LIONS CLUB CATANIA BELLINI Anno sociale PRESIDENTE: Prof. Dr. Giovanni Cantarella

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2 LIONS CLUB CATANIA BELLINI Anno sociale PRESIDENTE: Prof. Dr. Giovanni Cantarella * * * * * * * SEMPLICI CONSIGLI PER PREVENIRE L OBESITÀ E IL DIABETE (per gli studenti delle Scuole Medie Superiori) * * * * * * *

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4 Indice PREMESSE... 1 OBESITÀ... 3 DIABETE... 7

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6 Premesse Cari studenti, i soci del Lions Club Catania Bellini desiderano darvi nelle righe che seguono dei semplici consigli utili per prevenire alcune gravi malattie, quali l obesità e il diabete. Per quanto riguarda il diabete, come vedrete, si tratta di una malattia che, nella sua forma più comune e diffusa, insorge o si aggrava in età adulta, tipicamente a partire dai 40 anni. Potreste, quindi, chiedervi: se si tratta di una malattia degli adulti, perché parlarne a noi studenti che siamo giovani? La risposta è che tale malattia è causata o favorita da abitudini e stili di vita sbagliati, quali la sedentarietà e l eccesiva alimentazione, che portano all obesità che, a sua volta, è l anticamera del diabete. Tali errate abitudini e stili di vita si possono correggere solo in giovane età. Un illustre studioso ha affermato che è più facile far cambiare fede religiosa che modificare alcune abitudini inveterate, quali quelle relative all alimentazione. Vi in- 1

7 vitiamo quindi a leggere con attenzione questo opuscolo e, soprattutto, a tradurre in pratica i suggerimenti che in esso troverete. 2

8 Obesità L obesità consiste in un aumento del peso corporeo dovuto ad accumulo di grasso; poiché il grasso si deposita nel tessuto adiposo, l obesità può essere definita come un aumento della massa del tessuto adiposo. L obesità ha due effetti negativi: uno è di natura estetica, l altro, ben più grave, consiste nel fatto che l obesità favorisce l insorgenza di malattie quali l artrosi, il cancro del colon e della mammella (nella donna), il diabete, l iper-lipidemia (aumento dei grassi o lipidi nel sangue) e le malattie cardiovascolari. Val quindi la pena di prevenirla e combatterla. A seconda della prevalente localizzazione del grasso, esistono due tipi di obesità: l obesità ginoide, quando il grasso si accumula prevalentemente nel tessuto adiposo sottocutaneo a livello del bacino e delle cosce (una tendenza fisiologica nelle donne, donde l aggettivo ginoide ); e l obesità androide o addominale, quando il grasso si 3

9 accumula prevalentemente nel tessuto adiposo addominale (una tendenza fisiologica negli uomini, che spesso lamentano la pancetta, donde l aggettivo androide ). Mentre l obesità ginoide è poco dannosa, l obesità androide favorisce lo sviluppo delle malattie che abbiamo sopra ricordato. Il grado di obesità si può definire misurando il peso corporeo in relazione all altezza: dividendo il peso corporeo (Kg) per l altezza (metri) elevata al quadrato si ottiene l indice di massa corporea (IMC), che è considerato normale fino a 24, segno di obesità lieve o sovrappeso da 25 a 29, e segno di obesità conclamata oltre 29. [In alcuni casi, però, un aumento dell IMC può essere dovuto all aumento della massa muscolare e non all aumento della massa grassa]. Per valutare l entità dell accumulo di grasso (e anche per localizzare la sua sede prevalente) si misura la circonferenza della vita (a metà distanza tra l ultima costola e la cresta iliaca); negli adulti i valori si considerano normali fino a 94 cm nell uomo e a 80 nella donna, moderatamente aumentati tra 94 e 102 cm nell uomo e tra 80 e 88 cm nella donna e nettamente aumentati oltre 102 cm nell uomo e 88 cm nella donna. 4

10 L obesità è molto diffusa. In Italia circa il 35% degli adulti è in sovrappeso e oltre il 9% è obeso. L obesità è dovuta ad un eccesso di introduzione di calorie (con gli alimenti) rispetto al consumo di calorie (consumo di base + consumo legato all attività fisica); essa si può quindi prevenire e curare riducendo l apporto calorico (con una dieta ipocalorica) ed aumentando il dispendio energetico mediante l incremento dell attività fisica (usare meno l auto e l ascensore, praticare sport, etc.). La dieta deve essere limitata nella quantità ma non nella varietà dei cibi; bisogna tener tuttavia presente che, a parità di peso, i grassi contengono oltre il doppio di calorie rispetto alle proteine e ai carboidrati (o zuccheri). Particolare attenzione deve quindi essere prestata nel limitare l assunzione dei cibi ricchi in grassi (burro, panna, lardo, pancetta, carni grasse, etc.); è bene abbondare in frutta e specialmente nella verdura, cotta o cruda (ma condita con pochissimo olio!) Ulteriori dettagli debbono essere discussi e concordati con il medico curante. 5

