Per la malattia di Parkinson: Progetto Parkidee. Riabilitazione globale personalizzata

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1 Per la malattia di Parkinson: Progetto Parkidee Riabilitazione globale personalizzata Per la malattia di Parkinson, o Morbo di Parkinson, Parkidee promuove una Riabilitazione globale personalizzata Rieducazione a complemento della terapia farmacologica. Quest ultima non guarisce, non arresta la malattia e non garantisce una buona qualità della vita. La riabilitazione deve curare la postura, la respirazione, l rilassamento, la dieta e deve favorire l attività fisica ed intellettuale; deve incoraggiare la socializzazione ed evitare la vita sedentaria.

2 Progetto.doc Il progetto Parkidee. (Paolo 06/01/07. Revisione Luglio 2008) (Paolo: Anno di nascita 1930, diagnosi della Malattia di Parkinson 1997) La descrizione usuale della malattia di Parkinson, ammessa dalla medicina occidentale ufficiale, è troppo semplificata ed è lontano da rappresentare fedelmente la realtà. Questa descrizione considera essenzialmente certi aspetti neurologici. Questo quadro, già ristretto, si concentra quasi esclusivamente sugli aspetti biochimici della trasmissioni degli ordini motori, mandati dal sistema nervoso centrale ai muscoli interessati per assicurare la stabilità posturale o eseguire i movimenti. Solo una parte dei sintomi è presa in considerazione. Gli aspetti fisici e psicologici della malattia sono troppo trascurati e gli effetti della malattia sull insieme del corpo sono spesso attribuiti a torto ad altre patologie. Le cause della malattia sono ignorate e la ricerca in questo campo a poche probabilità di successo perché la maggioranza dei lavori intrapresi in questa direzione cerca di trovare una causa unica o almeno una causa preponderante. Questa visione troppo semplificata della malattia si ripercuote sullo sviluppo delle terapie che hanno come obiettivo principale la compensazione della mancanza di dopamina, per assicurare una migliore trasmissione degli organi motori. Paolo, promotore di Parkidee, presenta le sue ipotesi sulle cause multiple della malattia e sui meccanismi complessi della sua evoluzione. Per migliorare la qualità della vita delle persone con la malattia di Parkinson,Paolo raccomanda di associare un programma di riabilitazione globale, permanente et personalizzata ad una terapia farmacologica adattata ad una nuova visione della malattia. Se si ammette che l invecchiamento è l insieme dei fenomeni che deteriorano progressivamente le cellule dell organismo, la malattia di Parkinson è una forma particolare di invecchiamento precoce ed accelerato che si sviluppa progressivamente, simultaneamente nei vari sistemi, organi e tessuti del corpo umano. Questa forma di invecchiamento è caratterizzata particolarmente dalla degenerazione di certi gruppi di neuroni, ma riguarda anche altre categorie di cellule. La malattia di Parkinson è provocata da un insieme di cause cumulative simultanee o no, che possono essere riassunte come segue:! Eccesso di fattori di stress, fisici, chimici, biologici, psicologici, il cui effetto globale supera le capacità di adattamento del corpo umano.! Aggressione da un agente patogeno esterno che si attacca in priorità al bulbo olfattivo o alla parete interna del sistema digestivo. Eventualmente focolare di infezioni latenti, conseguenze di una malattia anteriore trascurata o di una ferita.! Indebolimento delle difese dell organismo causato da una cattiva postura, una cattiva respirazione, una insufficiente circolazione linfatica, e da una incompleta eliminazione degli scarti di metabolismo e delle tossine di origine diversa, che provocano una intossicazione progressiva.! Apparizione di una componente auto-immune che induce certi linfociti ad aggredire cellule proprie dell organismo. Questo insieme è reso più nocivo da una mancanza di esercizio fisico, una tendenza alla vita sedentaria e ad una alimentazione parzialmente scorretta. 1

