SANITà. realtàmedica SE LA SPESA FA CRESCERE IL PIL LA DIATERMIA DA CONTATTO NELLA MEDICINA ESTETICA SPALLA E GINOCCHIO. RAGIONIAMO CON IL RADIOLOGO

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1 realtàmedica L A R I V I S T A D E L M E D I C O D I F A M I G L I A PAG. 11 LA DIATERMIA DA CONTATTO NELLA MEDICINA ESTETICA PAG. 17 SPALLA E GINOCCHIO. RAGIONIAMO CON IL RADIOLOGO SANITà SE LA SPESA FA CRESCERE IL PIL Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 c. 1 - DRCB - Roma wakingdreams.it PAG. 57 RU486: TRA RISPETTO DELLA LEGGE E PRASSI OSPEDALIERA GIULIA EDITORE SRL n. 2/10 APRILE/GIUGNO ANNO XII 5,00

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3 IL PUNTO Realtà Medica n. 2/2010 La depressione, triste spirale di angoscia Prof. Delfo Galileo Faroni In genere si dice che lo stato depressivo è un atteggiamento psichico caratterizzato da una reazione di eventi di emergenza, che provocano una modificazione delle modalità comportamentali. L individuazione dei disturbi depressivi va ricercata nei cosiddetti pensieri ansiogeni, che privano il soggetto del piacere di compiacersi per qualsiasi cosa faccia. Gli stessi fattori gli impediscono anche di sollevarsi dalla intensa agitazione di situazioni conflittuali, che appaiono come difficoltà insormontabili e che normalmente sarebbero considerati nella loro giusta dimensione. È indubbio, comunque, che la depressione è una alterazione della chimica cerebrale. È altrettanto vero che questo disturbo biologico sviluppa una situazione che compromette l integrità psichica del soggetto e avvalora l ipotesi che a provocarlo sono situazione di tensione ripetuta e persistente, di intensa emotività, di incapacità di vedere e distinguere l oggetto che tende a distruggerlo. La depressione, comunque, diventa un problema per il medico ed il paziente soltanto quando i sintomi di un conflitto interiore assumono aspetti esagerati. La perdita di qualsiasi fiducia nelle proprie capacità di affrontare problemi difficili, la riduzione dell abilità di concentrazione, ma soprattutto, quando subentra quella sensazione di nullità, li spinge prima o poi a contemplare l idea del suicidio. Al contrario ci sono forme depressive che noi chiamiamo di comodo e che rappresentano un mezzo per mettere a tacere la propria coscienza. Senza dubbio questi atteggiamenti possono essere d aiuto in particolari circostanze negative della vita. Per mancanza di spazio non ci è possibile trattare la depressione da un punto di vista psicoterapeutico, ci limitiamo soltanto a ricordare che il consiglio migliore, che si può dare ad un depresso, è quello di cercare di individuare le cause della propria malattia e di trovare il modo di poterle modificare. E vediamo ora, alla luce delle più recenti conquiste scientifiche, quali sono i farmaci più efficaci e più usati per lo stato di tensione, dell ansia e della depressione. Si chiamano con termine generico psicofarmaci e comprendono i tranquillanti maggiori e minori, che esercitano un azione modificatrice su un area del cervello che presiede al tono dell umore, alla memoria e svolgono una funzione di regolamento dello stato di coscienza. L introduzione di tranquillanti nei disturbi depressivi data da molti anni, ed è stata una rivoluzione nel campo della terapia di queste forme morbose. La scelta del farmaco deve essere fatta dallo specialista dopo un attento ed approfondito esame clinico del paziente e deve tenere conto degli eventuali effetti indesiderati. A questo punto va messo l accento sul fatto che tutti i tranquillanti provocano dipendenza e quindi possono dare assuefazione. L organismo, quando la terapia si protrae per mesi e gli effetti sono positivi, cerca di compensare l azione del farmaco. Questa terapia, detta di mantenimento, ha però i suoi effetti negativi. Infatti il soggetto prova un desiderio immenso di ricorrere ai tranquillanti, che progressivamente gli sono necessari sempre a dosi maggiori e questo per ottenere gli stessi effetti. 1 Il punto

4 Il punto 2 Il fenomeno di chiama farmacodipendenza e, purtroppo, sono molte le persone che ritengono superfluo consultare il medico e si auto prescrivono il tipo e la dose di tranquillante. Così per evitare quei sintomi di astinenza, che compaiono quando si interrompe l assunzione del farmaco, il paziente non si rende conto che questi disturbi sono peggiori di quelli di cui soffriva all inizio della malattia. Questo, naturalmente, rappresenta la via della tossicomania. Il lettore si chiederà, certamente, per quanto tempo è consentito l uso di questi farmaci senza esporsi al rischio dell assuefazione. È difficile stabilirlo, in quanto il sollievo, che il farmaco può dare, è strettamente legato alla sensibilità del singolo individuo ed agli effetti diversi che esso può provocare. Comunque, per non esporre a rischio il paziente, è consigliabile un trattamento che non supera i sessanta-novanta giorni. Purtroppo, però, in tema di uso di tranquillanti si verificano due eventi incresciosi. Il primo è quello che generalmente il medico ha scarse conoscenze sugli effetti farmacologici di questi farmaci, il secondo è quello che tutti i tranquillanti vengono propagandati e venduti senza alcun controllo della legge. Oggi la depressione ha conquistato larghi strati sociali, soprattutto nelle nazioni più sviluppate e si può, quindi, considerare come uno dei mali maggiormente diffusi. Il nostro sforzo è quello di aiutare le persone a proteggersi da un male che colpisce la personalità dell individuo e che trasforma una vita bella e serena in una triste spirale di angoscia.

