Problem Solving Therapy
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- Antonina Albanese
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1 PSICOLOGIA Problem Solving Therapy Raggiungere gli obiettivi e risolvere i problemi è una questione di metodo. Pochi semplici passi per una tecnica alla portata di tutti Dott. Roberto Cavaliere Psicologo e Psicoterapeuta Parco Termale Castiglione Casamicciola Problem - Solving Ischia 75
2 IL LIBRO Problem solving con creatività AUTORE Fabio Ciuffoli ANNO 2002 EDITORE Franco Angeli Edizioni Un libro per l aut o f o r m a z i o n e, coinvolgente, divertente ed istruttivo, da leggere sia sotto l ombrellone d estate che nelle aule delle università oppure a casa insieme agli amici o in riflessiva solitudine. Un libro sulla percezione che, attraverso i giochi, aiuta a risolvere problemi di varia natura, dalla vita quotidiana ai disagi professionali o legati all attività di studio per prepararsi ad esami e concorsi. Più di 200 esercizi e rompicapo, corredati da soluzioni ed esempi, invitano a riflettere sulla vostra percezione della realtà, stimolandovi a cambiare punto di osservazione e a vedere così, più di una soluzione, per risolvere i problemi. L arte che ti semplifica la vita Le soluzioni che cerchiamo sono una questione di punti di vista e metodologia Avere o acquisire cap a c i t à di P r o b l e m Solving significa, in realtà, riuscire a raggiungere i propri obiettivi. La soluzione dei problemi, come suggerisce la traduzione in italiano, consiste nell abilità di risolvere difficoltà di diversa natura. Questa dimestichezza viene considerata un arte da applicare non solo in ambiti facilmente intuibili, quali la ma- tematica o l informatica, ma in tutte le aree in cui ci si trovi a dover fronteggiare delle problematicità pratiche, professionali, organizzative e relazionali. Si tratta di gestire situazioni difficili, stress, problemi di comunicazione e anche di coppia ma, in realtà, non esistono campi precisi di applicazione, perché ogni situazione può ingenerare difficoltà e quindi avvalersi del problem solving. In base all ambito di utilizzo, vi sono strumenti e metodologie diverse che aiutano ad inquadrare al meglio il problema, per analizzarlo e risolverlo. Possono esservi strumenti che meglio si adattano alle organizzazioni, altri agli insegnanti, al coaching e tecniche consigliate nella psicoterapia, nella crescita personale. Nonostante ciò, esiste una base comune a tutti i processi di. Pochi semplici passi fondamentali che ti aiuteranno ad affrontare e risolvere qualsiasi tipo di problema. La soluzione in tre mosse Come ottenere il massimo beneficio col minor sforzo possibile Trovare la soluzione giusta, significa anche capire qual è la condotta migliore da adottare per ottenere il massimo beneficio da una situazione di disagio. Ognuno di noi dovrà fare i conti con la propria personalità, il proprio passato e, molto probabilmente, i propri limiti. Per sbrogliare la matassa che ostacola la soluzione di un problema, comincia con tre semplici domande, a cui dovrai rispondere con la massima sincerità. Chiedi a te stesso: 1 Quanto sono in grado di affrontare i miei problemi? La premessa fondamentale è la necessità di avere consapevolezza che c e un problema da risolvere. Tale coscienza potrebbe sembrare scontata, ma in realtà non è sempre facile ammettere la gravità o l evidenza di un problema, quando ci troviamo in uno stato di disagio personale. Se hai timore di qualcosa, potresti vivere questo timore come un emozione da subire e basta. Diverso sarebbe capire che tale emozione è solo il sintomo di un problema. Questa consapevolezza e la sua identificazione rappresenta la prima fase preliminare del processo di problem solving e viene denominata problem finding. Quanto conosco il mio problema? Nella fase successiva, che viene denominata problem setting, definiamo il problema stesso. A questo punto, un esatta e strutturata definizione del problema rappresenta già un grande passo verso la sua risoluzione, perché quanto più un problema e definito in maniera chiara, tanto e più semplice affrontarlo e superarlo. 3 Qual è la soluzione più adatta a me? 2 Dopo queste due fasi iniziali ha inizio l individuazione delle soluzioni attraverso specifiche tecniche di problem solving. Infine c è la messa in azione del tipo di soluzione individuata e la valutazione dei risultati conseguiti. 76 O2 Psicologia - Anno 1 N.ro 3 77