3 Progetto.doc A seconda dell importanza relativa di questi diversi fattori ed in funzione delle difese di ciascun individuo, questo insieme di cause può condurre alla malattia di Parkinson o ad un'altra malattia cronica degenerativa ad esempio Alzheimer, sclerosi multipla, artrite reumatoide o altre. Nell evoluzione della malattia non è possibile definire un percorso predefinito con una successione di fasi secondo uno schema costante. L evoluzione varia da un paziente all altro. Le reazioni di causa ad effetto non seguono una logica puramente deterministica, ma si succedono casualmente, secondo una certa probabilità. Per questo, le persone con la malattia di Parkinson non presentano tutti gli stessi sintomi ed i diversi sintomi non appaiono sempre nello stesso ordine cronologico. Un infinità di fattori imponderabili può influenzare lo sviluppo della malattia. Contrariamente alla visione attuale diversi sintomi motori non sembrano poter essere attribuiti alla mancanza del neurotrasmettitore Dopamina ma ad una perdita di efficienza dei sistemi sensitivi ed in particolare del sistema propriocettivo. Sembra essere la causa dell instabilità posturale con i rischi di caduta, del freezing con la festinazione, del tremore e delle discinesie. Questa complessità rende eccessivamente difficile i lavori di ricerca e lo sviluppo di nuove terapie. Lo sviluppo di nuovi farmaci orientati a compensare il deficit di dopamina, secondo la tendenza attuale non potrà far altro che produrre un effetto limitato a meno che non si occupi delle cause primarie e dei fattori di rischio. Le speranze attualmente formulate in rapporto con le cellule staminali o una eventuale terapia genica rischiano di essere deluse perché questi metodi influenzeranno solo un aspetto del problema. Un miglioramento significativo della qualità della vita delle persone con la malattia di Parkinson sarà ottenuto solo se si associa una terapia farmacologica nuova ad un programma globale personalizzato di rieducazione e riabilitazione che comprende:! Riabilitazione posturale! Riabilitazione della respirazione! Esercizio fisico! Terapie occupazionali! Rilassamento! Sostegno psicologico! Sana alimentazione,ricca di antiossidanti! Disintossicazione. Questo programma sarà più efficace se si applicherà più in fretta possibile appena dopo la diagnosi. 2

4 01. a. Obiettivi.doc Obiettivi Parkidee. (Paolo ) L'obiettivo di base del progetto Parkidee consiste nel promuovere e favorire contatti informali, attraverso Internet, tra le persone con la malattia di Parkinson e tutti coloro che, in una forma o l'altra, si occupano di questa malattia. Raccogliere esperienze e osservazioni di pazienti sulla loro malattia, la loro qualità della vita, le difficoltà che incontrano, l efficacia della loro terapia, gli effetti collaterali dei farmaci, le loro speranze e aspettative ed in particolare sui loro eventuali tentativi con terapie complementari. Indagare sulle terapie complementari e/o alternative e selezionare le terapie che hanno la più grande probabilità di fornire un complemento utile alla terapia farmacologica. Informare i pazienti sulle possibilità di migliorare la loro qualità della vita con le varie terapie non convenzionali esistenti ed utilizzate per altre patologie. Promuovere programmi di ricerca per valorizzare al meglio le potenzialità delle terapie complementari nella cura della malattia di Parkinson. Favorire la partecipazione attiva di malati ai progetti di ricerca che gli riguardano. Promuovere un approccio multidisciplinare alla malattia di Parkinson. - Promuovere la collaborazione di ricercatori in neurologia con istituti di biofisica e biomeccanica, - Incoraggiare l'organizzazione e la sponsorizzazione di numerosi piccoli progetti di ricerca e sviluppo da affidare a giovani ricercatori senza idee preconcette e non ancora influenzati dai grandi filoni della ricerca attuale. Avvertenze. Paolo, promotore di Parkidee è un semplice patiente con la malattia di Parkinson. Paolo non è neurologo, nè medico, nè terapista ma un ingegnere in pensione. Non ha nessuna formazione specifica sulla malattia di Parkinson. E vivendo con la malattia che ha imparato le base delle sue conoscenze. Non vuole avere la pretesa di insegnare. Presenta semplicemente le sue idee e ipotesi sulla sua malattia. Prende l intera responsabilità su quello che si permette di scrivere. Desidera solo scambiare esperienze e idee. 1