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7 SOMMARIO Realtà Medica n. 2/2010 IL PUNTO La depressione, triste spirale di angoscia, di Delfo Galileo Faroni 1 ECONOMIA SANITARIA Se la spesa sanitaria fa crescere il Pil, di Luciano Pecchi 7 MEDICINA ESTETICA La diatermia da contatto nella terapia delle adiposità localizzate e del sovrappeso distrettuale, di Glauco Messina 11 CHIRURGIA OCULISTICA Lenti intraoculari per cataratta e difetti di vista, Red. 15 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI La patologia della spalla e del ginocchio. Ragioniamo con il radiologo, Red. 17 Resoconto giornalistico dell omonimo convegno che si è tenuto presso il Polo Universitario della Divisione INI Medicus di Tivoli, al quale hanno partecipato: - Fulvio Rigato con relazione su Anatomia e biomeccanica della spalla - Gianroberto Ferreri Instabilità gleno-omerale - Salvatore Antonio Masala Altre patologie - Sergio De Bac La cuffia dei rotatori - Dario Lucchetti Anatomia e biomeccanica del ginocchio - Sergio De Bac La patologia meniscale e sindromi da sovraccarico - Giuseppe Argento Anatomia radiologica - Mario Leporace Patologia legamentosa e tendinea DIRITTI & DOVERI, Rubrica a cura dello Studio Legale Biffa & Associati 57 NEWS, Rubrica a cura di Luciano Pecchi 61 5 Sommario

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9 ECONOMIA SANITARIA Realtà Medica n. 2/2010 Se la spesa sanitaria fa crescere il Pil di Luciano Pecchi* Invertendo i termini del ragionamento e superando l idea che la spesa sanitaria equivale solo a una mera voce di deficit nel bilancio dello Stato, si scopre che investire in salute è una delle principali opzioni da seguire per garantire prospettive di crescita economica prolungata. In Italia, ad esempio, se la spesa sanitaria aumentasse dell'1%, il Pil nazionale crescerebbe dello 0,26 per cento Se la spesa sanitaria aumentasse dell 1%, il Pil italiano crescerebbe dello 0,26 per cento. E questo il dato, interessante, che emerge dalle pagine del Sistema Sanitario in Controluce. Rapporto 2010, patrocinato da Fondazione Farmafactoring e presentato a Roma al Residence di Ripetta in occasione di un convegno ad hoc. Non solo. Se i pazienti cronici diminuissero del 10% l economia risparmierebbe 150 milioni di euro all anno. Senza considerare che, in Italia l industria della salute, nelle sue varie articolazioni, può sorreggere l economia di intere regioni. Tuttavia, secondo i direttori delle Asl, perché tutto questo si traduca in realtà è necessario attuare razionalizzazioni delle strutture con una migliore dislocazione delle risorse, non solo umane. Ed è necessario superare l idea, che permea le decisioni del regolatore, che la spesa sanitaria equivalga a una mera voce di deficit nel bilancio dello Stato. Giunto alla quarta edizione, il lavoro di ricerca della Fondazione, che si avvale come di consueto, del contributo di Cer-Nib, Cergas e Censis, ha analizzato la spesa sanitaria da un punto di vista inedito, ovvero come volano della crescita economica. Marco Rabuffi, Presidente della Fondazione Farmafactoring, ha introdotto i lavori. Poi è stata la volta di Vincenzo Atella (docente dell Università di Roma Tor Vergata in rappresentanza del Cer-Nib), Elio Borgonovi (presidente Cergas) e Carla Colicelli e Giuseppe De Rita (vice direttore generale e presidente Censis) che hanno presentato i dati del Rapporto, diviso in tre capitoli: gli aspetti macro della spesa sanitaria sulla crescita dell economia (a cura di Cer-Nib); la misurazione delle performance come strumento per indurre sviluppo sociale, economico e sanitario (a cura di Cergas-Bocconi); la formazione di capitale umano come fattore di crescita: il ruolo del servizio sanitario (a cura di Censis). Il primo lavoro che analizza la relazione tra salute e sviluppo dell economia risale al 1993, ha esordito Vincenzo Atella, ed è firmato dall Organizzazione mondiale della Sanità. Prendendo spunto da quello studio, nel 2005 la Direzione generale per la salute e la tutela dei consumatori dell Unione Europea ha pubblicato un rapporto dal titolo Il contributo della salute all economia europea in cui suggerire ai policy maker che investire in salute sia una delle principali opzioni da seguire per garantire prospettive di crescita economica prolungata. La spesa sanitaria ha effetti di tipo macro testimoniati da decine di studi. Ad esempio, Fogel (1994) stima che i progressi in salute e alimentazione spiegano oltre il 50% della crescita del Pil pro-capite del Regno Unito nel periodo Ancora, Barro (1996) analizza la relazione tra salute e crescita economica utilizzando un panel di 100 paesi per il periodo A parità di fattori, un incremento nell aspettativa di vita da 50 a 70 anni (ossia del 40%) determina un aumento del tasso di crescita dell 1,4% l anno. Successivi studi, ha proseguito il docente di *Giornalista 7 Economia sanitaria

