RISTORAZIONE COLLETTIVA: COSA MANGIANO I BAMBINI FUORI CASA
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- Sara Ferri
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1 DOTT.SSA AMINA CIAMPELLA Studio Ciampella Consulenze Alimentari RISTORAZIONE COLLETTIVA: COSA MANGIANO I BAMBINI FUORI CASA La ristorazione a scuola e all asilo nido, si occupa della alimentazione dei bambini dai pochi mesi sino ai 14 anni di età. Le realtà in cui il servizio viene proposto sono estremamente diverse per dimensioni e localizzazione del territorio e dell utenza, politiche alimentari ed impostazione del menu, gestione diretta o appaltata del servizio, sistemi di erogazione del pasto. La grande complessità dei sistemi di Ristorazione Scolastica sono essenzialmente determinati dai diversi ruoli e responsabilità dei soggetti che hanno uno specifico interesse per questo servizio: Comuni, scuole, bambini e loro famiglie, ASL, Aziende fornitrici. Pertanto, è difficile fornire un informazione quantitativa sulla qualità del Sistema di Ristorazione in termini di soddisfazione dei bisogni e delle attese degli utenti. Sarebbe interessante definire un metodo che consenta di soddisfare due importanti esigenze: 1. Confrontare nel tempo la performance di un dato sistema di ristorazione, consentendo di valutarne e dirigerne l evoluzione nel senso del miglioramento. 2. Confrontare sistemi diversi e attivare la possibilità di effettuare confronti (benchmarking) fra Comuni diversi, società di catering diverse, sistemi scolastici diversi, generando così competizione e collaborazione, flussi d informazione anch essi essenziali al miglioramento. In ogni sistema di ristorazione considerato, gli elementi costitutivi della qualità del servizio, da cui dipende la soddisfazione dei bisogni e delle attese dei bambini, sono: La qualità nutrizionale, sensoriale e igienica del pasto La qualità del servizio in termini di condizioni organizzative: igiene, tempi e modi, incluse le attività pre- e post-pasto La qualità dell ambiente in termini di condizioni logistiche, ambientali e strutturali La qualità dell inserimento del pasto nell orizzonte educativo dei bambini, cioè il livello di educazione (personale, scolare, familiare, sociale) dei bambini al rapporto con il cibo E infine, più difficile da valutare, ma essenziale: La qualità della comunicazione e del rapporto fra bambini famiglie - autorità scolastica - fornitore del pasto - autorità responsabile del servizio. Soltanto una valutazione integrata di questi cinque elementi può fornire un quadro significativo della qualità della ristorazione. 1 Associazione culturale ONLUS Giuseppe Dossetti: i Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti Via Giulio Salvadori 14/16, Roma Tel Fax segreteria@dossetti.it
2 Associazione G. Dossetti: i Valori P.A.N. Prevenzione Alimentazione Nutrizione GIOVANI ED ALIMENTAZIONE: LET S MOVE! Camera dei Deputati, Palazzo Marini RISTORAZIONE COLLETTIVA: COSA MANGIANO I BAMBINI FUORI CASA AMINA CIAMPELLA TECNOLOGO ALIMENTARE STUDIO CIAMPELLA@GMAIL COM STUDIO.CIAMPELLA@GMAIL.COM
3 ..SPESSO CI PREOCCUPIAMO QUANDO IL BAMBINO MANGIA POCO, RARAMENTE QUANDO MANGIA TROPPO..
4 Nella ristorazione scolastica come riusciamo a declinare le indicazioni del Ministero della Salute e delle Linee guida regionali? sappiamo che il pranzo a scuola è un momento conviviale altamente didattico e di socializzazione nel quale i bambini interiorizzano corrette posture e buone regole di comportamento a tavola, attività di aiuto e sostegno ai più piccoli.
5 Ma, in generale, ancora non riusciamo a: tener conto della colazione consumata, o non consumata, a casa fornire uno spuntino a metà mattina a base di frutta evitando le merende portate tt da casa ( Vi sono Comuni che lo effettuano!) individuare id porzioni idiverse per ogni diversa età individuare unità di misura delle porzioni che differenzino le necessità fisiologiche di ogni bambino e siano comprese dai bambini: un pugno, una mano, una manciata, un mestolo, una palla da tennis, una pallina da ping pong, un cucchiaio, un bicchiere ecc.. tener conto della sazietà individuale pur nel rispetto di tener conto della sazietà individuale, pur nel rispetto di regole condivise
6 I bambini si basano naturalmente sul loro senso di fame o sazietà: dovrebbero decidere da soli quanto mangiare. Con porzioni adatte a loro, è più semplice «vuotare il piatto», senza doverli spingere a farlo.
7 RISTORAZIONE DEVE TENER CONTO DI ELEMENTI MOLTO CRITICI DEL CONTESTO CULTURALE, IN PARTICOLARE DI: Inserimento del pasto nell orizzonte educativo dei bambini, quindi del livelli di educazione: personale, scolare, familiare, sociale. Qualità della comunicazione e del rapporto tra: bambini, Famiglie, Autorità scolastica e sanitaria, Fornitore del dlpasto, Autorità responsabile del servizio. Tradurre tutto ciò in valutazioni coerenti e riproducibili non è facile, ma è necessario se si vuole proporre una ristorazione scolastica di qualità!!
