PLV ITALIA: ORTOFRUTTA. DATI AGGIORNATI AL 2013 Il panorama ortofrutticolo italiano delineato da CSO sui dati INEA.

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1 PLV ITALIA: ORTOFRUTTA DATI AGGIORNATI AL 2013 Il panorama ortofrutticolo italiano delineato da CSO sui dati INEA.

2 INDICE pagina 1 La PLV agricola italiana 3 2 Distribuzione regionale della PLV 10 Ti invitiamo inoltre a consultare il documento nella sua versione elettronica per limitare il consumo di carta. 2

3 1 La PLV agricola italiana La PLV agricola italiana, secondo gli ultimi dati INEA, ha raggiunto nel 2013 (ultimo anno disponibile) oltre 45 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto al 2012, +8% se il confronto viene effettuato col triennio precedente La voce principale che compone la PLV agricola rimane l allevamento, con una rappresentatività che sfiora il 40% del totale; i 17,5 miliardi di euro risultano pressoché stabili rispetto allo scorso anno (+1%). Il settore ortofrutticolo ha un incidenza percentuale pari al 29%, di cui patate e ortaggi (escluse olive) detengono il 16% e la voce a frutto annuo conta il 13%. In valori assoluti, il comparto ortofrutticolo nel 2013 si è attestato complessivamente su 12,7 miliardi di euro, +9% rispetto al 2012 e +10% rispetto alla media Andando maggiormente nel dettaglio, patate e ortaggi (compresi orti familiari) si posizionano sui 7,5 miliardi di euro, in aumento del 5% sul 2012, maggiore invece l aumento del comparto frutticolo che conta 6 miliardi di euro (+12% rispetto allo scorso anno). Seguono in ordine di importanza cereali ed i prodotti trasformati, con valori rispettivamente di 4.6 e 4.3 miliardi di euro, in flessione del 7% nel primo caso, massimi livelli invece per i prodotti trasformati che si attestano sul +19% rispetto al ITALIA: composizione della PLV agricola media del periodo (% sul totale) Fonte: elaborazioni CSO su dati INEA 3

4 ITALIA: PLV ortofrutticola (storico dal 2000 al 2013) Fonte: elaborazioni CSO su dati INEA Di seguito riportiamo una tabella dove viene indicata, per i principali prodotti frutticoli, la variazione percentuale sia rispetto all anno precedente che alla media dell ultimo triennio, relativamente alle quantità prodotte, al valore, nonché al prezzo medio. Importante effettuare il confronto anche con la media del triennio visto che il 2012 ricordiamo essere stato, per molte delle voci di frutta e ortaggi, un anno con produzioni deficitarie. Le tabelle che seguono sono ordinate in base al valore decrescente dell anno

5 ITALIA: FRUTTA, confronto in quantità, valore e prezzo medio QUANTITA' PREZZO MEDIO ANNUO VALORE var. % 2013 var.% su media var. % 2013 var.% su media var. % 2013 var.% su media su /12 su /12 su /12 Mele Uva conferita e venduta Arance Uva da tavola Pere Pesche Actinidia Limoni Nettarine Nocciole Clementine = Albicocche Susine Ciliege Mandorle Mandarini Noci Loti Bergamotti Fichi freschi Uva da vino p.c.d Pompelmi Carrube Altre legnose a frutto annuo Cedri Cotogne Melograni TOTALE Fonte: elaborazioni CSO su dati INEA Analizzando la tabella della categoria a frutto annuo notiamo che la voce principale è rappresentata dalle mele con produzioni che si riportano su valori normali, dopo un 2012 deficitario (+10% sul 2012 e +2% sulla media 2010/12). Il buon posizionamento del prezzo medio, che si attesta sul +13% rispetto al 2012, consentendo al valore di raggiungere il +24% rispetto allo scorso anno, +34% rispetto alla media Rimanendo sempre in ambito delle pomacee, notiamo che lo stesso andamento delle mele si ripete anche per le pere. I volumi maggiori del 15% rispetto allo scarso 2012 sono stati venduti a prezzi medi annui che rimangono sui buoni livelli del 2012 realizzando un valore pari al +15% sul 2012, +13% rispetto alla media Altro prodotto frigo-conservabile è il kiwi, con quantitativi 2013 superiori al 2012 del 16%, accompagnati da buone quotazioni pari al +33% rispetto al più economico 2012 e +13% sulla 5

