi declinati per disciplina - Modalità di assegnazione e svolgimento dei compiti dati a casa - Rapporti con la famiglia - Modalità di verifica e valutazione. FASE FINALE ALLEGATO 7- Verifica finale e compilazione del modulo da consegnare alla funzione LETTO-SCRITTURA. CI SI AUSPICA CHE LE FIGURE COINVOLTE NEL PROCESSO INCLUSIVO CONTINUINO A INTERAGIRE COSTRUTTIVAMENTE TRA LORO E ATTUINO MODALITA OPERATIVE QUANTO PIU FUNZIONALI POSSIBILI

14 Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Ogni anno è offerta la possibilità ai docenti curricolari e ai docenti di sostegno di formarsi e aggiornarsi: sui temi dell inclusione e sulla disabilità, tenendo conto, anche, degli specifici bisogni degli alunni frequentanti il Circolo (es. corso autismo, corsi DSA); sull innovazione metodologica-didattica e TIC. La formazione e l aggiornamento hanno per obiettivi il miglioramento e la crescita professionale in relazione anche alle trasformazioni e innovazioni in atto nella società. L aggiornamento si avvarrà anche di consultazione di materiale bibliografico ed informatico, software, banche dati in rete. Per il prossimo a.s. ci si focalizzerà maggiormente sulla strutturazione di percorsi di formazione e aggiornamento inerenti le problematiche presenti nel Circolo, per dare a tutti l opportunità di acquisire gli strumenti e le competenze adeguate volte al superamento delle problematiche stesse. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo Indicazioni nazionali per il curricolo 2012 La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico. E espressione dell autonomia propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell autonomia didattica delle istituzioni scolastiche DPR 122/2009 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ Il diritto all educazione e all istruzione è sancito per gli alunni con disabilità dalla L. 104/92: è' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie (art. 12 comma 2). Il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) insieme al P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale) e alla P.D.I. (Programmazione Didattica Individualizzata) costituiscono la documentazione del curricolo dell alunno: ne illustrano l attività scolastica nel suo aspetto organizzativo (tempi, operatori, strumenti ) e ne delineano il funzionamento dal punto di vista cognitivo, affettivo - relazionale, dell autonomia Nel P.E.I. è bene chiarire quali obiettivi si riferiscano a obiettivi minimi ministeriali e quali si riferiscano a percorsi individualizzati. In quest ottica bisogna prestare particolare attenzione e considerazione al momento della comunicazione con le famiglie cercando di rendere più chiaro e condiviso possibile il progetto scolastico per l'alunno, nel dettaglio degli obiettivi e delle finalità. La valutazione degli apprendimenti per i soggetti con disabilità va riferita sempre alle potenzialità della persona e alla situazione di partenza definiti nella individualizzazione dei percorsi formativi e di apprendimento. Ogni percorso formativo che conduce ad un apprendimento, seppur minimo, necessita di una valutazione diagnostica, formativa e sommativa al fine di individualizzare e/o personalizzare l intervento educativo. SI RIBADISCE: La valutazione valorizza ciò che l alunno sa e sa fare, attraverso la continua esplicitazione dei progressi rispetto alla situazione di partenza, in modo che ognuno si senta competente. La valutazione in questione viene considerata come valutazione dei processi di apprendimento e

