Sicurezza delle Macchine
|
|
- Rosalinda Pandolfi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Automatisation Sicurezza delle Macchine Indicazioni per l applicazione delle norme EN ed EN ISO
2 SIGLA EDITORIALE Sicurezza delle macchine Indicazioni per l applicazione delle norme EN ed EN ISO ZVEI - Zentralverband Elektrotechnik und Elektronikindustrie e. V. Lyoner Straße Francoforte Associazione di Categoria - Automazione Divisione dispositivi di controllo Impianti industriali, Sistemi per l Industria Comitato Tecnico Sistemi di sicurezza nell automazione Autore: Dr. Markus Winzenick Fon: Fax: Mail: winzenick@zvei.org Nonostante l estrema accuratezza e attenzione prestata, ZVEI non si assume alcuna responsabilità per il contenuto Aprile 2008
3 Sicurezza delle Macchine Indicazioni per l applicazione delle norme EN ed EN ISO Siete costruttori di macchine, system integrator oppure vi occupate del revamping di macchine? Ecco quello che dovete sapere sulla sicurezza funzionale per il futuro! 1. Principali procedure per soddisfare i requisiti della Direttiva Macchine Cosa è necessario fare per immettere in commercio una macchina che sia conforme alle direttive in vigore? La Direttiva Macchine CE presuppone che le macchine non debbano presentare rischi (valutazione dei rischi secondo EN 1050 ovvero EN ISO ). Poiché l impiego della tecnologia, in realtà, non permette di garantire la totale assenza di rischio, è necessario raggiungere un livello accettabile di rischio residuo. Se la sicurezza dipende dai sistemi di controllo, questi devono essere costruiti in modo da garantire una probabilità sufficientemente bassa di anomalie funzionali. Quando questo non è possibile, è necessario garantire che le eventuali anomalie non portino alla perdita della funzione di sicurezza. Per soddisfare questo requisito è opportuno seguire le indicazioni delle norme armonizzate, concepite dietro mandato della Commissione europea e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale (effetto di presupposizione). In questo modo si evitano costi maggiori per ottenere la conformità in seguito ad eventuali incidenti. Di seguito si fornisce una comparazione tra la norma EN e la norma EN ISO Perché l attuale EN in futuro non sarà più sufficiente? In passato, i dispositivi di sicurezza di una macchina venivano progettati secondo la EN La base di partenza era il rischio rilevato (categoria di rischio), l obiettivo era contrapporre alla categoria identificata (approccio deterministico), un adeguata reazione del sistema ( classe di controllo ). In seguito all introduzione dell elettronica e soprattutto dell elettronica programmabile nella automazione sicura, non è stato più possibile garantire la sicurezza unicamente tramite il semplice sistema di categorie previsto dalla EN Inoltre, non era più possibile fornire alcun tipo di indicazione rela- 3
4 tiva alle probabilità di guasto del macchinario (approccio probabilistico). La soluzione è arrivata con l introduzione delle norme EN ed EN ISO , successive alla EN Campi applicativi e scopi di entrambe le norme EN ISO : Parti dei sistemi di comando correlati con la sicurezza- Parte 1 Principi generali di progettazione Questa norma può essere utilizzata per gli SRP/CS (Safety Related Parts of Control Systems) relativamente a tutti i tipi di macchine, indipendentemente dalla tecnologia e dall energia utilizzata (elettrica, idraulica, pneumatica, meccanica, ecc.). La EN ISO indica anche requisiti specifici per SRP/CS con sistemi elettronici programmabili. EN 62061: Sicurezza funzionale di sistemi di comando e controllo elettrici, elettronici ed elettronici programmabili correlati con la sicurezza Questa norma stabilisce i requisiti e fornisce indicazioni per la realizzazione, l integrazione e la validazione di sistemi di comando e controllo di sicurezza elettrici, elettronici ed elettronici programmabili (SRECS) per le macchine. La norma non indica alcun requisito relativo alle prestazioni di dispositivi di controllo di sicurezza non elettrici (ad es. idraulici, pneumatici, elettromeccanici) per le macchine. 4. Breve descrizione EN ISO La EN ISO si basa sulle categorie come già indicate nella EN 954-1:1996. La nuova norma riguarda le funzioni di sicurezza nella loro interezza, includendo tutti i componenti coinvolti nella loro progettazione. Oltre alle indicazioni della EN 954-1, la EN ISO prevede anche una valutazione quantitativa delle funzioni di sicurezza. Questa è fondata sui Performance Level (PL), realizzata sulla base delle Categorie. Per i componenti o dispositivi vengono utilizzati i seguenti parametri relativi alla tecnica della sicurezza: categoria (requisito strutturale) PL: Performance Level MTTFd: tempo medio prima di un guasto pericoloso (en: mean time to dangerous failure) 4
5 B10d: numero di cicli entro cui, in un controllo campione, il 10% dei componenti soggetti ad usura presi in esame subisce guasti o anomalie pericolose DC: CCF: TM: grado di copertura diagnostica (en: diagnostic coverage) guasti per cause comuni (en: common cause failure) Durata dell utilizzo (Mission Time) La norma illustra l individuazione del Performance Level (PL) per le parti di sicurezza dei sistemi sulla base di architetture predefinite (designated architectures) per la durata d utilizzo prevista TM. In caso di divergenze rispetto a quanto prescritto, la EN ISO rimanda alla IEC Nel caso della combinazione di più parti di sicurezza in un unico sistema, la norma fornisce indicazioni per l individuazione del PL raggiungibile. Per ulteriori indicazioni relative alla validazione, la EN ISO rimanda alla Parte 2, pubblicata alla fine del In questa sezione vengono fornite indicazioni relative alla valutazione di guasti e anomalie, alla manutenzione, alla documentazione tecnica e all utilizzo. Il termine per la transizione dalla EN alla EN ISO sarà il 29 Novembre Fino ad allora sarà possibile utilizzare una o l altra norma, a scelta. 5. Breve descrizione EN La EN rappresenta una norma specifica di settore all interno della IEC Essa descrive la realizzazione di sistemi di comando e controllo di sicurezza elettrici ed elettronici di macchine e impianti, e ne prende in considerazione l intero ciclo di vita, dalla progettazione alla dismissione. La norma si basa sulle valutazioni qualitative e quantitative delle funzioni di controllo relative alla sicurezza. Le prestazioni dei sistemi vengono indicate con il Safety Integrity Level (SIL). Dopo aver identificato le funzioni di sicurezza mediante l analisi del rischio, queste vengono suddivise secondo funzioni di sicurezza più elementari, per poi venire correlate a dispositivi, parti ed elementi di sistemi reali. Questo include sia la parte hardware sia quella software. Un sistema di controllo di sicurezza si compone in diverse sottosistemi, descritti a livello tecnico e di sicurezza secondo i parametri nominati in precedenza (limite di SIL richiesto e PFHD). 5