6 media considerata. Positivo anche il posizionamento della PLV, maggiore del 53% rispetto al contenuto 2012 e +29% rispetto al periodo Per concludere l analisi dei prodotti autunnali degna di nota è l uva da tavola con volumi maggiori rispetto all anno precedente (+6%), ma che restano inferiori rispetto alle precedenti annate (-8% sulla media). Il valore complessivo dell uva ha raggiunto rispettivamente il +10% sul 2012 e +5% sulla media, grazie ai maggiori prezzi medi (+3 sul 2012 e +13% sul ). Per quanto riguarda gli agrumi, le produzioni 2013 sembrano riprendersi dopo un 2012 particolarmente deficitario (+4% sul 2012; -4% sulla media ), ma senza raggiungere il potenziale di oltre 15 milioni di tonnellate realizzato nel 2006 e nel Il prezzo medio annuo, che raggiunge nel 2013 i massimi livelli (+6% sul 2012) consente al valore di segnare un +2% sull anno precedente, pur restando inferiore del 4% rispetto alla media del triennio precedente. Il 60% della voce agrumi è quantitativamente rappresentata dalle arance, ma le singole voci sono accumunate da una riduzione di produzione rispetto al 2012 ed una PLV generalmente più elevata grazie ai migliori prezzi medi. Per le arance si segnalano quantitativi in flessione del 5% rispetto all anno precedente ed un valore che raggiunge +1%, grazie al buon prezzo medio annuo realizzato (+7% sul 2012 e +13% rispetto alla media). Stessa sorte per i limoni i cui prezzi medi si posizionano sul +10%, facendo registrare un +6% alla PLV con quantitativi raccolti minori del 4% sul 2012 e -14% rispetto al triennio Produzioni stabili per le clementine con quotazioni in aumento del 5% sul 2012 ed un valore che sale al +6% confermando una PLV su livelli simili al (+2%). In controtendenza invece i mandarini che non sono riusciti ad eguagliare il buon andamento del 2012: alle minori produzioni (-14%) sono corrisposte quotazioni inferiori del 13% ed una conseguente flessione del valore pari al -25%. In flessione rispetto al triennio precedente, -23% per quanto riguarda i volumi, -21% in termini di PLV. Di minore importanza bergamotti, pompelmi e cedri per i quali si confermano le produzioni inferiori e migliori quotazioni, sempre rispetto all anno L analisi della frutta estiva, evidenzia nella maggior parte delle voci, produzioni a volte molto deficitarie sia rispetto al 2012, che al triennio precedente, ma con una PLV che raggiunge valori superiori rispetto ad entrambi i periodi considerati. E il caso delle albicocche in cui all offerta molto limitata che rappresenta nel 2013 i valori minimi del decennio (-22% sul 2012 e -23% rispetto alla media), sono corrisposti prezzi medi annui particolarmente elevati che registrano un +47% sul 2012 e +35% sul periodo , consentendo al valore di raggiungere rispettivamente sul +15% e +4%. Molto decisa anche la flessione dei quantitativi raccolti di nettarine che segnano un -12% sul 2012 e -17% sulla media considerata. Come per le albicocche, ai minori volumi sono corrisposti quotazioni medie annue elevate pari al +33% sul 2012 e +29% rispetto alla media, e, conseguentemente, una PLV positiva (+17% sul 6

7 2012 e +8% rispetto alla media considerata). Passiamo poi alle pesche con un valore complessivo superiore al 2012 del 22%, +20% rispetto alla media nonostante le minori raccolte che risultano in diminuzione del 4% rispetto all anno precedente (-7% rispetto alla media ), con prezzi medi superiori del 26% sul 2012 e +29% rispetto al Ottimo posizionamento anche per quanto riguarda le susine con un valore complessivo in aumento rispettivamente del +34% sul 2012 e +31% sulla media. I volumi, dopo uno scarso 2012, riprendono quota registrando un +12%, +8% rispetto alla media. Interessanti anche i prezzi medi annui che si attestano sul +20% sul 2012, +21% sulla media considerata. Il medesimo confronto è stato effettuato anche per le principali specie orticole come da tabella seguente. ITALIA: PATATE&ORTAGGI (esclusi orti familiari), confronto in quantità, valore e prezzo medio QUANTITA' PREZZO MEDIO ANNUO VALORE var. % 2013 var.% su media var. % 2013 var.% su media var. % 2013 var.% su media su /12 su /12 su /12 Pomodori = +4 Patate Finocchi -2 = Lattuga Carciofi Zucchine = +6 Cavoli +3 = Fagioli freschi Fragole = Carote Cipolle e porri Peperoni Cavolfiori Melone Melanzane Radicchio Indivia Asparagi Piselli freschi Cocomeri Spinaci Sedani Agli Cetrioli +7 = Bietole Rape Fave fresche Cardi Barbabietole da orto Zucche = +4 TOTALE Fonte: elaborazioni CSO su dati INEA 7

