Bisogni Educativi Speciali a scuola. Enrico Angelo Emili
|
|
- Oliviero Bianchi
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Bisogni Educativi Speciali a scuola Enrico Angelo Emili enricoangelo.emili@unibz.it
2 I nostri studenti che "vanno male" (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nel zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo. Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori (Daniel Pennac, Diario di Scuola, 2008).
3 Polisemia Le parole hanno più di un significato secondo la loro collocazione e secondo le occasioni in cui sono utilizzate ( ) evocano più contesti e dovrebbero impegnare a trovare delle connessioni tra loro (A.Canevaro).
4 «L introduzione di un nuovo vocabolario (condiviso) ha un valore fortemente programmatico: i nuovi termini non inducono solo atteggiamenti, ma evidenziano l esigenza di nuove prassi, che si traducono in comportamenti e norme». M. Pavone, 1999
5 Handicappato Portatore di handicap Diversamente abile ( non posso permettermi di attribuire una diversa abilità a tutti: potrebbe sembrare una presa in giro. Esistono disabilità nelle quali la sofferenza di non scoprire la propia abilità è forte. É una sofferenza che non può essere annullata per decreto. Va rispettata condividendola nella rierca di una diversa abilità, senza la certezza di arrivare al risultato, A. Canevaro, 2014)
6 «Si spendono le parole con molta leggerezza e si arriva ad un attribuire agli studiosi, agli addetti ai lavori un eccesso di pignoleria o di stravaganza umorale. Non credo sia un problema nominalistico né di un piccolo gruppo MA rimanda alla possibilità che le parole rispettino una prospettiva: quella della vicinanza, dell essere insieme, dell avere delle responsabilità condivise, del potere essere compagni di strada di persone che hanno delle disabilità ma che non portano un handicap; combattono per ridurlo, per annullarlo» (A. Canevaro, 2014).
7 Differenza tra Deficit e Handicap
8 Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale
9 È un bambino con un disturbo specifico di apprendimento (tra colleghi e professionisti). È un bambino con caratteristiche di apprendimento diverse (in classe, con i genitori).
10 P.A.R.C.C., Documento d intesa della Consensus Conference sui DSA, 2011 «Dislessia, Disortografia e Discalculia possono essere definite caratteristiche dell individuo, fondate su una base neurobiologica; il termine caratteristica dovrebbe essere utilizzato dal clinico e dall insegnante in ognuna delle possibili azioni che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità individuali e, con esso, la Qualità della Vita. L uso del termine caratteristica può favorire nell individuo, nella sua famiglia e nella Comunità una rappresentazione non stigmatizzante del funzionamento delle persone con difficoltà di apprendimento; il termine caratteristica indirizza, inoltre, verso un approccio pedagogico che valorizza le differenze individuali».
11 La qualità delle informazioni: contribuisce a generare una rappresentazione negativa della propria condizione, Illness ; (incide sull autostima) influenza la qualità della rappresentazione sociale di una determinata condizione, Sickness.
12 Griffin e Pollak, «Indagine qualitativa sui livelli di influenza nella comunicazione tra clinici e pazienti». Campione: 27 studenti ed ex studenti con D.S.A. I partecipanti della ricerca hanno ricevuto una delle due concezioni : 1. concezione di diversità intesa come una differenza che comprende un insieme di forze e debolezze (percepibile come caratteristica); 2. concezione di diversità intesa come una condizione medica svantaggiosa (percepibile come disturbo).
13 Risultati: Nel gruppo che ha ricevuto la concezione di diversità come caratteristica, si sono registrate manifestazioni di maggiore ambizione lavorativa e autostima scolastica superiore, rispetto alla concezione di diversità intesa come disturbo. una percezione del proprio stato di funzionamento intesa come caratteristica e non come disturbo può favorire un atteggiamento positivo.
14
15
16
17 inclusione L inclusione riguarda tutti, anche i contesti! libera rielaborazione dello schema di Robert Aehnelt (Own work)
18 Persona con BES Docenti e personale scuola Risorsa compagni
19 Facilitatori barriere Facilitatori - barriere Background personale: Amicizie, etnia ad es., ecc. La disabilità è il risultato dell interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri. (Convenzione Nazione Unite, 2007).
20 La gettatezza (Geworfenheit) e il «qui e ora» (Heidegger) in cui si trova il protagonista gli condiziona la vita ma non gli impedisce di realizzare le proprie potenzialità e di trovare uno spazio all interno dello spettacolo.
21 La sua diversità viene riconosciuta dal direttore del circo che tenta di valorizzare le differenze in tutti i suoi artisti.
22 Gesto interrotto «Il nostro gesto interrotto implica l attesa di un completamento originale da parte dell altro, implica una scelta (...) che può essere assai diversa da quella che avevamo in mente (...) è l accettazione dei limiti della propria azione. È il contrario del fare al posto dell altro per piccolo che sia» (Andrea Canevaro, La formazione dell educatore professionale, p.24).
23 Occorre credere per vedere e non vedere per credere (Heinz von Foerster). Sará piú facile liberare le potenzialità, spesso nascoste e inattese, che l altro possiede, mantenendo la consapevolezza dei limiti (cfr. Caldin et al., 2011).
24 Nella vita reale Nick l identità di Nick non è caratterizzata dalla sua disabilità. Le identità di Nick sono state e sono tuttora molteplici: È figlio è studente è padre è marito è amico è attore è educatore
25 Sostegno inautentico Sostituzione Anticipazione Iper-protezione Sostegno pietistico Rapporto di dipendenza Isolamento e micro esclusioni Agisce solo sulla persona Risposte specialistiche esclusive (logica dell emergenza) Apprendimenti isolati Semplificazione eccessiva Rigidità didattica Sostegno autentico Accompagnamento e promozione scelte autonome Rispetto dei tempi Valorizzazione dell errore e della scoperta Sostegno competente e contestualizzato Favorisce l interdipendenza e il passaggio dall essere agiti all agire Lavoro in classe. Mette in rete più mediatori di prossimità, risorsa compagni (peer-tutoring, cooperative learning) Agisce prima sul contesto e poi sulla persona Risposte ordinarie (speciale normalità) e specifiche Condivisione degli apprendimenti Agisce nella zona di sviluppo prossimale, accomodamento ragionevole Flessibilità didattica
26 NO all eccessiva semplificazione e all isolamento Chi sarà il guidatore più esperto?
27 Che ruolo giocano le aspettative dei docenti? Generalmente, se un docente di classe è convinto di avere in classe studenti capaci, agirà di conseguenza? Sarà più empatico e sereno e favorirà la creazione di un clima migliore per l apprendimento?