5 01. b. Promotori.doc I promotori. It. Paolo Parkinsoniano Mariella Docente di Informatica Paolo Parkinsoniano Paolo, ingegnere pensionato, promotore del progetto Parkidee, aveva 72 anni nell'anno 2002 all inizio del progetto. Vive in una casa di campagna isolata, in contatto con la natura, sulle colline della Maremma toscana, davanti ad un magnifico panorama, che gli stimola l'ispirazione. Nella primavera del 1997 gli è stata comunicata la diagnosi di malattia di Parkinson. Ha vissuto un periodo di profonda depressione ed ansia. Rapidamente si è reso conto che la terapia farmacologica prescritta dal suo neurologo non era sufficiente per affrontare la malattia e ha capito che era necessario completarla con un grosso sforzo di riabilitazione. Con l aiuto di fisioterapiste ha imparato una serie di esercizi di ginnastica di riabilitazione. All inizio, a causa di difficoltà di memorizzazione, faceva fatica a ripetere in casa gli esercizi imparati. Per illustrare un promemoria, ha costruito un burattino in rame e ottone con tutte le articolazioni che permettono di rappresentare i movimenti di flessione, estensione e rotazione. Questo burattino, PIPARI, viene sistemato in tutte le posture desiderate e fotografato nella direzione più rappresentativa. PIPARI ha permesso a Paolo di illustrare tutti gli esercizi imparati e ha aiutato nella memorizzazione. Questo ha facilitato la trasmissione ad altri malati dell esperienza acquisita. Per questo scopo, con l aiuto di Mariella, Paolo ha elaborato due piccole pubblicazioni "Riabilitazione Globale, Piacevole e divertente di un Parkinsoniano" "PIPARI. Manuale per la riabilitazione del paziente parkinsoniano" Anche se le terapiste contattate non avevano nessuna esperienza con la malattia di Parkinson, Paolo, è stato favorevolmente sorpreso dell efficacia di questa ginnastica di riabilitazione. Ha potuto osservare una sinergia con la terapia farmacologica. Molto presto a percepito sensibili progressi dai punti di vista della rigidità e della forza. Questo lo ha incoraggiato e ha molto contribuito a sormontare l ansia e la depressione. Insieme con la sua fisioterapista Barbara, Paolo ha partecipato alla creazione e all animazione di un gruppo di ginnastica di riabilitazione. Diversi suoi compagni hanno osservato progressi similari e hanno così migliorato la loro qualità della vita. In complemento dell esercizio fisico, Paolo ha seguito una intensa riabilitazione occupazionale, sia dal punto di vista manuale che intellettuale. Progressivamente a maturato la sua visione di: Riabilitazione globale personalizzata In mancanza di risposte soddisfacenti a molte delle sue domande sulla sua malattia, ha deciso di intraprendere una ricerca personale sugli aspetti fisici delle difficoltà di movimento tipiche del parkinsoniani. Per questo lavoro ha avuto la fortuna di trovare la collaborazione stretta di Mariella, docente di informatica, che ha sviluppato i metodi di elaborazione dei dati con il computer. A sostegno dell'idea del progetto Parkidee, hanno effettuato un primo studio di fattibilità, per verificare le possibilità dell'utilizzo di un normale personal computer equipaggiato di una buona scheda audio, per affrontare questo tipo di ricerca. Hanno confermato la possibilità di effettuare misure ed elaborazioni nel campo degli infrasuoni e delle vibrazioni a frequenza molto bassa, tra 0 e 30 Hz, ben al disotto del 1