6 sottosistema 1 elemento del sottosistema 1.1,T1 elemento del sottosistema 1.2,T1 DC, T2, sottosistema 1 (sensore A) SIL CL, PFH D, T1 sottosistema 2 (sensore B) SIL CL, PFH D, T1 sottosistema 3 (... IEC 61508) SIL CL, PFH D, T1 sottosistema 4 (attuatore) SIL CL, PFH D, T1 SIL Parametri relativi alla tecnica della sicurezza per sottosistemi: SILCL: PFHD: T1: limite SIL richiesto (idoneità: SIL claim limit) probabilità di guasti pericolosi/ora (en: probability of dangerous failure per hour) ciclo di vita (en: lifetime) Questi sottosistemi possono essere composti a loro volta da ulteriori sottoelementi (dispositivi) interconnessi, con parametri per calcolare il valore PFHD relativo al sottosistema stesso. Parametri relativi alla tecnica della sicurezza per gli elementi di sottosistemi (dispositivi): : SFF: tasso di guasto/anomalia (en: failure rate); per elementi soggetti ad usura: oltre il valore frazione di guasto/anomalia in sicurezza (en: Safe Failure Fraction) Nel caso di dispositivi elettromeccanici, il costruttore indica la percentuale di guasti/anomalie come valore e si riferisce al un numero dei cicli di commutazione. La percentuale di guasti/anomalia relative al tempo e al 6
7 ciclo di vita deve essere determinata sulla base della frequenza di commutazione relativa all applicazione specifica. Nella realizzazione/costruzione di un sottosistema, i parametri interni da definire devono includere quelli di tutti gli elementi del sottosistema: T2: intervallo di test diagnostico (en: diagnostic test interval) : suscettibilità ai guasti di causa comune (en: susceptibility to common cause failure) DC: grado di copertura diagnostica (en: diagnostic coverage) PFHD: il valore PFHD del sistema di controllo di sicurezza è dato dalla somma dei singoli valori PFHD dei sottosistemi. Nella progettazione di un sistema di controllo di sicurezza, gli utilizzatori hanno le seguenti opzioni: utilizzare dispositivi e sottosistemi già conformi alla EN ed IEC o alla EN La norma fornisce indicazioni su come integrare dispositivi certificati nella realizzazione delle funzioni di sicurezza. sviluppare sottosistemi propri. sottosistemi elettronici programmabili, sottosistemi complessi: applicare la IEC dispositivi e sottosistemi semplici: applicare la EN La norma rappresenta un sistema completo per la realizzazione di sistemi di controllo di sicurezza elettrici, elettronici ed elettronici programmabili. La EN è stata armonizzata nel dicembre Per i sistemi non elettrici è necessario utilizzare la EN oppure la EN ISO La sicurezza passo per passo Procedura base Fase 1 Valutazione del rischio secondo EN 1050 / EN ISO Se non si impiegano misure di sicurezza, è prevedibile che prima o poi un eventuale pericolo presente su una macchina porti a danni/incidenti. Le misure di sicurezza sono una combinazione delle misure previste dal costruttore e quelle integrate dall utilizzatore. E preferibile prevedere le misure di sicurezza già in fase di progettazione, piuttosto che integrarle successivamente (da parte dell utilizzatore); in generale, le prime sono anche più efficaci delle seconde. 7
8 Il costruttore deve seguire la sequenza sotto riportata, tenendo in considerazione sia l esperienza acquisita da utilizzatori di macchine simili, sia le informazioni emerse dalle discussioni con potenziali utenti (quando questo è possibile): stabilire i limiti e l utilizzo previsto della macchina; identificare i pericoli e ogni tipo di situazione pericolosa; stimare il rischio per ogni pericolo o situazione pericolosa identificata; valutare il rischio e decidere la reale necessità di ridurlo. Fase 2 Definizione delle misure per ridurre il rischio calcolato L obiettivo è ridurre il rischio quanto più possibile, tenendo in considerazione diversi fattori. Il processo è iterativo; pur utilizzando nel miglior modo possibile le tecnologie disponibili, infatti, può comunque essere necessario ripetere il processo più volte fino a raggiungere il livello di riduzione del rischio desiderata. Nell eseguire questo processo è necessario osservare le seguenti priorità: 1. sicurezza della macchina in ogni fase del suo ciclo di vita; 2. potenzialità della macchina nello svolgere le funzioni a cui è preposta; 3. la macchina deve essere user-friendly. Solo così è possibile valutare i costi di costruzione, funzionamento e dismissione della macchina. 8
9 L analisi del rischio e il processo di riduzione del rischio prevedono che il rischio venga eliminato o ridotto mediante una serie gerarchica di misure specifiche: eliminazione dei pericoli o riduzione del rischio già in fase di progettazione riduzione del rischio tramite dispositivi di sicurezza tecnici e misure aggiuntive di protezione riduzione del rischio grazie alla disponibilità di informazioni dell utilizzatore relative al rischio residuo Fase 3 Riduzione del rischio tramite misure di controllo Se i dispositivi di controllo preposti alla sicurezza vengono utilizzati come misura protettiva per ottenere la riduzione del rischio necessaria, la progettazione di questi dispositivi di controllo deve essere parte integrante dell intera procedura relativa alla macchina. Il sistema di controllo di sicurezza definisce un SIL o un PL per le funzioni di sicurezza, per ottenere la riduzione del rischio necessaria. 9