28 Rosenthal e Jacobson: Effetto Rosenthal o effetto Pigmalione, «in classe, l insegnante deve sapere che, se è lui a farle, quelle stesse previsioni possono finire con l autorealizzarsi. Lui non è un casuale passante. Al contrario il suo ruolo potrebbe essere quello di Pigmalione Pigmalione nella classe» (R. Rosenthal-L. Jacobson, Pigmalione in classe, Francoangeli, Milano 1991)
29 Livelli di incremento Q.I. dopo 1 anno «In realtà, i nomi di quel 20% di alunni speciali erano stati semplicemente tratti a sorte (1 ogni 5). La differenza tra i bambini del gruppo sperimentale e quelli del gruppo di controllo esisteva dunque solo nella mente dell insegnante» Livelli di incremento lettura dopo 1 anno (p. 100, 1991). Le aspettative di un docente influenzano le performance degli alunni.
30 Guardiamoci bene dal sottovalutare l'unica cosa sulla quale possiamo agire fuori. E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita. personalmente e che risale alla notte dei tempi pedagogici: la solitudine e il senso di vergogna del ragazzo che non capisce, perso in un mondo in cui gli altri capiscono. Solo noi possiamo tirarlo fuori da quella prigione, formati o meno per farlo. Gli insegnanti che mi hanno salvato - e che hanno fatto di me un insegnante - non erano formati per questo. Non si sono preoccupati delle origini della mia infermità scolastica. Non hanno perso tempo a cercarne le cause e tantomeno a farmi la predica. Erano adulti di fronte ad adolescenti in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente. Si sono buttati. Non ce l'hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, ancora e ancora Alla fine mi hanno tirato
31 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzazione carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe e clima di classe) Metodo di studio
32 Re 33: Ma insomma, come devo fare per trattare tutti allo stesso modo? Maestà - disse Sberleffo - per trattare tutti allo stesso modo bisogna, prima di tutto, riconoscere che ciascuno e diverso. L uguaglianza non e dare a tutti la stessa cosa, ma a ciascuno il suo! 33-bottoni-doro-0
33 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzazione carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe e clima di classe) Metodo di studio
34
35 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzazione carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe e clima di classe) Metodo di studio
36 Attivare le preconoscenze dello studente Fornire preliminari visioni d insieme prima di entrare nei dettagli Anticipatori (ES: 0,41; Hattie) ad es. mappe mentali, organizzatori grafici o video
37 Hattie evidenzia che l utilizzo di schemi e mappe, nei confronti del tema oggetto di lezione (anche riferendosi alle esperienze che essi compiono nel loro mondo), attiva conoscenze preesistenti che diverranno il fondamento per la nuove. Integrare le nuove informazioni alle proprie preconoscenze
38
39 RIMOTIVARE O TENERE ALTA LA MOTIVAZIONE (intrinseca ed estrinseca): Non c è apprendimento se non c è volontà di apprendimento (Balboni, 2011)
40 Lasciare spazio alle autonomie: il senso di autoefficacia (Bandura) Autoefficacia attraverso azioni didattiche ed educative mirate a motivare o a ri-motivare il recupero di una progettualità fatta anche di sogni e desideri. Prendere atto della propria situazione e passare dalla gettatezza alla dimensione del possibile, avvalendosi anche della lievità (Bertin, 1986). La lievità libera la realtà dai connotati della pesantezza e favorisce l immaginario. Es. Leggere i DSA con Piperita Patty (Emili, 2011)
41 LUEK: tecnica di autovalutazione motivante.
42 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzazione carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe)
43 Bruner, 1976: scaffolding Una persona adulta o più esperta agisce da scaffolding quando: [...] aiuta a risolvere un problema, effettuare un compito o raggiungere un obiettivo che è oltre le sue possibilità senza assistenza (Wood, Bruner e Ross, 1976, pp ).
44 Tale sostegno, oltre ad essere essenziale, è programmato per ridursi gradualmente ed essere rimosso, una volta raggiunto l obiettivo.
45 Tale sostegno, agendo nella zona di sviluppo prossimale (Vygotskij), permette allo studente lo svolgimento di un compito, non ancora interiorizzato ma alla portata, attraverso la mediazione del docente (diretta o grazie a strumenti da lui suggeriti).
46 La Zona di Sviluppo Prossimale è la distanza tra il livello effettivo di sviluppo e il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l'aiuto di altre persone, (adulti o pari con un livello di competenza maggiore). OBIETTIVO POTENZIALE DI APPRENDIMENTO MEDIATORI OBIETTIVO POTENZIALE DI APPRENDIMENTO MEDIATORI
47 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzare carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe e clima di classe) Metodo di studio
48 Normalità ideologica: forzare le diversità dell alunno nei materiali e nelle attività normali sotto la bandiera del siamo tutti uguali. In questo modo gli specifici bisogni saranno ignorati. D. Ianes, 2017, Falicitare e semplificare libri di testo, pp.18-19
49 Specialità ideologica: pensare che servano solo materiali, attività e luoghi, oltre che persone, speciali per incontrare efficacemente i bisogni speciali dell alunno. Questo specialismo allontana, separa, isola. D. Ianes, 2017, Falicitare e semplificare libri di testo, pp.18-19
50 La speciale normalità «Prima si pensa ad adottare, arricchendola, l offerta formativa e didattica ordinaria e solo poi, se necessario, si introducono risorse specifiche, che dovrebbero comunque integrarsi nella normalità ed arricchirla» (Ianes, 2006)
51 Intervento uguale Intervento sulla base dei bisogni Rimozione delle barriere Universal Design for Learning (UDL) CREDIT: United Way of the Columbia-Willamette
52
53 Il carico cognitivo: è la quantità di attività cognitiva richiesta dalla memoria di lavoro di una persona.
54
55 Utilizzare le immagini al fine di: Guidare l attenzione (frecce, schemi); Semplificare concetti e visualizzare procedure Ad es. ciclo dell acqua;