6 01. b. Promotori.doc normale campo di utilizzo delle schede audio disponibili sul mercato. Oltre ad avvalorare tante ipotesi iniziali hanno sviluppato un metodo molto economico di misura del tremore dei parkinsoniani, utilizzando come trasduttori capsule di microfoni multimedia ad elettrete. L'esperienza acquisita durante questo studio ha incoraggiato il lancio del progetto Parkidee su Internet, con la creazione di un apposito sito. Grazie al forum associato al sito Parkidee, alla sua partecipazione attiva a diverse mailing list, alla ricerca di informazioni su Internet e a numerosi contatti personali con altri pazienti, Paolo ha raccolto un grande numero di testimonianze di malati di diversi paesi. Questo gli ha permesso di approfondire le sue conoscenze sulla malattia e di tentare di formulare ipotesi sulle cause e sull evoluzione della malattia. Anche se non dispone di ha una formazione medica, Paolo presenta le linee direttrici delle sue idee in questo aggiornamento del sito. Nel frattempo Paolo ha sviluppato un metodo d massaggio con onde acustiche per attenuare certi tipi di dolore. D altra parte con software orientato al trattamento della musica ha fatto l analisi acustica di numerose voci di parkinsoniani con disartria. Spera così, con la creazione di una banca dati, di portare un contributo utile allo sviluppo di terapie di riabilitazione. Riferimento: Paul Henri Gillard_Località Agresti_58036 Roccatederichi(GR)_ITALIA e.mail:drallig@tiscalinet.it Mariella Docente di Informatica Mariella, quando pubblica la prima edizione di questo sito aveva 30 anni. Oggi è una affermata docente di informatica con circa 11 anni di esperienza nel settore della formazione. Collabora come libera professionista con varie agenzie formative della Toscana e da tre anni ha creato una scuola privata in Grosseto, la IF Informatica & Formazione, dove attualmente organizza per conto proprio o ancora in collaborazione con Scuole pubbliche e agenzie corsi di formazione informatica anche finanziati dal Fondo Sociale Europeo. L'utenza con cui si trova a collaborare è molto varia: - ragazzi ancora in età scolare - giovani in attesa di occupazione - professionisti affermati desiderosi di completarsi ed in qualche modo migliorare con il computer la loro attività - insegnanti della scuola pubblica per aggiornamento - aziende in procinto di informatizzarsi - invalidi civili e del lavoro - privati incuriositi dalla materia - anziani desiderosi di superare il gap generazionale Sicuramente per caso ma comunque qualcosa o qualcuno ha voluto che incontrasse sulla sua strada più persone malate di Parkinson. Di questa malattia che fino a qualche anno fa conosceva pochi malati noti come il Papa e Cassius Clay ha conosciuto e visto varie fasi caratteristiche. La sua prima esperienza con la malattia l'ha vissuta con un anziano ingegnere pensionato con un grande desiderio, quello di scrivere un libro sulla sua vita durante la guerra. Non aveva mai utilizzato il computer ma sapeva che sarebbe stato lo strumento ideale per raggiungere il suo obiettivo, il suo non era un problema di tempo 2

7 01. b. Promotori.doc quanto impegnare in qualche modo le sue giornate data la sua quasi totale infermità alle gambe generata dalla malattia di Parkinson. Come docente non le si chiedeva molto in questo caso, insegnare ad utilizzare un Word Processor. I tempi di apprendimento di cose più complesse erano molto lunghi ma comunque facilitati dalla moglie che prendeva appunti per lui. Questo allievo operava solo rileggendo passo passo quegli appunti o quando le si suggeriva le operazioni da compiere, difficilmente memorizzava i procedimenti e questo si attribuiva solo al fattore dell'età( l'allievo in questione aveva 82). In realtà non era solo l'età che poneva un limite all'apprendimento ma questo Mariella l'ha capito solo più