Modulo Composizione urbanistica
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1 Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Facoltà di Architettura Corso di Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale Reggio Calabria, 23 marzo 2009 Modulo Composizione urbanistica anno accademico 2008/2009 Docente: arch. Antonio Maria LEONE Dottore di Ricerca in Pianificazione Territoriale 1
2 Argomenti lezioni precedenti Presentazione del corso Quaderno di appunti Glossario Urbanistico La Cartografia per la rappresentazione urbanistica Il disegno urbanistico come forma simbolica Tecniche di disegno e di rappresentazione 2
3 La percezione visiva
4 Rapporto tra figura e sfondo L'occhio riceve lo stimolo esterno luminoso che, passando attraverso il cristallino, forma sulla retina l'immagine capovolta. Poi, tramite il nervo ottico, l'immagine passa al cervello che la elabora, capovolgendola ancora. Gli stimoli sensoriali, che arrivano sulla retina e determinano il campo visivo, vengono elaborati dal cervello: cosa ci permette di individuare e distinguere i vari oggetti nell'insieme degli stimoli stessi? Vedere e distinguere gli oggetti significa organizzare una parte del campo visivo, separata da contorni, come figura in primo piano e spostare il resto in secondo piano, considerato come sfondo.
5 Un ruolo molto importante è svolto dai margini: infatti essi hanno una "funzione unilaterale", servono cioè a delimitare solo quelle parti del campo visivo che hanno carattere di figura, mentre la zona interfigurale, che assume fenomenicamente carattere di sfondo, è priva di forma: non ha cioè margini chiarimenti distinti. Quando non agiscono delle condizioni che regolano il rapporto figurasfondo, privilegiando una parte del campo visivo sulle altre, entra in campo la soggettività dell'osservatore. Nelle figure successive è affrontato il fenomeno appena esposto che può essere determinato da diversi fattori visivi, ecco alcuni esempi:
6 Il contrasto dei contorni concavi e convessi A prima vista si focalizzano come figure le parti verdi, perché il nostro cervello dà più importanza alle figure convesse rispetto a quelle concave. Però soffermandosi meglio a osservare, la parte rossa si può considerare anch'essa come figura.
7 Il contrasto tra elementi Se ci si sofferma a osservare la parte bianca si legge "esse"; se invece puntiamo l'attenzione sulle linee nere si vedono bastoncini sparsi.
8 La grandezza delle figure (che porta a considerare la zona più piccola come figura) Nota che le immagini oscillano, nella prima figura, tra due possibilità: due profili o un vaso mentre, nella seconda figura, fra tre possibilità: un viso frontale, due profili o un candelabro. Gli elementi che sono vicini, uno rispetto a un altro, equivalenti o omogenei tendono a essere raggruppati insieme: questo fenomeno è chiamato "raggruppamento". L'illusione vasi-profili è diventata famosa dallo psicologo danese Edgar Rubin nel 1915.
9 Le figure ambigue Il fenomeno preso in considerazione è l'inversione figura e lo sfondo. del rapporto tra la Le linee che definiscono i margini di certe figure possono dare origine a due immagini o a due sagome diverse. Per la nostra mente è difficile percepire simultaneamente due immagini significative. Pertanto, per percepire le due possibili "soluzioni percettive", si dovrà invertire alternativamente ciò che è visto come "figura" con ciò che è visto come "sfondo".
10 Angeli o diavoli? Considerando come sfondo il colore nero della sfera possiamo vedere tanti piccoli angeli bianchi; viceversa, invertendo lo sfondo, "compaiono" i diavoli neri.
11 Cigni Osservando questa figura, si possono notare cigni bianchi o neri, alternando il campo percepito come figura con il campo percepito come sfondo (bianco e nero).
12 Giorno o notte Osservando questa figura possiamo notare il giorno e la notte. Il giorno è la parte chiara a sinistra da cui traggono origine gli uccelli bianchi che volano verso la notte, mentre dalla parte destra, che rappresenta la notte, prendono il volo gli uccelli neri che si dirigono vero il giorno. Nella parte centrale della figura, l'inversione della figura con lo sfondo, ci porta a vedere alternativamente o il giorno o la notte.
13 Fumatore o viso femminile In questa immagine si può vedere un fumatore di pipa [se si pone la parte in nero come figura] o un viso femminile [se si porta in primo piano lo sfondo blu].
14 Tua moglie o tua suocera In questa immagine, si può vedere un viso di donna giovane, oppure il viso di una vecchia.
15 Le figure impossibili La geometria e le sue regole applicate al disegno ci permettono di rappresentare quello che vediamo in modo tale che il cervello lo ritenga simile alla realtà. Questo metodo ci consente anche di "ingannare" l'occhio e di rappresentare oggetti o spazi in false prospettive e renderli "impossibili".
16 Cascata (Escher) Questa figura è impossibile perché l'acqua salendo infrange le leggi gravitazionali. L'acqua è sullo stesso piano mentre le colonne la fanno sembrare su piani diversi.
17 L errata costruzione (Escher) In quest'opera gli angoli che scattono avanti e indietro durante le inversioni sono uniti da diagonali, qui nella figura questo principio appare in tre diverse forme: nell' architettura dello stesso edificio, dal modello tenuto in mano dal ragazzo che siede sulla panca alla base dell'edificio e nel disegno sul foglio di carta per terra.
18 Illusioni ottiche e deformazioni Le figure percepite sono sempre una esatta interpretazione dei segni esterni che la compongono? Le forme, le dimensioni e l'orientamento delle figure percepite corrispondono esattamente alla realtà esterna? In questa sezione si è cercato di mostrare alcuni fenomeni a cui la nostra mente non riesce a dare un'interpretazione logica, coerente e soprattutto aderente alla realtà fisica e sensoriale. Abbiamo esaminato diversi casi, cercando di spiegarne le cause.
19 Dritto o storto? A prima vista, guardando quest'immagine, le linee orizzontali non ci sembrano parallele ma convergenti (o divergenti). In realtà sono tutte rettilinee e parallele. Questo fenomeno è dato dalla disposizione irregolare dei quadretti bianchi e neri che confondono la mente.
20 Lungo o corto? Questa immagine ci evidenzia molto bene la discrepanza tra lunghezza fisica e lunghezza percepita. A noi sembra che il primo segmento rosso sia molto più corto rispetto al secondo, ma in realtà hanno entrambi la stessa lunghezza. Il fenomeno della concavità e della convessità interviene nella stimolazione della nostra mente nella lettura dell'immagine.
21 Le figure fantasma È proprio vero che i contorni e le superfici che noi percepiamo esistono sempre nella realtà esterna? O siamo noi che, per facilitare la lettura dell'immagine, inseriamo contorni e piani inesistenti? Certe combinazioni di figure incomplete danno luogo a contorni chiaramente visibili anche quando non esistono fisicamente. Tali contorni sono quindi una creazione del nostro sistema visivo. Vediamo alcuni esempi.
22 Cubo fantasma Gli spazi bianchi dei cerchi creano un'immagine: un cubo che a noi sembra ben definito ma che in realtà non esiste ed è solo una creazione della nostra mente.
23 Rettangolo fantasma Siamo di fronte a una formazione di una "superficie trasparente": la zona centrale, posta tra i cerchi e i settori di colore verde chiaro, pur essendo stimolata in modo uguale al resto dello sfondo esterno (bianco), si scinde in due strati sovrapposti. Si crea così un rettangolo trasparente, un immagine che non esiste realmente, ma è generato dalla nostra mente.
24 Esercitazione 24
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