15 non solo come valutazione di performance. Non si valuta soltanto l acquisizione degli obiettivi, ma anche e soprattutto il grado di generalizzazione delle abilità, il grado di mantenimento nel tempo delle competenze e l autonomia. Tutti gli insegnanti titolari della classe dell alunno con disabilità sono corresponsabili dell attuazione del PEI e hanno quindi il compito di valutare i risultati dell azione didatticaeducativa. La valutazione non può mai essere delegata al solo insegnante di sostegno. La valutazione, che si esprime sia in forma sintetica sia con giudizio globale, è la sintesi degli apprendimenti di tipo cognitivo e metacognitivo, della crescita affettiva e relazionale. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON SEGNALAZIONE DI DSA E DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO (SOCIALE, PERSONALE, LINGUISTICO ED EMOTIVO, ) DSA: Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) definisce anche i criteri di valutazione degli apprendimenti. ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO (SOCIALE, PERSONALE, LINGUISTICO ED EMOTIVO, ): personalizzazione delle prove di valutazione in base alla stessa programmazione personalizzata La valutazione sarà nodo focale del percorso scolastico di ogni alunno e continuerà ad essere intesa e valorizzata secondo quanto espresso in precedenza Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Docenti di Sostegno Supportano i docenti della classe in attività inclusive quali: lavori di piccolo gruppo di livello, elettivi, ecc, apprendimento cooperativo, attività di tutoring, attività individuali per fondare abilità e conoscenze utili ad una migliore collaborazione con i compagni (i lavori individuali debbono sempre nascere da una esigenza dell alunno). Gli assistenti educatori promuovono: interventi educativi in favore dell alunno con disabilità interventi che favoriscono l autonomia, in classe o in altre sedi dell istituto unitamente al docente in servizio in contemporanea interventi che potenzino le capacità e le inclinazioni individuali Sostegno linguistico L2 Attiva percorsi di apprendimento/approfondimento della lingua italiana secondo i bisogni degli alunni in accordo con i docenti di classe. Pari Sostengono i compagni in difficoltà consapevoli degli obiettivi (relativi a conoscenze abilità e competenze) che è necessario raggiungere (minimi e massimi, i più utili per chi è in difficoltà). Si cercherà sempre di organizzare l orario dei docenti di sostegno e in generale del team docente, affinchè diventi funzionale alle esigenze effettive della classe.

16 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti La scuola si avvale della collaborazione di figure professionali esterne quali medici, agenti di polizia municipale, mediatori culturali, personale delle cooperative, tirocinanti universitari Si auspica una sempre maggiore collaborazione previa selezione delle risorse disponibili sul territorio per migliorare l integrazione e l offerta formativa dell Istituto. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative Le famiglie sono coinvolte: nel GLI; nella predisposizione dei piani di intervento e nella gestione dei processi di inclusione, al fine di garantire una diretta corresponsabilità educativa, compresi PEI e PDP; nel progetto di classe o di scuola attraverso le forme canoniche di partecipazione (assemblee di classe, rappresentanti). La corretta e completa compilazione dei PEI/PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le famiglie stesse. Queste vengono e verranno coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti. Si lavorerà per mantenere sempre alta e proficua questa collaborazione. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Tutti i bambini possono imparare e tutti i bambini sono tra loro diversi (UNESCO). Nel nostro Circolo i concetti alla base dell elaborazione dei curricoli per gli alunni con BES si caratterizzano per la trasversalità delle prassi di inclusione nell ambito dell insegnamento curricolare. Trasversalità che si evince anche nella gestione delle classi, dei tempi, degli spazi scolastici e delle relazioni tra scuola, territorio e famiglia. Nell elaborazione/revisione continua del curricolo si terranno in considerazione Contenuti irrinunciabili (essenzializzazione delle conoscenze da costruire) Obiettivi minimi (finalizzati alla crescita della persona e ad una complessiva e generale autonomia personale e culturale) Ricerca e laboratorialità nei metodi didattici Metacognizione Interdisciplinarità Interculturalità Competenze di Cittadinanza: dialogica, civica, partecipativa, empatica, interculturale, ambientale. A tale scopo occorrerà incrementare le risorse strumentali, quali attrezzature e ausili informatici specifici che possano rispondere in modo adeguato ai bisogni educativi speciali dei nostri alunni (L.I.M., tastiera facilitata, sintesi vocale, programmi per la strutturazione di mappe concettuali).

17 Valorizzazione delle risorse esistenti L eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili, richiede, in primis, l articolazione della valorizzazione le risorse della comunità scolastica. Anche per il prossimo anno scolastico, dunque, ci si focalizzerà su: Attivazione delle competenze specifiche di ogni docente e di ogni professionalità presente nell istituto nei vari ambiti. Valorizzazione della risorsa "alunni" attraverso l'apprendimento cooperativo per piccoli gruppi e il tutoraggio tra pari. Diffusione dell utilizzazione degli strumenti e sussidi multimediali Valorizzazione dell uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. Applicazione di strategie inclusive all interno della didattica comune anche con l utilizzo di misure compensative e dispensative Nella didattica inclusiva la didattica laboratoriale è fondamentale per creare un contesto di apprendimento favorevole. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Obiettivo del Circolo sarà quello di reperire risorse umane, economiche e finanziarie aggiuntive per la realizzazione delle attività del Piano Annuale per l Inclusione. Attraverso bandi su scala nazionale, regionale (per gli alunni stranieri e per le fasce deboli), provinciali, comunali, della Fondazione Cassa di risparmio, di Confindustria, partecipazione agli incontri di quartiere (programmazione delle proposte di formazione, pianificazione del prestito del materiale, scambio di esperienze) si cercheranno di attuare quei progetti volti ad assicurare pari opportunità e garantire a tutti gli alunni un sistema formativo veramente inclusivo. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Nell ambito dei percorsi di continuità tra scuola dell infanzia, primaria e scuola secondaria di primo grado si promuoverà: l organizzazione di incontri tra funzione strumentale alunni con disabilità e commissione formazioni classi 1^ della scuola di provenienza e docente referente della scuola di accoglienza per passaggio informazioni; l organizzazione di incontri tra docenti dei tre ordini di scuola; una serie di attività di accoglienza ed incontri funzionali alla reciproca conoscenza tra l alunno e la futura scuola (personale, struttura, attività). Approvato dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data 18 GIUGNO 2015 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 22 GIUGNO 2015