10 Fase 4 Implementazione di misure di controllo secondo EN ISO o EN ) Determinazione del Performance Level richiesto (PL) EN ISO Determinazione del performance level richiesto (PL) S Gravità della lesione S1 = Lesione lieve (normalmente reversibile) S2 = Lesione grave (normalmente irreversibile inclusa la morte) F Frequenza e/o tempo di esposizione al pericolo F1 = Da raramente ad abbastanza spesso e/o tempo di esposizione breve F2 = Da frequente a continuo e/o tempo di esposizione lungo P Possibilità di evitare il pericolo P1 = Possibile in determinate condizioni P2 = Scarsamente possibile Punto di partenza per la stima del rischio per le parti del sistema di comando legate alla sicurezza. EN ISO Bassa contribuzione alla riduzione del rischio Performance level (PL) richiesto Alta contribuzione alla riduzione del rischio EN IEC Valutazione del rischio e misure de sicurezza Consequenze Gravià Fréquenza Probabilita del- Evitabilità Classe C Se durata Fr ievento pericoloso Pr Av Morte, perdita di occhio 4 1 h 5 Molto alta 5 SIL 2 SIL 2 SIL 2 SIL 3 SIL 3 un braccio Permanente: 3 >1 h a 1 giorno 5 Probabile 4 QM SIL 1 SIL 2 SIL 3 perdita di dita Reversibile: 2 > 1 giorno a 2 sett. 4 Possibile 3 Impossibile 5 QM SIL 1 SIL 2 intervento medico Reversibile: pronto soccorso > 2 sett. a 1 anno 3 Scarsa 2 Possibile 3 QM SIL 1 > 1 anno 2 Trascurabile 1 Probabile 1 EN ) Specifiche Le specifiche dei requisiti funzionali descrivono ogni singola funzione di sicurezza da eseguire. E necessario definire eventuali interfacce con altre funzioni di controllo, e stabilire le appropriate reazioni all errore. E inoltre necessario definire il SIL o il PL richiesti. 3) Progettazione dell architettura di controllo Parte del processo di riduzione del rischio riguarda la definizione delle funzioni di sicurezza della macchina. Queste comprendono anche le funzioni di sicurezza del sistema di controllo, deputate ad impedire un avvio imprevisto. Nella definizione delle funzioni di sicurezza è sempre importante ricordare il fatto che una macchina è dotata di diverse modalità operative (ad es. funzionamento automatico e modalità set-up), e quindi che le misure di sicurezza possono essere totalmente diverse fra loro a seconda della modalità operativa (ad es. velocità di discesa lenta durante il funzionamento in modalità set-up <-> bimanuale durante la modalità automatica). Una funzione di sicurezza può essere realizzata mediante uno o più dispositivi di controllo di sicurezza, e più funzioni di sicurezza possono essere suddivise tra uno o più dispositivi di controllo di sicurezza (ad es. moduli logici, elementi di trasmissione dell energia). 10
11 4) Determinazione del Performance Level raggiunto EN ISO EN IEC necessario determinare il PL per ogni SRP/CS selezionato o per ogni combinazione di SRP/CS dedicata alla gestione di una funzione di sicurezza. IL PL dell SRP/CS deve essere determinato partendo dalla valutazione dei seguenti parametri: il valore MTTFd dei singoli componenti il DC il CCF la struttura (categoria) la reazione della funzione di sicurezza a condizioni anomale (guasti/errori) software di sicurezza guasti sistematici capacità di eseguire una funzione di sicurezza in condizioni ambientali prevedibili. La selezione o la progettazione dell SRECS devono sempre soddisfare i requisiti minimi seguenti: Requisiti per l integrità della sicurezza hardware, comprendenti le limitazioni architetturali per l integrità della sicurezza hardware i requisiti relativi alla probabilità di anomalie e guasti hardware pericolosi casuali e anche i requisiti relativi all integrità sistematica della sicurezza, incluso i requisiti per evitare le anomalie e i requisiti per il controllo dei guasti sistematici. La EN descrive anche i requisiti relativi alla realizzazione di programmi applicativi. Parametri di sicurezza per sottosistemi: SILCL: limite SIL richiesto (en: SIL claim limit) PFHd: T1: probabilità di guasti pericolosi/ora ciclo di vita 11
12 EN ISO EN IEC Performance Probabilità di guasti levela pericolosi/ora 10-5 < PFH / ora [1/h] < 10-4 b < PFH < 10-5 a 10-5 < c 10-6 PFH < 10-4 b < PFH < d 10-7 < PFH < 10-5 c 10-6 < PFH < PFH < 3 10 < 10-6 d e < -8 PFH < PFH < < e 10-8 < PFH < 10-7 Relazione tra categorie, DC, MTTFd e PL Probabilità di guasti pericolosi/ora / ora [1/h] SIL Level 10-6 < PFH < 10-5 SIL < PFH -7 < < PFH 10-5 < 10 SIL -6 1 SIL < 10 PFH -8 < < PFH 10-6 < 10 SIL -7 2 SIL < PFH < 10-7 SIL 3 Safety-related parameters for subsystem Safety-related Parametri elements di parameters sicurezza (devices): per for elementi subsystem di elements sottosistemi : (devices): Failure (dispositivi): rate : Failure rate λ: B 10 value: tasso for di wearing guasto elements B 10 value: for wearing elements T valore T 1 : B10: Lifetime per elementi suscettibili di usura 1 : Lifetime T 2 : T1: TDiagnostic 2 : Diagnostic ciclo test di interval vitatest interval : : Susceptibility Susceptibility to common to common cause cause T2: failure intervallo di test diagnostico failure DC: β: DC: Diagnostic Diagnostic suscettibilità coverage coverage a guasti per causa SFF: SFF: Safe comune failure Safe fraction failure fraction DC: grado di copertura diagnostica SFF SFF HFT 0 HFT 0 HFT 1 HFT 12 HFT 2 Note: Note: < 60% SFF: < 60% Not frazione allowed Not anomalie allowed SIL 1 di sicurezza SIL 1 2 SIL 2 The The PFH PFH D comparisons (en: Safe failure Fraction) D comparisons are are an essential 60% to < 90% SIL 1 SIL 2 SIL 3 an essential 60% to < 90% SIL 1 SIL 2 SIL 3 requirement for determining the performance 90% to < 99% SIL 2 SIL 3 SIL 3 requirement for determining the performance HTF: 90% to < 99% tolleranza SIL ai 2 guasti hardware SIL SIL 3 >=99% SIL 3 SIL 3 SIL 3 level. To complete the determination of the >=99% SIL 3 SIL SIL 3 PL, level. CCF, To category complete and the DC determination shall also be of the considered. PL, CCF, category and DC shall also be HFT: Hardware fault tolerance considered. HFT: Hardware fault tolerance SFF HTF 0 HTF 1 HTF 2 < 60 % Inacceptable SIL 1 SIL 2 60 % à SIL 1 SIL 2 SIL 3 Performance level < 90 SIL % Level 90 % à SIL 2 SIL 3 SIL 3 Performance level SIL Level a < 99 % -- b > = 99 % SIL 1 SIL 3 SIL 3 SIL 3 a -- c SIL 1 b SIL 1 d SIL 2 e c SIL 3 SIL 1 Note: d SIL 2 The illustration describes the relationship e between the standards two SIL concepts 