56 No come distrattori. Parole chiave sulla figura (immagine e testo integrate).
57 Lettura di materiale didattico Esempio di istruzioni presentate in un formato convenzionale, Mayer 2001 Esempio di istruzioni presentate in un formato integrato, Mayer 2001
58 Tecnologia del testo
59 TITOLO DEL CAPITOLO PAROLE CHIAVE evidenziate RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE GLOSSARIO IMMAGINI E DIDASCALIE DOMANDE ED ESERCIZI GUIDA
60 Congegni testuali e semantici Titolo e sottotitolo Immagini e didascalie Eventuali domande guida e anticipatori Parole chiave, sottolineate o in grassetto Eventuali mappe guida e organizzatori anticipati Box e schemi Glossario Sommario o riassunto
61 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzazione carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe e clima di classe) Metodo di studio
62 Learning together, Johnson & Johnson Gruppi eterogenei (3-5 max) interdipendenza positiva, responsabilità individuale, interazione faccia a faccia, insegnamento di competenze nel lavoro di gruppo, verifica dell'efficienza dei gruppi. Peer-tutoring, cooperative learning, mastery learning, etc.
63
64
65 Le pietre che affiorano per una didattica inclusiva. Familiarizzazione con la disabilità (conoscenza per attenuare stereotipi, misconcezioni e rappresentazioni personali/sociali non realistiche) Personalizzazione e Individualizzazione Apprendimento significativo, motivazione e autoefficacia Zona di Sviluppo Prossimale e scaffolding Risorse didattiche concrete (spiegazione grafica, video, immagini e ottimizzazione carico cognitivo) Tutoring (risorsa compagni di classe e clima di classe) Metodo di studio
66 Adattamento ragionevole (sostituzione, facilitazione e riduzione sensibile), generalmente per alunni con DSA o altri BES Accomodamento ragionevole; generalmente per alunni con diasabilità intellettiva semplificazione, scomposizione nei nuclei fondanti, riferimento al concreto, partecipazione alla cultura del compito, riflessione su di sè, confronto sociale. I mediatori (strumenti analogici, digitali, compensativi, ausili, ecc.)
67 Vocabolario di base di Tullio De Mauro 1. Vocabolario fondamentale: parole (licenza elementare); 2. Altro vocabolario di alto uso: ca (79% della popolazione, se le frasi non superano le 20 parole l una); 3. Vocabolario di alta disponibilità: ca.
68 T De Mauro, Guida all uso delle parole, Editori Riuniti, 2003 Es. Vocabolario di base 98 % del discorso: 60% nomi; 19% verbi; 15% aggettivi; 2% avverbi; 0,8% pronomi; 0,6 % congiunzioni ecc. Legenda: G: fondamentale alto uso C: alta disponibilità
69
70
71
72
73
74
75
76 Zorzi: Extra-large letter (più 2.5) spacing improves reading in dyslexia:
77 Questo testo è scritto in Times New Roman Questo testo è scritto in Times New Roman (ampia) Questo testo è scritto in Trebuchet, Questo testo è scritto in Trebuchet (ampia)
78 Zorzi:
79 Risultano più leggibili i caratteri sans serif (senza grazie) carattere serif d - d carattere sans serif Nei documenti cartacei: Verdana, Arial, Helvetica Nei documenti digitali, su schermo: Verdana, Tahoma, Trebouchet MS
80 Dimensione del carattere: nel cartaceo: almeno 14 pt Limitare l uso del corsivo, del sottolineato. Utilizzarli per evidenziare singole parole chiave o brevi periodi e per dare riferimenti (preferibilmente usare il grassetto).
81 Evitare lo script Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene. Questo testo non si legge molto bene.
82 Se possibile, utilizzare l interlinea: 1,5 Questo testo è difficile da leggere. Questo testo è difficile da leggere. Questo testo è difficile da leggere. Questo testo è difficile da leggere. Questo testo è difficile da leggere. Questo testo è difficile da leggere. Questo testo è facile da leggere. Questo testo è facile da leggere. Questo testo è facile da leggere. Questo testo è facile da leggere. Questo testo è facile da leggere. Questo testo è facile da leggere.
83 Evitare lunghi testi scritti in maiuscolo UN TESTO TUTTO MAIUSCOLO NON COSTITUISCE QUASI MAI UNA BARRIERA INSORMONTABILE MA È SPESSO CAUSA DI AFFATICAMENTO E PER MOLTI UTENTI DI RALLENTAMENTO NELLA LETTURA PUÒ DIVENTARE UNA VERA BARRIERA SE ASSOCIATO AD ALTRI FATTORI CHE RIDUCONO LA LEGGIBILITÀ; AD ESEMPIO UN LUNGO TESTO TUTTO MAIUSCOLO CON CARATTERI PICCOLI RISCHIA DAVVERO DI ESSERE ILLEGGIBILE PER MOLTE PERSONE
84 paragrafi brevi e distanziati con rientro;
85 Elenchi puntati in alternativa alla prosa. Ad es: Documenti richiesti: Curriculum; Lettera motivazionale; Carta di identità o patente.
86
87 Facilitazione
88 Sostituzione
89 Adattamento ragionevole (sostituzione, facilitazione), generalmente per alunni con DSA o altri BES Accomodamento ragionevole generalmente per alunni con diasabilità intellettiva semplificazione, scomposizione nei nuclei fondanti, riferimento al concreto, partecipazione alla cultura del compito, riflessione su di sè, confronto sociale. I mediatori (strumenti analogici, digitali, compensativi, ausili, ecc.)
90 Semplificazione (sintassi e lessico) e scomposizione dei nuclei fondanti della disciplina.
91 Symbook
92 Cultura del compito Le parole del temporale nuvole nere pioggia forte tuoni e fulmini vento
93 Riferimento al concreto
94 Cosa serve ai tuoi compagni?
95 Una volta visto il video di un temporale stimolare il confronto con la propria esperienza Descrivi il temporale che hai visto tu. Era diverso, era uguale?
