Lezione 3: 7 marzo. Stadio pre-operatorio. Laboratorio di lettura guidata del testo L Epistemologia Genetica (J. Piaget) 04/04/17
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- Guido Mosca
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1 Lezione 3: 7 marzo Stadio pre-operatorio I sottostadio (2-4 anni): conoscenza rappresentativa preoperatoria p. 72 Non si è più legati alla realtà del qui e ora L azione viene interiorizzata e il soggetto sa fare rappresentazioni mentali dell ambiente Il soggetto diventa capace di: -classificare, ordinare, mettere in corrispondenza -dare un inizio di spiegazioni causali Terza, quarta e quinta lezione 1
2 p Perché pre-operatorio? OPERAZIONI = azioni interiorizzate che fanno parte di un sistema organizzato di azioni interconnesse, di una struttura Nel primo sottostadio le azioni non sono ancora connesse fra di loro, ovvero i mediatori tra soggetto e oggetto sono ancora PRE-CONCETTI à non si può parlare ancora di operazioni + si tratta di pre-relazioni La sola causalità attribuita agli oggetti è ancora psicomorfica (gli oggetti sono una sorta di esseri viventi ricalcati sull azione a loro propria) Terza, quarta e quinta lezione 2
3 Distinzione epistemologica tra le due forme di assimilazioni per mezzo di schemi senso-motori e per mezzo di concetti La prima differenzia ancora male i caratteri dell oggetto dalle azioni del soggetto relative a questi oggetti. La seconda poggia sui soli oggetti - sia presenti che assenti - e nello stesso tempo libera il soggetto dai suoi legami con la situazione attuale, dandogli la facoltà di classificare, disporre in serie, mettere in corrispondenza con maggiore mobilità e libertà. II sottostadio (5-6 anni) pp Terza, quarta e quinta lezione 3
4 All età di 5-6 anni il bambino si distacca dall egocentrismo proprio degli anni precedenti, iniziando a percepire l idea di spazialità rapportandosi con ciò che lo circonda attraverso delle «funzioni costituenti». funzioni costituentisi e non ancora costituite, perché queste ultime si formeranno allo stadio delle operazioni concrete à comporteranno una quantificazione effettiva, mentre le prime restano qualitative Esempio: filo disposto ad angolo retto à il bambino sa prevedere che tirando una delle due estremità, uno dei suoi segmenti aumenta e l altro diminuisce di lunghezza, ma per mancanza di quantificazione non supporrà l uguaglianza A = B dei segmenti. Terza, quarta e quinta lezione 4
5 LIMITI p. 79 È un momento di passaggio tra le azioni e le operazioni vere e proprie In sostanza La funzione costituente non è reversibile Si parla di semilogica: per mancanza di operazioni inverse e perché non c è ancora una struttura operativa che implichi causalità tra variabili Terza, quarta e quinta lezione 5
6 PROGRESSO NELLA LOGICA p. 80 Grazie ai progressi dell assimilazione coordinatrice (Coordinazione tra le azioni concettualizzate) à In questo stadio il bambino dissocia l individuo dalla classe Le classificazioni non sono più solo figurali (basate su somiglianze e differenze) Terza, quarta e quinta lezione 6
7 OPERAZIONI DI CLASSIFICAZIONE: - Il bambino non possiede ancora la capacità di regolare quantitativamente i termini «tutti» e «alcuni» per mancanza di reversibilità; Es: per comprendere che A<B è necessaria la reversibilità A=B A e la conservazione del tutto B una volta dissociata la parte A della sua complementare A Es: Una delle manifestazioni più evidenti della irreversibilità del pensiero è data dai compiti di conservazione Terza, quarta e quinta lezione 7
8 ESEMPIO: ESEMPIO Terza, quarta e quinta lezione 8
9 L attenzione è centrata solo su una caratteristica per volta Il bambino considera gli stati anziché le trasformazioni che li hanno provocati Inoltre Nel campo della causalità vi è assenza di transitività Es. se mostriamo al soggetto tre bicchieri di forme diverse, A contenente liquido rosso, C uno azzurro e B vuoto, e se poi, dietro uno schermo, travasiamo A in C e reciprocamente, per mezzo di B, il soggetto vedendo il risultato immagina che abbiamo versato nello stesso tempo A direttamente in C e C in A senza passare per B. Terza, quarta e quinta lezione 9
