Temperamento, Addiction ed esiti trattamentali: uno studio su un campione di adolescenti. (II Parte).

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1 Temperamento, Addiction ed esiti trattamentali: uno studio su un campione di adolescenti. (II Parte). Analisi dei dati Il nostro campione presenta un livello di disagio soggettivo molto alto così come rappresentato dall analisi dello stato psichico al momento della 1 visita. Tab 1 (stato psichico al momento della visita) Irritabilità Depressione s.misto N % 3 21% 3 21% 1 6% Ansia N % 2 14% Delirio N % 2 14% d.affettivo Variabil e Disforia Ipomania 1 6% 1 6% 1 6% 1 6% La maggior parte dei soggetti abita con la famiglia di origine e la qualità dei rapporti con i familiari è valutata in modo sostanzialmente positivo; solo 3 pazienti descrivono queste relazioni come pessime mentre per la maggior parte di loro le scelte variano da discreti (n.9 soggetti) a buoni (n.7 soggetti). Tab 2 QUALITA DEI RAPPORTI FAMILIARI BUONI DISCRETI PESSIMI MASCHI 5 24% 5 24% 3 14% NON RILEVATO FEMMINE 2 9,5% 4 19% 2 9,5% TOT 21 Non sembrano esserci differenze significative nella valutazione della qualità delle relazioni familiari da parte di maschi e femmine, e i dati risultano omogenei (chi square= non significativo). In 14 casi su 21 sono rispettati i criteri per la presenza di familiarità per le tossicodipenze nelle famiglie di origine e sempre nello stesso numero di soggetti riscontriamo problemi psichiatrici nelle famiglie di origine. 16

2 Grafico 1 non risponde 5% assenza familiarità 28% familiarità per disturbi psichiatrici e tosicodipendenze 67% La suddivisione tra maschi e femmine rispetto al tema della familiarità risulta essere la seguente: Grafico 2: Familiarita Problemi Psichiatrici Vs Sesso Dei Pazienti SI NO NON RISPONDE FAMILIARITA' PROBLEMI PSICHIATRICI MASCHI FAMILIARITA' PROBLEMI PSICHIATRICI FEMMINE 17

3 Grafico 3: Familiarita Problemi Dipendenza Vs Sesso Dei Pazienti SI NO NON RISPONDE FAMILIARITA' PROBLEMI DIPENDENZA DA SOSTANZE MASCHI FAMILIARITA' PROBLEMI DIPENDENZA DA SOSTANZE FEMMINE Nel nostro campione inoltre ben 13 soggetti (maschi= 8 e femmine=5) hanno presentato episodi psichiatrici clinicamente significativi nel corso della loro vita. Grafico 4: Episodi Psichiatrici Life Time SI NO NON RISPONDE EPISODI PSICHIATRICI SIGNIFICATIVI LIFE TIME MASCHI EPISODI PSICHIATRICI SIGNIFICATIVI LIFE TIME FEMMINE 18

4 Per ciò che concerne la storia tossicomanica e l accesso ai servizi possiamo notare che l invio sovente è stato attuato spontaneamente dai soggetti e solo in pochi casi proviene da altri servizi (2 casi non rilevati). Tab 3 BASSA SOGLIA MODALITA DI INVIO MEDIA SOGLIA ALTA SOGLIA SPONTANEO ALTRE MASCHI 1 5% 2 10% 9 48% 1 5% FEMMINE 1 5% 1 5% 3 17% 1 5% TOTALE 2 10% 1 5% 2 10% 12 65% 2 10% Inoltre dall osservazione dei dati emerge come questi pazienti pur presentando un quadro grave, appesantito da problemi con la giustizia (in 13 casi su 21; 8 maschi e 5 femmine) complicato ulteriormente dalla presenza di episodi psichiatrici lifetime (grafico 6.4) e familiarità (grafici 6.2 e 6.3) non ha avuto accesso se non in pochi casi a trattamenti specifici per le dipendenze come metadone, naltrexone o esperienze di comunità terapeutica. In accordo con i dati presenti in letteratura scientifica (Levi e Romani, 1999) ci aspettavamo una dimogeneità tra maschi e femmine per ciò che concerne i problemi con la giustizia (area dell antisocialità), l analisi statistica non conferma tale dato (chi square= non significativo) e cioè maschi e femmine in questa età, e nel nostro campione, tendono ad avere sovente comportamenti antisociali e problemi con gli apparati di controllo sociale. Tale dato è interessante in quanto mette in luce l importanza di un trattamento precoce e integrato delle tossicodipendenze in età evolutiva. 19