96 Riflessione su di sè Cosa fai quando c è un temporale? Ti piacciono i temporali? Perchè?
97 Confronto sociale Chiedi ai tuoi compagni se hanno paura del temporale? Chiedi ai tuoi compagni cosa fanno quando c è un temporale Caldin, Casarotto, Zanotto, Pratiche Ordinarie di didattica inclusiva: gli otto passi per crescere, 2011
98 Paura del temporale (raccolta risposte)
99 Consiglio da condividere con i tuoi compagni
100 Trasferire la conoscenza (generalizzare la competenza) Come si fa a capire se è previsto un temporale?
101 Adattamento ragionevole (sostituzione, facilitazione), generalmente per alunni con DSA o altri BES Adattamento ragionevole generalmente per alunni con diasabilità intellettiva semplificazione, scomposizione nei nuclei fondanti, riferimento al concreto, partecipazione alla cultura del compito, riflessione su di sè, confronto sociale. I mediatori (strumenti analogici, digitali, compensativi, ausili, ecc.)
102 Lettura con IN-Book Favorisce: l esposizione al ritmo e alla prosodia; l attenzione condivisa (dimensione motivazionale e tecnica del modeling); aumenta il bagaglio lessicale in entrata; permetta la visualizzazione delle parole che si ascoltano favorendo la comprensione; aumenta, mantenendo un alto livello qualitativo, l esposizione alla lettura. Costantino et al., CAA: intro consensus, 2015 pdf, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa,
103 Trasparenti Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
104 Traslucide Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
105 Opache (astratte) Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
106 Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) Le immagini integrano o sostituiscono la comunicazione. Trasparenti REALI Traslucide Opache
107 Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
108 Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
109 Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
110 Widgit, guida ai simboli, Auxilia,
111
112 Progetto di Elisabeth Simon
113 Dai 6 ai 10 anni; 40 storie tradotte in sei lingue (italiano, tedesco, russo, turco, arabo e inglese); Criteri di alta leggibilità; 3 livelli di lettura.
114 Storie di parole.
115 Storie di parole.
116 Storie di parole.
117
118
119
Indicazioni generali per la creazione di contenuti didattici inclusivi
Indicazioni generali per la creazione di contenuti didattici inclusivi https://www.unipg.it/files/pagine/1223/dsa_linee_guida_per_i_docent i_dellateneo.pdf T De Mauro, Guida all uso delle parole, Editori
DettagliACCOMPAGNARE I RAGAZZI E LE RAGAZZE NELLA COSTRUZIONE DELLA LORO IDENTITA. IL COMPITO DELLA SCUOLA ASCOLTARE IL PRESENTE, SOSTENERE IL FUTURO
ACCOMPAGNARE I RAGAZZI E LE RAGAZZE NELLA COSTRUZIONE DELLA LORO IDENTITA. IL COMPITO DELLA SCUOLA ASCOLTARE IL PRESENTE, SOSTENERE IL FUTURO QUANDO UNA SCUOLA E SUFFICIENTEMENTE BUONA? All'Italia serve
DettagliDisturbi specifici di apprendimento (DSA): le tecnologie per l autonomia e per una didattica inclusiva
Disturbi specifici di apprendimento (DSA): le tecnologie per l autonomia e per una didattica inclusiva 02.03.2018 Laboratorio 7 di Tecnologie Didattiche Enrico Angelo Emili enricoangelo.emili@unibo.it
DettagliLa tecnologia del testo e i criteri di leggibilità come mediatori didattici. 22 ottobre 2016 PhD. Enrico Angelo Emili
La tecnologia del testo e i criteri di leggibilità come mediatori didattici. 22 ottobre 2016 PhD. Enrico Angelo Emili enricoangelo.emili@unibo.it Mediatori didattici I mediatori sono punti di appoggio,
DettagliComportamenti problema: il supporto delle tecnologie
La gestione educativa delle crisi comportamentali Comportamenti problema: il supporto delle tecnologie 27 Marzo 2015 CTS MARCONI Grazia Mazzocchi Francesco Valentini Il punto di partenza E possibile intendere
DettagliDr.ssa Maria Luisa Boninelli IL CONTESTO
Maria Luisa Boninelli Università ca Foscari Venezia L adolescente con Bes a scuola: sviluppo dell identità nella prospettiva del progetto di vita adulta. 1 IL CONTESTO Un sempre maggiore numero di alunni
DettagliCapovolgiamo la prospettiva sull inclusione con Universal Design for Learning (UDL) Webinar 9 novembre 2018 Giovanni Savia
https://flipnet.it/ Capovolgiamo la prospettiva sull inclusione con Universal Design for Learning (UDL) Webinar 9 novembre 2018 Giovanni Savia Esistono ancora progetti inclusivi per soli alunni «H» (?)
DettagliCTS PISA CORSO SOS SOSTEGNO. Laboratorio di Didattica Speciale: Approcci e metodi per l inclusione
CTS PISA CORSO SOS SOSTEGNO Laboratorio di Didattica Speciale: Approcci e metodi per l inclusione I SETTE PUNTI CHIAVE PER LA DIDATTICA INCLUSIVA (GUIDE ERICKSON) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Obiettivi: favorire
DettagliUna scuola per tutti e per ciascuno
ISTITUTO COMPRENSIVO ASSISI 1 PROGETTO INCLUSIONE Una scuola per tutti e per ciascuno SCUOLE DELL INFANZIA SCUOLE PRIMARIE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A.S. 2018/2019 PROGETTO INCLUSIONE: Una scuola
DettagliInclusione scolastica e didattica: il singolo in un quadro di pluralità. Riflessioni attraverso i dati di ricerca. Bologna, 31/01/2014
Inclusione scolastica e didattica: il singolo in un quadro di pluralità. Riflessioni attraverso i dati di ricerca! Bologna, 31/01/2014 differenze individuare per emarginare o per includere?!! - prendere
Dettagliqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq
qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq Disturbi Specifici di Apprendimento wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui
DettagliSOS DSA e altri BES Formazione docenti CTI 6 Abano Terme 9 marzo 2017
SOS DSA e altri BES Formazione docenti CTI 6 Abano Terme 9 marzo 2017 La didattica inclusiva Cosa facilita Le buone prassi Discussione-confronto sulle diverse specificità e sulle strategie metodologico-didattiche
DettagliVADEMECUM INCLUSIVO. Istituto Comprensivo di Portoferraio Anno Scolastico 2018/2019
Istituto Comprensivo di Portoferraio Anno Scolastico 2018/2019 VADEMECUM INCLUSIVO «L Educazione è un processo attraverso il quale un essere umano apre un altro essere umano alle proprie possibilità, dischiudendo
DettagliISTITUZIONE SCOLASTICA - INSTITUTION SCOLAIRE SAINT-ROCH ISTITUZIONE SCOLASTICA SAINT-ROCH PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO D.S.A. ANNO SCOLASTICO.