10 Lezione 4: 14 marzo Lo stadio operatorio concreto I sottostadio (7-8 anni) p. 83 Reversibilità= capacità di comprendere che gli effetti di una operazione possono essere annullati da una operazione inversa OVVERO Ripercorrere le proprie azioni mediante un sistema di operazioni mentali coerenti Terza, quarta e quinta lezione 10
11 Emergono le operazioni mentali caratterizzate da reversibilità, per cui a ogni operazione corrisponde l operazione inversa, all addizione corrisponde la sottrazione. La reversibilità segna la genesi del pensiero logico che diventa più flessibile ed efficace, anche se pur sempre legato ad oggetti ed eventi concreti per funzionare riflettere su nozioni puramente astratte ed ipotetiche non è ancora possibile ESEMPIO: LA SERIAZIONE p. 84 Terza, quarta e quinta lezione 11
12 i soggetti del primo sottostadio preoperatorio procedono per coppie o per terne ma senza poterle in seguito coordinare in una serie unica i soggetti del secondo sottostadio preoperatorio giungono alla serie corretta, ma per tentativi e correzioni degli errori. I soggetti del primo sottostadio operatorio concreto utilizzano spesso un metodo esaustivo che consiste nel cercare dapprima l elemento più piccolo, poi il più piccolo di quelli che restano, ecc. NOVITA utilizzare le relazioni < e >, non l una a esclusione dell altra, ma simultaneamente. CHIUSURA DEI SISTEMI (pp ) Prima della seriazione operatoria il soggetto giungeva a seriazioni empiriche ottenute per tentativi; prima delle classificazioni operatorie con quantificazione dell inclusione (A<B) il soggetto giungeva a costruire collezioni figurali o anche non figurali. Prima della sintesi del numero sa già contare fino a certi interi ma senza conservazione del tutto al momento delle modificazioni figurali La struttura operatoria finale appare come il risultato di un processo costruttivo continuo, ma la fusione delle anticipazioni e delle retroazioni comporta una chiusura del sistema su se stesso: i suoi legami diventano necessari. Questa necessità è originata da un passaggio limite, perché una chiusura non può essere più o meno completa e solo al momento in cui essa è totale produce questo carattere di interdipendenze necessarie Terza, quarta e quinta lezione 12
13 pp Comprensione della TRANSITIVITA - Comprensione del fenomeno della CONSERVAZIONE: la caratteristica essenziale degli oggetti non viene modificata da cambiamenti nel loro aspetto superficiale il soggetto afferma semplicemente che uno stesso insieme o uno stesso oggetto conserva la sua quantità passando dagli stati A a B, perché non abbiamo tolto né aggiunto niente Con la conquista del pensiero reversibile si può comprendere il principio di conservazione Es: Terza, quarta e quinta lezione 13
14 p. 88 I progressi che segnano l inizio dello stadio delle operazioni concrete implicano in realtà tre momenti solidali: Il primo è quello di una Astrazione riflettente, che trae dalle strutture inferiori quanto è necessario per costruire le superiori: per esempio l ordinazione che costituisce la seriazione è tratta dalle ordinazioni parziali che intervengono già nella costruzione delle coppie, terne. Poi si passa alla Coordinazione che mira ad abbracciare la totalità del sistema e tende così alla chiusura. Ed infine si parla di Autoregolazione che giunge ad equilibrare le connessioni secondo i due sensi, diretto e inverso, della costruzione. 3 momenti essenziali di ogni costruzione operatoria pp LA CAUSALITÀ Terza, quarta e quinta lezione 14