10 Economia sanitaria 8 Tor Vergata, hanno confermato il contributo positivo della salute nella crescita economica per cui un incremento di 5 anni nella aspettativa di vita determina un aumento dello 0,3-0,5% nel tasso di crescita annuo del Pil. Effetti importanti si hanno, a un livello micro, sul mercato del lavoro (su salari, ricavi, monte ore lavorative, partecipazione alla forza lavoro, prepensionamento e offerta di lavoro di chi assiste i familiari malati), sull istruzione (anche se principalmente nei paesi in via di sviluppo) e sul risparmio. Ad esempio, in Italia tra il 2001 e il 2009, il valore delle giornate di lavoro perse in un anno a causa delle malattie croniche è salito da 5,1 miliardi di euro a quasi 6,3 miliardi. Un aumento dell 1% dei pazienti sottoposti a terapie farmacologiche può determinare una riduzione di circa lo 0,25% del numero di giornate perse. L analisi viene dunque spostata al livello delle singole regione che sono depositarie delle decisioni in tema di Sanità, ha affermato Elio Borgonovi. Nel capitolo Cergas- Bocconi vengono esaminate in dettaglio quattro regioni: Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia. L obiettivo principale della ricerca è analizzare l impatto che le scelte politiche regionali hanno sull industria della salute, che si compone di tre livelli: un area core che comprende gli erogatori di servizi sanitari veri e propri, l indotto costituito dai fornitori di prodotti e servizi (ad es. le farmacie) e una periferia che include attività come il fitness e il benessere in generale. Dall analisi emerge che Lombardia e Toscana, ovvero le regioni che presentano il SSR in equilibrio economico-finanziario, presentano la quota più elevata di indicatori finalizzati ad agire sull area core. Ma la Lombardia punta di fatto quasi esclusivamente su indicatori di innovazione, mentre la Toscana su indicatori di natura sanitaria. Anche la regione Puglia, prosegue il rappresentante di Cergas-Bocconi, fa frequente ricorso ad indicatori di innovazione per governare l area core, ma sono quasi del tutto assenti quelli sanitari, che invece costituiscono il focus nella regione Lazio. Lazio che dedica quasi un terzo degli indicatori e quasi tutti di natura economica per governare e razionalizzare il rapporto tra le aziende del SSR e i loro fornitori. Si tratta di indicatori finalizzati prevalentemente al controllo della spesa, come pure avviene in Puglia. Diverso il caso di Lombardia e Toscana, che agiscono sull indotto diretto attraverso indicatori di diversa natura e non solo per bloccare la spesa, ma anche per introdurre forme di partnership tra il core e l indotto. Infine, le regioni agiscano poco sull area periferica. Carla Colicelli, dal canto suo, ha illustrato le interviste fatte a 60 Direttori generali (Dg) di Aziende sanitarie locali (Asl) e Aziende ospedaliere (Ao) che hanno fornito interessanti suggerimenti su come si possa rendere la spesa sanitaria più incisiva sulle dinamiche economiche. Usare meglio i soldi per ospedali e farmaci, spendere di più per prevenzione e territorio, questa la filosofia di fondo dei Direttori generali.

