IL CTS IN LABORATORIO. Il quarto step: l eredità dell esperienza - consolidare la collaborazione tra aziende e scuole
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- Carlo Lentini
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1 IL CTS IN LABORATORIO Il quarto step: l eredità dell esperienza - consolidare la collaborazione tra aziende e scuole Ancona, Bari, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Modena, Reggio Emilia, Torino, Varese maggio 2012
2 Il sistema di indicatori: perché costruirlo Con il riordino, la scuola ha il compito di certificare le competenze La didattica delle competenze richiede l attivazione degli studenti (didattica attiva, didattica laboratoriale, alternanza) La didattica delle competenze ha nella valutazione delle prestazioni degli studenti il suo momento centrale la valutazione è elemento qualificante della didattica
3 LAVORARE PER LA CERTIFICAZIONE La certificazione supera l autoreferenzialità della scuola. Le capacità dello studente devono essere riconoscibili al di fuori della scuola e in campo internazionale. La certificazione rende trasparente ciò che sa e sa fare. Il linguaggio della certificazione deve poter essere riconosciuto sul mercato professionale Per valutare una competenza occorre osservare una prestazione. Naturalmente, «non è possibile decidere se uno studente possieda o meno una competenza sulla base di una sola prestazione. Per poterne cogliere la presenza si deve poter disporre di un insieme di prestazioni particolari. Queste assumono il ruolo di base informativa e documentaria utile a ipotizzarne l esistenza e il livello raggiunto» (Linee guida nazionali). L osservazione, rilevazione, valutazione delle prestazioni deve essere sistematica e continuativa.
4 IL PERCORSO DELLA CERTIFICAZIONE 1. Selezione della competenza da valutare (certificare) le competenze indicate dal MIUR 2. Declinazione di ciascuna competenza in prestazioni descritte in termini operativi e osservabili 3. Individuazione e selezione degli elementi che permettono di verificare l adeguatezza della prestazione e di misurarla (indicatori) 4. Effettuazione della verifica mediante: 1) l analisi del risultato; 2) l analisi del processo; 3) la registrazione dei comportamenti 5. Riconduzione dei risultati delle prestazioni alle competenze Se la declinazione della singola competenza in prestazioni è stata accurata, è semplice aggregare tutti i risultati ottenuti nelle prestazioni in rapporto alla competenza. 6. Valutazione del grado di possesso della competenza per confronto con uno standard 7. Certificazione del grado di possesso della competenza atto formale e pubblico
5 Le finalità della collaborazione tra aziende e scuole Identificare e analizzare le competenze richieste dalle imprese allo scopo di favorire la rispondenza della programmazione didattica alla domanda professionale; Promuovere esperienze formative (alternanza scuola-lavoro) orientate allo sviluppo delle competenze e rivolte a studenti, diplomati (mediante il ricorso alla formazione tecnica superiore, IFTS e ITS), giovani già inseriti in azienda (apprendistato e formazione continua); percorsi formativi anche articolati su più annualità; Mettere a punto un sistema di accertamento e certificazione delle competenze in uscita dalla scuola, per fornire al mercato professionale e alle aziende evidenza della preparazione raggiunta.
6 Lo sviluppo della collaborazione Sviluppo della didattica: Consolidamento delle esperienze di alternanza; potenziamento delle attività di laboratorio e di attività laboratoriali (anche con il trasferimento di prassi formative aziendali); Rapporto con i dipartimenti di indirizzo: identificazione dei basic (competenze irrinunciabili, sia di indirizzo che trasversali) Certificazione delle competenze: sviluppo del sistema di indicatori anche rispetto alla didattica ordinaria e disciplinare proposta di criteri di valutazione progettazione e avvio di un attività di placement per i diplomati
7 Il CTS IN LABORATORIO Gli obiettivi approfondire e selezionare le competenze da sviluppare mediante i percorsi dell istruzione tecnica, tenendo conto delle specificità locali della domanda e delle potenzialità di offerta delle scuole; realizzare di uno o più percorsi formativi in alternanza scuolalavoro, che sviluppino le competenze selezionate in stretta collaborazione tra aziende e scuole, sia nella fase di progettazione, sia in quelle di gestione e valutazione dei risultati; allenarsi alla collaborazione tra aziende e scuole per utilizzare l esperienza del lavoro comune sulla formazione delle competenze come punto di partenza per la costituzione di Comitati Tecnico Scientifici, di scuola o di rete di scuole, capaci di un azione particolarmente efficace, in cui la partecipazione delle aziende non sia soltanto formale.
8 La costituzione dei Comitati Tecnico Scientifici quale composizione? quali funzioni? di istituto o di indirizzo?
9 Quale composizione? [gli Istituti Tecnici] possono costituire, nell esercizio della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, (...) dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa; possono dotarsi, nell esercizio della loro autonomia didattica e organizzativa, [di] un comitato tecnico-scientifico, composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l organizzazione delle aree di indirizzo e l utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità (Regolamento per il riordino degli istituti tecnici, art. 5, comma 3)
10 Quali funzioni? Le aree in cui il CTS esercita la propria funzione consultiva e di proposta devono essere intese come strettamente inerenti la programmazione didattica per quanto concerne: l organizzazione (del curricolo) caratterizzante le aree di indirizzo, allo scopo di precisarne e declinarne gli esiti di apprendimento in termini di competenze acquisite dagli allievi; la funzionalizzazione (del curricolo) alle specificità che le competenze d indirizzo assumono sul territorio in cui la scuola opera, utilizzando gli spazi di autonomia e flessibilità. il CTS è uno strumento per rompere la cosiddetta autoreferenzialità della scuola, ma anche per far meglio apprezzare agli stakeholder il contributo che essa può offrire per la qualificazione professionale dei giovani; esso può dare maggior credibilità ai modi con cui la scuola si presenta all esterno, contribuendo ad aumentare l efficacia delle iniziative di orientamento in ingresso, di placement, o di ricerca di partnership.
11 di istituto o di indirizzo? Rapporto personale, frequente, continuativo Vicinanza territoriale Possibile concorrenza tra scuole partner Conoscenza reciproca meno puntuale difficoltà per la distanza Difficile reperibilità aziende Difficoltà a garantire la presenza Domanda professionale circoscritta Minore possibilità di confronto Partecipazione delle aziende più motivate Maggior rappresentatività della domanda territoriale Confronto e scambio tra scuole Confronto e scambio anche tra aziende
12 La costituzione di CTS di indirizzo: l ACCORDO DI RETE Un accordo che sancisce e evidenzia la volontà di collaborare senza prestabilire obblighi giuridici per i partner Aziende e scuole firmatarie dell Accordo assumono il ruolo di partner fondatori del CTS. I partner possono cooptare nuove aziende o nuove scuole. Tutte le altre aziende e scuole dell indirizzo possono collaborare: a) con proposte, buone prassi, strumenti; b) utilizzando e diffondendo proposte, buone prassi, strumenti promossi dal CTS. La scuola capofila presiede il CTS e coordina e organizza le attività; è referente per tutte le scuole dell indirizzo che collaborano con il CTS. Un azienda capofila, si assume il ruolo di coordinare la partecipazione delle imprese.
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