3 (PL and SIL), based Note: Nota Bene: on probability of failure. The illustration describes the relationship between the standards two concepts (PL and SIL), I based parametri on PFHD probability rappresentano of failure. un requisito 5) Verification essenziale per la determinazione del For each individual safety function, the PL of the corresponding SRP/CS must match the Required Performance Performance Level. Per completare Level. Where la determinazione del PL è necessario tenere in consider- various 5) SRP/CS Verification from part of a safety function, their PLs For shall each be individual equal to or safety greater function, than the performance the PL of the level corresponding required for this SRP/CS function. must match the Where azione anche CCF, categoria e DC. Required several Performance SRP/CS are connected Level. Where in series, various the final SRP/CS PL can from be determined part of a safety using Table function, 11 their from PLs the shall standard. be equal to or greater than the performance level required for this function. Where several SRP/CS are connected in series, the final PL can be determined using Table 11 from the standard. 12
13 Note: The PFH D comparisons are an essential requirement for determining the performance level. To complete the determination of the PL, CCF, category and DC shall also be considered. failure DC: Diagnostic coverage SFF: Safe failure fraction SFF HFT 0 HFT 1 HFT 2 < 60% Not allowed SIL 1 SIL 2 60% to < 90% SIL 1 SIL 2 SIL 3 90% to < 99% SIL 2 SIL 3 SIL 3 >=99% SIL 3 SIL 3 SIL 3 HFT: Hardware fault tolerance EN ISO EN IEC Performance level SIL Level a -- b SIL 1 c SIL 1 d SIL 2 e SIL 3 Note: The illustration Nota Bene: describes the relationship between the standards two concepts (PL and SIL), based on L illustrazione probability descrive of failure. la relazione tra i due concetti dello standard (PL e SIL) sulla base della probabilità di anomalie. 5) Verification For each individual safety function, the PL of the corresponding SRP/CS must match the Required Performance Level. Where various SRP/CS from part of a safety function, their PLs shall be equal to or greater than the performance level required for this function. Where several SRP/CS are connected in series, 5) Verifica the final PL can be determined using Table 11 from the standard. Per ogni singola funzione di sicurezza, il PL dello SRP/CS (en) deve corrispondere al Performance Level richiesto. I PLs di più SRP/CS, che sono parte di una funzione di sicurezza, devono essere uguali o maggiori del Performance Level richiesto per questa funzione. In caso di più SRP/CS collegati in serie, il PL definitivo può essere determinato utilizzando la Tabella 11 prevista dalla norma. La probabilità di guasti pericolosa di ogni funzione di controllo di sicurezza (SRCF) causata da guasti hardware casuali deve essere uguale o inferiore al valore limite stabilito nelle specifiche dei requisiti di sicurezza. Il SIL raggiunto grazie allo SRECS sulla base delle limitazioni architetturali deve essere inferiore o uguale al SILCL più basso di qualsiasi sottosistema coinvolto nell esecuzione della funzione di sicurezza. 6) Validazione La progettazione di una funzione di comando e controllo di sicurezza deve essere validata. La validazione deve dimostrare che la combinazione di ciascuna funzione di sicurezza dei dispositivi di sicurezza soddisfa i requisiti relativi. 13
14 7. Glossario Abbreviazione Definizione in inglese Descrizione in italiano B10d Numero di cicli a cui il 10% dei componenti pericolosi si guasta λ Failure rate Tasso di anomalia/guasto λs λd Tasso di guasto guasti non pericolosi Tasso di guasto guasti pericolosi CCF Common Cause Failure Guasto per causa comune DC Diagnostic Coverage Grado di copertura diagnostico DCmoy Average Diagnostic Coverage Copertura diagnostica in media Designated Architecture Architettura prevista di un SRP/CS HFT Hardware Fault Tolerance Tolleranza guasti hardware MTBF Mean Time Tempo medio che intercorre normalmente Between Failures prima del verificarsi di un guasto MTTF Mean Time to Failure Tempo medio al guasto MTTFd Mean Time to Tempo medio prima di un guasto Dangerous Failure pericoloso MTTR Mean Time to Repair Tempo medio di riparazione (sempre decisamente inferiore al MTTF) PFH Probability of Failure Probabilità che si verifichi un guasto per Hour all ora PFHd Probability of Dangerous Probabilità che si verifichi un guasto Failure per Hour pericoloso all ora PL Performance Level Capacità delle parti di sicurezza di svolgere una funzione di sicurezza in condizioni prevedibili, per garantire la riduzione del rischio prevista PLr Performance Level Required Performance Level richiesto SIL Safety Integrity Level Livello di integrità della sicurezza SILCL Safety Integrity Limite SIL richiesto SIL Claim Limit (idoneità) 14
15 Abbreviazione Definizione in inglese Descrizione in italiano SRP/CS Safety Related Parts Parte di sicurezza di of a Control System un sistema di comando e controllo SRECS Safety Related Sistema di comando e controllo Electrical Control Systems elettrico di sicurezza T1 Lifetime Ciclo di vita del sistema di sicurezza T2 Diagnostic Test Interval Intervallo di test diagnostico Tm Mission Time Durata dell utilizzo β Susceptibility to Suscettibilità ai guasti per Common Cause Failure causa comune C Duty Cycle Ciclo di vita (ore) di un componente elettromeccanico SFF Safe Failure Fraction Frazione guasti non pericolosi Security Termine comune per ripari di protezione. Il controllo consente di proteggere cose o persone. Safety Termine comune per la sicurezza funzionale e la sicurezza delle macchine Safety of Machinery Stato raggiunto quando sono state intraprese misure di sicurezza per la riduzione del rischio con rischio residuo accettabile in seguito all analisi del rischio Functional Safety Parte di sicurezza di una macchina e del sistema di controllo di una macchina che dipende dal corretto funzionamento dell SRECS, dei sistemi di sicurezza e di dispositivi esterni per la riduzione del rischio 15
