Disturbi specifici di apprendimento (DSA): le tecnologie per l autonomia e per una didattica inclusiva
|
|
- Benedetto Crippa
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Disturbi specifici di apprendimento (DSA): le tecnologie per l autonomia e per una didattica inclusiva Laboratorio 7 di Tecnologie Didattiche Enrico Angelo Emili enricoangelo.emili@unibo.it
2 CREDIT: United Way of the Columbia-Willamette
3 I Mediatori didattici prossimali Mediàre dal latino essere in mezzo, tra due tempi o cose Tra il qui e ora e il possibile
4 I Mediatori prossimali I mediatori sono punti di appoggio, dove mancherebbero. Sono dei facilitatori utili a rimuovere ostacoli e barriere all apprendimento. Devono favorire l autonomia, la partecipazione, la condivisione, e sostenere (scaffolding) «l apprendimento prossimale». cfr. A. Canevaro, Pietre che affiorano
5 Bruner, 1976: scaffolding Una persona adulta o più esperta agisce da scaffolding quando: [...] aiuta a risolvere un problema, effettuare un compito o raggiungere un obiettivo che è oltre le sue possibilità senza assistenza (Wood, Bruner e Ross, 1976, pp ).
6 Tale sostegno, oltre ad essere essenziale, è programmato per ridursi gradualmente ed essere rimosso, una volta raggiunto l obiettivo.
7 Tale sostegno, agendo nella zona di sviluppo prossimale (Vygotskij), permette allo studente lo svolgimento di un compito, non ancora interiorizzato ma alla portata, attraverso la mediazione del docente (diretta o grazie a strumenti da lui suggeriti).
8 La Zona di Sviluppo Prossimale è la distanza tra il livello effettivo di sviluppo e il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l'aiuto di altre persone, (adulti o pari con un livello di competenza maggiore).
9 I mediatori seguono la logica del domino si basa: Sulle possibilità combinatorie; Sull individuazione creativa delle combinazioni; Sul valore dei collegamenti; Sulla necessità di non lasciare un pezzo di domino senza collegamenti; Sulla possibilità di attaccare un nuovo pezzo o pedina da qualsiasi parte. (A. Canevaro, 2013, p.104)
10 Tipologie mediatori didattici 1) mediatori attivi: maggiormente legati alla realtà (esperienza diretta organizzata e strutturata dal docente, escursioni, esperimenti, ecc.); 2) mediatori iconici: ad esempio immagini, cartine, schemi, mappe concettuali e mentali, script, formulari, organizzatori percettivi, ecc. Damiano (2000)
11 3) Mediatori analogici: ad esempio attività ludiche finalizzate all esplicitazione delle regole, drammatizzazione attraverso il role-play, simulazioni, ecc.; 4) Mediatori simbolici: ad es. mediatori che utilizzano il codice linguistico convenzionale (numeri, lettere, teorie, ecc.) e di norma sono poco attivi e concreti ma più vicini alla concettualizzazione (formulazione di giudizi, sintesi, concetti, ecc.). a queste si aggiungono i mediatori digitali
12 Possibili criticità l'accentuata visibilità di alcuni mediatori tecnologici che rendono evidente la diversità della persona che li usa (ad es computer portatile; mappe solo per lo studente con DSA); la necessità di integrare l'uso questi mediatori nelle attività scolastiche secondo una logica di inclusione e non di esclusione ecc. (ad es logica della risposta specialistica legata all emergenza vs logica della risposta ordinaria)
13 la difficoltà d'uso che mina la memoria di lavoro appesantendo il carico cognitivo; i tempi spesso lunghi ma necessari per un loro utilizzo competente e autonomo che liberi energie e memoria di lavoro.
14 Competenze! Non importa quante risorse hai se non sai come usarle, non saranno mai abbastanza!
15
16 L importanza delle parole: possono contribuire a generare per la persona una rappresentazione negativa della propria condizione (Illness). possono influenzare la qualità della rappresentazione sociale della persona e la sua presa in carico (Sickness). la qualità delle informazioni potrebbe essere inquinata da pregiudizi legati ad una visione stereotipata di un etichetta nosologica/diagnostica (Disease).
17
18
19
20 ianze-sulla-dislessia/
21 Disinformazione /
22 Rischi: Le aspettative nutrite nei confronti dell altro possono tradursi in delle profezie che si auto-avverano. Se l insegnante nutre delle determinate aspettative, lo studente interiorizzerà tali pregiudizi/giudizi e tenderà a manifestare dei comportamenti che confermeranno le aspettative. Il clima creato attorno all allievo e il feedback che l insegnante rimanda ad uno studente incidono sui processi di apprendimento.
