IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO
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1 IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO Prof. 1Corso: Supply chain management Docente: 1
2 IL RAPPORTO DEL SITO CON IL TERRITORIO: VERSO UN INTERPRETAZIONE EVOLUTIVA Coevoluzione tra imprese multiplant e contesti locali. L esperienza empirica in molti territori autorizza a rifiutare a priori tanto la visione di una coevoluzione illuminata tra la grande impresa geograficamente estesa ed il territorio, quanto una visione opportunistica tra gli attori dello stesso rapporto. 2
3 Due diverse posizioni, anche se non sono escluse posizioni intermedie: forte collegamento con il territorio sia per la presenza di fornitori al seguito del sito produttivo, sia per la presenza di collegamenti con il tessuto locale o di fenomeni di spill over, indotti nel corso degli anni proprio dalla presenza dello stesso sito; a-territorialità, causata dalla specializzazione produttiva e dal modello organizzativo del sito che consentono relazioni anche con altri siti non appartenenti né al territorio né alla casa madre o con fornitori distanti. 3
4 Organizzazione della produzione Fordista Post fordista Round the clock Project type 4 Peculiarità *Produzione di massa; *Specializzazione dei siti produttivi; (Esempio settore automobilistico fino agli anni 80). *Produzione flessibile; *Specializzazione delle unità tecniche di produzione; *Minore dimensione dei siti; (Esempio settore automobilistico dopo gli anni 80). *Produzione continua; (Esempio industria chimicofarmaceutica). *Serie limitate; *Forti legami con &D; (Esempio industria aerospaziale). Tipi di relazioni con i fornitori *Scelta dei fornitori determinata in prevalenza a livello di gruppo; *Prevalenza del prezzo. *Relazioni JIT; *Contratti di lungo periodo; *Importanza della qualità. *Forniture no-stop; *Importanza del prezzo e della qualità. *Forti partenariati; *Forte integrazione tra produzione e R&D. Relazione con il territorio *Basse relazioni con il territorio; *Alta prossimità industriale (ricerca bassi costi); *Bassa prossimità organizzativa (scarso coordinamento). *Significative relazioni con il territorio su base temporale; *Forte prossimità organizzativa (alto coordinamento). *Relazioni a-territoriali, salvo localizzazioni in prossimità di fonti di materie prime; *Bassa prossimità industriale o organizzativa. *Legami territoriali e/o a- territoriali; *Alta prossimità tra sistemi produttivi locali e sito; *Forte prossimità organizzativa e culturale.
5 Quattro diverse dinamiche evolutive, solo pro tempore convergenti la dinamica della grande impresa fondata sul driver della competitività. la dinamica del sito produttivo, collegata a quella della casa madre fintanto che le economie interne. la dinamica del territorio, convergente a quelle di casa madre e sito. la dinamica dell industria, le cui caratteristiche (tecnologia, concentrazione, integrazione, localizzazione, tipologia della produzione). 5
6 Dinamiche industriali Dinamiche territoriali Dinamiche di sito Dinamiche di gruppo (casa madre) 6
7 LE POSSIBILI AZIONI DEL SITO PER AMPLIARE IL DIALOGO CON IL TERRITORIO SP 1 SP SP 3 Modello Fordista R&S Linea di assemblaggio SP 1 Irreversibilità dei prodotti e dei processi JIT JIT SP 2 SP 3 Assenza di integrazione della R&S con la produzione Modello Post Fordista R&S JIT JIT JIT Just in time Flessibilità nella scelta dei prodotti e dei processi Ricerca scientifica Modello Interattivo SP1 SP2 SPn Mercato Integrazione della R&S con la produzione Ricerca & Sviluppo 7
8 Ilsito-network Main contractor: di centralità, quale espressione di vicinanza agli altri attori, ad esempio nella pianificazione dei trasporti l accessibilità di un nodo (componente/individuo/organizzazione) è definita come la proprietà di essere raggiunto in breve dagli altri nodi; di centralità, quale potenzialità di interporsi agli altri attori, per esempio di essere gli intermediari. 8
9 K J = a ij [4.1] J, N con J che appartiene ad N La centralità di grado C di i è definita come: K J C i = [4.2] N -1 9
10 VERSO UN NUOVO RUOLO DEL TERRITORIO: IL PROCESSO VALUTATIVO DEL SITO PRODUTTIVO Se in precedenza la grande impresa sceglieva la localizzazione dei siti, in un ottica meramente funzionale alle proprie strategie produttive e molto spesso in una posizione di dominanza rispetto a tutto il sistema territoriale, oggi un nuovo ruolo delle istituzioni in questo processo potrebbe vederle in posizione paritetica. Esternalità positive e negative, quale giudizio di merito. 10
11 Alto Basso I II Alto Basso IV Aree forti consolidate (esempio l area di Milano) Aree deboli in espansione III Aree forti in crisi (esempio l area di Latina) Aree deboli in crisi (esempio l area di Melfi) (esempio l area di Termini Imerese) 11
12 LE POSSIBILI AZIONI DEL TERRITORIO Logiche: orientativamente assistenzialista, il territorio difende, quasi contro ogni logica economica, il sito produttivo, soprattutto in ragione dei livelli occupazionali. tendenzialmente liberista, il territorio prende coscienza di una minore competitività del sito all interno della casa madre. 12
13 Le possibili azioni del territorio per favorire la competitività del sito La programmazione negoziata, introdotta per la prima volta con la legge n. 64/86, trova una prima disciplina nell intervento straordinario nel Mezzogiorno, viene successivamente innovata con la legge n. 105/95 in cui si parla effettivamente di programmazione negoziata, come di regolamentazione concordata tra soggetti pubblici e privati per l attuazione di interventi diversi, che richiedono una valutazione complessiva delle attività economiche. I contratti di programma sostituiscono alla logica dell obbligo bilaterale contenuto in un atto amministrativo, la logica della negoziazione tra le parti. Attraverso tale negoziazione sono stati finanziati i progetti della Fiat a Melfi e a Cassino, della SGS Thompson a Catania, della Texas ad Avezzano, della Barilla a Foggia, solo per fare qualche esempio. 13
14 Il patto territoriale rappresenta uno strumento di concertazione nella programmazione negoziata ed è stato definito dalla deliberazione del Cipe del 10 maggio 1995, come lo strumento per l individuazione di un complesso coordinato di interventi di tipo produttivo ed infrastrutturali 14
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