16 8. FAQ Le elettrovalvole / contattori sottostanno a requisiti SIL o PL? No. Il SIL e il PL non sono applicabili a componenti singoli. Qual è la differenza tra SIL e SILCL? Il SIL si riferisce sempre a una funzione di sicurezza completa, mentre il SILCL si riferisce al sottosistema. Ci sono analogie tra PL e SIL? Tramite il valore PFH è possibile stabilire una relazione tra PL e SIL. (v. Fase 4: Determinazione del Performance Level raggiunto ). Performance Probabilità di SIL Level Level guasti pericolose secondo EN (EN ) per ora [1/h] IEC b PFHD < SIL 1 c PFHD < SIL 1 d PFHD < SIL 2 e PFHD < SIL 3 Quale grado di copertura diagnostica è possibile prevedere per contattori e relè con apertura guidata dei contatti elettrici? In conformità a entrambe le norme, è possibile prevedere un DC del 99% in considerazione dei contatti con apertura guidata. Una funzione diagnostica con appropriata reazione al guasto rappresenta un prerequisito. 16
17 E possibile raggiungere una tolleranza al guasto pari a 1 con un singolo dispositivo di controllo (ripari mobili)? No, una sola anomalia causerebbe il guasto del circuito. E prevista una probabilità di anomalia/guasto o un valore PFHD per componenti soggetti ad usura? No, l utilizzatore può determinare un valore PFH per componenti soggetti ad usura sulla base dell applicazione specifica utilizzando il valore B10 in relazione al numero di cicli di lavoro. Qual è la differenza tra MTBF e MTTF? L MTBF descrive il tempo che intercorre tra 2 guasti, a differenza dell MTTF che invece descrive l intervallo di tempo prima che si verifichi il primo guasto. Cosa significa la lettera d in MTTFd? d sta per dangerous > l MTTFd descrive l intervallo di tempo prima che si verifichi il primo guasto pericoloso. Posso applicare la EN nell integrazione di dispositivi elettronici programmabili complessi? Sì. Tuttavia, per il software del sistema operativo e per le funzioni di sicurezza secondo il PL e, è necessario tenere in considerazione i requisiti della IEC Cosa si può fare se il costruttore non fornisce alcun dato tecnico relativo ai componenti? La EN ISO e la EN includono entrambe valori di riferimento per i componenti di utilizzo comune. Dove possibile, è comunque preferibile utilizzare sempre i dati forniti dal costruttore dei componenti stessi. 17
18 E possibile applicare la EN ISO per calcolare l MTTF in processi con valvole/armature utilizzate solo una o due volte all anno (Low Demand)? No, la EN ISO prevede unicamente la modalità High Demand. E quindi possibile effettuare una valutazione dell MTTF solo mediante misure aggiuntive, quali ad es. la dinamizzazione forzata. E possibile applicare la EN per calcolare il tasso di anomalia/guasto in processi valvole/armature utilizzate solo una o due volte all anno (Low Demand)? V. domanda precedente. I software applicativi devono essere certificati? Se sì, secondo quale norma? No. Non è obbligatoria nessuna certificazione secondo entrambi gli standard. Tuttavia, è possibile che sia necessario certificare le macchine (ad es. presse) secondo l Allegato IV della Direttiva Macchine. I requisiti relativi alla produzione di software sono riportati sia nella EN sia nella EN ISO
19 ZVEI - Zentralverband Elektrotechnik und Elektronikindustrie e. V. Lyoner Straße Francoforte Germania Associazione di Categoria - Automazione Divisione dispositivi di controllo Impianti industriali, Sistemi per l Industria Comitato Tecnico Sistemi di sicurezza nell automazione
Sicurezza delle Macchine
Sicurezza delle Macchine Indicazioni per l applicazione delle norme EN 62061 ed EN ISO 13849-1 2 o Edizione Fachverband Automation S I G L A E D I T O R I A L E Sicurezza delle Macchine Indicazioni per
DettagliSicurezza Funzionale Macchinari
Sicurezza Funzionale Macchinari Uno degli aspetti fondamentali della sicurezza dei macchinari è l affidabilità delle parti di comando legate alla sicurezza, ovvero la Sicurezza Funzionale, definita come
DettagliMachines 2010. :Nuova legge in Europa. :Nuove norme. Quasi-macchine. MTTFd. Documenti DC SIL PL. B10d CCF
Machines 2010 :Nuova legge in Europa :Nuove norme Quasi-macchine MTTFd B10d CCF Documenti DC SIL PL : Nuovi obblighi per progettisti, utilizzatori, costruttori, importatori di macchine: - Nuova Direttiva
DettagliApproccio alla nuova normativa macchine con Easy Safe Calculator
Approccio alla nuova normativa macchine con Easy Safe Calculator SAVE, Verona 21 ottobre 2009 Pierluca Bruna Product Manager Safety & Atex CEI CT 44 Schneider Electric La Direttiva Macchine Il riferimento
DettagliSICUREZZA FUNZIONALE SECONDO LE NORME: EN ISO 13849-1 ed EN IEC 62061
Per_Ind_Valeri_Vanni - PL.doc PAG. 1 DI 8 REV. 00 SAVE DATA: 09/10/12 PRINT DATA: 10/10/12 SICUREZZA FUNZIONALE SECONDO LE NORME: EN ISO 13849-1 ed EN IEC 62061 LA EN 954-1 VA IN PENSIONE A fine 2011,
DettagliNorma UNI EN ISO 13849-1
Sistemi di comando per la sicurezza delle macchine Norma UNI EN ISO 13849-1 Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza. Parte 1: principi generali per la progettazione. Per.Ind. Antonio Rigutto
DettagliAspetti metodologici innovativi per la valutazione dei rischi nell'ambito della Nuova Direttiva Macchine
ISPESL - Politecnico di Bari - ARPA Puglia La sicurezza delle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico Aspetti metodologici innovativi per la valutazione dei rischi nell'ambito della Nuova Direttiva
DettagliSicurezza e sicurezza funzionale. Guida generale
Sicurezza e sicurezza funzionale. Guida generale ABB, da sempre attenta al mondo della sicurezza, offre un portafoglio di prodotti e di soluzioni di automazione innovativo e completo in grado di rispondere
DettagliATEX ed Ambienti Confinanti DCS Safety System Sistemi di Sicurezza e Controllo in ambienti a rischio esplosione
TUSL - TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO In ambito lavorativo, il Dlgs. 81/2008 propone un sistema di gestione della sicurezza e della salute preventivo e permanente,
DettagliBOLOGNA, 02-03 OTTOBRE 2007
BOLOGNA, 02-03 OTTOBRE 2007 VINCOLI DI PROGETTAZIONE PER LA PARTE DI COMANDO E CONTROLLO ESPRESSI NELLA ATTUALE DIRETTIVA MACCHINE 1998/37/CE E NELLA NUOVA 2006/42/CE 1.2.1. Sicurezza e affidabilità dei
DettagliLa manomissione dei circuiti di sicurezza nelle macchine SEMINARIO TECNICO. Milano 4 dicembre 2013