tardi quando ha conosciuto Paolo. Paolo le è stato presentato da un'amica in comune, quando l'ha conosciuto non aveva ancora il PC a casa, è stata contatta perché aveva bisogno di una consulenza anche per l'acquisto. In quell'occasione le disse che doveva fare con il PC della ricerca e della sperimentazione e che per lo scopo richiedeva un PC con elevate prestazioni. Mariella era un po' scettica, quest'uomo non aveva mai utilizzato il PC prima e non è solita consigliare un computer super potente quando si prevede di utilizzarlo magari solo al 30% delle sue potenzialità. Ma Paolo sembrava avere le idee ben chiare su quelli che sarebbero stati i suoi obiettivi futuri nonostante Mariella non comprendesse come e perché si potesse pensare e quindi pretendere da subito di utilizzare un PC ad un così alto livello. E poi lei stessa, non aveva più sentito parlare di ricerca e sperimentazione dai tempi dell'università e si domandava se effettivamente poteva essere in grado di aiutarlo poiché quanto solitamente le si richiede generalmente è altro. Occorreva definire una configurazione che potesse essere adatta a perseguire i suoi ambiziosi desideri e così Paolo ha avuto il suo primo PC ed ha iniziato le lezioni. Paolo a differenza del suo primo allievo aveva fretta, fretta di apprendere, di scoprire, fretta di avvalorare le sue deduzioni, con lui Mariella, ha dovuto saltare tutta quella fase di alfabetizzazione che si è soliti insegnare quando si vuol fare acquisire una mentalità informatica. Se vogliamo utilizzare un termine informatico, l'approccio all'informatica per Paolo è stato Top_Down e non Bottom_Up.insomma imponeva a se stesso una full Immersion mettendo a dura prova la stessa docente. Questo approccio presenta qualche inconveniente, ad oggi Paolo incontra ancora qualche difficoltà su concetti elementari. A Paolo non interessava operare al PC durante la lezione, alla tastiera a lavorare c'era Mariella, Paolo indicava quello che desiderava ottenere e Mariella realizzava, solo dopo le veniva richiesto di descrivere dettagliatamente passo passo tutto quello che aveva fatto per raggiungere l'obiettivo. Insomma gli appunti di Paolo erano redatti da Mariella, scritti al computer e quindi facilmente leggibili e modificabili quando fosse opportuno. La non operatività di Paolo in sua presenza, la necessità di tutti questi appunti, la copiosa quantità di Help Computer Paolo( questo era il nome della cartella che li raccoglieva) incuriosiva Mariella e acquisita maggior confidenza, chiese a Paolo il motivo. Paolo le confidò che il suo tremore si intensifica in presenza di altre persone che lo osservavano e che i suoi movimenti erano rallentati dalla malattia, insomma la sua operatività gli avrebbe rallentato il processo di apprendimento e la necessità di andare avanti nella sua ricerca. Altro limite dell'apprendimento senza appunti sarebbero stati poi i problemi di memorizzazione che si verificano nel 40/50% dei casi di pazienti malati di Parkinson. Avendo intenzione di redigere delle pubblicazioni sulla riabilitazione, il primo obiettivo era elaborare disegni e fotografie ed apprendere le tecniche del Desktop Publishing. Impaziente di passare quanto prima alla sperimentazione per imparare ad utilizzare il convertitore analogico digitale della scheda audio ha tentato con successo di misurare il livello dell'acqua del suo pozzo con un metodo acustico. L'esempio sopra menzionato può far comprendere ai lettori che l'utilizzo del PC da parte di questo allievo era veramente fuori dall'usuale. I suoi successi entusiasmavano Paolo ma non meno Mariella, il tutto era nuovo anche per lei, insomma 3