23 Griffin e Pollak, «Indagine qualitativa sui livelli di influenza nella comunicazione tra clinici e pazienti». Campione: 27 studenti ed ex studenti con D.S.A. I partecipanti della ricerca hanno ricevuto una delle due concezioni : 1. concezione di diversità intesa come una differenza che comprende un insieme di forze e debolezze (percepibile come caratteristica); 2. concezione di diversità intesa come una condizione medica svantaggiosa (percepibile come disturbo).
24 Risultati: Nel gruppo che ha ricevuto la concezione di diversità come caratteristica, si sono registrate manifestazioni di maggiore ambizione lavorativa e autostima scolastica superiore, rispetto alla concezione di diversità intesa come disturbo. una percezione del proprio stato di funzionamento intesa come caratteristica e non come disturbo può favorire un atteggiamento positivo.
25 L importanza delle parole: Alunno H Aula H Portatore di handicap Diversamente abile È un DSA È un BES ecc.
26 È una persona. È un bambino (non è la sua disabilità o il suo disturbo, non è la sua etichetta diagnostica) Ha un nome. Enrico è un bambino con un disturbo specifico di apprendimento (tra colleghi e professionisti). Enrico è un bambino con caratteristiche di apprendimento diverse (in classe, con in genitori).
27 P.A.R.C.C., DSA: Documento d intesa, 2011 «Dislessia, Disortografia e Discalculia possono essere definite caratteristiche dell individuo, fondate su una base neurobiologica; il termine caratteristica dovrebbe essere utilizzato dal clinico e dall insegnante in ognuna delle possibili azioni (descrizione del funzionamento nelle diverse aree e organizzazione del piano di aiuti) che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità individuali e, con esso, la Qualità della Vita. L uso del termine caratteristica può favorire nell individuo, nella sua famiglia e nella Comunità una rappresentazione non stigmatizzante del funzionamento delle persone con difficoltà di apprendimento; il termine caratteristica indirizza, inoltre, verso un approccio pedagogico che valorizza le differenze individuali».
28 Chi ha avuto difficoltà di apprendimento a scuola? ALBERT AGATA JOHN FONZIE CHARLES HANS DANIEL
29 Molto intelligente e creativo; Imparò a leggere tardi ma pubblicò almeno un libro; E stato bocciato; Fece ampio uso di immagini; Realizzò i suoi sogni;
30 Le prove!
31 Tutti sono geniali. Ma se si giudica un pesce per la sua capacità di arrampicarsi su un albero, lui vivrà la sua vita pensando di essere uno stupido Albert Einstein
32 I disturbi specifici di apprendimento (DSA) Legge n. 170 ottobre 2010 Linee Guida DSA,
33 Tra miti, stereotipi e pregiudizi I DSA sono una malattia Le persone con DSA sono tutti mancine Le persone con DSA sono sempre dislessiche Dislessia significa solo non riuscire a leggere bene Le persone con dislessia non sono poi così intelligenti se non riescono a leggere e far di conto Le persone con DSA sono tutte dei geni È sufficiente dotarli di computer e calcolatrice Gli studenti con DSA sono avvantaggiati perché possono utilizzare gli strumenti compensativi e le misure dispensative che semplificano troppo la didattica e gli apprendimenti
34 L esercizio ripetuto non aiuta a migliorare E un problema che si risolve col tempo Oramai sono tutti Dislessici se non vanno bene a scuola È un effetto dello scarso impegno a scuola dei bambini di oggi La dislessia è l effetto della scarsa frequenza di lettura I DSA ai miei tempi non esistevano Le persone con DSA nascono senza disturbi e in qualche modo ne vengono colpiti Le persone con DSA non impareranno mai una lingua straniera Le persone con DSA se eseguono correttamente una verifica devono avere un voto più basso dei compagni in quanto era più breve e avevano più tempo e aiuti
35 Robustezza nel processo di lettura (Stella, Zanzurino 2008)
36 Ricerca di G.Stella Lettura Denominazione LEONE Secondo voi?
37 Risultati ricerca Stella: Raffronto tra lettura e denominazione nelle prime 3 classi della scuola primaria
38
39 I DSA sono disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici (CC, 2011, p.7).
40 Per eliminare stereotipi e pregiudizi, ricordiamo: I DSA, sono innati (di origine neurobiologica), e non sono dovuti da: scarsa qualità dell insegnamento, difficoltà emotive problemi a livello ambientale o familiare scarso impegno e scarsa volontà dell alunno. I DSA possono presentarsi da soli o in associazione tra loro (ad es. dislessia-disortografia, discalculia-dislessia, etc ) e, in ogni caso, presuppongono un profilo intellettivo nella norma.