5 Tab.4 COMUNITA TERAPEUTICA TRATTAMENTI PER DIPENDENZA SI NO Non risponde o dato mancante 5 24% 13 62% 3 14% METADONE 4 19% 10 48% 7 33% NALTREXONE % 12 57% L assenza di trattamenti nel nostro campione potrebbe spiegarsi in parte a partire dallo studio dei dati per ciò che concerne la distribuzione delle sostanze stupefacenti. Dai dati emerge come la sostanza di inizio abuso sia rappresentata dalla cannabis mentre nel momento in cui si incista la dipendenza il campione viri con maggiore frequenza verso la cocaina e il poliabuso. (si veda tabella 5 e 6 seguenti) Tab 5 THC ALCOOL SOSTANZA DI INIZIO ABUSO BDZ OPPIACEI COCAINA MDMA POLIABU SO MASCHI 8 40% 1 5% 1 5% 1 5% 2 10% 13 65% FEMMINE TOT 3 15% 1 5% 1 5% 1 5% 1 5% 7 35% TOT 11 55% 1 5% 1 5% 1 5% 2 10% 1 5% 3 15% % 1 dato mancante 20

6 Tab 6 THC ALCOO L SOSTANZA PRIMARIA ABUSO BDZ OPPIACEI COCAINA MDMA POLIABUSO TOT MASCHI 2 12,5 % * 5 31,25% 5 31, % FEMMINE * 1 6,25% 1 6,25% 2 12,5% 4 25% 5 dati mancanti 2 12,5 % 1 6,25% 6 37,5% 7 43,75% 16 Grafico 5: Distribuzione Dati Per Sostanza Di Inizio Abuso oppiacei 5% bzd 5% alcool 5% cocaina 10% mdma 5% thc 55% poliabuso 15% 21

7 Grafico 6.Distribuzione Dati Per Sostanza Primaria Di Abuso oppiacei 6% thc 12% cocaina 38% poliabuso 44% Tutto ciò potrebbe stare a indicare una difficoltà del servizio a rispondere alle problematiche dei giovani tossicodipendenti che nella maggior parte dei casi (in questo sottocampione) non usano oppiacei e per i quali i trattamenti più standardizzati per questo tipo di dipendenza (metadone, naltrexone) non sono utilizzabili mentre le comunità terapeutiche tradizionali vista la giovane età non sono diffusamente utilizzate. Tale dato indurrebbe a pensare inoltre alla necessità di costituire sul territorio strutture specifiche per questa fascia di utenza. Un discorso a parte merita l alcol, nel nostro campione ne fanno uso continuativo 12 soggetti su 19 e se lo si considera insieme alle altre sostanze rileviamo che l area del poliabuso raggiunge il 63% dei casi. 22

8 Tab 7 ALCOL SI NO MASCHI 8 42% 4 21% FEMMINE 4 21% 3 16% Totale 12 63% 7 37% Dai dati sembra inoltre emergere una pericolosa sottovalutazione del pericolo rappresentato dall uso continuativo di cannabis, e dalla mancanza di politiche di trattamento specifiche (si veda tabella 6.4). Per ciò che concerne la diagnosi si osserva come i nostri pazienti possano rientrare nella classificazione tipica dell asse I del DSM e in particolare abbiamo riscontrato le seguenti diagnosi rappresentate nella tabella (6.8.) successiva. Tab. 8 DIAGNOSI ASSE 1 MASCHI FEMMINE Disturbo Psicotico NAS 1 5% 1 5% Disturbo affettivo NAS 4 19% 1 5% Disturbo Bipolare Disturbo Bipolare 1 2 9,5% Disturbo Bipolare % 5 22,5 Disturbo Depressivo Maggiore 1 5% ADHD 1 5% Disturbo Schizo-affettivo 1 5% Totale 13 62,5% 8 37,5% % 23

