Riunione del Gruppo Politiche Marittime

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1 Riunione del Gruppo Politiche Marittime Priorità del gruppo di lavoro per il La Programmazione europea e la cooperazione territoriale tra le Regioni Mediterranee progetti marittimi e costieri 7 e 8 Febbraio 2008 ROMA E con grande piacere che la Regione Lazio ha voluto cogliere l occasione di ospitare il Gruppo di Lavoro Politiche Marittime della Commissione Intermediterranea della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime. Estendo il mio benvenuto anche a tutti quei colleghi che da 13 Regioni costiere del Mediterraneo hanno raccolto l invito a partecipare a questa riunione ed a loro va il mio augurio di buon lavoro. Tramite la rete di contatti sviluppati nell ambito dell operazione quadro europea Beachmed-e, rivolta ai problemi della difesa delle coste e di cui si farà cenno in seguito, si è avuta l occasione di incrociare le attività della Regione Lazio con quelle del Gruppo di Lavoro, impegnato sulla più ampia tematica delle Politiche Marittime. Lo sviluppo di un rapporto più stretto con questa struttura operativa della Commissione Intermediterranea rappresenta un opportunità per la Regione Lazio sia per i propri meccanismi di organizzazione interna, finalizzati ad operare in modo coordinato nell ambito delle Politiche Marittime, sia per confrontarsi con le realtà delle altre Regioni mediterranee e trovare nuovi spunti per uno sviluppo sostenibile ed armonico delle nostre coste. Questa esigenza di coordinamento è stata sancita ed organizzata nella Legge Regionale 1/2001 detta dei Litorali dove si afferma tra l altro che La Regione, quale membro della Conferenza delle Regioni periferiche marittime dell'europa, promuove e favorisce le relazioni interregionali e le politiche di partenariato fra le Regioni del Mediterraneo. Da quanto già noto in precedenza e dagli scambi avuti in questi giorni, altre Regioni del mediterraneo si sono dotate di nuovi STRUMENTI per far fronte ai numerosi problemi delle Politiche Marittime del Mediterraneo, dove convergono molti dei grandi problemi del nostro tempo: dalle conseguenze dei processi di globalizzazione e di trasformazione delle logiche commerciali, ai problemi ambientali del global warming, dal problema delle risorse del mare al problema della pace e della sicurezza. 1

2 L impegno che ci viene richiesto come Amministrazioni della costa mediterranea è quello di proporre nuove soluzioni e più avanzati sistemi per gestire le problematicità che, fra nuove e storiche, ci si pongono di fronte. Vorrei fornire alcuni elementi per inquadrare in particolare le problematicità della Regione Lazio. Il territorio del litorale laziale assorbe una popolazione pari a circa il 17 % di quella regionale, (con abitanti nel 2005) e rappresenta un area fortemente influenzata dalla vicinanza della capitale che ha prodotto un fenomeno di metropolizzazione del litorale e di conurbazione dell area costiera. In effetti l area costiera vede il coinvolgimento della capitale tramite il Municipio XIII, il quale assorbe il 22,8% della popolazione del litorale. Sui 378 comuni del Lazio i 24 comuni costieri rappresentano da soli il 40% del PIL regionale, ovviamente non tenendo conto del dato prodotto da Roma. Inoltre molte attività economiche strettamente marittime sono presenti sulla costa (porti, cantieristica, e pesca). Il litorale laziale indubbiamente presenta le peculiarità ed i problemi di una costa antropizzata da anni i cui abitanti hanno da sempre avuto un rapporto forte con il mare e dal quale hanno da sempre tratto un vantaggio diretto. Negli ultimi decenni tale rapporto si è modificato poiché da un economia legata principalmente ad attività strettamente marittime, si è passati ad un economia basata sul turismo. Ciò ha contribuito, analogamente a quanto avvenuto lungo molte coste del Mediterraneo, ad aumentare l urbanizzazione della costa con conseguenze significative per l ambiente. Inoltre l agricoltura intensiva praticata in alcune zone e l aumento della antropizzazione nelle fasce interne della Regione con inadeguati sistemi di depurazione, hanno comportato un aggravamento dell inquinamento del mare. Anche gli interventi operati dall 800 in poi sugli alvei dei fiumi hanno comportato uno squilibrio della dinamica di autoripascimento delle spiagge, sulla cui fruizione oggi si basa una buona parte del turismo costiero laziale. La Regione Lazio partecipando alla consultazione del Libro Verde sulla futura politica marittima europea insieme alle altre regioni marittime italiane, ha evidenziato le proprie problematiche ed espresso le proprie proposte non solo per la protezione 2