41 E ancora: I DSA, seppur di matrice evolutiva, sono persistenti ma modificabili attraverso interventi mirati.
INCLUSIONE [ D.M. 27/12/12 ]
AID Ente Formatore accreditato con decreto MIUR del 06/12/2004 SEZIONE AID VICENZA BES (Bisogni Educativi Speciali) CONOSCERE PER INTERVENIRE Dalla normativa al Piano Didattico Personalizzato: didattica
ALLIEVI BES/DSA: STRUMENTI COMPENSANTIVI E MISURE DISPENSATIVE, IL PDP, IL DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO
ISIS G. D ANNUNZIO-M.FABIANI ALLIEVI BES/DSA: STRUMENTI COMPENSANTIVI E MISURE DISPENSATIVE, IL PDP, IL DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO Strumenti compensativi e misure dispensative non sono facilitazioni, bensì
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO gestione della «normale specialità» Incontro scuola-genitori del 26 ottobre 2015
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO gestione della «normale specialità» Incontro scuola-genitori del 26 ottobre 2015 Scopo dell incontro Conoscenza dei diversi tipi dei Disturbi Specifici dell Apprendimento
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce
TUTTI A BORDO! PROGETTO IRIDE DI INTERCETTAZIONE PRECOCE IN RETE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce Dr.ssa Campioni Annamaria
Piano Didattico Personalizzato
B12 Laboratori di Scienze e Tecnologie Chimiche e Microbiologiche Lorenzo Mencancini Stefano Zanobetti Filippo Mazzei Prof.ssa Claudia Lauria - Prof. Luciano Luongo Bisogni Educativi Speciali-BES «Con
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico 2017-2018 Classe Sezione Referente DSA: ins. Bettoni Morena Insegnanti di classe: 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di nascita Diagnosi
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO dott.ssa Silvia Ceccaroli dott.ssa Nicoletta Staffa Associazione Strategicamente Insieme PROGETTO «IMPARARE E» Comune di Cervia 1 incontro 08.09.2016 DISTURBI SPECIFICI
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DSA e BES
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DSA e BES Approvato dal Collegio dei Docenti del 30/06/2016 Premessa Il Progetto Educativo d Istituto è fondato sulla valorizzazione della persona con il proprio
Il Piano Didattico Personalizzato per gli studenti con DSA
Villorba, 12 Marzo 2012 Il Piano Didattico Personalizzato per gli studenti con DSA Studio di Psicologia PREGANZIOL Dott.ssa Alessia Alberti Dott. Valentino Leone psicologia.preganziol@gmail.com Disturbi
Piano Didattico Personalizzato
I.C. 4 De Lauzieres Ambito 0021 80055 Portici (Napoli) C.F. 80020500635 Via Salute, 45 Tel. 081-775.32.81- Fax. 081-775.84.94 Piano Didattico Personalizzato alunni con BES - Scuola dell Infanzia 1. Dati
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO
Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria e Secondaria di Primo grado Via Enrico Dalfino - Sammichele di Bari E.mail:BAIC80500V@istruzione.it C.F.93251060724 tel / fax 080/8917208 PIANO DIDATTICO
Disturbi specifici dell apprendimento. Elena Bortolotti
Disturbi specifici dell apprendimento Elena Bortolotti I DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA la Consensus Conference La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida non solo
Corso di formazione Ottobre 2016
Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. Corso di formazione 26 27 Ottobre 2016 DISTURBI SPECIFICI
Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo
Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire
LA DISLESSIA, DALLA SCUOLA ALL UNIVERSITA Percorso ad ostacoli tra normativa e didattica
LA DISLESSIA, DALLA SCUOLA ALL UNIVERSITA Percorso ad ostacoli tra normativa e didattica Università degli Studi di Catania CInAP, servizi per la disabilità e i DSA Catania, 29 febbraio 2016 Anna M. Malgioglio
Lo svantaggio scolastico
Lo svantaggio scolastico 2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (D. S. A. e A.D.H.D.) 1. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 3. ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE 1. ALUNNI DIVERSAMENTE
Istituto Tecnico Industriale Statale Antonio Monaco di Cosenza
Istituto Tecnico Industriale Statale Antonio Monaco di Cosenza PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (Legge 170/2010) Allievo: Classe...Sezione... A.S. 2011/2012 Docente Coordinatore di Classe Referente DSA di
SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE PER L INCLUSIONE. BES, STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE, VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE
SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE PER L INCLUSIONE. BES, STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE, VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE LABORATORIO 1 FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI a.s. 2014-15 Grosseto Paola Brunello Dirigente Scolastico
ISTITUZIONE SCOLASTICA - INSTITUTION SCOLAIRE SAINT-ROCH ISTITUZIONE SCOLASTICA SAINT-ROCH PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO D.S.A. ANNO SCOLASTICO.
