P.O.N. SERVIZI PER L INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA DEI SOGGETTI SVANTAGGIATI CON IL CONCORSO DEI SPL
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1 P.O.N. SERVIZI PER L INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA DEI SOGGETTI SVANTAGGIATI CON IL CONCORSO DEI SPL Tavola Rotonda Attivazione al lavoro e abilitazione sociale: l approccio antidiscriminatorio nei servizi per il lavoro Genova, 12 gennaio 2015
2 CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA
3 La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità - L.18/2009 Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri.
4 La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità - L.18/2009 Discriminazione fondata sulla disabilità qualsivoglia distinzione, esclusioneo restrizionesulla base della disabilità che abbia lo scopoo l effettodi pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l esercizio, su base di eguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo. compreso il rifiuto di un accomodamento ragionevole*
5 Soluzioni ragionevoli Le indicazioni della Corte di Giustizia Europea Interpretazione ampia Eliminazione delle barriere di diversa natura Soluzioni non solo materiali, ma anche organizzative
6 Gli strumenti derivanti dal modello descrittivo biopsicosocialeicf per inserimenti lavorativi e/o mantenimento del posto di lavoro come contributo nel trovare soluzioni ragionevoli DOMANDA OFFERTA Datore di Lavoro Servizi per il Collocamento Mirato Candidato ACCOGLIENZA E INFORMAZIONE ANALISI FABBISOGNI PROFESSIONALI ANALISI PROFILO PROFESSIONALE RICHIESTO E AMBIENTE DI LAVORO SPECIFICO LAVORO IN Back Office Documento di Valutazione dei Rischi PRESELEZIONE (sulle competenze) Utilizzo di strumenti qualificati ICF ACCOGLIENZA E INFORMAZIONE ANALISI DELLE COMPETENZE E ORIENTAMENTO ANALISI PROFILO DI FUNZIONAMENTO LAVORATORE «Questionario Lavoratore 2.0» SOPRALLUOGO «Scheda caratteristiche ambiente di lavoro» COLLOQUIO DATORE DI LAVORO «Questionario Attese datore di di lavoro» lavoro PRESELEZIONE (sul funzionamento) SELEZIONE Matrice di abbinamento Documento preliminare di Progetto Personalizzato PROGETTO PERSONALIZZATO Documento di Progetto Personalizzato
7 Il progetto personalizzato di inserimento/mantenimento lavorativo vs il progetto di vita Situazione iniziale Risultato atteso Azioni Risultato raggiunto Costi azioni
8 Intervento: Nuovi Modelli d intervento per la programmazione PON inclusione
9 La struttura del PON inclusione ASSI REGIONI OT PRIORITA INVESTIMENTO 1 SOSTEGNO PERSONE IN POVERTA E MARGINALITA ESTREMA 2 SOSTEGNO PERSONE IN POVERTA E MARGINALITA ESTREMA Più sviluppate In transizione Meno sviluppate 9 9i -L'inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità 3 SISTEMI E MODELLI DI INTERVENTO SOCIALE Tutto il territorio nazionale 9 9i -L'inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità 11i -Investire nella capacità istituzionale e nell'efficienza delle pp.aa. E dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance 4 CAPACITA AMMINISTRATIVA Tutto il territorio nazionale 11 11ii Sviluppare le capacità di tutte le parti interessate che operano nei settori dell'istruzione, dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, della formazione e delle politiche sociali, anche attraverso patti settoriali e territoriali di mobilitazione peruna riforma a livello nazionale, regionale e locale 5 ASSISTENZA TECNICA Tutto il territorio nazionale
10 FINANZIAMENTO PER ASSI
11 Ripartizione del piano di finanziamento: ASSI 1 e 2 Sostegno a persone in povertà e marginalità estrema FONDO CATEGORIA DI REGIONI OT FINANZIAMENTO TOTALE FSE Più sviluppate Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione FSE Meno sviluppate Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione FSE In transizione Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
12 Ripartizione del piano di finanziamento: ASSE 3 Sistemi e modelli di intervento sociale FONDO CATEGORIA DI REGIONI OT FINANZIAMENTO TOTALE FSE Meno sviluppate Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione FSE In transizione Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione FSE Pià sviluppate Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