SEMINARIO TECNICO Milano 4 dicembre 2013 LA MANOMISSIONE DEI CIRCUITI DI SICUREZZA NELLE MACCHINE Relatore Dott. Ing. Federico Dosio Copyright F.D. - All rights reserved. - 1-11/17/2013 1 DIRETTIVA 2006/42/CE
DettagliSafety Speed Monitoring. Considerazioni sui sensori in applicazioni per il controllo della velocità di sicurezza
Safety Speed Monitoring Considerazioni sui sensori in applicazioni per il controllo della velocità di sicurezza Safety Speed ESEMPI DI COMBINAZIONE TRA SENSORI E MOSAIC MV Encoder Proximity Modulo MV Livello
DettagliCONVEGNO La sicurezza dei prodotti: in particolare delle macchine Bologna, 5 Maggio 2011
CONVEGNO La sicurezza dei prodotti: in particolare delle macchine Bologna, 5 Maggio 2011 Functional Safety EN ISO 13849-1 Ing. Paolo Carlo De Benedetto Safety Specialist - Pilz Italia S.r.l. Procedura
DettagliProgettazione dei sistemi di comando per la sicurezza delle macchine Norma EN IEC 62061
Pubblicato il 22/06/2010 Aggiornato al: 25/05/2010 Progettazione dei sistemi di comando per la sicurezza delle macchine Norma EN IEC 62061 di Gianfranco Ceresini 1 Riduzione del rischio (attraverso i sistemi
DettagliSicurezza macchine. Preventa. PLC di sicurezza. Configuratori di sicurezza. Moduli di sicurezza 8/0
Sicurezza macchine 8 Preventa Moduli di sicurezza Configuratori di sicurezza PLC di sicurezza 8/0 Sicurezza macchine Preventa, una soluzione globale di sicurezza per tutte le fasi del ciclo di vita delle
DettagliLa sicurezza dell uomo e della macchina IV Edizione
La sicurezza dell uomo e della macchina IV Edizione Per un mondo industriale sicuro! TECHNO GR SAFETY SERVICE Partner per la sicurezza industriale per tutto il ciclo di vita della macchina. Analisi del
DettagliPOLITECNICO DI TORINO
NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliSicurezza Funzionale Industria di Processo
Funzionale Industria di Processo La Funzionale è definita come la porzione della sicurezza globale correlata al processo che dipende dal corretto funzionamento del Sistema di e degli altri livelli di protezione.
DettagliCorso di Progettazione di Impianti e della Sicurezza Industriale: Fault Tree Analysis (FTA) I/E e Safety Instrumented System (SIS)
Corso di Progettazione di Impianti e della Sicurezza Industriale: Fault Tree Analysis (FTA) I/E e Safety Instrumented System (SIS) Negli impianti a rischio di incidente rilevante, al fine di prevenire
DettagliFieldbus Foundation e la sicurezza
Fieldbus Foundation Freedom to choose. Power to integrate Italia Fieldbus Foundation e la sicurezza Safety Integrity System Alberto Digiuni Filedbus Foundation Italia La sicurezza Cosa è la sicurezza?...
DettagliCome progettare un circuito di sicurezza secondo la EN 62061:2005
Come progettare un circuito di sicurezza secondo la EN 62061:2005 Sistemi di sicurezza industriale Fabrizio Castelli Industrial Safety Systems. Made by by SICK. Ciclo di vita della sicurezza IEC 61508
DettagliLA SICUREZZA DEI SISTEMI DI COMANDO E CONTROLLO. Quale norma utilizzo per il calcolo?
LA SICUREZZA DEI SISTEMI DI COMANDO E CONTROLLO Quale norma utilizzo per il calcolo? Matteo Marconi AC&E S.r.l. Una pietra miliare il punto 1.2 della 2006/42/CE 1.2. SISTEMI DI COMANDO 1.2.1. Sicurezza
DettagliVerona, 29-30 ottobre 2013!
Verona, 29-30 ottobre 2013! Sicurezza Funzionale per l industria l di processo 30 Ottobre 2013 Valutazione dei parametri SIL per Elementi Finali di Sistemi Strumentati di Sicurezza Carlo Tarantola CTAI
DettagliConcetto di sicurezza, arrivando diritti all obiettivo. con Safety Evaluation Tool Safety Integrated. Safety Integrated. Answers for industry.
Concetto di sicurezza, arrivando diritti all obiettivo con Safety Evaluation Tool Safety Integrated Safety Integrated Answers for industry. Safety Evaluation Tool Concetto di sicurezza, arrivando diritti
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliIL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 1
Ernesto Cappelletti (ErnestoCappelletti) IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 6 April 2012 1. Requisiti per la scrittura del software secondo la norma UNI EN ISO 13849-1:2008
DettagliIntroduzione alla norma IEC 61508 e al concetto di Safety Integrity Level (SIL)
Introduzione alla norma IEC 61508 e al concetto di Safety Integrity Level (SIL) a cura di Davide Conti, A&D AS In data 22 Marzo 2006 si è tenuto a Milano un corso dal titolo IEC 61508 Metodologie di calcolo
DettagliIstruzioni per l'uso originali Pulsante di emergenza con modulo di sicurezza AS-i integrato AC011S 7390990/00 05/2013
Istruzioni per l'uso originali Pulsante di emergenza con modulo di sicurezza AS-i integrato AC011S 7390990/00 05/2013 Indice 1 Premessa3 1.1 Spiegazione dei simboli 3 2 Indicazioni di sicurezza 4 2.1 Requisiti
DettagliProgetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012
Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli
DettagliSistemi di Sicurezza ad Alta Affidabilita Safety Integrity Level (SIL) RASSEGNA DELLA NORMATIVA. Ing. Domenico Barone Studio db
Sistemi di Sicurezza ad Alta Affidabilita Safety Integrity Level (SIL) RASSEGNA DELLA NORMATIVA Ing. Domenico Barone Studio db Seminario 3ASI CESNEF Milano 30.06.04 1. Incidenti rilevanti accaduti nell
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliPerché le regole e come
Perché le regole e come Conseguenze sullo sviluppo umano > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/2_conseguenze_sullo_sviluppo_umano.pdf Le norme ISO Il sistema di gestione aiuta > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/4_sistema_di_gestione.pdf
DettagliL ANALISI DEL RISCHIO
Sistemi di produzione L ANALISI DEL RISCHIO Sistemi di produzione Analisi del rischio 1 Il Decreto Legislativo n. 626/94 Si tratta senz altro della più importante legge del nostro ordinamento in fatto
DettagliTECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA
DettagliGuida Applicativa Sicurezza Macchine
Guida Applicativa Sicurezza Macchine 2 Sommario Introduzione...4 Le Direttive Europee...6 Le Norme Tecniche Europee...10 Analisi del rischio... 16 Progettazione delle funzioni di sicurezza...22 Sicurezza
DettagliDispensa di Informatica I.1
IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.