3 ambientale ma anche per quelle legate allo sviluppo economico delle attività produttive correlate più o meno direttamente con le attività marittime e costiere sempre al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla strategia di Lisbona e di Göteborg. Per questo già dal 2001 la R.L. attenta ai problemi della costa e del mare ha promosso uno STRUMENTO DI INTERVENTO per lo sviluppo sostenibile del litorale laziale che oggi per noi rappresenta un esperienza di gestione di politica marittima integrata. Questa iniziativa legislativa regionale (L.R. 01/01), già citata in precedenza e che ha istituito una cabina di regia, composta dai Direttori delle direzioni regionali che a vario titolo si occupano delle attività legate al mare, rappresenta ad oggi, il luogo per discutere e lo strumento per attuare la politica marittima della Regione Lazio. Anche nei documenti di programmazione economico finanziaria della RL lo sviluppo di una politica dell economia del mare risulta essere un obiettivo fondamentale. I programmi finanziati con fondi regionali attualmente si concentrano non solo sul risanamento ambientale del mare e della costa ma anche sulle problematiche portuali e sullo sviluppo turistico costiero. Ma forse l aspetto più innovativo che riguarda la programmazione regionale nel settore legato allo sviluppo della politica marittima regionale è quello alla RICERCA sulla risorsa mare avendo come obiettivo la creazione di un centro di eccellenza nel settore della biologia marina con l intento di promuovere azioni nel settore della ricerca farmacologia, del turismo, dell inquinamento marino e dell acquacoltura innovativa. Nello stesso ambito sono previsti inoltre accordi di ricerca con l istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (Insean) con l intento di finalizzare gli interventi alla creazione di un vero e proprio tecnopolo del mare. Anche la formazione professionale della Regione Lazio nel 2007 ha realizzato un polo di formazione per la nautica. Tutto questo ha però bisogno di continuare ad essere gestito con un approccio integrato ed olistico anche attraverso un confronto costante con le regioni marittime europee. Il POR regionale, proprio rispondendo a questa necessità ha posto all interno delle attività di cooperazione territoriale, gli obiettivi legati all attuazione dello sviluppo dell economia del mare, alla governance del settore marittimo, ed alla creazione e potenziamento di cluster marittimi nonché alla attuazione di una politica integrata nella gestione della zona costiera (ICZM). 3

4 A tal proposito la R.L. ha promosso la realizzazione di un lavoro mirato ad adattare/personalizzare la metodologia ICZM alle coste laziali per raggiungere gli obiettivi che la stessa si prefigge e cioè di una programmazione dello sviluppo: sostenibile a livello ambientale, equo a livello economico, responsabile a livello sociale ed adeguato a livello culturale. A sovrintendere tale lavoro è stata posta una Commissione che ha visto il coinvolgimento di diverse strutture della Regione Lazio, dell Università di Cassino, dell Università della Tuscia, dell Università La Sapienza di Roma, dell Osservatorio dei litorali, della Litorale Spa ed il suo Osservatorio. Alcuni risultati di questo lavoro verranno meglio illustrati nella sessione pomeridiana quando la questione della Gestione Integrata verrà affrontata. Vorrei soffermarmi peraltro con più attenzione sui nuovi SISTEMI ORGANIZZATIVI che le Regioni stanno promuovendo per una Politica Marittima coordinata e sostenibile, argomento che credo sia centrale per il Gruppo di Lavoro e per il dibattito che seguirà. Fra i nuovi SISTEMI che la Regione Lazio ha messo in atto per affrontare alcuni degli aspetti della Politica Marittima è senz altro da menzionare la Litorale SpA, istituita nel 2000 quale strumento di ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA REGIONALE PER IL RAFFORZAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE, DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E DEI SERVIZI DI SVILUPPO NEI COMUNI COSTIERI DELLE PROVINCE DI ROMA, VITERBO E LATINA. La Litorale S.p.A. ha svolto e svolge attività di supporto tecnico alla Regione Lazio quali l assistenza tecnica alla realizzazione dei progetti e all erogazione di finanziamenti ad enti pubblici e privati. La Litorale S.p.A. si configura quindi come nuovo strumento di attuazione della politica regionale in ordine allo sviluppo economico, sociale e occupazionale della Regione Lazio, con particolare riferimento al litorale laziale. Le priorità d intervento sui litorali, affrontate mediante uno specifico Programma Integrato di circa 35 milioni di euro, hanno riguardano il ciclo integrato delle acque, la difesa delle coste e l utilizzo di energie rinnovabili, elementi che costituiscono il fondamento della qualità ambientale. In particolare sul fronte dei problemi connessi all erosione delle coste ed al problema dei cambiamenti climatici, la Regione Lazio ha messo in atto un altro SISTEMA ORGANIZZATIVO costituito da un complesso di iniziative che ha portato allo sviluppo di nuove tecnologie quali quella del ripascimento dei litorali. 4