13 Ripartizione del piano di finanziamento: ASSE 4 Capacità amministrativa FONDO CATEGORIA DI REGIONI OT FINANZIAMENTO TOTALE FSE Meno sviluppate Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un amminstrazione pubblica efficiente FSE In transizione Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un amminstrazione pubblica efficiente FSE Pià sviluppate Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un amminstrazione pubblica efficiente AIS
14 La dotazione economica ASSE 5 ASSISTENZA TECNICA FONDO CATEGORIA DI REGIONI CODICE IMPORTO IN EURO FSE MENO SVILUPPATE FSE IN TRANSIZIONE 122. Valutazione e studi FSE PIU SVILUPPATE È stata presa in considerazione la sola voce di assistenza tecnica valutazione e studi
15 ARTICOLAZIONE DELLE AZIONI
16 Assi 1 e 2 AZIONI Sperimentazione Sostegno per l'inclusione Attiva - SIA AZIONI PREVISTE PON Supporto alla sperimentazione di una misura nazionale SIA Azione principale: supporto alla sperimentazione di una misura di inclusione attiva (SIA) Obiettivo principale: attivazione di un sistema coordinato di interventi e servizi sociali e la promozione di accordi di collaborazione in rete con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l'impiego, tutela della salute e istruzione, nonché con soggetti privati in particolare non profit Caratteristiche del sistema coordinato di interventi e servizi sociali: -Interventi e servizi per l'inclusione attiva, inclusi servizi comunali di orientamento al lavoro, assistenza educativa domiciliare, misure di attivazione quali tirocini, borse lavoro, etc. -promozione di accordi di collaborazione in rete con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l'impiego, tutela della salute e istruzione, nonché con soggetti privati attivi nell'ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit
17 ASSE 3 AZIONI AZIONI SPECIFICHE 9.1 -Riduzione della povertà, dell'esclusione sociale e promozione dell'innovazione sociale 9.2 Incremento dell'occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro, attraverso percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva delle persone maggiormente vulnerabili 9.7 rafforzamento dell'economia sociale Azioni di sistema e progetti pilota volti all'identificazione e al rafforzamento di modelli appropriati di intervento sociale, con una attenzione particolare al tema dell'innovazione sociale, che si sviluppano secondo tre direttrici: 1) rafforzamento degli attori non istituzionali dei processi di innovazione sociale 2) azioni pilota per target specifici (lgbt, detenuti) 3) azioni di sistema per maggiore efficacia dell'azione amministrative in tema di interventi sociali (tra cui integrazione dei servizi sociali in rete con le altre filiere amministrative, servizi per l'impiego) OBIETTIVO 9.2 Risultato da perseguire: aumento del numero di persone maggiormente vulnerabilicoinvolte in percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva e in particolare di inserimento lavorativo, attraverso il rafforzamento della capacità dei servizi e dei soggetti che operano nel settore di questo target specifico. AZIONI SPECIFICHE OBIETTIVO 9.7 Risultati che si intendono perseguire: rafforzamento dell'economia sociale, nelle diverse dimensioni: - finalizzato all'inclusione attiva delle categorie fragili - coprogettazionedi interventi a impatto sociale e di servizi sociali di qualità iin partenariatotra economia sociale, imprese for profit e amministrazioni pubbliche locali -promuovere la responsabilità sociale di impresaper valore sociale aggiunto e promozione dell'inclusione sociale Si tratta di obiettivi strumentali all'inclusione attiva delle fasce deboli
18 ASSE 3 AZIONI SPECIFICHE OBIETTIVO 9.2 Risultato da perseguire: aumento del numero di persone maggiormente vulnerabili coinvolte in percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva e in particolare di inserimento lavorativo, attraverso il rafforzamento della capacità dei servizi e dei soggetti che operano nel settore di questo target specifico. TIPOLOGIE AZIONI A SOSTEGNO Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all'inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali: percorsi di empowerment[ad es. interventi di recupero delle competenze di base rivolti a tossicodipendenti, detenuti etc.], misure per l'attivazione e l'accompagnamento di percorsi imprenditorialianche in forma cooperativa. Limitatamente a persone in esecuzione penale interna o esterna, si intendono realizzare interventi di presa in carico multi professionalefinalizzati all'inclusione