18 ALLEGATI ALLEGATO 1: PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (IL MODELLO UTILIZZATO NEL NOSTRO CIRCOLO E QUELLO ALLEGATO AGLI ACCORDI DI PROGRAMMA PROVINCIALI DEL 30/10/2012) ALLEGATO 2: PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (IL MODELLO UTILIZZATO NEL NOSTRO CIRCOLO E QUELLO ALLEGATO AGLI ACCORDI DI PROGRAMMA PROVINCIALI DEL 30/10/2012) ALLEGATO 3: RELAZIONE DI VERIFICA DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (IL MODELLO UTILIZZATO E STATO ELABORATO DALLA FUNZIONE STRUMENTALI H) ALLEGATO 4: VERIFICA FINALE PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (IL MODELLO UTILIZZATO NEL NOSTRO CIRCOLO E QUELLO ALLEGATO AGLI ACCORDI DI PROGRAMMA PROVINCIALI DEL 30/10/2012) ALLEGATO 5: AGGIORNAMENTO DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (IL MODELLO UTILIZZATO NEL NOSTRO CIRCOLO E QUELLO ALLEGATO AGLI ACCORDI DI PROGRAMMA PROVINCIALI DEL 30/10/2012) ALLEGATO 6: PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (IL MODELLO UTILIZZATO E STATO ELABORATO DALLE FUNZIONI STRUMENTALI H, DSA E LETTO- SCRITTURA) ALLEGATO 7: VERIFICA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (VALIDO PER DSA E PER BES ALTRI) (IL MODELLO UTILIZZATO E STATO ELABORATO DALLE FUNZIONI DSA E LETTO-SCRITTURA) ALLEGATO 8: PIANO DI LAVORO PER GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (IL MODELLO UTILIZZATO E STATO ELABORATO DALLE FUNZIONI DSA E LETTO-SCRITTURA) ALLEGATO 1 PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

19 ISTITUZIONE SCOLASTICA SEDE FREQUENTATA DATA COMPILAZIONE DATE AGGIORNAMENTI,,,. COGNOME NOME LUOGO DI NASCITA PROVINCIA DATA NASCITA RESIDENZA Anno scolastico Classe frequentata (prima, seconda, ecc) Numero di ore di frequenza scolastica Tipo di organizzazione della scuola (orario settimanale della classe) Riferimenti alla CERTIFICAZIONE secondo l art. 3 della legge 104/92: Data di emissione Data di rinnovo o modifica Referente A.U.S.L. Codice e descrizione della diagnosi AREE FUNZIONALI IN CUI SI RISCONTRANO DIFFICOLTA AREA COGNITIVA AREA AFFETTIVO RELAZIONALE AREA DELLA COMUNICAZIONE AREA LINGUISTICA