8 01. b. Promotori.doc prima di allora aveva insegnato ad i suoi allievi ad ascoltare CD e ad elaborare musica di sottofondo per i loro progetti multimediali, a questo serviva la scheda audio, musica solo musica, non ha mai dato ai suoi allievi il compito a casa di misurare l'acqua del loro pozzo!! La scommessa di Paolo era quella di utilizzare la scheda audio al di fuori delle frequenze udibili ed in particolare delle basse frequenze fra 0 e 30 Hz, insomma all'inizio dello studio la musica e tutto ciò che le ruota intorno era completamente al di fuori dell'interesse di Paolo. Dopo una collaborazione di circa cinque anni, volendo tirare delle conclusioni, la docente Mariella si ritiene molto soddisfatta perché ha un allievo modello anche abbastanza autonomo, la mentalità informatica è da considerarsi sicuramente acquisita anzi sicuramente Mariella ha arricchito la sua. In particolare per lo studio del tremore i risultati sono stati molto soddisfacenti le enormi possibilità del PC per misurare fenomeni fisici legati alla malattia di Parkinson hanno incoraggiato a proseguire le ricerche ed ha realizzare questo sito su Internet. Come all'inizio della collaborazione Paolo idea i suoi esperimenti e Mariella ne cura l'informatizzazione. Che dire quindi sul metodo adottato? Le difficoltà di memorizzazione ci sarebbero state comunque, l esperienza precedente di Mariella lo aveva già confermato. Le conferme alle ipotesi iniziali di Paolo sarebbero arrivate molto più tardi con un approccio diverso e questo avrebbe potuto influenzare in modo negativo la motivazione all apprendimento. In conclusione quello adottato si è sicuramente rivelato valido considerando che si completa con una copiosa cartella di tutorial che sostituiscono la presenza di Mariella e sono di conforto e di aiuto alla memoria di Paolo quando da un po di tempo non utilizza più un determinato programma o comunque una certa procedura. I tutorial redatti sono stati poi passati anche ad altri pazienti che hanno così potuto partecipare a distanza alla ricerca di Paolo, contribuire ad un comune apprendimento e quindi ad una comune partecipazione alla riabilitazione. Ad esempio, le registrazione delle voci di pazienti parkinsoniani con disartria sono state acquisite in modo corretto e quindi standardizzate tramite i tutorial, poi trasmesse via e.mail o su supporto CD per l analisi acustica di Paolo. Si è instaurata una collaborazione tra Paolo e alcune studentesse della scuola di Ortofonia di Lione per la presentazione di tesi sul tema disartria. Anche in questa occasione i tutorial sono stati un valido supporto per Paolo che in qualche modo a distanza doveva fornire alle studentesse le giuste istruzioni. Riferimento: Mariella Renieri_Via Garibaldini n 9A_58035 Braccagni(GR)_ITALIA e.mail: renieri@ .it 4

9 La malattia.doc La malattia di Parkinson. Definizione (Paolo Revisione luglio 2008) La medicina occidentale ufficiale adotta generalmente una definizione per la malattia di Parkinson tipo la seguente: La malattia di Parkinson è un disturbo del sistema nervoso centrale caratterizzato principalmente dalla degenerazione di neuroni nella sostanza nera, zona profonda del cervello. Questi neuroni hanno la funzione di provocare l avviamento dei movimenti motori volontari e di assicurare il buon funzionamento dei movimenti automatici come il cammino. Queste funzioni sono assicurate dalla produzione e la liberazione di Dopamina, neurotrasmettitore. La loro degenerazione e la carenza di Dopamina che ne risulta, perturba il funzionamento del sistema nervoso extrapiramidale e provoca i vari sintomi motori, tipici della malattia: tremore, rigidità e lentezza dei movimenti (bradicinesia, acinesia). Questa definizione è troppo semplificata e troppo limitativa. La malattia di Parkinson non è solo una malattia neurologica. La degenerazione di neuroni non è limitata e non comincia dal Locus Niger. La malattia di Parkinson non è caratterizzata solo dai disturbi motori. Numerosi aspetti della malattia vengono trascurati. Con questa definizione si tende a minimizzare le sofferenze dei pazienti e la loro insoddisfacente qualità della vita. Questa semplificazione tende ad