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12 Diabete Il diabete mellito (che chiameremo semplicemente diabete) è una malattia caratterizzata dall aumento della glicemia, cioè del glucosio (un tipo di zucchero o carboidrato ) nel sangue. Nei soggetti normali la glicemia a digiuno può variare da 70 a 110 mg/dl (dl= 100 milli-litri di sangue); tra 110 e 125 mg/dl si ha la cosiddetta alterata glicemia a digiuno, una condizione che dovrebbe indurre a modificare la propria alimentazione e, più in generale, lo stile di vita (vedere avanti). Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono spesso sintomi iniziali di diabete. La diagnosi di diabete è certa quando il valore della glicemia raggiunge o supera 200 mg/dl in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio (assunzione di 75 gr. di zucchero). Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio definiscono, invece, la cosiddetta ridotta tolle- 7

13 ranza al glucosio. Sia la alterata glicemia a digiuno che la ridotta tolleranza al glucosio possono evolvere nel tempo verso un diabete conclamato. Il diabete, a parte le complicanze acute (che possono arrivare fino al coma), può causare le temute complicanze croniche, che insorgono dopo circa 7-8 anni di malattia e che comprendono: (a) lesioni dei piccoli vasi sanguigni (micro-angiopatia), che danneggiano gli occhi (retinopatia diabetica, che può portare alla cecità) ed i reni (nefropatia diabetica, che può portare all insufficienza renale che necessita dell applicazione del rene artificiale ); (b) lesioni delle arterie medio-grandi o aterosclerosi (macro-angiopatia) che insorgono precocemente ed evolvono rapidamente, causando infarto cardiaco, trombosi cerebrale, gangrene agli arti inferiori (con pericolo di amputazioni), etc.; (c) lesioni dei nervi periferici (neuropatia somatica), con perdita della sensibilità (che porta ad ulcerazioni per traumi inavvertiti, specie ai piedi) e del tono muscolare; (d) lesioni dei nervi viscerali (o neuropatia autonomica), che causa alterazioni car- 8

14 diache e del tubo digerente e, nell'uomo, impotenza sessuale. Si tratta quindi di un complesso di complicanze che può compromettere l intero organismo. Esistono due tipi di diabete: il diabete di tipo 1 ed il diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 1 (giovanile o magro) insorge in giovane età ed è dovuto alla ridotta o assente produzione di insulina, l ormone che stimola i tessuti a utilizzare il glucosio che, quindi, aumenta nel sangue. Questo tipo di diabete è piuttosto raro e difficile da prevenire. Più importante ai nostri fini è il diabete di tipo 2 (dell adulto o grasso); esso insorge il più spesso dai 40 anni in poi ed è dovuto alla resistenza dei tessuti all azione dell insulina. E questa la forma più comune di diabete, che colpisce circa il 5% della popolazione (ma è probabile che la percentuale sia anche più alta, poiché nella fase iniziale molti casi sfuggono alla diagnosi). Per la sua frequenza, dunque, il diabete del tipo 2 o dell adulto rappresenta una vera malattia sociale. Inoltre, il diabete è una malattia insidiosa, in quanto all inizio (e per molto tempo) non dà segni di sé e comincia a manifestarsi soltanto in fase avanzata con au- 9

15 mento della quantità di urina (poliuria) e aumento dell appetito (che porta all assunzione di quantità eccesive di alimenti). Il diabete di tipo 2 è dovuto ad una predisposizione ereditaria (spesso diversi membri della stessa famiglia sono diabetici) ed a fattori ambientali, quali l eccessiva alimentazione, la sedentarietà ed il conseguente aumento del peso corporeo o obesità. E per questo motivo che quasi tutti i diabetici del tipo 2 sono obesi o comunque in sovrappeso. L associazione di obesità, diabete e altre patologie (aumento dei lipidi nel sangue, aumento della pressione arteriosa, etc.) costituisce la sindrome metabolica; questa sindrome è molto frequente nelle popolazioni del mondo occidentale, ove prevalgono l abbondanza di cibo e la sedentarietà, e costituisce un grave fattore di rischio per le malattie cardio-vascolari (es.: infarto cardiaco). La prevenzione del diabete del tipo 2, specialmente importante per i soggetti che hanno familiarità positiva per il diabete (cioè, che hanno diabetici tra i loro familiari e parenti), consiste nel prevenire l obesità con le semplici misure sopra indicate: riduzione della dieta e incremento dell attività fi- 10

16 sica. In presenza di diabete conclamato, è necessario consultare il medico curante. 11

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