20 AREA SENSORIALE AREA MOTORIO PRASSICA AREA DELL APPRENDIMENTO AREA DELL AUTONOMIA AREA DELL IDENTITA ACCORGIMENTI particolari da tenere, secondo indicazione medica, in presenza di particolari patologie (epilessia, emofilia, gracilità ossea, ), allegare eventuali protocolli medici/ certificati ecc AREA COGNITIVA LIVELLO DI SVILUPPO COGNITIVO: normodotato; ritardo lieve, medio, grave; capacità di memorizzazione a breve e a lungo termine; capacità di attenzione, capacità di organizzazione spazio temporale. STRATEGIE: stile cognitivo, capacità decisionali, autonomia cognitiva, associare, analizzare, sintetizzare, elaborare, mappe concettuali, grado e modalità di concettualizzazione, capacità di utilizzare strumenti e materiali scolastici. USO IN MODO INTEGRATO DI COMPETENZE DIVERSE: utilizza conoscenze precedenti, elabora informazioni, fa richieste, da conferme, chiede chiarimenti, pone in relazione le esperienze nel tempo e nello spazio, utilizza lo spazio per progettare le azioni, utilizza metodi/procedure. Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia. AREA AFFETTIVO RELAZIONALE AREA DEL SE : autostima, rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni,autocontrollo. RAPPORTO CON GLI ALTRI: iniziative, indipendenze emotive, capacità di rapportarsi con i compagni e con gli adulti, capacità di cooperare. MOTIVAZIONE AL RAPPORTO: motivazione ad apprendere in relazione con gli altri, motivazione al rapporto con gli interlocutori. Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia. AREA DELLA COMUNICAZIONE MEZZI PRIVILEGIATI: analogica, oculo motorio, gestuale mimico, mimico facciale, verbale, grafico pittorico, musicale, corporeo, digitale. CONTENUTI PREVALENTI: vissuto esperienziale e ambientale, vissuto personale, vissuto relazionale e oggettuale.

21 CONTENUTI SCOLASTICI: esperienze scolastiche, conoscenze disciplinari, lessico, forma orale/ scritta/ iconica/ altro MODALITA DI INTERAZIONE: egocentrica, cooperativa, paritetica. Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia. AREA LINGUISTICA COMPRENSIONE: linguaggio orale (parole, frasi, periodi, racconti di varie complessità in diversi contesti) e testi scritti (specificare quali) PRODUZIONE: verbale rispetto allo sviluppo fonologico (dislalie), al patrimonio lessicale, alla struttura sintattica e narrativa. COMUNICAZIONE: uso del linguaggio verbale posseduto in diverse situazioni, uso di linguaggi alternativi e/o integrativi. Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia AREA SENSORIALE FUNZIONALITA VISIVA: acuità, campo visivo, età di comparsa del disturbo, capacità residue, funzioni di supporto. FUNZIONALITA UDITIVA: centrale, periferico, grado di deficit, compenso in presenza di ausili, epoca di comparsa del disturbo, capacità residue, uso degli ausili, possibili funzioni di supporto. FUNZIONALITA TATTILE. Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia AREA MOTORIO PRASSICA MOTRICITA GLOBALE: posture accessibili, equilibrio, possibilità di spostamento, modalità di controllo del movimento, coordinazione, controllo della forza, goffaggine, paure motorie, scarsa coordinazione. MOTRICITA FINE: prensione, tremori, dismetrie, coordinamento settoriale. PRASSIE SEMPLICI E COMPLESSE: con oggetti, senza oggetti, imitativo, creativo, capacità di programmare, in rapporto alla fascia di età. Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia.

22 Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia. AREA DELL APPRENDIMENTO 1 ETA PRESCOLARE. GIOCO: organizzazione del gioco manipolativo, imitativo, simbolico. GRAFISMO: scarabocchio non significativo, caratteristiche del tratto, disegno rappresentativo, disegno narrativo, disegno descrittivo. ETA SCOLARE. LETTURA E SCRITTURA: di sillabe, di parole, di frasi, con presenza di errori di varia tipologia. Scrittura copiata, dettata, spontanea e guidata. COMPRENSIONE: interpretazione di messaggi espressi con linguaggi diversi da quelli codificati PRODUZIONE: sillabe, parole, frasi, spontanea, guidata, riscrittura. CALCOLO: contare, corrispondenza quantità numero, quattro operazioni. ARITMETICA E GEOMETRIA: ragionamento matematico elementare, comprensione e soluzione di un problema forme e figure OREINTAMENTO SPAZIO TEMPORALE: indicatori temporali (organizzazione della giornata scolastica e non, giorni, mesi ecc.), uso dei principali nessi logici spazio temporali, orientamento nello spazio scolastico e negli spazi esterni noti Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia. AREA DELL APPRENDIMENTO 2 USO SPONTANEO DELLE COMPETENZE ACQUISITE: capacità di utilizzare le competenze acquisite nel contesto scolastico ed extra scolastico APPRENDIMENTI CURRICOLARI: aree di apprendimento, o campi di esperienze o ambiti disciplinari vari entro cui si cimenta (specificare in termini di conoscenze e abilità) Descrivere come funziona l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia AREA DELL AUTONOMIA AUTONOMIA DELLA PERSONA: alimentazione, pulizia personale, controllo sfinteri, abbigliamento, materiali, strumenti e ausili. AUTONOMIA SOCIALE: spostamenti finalizzati all interno e all esterno di ambienti noti, capacità d uso funzionale di strumenti di autonomia sociale (telefono, denaro, mezzi di trasporto pubblico), autonomia famigliare e scolastica, nei rapporti con le altre persone, nel gruppo con i compagni e con gli adulti, nello spazio e nel tempo. Descrivere come funzione l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia.