DettagliMService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto
MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto Il segreto del successo di un azienda sta nel tenere sotto controllo lo stato di salute delle apparecchiature degli impianti. Dati industriali
DettagliGESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE
1 GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE Ing. Enrico Perfler Eudax s.r.l. Milano, 23 Gennaio 2014 Indice 2 Il concetto di rischio nei dispositivi medici
DettagliSistemi di rivelazione: certificazione SIL, impianti ridondati. Il mondo dell energia chiede sempre maggiore sicurezza
Sistemi di rivelazione: certificazione SIL, impianti ridondati. Il mondo dell energia chiede sempre maggiore sicurezza FORUM di PREVENZIONE FORUM di PREVENZIONE Certificazione SIL (Safety Integrity Level)
DettagliTECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA
DettagliGESTIONE DELLA PRODUZIONE
25/02/2011 Pag. 1 di 5 GESTIONE DELLA PRODUZIONE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4. RESPONSABILITÀ... 2 5. DEFINIZIONI...
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliPASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION
PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PIETRO REMONTI 1 2 APPROCCIO BASATO SUI PROCESSI UN RISULTATO DESIDERATO È OTTENUTO IN MODO PIÙ EFFICACE SE RISORSE E ATTIVITÀ
DettagliLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione
LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto
DettagliTAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453
TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)
DettagliGuida applicativa Sicurezza Macchine
Guida applicativa Sicurezza Macchine 2 Sommario Introduzione...4 Le Direttive Europee...6 Le Norme Tecniche Europee...10 Analisi del rischio... 16 Progettazione delle funzioni di sicurezza...22 Sicurezza
DettagliANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)
ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato
DettagliPiano di gestione della qualità
Piano di gestione della qualità Pianificazione della qualità Politica ed obiettivi della qualità Riferimento ad un eventuale modello di qualità adottato Controllo della qualità Procedure di controllo.
DettagliIl ruolo del fornitore di macchine nella manutenzione preventiva e calibrazioni. Dott. Marco Bellentani
Il ruolo del fornitore di macchine nella manutenzione preventiva e calibrazioni Dott. Marco Bellentani 1 Sommario Obiettivi del cliente Supporto del fornitore durante la fornitura della macchina Analisi
DettagliSensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper
Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando
Dettagli7.2 Controlli e prove
7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo
DettagliIntroduzione alla Sicurezza
2007 2008 Introduzione alla Sicurezza Introduzione alla Sicurezza 1- Progettare in sicurezza. La struttura normativa Europea. Qualsiasi prodotto o macchinario, per essere liberamente commercializzato all
DettagliComponenti per applicazioni di sicurezza
Componenti per applicazioni di sicurezza Catalogo 0-0 Sommario generale 0 Componenti per applicazioni di sicurezza Sicurezza delle persone e delle macchine I supporti Preventa e le funzioni di sicurezza
DettagliSAFETY SERVICE. Valutazione dei rischi
SAFETY SERVICE Valutazione dei rischi AZIENDA: DATA: MACCHINA: REFERENTE (Cliente): IL TECNICO VERBALIZZANTE (Safety Service): IL RESPONSABILE TECNICO (Safety Service): IL RESPONSABILE DEL SERVICE: TRASMESSO
DettagliLa valutazione dei rischi sulle macchine ai fini della direttiva 2006/42/CE
La valutazione dei rischi sulle macchine ai fini della direttiva 2006/42/CE ALLEGATO I (previsto dall'art. 3, comma 3, lettera a)) Requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute relativi alla
DettagliIntroduzione alla Sicurezza
6 Introduzione alla Sicurezza - Prefazione Scopo di questa sezione è di fornire al costruttore di macchine una rapida introduzione su alcune normative relative alla sicurezza macchine, chiarire alcuni
DettagliLa Direttiva Macchine e le Norme di Sicurezza
Sicurezza Seminario sulla implementazione della sicurezza elettrica nelle macchine SPS / IPC / Drives Parma 22 maggio 2012 relatore: Gianpiero Tomassini Eaton Industries (Italy) s.r.l. Sicurezza - L evoluzione
DettagliIntroduzione alla Sicurezza
Introduzione alla Sicurezza 1- Prefazione Scopo di questa sezione è di fornire al costruttore di macchine una rapida introduzione su alcune normative relative alla sicurezza macchine, chiarire alcuni principi
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliValutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)
Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento
DettagliUTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI
UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all
DettagliProgettazione dei sistemi di comando per la sicurezza delle macchine Norma EN ISO 13849-1
Pubblicato il 21/04/2010 Aggiornato al: 25/03/2010 Progettazione dei sistemi di comando per la sicurezza delle macchine Norma EN ISO 13849-1 di Gianfranco Ceresini 1 Premessa La nuova Direttiva macchine
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliLA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona
LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliProduct note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione
Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Generalità SACE Emax 2 è il nuovo interruttore aperto di ABB SACE
DettagliIntroduzione alla Sicurezza
Introduzione alla Sicurezza 1- Prefazione Scopo di questa sezione è di fornire al costruttore di macchine una rapida introduzione su alcune normative relative alla sicurezza macchine, chiarire alcuni principi
DettagliLezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)
Lezione 1 Obiettivi prestazionali e normativa vigente Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Obiettivi prestazionali Obiettivi progettuali Sono definiti dall associazione associazione tra
DettagliSistemi di certificazione e accreditamento
Sistemi di certificazione e accreditamento Beniamino Cenci Goga L accreditamento riduce i rischi delle imprese e dei clienti poiché garantisce che gli organismi accreditati sono in grado di portare a termine
DettagliPREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA'