ISTITUZIONE SCOLASTICA - INSTITUTION SCOLAIRE SAINT-ROCH ISTITUZIONE SCOLASTICA SAINT-ROCH SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO D.S.A. ANNO SCOLASTICO. PLESSO:
DettagliImmagine di copertina: Le relazioni. Modulo 3
Immagine di copertina: https://pixabay.com/it/ Le relazioni Modulo 3 La struttura del modulo 3 Paradigma culturale UDL contesto Comunità inclusiva relazione Dinamica di Insegnamento- Apprendimento soggetto
DettagliLA VALUTAZIONE COME CORRESPONSABILITA DEI DOCENTI. Luciano Rondanini, ispettore
LA VALUTAZIONE COME CORRESPONSABILITA DEI DOCENTI Luciano Rondanini, ispettore prima parte ASPETTI CULTURALI DELLA VALUTAZIONE IL VALORE SIMBOLICO DELL ATTO VALUTATIVO DIPENDE DAL MOMENTO STORICO, DAL
Dettagli1 - ELEMENTI CONOSCITIVI DELL ALUNNO
Modello ottimizzato per essere visualizzato e compilato con il programma free Foxit Reader scaricabile dal sito https://www.foxitsoftware.com/products/pdf-reader/ P I A N O D I D A T T I C O P E R S O
DettagliProgettare una lezione simulata nella scuola dell infanzia: indicazioni, interventi, didattica, metodologia
Progettare una lezione simulata nella scuola dell infanzia: indicazioni, interventi, didattica, metodologia Un buon intervento didattico non può prescindere dai seguenti punti: Progettazione contestualizzata
DettagliStato di Integrazione degli alunni con BES nelle scuole del territorio
TSMREE Tivoli Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche tsmree.tivoli@aslromag.it Stato di Integrazione degli alunni con BES nelle scuole del territorio Articoli 3, 30, 31, 32, 33,
DettagliSPELZINI GIGLIOLA. Gigliola Spelzini Docente Scuola Primaria Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Master DSA Tremezzina, 19 marzo 2015
Gigliola Spelzini Docente Scuola Primaria Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Master DSA Tremezzina, 19 marzo 2015 Il curricolo «..è inteso come l insieme organicamente progettato e realizzato per
DettagliGuida alle parole chiave della didattica
Guida alle parole chiave della didattica Nelle indicazioni nazionali del 2012, nelle circolari ministeriali in genere e soprattutto nella scuola e tra le insegnanti, si stanno diffondendo alcune parole
DettagliBisogni Educativi Speciali BES
Bisogni Educativi Speciali BES Legge 104/92 direttive e normative successive sono utili per ampliare la Legge 104/92 e per INCLUDERE tutte le particolarità non certificabili e non stabilizzate C T I E
DettagliMATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO
MATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO MATEMATICA CHE PASSIONE! MATEMATICA CHE PASSIONE!? Stelle sulla terra MATEMATICA CHE INCUBO! ARTIGIANI DELLA MATEMATICA www.ritabartole.it Progetto
DettagliMATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO
MATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO MATEMATICA CHE PASSIONE! MATEMATICA CHE PASSIONE!? MATEMATICA CHE INCUBO! ARTIGIANI DELLA MATEMATICA www.ritabartole.it Progetto Dislessici alla
DettagliLA DISLESSIA, DALLA SCUOLA ALL UNIVERSITA Percorso ad ostacoli tra normativa e didattica
LA DISLESSIA, DALLA SCUOLA ALL UNIVERSITA Percorso ad ostacoli tra normativa e didattica Università degli Studi di Catania CInAP, servizi per la disabilità e i DSA Catania, 29 febbraio 2016 Anna M. Malgioglio
DettagliLABORATORIO FORMATIVO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
LABORATORIO FORMATIVO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI «DALL INSERIMENTO ALL INCLUSIONE» DI COSA PARLEREMO LA NORMATIVA ESSENZIALE I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI I SOGGETTI COINVOLTI E L ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
DettagliBISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe Argomenti: Gestione del gruppo-classe Cooperative learning Tutoring
Dettaglichiariamoci sui termini!
Simone Consegnati, Anna Lastella, Nicola Tagliani Sindrome di Down e modalità relazionali inclusive nella vita di classe Prima cosa chiariamoci sui termini! 1 DEFICIT o MENOMAZIONE È qualsiasi perdita
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Eventuale diagnosi: Redatta da: Presso: DATI RELATIVI AL BISOGNO
DettagliNOVEMBRE Momenti di consulenza a sportello sulle problematiche scolastiche riferite ai singoli casi di BES che al gruppo classe.