23 Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia.. AREA DELL IDENTITA IMMAGINE DEL SE : è sicuro, si crede importante, si crede capace, si crede accettato. CONOSCENZA DEL SE : in relazione al proprio corpo, in relazione alla propria storia, in relazione al gruppo. CONSAPEVOLEZZA DEL SE : delle proprie azioni in rapporto con i compagni e con gli adulti, consapevolezza delle proprie competenze o capacità in ordine a lettura di immagini, di suoni, di semplici racconti e di libri. Descrivere come funzione l allievo/a in riferimento alle singole specificazioni dell area, secondo quanto emerge dalle osservazioni dei docenti, degli operatori della Azienda Sanitaria Locale e della famiglia. Descrivere il successivo potenziale sviluppo che l alunno/a mostra di potere raggiungere a breve termine, anche se in modo non completamente autonomo o generalizzato ed il relativo livello d autonomia. NOME E COGNOME DELLE PERSONE CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA REDAZIONE DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE E CHE NE CURANO L AGGIORNAMENTO NOME E COGNOME QUALIFICA DATA FIRMA RISORSE UMANE Anno scolastico Tipo di personale (docente specializzato, personale educativoassistenziale, altri mediatori) Ore frequenza scolastica Ore settimanali chieste Ore settimanali assegnate

24 - - ALLEGATO 2

25 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ISTITUZIONE SCOLASTICA SEDE FREQUENTATA ANNO SCOLASTICO - CLASSE FREQUENTATA COGNOME NOME DATA DI NASCITA LUOGO DI NASCITA PROVINCIA RESIDENZA 1. Caratteristiche della classe Sezione Corso Numero di ore settimanali di lezione Organizzazione dell orario giornaliero con indicazione delle pause con pausa senza pausa Numero di alunni frequentanti di cui con H M F Stranieri DSA Breve descrizione della situazione complessiva della classe: 2. Risorse umane a sostegno del processo di integrazione, in aggiunta ai docenti disciplinari assegnati alla classe Docente specializzato per il sostegno SI NO n. ore settimanali Personale educativo assistenziale SI NO n. ore settimanali Altre figure mediatrici (volontario, tutor, ) SI NO n. ore settimanali L alunno/a utilizza La mensa saltuariamente SI NO Il banco speciale SI NO La mensa tutti i giorni SI NO Il calcolatore SI NO Il trasporto speciale SI NO Il computer SI NO Il trasporto speciale con accompagnatore SI NO Il computer con ausili particolari SI NO L ascensore SI NO L ambiente di riposo SI NO Il bagno attrezzato SI NO Strumenti e ausili particolari SI NO La carrozzella SI NO Altro (specificare) SI NO

26 3. Orario di frequenza settimanale dell alunno Giorno Entra alle Esce alle Attività fuori dalla scuola Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Note: L alunno frequenta la scuola per ore settimanali. Se ridotto spiegare le motivazioni e/o le attività svolte fuori dalla scuola in orario scolastico 4. Modalità organizzative delle attività programmate all interno della scuola Indicare nella tabella che segue le modalità di integrazione CL = Classe intera; G = Lavoro di gruppo interno alla classe; L-CL = Attività di laboratorio con la classe; L-G = Attività di laboratorio anche con alunni di altre classi; AI = Attività individualizzata in rapporto uno a uno con l insegnante di sostegno, fuori della classe; A-PG = Attività per piccoli gruppi condotte dal docente di sostegno fuori dalla classe; R = Riposo; RIAB = Riabilitazione o cura; PR-AS = Progetto presso altra struttura; A = Altro (specificare) Indicare inoltre se le attività programmate prevedono la presenza di DD = Docenti disciplinari, DS = Docente specializzato per il sostegno; ASS = Personale educativo assistenziale; MED = Altro personale mediatore (volontario, tutor, ) Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Note:

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