ISTITUZIONE SCOLASTICA - INSTITUTION SCOLAIRE SAINT-ROCH ISTITUZIONE SCOLASTICA SAINT-ROCH SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO D.S.A. ANNO SCOLASTICO. PLESSO:
Stato di Integrazione degli alunni con BES nelle scuole del territorio
TSMREE Tivoli Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche tsmree.tivoli@aslromag.it Stato di Integrazione degli alunni con BES nelle scuole del territorio Articoli 3, 30, 31, 32, 33,
Scuola: Istituto Paritario Maria Ausiliatrice (Lugo RA) a.s. 2016/2017
Scuola: Istituto Paritario Maria Ausiliatrice (Lugo RA) a.s. 2016/2017 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità
VADEMECUM B.E.S. BES: ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
VADEMECUM B.E.S. BES: ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DIR. MIN. 27/12/2012 C.M. N.8 DEL 6/03/2013 CHI SONO GLI ALUNNI B.E.S? Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità;
Proposta Piano triennale di formazione. IPSSS E. De Amicis Collegio Docenti 24 maggio 2016
Proposta Piano triennale di formazione IPSSS E. De Amicis Collegio Docenti 24 maggio 2016 Premessa Nella formulazione di una proposta per il piano di formazione da realizzare nel corso del prossimo triennio
ISTITUTOCOMPRENSIVO BURLANDO anno scolastico PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO scuola primaria Giovine Italia
ISTITUTOCOMPRENSIVO BURLANDO anno scolastico 2013-2014 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO scuola primaria Giovine Italia 1. Dati generali Nome e cognome Data di nascita Classe Insegnante coordinatore della
ANCH IO POSSO IMPARARE! Autorizzazione dell'ufficio Scolastico Regionale del Lazio
ANCH IO POSSO IMPARARE! Autorizzazione dell'ufficio Scolastico Regionale del Lazio Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA): come facilitare l apprendimento attraverso la conoscenza di percorsi didattici
COMPITO: Azione del Consiglio di classe della Scuola secondaria di 2 grado nei confronti di un/un' alunno/ a DSA/BES non certificato/ a
Datini 2 Laboratorio 1 ( 14 marzo 2016 ) COMPITO: Azione del Consiglio di classe della Scuola secondaria di 2 grado nei confronti di un/un' alunno/ a DSA/BES non certificato/ a Docenti neoimmessi Alfredo
Capire i Disturbi Specifici dell Apprendimento attraverso le mappe concettuali
Susi Cazzaniga Capire i Disturbi Specifici dell Apprendimento attraverso le mappe concettuali Breve guida Capire i Disturbi dell Apprendimento attraverso le mappe concettuali Guida introduttiva Susi Cazzaniga
Dr.ssa Alessandra Luci Psicologa/Psicoterapeuta Logopedista Cell: 338 24 72 150 e-mail: alessandra.luci@sosdislessia.it. Firenze
Dr.ssa Alessandra Luci Psicologa/Psicoterapeuta Logopedista Cell: 338 24 72 150 e-mail: alessandra.luci@sosdislessia.it Firenze Introduzione CC ISS 2011 I DSA hanno un importante impatto A livello individuale
Disturbi Specifici dell Apprendimento. Anno Scolastico DIREZIONE DIDATTICA STATALE VII CIRCOLO G.CARDUCCI
Disturbi Specifici dell Apprendimento Anno Scolastico 2017-2018 DIREZIONE DIDATTICA STATALE VII CIRCOLO G.CARDUCCI Presentazione Cosa sono i DSA Bambini e Bambine DSA*: capacità contro il disagio Le conseguenze
Normativa Scolastica e DSA
AID Ente Formatore accreditato con decreto MIUR del 06/12/2004 SEZIONE AID VICENZA I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) Verifica e modalità di valutazione: riferimenti normativi e indicazioni operative
VADEMECUM INCLUSIVO. Istituto Comprensivo di Portoferraio Anno Scolastico 2018/2019
Istituto Comprensivo di Portoferraio Anno Scolastico 2018/2019 VADEMECUM INCLUSIVO «L Educazione è un processo attraverso il quale un essere umano apre un altro essere umano alle proprie possibilità, dischiudendo
I.C. R. FUCINI di Pisa PdP_BES_scuola primaria 1
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE RENATO FUCINI Via F.lli Antoni, 10 56121 Pisa Tel. 050.20028 Codice Fiscale 80005730504 E-mail: piic82100l@istruzione.it
CORSO DATINI 2 Prato, 14 marzo Tema affrontato: Piano Didattico Personalizzato nella scuola secondaria di secondo grado.