NOVEMBRE 2014 Mercoledì 12 Open Day Fattore Inclusione Momenti di consulenza a sportello sulle problematiche scolastiche riferite ai singoli casi di BES che al gruppo classe. Orario: 15-18 Aperto a: tutti
DettagliStrumenti Compensativi e Dispensativi nella didattica inclusiva
Strumenti Compensativi e Dispensativi nella didattica inclusiva Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell indicativo I presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene
DettagliDIDATTICA INCLUSIVA E APPRENDIMENTO COOPERATIVO. Tonia Favale
DIDATTICA INCLUSIVA E APPRENDIMENTO COOPERATIVO Tonia Favale Le strategie didattiche e gli strumenti La progettualità didattica orientata all inclusione comporta l adozione di strumenti e metodologie favorenti:
DettagliL apprendimento cooperativo
L apprendimento cooperativo Didattica e Strategie d inclusione Dott.ssa Maddalena Pannone Come lavorare contemporaneamente su differenti tipologie di BES? E una delle principali complessità che i docenti
DettagliPratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica. Prof.ssa Sata Vita Alba
Pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica. Prof.ssa Sata Vita Alba BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento
DettagliDisturbi Specifici dell Apprendimento. Anno Scolastico DIREZIONE DIDATTICA STATALE VII CIRCOLO G.CARDUCCI
Disturbi Specifici dell Apprendimento Anno Scolastico 2017-2018 DIREZIONE DIDATTICA STATALE VII CIRCOLO G.CARDUCCI Presentazione Cosa sono i DSA Bambini e Bambine DSA*: capacità contro il disagio Le conseguenze
DettagliSoluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling SERVIZI PER LE SCUOLE
Soluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI Formazione linguistica Corsi di inglese e spagnolo per il raggiungimento del
DettagliSCUOLA COME ORGANIZZAZIONE PER L INCLUSIONE. BES, STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE, VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE
SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE PER L INCLUSIONE. BES, STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE, VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE LABORATORIO 1 FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI a.s. 2014-15 Grosseto Paola Brunello Dirigente Scolastico
DettagliAvanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità
Avanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità Emozioni a scuola: un intervento psicoeducativo per favorire l'apprendimento e la cooperazione con l'alunno, la scuola e la famiglia
DettagliI.C. R. FUCINI di Pisa PdP_BES_scuola primaria 1
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE RENATO FUCINI Via F.lli Antoni, 10 56121 Pisa Tel. 050.20028 Codice Fiscale 80005730504 E-mail: piic82100l@istruzione.it
DettagliOre attività frontale (lezione, esercitazioni, laboratorio ecc ) 4 (7,5 h x 4CFU) 30 M- PED/03. 4 (7,5 h x 4CFU) 30 M- PED/03
Allegato n.1 Corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, ai sensi degli artt. 5 e 13 del decreto 10 settembre 2010, n. 249 Percorso Formativo - Scuola dell
DettagliCORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI APRILE MAGGIO 2015 Relatore: dott.ssa Neva Cellerino
CORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI APRILE MAGGIO 2015 Relatore: dott.ssa Neva Cellerino GESTIONE DELLA CLASSE E PROBLEMATICHE RELAZIONALI il gruppo classe: complessità e dinamiche ambiente fisico e sociale dell
DettagliNon c è peggior ingiustizia che far parti eguali tra diversi. (Don Milani, Lettera a una professoressa)
Non c è peggior ingiustizia che far parti eguali tra diversi (Don Milani, Lettera a una professoressa) Dall'integrazione all'inclusione Integrazione Inclusione I principi chiave dell'inclusione Accettare
DettagliFrancesco Zambotti. Università di Bolzano Centro Studi Erickson
Francesco Zambotti Università di Bolzano Centro Studi Erickson Francesco.Zambotti@unibz.it http://integrazioneinclusione.wordpress.com PEI - PROGETTO DI VITA Attivare soluzioni operative Nella maggior
DettagliINSIEME è FACILE Il progetto di didattica inclusiva di Mondadori Education
INSIEME è FACILE Il progetto di didattica inclusiva di Mondadori Education Prof. Gabriele Zanardi 20 aprile 2016 Sviluppo e Crescita INSIEME è FACILE > Sviluppo e crescita INSIEME è FACILE > Sviluppo e
DettagliL integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
L integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Qualche definizione preliminare Dott.sse Francesca Cavallini, Gabriella Petrone, Giulia Eboli, Samantha Giannatimepo, Sara Andolfi Centro di Ricerca
DettagliCome e perché lavorare su autonomia ed autodeterminazione nelle disabilità gravi
Come e perché lavorare su autonomia ed autodeterminazione nelle disabilità gravi Dott. Mauro Mario Coppa -Direttore servizi riabilitativi Lega del Filo d Oro, Osimo (An) Bambini con disabilità intellettiva
Dettagliprof. Guglielmo Formisano
Dirigente scolastico prof. Guglielmo Formisano Funzione strumentale Integrazione, accoglienza, intercultura, formazione ins. Maria Rosa Di Nella 1. Ruolo e funzione del Gruppo H di Circolo 2. Ruolo e funzioni
DettagliIl docente di sostegno a scuola: ruolo e competenze. Formatore Prof.ssa Barbara Argo
Il docente di sostegno a scuola: ruolo e competenze Formatore Prof.ssa Barbara Argo L idea di Inclusione si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza ma sul riconoscimento
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO GIARDINI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO BES PDP
ISTITUTO COMPRENSIVO GIARDINI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO BES PDP ANNO SCOLASTICO: SCUOLA/PLESSO: CLASSE: ALUNNO: TIPOLOGIA DEL DISTURBO O DEL DISAGIO INTERVENTI EXTRASCOLASTICI RIABILITATIVI- EDUCATIVI
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALE LETTURA E QUALI STRUMENTI?
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALE LETTURA E QUALI STRUMENTI? Nota Ministeriale 27.12.2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 Nota di chiarimento del 22 novembre 2013 «Strumenti d intervento
DettagliPROGETTO: UN ALTRA DIDATTICA E POSSIBILE. Capovolgere i Bisogni Educativi Speciali. La didattica capovolta per tutti.
PROGETTO: UN ALTRA DIDATTICA E POSSIBILE Capovolgere i Bisogni Educativi Speciali La didattica capovolta per tutti. Corso in presenza (6 incontri da tre ore ciascuno), rivolto ai docenti di ogni ordine
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI CENNI NORMATIVI. I.C L.Spallanzani r dicembre 2015 r.anoe
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI CENNI NORMATIVI I.C L.Spallanzani r 15-16 dicembre 2015 r.anoe Le Norme e l azione didattica :approcci 2 NORMATIVO ORGANIZZATIVO PEDAGOGICO RELAZIONALE EMOTIVO Parole in gioco
DettagliProgetto Pearson Classe Dinamica
Progetto Pearson Classe Dinamica 11 aprile 2018 Sonia Sorgato 1 2 Perché parliamo di? 3 LE QUATTRO DISCONTINUITÀ La scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro mentale all esterno è spesso
DettagliPAI. Piano Annuale di Inclusione
ISTITUTO COMPRENSIVO "Dante Alighieri" di COLOGNA VENETA (Vr) Via Rinascimento, 45-37044 Cologna Veneta - tel. 0442 85170 - fax 0442 419294 www. iccolognaveneta.gov.it - e-mail: vric89300a@istruzione.it
DettagliProf.ssa Michela Lupia Referente Inclusione UST Pisa
Prof.ssa Michela Lupia Referente Inclusione UST Pisa Alunni totali alunni con disabilità % Alunni con gravità (art. 3 c. 3) Organico dell autonomia (P) Organico dell autonomia (O.D.) Totale posti deroghe
DettagliIL BISOGNO DI UNA SPECIALE NORMALITÀ PER L INTEGRAZIONE
IL BISOGNO DI UNA SPECIALE NORMALITÀ PER L INTEGRAZIONE Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it LA SPECIALE NORMALITÀ PER L INTEGRAZIONE SUPERA Scuola speciale separata
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
ISTITUTO COMPRENSIVO VALMAURA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il presente piano personalizzato viene redatto ai sensi della L. 8/10/2010 n. 170 "Nuove norme in materia di disturbi
DettagliITINERARI DI INCLUSIONE per la disabilità uditiva
ITINERARI DI INCLUSIONE per la disabilità uditiva B.E.S come Ben-Essere a Scuola Milano Lucio Vinetti DEFINIZIONI anacusici sordomuti minorati uditivi Privazione, totale o parziale, della capacità di percezione
DettagliBisogni educativi speciali nella scuola di ogni giorno Dott.ssa Serenella Presutti
Corso di laurea magistrale Pedagogia e Scienze dell educazione e della formazione Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione Facoltà di Medicina e Psicologia Bisogni educativi
DettagliDISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce
TUTTI A BORDO! PROGETTO IRIDE DI INTERCETTAZIONE PRECOCE IN RETE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce Dr.ssa Campioni Annamaria
DettagliB.E.S. Bisogni Educativi Speciali
B.E.S. Bisogni Educativi Speciali Quindi si definiscono B.E.S. i bisogni di tutti quegli alunni dotati di particolarità che impediscono loro il normale apprendimento e richiedono interventi individualizzati.