15 LIMITE: IL CONCRETO p. 93 Le operazioni sono «concrete» = poggiano ancora direttamente sugli oggetti È come nei livelli preoperatori MA la differenza è che a queste azioni si dà una struttura operatoria, cioè componibile in maniera transitiva e reversibile. Alcuni oggetti si presteranno più di altri a questa strutturazione à la forma non può essere separata dai contenuti e che le stesse operazioni concrete si applicano con sfasamenti cronologici a contenuti differenti Es. il peso è una forza e il suo dinamismo causale ostacola le strutturazioni operatorie à la conservazione della quantità, la seriazione, la transitività delle equivalenze sono padroneggiate, nel caso dei pesi, solamente verso i 9-10 anni e non a 7-8 anni Terza, quarta e quinta lezione 15
16 p della classificazione Strutture di raggruppamenti Le composizioni delle strutture delle operazioni concrete procedono solo per gradi (solo per contiguità) e non secondo una qualsiasi combinazione Es. si possono riunire le chiocciole e le lumache facendone una classe naturale, ma non si può fare questo riunendo chiocciole e cammelli Differenza rispetto alla successiva combinatoria formale (stadio operazioni formali) II sottostadio (9-10 anni) p nasce l operazione logica: le azioni già interiorizzate in forma simbolica cominciano ad essere organizzate in sistemi/strutture dotate di reversibilità à Il bambino trasforma le operazioni logiche in concetti - emerge una coordinazione dei punti di vista in rapporto ad un insieme di oggetti Terza, quarta e quinta lezione 16
17 p. 96 capacità di mettere in evidenza covariazioni quantitative mettere in corrispondenza relazioni seriate o classi Terza, quarta e quinta lezione 17
18 pp NOVITA - le operazioni logico-matematiche, comprese quelle spaziali, giungono ad uno stato d estensione e d utilizzazione massime - lo sviluppo delle ricerche e delle spiegazioni causali, in progresso rispetto a quelle del primo sottostadio conduce il soggetto a sollevare l insieme dei problemi cinematici e dinamici che non è ancora in grado di risolvere con i mezzi operatori di cui dispone, comportando una serie di squilibri. GLI SQUILIBRI: Portano a completare strutture operatorie già costruite e per la prima volta stabili, costruendo sulla loro base «concreta» queste «operazioni su operazioni», che costituiranno le operazioni proposizionali o formali Terza, quarta e quinta lezione 18
19 Stadio operatorio formale (11-12 anni) pp Novità delle operazioni formali 2 3 Terza, quarta e quinta lezione 19
20 1) Il pensiero diviene formale = consente di condurre ragionamenti corretti senza partire da un dato esperienziale OVVERO capacità di astrarre dal contesto (concreto/simbolico) à il pensiero non è più legato a eventi o oggetti 2) Si delinea il pensiero formale o ipotetico deduttivo à Consente di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche Dedurre conseguenze sul piano teorico e sperimentale Eseguire ipotesi per verificare l ipotesi suddetta L operazione deduttiva che conduce dalle ipotesi alle loro conclusioni è interproposizionale, ossia consiste in una operazione effettuata su delle operazioni. la capacità di operare sulle operazioni = generare ipotesi sulla base delle possibili relazioni che il soggetto istituisce logicamente Pensiero interproposizionale L operazione deduttiva che conduce dalle ipotesi alle loro conclusioni è interproposizionale Il pensiero interproposizionale consente di verificare se alcuni tipi di affermazioni, collegate da connettivi logici (se allora; se; o ) sono vere o false Es. La contraddizione la tautologia Fare operazioni di operazioni (pensiero alla seconda potenza) = elaborare relazioni tra relazioni (proporzioni) e coordinare due sistemi di riferimento. Terza, quarta e quinta lezione 20
21 3) Coordinare le operazioni logiche in un sistema globale di relazioni (logica combinatoria nella risoluzione dei problemi) Il soggetto in grado di generare fin dall inizio tutti i possibili risultati o tutte le possibili combinazioni e questo a prescindere dal fatto che essi si siano verificati o meno in passato o che si verificheranno in futuro Lezione 5: 21 marzo Terza, quarta e quinta lezione 21