CORSO DATINI 2 Prato, 14 marzo 2016 LABORATORIO 1 Bisogni educativi speciali e disabilità a cura della prof. ssa Claudia Lauria Tema affrontato: Piano Didattico Personalizzato nella scuola secondaria di
FORMAZIONE ASSOCIAZIONE FUORICLASSE 13 GIUGNO 2017
FORMAZIONE ASSOCIAZIONE FUORICLASSE 13 GIUGNO 2017 ATTENZIONE AI RISCHI Per tutti gli studenti in età evolutiva i rischi legati alla mancata inclusione e/o compensazione delle difficoltà possono essere:
Disturbi dell apprendimento
Disturbi dell apprendimento Disturbi aspecifici e specifici di apprendimento I disturbi aspecifici di apprendimento sono rappresentati da difficoltà di apprendimento scolastico associate ad abilità intellettive
Il docente di sostegno a scuola: ruolo e competenze. Formatore Prof.ssa Barbara Argo
Il docente di sostegno a scuola: ruolo e competenze Formatore Prof.ssa Barbara Argo L idea di Inclusione si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza ma sul riconoscimento
Capovolgiamo la prospettiva sull inclusione con Universal Design for Learning (UDL) Webinar 9 novembre 2018 Giovanni Savia
https://flipnet.it/ Capovolgiamo la prospettiva sull inclusione con Universal Design for Learning (UDL) Webinar 9 novembre 2018 Giovanni Savia Esistono ancora progetti inclusivi per soli alunni «H» (?)
DSA-BES-ADHD acronimi misteriosi?
DSA-BES-ADHD acronimi misteriosi? Prof.ssa Antonella Giannellini Referente provinciale per l inclusione scolastica Ufficio scolastico regionale-ambito di Bergamo Chi sono gli alunni BES? alunni disabili
Collegio Docenti 18 settembre 2013
Collegio Docenti 18 settembre 2013 Dalla disabilità ai Bisogni Educativi Speciali: cosa deve fare la scuola alla luce delle nuove direttive Allegato n.4 al verbale del 18 settembre 2013 PATRIZIA DEL BIANCO.
I.C. GUIDO ROSSI Via Risorgimento N 86 SS. COSMA E DAMIANO (LT) Tel/fax
I.C. GUIDO ROSSI Via Risorgimento N 86 SS. COSMA E DAMIANO (LT) Tel/fax 0771-608553 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.) Cognome Nome Residenza Data di nascita Scuola Classe Sezione Servizio Socio
GLI STUMENTI DIDATTICI NEI BES PER L INCLUSIONE
GLI STUMENTI DIDATTICI NEI BES PER L INCLUSIONE BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva, permanente o transitoria, in ambito
Piano Didattico Personalizzato
1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A. STRADELLA - NEPI - Anno Scolastico... Scuola...... Classe... 2 A)
Disturbi di origine neurobiologica che si possono manifestare con: DISLESSIA DISCALCULIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA Da non confondere con handicap
Disturbi di origine neurobiologica che si possono manifestare con: DISLESSIA DISCALCULIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA Da non confondere con handicap ! Formazione docenti e dirigenti! Misure educative e didattiche
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO 2015/2016
Istituto Professionale per i Servizi per l Enogastronomia e l Ospitalità Alberghiera Andrea Barbarigo in Venezia A CURA DEL GRUPPO D ISTITUTO PER LA DISLESSIA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO/A 1.1 DATI GENERALI Cognome e nome Data e luogo di nascita Docente coordinatore di classe Data e fonte della più recente diagnosi,
Aurispa 2 Maggio 2016 B. E. S. Bisogni Educativi Speciali. ins. Belluomo Giuseppe
Aurispa 2 Maggio 2016 B. E. S. Bisogni Educativi Speciali ins. Belluomo Giuseppe ma chi sono i B E S!! molte volte si sente dire: in classe ho un alunno con BES non esiste una diagnosi di BES ma la necessità
LA SCUOLA E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
LA SCUOLA E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Con il termine Bisogno Educativo Speciale si indica una difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo
ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO
ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO : DOCENTE: ORLANDI DONATELLA DATA: 29/09/2016 FIRMA DESCRIZIONE SINTETICA DEL L integrazione degli alunni portatori di handicap come di quelli
MATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO
MATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO MATEMATICA CHE PASSIONE! MATEMATICA CHE PASSIONE!? Stelle sulla terra MATEMATICA CHE INCUBO! ARTIGIANI DELLA MATEMATICA www.ritabartole.it Progetto