socio-lavorativadi persone detenute in esecuzione penale interna e esternaattraverso la realizzazione di percorsi che favoriscano l'effettivo reinserimento socio-lavorativo al termine della pena dei detenuti Progetti di inclusione attiva rivolti alle vittime di violenza, di tratta e grave sfruttamento, ai minori stranieri non accompagnati prossimi beneficiari alla maggiore età, ai beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria ed alle persone a rischio di discriminazione (Azioni di sistema e pilota) Tra queste: -azioni di sistema ed azioni pilota rivolte alle imprese, alle associazioni sindacali e datoriali e alle organizzazioni del lavoro per lo sviluppo del diversity management, l'inclusione lavorativadi soggetti a rischio di discriminazione, la diffusione delle abilitàdi mediazione socialee lo sviluppo di strumenti di prevenzione, rimozione e reporting delle discriminazioni in ambito lavorativo -azioni pilota finalizzate alla sperimentazione di iniziative di sostegno all'imprenditorialitàe allo start-updi impresa, nonché di incentivi economici atti a rimuovere le cause materiali della discriminazione nell'accesso al lavoro e alla formazione professionale - sperimentazione di servizi integrati per l'orientamento e la ricerca del lavoro dedicati ai soggetti a rischio di discriminazione che siano in grado di offrire informazione, orientamento personalizzato, supporto al riconoscimento delle competenze, alla pianificazione della carriera e alla ricerca del lavoro, assistenza legale e psicologica per la prevenzione e la rimozione delle discriminazioni sul lavoro
19 Nuovi modelli: PROGRAMMAZIONE VS L INCLUSIONE ATTIVA OT 9 OT 8 OT 11
20 PROGRAMMAZIONE VS L INCLUSIONE ATTIVA La sfida, che il diritto al lavoro delle PcD impone è quella di non relegare questo tema alla sola applicazione della L. 68 del 1999, ma di inserire questa normativa nel più ampio contesto delle politiche di attivazione integrando come impone il legislatore europeo la prospettiva antidiscriminatoria nella loro attuazione.
21 PROGRAMMAZIONE VS L INCLUSIONE ATTIVA Le riforme in atto, nel mercato del lavoro e nei sistemi di welfare, oggetto del jobs act, si fondano sull integrazione fra politiche attive e passive del lavoro. Divengono, così, cruciali le politiche di attivazione che si sostanziano in un insieme di regole in base alle quali si condiziona l erogazione di sovvenzioni, di formazione e di altri aiuti, all effettiva disponibilità del beneficiario a entrare o a rientrare nel mondo del lavoro.
22 PROGRAMMAZIONE VS L INCLUSIONE ATTIVA Il principio su cui queste politiche si fondano è quello della condizionalità, cioè della subordinazione dell erogazione della prestazione alla disponibilità del lavoratore, che deve goderne, ad accettare un offerta di lavoro o a seguire comunque un percorso di reinserimento, in base ad un parametro di congruità che si basa su criteri economici e logistici. Questa è la sfida che, i servizi nel prossimo futuro, per garantire il diritto al lavoro delle PcD (tutelate e non) e delle persone svantaggiate, dovranno affrontare.
23 PROGRAMMAZIONE VS L INCLUSIONE ATTIVA Chi si occuperà di gestire la condizionalità delle prestazioni, valutando il livello di attivazione del singolo, la congruità delle offerte lavorative o l accettabilità o meno di percorsi formativi, dovrà verificare, in primo luogo, la possibilità della PcD di intraprendere queste azioni.
24 PROGRAMMAZIONE VS L INCLUSIONE ATTIVA Le politiche di attivazione devono fondarsi sull INTEGRAZIONE fra le politiche del lavoro, formative, sociali e sanitarie, seguendo il metodo della presa in carico integrata della persona. Approccio metodologico alla base del principio dell inclusione sociale attiva su cui l Unione europea con la programmazione ha investito ingenti risorse affinché gli Stati membri strutturino modelli di welfare e di politiche del lavoro finalizzate alla «capacitazione» dell individuo, e non più a forme di assistenzialismo.
25 Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Paul Gauguin 25
26 Da dove veniamo? Il portato della precedente programmazione non si esaurisce con il termine ultimo della rendicontazione, ma può rappresentare un portato di esperienze e conoscenze per dare effettività alle norme dell ordinamento giuridico ed indirizzare i soggetti istituzionali nell ottimale applicazione e revisione delle stesse.