22 Biogenesi delle conoscenze - Cap. II pp Piaget ha studiato la storia della conoscenza all'interno della storia naturale per mostrare come la complessità di risposte già manifestate dall'organismo nelle sue interazioni con l'ambiente possa prolungarsi nella complessità delle risposte fornite dal soggetto conoscente nelle sue interazioni con i suoi domini di esperienza Il problema centrale della epistemologia genetica è la storia naturale della conoscenza à inserire la storia della conoscenza nella storia naturale Il progetto della epistemologia genetica è costruire una epistemologia biologica che si fondi sulla nozione di sviluppo e determini i meccanismi dei processi con cui le varie forme di conoscenza si costituiscono Terza, quarta e quinta lezione 22
23 Il progetto della epistemologia genetica è costruire una epistemologia biologica Il problema epistemologico viene posto in termini biologici in base a tre interpretazioni possibili: 1. Accordo tra lo sviluppo delle operazioni logico - matematiche e quello dell esperienza proviene dalle informazioni fornite dall ambiente; 2. questa convergenza deriva da un origine comune che sarebbe ereditaria (apriorismo-genetica biologica); 3. le conoscenze logico-matematiche sono legate a meccanismi biologici derivanti da autoregolazioni più generali. Piaget, oltre l empirismo di Lamarck pp Terza, quarta e quinta lezione 23
24 Il fenotipo è il prodotto di un interazione continua tra l attività del genoma e le influenze esterne per ogni influenza dell ambiente possiamo individuare la norma di reazione che fornisce l ampiezza delle variazioni individuali possibili. L idea che la conoscenza sia data solo dall esperienza viene abbandonata perché tralascia un elemento essenziale per comprendere le relazioni tra organismo e ambiente, la dottrina lamarckiana della variazione e dell evoluzione Jean-Baptiste de Lamarck ( ) à gli organismi sono il risultato di un processo graduale di modificazione che avviene sotto la pressione delle condizioni ambientali. Secondo Lamarck le differenze dipendono dal modo in cui gli esseri viventi ricevono le influenze dell ambiente esterno (modificando le loro abitudini). Le abitudini sono il fattore esplicativo fondamentale delle variazioni morfogenetiche dell organismo e della formazione degli organi. Terza, quarta e quinta lezione 24
25 Lamarck sottovaluta il ruolo evolutivo delle dinamiche di ordine endogeno Concepisce un organismo che subisce l impronta di un azione esterna L organismo, in seguito ad uno squilibrio provocato da un cambiamento dell ambiente, attraverso una soluzione originale sfocia in un nuovo equilibrio. MANCANO: il potere endogeno di mutazione e combinazione il potere attivo di autoregolazione Il fenotipo come risposta del genoma alle sollecitazioni ambientali à non significa che l organismo abbia soltanto subìto l impronta di un azione esterna, ma vi è stata un interazione Le nozioni di stimolo risposta vanno riorganizzate: Passare da uno schema S à R (in questa prospettiva la risposta è una semplice replica dello stimolo e l apprendimento una registrazione dei dati esteriori) Ad uno schema S ßà R (all inizio non c è uno stimolo, ma una sensibilità allo stimolo che dipende dalla capacità di fornire risposte à l apprendimento dipende dall evoluzione delle competenze (perché lo stimolo susciti una certa risposta è necessario che il soggetto e il suo organismo siano capaci di fornirla). Terza, quarta e quinta lezione 25
26 Nella prospettiva lamarckiana la risposta è una semplice replica allo stimolo: perciò l acquisizione consisterebbe nell apprendimento come registrazione dei dati esteriori. Invece, se la questione preliminare è la capacità di fornire risposte, ne risulterebbe che l apprendimento dipenderebbe essenzialmente dall evoluzione delle competenze. Piaget, oltre l innatismo di Lorenz pp Terza, quarta e quinta lezione 26
