LA GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE IN UN AREA PROTETTA: ELEMENTI DI ATTENZIONE E OPPORTUNITÀ
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1 Parco Ticino LA GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE IN UN AREA PROTETTA: ELEMENTI DI ATTENZIONE E OPPORTUNITÀ CONVEGNO LA DISINFEZIONE NEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ACQUE orientamenti e criticitá Giovedì 28 Maggio 2015 Università degli Studi dell'insubria - Aula Magna Via Dunant 3 - Varese
2 IL PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO Il Parco Lombardo della Valle del Ticino venne istituito con Legge Regionale n. 2 il 9 gennaio Fu il primo Parco Regionale d Italia e fu espressione di una volontà dei cittadini, furono raccolte infatti firme che portarono all elaborazione di una legge di iniziativa popolare. Il Parco Lombardo del Ticino comprende un area di vaste dimensioni ( ettari) in cui sono presenti emergenze eccezionali e condizioni di eccellenza per quanto attiene elementi naturali, valori architettonici e paesaggistici, beni culturali e storici. Il Parco lombardo comprende l intero territorio di 47 Comuni delle Province di Varese, Milano e Pavia. Nel 1985 la Regione Piemonte ha istituito nel territorio della Provincia di Novara il contermine Parco piemontese del Ticino che si estende su parte del territorio di 11 Comuni su un area di Ha.
3 Parco Ticino La Valle del Ticino Riserva della Biosfera (MAB) Il 16 dicembre 2002 il Direttore Generale dell UNESCO, ha formalizzato ufficialmente l ingresso della Valle del Ticino nel programma MAB dell UNESCO, includendo il territorio dei Parchi Regionali Lombardo e Piemontese del Ticino tra le Riserve Mondiali della Biosfera. Nel Parco Lombardo della Valle del Ticino sono stati riconosciuti: 14 Siti di Importanza Comunitaria (secondo la Direttiva Habitat 92/43/ CEE): ha. 1 Zona di Protezione Speciale Boschi del Ticino (secondo la Direttiva Uccelli 79/409/CEE): ha.
4 OBIETTIVI DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO Sicurezza idraulica, tutela della qualità delle acque del fiume e della naturalità del percorso fluviale Conservazione del sistema forestale perifluviale Conservazione del paesaggio e delle aree agricole Conservazione del paesaggio agricolo Difesa del suolo agricolo, formulazione e sostegno di indirizzi colturali agricoli con caratteristiche di sostenibilità (agricoltura biologica ed integrata) Controllo dello sviluppo urbanistico dei centri abitati (perimetri di iniziativa comunale orientata) e delle nuove infrastrutture. Fin dal momento dell istituzione, tuttavia, in materia di tutela delle acque si è compreso che il Parco era privo di reali strumenti normativi con cui operare.
5 La storica presenza dei Parchi del Ticino ha certamente giocato un ruolo fondamentale nel conservare l integrità di una fascia perifluviale, che ha permesso quindi di mantenere attive le funzioni di immenso filtro naturale, nonostante le forti pressioni che insistono su quest area, e anche su ambiti esterni (il Canale Scolmatore delle Piene di Nord Ovest, che recapita nel Ticino le acque inquinate dei bacini idrografici posti a nord di Milano). Questa situazione, tuttavia, non deve nascondere il fatto che, sebbene la qualità delle acque del Ticino sia fra le migliori nel panorama dei fiumi dell Italia settentrionale e non solo, da tempo il fiume non è più balneabile e i parametri microbiologici mostrano livelli di inquinamento significativi, che negli ultimi anni hanno evidenziato un sensibile peggioramento, a riprova dell incremento della pressione antropica. E evidente quindi che, nonostante una forte spinta normativa volta alla tutela del patrimonio idrico superficiale e gli sforzi attuati dagli organismi competenti nella gestione e nel monitoraggio della qualità delle acque del fiume, non ultimi i Parchi del Ticino, con il loro impegno di salvaguardia e controllo dell intero ecosistema fluviale, nel corso degli anni non si sono registrati gli attesi miglioramenti della qualità delle acque del fiume.
6 Programma di monitoraggio della qualità delle acque Nel 1998, come atto volontario, il Parco ha assunto il ruolo di coordinatore degli enti lombardi e piemontesi ufficialmente preposti al controllo delle acque al fine di raccogliere e pubblicare i dati riguardanti Ticino. A partire dal 2000 il Parco lombardo, con la collaborazione del Parco piemontese, ha organizzato un proprio programma di monitoraggio con la definizione di stazioni di campionamento distribuite sull intera asta fluviale, senza volersi sostituire agli Enti competenti, ma con l obiettivo di approfondire alcuni aspetti specifici. Dal 2002 ha allargato la propria area di indagine ai principali affluenti, in particolare quelli che ricevono reflui trattati dai depuratori ed ha effettuato diversi censimenti degli impianti, per mettere in evidenza la presenza di fonti di inquinamento puntuali particolarmente impattanti sui sistemi acquatici.