8 Passiamo ora all analisi della categoria patate e ortaggi da dove sono però stati esclusi gli orti familiari e le olive, considerate come prodotto a parte. La PLV complessiva della categoria evidenzia un valore superiore del 6% rispetto al 2012, grazie alle migliori quotazioni. Il buon posizionamento del prezzo medio, pari al +12%, compensa in parte i quantitativi contenuti raccolti, in flessione del 6% rispetto all anno precedente. Rispetto alla media il valore raggiunge l 8%, confermando, anche in questo caso, prezzi medi su buoni livelli (+18%) e volumi inferiori del 9%. Il dettaglio dei prodotti vede confermare l importanza dei pomodori i cui volumi rappresentano nel 2013 il 40% del totale, 16% in termini di valore. Rappresentatività pari al 10% per quanto riguarda i quantitativi di patate, mentre il valore si attesta sul 11%. Analizzando le singole voci notiamo per i pomodori una PLV che si riconferma sugli stessi valori del 2012 grazie alle quotazioni medie annue superiori dell 11% che compensano le minori produzioni (-13%). Anche il confronto con il triennio precedente vede un offerta in riduzione del 13%, venduta però a prezzi maggiori del 20% e, conseguentemente, un valore complessivo che si posiziona su qualche punto percentuale sopra alla media (+4%). Per le patate invece i quantitativi che raggiungono nel 2013 i minimi livelli (-14% sul 2012 e -16% sulla media), riescono a spuntare ottimi prezzi medi, i migliori del decennio, (+34% sul 2012 e +34% sulla media) realizzano una maggiore PLV rispetto al contenuto 2012 (+15%), +13% rispetto al periodo Procedendo nell analisi dei prodotti, troviamo i finocchi con un valore che raggiunge i massimi livelli +9% sul 2012 e +26% sul grazie ai prezzi medi annui anch essi sui massimi livelli (+12% sul 2012 e +26% sul ) e quantitativi che rimangono su livelli medi, appena inferiori al 2012 (-2%). Seguono in ordine di importanza le lattughe, in positiva evoluzione il valore (+8%) con prezzi medi superiori rispettivamente del 6% e 10% con un offerta (+2% sul 2012) che rimane sui livelli simili alla media (-1%). In calo le produzioni per quanto riguarda i carciofi, con volumi inferiori del -4% sia rispetto alla precedente annata che rispetto alla media, hanno realizzato una PLV complessiva minore dell 8% sul 2012 e -11% sulla media, complici i prezzi medi annui in flessione rispettivamente del 8% e 11%. Nel 2013 l offerta di zucchine si riconferma su livelli simili all anno precedente (-1% sul 2012 e -4% sul ). Stabili rispetto al 2012 anche i prezzi medi annui realizzati che confermano lo stesso valore complessivo. Rispetto alla media invece le quotazioni medie annue registrano un aumento pari al +10%, consentendo al valore di attestarsi sul +6%. Positivo il posizionamento della PLV dei cavoli (+13% sul 2012 e +19% rispetto alla media), per i maggiori prezzi medi, rispettivamente +10% e 19%, spesi per volumi simili alla media e superiori di qualche punto percentuale rispetto al