11 ECONOMIA SANITARIA Realtà Medica n. 2/2010 Sarebbe necessaria maggiore attenzione in fase di programmazione economica e di allocazione delle risorse (lo afferma il 60% degli intervistati); e inoltre innalzare la capacità manageriale di chi gestisce la committenza pubblica (oltre il 47%). Infine sarebbe opportuno che le imprese operanti nella filiera della salute investissero di più, puntando a diventare più competitive e innovative (29,1%). La mattinata si è chiusa con gli interventi di Uwe Reinhardt, professore della Princeton University e Alistair McGuire, della Lond School of Economics, che hanno illustrato le esperienze dell estero. Nel pomeriggio, l ultima sessione del Convegno, moderata da Gino Gumirato, direttore amministrativo della Asl Roma E, ha visto la partecipazione di Antonio Cervero Guerrero, Director General de Gestión Económica Servicio Andaluz de Salud; Isabelle Durand-Zaleski, Chief of Public Health - Hôpital Henri Mondor, Paris; Mary Edwards, Chief Executive - Basingstoke and North Hampshire NHS Foundation Trust. In particolare il dott. Antonio Cervero Guerrero ha illustrato il Sistema Sanitario Pubblico della Comunidad dell Andalusia che risulta caratterizzato da: un portafoglio di servizi e prestazioni omologabili con il resto dei Sistemi Sanitari spagnoli e internazionali; un elevato livello di qualità testabile e accreditata; altamente apprezzata dai cittadini in generale e in modo particolare dai pazienti e dagli utenti, posizionandosi al primo posto nella graduatoria della valutazione delle politiche pubbliche da parte dei cittadini. Considerato, dall altro lato, il costo che ha per le casse pubbliche (9.798 milioni di euro per abitanti, ovvero euro/cittadino), ha affermato, senza alcuna vena polemica, «che ci troviamo di fronte a uno dei migliori e più efficienti modelli sanitari del mondo». Da un punto di vista macroeconomico, il PIL previsto per l Andalusia nel 2010 è di milioni di euro, e la spesa pubblica (Bilancio del Consiglio dell Andalusia per il 2010) di milioni di euro, circa il 23,8% del PIL. Dal Bilancio complessivo del Consiglio dell Andalusia, la spesa sanitaria rappresenta circa il 29,07%, e con riferimento al PIL generale il 6,71%; cifre che, senza bisogno di 9 Economia sanitaria

12 Economia sanitaria 10 alcun commento, giustificano l importanza sociale ed economica della Sanità nella Comunidad dell Andalusia. «Come ogni servizio pubblico, di carattere universale, prediletto a livello sociale, ha sottolineato Guerrero, è necessaria la sua conservazione come eredità da lasciare ai nostri figli e alle generazioni future ed è quindi imprescindibile garantirne la sostenibilità futura, sia in ambito sociale che economico: da un lato garantendo parametri di qualità globali accettabili; a un costo sopportabile in virtù della realtà. È pertanto necessario intraprendere riforme strutturali per raggiungere gli obiettivi sopra citati, ha poi detto, e permettere che il portafoglio dei servizi e delle prestazioni offerte e le risorse dedicate camminino di pari passo con la crescita reale dell economia e le esigenze della società. Per Guerrero, le riforme strutturali vengono pianificate verso tre direzioni fondamentali: riorganizzando il sistema in Unità di Gestione Clinica, come misura migliore per procedere verso il miglioramento della qualità dell assistenza, intesa in termini colloquiali garantire a ogni utente ciò che si deve garantire, né più né meno, nel momento in cui è necessario farlo, né prima né dopo, e mediante un livello di risorse e tecnologia disponibili in ogni momento. Questa strategia messa in moto da diversi anni, e che ha subito un accelerazione negli ultimi due anni, ha dato come frutto la maggior riduzione della spesa mai verificatasi dalla costituzione del Sistema, controllando e garantendone l accessibilità (riduzione dei ritardi nei tempi di risposta); riordinando tutte le linee di spesa in funzione della ricerca di soluzioni alternative tese a migliorare l efficienza del sistema, con l obiettivo che nell arco temporale di tre anni la spesa sanitaria dell Andalusia si allinei con i parametri del bilancio assegnato e venga eliminato il deficit di finanziamento, d altra parte comune alla maggioranza dei sistemi sanitari; esaminando il reddito con la finalità di sfruttare tutte le possibilità che in questo settore offre la più grande impresa dell Andalusia. «In conclusione, ha detto Guerrero, ottenere anche l equilibrio di carattere finanziario. Al termine di tale periodo, indipendentemente dall equilibrio tra reddito assegnato e spesa reale, dobbiamo sviluppare misure finanziarie per cancellare il debito sanitario e garantire che non riaffiori in futuro».

13 MEDICINA ESTETICA Realtà Medica n. 2/2010 La diatermia da contatto nella terapia delle adiposità localizzate e del sovrappeso distrettuale di Glauco Messina* Le sue applicazioni in ambito medico sono molteplici. La diatermia da contatto è la particolare terapia effettuata con una speciale apparecchiatura che impiega campi elettromagnetici medici e si utilizza su pazienti per intervenire su problematiche diverse. La diatermia capacitiva si basa sul principio dei campi elettromagnetici di frequenza elevata applicati ai tessuti dell organismo. L obiettivo è quello di incrementarne la temperatura interna e, di conseguenza, di indurre diversi effetti terapeutici. In parole più semplici, si tratta di un riscaldamento diffuso dei tessuti profondi attraverso uno spostamento di cariche elettriche. L effetto terapeutico che si ottiene è legato all aumento del flusso di sangue nel tessuto che, a sua volta, porta un miglioramento nel funzionamento degli organi interni, perché espellono tossine aiutando l intero organismo a lavorare meglio. Ecco perché la terapia è un ottimo alleato anche per chi ha problemi di sovrappeso, di adiposità localizzate o per chi soffre di ritenzione idrica. La terapia Tecar, acronimo che significa Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo, è conosciuta e apprezzata soprattutto in campo medico-sportivo e fisioterapico, consente di ottenere ottimi risultati in tempi rapidi anche in campo estetico: grazie alla sua capacità di indurre la riattivazione dei sistemi linfatico e circolatorio, con un maggior apporto sanguigno e perciò una migliore ossigenazione delle cellule, è una metodica realmente efficace nella cura del linfedema e della cellulite, e nella cura del viso, nella prevenzione e per alleviare i segni dell invecchiamento del viso. Notevoli *Endocrinologo, Istituto Neurotraumatologico Italiano, Divisione Grottaferrata (Roma); docente di Endocrinologia geriatrica Università di Perugia; membro dell Action plan for food and nutrition policy per l OMS Europa. 11 Medicina estetica