3 ...E se non funziona? Il problem solving di successo necessita di allenamento e concentrazione La tua problem solving therapy 4 Tecniche tascabili per mettere alla prova la tua capacità di risolvere i problemi Metti subito alla prova i tuoi problemi e testa la tua capacità di problem solving. Segui i suggerimenti e applica la tecnica che senti più vicina al tuo modo di essere. Rispondi alle domande e focalizza i tuoi punti di forza per affrontare al meglio piccoli e grandi ostacoli. Ecco la mini-guida che ti illustra le principali metodologie di problem solving. Scegline una e comincia a semplificarti la vita 1 FARE Soluzioni pratiche e immediate Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell avere nuovi occhi M. Proust 78 I l passaggio indispensabile per una buona risoluzione di un problema è riconoscere di averlo e, quindi, identificarne e specificarne bene la natura e le cause. Saltando questi passaggi, o analizzandoli male, si pongono le premesse affinchè l intero processo non ottenga i risultati desiderati. Inoltre, seppur il campo d applicazione delle tecniche di problem solving sia illimitato, di fatto, in quelle situazioni dove il contenuto emo- O2 Psicologia - Anno 1 N.ro 3 tivo ed inconscio è maggiore (nelle problematiche di coppia, ad esempio), tali tecniche trovano più difficoltà ad essere applicate. Proprio il non prendere in considerazione il campo dell emotività individuale (fatta eccezione per alcune tecniche, come quella dei sei cappelli per pensare, illustrata a pag. 83) rappresenta il limite del problem solving. Non dimentichiamo anche che occorre volontà e determinazione per mettere in atto questa metodologia. Tale processo è spesso lento, faticoso, non sempre dà i risultati desiderati. Serve quindi una forte motivazione personale, accompagnata da tenacia e perseveranza. Il problem solving richiede allenamento, sperimentazione, flessibilità d utilizzo. Applicare meccanicamente uno schema, non adattandolo al singolo e specifico problema, significa non aver capito la logica di fondo del problem solving. Non va dimenticato che un problema è sempre un opportunità per migliorare, per crescere. U na delle tecniche più utilizzate è quella che viene riassunta nell acronimo FARE, che racchiude i quattro elementi caratterizzanti del cammino risolutivo. Dunque: focalizzare, analizzare, risolvere ed eseguire. Un percorso molto adatto a chi voglia dare la priorità al lato pratico del problema, puntando ad una soluzione immediata e a breve termine. Per cominciare, prendi un foglio di carta e segui, passo dopo passo, le indicazioni di ogni fase, che ti condurranno al raggiungimento della soluzione. FOCALIZZARE Stila un elenco di problemi Seleziona il problema principale Verifica e definisci questo problema Fai la descrizione scritta del problema ANALIZZARE Decidi cosa è necessario sapere Raccogli i dati relativi Determina i fattori rilevanti Focalizza i valori di riferimento Elenca i fattori critici RISOLVERE Genera soluzioni alternative Seleziona una soluzione Sviluppa un piano di attuazione Scegli la soluzione del problema Organizza un piano di attuazione ESEGUIRE Impegnati a raggiungere il risultato aspettato Esegui il piano Esegui il monitoraggio dell impatto del piano attuato Completa il piano Valuta i risultati finali 79
4 L ABC DEL PROBLEM SOLVING 2RISOLVI ED ANALIZZA Se sei un tipo riflessivo 3 In BRAINSTORMING Ideale per ambiti professionali e aziende campo organizzativo, o dei gruppi in generale, viene spesso adottata la tecnica del Brainstorming. Il termine, che letteralmente significa tempesta di cervelli, è molto usato per la generazione di idee ed il suo procedimento si basa sul principio che le idee si innescano l una con l altra. Tale procedimento comprende due fasi, quella iniziale detta divergente e quella successiva detta, invece, convergente. Nella fase divergente si producono idee a ruota libera. Chi conduce la sessione di brainstorming stimola i presenti a proporre idee e vieta di muovere critiche. Il fondamento del brainstorming è infatti generare idee, evitando di darne subito 1. Ho un problema? 2. Quale problema ho? 3. Come posso muovermi per risolvere questo problema? un giudizio di valore. Le idee vengono appuntate per parole chiave In un secondo momento si passa alla fase convergente. Le idee vengono selezionate, valutate e si arriva a scegliere le più interessanti Nel caso di un processo decisionale, il brainstorming funziona focalizzando un problema e poi lasciando emergere - deliberatamente senza un ordine prestabilito - tante soluzioni originali quante ne siano possibili. Nello specifico, i momenti di articolazione della tecnica sono: La creazione del gruppo di lavoro compreso il conduttore/moderatore La presentazione dell obiettivo dell in- Applicare davvero il Problem solving risulta impossibile se c