escludere certe linee di ricerca che permetterebbero di raggiungere progressi importanti e di sviluppare nuove terapie o terapie complementari. Sulla base delle sue esperienze ed osservazioni personali, grazie alle testimonianze di un certo numero di pazienti e con un interpretazione personale di numerose pubblicazioni, Paolo suggerisce una definizione più aderente alla realtà. Malattia degenerativa ad evoluzione progressiva caratterizzata da:! Lenta degenerazione di neuroni in diverse zone del cervello. Degenerazione del sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico! Lenta perdita di efficienza della trasmissione degli ordini emessi dal cervello e destinati ai diversi organi del corpo.! Perdita di efficienza del sistema sensoriale e del sistema propriocettivo con perturbazione delle informazioni trasmesse dai ricettori periferici al cervello! Diminuzione di efficacia delle difese immunitarie! Evoluzione progressiva nella direzione di una malattia auto-immune! Perturbazione del sistema del sistema locomotore! Estensione della malattia al sistema respiratorio, digestivo, circolatorio! Disturbi psichici.! Aumento progressivo del numero dei sintomi secondari. Una parte di questi fenomeni precede l attacco al Locus Niger. La malattia di Parkinson non è solo una malattia neurologica, ma colpisce tutto l individuo, corpo e anima, fisiologicamente e psichicamente. Diversi sintomi presentano una buona similitudine con quelli di patologie tipiche del invecchiamento. Questo permette di completare la definizione come segue: 1

10 La malattia.doc La malattia di Parkinson : Forma particolare di invecchiamento patologico, precoce e accelerato provocato da:! Eccesso di differenti fattori di stress (psicologici, fisici, chimici e/o biologici) il cui effetto globale oltrepassa i limiti di resistenza ed adattabilità del corpo umano.! Perdita di efficacia del sistema immunitario dovuta a cattiva postura, cattiva respirazione, intossicazione.! Aggressione da un agente patogeno esterno. (In questa definizione occorre considerare l invecchiamento come l insieme dei fenomeni che alterano progressivamente le cellule dell organismo.) 2

11 02. a. Il corpo umano.doc Il corpo umano rete tridimensionale di telecomunicazione (Paolo, 17/10/06. Revisione luglio 2008) Utilità di un nuovo modo di affrontare il problema. La medicina occidentale ha tendenza a negare l esistenza di tutto quello che per lei non è ancora stato dimostrato scientificamente. Questa attitudine frena la creatività ed impedisce di affrontare i problemi con idee nuove. Le conoscenze acquisite diventano dei dogmi che tutti devono rispettare. Per fare progressi nella conoscenza di certe malattie croniche e sviluppare nuove terapie sembra indispensabile affrontare il problema con maggiore libertà di spirito. Sembra interessante esaminare la trasmissione di diversi tipi di informazioni tra tutti gli organi del corpo e tra il corpo e l ambiente. Il corpo umano: rete tridimensionale di telecomunicazione Nello spirito del brainstorming, si può formulare diverse ipotesi sui diversi meccanismi fisici, biochimici e psichici che regolano la vita del corpo. Il corpo umano vivente è un insieme molto complesso di materia e di energia e segue le leggi fondamentali della natura. Per i fenomeni meccanici macroscopici il corpo segue le leggi della fisica newtoniana. Per spiegare i fenomeni submicroscopici è probabilmente necessario richiamare la fisica quantica. Per capire l influenza dello spirito sulla materia vivente non esiste ancora una teoria riconosciuta ma questa influenza non è trascurabile. Nel corpo umano vivente tutta la materia è in movimento continuo e l immobilità apparente è solo il frutto di una osservazione troppo superficiale. Ogni parte del corpo, ogni ossa, ogni muscolo, ogni organo fino all ultima cellula, tutto è costantemente in oscillazione attorno ad una posizione media, la quale