14 Medicina estetica 12 i risultati ottenibili nella riduzione dell edema dopo un intervento di chirurgia estetica, come ad esempio una rinoplastica o una liposuzione, come pure nel drenaggio e nell ossigenazione dei tessuti. LINFEDEMA E CELLULITE La sostanza fondamentale intercellulare rappresenta un distretto anatomo-funzionale di primaria importanza per gli scambi tra le cellule e la fittissima rete vascolare presente nel tessuto adiposo. La compressione provocata dal lipoedema e il rallentamento del flusso veno-linfatico nel microcircolo scatenano una reazione iperplastica dell interstizio, inibendo progressivamente gli scambi tra cellule e reticolo endotelio. L azione della diatermia da contatto libera l interstizio dall ingorgo edematoso, ripristinandone la permeabilità selettiva che normalizza l osmosi tra cellule e capillari. Lo spazio interstiziale viene così recuperato alle sue specifiche funzioni. Poiché per il particolare meccanismo d azione della diatermia da contatto, la superficie cutanea non è attraversata da alcuna forma di proiezione diretta di energia, tempo di applicazione e frequenza dei trattamenti non sono perciò condizionati da alcun surriscaldamento della cute, ma possono rispondere esclusivamente ai criteri di un corretto protocollo di trattamento. La duplice modalità, capacitiva e resistiva, della diatermia da contatto permette un azione selettiva e complementare su tutte le componenti anatomiche coinvolte dalla degenerazione cellulitica e linfedematosa. Sono affrontate in modo specifico, ma parimenti efficace, sia le alterazioni del distretto vascolare e cellulare (modalità capacitiva), sia quelle di tipo fibrotico riferibili al reticolo-endotelio e allo spazio intercellulare (modalità resistiva). Il trattamento con diatermia da contatto è indolore e piacevole: la sollecitazione che rimette in moto la biochimica del tessuto adiposo non richiede manipolazioni e pressioni dall esterno, ma si sviluppa a carico della componente elettrolitica del tessuto, attraverso le correnti di spostamento indotte dal trasferimento energetico capacitivo e resistivo. L azione progredisce così dall interno by-passando i recettori che veicolano la sensibilità dolorosa. La diatermia da contatto riesce a conciliare le opposte esigenze di un aggressione energica al problema cellulite senza risvegliare dolore. Ciò permette sedute intense e più frequenti che facilitano la radicale eliminazione dell inestetismo in breve tempo. Poiché la cellulite (più propriamente PEFS - Pannicolopatia Edemato-Fibro-Sclerotica) nasce da un disordine infiammatorio profondo del microcircolo, la diatermia da contatto inizia la sua azione proprio dalla riattivazione di questo delicato distretto vascolare. L elettrodo scivola dolcemente sulla cute, senza risvegliare dolore, agendo nelle differenti strutture colpite (microcircolo, adipociti, interstizio, gel mucopolisaccaridico): azione sul microcircolo Stimola una microiperemia che consente di superare il deficit arterio-arteriolare e di incrementare la velocità di flusso nei capillari. In questo modo si riduce la stasi microcircolatoria e regredisce l inondazione edematosa dell interstizio. azione sugli adipociti La ripresa del microcircolo innalza il gradiente termico ed enzimatico, riattivando così la lipolisi. Inoltre l attrito provocato dalle correnti di spostamento, prodotte dal movimento degli elettroliti all interno del tessuto, produce un aumento localizzato e omogeneo della temperatura, che ripristina il normale turn-over atto a mantenere sempre qualitativamente giovane il grasso contenuto negli adipociti. azione sul gel mucopolisaccaridico restituisce la corretta fluidità al gel sia intervenendo sulle sostanze che lo compongono, sia ripristinando la selettività di membrana che regola l osmosi fra i compartimenti endoluminale, vasale e interstiziale. efficacia sui noduli Le formazioni nodulari fibrosclerotiche sono