8 Progettazione del sistema Controllo a feedback della filiera Preparazione del capitolato di appalto Programmazione dei menù Assegnazione dell appalto Programmazione della logistica Programmazione del sistema di gestione Approvvigionamento delle derrate Preparazione delle vivande Distribuzione delle vivande Somministrazione e consumo Programmi di educazione alimentare
9 UNA VALUTAZIONE INTEGRATA DELLA QUALITA DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Attualmente manca un metodo condiviso di valutazione della qualità della ristorazione scolastica e un accordo su quali siano gli elementi da prendere in esame per effettuare tale valutazione. La qualità da valutare, quella cheriguardalacorrispondenzaalleatteseeaibisogni (la soddisfazione) dei bambini, non può riguardare soltanto il cibo, ma anche il servizio, l ambiente ed il contesto fisico e culturale nel quale il pasto è consumato. Si dovrebbe parlare di qualità della ristorazione i oppure di qualità della fruizione del pasto e non di qualità del pasto che molti identificano toutt court con la qualità del cibo.
10 Si intende per QUALITÀ DEL CIBO la qualità intrinseca nelle sue tre fondamentali componenti: SICUREZZA. QUALITÀ NUTRIZIONALE. QUALITÀ SENSORIALE.
11 SICUREZZA riguarda a sua volta due temi fondamentali: IGIENE: cioè l assenza di contaminanti biologici, chimici e particellari che possano produrre un danno alla salute del consumatore. protezione nei riguardi delle ALLERGIEe INTOLLERANZE ALIMENTARI. Il rischio allergenico è più subdolo di quello igienico: Le sostanze da considerare come contaminanti sono componenti degli alimenti.
12 QUALITÀ NUTRIZIONALE Riguarda gli apporti di nutrienti e di componenti funzionali della dieta cioè componenti in grado di esercitare un benefico effetto protettivo nei confronti di malattie croniche e dismetaboliche. Aspetto fondamentale soprattutto nella programmazione dei menù. E in stretta relazione con le Tuttavia prescrizioni del Capitolato assumono significativo rilievo per d Appalto dappalto e con le gli aspetti nutrizionali alcuni punti raccomandazioni formulate dal di verifica come: Servizio Nutrizione dell Autorità i cambiamenti di menù, Sanitaria Locale il rispetto delle grammature le percentuali di rifiuto di cibi nutrizionalmente significativi (verdura, frutta, pesce, carni, ecc.)
13 QUALITÀ SENSORIALE: Direttamente correlata all appetibilità del cibo Il più significativo motivo di gradimento o di rifiuto del cibo Quest aspetto deve essere valutato: con grande serietà, metodo ed attenzione evitando critiche generiche o personali mettendosi nell ottica e nella sensibilità degli utenti E possibile che un cibo considerato gradevole e appetitoso dagli adulti, non lo sia per i bambini. Per questo, concentriamoci sui piatti che sono rifiutati dai bambini!
14 NON CONSUMO RIFIUTO RIMANENZE Impiego e diffusione di un metodo per una valutazione semplice e riproducibile Definizione di indicatori misurabili Progetto condiviso di cambiamento
15 SPRECO INUTILE È QUELLO EVITABILE ATTRAVERSO: COERENZA CON LE POLITICHE LOCALI E SANITARIE INFORMAZIONE E TRASPARENZA SULLE FILIERE E LE MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI, SULLE GRAMMATURE IMPIEGATE FLESSIBILITA E CONDIVISIONE DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO: IN CUCINA E NELLA DISTRIBUZIONE.
16 LA LEGGE DEL BUON SAMARITANO: Il disegno di legge ha origine dalla necessità di: ridare valore al cibo che fino ad oggi veniva sprecato perché invenduto o non recuperabile anche se non consumato facilitare l'attività delle organizzazioni che distribuiscono viveri e generi alimentari ai bisognosi. In virtù dell'equiparazione delle ONLUS al consumatore finale, questa Legge: facilita la rivalorizzazione di prodotti alimentari produce un effetto volano sulle donazioni di cibo, incoraggiando gli interventi a favore delle persone in stato di disagio.
17 GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA QUALITA DELLA RISTORAZIONE, DA CUI DIPENDE LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI E DELLE ATTESE DEI BAMBINI, SONO: 1. La qualità nutrizionale, sensoriale e igienica del pasto. 2. La qualità del servizio in termini di condizioni organizzative: igiene, tempi e modi, incluse le attività pre e post pasto. 3. La qualità dell ambiente in termini di condizioni logistiche, ambientali e strutturali. 4. La qualità dell inserimento del pasto nell orizzonte educativo dei bambini, cioè il livello di educazione (personale, scolare, familiare, sociale) dei bambini al rapporto con il cibo. E INFINE, PIÙ DIFFICILE DA VALUTARE, MA ESSENZIALE: 5. La qualità della comunicazione e del rapporto fra bambini famiglie autorità scolastica fornitore del pasto autorità responsabile del servizio. Soltanto una valutazione integrata di questi elementi può fornire un quadro significativo della qualità della ristorazione. it i
18 SOCIETÀ DI RISTORAZIONE FAMIGLIE COMUNI PORTATORI DI INTERESSE BAMBINI SCUOLE ASL
19 Io, il cibo e gli altri, nel mondo e nel tempo Io, il cibo e la società in cui vivo 3 4 Io, il cibo e la famiglia 2 1 Io, il cibo e il mio corpo
20 GRAZIE DELL ATTENZIONE AMINA CIAMPELLA TECNOLOGO ALIMENTARE
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