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INCLUSIONE SOCIALE ED ASPETTI INTERCULTURALI SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INCLUSIONE SOCIALE ED ASPETTI INTERCULTURALI SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE LABORATORIO 1 FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI a.s. 2016-17 Grosseto Paola Brunello Dirigente Scolastico
Istituto Tecnico Statale Tullio Buzzi. Percorso didattico specifico 1 Anno scolastico
Istituto Tecnico Statale Tullio Buzzi Percorso didattico specifico 1 Anno scolastico DATI RELATIVI ALL ALUNNO/A Cognome e nome: Luogo e data di nascita: / / Classe: Sez. DIAGNOSI 2 1 OSSERVAZIONE DELL
MATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO
MATEMATICA CHE PASSIONE! UNIVERSITA DI MATEMATICA MILANO MATEMATICA CHE PASSIONE! MATEMATICA CHE PASSIONE!? MATEMATICA CHE INCUBO! ARTIGIANI DELLA MATEMATICA www.ritabartole.it Progetto Dislessici alla
XIV ISTITUTO COMPRENSIVO KAROL WOJTYLA SIRACUSA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES
XIV ISTITUTO COMPRENSIVO KAROL WOJTYLA SIRACUSA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES A.S. 2016-2017 XIV ISTITUTO COMPRENSIVO KAROL WOJTYLA Anno Scolastico 2016/2017 PROGETTO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Scuola dell Infanzia a.s.. ISTITUZIONE SCOLASTICA ANNO SCOLASTICO ALUNNO 1.DATI RELATIVI L ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di
Nel contesto attuale si sente spesso parlare di diversità ma che cos è la diversità? E soprattutto in che modo essa dovrebbe essere gestita?
Ins. Alfia Saccone Nel contesto attuale si sente spesso parlare di diversità ma che cos è la diversità? E soprattutto in che modo essa dovrebbe essere gestita? La diversità è una componente intrinseca
Padova, 4 settembre 2013 Auditorium Gramsci
L EVOLUZIONE DELLA NORMA SINO ALLA LEGGE 170 ED ALLE LINEE GUIDA I bambini con DSA nella scuola: dalla legge 170 alle pratiche didattiche quotidiane Giornata di formazione per promuovere una didattica
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico
Istituzione scolastica. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico Scuola secondaria di primo grado.. Classe.. Sezione. Referente DSA o coordinatore di classe 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO: B.E.S. Anno Scolastico 2017/2018
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE RENATO FUCINI Via F.lli Antoni, 10 56121 Pisa Tel. 050.20028 Codice Fiscale 80005730504 E-mail: piic82100l@istruzione.it
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico 2013-2014 Scuola Secondaria di Secondo grado Indirizzo di studio : Liceo Classico "Vitruvio Pollione" - Formia (LT) Classe : Referente DSA : prof. Coordinatore
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE J. BAROZZI
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE J. BAROZZI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (per alunni con DSA) Regolamentato ai sensi della Legge (8 ottobre2010) n.170 Anno Scolastico 2011 / 2012 PARTE PRIMA Alunno
D.S.A. Individuazione degli alunni, accoglienza e intervento
D.S.A. Individuazione degli alunni, accoglienza e intervento Tononi Maria Angela mariaangelatononi@gmail.com anno scolastico 2013/2014 RIFERIMENTI NORMATIVI - Nota MIUR n 4798 del 27.07.2005: Coinvolgimento
Pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica. Prof.ssa Sata Vita Alba
Pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica. Prof.ssa Sata Vita Alba BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento
Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006)
Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006) Documento per la tutela dei diritti delle persone disabili. Approccio bio-psico-sociale alla disabilità Ambiente Barriere - Protocollo Opzionale
Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONDIZIONI CLINICHE EVOLUTIVE DISLESSIA/LETTURA (intesa come abilità di decodifica del testo)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
1 Ministero della Pubblica Istruzione (Denominazione estesa della scuola) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Tra SCUOLA TEAM DOCENTI DI CLASSE e GENITORI dell alunn Considerata la situazione diagnostica propria
Inclusione o discriminazione?