9 Anche in questo caso i rilievi statistici non evidenziano disomogeneità nella distribuzione delle diagnosi tra maschi e femmine (chi square= non significativo); sarebbe interessante per successivi sviluppi di questo studio ampliare il campione per osservare se e come i dati di maschi e femmine si raggruppino verso specifici quadri nosografici. Grafico 7 Distribuzione Diagnosi * Sesso diagnosi *sesso maschi femmine Un aspetto particolarmente interessante di questo studio è rappresentato dalla somministrazione al campione in 2 tempi del test C.G.I. (Clinical Global Impressions), questa scala è stata originariamente sviluppata per uno studio di vaste dimensioni sulla schizofrenia. Ha lo scopo di valutare il rapporto rischio/beneficio (cioè l efficacia) del trattamento in pazienti psichiatrici, è applicata dallo psichiatra il quale valuta ripetutamente, nel corso del trattamento, la gravità della malattia, le sue variazioni nel tempo e l efficacia terapeutica. Il periodo da prendere in considerazione è, per la Gravità della Malattia, la settimana precedente, per il Miglioramento Globale e per l Indice di efficacia, il tempo trascorso dall inizio del trattamento. La CGI consiste di 3 item, i primi due sono valutati su di una scala a 7 punti, oltre alla risposta non è stato valutato ; il terzo, indice di Efficacia, è una matrice simmetrica (4x4), che prevede perciò 16 possibili risposte in rapporto alla diversa combinazione dell ET e degli EC (più la risposta non valutato). 24

10 frequenze Dott.ssa Stefania Sciortino - Psicologa e Psicoterapeuta Questa scala è considerata valida e affidabile al punto da essere assunta come standard di riferimento. Al T0 emerge come il campione sia identificato da un livello di gravità molto alto, e in particolare 1 soggetto risulterebbe moderatamente ammalato ; 7 soggetti notevolmente ammalati ; 10 soggetti gravemente ammalati ; e 3 è tra i pazienti più gravi. Grafici 8 e 9 (TO-T1 x CGI) 12 T moderatament e ammalato notevolemnte ammalato gravemente ammalato è tra i pazienti più gravi dato mancante T Al T1 (dopo 3 mesi) si osserva una grande dispersione dei dati per cui in ben 10 casi (48%) non è stato possibile valutare lo stato di funzionamento, per un soggetto non si rileva nessun cambiamento (5%), 3 soggetti risultano lievemente peggiorati (14%); 5 soggetti moderatamente peggiorati (24%), e ben 2 soggetti risultano molto peggiorati (9%). 25

11 frequenze Dott.ssa Stefania Sciortino - Psicologa e Psicoterapeuta 12 T nessun cambiamento lievemente peggiorato moderatament e peggiorato molto peggiorato dato mancante T Tutti questi elementi mettono in luce nuovamente la gravità del nostro campione e la tendenza di questi soggetti ad abbandonare il trattamento, con tutti i rischi in termini di salute e qualità di vita che ciò comporta. Continuando ad analizzare i dati del nostro studio abbiamo voluto esplorare come i dati relativi all età evolutiva si incrociassero con le successive diagnosi e con l uso di sostanze. Le tabelle e i grafici seguenti illustrano tali relazioni. Tab 9 Diagnosi x età evolutiva (valutazione stato) DIAGNOSI Dist Psicotico Disturbo affettivonas D. Bipolare D. Depressivo Maggiore ADHD D. Schizo Affettivo TOT Età evolutiva tranquillo 2 10% 1 5% 1 5% 4 20% vivace 1 5% 1 5% 2 10% 4 20% introverso 1 5% 1 5% ADHD 3 15% 1 5% 1 5% 5 25% Dist. 1 5% 1 5% apprendimento variabile 2 10% 2 10% NR 1 5% 1 5% 1 5% 3 15% TOT 2 10% 4 20% 11 55% 1 5% 1 5% 1 5% % 26

12 I dati risultano disomogenei senza tuttavia raggiungere i livelli di significatività statistica, ciò anche a causa dell esiguità del campione, in particolare si evidenzia come la diagnosi più frequenti è quella di Disturbo Bipolare, mentre se guardiamo all età evolutiva osserviamo come la categoria maggiormente rappresentata nelle successive diagnosi sia quella di ADHD (come confermato nel capitolo precedente pp. 136 e seguenti). Ciò potrebbe stare ad indicare che tale fattore rappresenta un elemento di rischio per lo sviluppo di un successivo disturbo da abuso di sostanze, come in effetti i dati in letteratura sembrano evidenziare. Grafico 10 Diagnosi x età evolutiva La distribuzione delle sostanze stupefacenti incrociata con la valutazione di stato in età evolutiva mostra come l area del poliabuso sia quella maggiormente rappresentata, sia per gli ADHD, che x i tranquilli. 27