PREMESSA In questa lezione analizziamo i concetti generali dell automazione e confrontiamo le diverse tipologie di controllo utilizzabili nei sistemi automatici. Per ogni tipologia si cercherà di evidenziare
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
Dettaglivisto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,
17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle
DettagliLE NORME UNI DI RIFERIMENTO PER GLI INTERVENTI SUGLI ASCENSORI ESISTENTI
LE NORME UNI DI RIFERIMENTO PER GLI INTERVENTI SUGLI ASCENSORI ESISTENTI Da sempre il nostro Paese è stato all avanguardia in merito di norme e Leggi che hanno regolamentato il settore degli ascensori
DettagliIl processo di certificazione del software MD
Il processo di certificazione del software MD Ing. Maurizio Bianchi Responsabile Tecnico Dispositivi Medici - IMQ S.p.A. maurizio.bianchi@imq.it Vicenza, 5 ottobre 2007 Introduzione Moduli certificativi
DettagliAzione su un prodotto-servizio NC, per renderlo conforme ai requisiti
Partipilo dr. Valerio ODONTOIATRIA E SISTEMA QUALITA Data: 14-07-09 Pag. 4 di 5 Prodotto (Uni en iso Prodotto di proprietà dei cliente (documentazione della) (uni 10722-3:1999) (modifica della) (uni en
DettagliSalute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008
Formazione del personale Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro CONCETTI DI RISCHIO PERICOLO - DANNO PERICOLO Definizione di pericolo art. 2, lettera r, D.Lgs. 81/08 Proprietà o qualità intrinseca di
DettagliFare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici
Fare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici Grazie alla rapida diffusione di tecnologie intelligenti a buon mercato la gestione efficiente degli edifici è ormai diventata uno standard
DettagliCAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)
CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI
DettagliPROCEDURE - GENERALITA
PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,
DettagliSicurezza delle macchine. Come assicurare la conformità alle nuove norme
Sicurezza delle macchine Come assicurare la conformità alle nuove norme Norme in evoluzione siete pronti per il futuro? 2 Nel campo delle normative sulla sicurezza funzionale sono in corso numerosi cambiamenti
DettagliCittà di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA
Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA INDICE 1. Introduzione... 4 2. Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa... 4 2.1. L Albero
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione
DettagliREALIZZARE UN BUSINESS PLAN CON MICROSOFT EXCEL 2007
REALIZZARE UN BUSINESS PLAN CON MICROSOFT EXCEL 2007 INTRODUZIONE Uno degli elementi più importanti che compongono un Business Plan è sicuramente la previsione dei risultati economico-finanziari. Tale
DettagliTECNICHE DI CONFEZIONAMENTO: ULTIMI AGGIORNAMENTI M. BEATRICE BENEDETTI MICHELANGELI
TECNICHE DI CONFEZIONAMENTO: ULTIMI AGGIORNAMENTI M. BEATRICE BENEDETTI MICHELANGELI LUGANO 16/10/2008 MONITORARE UN PROCESSO SIGNIFICA: controllo costante dei parametri registrazione archiviazione dati
DettagliIl Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro. 26 Marzo 2015
Il Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro 26 Marzo 2015 Introduzione Cos é la specifica BS OHSAS 18001:2007 Definisce in maniera dettagliata (specification) le linee guida per l implementazione
DettagliI Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001
I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo
DettagliISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito
ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta
Dettagli11. Evoluzione del Software
11. Evoluzione del Software Andrea Polini Ingegneria del Software Corso di Laurea in Informatica (Ingegneria del Software) 11. Evoluzione del Software 1 / 21 Evoluzione del Software - generalità Cosa,
DettagliISO 27000 family. La GESTIONE DEI RISCHI Nei Sistemi di Gestione. Autore: R.Randazzo
ISO 27000 family La GESTIONE DEI RISCHI Nei Sistemi di Gestione Autore: R.Randazzo La Norme che hanno affrontato il Tema della gestione dei rischi Concetto di Rischio Agenda Il Rischio all interno della
DettagliDATI IDENTIFICATIVI CEI COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI INFORMAZIONI EDITORIALI 3680 C:1998-02
N O R M A I T A L I A N A C E I Norma Italiana Data Pubblicazione CEI 79-3 2012-05 Titolo Sistemi di allarme Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione Title Alarm systems Particular
DettagliAPPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione
APPROVVIGIONARE Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione 00 xx/xx/xxxx Prima emissione INDICE SCOPO DELLA PROCEDURA RESPONSABILITÀ CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ OPERATIVE MONITORAGGIO E MISURAZIONE
DettagliCiclo di vita dimensionale
aprile 2012 1 Il ciclo di vita dimensionale Business Dimensional Lifecycle, chiamato anche Kimball Lifecycle descrive il framework complessivo che lega le diverse attività dello sviluppo di un sistema
DettagliConferma metrologica: approfondimento
ACCREDIA L Ente Italiano di Accreditamento Conferma metrologica: approfondimento aprile 2015 Paola Pedone Funzionario Tecnico ACCREDIA-DT Riunione Centri- Accredia Dipartimento Taratura 1 /8 Aprile 2015
DettagliIAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari
IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari Roma, marzo/maggio 2015 Finalità e ambito di applicazione Un investimento immobiliare è una proprietà immobiliare posseduta per: Percepire canoni d affitto Ottenere
DettagliLa norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in
La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento
DettagliL applicazione dei vettori di collaudo
L applicazione dei vettori di collaudo Fulvio Corno Maurizio Rebaudengo Matteo Sonza Reorda Politecnico di Torino Dipartimento di Automatica e Informatica Sommario Introduzione Gli ATE I programmi di collaudo.
DettagliPROCEDURA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELLO SVILUPPO DEL SOFTWARE BM-33T
Proc. 23 Pag. 1 di 8 PROCEDURA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELLO SVILUPPO DEL SOFTWARE BM-33T 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme e leggi di riferimento... 2 3.2.
Dettagli