27 Chi siamo? Legge 68/1999 Direttiva 2000/78/Ue d.lgs. n. 216/2003 Diritto al lavoro PcD Convenzione Onu diritti PcD l. n. 18/2009 Riforma l. n. 68/1999 (Jobs Act)
28 Chi siamo? Qual è lo stato del diritto al lavoro per le persone con disabilità (PcD) oggi? 1) cosa si intende per diritto al lavoro del PcD? 2) qual è lo stato di effettività di questa normativa? 3) qual è il diritto del lavoro delle PcD nel prossimo futuro?
29 QUALI SONO GLI EFFETTI DI QUESTE NORMATIVE E QUALE MUTAMENTO CULTURALE IMPONGONO? Le politiche del lavoro, anche di tipo promozionale devono avere le seguenti caratteristiche: 1. Valutazione delle situazioni di bisogno e di criticità 2. Valutazione d impatto 3. Assenza di stereotipi 4. Modalità adeguata al fattore di rischio per garantire l effettività e l esigibilità del diritto 5. Lotta agli effetti segreganti e di segmentazione
30 QUALI SONO GLI EFFETTI DI QUESTE NORMATIVE E QUALE MUTAMENTO CULTURALE IMPONGONO? L adattamento dell ambiente di lavoro seppur nei limiti della ragionevolezza degli oneri è un obbligo giuridico per i datori di lavoro, pertanto nello sviluppo del collocamento mirato diventa parte integrante dell attività di consulenza, pre-selezione del candidato verso la costruzione di progetti personalizzati.
31 QUALI SONO GLI EFFETTI DI QUESTE NORMATIVE E QUALE MUTAMENTO CULTURALE IMPONGONO? Accesso mercato del lavoro Ambiente di lavoro Diritto al lavoro PcD Condizionalità delle prestazioni Valorizzazione competenze
32 QUALI SONO GLI EFFETTI DI QUESTE NORMATIVE E QUALE MUTAMENTO CULTURALE IMPONGONO? La nozione di PcD e l accezione di ambiente di lavoro da adattare assunta dalla Corte di Giustizia europea pongono l attenzione alla INTERAZIONE fra persona e ambiente di lavoro come elemento centrale nell ambito dei percorsi di inserimento lavorativo.
33 Dove andiamo? Alcuni esempi.. Riforma del sistema delle politiche attive e di attivazione del lavoro, Modelli di sostegno al reddito (Aspi e Sia Sostegno per l Inclusione Attiva) Si sta andando sempre più verso sistemi imperniati sul principio della condizionalità delle prestazioni.
34 Dove andiamo? PON INCLUSIONE tre direttrici: Azioniper rafforzare gli attori non istituzionali nei processi di innovazione sociale, quali imprese socialmente responsabili, imprese sociali, terzo settore e società civile Azioni pilotarivolte a targetspecifici tra cui: Particolari categorie a rischio di discriminazione Azioni di sistemaper favorire maggiore efficacia dell azione amministrativain tema di interventi sociali tra cui: Integrazione dei servizi sociali in retecon le altre filiere amministrative (sanità, lavoro, scuola)
35 Dove andiamo? IL PON Inclusione intende avviare diverse sperimentazioni ed azioni di sistema finalizzate alla identificazione di modalità di intervento maggiormente efficacinel campo delle politiche sociali, anche in riferimento alla definizione di nuove forme di Governance pubblicae di coinvolgimentodi soggettidel privato for profit e del Terzo settore nel finanziamento e nell erogazione di servizi e prestazioni. La finalitàè quella di elaborare risposteappropriate ed economicamente sostenibili ai differenti bisogni, mobilitandoa questo scopo diversi attoriche, se coinvolti e valorizzati ciascuno nel proprio ruolo, possono produrre valore per la società nel suo complesso.
36 Dove andiamo? Programmazione Diritto antidiscrimi natorio L. n. 68/99 Politiche attive e di attivazione Sistemi protezione sociale Il diritto al lavoro PcD POR Pon Inclusione Pon Spao Sperimentazione e creazione modelli Effettività diritto al lavoro PcD Modelli di attuazione del diritto al lavoro PcD
37 Da dove partiamo? dalla Regione Liguria.dal lavoro di oggi Grazie per l attenzione
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