13 Tab 10 THC COCAINA SOSTANZE AMFETAMINA POLIABUSO TOT Età evolutiva tranquillo 1 6% 2 12% 3 19% vivace 1 6% 2 12% 3 19% introverso ADHD 1 6% 1 6% 2 12% 4 25% Dist. apprendimento 1 6% 1 6% variabile 1 6% 1 6% 2 12% NR 1 6% 2 12% 3 19% TOT 2 12% 6 36% 1 6% 7 46% % Grafico 11 Sostanza per età evolutiva 2,5 2 1,5 1 0,5 0 tranquillo vivace introverso ADHD THC 1 1 d. apprendi mento variabile cocaina anfetamina 1 poliabuso N.R. Ciò che colpisce è l assenza di soggetti che soddisfano i criteri per l uso di oppiacei e la prevalenza dell area del poliabuso, da ciò l importanza di implementare precoci e specifici protocolli di intervento per il trattamento delle dipendenze in età evolutiva. 28

14 Centrale per i nostri interessi è analizzare, inoltre, come si muovano i nostri dati rispetto alla variabile temperamento, i dati in letteratura (Perugi e Maremmani, 2005) evidenziamo come la ciclotimia e l ipertimia rappresentino un fattore di rischio per lo sviluppo di un disturbo da abuso di sostanze e che questi 2 fattori temperamentali sono in grado di fungere da catalizzatori di una serie di rischi di ordine infettivologico e tossicologico legati al grado di impulsività e di cecità al rischio (Perugi e Maremmani, 2005). I dati in letteratura (Signoretta, 2005) sostengono, inoltre, come le tipologie temperamentali sopracitate siano associati sovente ad un più elevato rischio di comportamenti antisociali e devianti. In accordo con queste ipotesi di partenza, abbiamo proceduto analizzando la distribuzione del temperamento nel nostro campione. Tab. 11 Ciclotimico 16 76,2 Ipertimico 3 14,3 Melanconico 1 4,8 Irritabile 1 4,8 TOT % Grafico 12 MELANCONICO 5% IRRITABILE 5% IPERTIMICO 14% CICLOTIMICO 76% 29

15 In accordo con i dati in letteratura (Perugi e Maremmani, 2005) i soggetti del nostro campione soddisfano per ben il 76% i criteri per il temperamento ciclotimico; tali dati assumono poi ulteriore significato se si analizza la distribuzione dei temperamenti incrociandola per la variabile sesso. Tab 12 SESSO MASCHI FEMMINE TOT N. CICLOTIMICO 8 61,5% 8 100% 16 IPERTIMICO 3 23% 3 MELANCONICO 1 13,5% 1 IRRITABILE 1 13,5% 1 TOTALE % 8 100% 21 In questo caso osserviamo che ben il 100% dei nostri soggetti di sesso femminile si raggruppano intorno alla ciclotimia, confermando le ipotesi di Akiskal secondo il quale questa tipologia prevarebbe nel sesso femminile. I dati dei maschi risultano più disomogenei e seppur senza raggiungere la significatività statistica (chi square= n.s.) evidenziano come anche in questo caso la ciclotimia sia iper rappresentata. La distribuzione può essere meglio osservata analizzando il grafico nella pagina successiva. 30

16 Grafico 13 maschi femmine 100% 61,50% 23% 13,50% 13,50% CICLOTIMICO IPERTIMICO MELANCONICO IRRITABILE Dall osservazione delle ricerche scientifiche emerge anche come ciclotimia e ipertimia siano sovente accompagnate da agiti e problematiche antisociali (Signoretta, 2005), il passo successivo che abbiamo intrapreso è stato quindi osservare come si muovesse il nostro campione rispetto alla relazione tra antisocialità e temperamento. I nostri dati ancora una volta sono in linea con le ricerche più recenti, in particolare si osserva che il 62% dei ciclotimici e il 100% degli ipertimici ha avuto problemi con la giustizia, mentre nessun soggetto degli altri temperamenti è stato coinvolto in questo tipo di difficoltà. Tab 13 N.SOGG. 21 PROBLEMATICHE ANTISOCIALI SI NO CICLOTIMICO 62% 38% IPERTIMICO 100% MELANCONICO 100% IRRITABILE 100% 31