5 La Regione Lazio ha affrontato dal 1999 ad oggi un IMPEGNATIVO PROGRAMMA DI LAVORI per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro che ha consentito la ricostituzione di circa 30 Km, su un totale di circa 70 Km, di spiagge sottoposte ad un forte attacco erosivo, con oltre 7 milioni di metri cubi di sabbia utilizzati per il ripascimento. Senza voler entrare nel dettaglio tecnico delle esperienze maturate in questo campo, si vuole evidenziare come all individuazione ed all applicazione di una nuova tecnologia si è subito manifestata indispensabile ed indifferibile L ESIGENZA DI CONFRONTO con altre realtà affini a quella della nostra Regione. Un esigenza di verifica delle modalità di ricerca dei giacimenti di sabbia, di verifica dei controlli ambientali, di verifica della sostenibilità in genere della tecnologia adottata e così via. I progetti europei Beachmed e Beachmed-e sono nati proprio sulla base di questa esigenza ed hanno rappresentato il terreno di confronto e analisi di tutti gli aspetti connessi alle nuove tecnologie di difesa delle coste sabbiose. Lo sviluppo del confronto ha portato a nuove prospettive ma in particolare ha fatto scaturire originali processi di carattere anche politico tra cui spicca con particolare evidenza la CARTA DI BOLOGNA siglata nell aprile del 2007, promossa dall assessore Bruschini della Regione Emilia Romagna e siglata dagli Assessori delle Regioni Liguria, Toscana, Lazio, Languedoc-Roussillon e Catalunya. Recentemente alla Carta ha aderito ufficialmente anche l Associazione dell Arco Latino che come noto riunisce le amministrazioni costiere di secondo livello nuts, ovvero Province e Dipartimenti del Portogallo, Spagna, Francia ed Italia ed altre regioni del Mediterraneo sono pronte alla sigla della Carta. Nella Carta di Bologna oltre ad essere ribadite le azioni di sostegno alla promozione di nuovi progetti nel campo della difesa delle coste, viene promossa la costituzione di un OSSERVATORIO INTERREGIONALE ED EUROPEO. E questo un passaggio da evidenziare in quanto evidenzia concretamente la volontà delle Regioni di assumere un RUOLO DA PROTAGONISTE rispetto a problematiche di natura interregionale quale le azioni di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici lungo le coste del Mediterraneo. Questi processi che nascono dalle esigenze reali, dalla diretta responsabilità di gestione del territorio, costituiscono gli elementi fondanti per l individuazione di soluzioni innovative ed effettivamente applicabili. 5

6 Tutte le più avanzate soluzioni per risolvere non solo i problemi di difesa della costa ma in genere qualsiasi problema di gestione del territorio, scaturiscono dalla partecipazione diretta delle Amministrazioni coinvolte che, tuttavia, non si limitano più ad assumere un ruolo consultivo ma diventano soggetti attivi che propongono soluzioni innovative e di ampio respiro. Il carattere europeo di queste soluzioni viene acquisito e deve essere perseguito mediante le nuove forme di collaborazione tra le Regioni dei diversi Stati membri europei, partendo da quelle più strutturate e di valenza politico generale come la stessa Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime, arrivando a quelle di natura più tecnica-settoriale quali Osservatori, Associazioni od ancora a quelle forme di natura anche temporanea quali i progetti europei, nell ambito della cooperazione regionale od in altri contesti programmatici. Quello che è da auspicare e da promuovere è il dispiegarsi di tutte quelle forme di collaborazione interregionale su problematiche concrete, su aspetti specifici dove e la contiguità territoriale agli stessi problemi da parte delle Amministrazioni regionali può fornire risposte originali ed efficaci alle sfide del terzo millennio. Nel ribadire l impegno concreto della Regione Lazio per il perseguimento di questi obiettivi comuni, rivolgo il mio sincero augurio al Gruppo di Lavoro ed a tutti i colleghi delle Regioni ospiti per un proficuo lavoro e per il raggiungimento di nuovi e sempre più innovativi ed originali risultati per una Politica Marittima Europea delle Regioni. Roma, 7 febbraio

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