15 MEDICINA ESTETICA Realtà Medica n. 2/2010 la conseguenza più evidente del processo di destrutturazione che colpisce l impalcatura di sostegno della cute. Sotto l effetto dei fattori infiammatori, conseguenti al danno microcircolatorio, la sostanza fondamentale del derma diventa sede di processi chimici di perossidazione a carico delle fibrille collagene. Si formano così degli anomali ponti molecolari che inducono le fibrille a raggomitolarsi compattandosi in noduli fibrosi caratterizzati dal punto di vista elettrico da un elevato grado di resistività. La diatermia da contatto sfrutta questa loro caratteristica e utilizza la funzione resistiva concentrando direttamente la sua efficacia su questi gomitoli nodulari di fibrille connettivali sclerotizzati, abbattendo i legami molecolari abnormi e allentando così lo stiramento esercitato dai tralci connettivali sulla superficie cutanea. VISO ANTI-AGING In una pelle giovane l attività di rinnovamento compensa quella degenerativa: la pelle invecchia perché, col tempo, i processi di rinnovamento rallentano e non riescono più a compensare gli effetti dei processi degenerativi. Intervenendo direttamente su quei processi biologici che sostengono i meccanismi di invecchiamento cutaneo si ritrova immediatamente luminosità, elasticità ed equilibrio permettendo alla pelle di rimanere giovane. La diatermia da contatto non dà soluzioni artificiali e superficiali, ma stimola i meccanismi antietà a tornare efficacemente attivi: invece di mascherare gli effetti, si concentra sulle cause e allena la pelle del viso; per questo motivo i risultati sono più rapidi, profondi e stabili nel tempo. Sfruttando i principi del trasferimento capacitivo, si ottiene un maggior apporto sanguigno e perciò una migliore ossigenazione delle cellule, che agisce positivamente su tutto il metabolismo endocellulare e conseguentemente stimola le potenzialità rigenerative delle cellule stesse. La circolazione linfatica della zona trattata è migliorata e ciò favorisce lo smaltimento dei cataboliti tossici, primi fra tutti i radicali liberi. I principali effetti prodotti dalla diatermia da contatto, attraverso la riattivazione e stimolazione di tutti i processi naturali della pelle del viso, sono: levigatezza Ripristina il corretto turnover di defoliazione e rende liscia la pelle. luminosità Rivitalizza le attività metaboliche di ogni singola cellula. disintossicazione La vitalità cellulare migliora lo smaltimento di tossine. turgore Maggiore idratazione degli strati superficiali e arricchimento dello spessore cutaneo distensione delle fibre Le fibre connettivali ed elastiche si ricompongono per una migliore plasticità. Il risultato è subito evidente: la pelle diventa più turgida e distesa, le rughe si attenuano e l aspetto estetico complessivo appare visibilmente migliorato. La pelle è coinvolta nello spessore di tutti gli strati che la compongono. Ne consegue non solo un miglioramento estetico in superficie, ma una vera e propria spinta migliorativa globale grazie all innescarsi o velocizzarsi di meccanismi biologici a carattere rigenerativo rallentati dall invecchiamento. L epidermide risulta più fresca, luminosa e giovanile perché istologicamente composta da un maggior numero di cellule ricche di acqua e caratterizzate da un metabolismo intracitoplasmatico riattivato. Il tempo minimo per ottenere la stimolazione biologica è di venti minuti per una superficie equivalente a quella del viso. La frequenza delle sedute è in relazione alle condizioni del substrato biologico da trattare, ma si può indicare orientativamente in una o due sedute settimanali organizzate in cicli intensivi di quattro settimane che consentono di mantenere nel tempo gli effetti migliorativi. L indicazione del trattamento con la diatermia da contatto è duplice: preventiva per allontanare nel tempo i processi di sene- 13 Medicina estetica