17 Grafico 14 Un dato particolarmente interessante è emerso dall esplorazione delle modalità di uso di sostanze in relazione con le variabili temperamentali, come è lecito aspettarsi i ciclotimici tendono più degli altri ad abusare di alcol e a virare il loro comportamento verso il poliabuso ( questi dati differiscono leggermentante da quelli esposti in letteratura nell articolo di Maremmani et al., 2002 pp in cui è il tratto ipertimico ad aumentare il rischio di abuso di alcol). Ben il 79% dei ciclotimici presenta un quadro problematizzato ulteriormente dall uso continuativo di alcol. Tab 14 USO CONTINUATIVO DI ALCOOL SI NO CICLOTIMICO 79% 21% IPERTIMICO 33% 67% MELANCONICO 100% IRRITABILE 100% 32

18 Grafico 15 Il dato appena evidenziato è poi particolarmente interessante se confrontiamo la distribuzione del campione in generale con quella dei ciclotimici. Dalle nostre osservazioni emerge come i soggetti del nostro campione presentino per circa il 63% problematiche relative all uso di alcol, ma questo dato aumenta notevolmente se prendiamo in esame la sola popolazione dei ciclotimici per la quale la percentuale sale fino al 79%. Grafico 16 33

19 confronto tra campione in generale e sottogruppo ciclotimici rispetto fattore alcool 63% 79% campione in generale campione ciclotimici Tab 15 SOSTANZA DIPENDENZA PRIMARIA THC % COCAINA % ANFETAMINA % POLIABUSO % CICLOTIMICO 4 36% 1 8% 6 55% IPERTIMICO 2 67% 1 33% MELANCONICO 1 100% IRRITABILE 1 100% Grafico 17 SOSTANZA X TEMPERAMENTO THC COCAINA ANFETAMINA POLIABUSO 100% 100% 55% 67% 36% 33% 8% CICLOTIMICO IPERTIMICO MELANCONICO IRRITABILE Come sopraevidenziato per i ciclotimici l area del poliabuso raggiunge il 55%. Un ulteriore osservazione delle ricerche scientifiche evidenzia che i disturbi dello spettro bipolare e i suoi assetti temperamentali di ipertimia e ciclotimia sono a rischio elevato per l uso di sostanze e 34

20 lo sviluppo di condotte tossicomaniche (Maremmani e Perugi 2005; 2006; 2008; Pompli et al., 2008;), in relazione a ciò abbiamo incrociato i dati delle diagnosi con quelli del temperamento e come evidenziato in letteratura anche nel nostro campione emerge che le frequenze della ciclotimia tendono a raggrupparsi intorno all area della bipolarità. TABELLA 16 Dist. Psicotico NAS Dist. Affettivo NAS DIAGNOSI Area Bipolarità D. D. Bipolare 1 D. Bipolare 2 Depressivo Maggiore ADHD D. Schizoaffettivo ciclotimico 13% 18,5% 18,5% 44% 6% 62,5 % Area Bipolarità ipertimico 1 1 Melanconico 1 irritabile 1 GRAFICO 18 diagnosi x temperamento d.psicotico nas d.affettivo nas d.bipolare 1 d.bipolare 2 d depressivo Mag adhd d. schizoaffettivo 44% 33% 33% 33% 13% 18,50% 18,50% 6% ciclotimico ipertimico 35