DettagliI BES e la didattica inclusiva
I BES e la didattica inclusiva ICS Civate (LC) - 25 giugno 2015 Periplo s.n.c. Viale Umbria 49-20135 Milano - Tel. + 39 02 36551556 - Fax + 39 0236551861 - E-mail: info@periplo.org Gli obiettivi Delineare
DettagliLo svantaggio scolastico
Lo svantaggio scolastico 2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (D. S. A. e A.D.H.D.) 1. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 3. ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE 1. ALUNNI DIVERSAMENTE
DettagliDALLA DIAGNOSI AL PROFILO DI FUNZIONAMENTO DELL ALUNNO COME BASE PER UNA PROGETTAZIONE EDUCATIVA CONDIVISA
DALLA DIAGNOSI AL PROFILO DI FUNZIONAMENTO DELL ALUNNO COME BASE PER UNA PROGETTAZIONE EDUCATIVA CONDIVISA Sofia Cramerotti Ricerca e Sviluppo area psicoeducativa e didattica Centro Studi Erickson - Trento
DettagliUNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTELLUCCHIO SCUOLA DELL INFANZIA ANNUNCIATA BELLOCCHIO RODIGO MANTOVA UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO Progetto per una scuola inclusiva ANNO SCOLASTICO 2017/2018 La scuola dell Infanzia
DettagliPERCORSO DIDATTICO PER ALLIEVI NON CERTIFICATI. Istituto A.S.
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO ALBANO - RMIC8GB00T via Virgilio n. 29-00041 Albano Laziale (Roma) Centralino:
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES (svantaggio linguistico, socio- economico, culturale)
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE G.B. VALENTE ROMA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES (svantaggio linguistico, socio- economico, culturale) Plesso Classe.. A.S. 201-201 A cura delle FUNZIONI
DettagliLa scuola inclusiva: come stru1urare il contesto, le risorse e le relazioni
La scuola inclusiva: come stru1urare il contesto, le risorse e le relazioni Do1.ssa Roberta Sala Associazione Zorba - Arcore Università Ca1olica del Sacro Cuore Integrazione Inclusione Dal concetto di
DettagliSIMONE Gruppo Editoriale Simone
Tabella di corrispondenza MANUALE 526/22 - PROGRAMMA CONCORSUALE Concorso Insegnante di sostegno Infanzia e Primaria Allegato A del D.M. 9 aprile 2019, n. 327 (G.U. 7-5-2019, n. 105) A.1. PARTE GENERALE
DettagliLe scuole primarie del 1 Istituto Comprensivo stipulano con la famiglia dell alunno il seguente patto educativo di corresponsabilità, con il quale
Patto di corresponsabilità educativa scuola primaria (Si riporta di seguito il Patto di corresponsabilità scuola famiglia elaborato nell anno scolastico 2008/2009 come integrazione al piano dell offerta
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO: B.E.S. Anno Scolastico 2017/2018
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE RENATO FUCINI Via F.lli Antoni, 10 56121 Pisa Tel. 050.20028 Codice Fiscale 80005730504 E-mail: piic82100l@istruzione.it
DettagliI bisogni educativi speciali
I bisogni educativi speciali Seconda unità di lavoro novembre 2013 roberto.grison@istruzioneverona.it - gli svantaggi socio-economici, (famiglie di basse fasce di reddito, ISEE, assenza di libri di testo
DettagliNELL OTTICA DELL INCLUSIVITA
9 Tel.: 0966/656134 Fax: 0966/655001 RCIC80200C@istruzione.it RCIC80200C@PEC.ISTRUZIONE.IT CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE Via Galileo Galilei, 5 89022 CITTANOVA (RC) C.F.: 82002680807 C.M.: RCIC80200C
DettagliCAPIRE LA MIA DISLESSIA
Strumenti per la didattica, l educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Rossella Grenci CAPIRE LA MIA DISLESSIA Attività metacognitive per la scuola primaria
DettagliPraticare Senza Zaino
Praticare Senza Zaino Inclusione e progetto «Si può fare» Ins.ti SEROLI ANGELO FORNONI MARGHERITA Leno 23 febbraio 2019 U L inclusione è uno dei temi più «caldi» che ancora oggi attira e movimenta il mondo
DettagliInsegnare e apprendere attraverso modalità collaborative: come gestirle in classe per sviluppare e potenziare le competenze di ciascuno
Mazara, 28 novembre 2017 Insegnare e apprendere attraverso modalità collaborative: come gestirle in classe per sviluppare e potenziare le competenze di ciascuno Angela Pesci Dipartimento di Matematica
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Diagnosi: Redatta da: Presso: DESCRIZIONE DELLE ABILITÀ
DettagliDario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano Dario Ianes
Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it UN ALUNNO CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI : Un alunno con apprendimento, sviluppo e comportamento in uno o più dei vari ambiti e
DettagliPercorso di formazione 8 moduli (150 ore)
Percorso di formazione 8 moduli (150 ore) «LO SVILUPPO DI COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA» Un percorso di co-costruzione condivisa per l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali INTRODUZIONE
DettagliPROTOCOLLO PER L INCLUSIONE
ISTITUTO COMPRENSIVO CINO DA PISTOIA -Pistoia- BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: STRATEGIE DIDATTICHE E SUGGERIMENTI OPERATIVI PER FAVORIRE LA RIUSCITA SCOLASTICA DEGLI STUDENTI BES Pagina 1 di 5 Questo documento
DettagliP.E.I. - P.D.P. Strumenti indispensabili in una didattica inclusiva. Cesena (FC) 07, 21, 28 aprile 2016