Inclusione o discriminazione? Maria Carmela Borsini Presidente A.I.D. Firenze Psicopedagogista Clinica Formatrice A.I.D. firenze@aiditalia.org carmelaborsini@gmail.com Chi siamo L Associazione Italiana
Strumenti Compensativi e Dispensativi nella didattica inclusiva
Strumenti Compensativi e Dispensativi nella didattica inclusiva Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell indicativo I presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene
LA VALUTAZIONE DEGLI ALLIEVI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
LA VALUTAZIONE DEGLI ALLIEVI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Prof.ssa V.Patricelli -Prof.ssa L.Bergami CHE GRAN CONFUSIONE QUALI SONO I BES? QUALI SONO I BES? Disabilità Ritardo cognitivo Minorazioni fisiche,
MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM
MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM Presentazione Il Master offre la possibilità di acquisire conoscenze approfondite e competenze operative
Il concetto di BES è stato introdotto dalla direttiva ministeriale del 27/12/2012.
B E S 1 2 Il concetto di BES è stato introdotto dalla direttiva ministeriale del 27/12/2012. La direttiva afferma: Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare dei bisogni educativi
I bisogni educativi speciali
I bisogni educativi speciali Seconda unità di lavoro novembre 2013 roberto.grison@istruzioneverona.it - gli svantaggi socio-economici, (famiglie di basse fasce di reddito, ISEE, assenza di libri di testo
P. E. I. Piano Educativo Individualizzato
Istituto Comprensivo Centro Castel Volturno (CE) P. E. I. Piano Educativo Individualizzato Allievo/a Classe/Sezione.. ANNO SCOLASTICO 2016/2017 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ISTITUZIONE SCOLASTICA.
Progettare una lezione simulata nella scuola dell infanzia: indicazioni, interventi, didattica, metodologia
Progettare una lezione simulata nella scuola dell infanzia: indicazioni, interventi, didattica, metodologia Un buon intervento didattico non può prescindere dai seguenti punti: Progettazione contestualizzata
I.C. FRISI LINEE GUIDA PER L INSERIMENTO DEGLI ALUNNI DISABILI
I.C. FRISI LINEE GUIDA PER L INSERIMENTO DEGLI ALUNNI DISABILI DIRITTI DEGLI ALUNNI DVA I DIRITTI delle persone diversamente abili rientrano nella sfera dei diritti umani e civili fondamentali. Viene riconosciuto
LEGGE 8 ottobre 2010, n Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (GU n. 244 del )
ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA www.dislessia.it Sezione di Vicenza Verifica e valutazione Prove Invalsi Esami di Stato Maria Rita Cortese Docente Formatore AID Vicenza, 18.02.2017 LEGGE 8 ottobre 2010,
TABELLA DI RILEVAZIONE BES
TABELLA DI RILEVAZIONE BES ALUNNO CLASSE SCUOLA ANNO SCOLASTICO TIPOLOGIA BES o DISTURBO COGNITIVO CERTIFICATO (DSA) o DISTURBO COGNITIVO (difficoltà ad apprendere importanti lacune ) o DIFFICOLTA DOVUTE
Scuola Secondaria di I Grado. Mazzini-Patini - L Aquila
Scuola Secondaria di I Grado Mazzini-Patini - L Aquila PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE DI ALUNNI DSA- BES PREMESSA Questo Protocollo di Accoglienza vuole delineare le azioni e gli interventi che la Scuola
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALE LETTURA E QUALI STRUMENTI?
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALE LETTURA E QUALI STRUMENTI? Nota Ministeriale 27.12.2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 Nota di chiarimento del 22 novembre 2013 «Strumenti d intervento
PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE (P.A.I.)