21 Dal grafico sono esclusi i melanconici e gli irritabili. Risultati Dall analisi dei dati emerge che il campione adolescenziale selezionato abita con la famiglia, con la quale la qualità delle relazioni è nella maggior parte dei casi buona o discreta (rispettivamente per i maschi nel 24 % dei casi la qualità dei rapporti è buona e discreta mentre nelle femmine è nel 9.5 % buona e nel 19% discreta. Al di là di questa differenza percentuale, il chi square non risulta significativo indicando che non sembrano esserci differenze significative legate al sesso). Il campione mostra una significativa familiarità per disturbi psicopatologici e per Tossicodipendenza (67% del campione totale contro un 28% di assenza di familiarità e un 5% che non risponde. La distribuzione risulta ugualmente ripartita nei maschi e nelle femmine). Questi soggetti, inoltre, hanno presentato nel corso della vita episodi psichiatrici clinicamente significativi, (rilevabili in ben 13 soggetti di cui 8 maschi e 5 femmine) e attualmente, al tempo della valutazione, mostrano un quadro grave appesantito da problemi con la giustizia (in 13 casi su 21; 8 maschi e 5 femmine) e comportamento antisociale. I soggetti del campione, rientrano, infatti, nella classificazione tipica dell Asse I del DSM, in particolare la diagnosi più frequente è quella per il Disturbo Bipolare (9.5% dei maschi presenta un DPI mentre il 19% un DP II ; per quanto riguarda le femmine il DB II è presente nel 22%). Questi soggetti, valutati in due tempi alla CGI, si sono presentati inizialmente con un quadro di malattia così suddiviso: 1 soggetto risulterebbe moderatamente ammalato ; 7 soggetti notevolmente ammalati ; 10 soggetti gravemente ammalati ; e 3 è tra i pazienti più gravi. Dopo 3 mesi si osserva una grande dispersione dei dati per cui in ben 10 casi (48%) non è stato possibile valutare lo stato di funzionamento, per un soggetto non si rileva nessun cambiamento (5%), 3 soggetti risultano lievemente peggiorati (14%); 5 soggetti moderatamente peggiorati (24%), e ben 2 soggetti risultano molto peggiorati (9%). Anche in questo caso non si evidenzia una disomogeneità nel campione tra maschi e femmine. Questo potrebbe essere dovuto all esiguità del campione (21 soggetti), come tale sarebbe interessante per successivi sviluppi di questo studio ampliare il campione per osservare se e come i dati di maschi e femmine si raggruppino verso specifici quadri nosografici. Per quanto riguarda l età evolutiva osserviamo come la categoria maggiormente rappresentata nelle successive diagnosi sia quella di ADHD (nel 25 % casi così ripartito: 5% nei soggetti con disturbo schizoaffettivo; 5% nei soggetti solo con ADHD e il 15% nei soggetti con disturbo bipolare. Questo dato ripecchia quanto emerso dalla letteratura ed evidenziato nel capitolo 4 del presente lavoro). 36

22 L invio di questi soggetti, inoltre, è sovente attuato spontaneamente dai soggetti (nel 65% dei casi di cui il 48% è rappresentato dai maschi mentre il restante 17% dalle femmine) e solo in pochi casi (5-10%) proviene da altri servizi (2 casi non rilevati). Per quanto riguarda le droghe di abuso, si evince che la sostanza che segna l inizio dell abuso è la THC nel 55% dei casi, mentre nel restante campione riscontriamo un abuso ripartito nel seguente modo: un 5% che inizia con l alcol, un 5% che inizia con l MDMA, un altro 5% con le BDZ, un 10% con la cocaina ed infine un 15% con il poliabuso. Invece, per quanto riguarda i dati sulla sostanza primaria di abuso, riscontriamo che c è un significativo poliabuso nella maggior parte del nostro campione, rappresentato dal 44% dei soggetti, seguito da un 38% di soggetti che abusano primariamente di cocaina, da un 12% dei soggetti che abusano di THC per finire con il 6% per il quali, la sostanza primaria di abuso è rappresentata dagli oppiacei. Un discorso a parte merita l alcol, infatti, si riscontra la presenza di un abuso continuativo in 12 soggetti su 19 e, se lo si considera insieme alle altre sostanze, si nota che l area del poliabuso raggiunge il 63% dei casi (rispettivamente nel 42% nei maschi e nel 21% nelle femmine). E importante evidenziare che la maggior parte degli adolescenti del nostro campione (solo il 6%) non fa uso di oppiacei ( i criteri per il suo uso non risultano soddisfatti). Inoltre bisogna sottolineare, che il campione qui presentato, non ha avuto trattamenti specifici. Questo potrebbe essere spiegato dalla distribuzione delle sostanze stupefacenti (all inizio uso di cannabis, successivamente, nel momento in cui si incista una dipendenza, cocaina e poliabuso) per le quali non ci sono attualmente trattamenti farmacologici adeguati e le comunità terapeutiche tradizionali non sono utilizzate vista la giovane età. Questo dato perciò tenderebbe a suggerire la necessità di costituire sul territorio strutture specifiche per questa fascia di età. Tutti questi dati, di cui sopra, ci vengono dall uso della SCID e dell europasi e dalla CGI, quest ultima ci ha permesso di evidenziare la presenza di un quadro grave nel nostro campione con compromissione clinicamente significativa. Centrale per il nostro lavoro, è stato analizzare come si muovono i dati rispetto al temperamento affettivo, grazie all utilizzo dell Brief Temps M. Dai risultati si evince una netta preponderanza di temperamenti ipertimici (14.3%) e ciclotimici (76%) nel nostro campione (i melanconici rappresentano solo il 5% così come gli irritabili). In particolare, si evidenzia che il tratto cliclotimico nei maschi è presente nel 61.5% mentre nelle femmine è presente nel 100% dei casi. Per quanto riguarda gli altri temperamenti, si riscontra nei maschi una percentuale così ripartita: 23% ipertimici, 13.5% melanconici e 13.5% irritabili. 37