16 mia da contatto aiuta a prevenire alcuni tipici effetti post-operatori, come la formazione di edemi ed ematomi. VISO CON EFFETTO LIFTING Medicina estetica 14 scenza tessutale e perciò idonea alla donna (e all uomo) ancora giovane che desidera conservare la sua pelle nelle condizioni ottimali di nutrizione, idratazione e ricambio; curativa per orientare verso una situazione di maggior equilibrio i processi del metabolismo cutaneo alterati dal passare degli anni e quindi adatta alla persona non più giovane che vuole migliorare il proprio aspetto e rendere la propria pelle più resistente alle aggressioni del tempo e dell ambiente esterno. Riassumendo la diatermia da contatto è di valido ausilio nelle seguenti condizioni: PRIMA E DOPO UN INTERVENTO DI CHIRURGIA ESTETICA La terapia con la diatermia da contatto, utilizzata nel decorso post-operatorio, accelera il recupero del paziente e gli consente di tornare, in tempi più veloci, alla sua vita di tutti i giorni. Ma la diatermia da contatto è un ottimo supporto anche prima di un intervento, proprio grazie alla sua capacità di rivascolarizzare i tessuti ovvero di stimolare al loro interno la formazione di nuovi vasi sanguigni. I tessuti, così rivitalizzati, risultano più idonei ad affrontare un operazione. Inoltre il trattamento preliminare con diater- Grazie alle proprietà di incremento del microcircolo, all ipervascolarizzazione degli strati profondi del derma e alla biostimolazione cellulare. La diatermia da contatto produce sulla cute degli effetti che rappresentano un completamento - se non, talvolta, addirittura un sostituto - del lifting. La densità interna del tessuto risulta aumentata mentre a livello superficiale la pelle appare più tesa, tonica e luminosa. AZIONE ANTICELLULITE Grazie al naturale incremento del metabolismo cellulare, la diatermia da contatto sconfigge la cellulite a livello strutturale. La cellulite nasce infatti da un disordine infiammatorio profondo del microcircolo. Da un lato, la diatermia da contatto rimette in funzione il microcircolo con il risultato di lenire l infiammazione. Dall altro, aumenta la temperatura interna, incrementando così i naturali processi di lipolisi che aiutano a sciogliere le formazioni nodulari di tipo fibrosclerotico: il fenomeno più evidente e fastidioso che si manifesta con la cellulite. BIBLIOGRAFIA 1) Gasbarro V, Medini C, Cataldi A, Soverini R, Teutonico C. Tecarterapia nei linfedemi degli arti inferiori: indicazioni, prime applicazioni cliniche e risultati. Tecarterapia 2003, ) Humatecar terapia. Tecar nella medicina estetica. 3) Humantecar tra bellezza e benessere.

17 CHIRURGIA OCULISTICA Realtà Medica n. 2/2010 Lenti intraoculari per cataratta e difetti di vista Gli interventi, eseguiti dal dott. Luca Iacobelli, responsabile del Servizio di Oftalmologia dell INI e pioniere di questa chirurgia, presso la Divisione INI Grottaferrata, sono tecnicamente più semplici e sicuri del sistema classico fino ad oggi usato. Occhiali addio grazie alle nuove lenti intraoculari, utilizzate per cataratta e difetti di vista. La chirurgia della cataratta, come è noto, consiste nell aspirare il cristallino opaco, dopo averlo frantumato con ultrasuoni, e introdurne uno artificiale. «Lo strumento che frantuma e aspira il cristallino precisa il dott. Luca Iacobelli, responsabile del Servizio di Oftalmologia dell INI e pioniere di questa chirurgia si chiama facoemulsificatore; il tutto avviene attraverso una microincisione e in anestesia con gocce. Già qui esiste la prima novità: ovvero non si usano più gli ultrasuoni, che seppur in maniera minima, potevano indurre danni alla cornea, ma si frantuma e si aspira il cristallino con un nuovo sistema di microvibrazioni della punta del facoemulsificatore, chiamato OZil». Tolta la cataratta, le lenti che venivano impiantate correggevano il difetto di vista presente precedentemente nell occhio, miopia o ipermetropia, ma non l astigmatismo o la presbiopia. «Oggi, continua Iacobelli, grazie a una nuova categoria di lenti intraoculari chiamate IOL o lenti Premium, è possibile correggere l astigmatismo associato quasi sempre a ipermetropia o miopia (IOL toriche), oppure la presbiopia (IOL multifocali Restor ), garantendo al paziente di vedere senza occhiali e con una qualità visiva senza precedenti. L intervento è tecnicamente più semplice e sicuro del sistema classico usato per l asportazione della cataratta, in quanto prevede che il tutto avvenga attraverso una microincisione ancora più piccola della precedente». Il secondo gruppo di nuove lenti intraoculari rientra nel capitolo della correzione dei difetti di vista (miopia, astigmatismo, ipermetropia)». «Questi, come sappiamo, prosegue il Responsabile del Servizio di Oftalmologia dell INI, possono essere eliminati con il laser ad eccimeri attraverso tecnica PRK personalizzata, o tecnica Lasik con laser a femtosecondi (ilasik)». Esiste però una serie di casi clinici nei quali il laser non è utilizzabile: cornea troppo sottile, difetti di vista troppo elevati, ritrattamenti di vecchi interventi. «Ebbene, in tutti questi casi, continua Iacobelli, si può impiantare una lente dentro l occhio che elimina il difetto di vista totale». «È come se venisse impiantata una lente a contatto dentro l occhio, il tutto in assoluta sicurezza, in modo indolore e reversibile, nel senso che può essere anche tolta in pochi minuti senza alcun danno permanente. Queste sono le nuove AcrySof Cachet, lenti pieghevoli con ampio range di correzione». «La mia esperienza con tutte queste nuove tecnologie, conclude Iacobelli, mi porta a dire che il paziente si trova davanti ad una nuova era della chirurgia oculistica e alla luce dei brillanti risultati ottenuti affronto tutti gli interventi di cataratta o di eliminazione dei difetti di vista, ove possibile, con queste nuove lenti Premium». (Red.) 15 Chirurgia Oculistica