P.E.I. - P.D.P Strumenti indispensabili in una didattica inclusiva Cesena (FC) 07, 21, 28 aprile 2016 Una scuola che include è una scuola che pensa e che progetta tenendo a mente tutti. Una scuola che,
DettagliPiano Didattico Personalizzato (PDP)
Ministero dell Istruzione dell Università della Ricerca Istituto Comprensivo 1 Renato Ferrari Via Pellegrino, 30-25018 Montichiari (BS) tel: 030961213 fax: 030962712 e-mail: bsic8an003@istruzione.it pec:
DettagliBISOGNI EDUCATIVI SPECIALI PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO 2015/2016
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO 2015/2016 SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA : ISTITUTO COMPRENSIVO F.PAPPALARDO SEZIONE LE INSEGNANTI Viste le indicazioni nazionali
DettagliCORSO DI PREPARAZIONE CONCORSO STRAORDINARIO INFANZIA & PRIMARIA Programma Corso Inizio attività didattiche seconda metà di settembre
CORSO DI PREPARAZIONE CONCORSO STRAORDINARIO INFANZIA & PRIMARIA Programma Corso Inizio attività didattiche seconda metà di settembre Competenze pedagogico - didattiche LEZIONE 1 : Sabato 20/10 dalle 15-19
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO 2015/2016
Istituto Professionale per i Servizi per l Enogastronomia e l Ospitalità Alberghiera Andrea Barbarigo in Venezia A CURA DEL GRUPPO D ISTITUTO PER LA DISLESSIA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO
DettagliA.S. 2015/2016. La Direttiva estende il diritto alla personalizzazione dell apprendimento all intera area dei Bisogni Educativi Speciali comprendente:
A.S. 2015/2016 Una Scuola davvero inclusiva è una scuola che sa rispondere adeguatamente alle difficoltà degli alunni e sa eliminare le barriere all apprendimento ed alla partecipazione di ognuno. Il concetto
DettagliA scuola con bisogni educativi speciali
A scuola con bisogni educativi speciali Adriano Grossi Formazione USP Piacenza PIACENZA, 28 NOVEMBRE 2006 Oltre l ICD 10 La complementarietà delle specifiche OMS nel DPCM 23.2.06 E a SCUOLA? Partire dall
DettagliDalle Indicazioni nazionali per il curricolo
Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Non è pensabile una scuola costruita su un modello di studente astratto. La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva,
DettagliDISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO dott.ssa Silvia Ceccaroli dott.ssa Nicoletta Staffa Associazione Strategicamente Insieme PROGETTO «IMPARARE E» Comune di Cervia 1 incontro 08.09.2016 DISTURBI SPECIFICI
DettagliDISTURBI SPECIFICI DELL ADOLESCENZA! IL PESO DELLE DIFFICOLTA IN ETA EVOLUTIVA 2014/2015
DISTURBI SPECIFICI DELL ADOLESCENZA! IL PESO DELLE DIFFICOLTA IN ETA EVOLUTIVA 2014/2015 DSA E BES SONO DIFFICOLTÀ INDIVIDUALI CHE SI MANIFESTANO NELL AMBIENTE SCUOLA DIMENSIONE PERSONALE + SOCIALE IN
DettagliGiulia De Paolini Tutor BES e DSA Consulente per le Difficoltà Scolastiche Counselor Familiare e dell Età Evolutiva Tel. 346.
22 ottobre 2016 Imparare ad approcciare lo studio Giulia De Paolini Tutor BES e DSA Consulente per le Difficoltà Scolastiche Counselor Familiare e dell Età Evolutiva Tel. 346.5905929 SCRITTA ORALE PRODUZIONE
DettagliIL TUTORING. 3 TIPOLOGIE (a seconda dell età) Esempi: dettato con studenti dislessici risoluzione di addizioni divisione a due cifre
IL TUTORING 1 CARATTERISTICHE Prevede il coinvolgimento di allievi in funzione di tutor per favorire l apprendimento dei bambini con o senza disabilità 2 BENEFICI PER L ALUNNO CON DIFFICOLTA - approccio
Dettaglisemplificazione testi disabilità medio-grave
semplificazione testi disabilità medio-grave Didattica inclusiva: un caso Glossario Organizzatori anticipati Approfondimenti Testo a tre livelli Bibliografia autore: De Stefano 1/1 Una didattica per l
DettagliSTRATEGIE. COSA FARE A cura di Mirella Carosi
STRATEGIE COSA FARE A cura di Mirella Carosi INGRESSO SCUOLA SECONDARIA INGRESSO SCUOLA SECONDARIA Con l ingresso nella scuola secondaria di secondo grado si assiste ad un cambiamento dell impostazione
DettagliDSA e BES. NORMATIVE e METODOLOGIE DIDATTICHE
DSA e BES NORMATIVE e METODOLOGIE DIDATTICHE 1 Premessa O L. 170/ 8 ottobre 2010 O Linee guida 12 Luglio 2011 O Decreto Attuativo O L. 104/1992 2 Legge 170 Legge 104 1. Alla diagnosi di DSA non fa seguito
DettagliLa didattica inclusiva: da una lezione per ognuno a una lezione per tutti
La didattica inclusiva: da una lezione per ognuno a una lezione per tutti Dott.ssa Cristina Potente Dir. Psicologa Psicoterapeuta Centro Leonardo c.potente@centroleonardo.net www.centroleonardo-psicologia.net
DettagliLA SCUOLA E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
LA SCUOLA E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Con il termine Bisogno Educativo Speciale si indica una difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo
DettagliL apprendimento e la formazione. A cura di Daniela Mazzara
L apprendimento e la formazione A cura di Daniela Mazzara 1 Perché la formazione Oggi CAMBIAMENTO La complessità La velocità La globalità Che cos è la Formazione? E un processo che comprende una serie
Dettagli