27 Konrad Lorenz ( ) etologo Sostiene l innatismo delle strutture conoscitive: le categorie del sapere sarebbero biologicamente preformate come condizioni preliminari a qualunque esperienza Es. le pinne nei pesci si sviluppano per una programmazione ereditaria, molto prima che ne possano fare uso L innatismo è rappresentato dallo schema stimolo-risposta : STIMOLO è di provenienza ambientale RISPOSTA è un energia interna all organismo (innata) che agisce senza apprendimento, sostenuta dall istinto. Si tratta di una biologia troppo restrittiva Viene superata dall idea del fenotipo come il prodotto di un interazione indissociabile tra fattori ereditari e influenza dell ambiente è impossibile tracciare un limite tra ciò che è innato e ciò che è acquisito Tra questi due termini si trova la zona delle autoregolazioni proprie dello sviluppo Costituiscono la condizione preliminare delle trasmissioni ereditarie Terza, quarta e quinta lezione 27
28 Per rendere conto dei comportamenti cognitivi bisogna rifarsi a fattori ENDOGENI à Tutto ciò che è ENDOGENO deriva da una programmazione ereditaria I fattori di autoregolazione sono endogeni ma i loro effetti non sono innati Se il ruolo delle trasmissioni ereditarie sembra limitato nello sviluppo delle funzioni conoscitive, allora bisogna mettere da parte gli istinti, che comportano una programmazione ereditaria. Invece bisogna comprendere il passaggio dall istinto all intelligenza, ovvero il processo di frantumazione degli istinti p. 119 La frantumazione dell istinto da vita a due movimenti correlati: 1. L interiorizzazione (diretto al senso logico matematico) 2. L esternalizzazione (diretto agli apprendimenti e alle condotte orientate verso l esperienza) MA Il ricorso all eredità non fa che spostare all indietro i problemi di genesi, senza risolverli Terza, quarta e quinta lezione 28
29 Piaget, oltre il neodarwinismo p. 120 Lamarck credeva all eredità dell acquisito e vedeva nell azione dell ambiente l origine dei caratteri innati Il neodarwinismo considerava che le variazioni ereditarie si producono senza alcuna relazione con l ambiente, il quale fa solo una selezione delle cose più favorevoli alla sopravvivenza. L adattamento è una risposta dell organismo alle esigenze dell ambiente inteso come causa che determina la direzione del cambiamento à è un adattamento progressivo (volto all ottimizzazione) Nella prospettiva di Piaget l adattamento è una risposta attiva del sistema e l espressione della capacità di costruire un mondo compatibile ai vincoli dell ambiente Terza, quarta e quinta lezione 29
30 Il modello del neodarwinismo viene sostituito dai modelli circolari = un insieme di circuiti fra le variazioni interne e l ambiente Le radici biologiche delle strutture cognitive non si devono ricercare né nell azione esclusiva dell ambiente, né in quella di una preformazione innata, ma in quella delle autoregolazioni, che funzionano mediante questi circuiti e tendono intrinsecamente all equilibrio La teoria gerarchica dell evoluzione s. J. Gould, e. s. Vrba (1986) Nasce proprio dal bisogno di osservare in modo nuovo i fenomeni evolutivi e di discostarsi dalle illegittime semplificazioni dell invisibile semplice I fenomeni evolutivi sono reti complesse di interazioni tra sistemi, livelli di gerarchie e gerarchie diverse tra loro. Supera il binomio classico mutazione/selezione naturale Terza, quarta e quinta lezione 30
31 Ex-attamenti Supera il binomio classico mutazione/selezione naturale Riconosce la causalità circolare che vede connessi gli aspetti genealogici e gli aspetti ecologici del vivente. Non solo relazioni causali upward (all insù), ma anche downward (all ingiù) Il falso pollice del panda Terza, quarta e quinta lezione 31
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