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19 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Realtà Medica n. 2/2010 La patologia della spalla e del ginocchio Ragioniamo con il radiologo Medici, fisioterapisti, tecnici di radiologia devono sapersi confrontare con l imaging strumentale. Sembra infatti sempre più necessario che il medico abbia la necessaria conoscenza delle potenzialità diagnostiche delle singole metodiche diagnostiche al fine di approntare il più corretto iter diagnostico, anche in considerazione dei costi necessari per sostenerlo. Come operatori nel trattamento terapeutico di molte patologie del sistema muscolo-scheletrico, i fisioterapisti hanno la necessità non solo di interpretare l imaging, ma anche di conoscere le potenzialità delle singole metodiche al fine di contribuire al rispetto dei giusti protocolli diagnostici. Lo stesso livello informativo risulta nel contempo importante per l aggiornamento dei tecnici di radiologia, volto soprattutto alla conoscenza delle nuove acquisizioni dell imaging, nella patologia muscolo-scheletrica. Il fisioterapista nell attuare il protocollo terapeutico deve avere una conoscenza d immagine della regione anatomica da trattare al fine di pianificare l intervento e/o di valutarne l efficacia negli eventuali controlli radiologici. In alcuni casi il trattamento deve comprendere strutture muscoloscheletrico non direttamente implicate nel danno muscolo-scheletriche e che pertanto necessitano di una estemporanea valutazione diagnostica. Infine, come operatore paramedico il tecnico sanitario di radiologia deve avere una buona conoscenza dell anatomia radiologica e dei principali concetti semeiologici delle varie patologie che interessano il sistema muscolo-scheletrico al fine di valutare la buona riuscita della metodologia d esame. Il convegno dal titolo La patologia della spalla e del ginocchio nella diagnostica per immagini: ragioniamo con il radiologo che si è tenuto qualche tempo fa presso il Polo Universitario della Divisione INI Medicus di Tivoli (Strada Colle Ripoli, snc, Tivoli, Roma) ha risposto ai requisiti che si richiedono come testimonianza di un valido contributo per l aggiornamento dei medici e degli operatori paramedici che devono eseguire o saper interpretare le nuove metodologie di diagnostica strumentale. I temi trattati, come si può leggere nel resoconto giornalistico che segue, riflettono alcuni la valutazione della scelta terapeutica alla prima presentazione del caso indice da parte del medico, altri le indicazioni di orientamento di singole patologie in ambiente ospedaliero per il personale sanitario. ANATOMIA E BIOMECCANICA DELLA SPALLA è stato l argomento affrontato dal prof. Fulvio Rigato (Medico chirurgo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, professore a contratto, Sapienza Università di Roma, già primario del Raggruppamento di Riabilitazione della Divisione Grottaferrata, Gruppo INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano). «Cercheremo di affrontare il problema della spalla cercando di vederla come funzione fondamentalmente», ha detto Rigato. Per cui qualche piccolo raccordo anatomico è indispensabile». Il complesso articolare della spalla è costituito da: scapolo-omerale, acromion-clavicolare, sterno-costo-clavicolare, scapolo-toracica e, ultima, la sottodeltoidea, un articolazione nascosta, non dotata di grandi movimenti. 17 Diagnostica per immagini

20 e Anatomia biomeccanica della spalla Queste articolazioni vanno ad arricchirsi di annessi articolari, quali il tendine del bicipite, alcune strutture muscolari, ma soprattutto di strutture legamentose piuttosto importanti che sono gli elementi di connessione di questa articolazione: la cuffia dei rotatori con dei ventri muscolari ben delineati. Per capire meglio la biomeccanica di questa articolazione, occorre porsi una domanda, ha detto Rigato: cos è la spalla? È una realtà composta da relazioni che sono di carattere stabile all interno di un oggetto che poi si andrà a riflettere su quella che è la funzione dell articolazione stessa. Per quanto riguarda le articolazioni del cingolo scapolare, fondamentalmente ne abbiamo tre che sono quelle dotate di maggiore movimento: la prima articolazione costituita dalla gleno-omerale, con i movimenti di anteposizione, di retroposizione, i movimenti di abduzione, i movimenti di intraed extrarotazione compiuti appunto dalla glenoomerale; la sterno-costo-clavicolare, invece, ha movimenti di elevazione, noi siamo abituati a considerarli come tali, in realtà questa articolazione è un enantrosi funzionale nel senso che è dotata anch essa di tutti quei costituenti quali appunto un anteposizione e una retroposizione, un innalzamento, un abbassamento e movimento di circonduzione intorno a un perno costituito dalla testa della clavicola che va ad incunearsi nello sterno; un altra articolazione è caratterizzata da movimento di scivolamento che altro, quindi essere meno nobile, in realtà è l articolazione fondamentale della spalla perché non bisogna dimenticare la funzione fondamentale di questa articolazione. Che cosa fa? Va a proiettare nello spa-

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