9 Procedendo nella lista, troviamo i fagioli freschi la cui PLV registra un +6% sul 2012, le maggiori produzioni (+4%) sono state vendute a quotazioni medie annue di poco superiori al 2012 (+2%). Più accentuato invece miglioramento rispetto alla media del triennio precedente che vede produzioni minori del 3%, ma con un prezzo medio notevolmente superiore (+14%) e un conseguente PLV maggiore del 11%. PLV in aumento del 3% per quanto riguarda le fragole, ma con livelli che si riconfermano i medesimi del triennio precedente (+1%). I volumi risultano appena superiori al 2012 (+4%) e +2% rispetto alla media, ma i prezzi medi annui sono simili al 2012 e solo lievemente inferiori alla media (-1%). Per quanto riguarda gli altri prodotti, notiamo una PLV in aumento, rispetto al 2012 per carote (+11%), cipolle (+18%), peperoni (+11%), cavolfiori(+21%), meloni (+4%), radicchio (+2%), asparagi (+12%), ecc. Al contrario appaiono in riduzione melanzane (-3%), invidia (-1%), cocomeri (-21%). Di minore importanza gli altri prodotti. 9

10 2 Distribuzione regionale della PLV La regione che contribuisce maggiormente alla PLV ortofrutticola italiana rimane anche in questa occasione la Sicilia, la cui rappresentatività nel 2013 si è attestata sul 17% del totale. Circa il 30% della PLV ortofrutticola siciliana è rappresentata dagli agrumi (arance e limoni in particolare), a cui seguono in ordine di importanza i pomodori il cui valore rappresenta mediamente il 13% del totale, uva da tavola (8%), patate e carciofi rispettivamente 6% e 7%. Altra regione molto rappresentativa in termini di ortofrutta è la Puglia che contribuisce per il 13% del totale. Le principali voci sono rappresentate dall uva da tavola (22% del totale 2013), pomodori (9%), finocchi (8%), carciofi (7%) e cavoli (6%). Dalla regione Campania proviene invece il 12% degli introiti ortofrutticoli nazionali. Le voci più importanti sono: lattuga (12% del totale 2013), pesche-nettarine (10%), fragole e patate (entrambe 9%), da sottolineare la notevole riduzione di importanza dei pomodori la cui rappresentatività, in termini di valore, passa mediamente dal 14% dei primi anni 2000 al 5% del Risalendo la penisola, segue per importanza la Campania la regione Emilia-Romagna la cui rappresentatività è del 12%. Le voci principali del comparto ortofrutticolo sono rappresentate per il 25% dalle pere, seguite da pesche-nettarine (11%), pomodori (8%), patate (6%) di minore importanza le altre voci. Rimane da citare il Veneto con un valore dell ortofrutta pari al 7% del totale nazionale. Particolarmente rappresentativa l'uva venduta (escluso uva da tavola) che rappresenta il 20% del valore ortofrutticolo regionale, seguita dalle mele (11%), lattuga e radicchio rispettivamente 7% e 6%, fragole (6%). 10

11 ITALIA: Distribuzione in % della PLV ortofrutticola per le principali Regioni (anno 2013) Trentino Alto Adige media = 5% / anno 2013 = 6% Veneto media = 7% / anno 2013 = 7% Emilia-Romagna media = 12% / anno 2013 = 12% Lazio media = 6% / anno 2013 = 7% Puglia media = 13% / anno 2013 = 13% Campania media = 13% / anno 2013 = 12% Calabria media = 7% / anno 2013 = 6% Sicilia media = 17% / anno 2013 = 17% Fonte: elaborazioni CSO su dati INEA Analizzando l incidenza percentuale della PLV regionale rispetto alla PLV agricola totale, notiamo come il primato rimanga sempre alla Sicilia, con una rappresentatività pari al 58% (media ). Seguono in ordine di importanza i prodotti ortofrutticoli campani, le cui produzioni incidono per il 51% rispetto al valore agricolo complessivo regionale. Al terzo posto troviamo il Trentino Alto Adige (48%), mentre al quarto e quinto posto troviamo Calabria e Puglia entrambe al 46%. Seguono, con valori attorno al 42%, Abruzzo e Basilicata mentre, con una percentuale più bassa, variabile tra il 30% ed il 34%, troviamo Lazio e Sardegna. All Emilia Romagna è riserbato l undicesimo posto dell elenco, con una rappresentatività, nel triennio , pari al 27%, in linea con la percentuale media nazionale. Seguono Molise e Veneto al 19%, Piemonte e Marche rispettivamente al 14% e 13%, di minore importanza le altre regioni. 11

12 ITALIA: incidenza della PLV ortofrutticola su quella agricola (media periodo ) Fonte: elaborazioni CSO su dati INEA 12