23 Da questi dati si evince perciò che il temperamento ciclotimico è quello iper rappresentato nella popolazione, soprattutto nel sesso femminile, mentre in quello maschile vi è una buona percentuale anche di ipertimici e una bassa percentuale di melanconici e irritabili. Inoltre è stato evidenziato come questi due tratti siano sovente accompagnati da problematiche sociali ( nel ciclotimico sono presenti nel 62% dei casi; mentre nell ipertimico nel 100% dei casi). Analizzando le modalità di uso di sostanze in relazione con le variabili temperamentale, obiettivo del nostro studio, è emerso che i ciclotimici abusano maggiormente di alcol (nel 79% dei casi; gli ipertimici nel 33%). L elevata presenza del sottogruppo ciclotimici con abuso di alcol porta ad un 63% di abuso di tale sostanze nel campione generale. Per quanto riguarda la sostanza di dipendenza primaria in base al temperamento, dai dati risulta che nel 55% dei ciclotimici, questa è costituita dal poliabuso, seguita sempre nei ciclotimici nel 36% dalla cocaina, e nell 8% dall amfetamina. Negli ipertimici invece la sostanza primaria di dipendenza risulta essere la THC (67% dei casi), seguita dalla cocaina nel 30%. Mentre per quanto riguarda i melanconici e gli irritabili, la sostanza di dipendenza primaria per i primi è la cocaina (100%), per i secondi il poliabuso (100%). Inoltre è emerso che i soggetti con disturbo bipolare (inclusi I tipo e II tipo) mostrano un temperamento ciclotimico di base nella maggior parte dei casi (62.5%, ripartito in un 18.5% che presenta un DBI, e un 44% che presenta un DBII), mentre in un 33% mostrano un temperamento ipertimico. I dati riguardanti il temperamento possono essere così schematizzati: temperamento campione Dist.Bipolare Sostanza dipend. I Abuso alcol Problematiche antisociali Ciclotimico 76.2% 62.5% Poliabuso55% 79% 62% Irritabile 14.3% Cocaina 33% 33% 100% Conclusioni Essendo gli studi sulla popolazione ancora molto esigui, questo lavoro ha voluto contribuire non solo a valutare l esistenza di una relazione tra temperamento affettivo ma anche a porre in luce la necessità di arricchire la letteratura sull argomento. I risultati ottenuti hanno evidenziato l esistenza di una relazione tra il temperamento affettivo, in particolare ciclotimico e ipertimico, con l abuso di sostanze, mostrando come esso possa essere considerato un fattore di rischio per lo sviluppo successivo di una dipendenza, ma anche come esso 38

24 esplichi la sua azione di vulnerabilità soprattutto se rinforzato da altre condizioni di rischio, necessarie ma non sufficienti all insorgere della patologia. Da questi risultati, inoltre, sono emersi due aspetti: - l importanza di impostare un trattamento precoce dei disturbi di abuso di sostanze in età adolescenziale; - e la mancanza di politiche specifiche di trattamento per questa fascia di età con la conseguente tendenza di perdita di soggetti da parte dei servizi che magari li rincontrano molto più tardi. Sono necessari comunque ulteriori studi sperimentali soprattutto di un campione maggiore, limite del nostro studio esplorativo. per confermare i nostri risultati ma 39

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