7 Il Ticino e i suoi affluenti: indagati speciali ü Campagne di monitoraggio chimico-fisico, biologico e microbiologico ü Applicazione dell Indice di Funzionalità Fluviale ü Censimento degli scarichi ü Censimento e classificazione dei depuratori che recapitano i reflui nel bacino del Ticino (anni 2000 e 2004) ü Promozione della fitodepurazione
8 Il Ticino e i suoi affluenti: indagati speciali Il Parco del Ticino ha condotto nel corso del 2003 un indagine sui sistemi di depurazione operanti nei comuni del Parco del Ticino. ü Sono stati censiti 60 depuratori attivi che possedevano uno scarico che raggiunge direttamente o indirettamente, tramite affluenti, il fiume Ticino; il censimento ha coinvolto anche depuratori di comuni non ricadenti nel territorio del Parco. ü Su 47 Comuni, 5 non possedevano un sistema di depurazione dei propri reflui; ad oggi la situazione è migliorata e solo un comune, peraltro di piccole dimensioni non è ancora dotato di impianto, ma sono in corso i lavori di costruzione. ü Il maggior numero di depuratori censiti ricadeva nella Provincia di Pavia (41 impianti), in gran parte di piccole dimensioni; in Provincia di Varese e Milano erano presenti rispettivamente13 impianti e 8 impianti, fra cui due grossi depuratori consortili (Lonate Pozzolo e Robecco sul Naviglio).
9 Le ricerche promosse dal Parco hanno messo in evidenza le numerose problematiche che vanno ad incidere sulla qualità delle acque del fiume Ticino e dei suoi principali affluenti. Di conseguenza, il Parco del Ticino ha intrapreso azioni di sensibilizzazione facendosi promotore di una serie di incontri con i Comuni, le società che gestiscono gli impianti, le Province, le ARPA e le Autorità d Ambito per creare tavoli di lavoro con la finalità di ricercare soluzioni adatte a risolvere i numerosi problemi di funzionamento e dimensionamento. Durante questi tavoli di lavoro, sono state proposte delle soluzioni ai problemi evidenziati per il raggiungimento dell obiettivo di miglioramento della efficienza degli impianti; in alcuni casi gli adeguamenti sono già in fase di attuazione, mentre in altri casi si sta valutandone la fattibilità. Vista l eterogeneità dei depuratori presenti nel Parco e le differenti soluzioni impiantistiche adottate sulla base delle caratteristiche qualitative e quantitative del refluo in ingresso, il Parco non ha potuto entrare nel merito di ogni singola scelta progettuale.
10 Sono stati sostenuti alcuni criteri di massima ritenuti imprescindibili per garantire la tutela degli ecosistemi acquatici dell area protetta: ü Divieto di utilizzo dell ipoclorito di sodio per i trattamenti di disinfezione (eccetto per soluzioni temporanee e in assenza di altre opzioni); in alternativa è stato proposto l acido peracetico, o altre soluzioni più onerose da un punto di vista impiantistico (raggi UV previa filtrazione, ozono, ecc.); ü In presenza di piccoli impianti poco efficienti e carenti di manutenzione è stato proposto il collettamento con impianti esistenti, ove economicamente e strutturalmente fattibile; ü Nel caso in cui gli insediamenti urbani fossero distribuiti in modo frammentario sul territorio comunale è stata fortemente sostenuta la realizzazione di impianti di fitodepurazione in aggiunta ai trattamenti attualmente utilizzati (vasche Imhoff, piccoli impianti a fanghi attivi); ü L aggiunta di una sezione fitodepurativa è stata comunque sostenuta anche per l affinamento depurativo di grossi impianti; ü Costruzione di vasche volano per l accumulo di acque di prima pioggia al fine di contenere l attivazione dei by-pass e gestire l aumento delle portate in ingresso ai depuratori in caso di piogge intense.
11 Ruolo della fitodepurazione nelle aree protette impianti di fitodepurazione sono oggi una soluzione valida e ormai piamente consolidata da numerose esperienze internazionali e nazionali, p finamento di acque che presentano un carico inquinante contenuto. ste soluzioni rappresentano anche un occasione di grande interesse poic tituiscono veri e propri habitat e ambienti acquatici, assolvendo a tutte le lteplici funzioni che caratterizzano le aree umide: siti di sosta e rifugio per ifauna migratoria e habitat colonizzabili dalle numerose e preziose comun nfibi e altre biocenosi locali legate agli ambienti acquatici e palustri. Molteplicità di funzioni depurativa valore paesaggistico naturalistica ricreativa e didattica
12 Ruolo della fitodepurazione nelle aree protette aree protette devono essere adottate soluzioni ecocompatibili, quali: iche di ingegneria naturalistica, iego di materiali naturali per l impermeabilizzazione dei bacini, zzo di specie vegetali reperite tra la vegetazione autoctona locale e lta di aree che possano eventualmente valorizzare un particolare ambito territoriale rco del Ticino, riconoscendo il valore e la versatilità degli impianti di fitodepurazio e ha promosso e incentivato la realizzazione nell ambito delle diverse possibilità d impiego amento delle acque scita dagli impianti di urazione tradizionale Trattamento di nuclei abitati di piccole dimensioni Abbattimento dell inquinamento diffuso (r idrografica minore e dai fenomeni di dilavamento
13 Impianti di fitodepurazione realizzati nel Parco del Ticino finissaggio del depuratore di Sesona in Comune di Vergiate depurazione dei lui in uscita dal epuratore di S. Antonino Ticino onate Pozzolo) odepurazione a zio degli sfioratori omune di Bernate epurazione delle e di prima pioggia Comune di Ferno trattamento dei reflui in uscita dal depuratore del Comune di Cassolnovo fitodepurazione per il trattamento di reflui civili in Comune di Nosate fitodepurazione e affinamento di reflui urbani della frazione di Lentate di Sesto Calende fitodepurazione di reflui urbani della frazione di Castelnovate (Vizzola Ticino) fitodepurazione di reflui civili a servizio del TRADE CENTER di Malpensa (Vizzola Ticino) fitodepurazione acque di prima e seconda pioggia del Centro intermodale HUPAC Gallarate Busto Arsizio
14 Grazie per l attenzione
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