PIA ANNUALE PER L INCLUONE (P.A.I.) A.S. 2016/2017 Piano Annuale per l Inclusione (P.A.I) Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DSA Anno Scolastico 2015/16
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE SASSETTI-PERUZZI 50127 Firenze Via San Donato, 46/48 - Tel: 055-366809 Fax: 055-331155 E-mail: fiis02900l@istruzione.it Pec: fiis02900l@pec.istruzione.it Codice ministeriale:fiis02900l
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI CENNI NORMATIVI. I.C L.Spallanzani r dicembre 2015 r.anoe
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI CENNI NORMATIVI I.C L.Spallanzani r 15-16 dicembre 2015 r.anoe Le Norme e l azione didattica :approcci 2 NORMATIVO ORGANIZZATIVO PEDAGOGICO RELAZIONALE EMOTIVO Parole in gioco
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno scolastico 20 /20
ISTITUTO COMPRENSIVO QUEZZI Scuola Secondaria di primo grado Via Pinetti, 68 Genova 16144 - Tel 010826500 Viale Bracelli, 57 Genova 16142 - Tel 010 823370 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno scolastico
LA DIDATTICA PER I DSA: OVVERO LA DIDATTICA PER TUTTI. Anno scolastico 2016/2017
PROGETTO FORMAZIONE INSEGNANTI - PROVINCIA DI GROSSETO LA DIDATTICA PER I DSA: OVVERO LA DIDATTICA PER TUTTI Anno scolastico 2016/2017 Presentazione I Disturbi Specifici dell'apprendimento sono disturbi
CTS PISA CORSO SOS SOSTEGNO. Laboratorio di Didattica Speciale: Approcci e metodi per l inclusione
CTS PISA CORSO SOS SOSTEGNO Laboratorio di Didattica Speciale: Approcci e metodi per l inclusione I SETTE PUNTI CHIAVE PER LA DIDATTICA INCLUSIVA (GUIDE ERICKSON) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Obiettivi: favorire
Nuove prospettive di inclusione scolastica alla luce della DM 27/12/2012 e della CM n.8 6/03/2013 Indicazioni per i genitori
Nuove prospettive di inclusione scolastica alla luce della DM 27/12/2012 e della CM n.8 6/03/2013 Indicazioni per i genitori Dottoressa Mariachiara Rossi Questa sezione è dedicata a voi. In modo semplice
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
LICEO LINGUISTICO Sede staccata: Via A. Vespucci, 2 01030 BASSANO ROMANO (VT) tel. 0761635117 fax 0761636107 Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il
Bisogni Educativi Speciali BES
Bisogni Educativi Speciali BES Legge 104/92 direttive e normative successive sono utili per ampliare la Legge 104/92 e per INCLUDERE tutte le particolarità non certificabili e non stabilizzate C T I E
Avanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità
Avanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità Emozioni a scuola: un intervento psicoeducativo per favorire l'apprendimento e la cooperazione con l'alunno, la scuola e la famiglia
Difficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici. Marzia L. Bizzaro
Difficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici Marzia L. Bizzaro Università Milano-Bicocca, 15 novembre 2010 Disabilità: limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità
PDP (Piano Didattico Personalizzato) per studenti con DSA (Disturbi Specifici dell Apprendimento) L. 170/2010. Anno scolastico
Studente (solo iniziali) Classe PDP (Piano Didattico Personalizzato) per studenti con DSA (Disturbi Specifici dell Apprendimento) L. 170/2010 Anno scolastico 2015-2016 1 1. Dati Anno scolastico: Cognome:
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ISTITUTO COMPRENSIVO L. DA VINCI SCUOLA PRIMARIA ANNO SCOLASTICO: 2013/14 Nome e Cognome Alunn con problemi di apprendimento: Data di nascita Presenza di certificazione di
ò-.àèistituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2017/2018 Piano Annuale per l Inclusione
ò-.àèistituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2017/2018 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI:
SIMONE Gruppo Editoriale Simone
Tabella di corrispondenza MANUALE 526/22 - PROGRAMMA CONCORSUALE Concorso Insegnante di sostegno Infanzia e Primaria Allegato A del D.M. 9 aprile 2019, n. 327 (G.U. 7-5-2019, n. 105) A.1. PARTE GENERALE
MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA
MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA Progetto DSA: creare una buona scuola per un apprendimento facilitato degli allievi DSA Prof. Antonio Augenti, Dott.ssa Maria A. Geraci Dott.ssa M. Filomena Casale PREMESSA
Comune di Pisa INNOVARE PER CRESCERE
Comune di Pisa INNOVARE PER CRESCERE IL CONTESTO D.P.R. 275/1999 : le istituzioni scolastiche concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto di apprendere
DALL INTEGRAZIONE ALL INCLUSIONE. IC Galileo Galilei Montopoli Giuseppina Restivo Funzione strumentale area disagio
DALL INTEGRAZIONE ALL INCLUSIONE IC Galileo Galilei Montopoli Giuseppina Restivo Funzione strumentale area disagio Integrazione È una situazione Ha un approccio compensatorio Si riferisce esclusivamente
Le difficoltà scolastiche (BES, DSA, DDAI ): riconoscerle per sostenere i nostri giovani
Le difficoltà scolastiche (BES, DSA, DDAI ): riconoscerle per sostenere i nostri giovani In collaborazione con: Studio di Psicologia dell età evolutiva e scolastica Dott. Giovanni Seghi Piazza Umberto