è l abitudine di dare la colpa agli altri Nella tecnica denominata Risolvi ed analizza si parte da alcuni presupposti teorici, che vanno adottati come i pilastri su cui fondare tutto il percorso di soluzione del problema. Dunque, i principi fondamentali sono tre: Cercare la responsabilità di una situazione problematica rallenta la soluzione dello stesso, senza portare benefici evidenti Se si trova una soluzione bisogna rendere disponibile una descrizione dettagliata del problema e del metodo per risolverlo Se non si trova una soluzione è comunque importante dettagliare bene il problema e descrivere accuratamente i passi da seguire affinché il problema non si ripresenti In base all assunzione di tali principi, le operazioni da seguire sono le seguenti: Relaziona gli effetti del problema Relaziona la situazione specifica Identifica tutte le modifiche effettuate prima dell esistenza del problema Ricerca le cause Analizza le cause Poni rimedio, se possibile Verifica che il rimedio abbia risolto effettivamente il problema Relaziona la soluzione, oppure dichiara l impossibilità di trovare una soluzione adeguata. Katsuya Hosotani 80 O2 Psicologia - Anno 1 N.ro 3 81
5 Si discutono e si commentano le varie idee, allo scopo di giungere alla formulazione di un elenco ragionato che contenga solo quelle più interessanti 4SEI CAPPELLI PER PENSARE: Se sei un tipo emotivo contro: il conduttore avvierà il lavoro impiegando alcuni minuti per spiegare a tutti i partecipanti l argomento di discussione (scrivendolo in modo sintetico e visibile a tutti, ad esempio, sulla lavagna a fogli mobili) e, per esplicitare le regole fondamentali della sessione di gruppo, sottolineando l importanza della libera espressione delle idee e della partecipazione di tutte le persone presenti La creazione delle idee individuali: ogni partecipante, dopo aver riflettuto per qualche minuto, annota su un foglio le proprie idee La raccolta e la registrazione delle idee: a turno ogni partecipante viene invitato a esprimere una sua idea, che viene poi registrata dal conduttore in modo visibile a tutti. La raccolta e la trascrizione delle idee prosegue fino ad esaurimento delle stesse. Il risultato di questa fase è un elenco, probabilmente abbastanza disordinato L organizzazione delle idee: l elenco creato nella fase precedente viene riformulato, classificando le idee in gruppi per analogie ed eliminando le eventuali ripetizioni La valutazione delle idee: si discutono e si commentano le varie idee, allo scopo di giungere alla formulazione di un elenco ragionato che contenga solo quelle più interessanti. Analizzare un problema utilizzando la tecnica di Edward De Bono Sei cappelli per pensare, significa sforzarsi di prendere in considerazione tutti i punti di vista nella ricerca di una soluzione. I cappelli sono i diversi atteggiamenti che si possono presentare durante l analisi di un problema, atteggiamenti che poi vengono riassunti in un bilancio finale, da cui emerge la soluzione. Il metodo consiste nell indossare a turno, metaforicamente, sei cappelli di colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una funzione distinta: 1. Il cappello bianco va indossato nella fase di ricerca, raccolta, sistematizzazione delle informazioni e dei dati disponibili al momento. Con questo cappello ci si focalizza sui dati disponibili e sulle informazioni che si possiedono in merito al problema da risolvere 2. Il cappello rosso va indossato per liberare ed esternare le sensazioni, le emozioni e i sentimenti (spesso trattenuti) che possono nascere davanti ad una soluzione. Indossare il cappello rosso significa guardare il problema usando le emozioni, provando anche a immaginare come le altre persone potrebbero reagire emozionalmente 3. Il cappello nero va indossato per valutare perché l idea potrebbe non funzionare. Usando il cappello nero per pensare, si guarda in modo cauto e difensivo a tutti gli aspetti negativi delle decisioni 4. Il cappello giallo va indossato per esprimere i lati positivi di un idea. È il punto di vista ottimistico che aiuta a vedere tutti i benefici della decisione 5. Il cappello verde va indossato per liberare la creatività, per produrre nuove idee e soluzioni innovative 6. Il cappello blu serve a controllare la discussione ed è utilizzato dal moderatore dell incontro. Quando si incontrano delle difficoltà con questo cappello si cerca di riassumere, di sintetizzare i contenuti del discorso e cercare di far ripartire la valutazione dell idea. Non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha creato il problema A. Einstein 83
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