posizione cambia allo stesso modo. (dal movimento degli elettroni al movimento browniano e ai movimenti visibili dell insieme). Senza movimento permanente non c è vita. Per cercare di capire il comportamento dinamico del corpo umano da più di cinquant anni i fisici hanno elaborato modelli più o meno complessi. Il più classico e semplice considera il corpo umano come un insieme di masse, di molle e di ammortizzatori accoppiati tra di loro(scheletro più muscolatura più organi interni). Per avvicinarsi un po di più alla realtà si può immaginare questo insieme immerso in un certo volume d acqua(liquido interstiziale), il tutto racchiuso in una membrana chiusa, stagna e flessibile(la pelle). Questo insieme può vibrare secondo un infinità di modi propri. I primi modi, i più importanti hanno delle frequenze proprie del campo degli infrasuoni. I modi superiori coprono tutto il campo delle frequenze acustiche e probabilmente anche in corrispondenza con gli ultrasuoni. L inviluppo esterno presenta vibrazione di flessione accompagnate da spostamento di liquido all interno. Il volume del liquido rimane costante; ad ogni oscillazione di una zona della pelle, il liquido viene alternativamente aspirato e respinto. Il movimento si propaga in tutto il corpo. Questo sistema è accoppiato con il mondo esterno attraverso le onde acustiche e le vibrazioni del suolo. Gli infrasuoni eccitano tutta la superficie del corpo e quest ultimo vibrando emette onde verso l esterno. (Questo scambio reciproco spiega in parte l efficacia della musicoterapia). Il corpo umano emette anche onde elettromagnetiche nel campo degli infrarossi. 1

12 02. a. Il corpo umano.doc Le fotografie in infrarosso permettono di mettere in evidenza queste onde elettromagnetiche. Questo tipo di modelli trascura numerosi fattori ed in particolare il comportamento non lineare dell insieme. Ha il merito di mettere in evidenza l interdipendenza di tutti i punti del corpo. Anche se una vibrazione sembra localizzata in una certa zona limitata, tutti gli altri punti del corpo non situati su linee nodali vibrano ugualmente, eventualmente con un ampiezza microscopica. I comportamenti dei diversi punti dell insieme sono collegati tra di loro. Nessuna parte può essere considerata indipendente dal resto, ogni parte di materia vivente agisce sull insieme e viceversa l insieme agisce su ogni cellula. Nel corso degli anni numerosi modelli sempre più complicati sono stati proposti ma tutti i tentativi si sono scontrati con i fenomeni complessi tipici della vita. Grazie al contributo dei fisici specialisti della fisica quantica, si ammette adesso che il corpo non è solo un sistema di fenomeni bio-chimici ma anche un sistema vibratorio acustico, elettrico, elottromagnetico che comporta numerosi dispositivi automatici di asservimento e regolazione. Nella ricerca relativa alla malattia di parkinson e nella scelta della terapia si tiene conto essenzialmente del comando dei movimenti da parte del cervello, comando disturbato dalla mancanza di dopamina. Questa visione tende ad assimilare il corpo ad un semplice sistema telecomandato. In realtà il più semplice movimento, come alzare una mano per bere da un bicchiere, implica l intervento di uno scambio di informazioni molto più complesso compreso l intervento dello spirito. Per prima c è la volontà di eseguire il movimento con il flusso di informazioni che questo comporta. Il cervello mette in esecuzione un programma che ha memorizzato. Questo programma da ai muscoli gli ordini per un esecuzione approssimativa del movimento e della sua traiettoria. In genere un atto motorio richiede la coordinazione di un grande numero di muscoli. Durante l esecuzione del movimento, gli occhi, il sistema vestibolare ed il sistema propriocettivo inviano al sistema nervoso centrale le informazione sulla realizzazione effettiva del movimento, così il cervello può correggere in tempo reale e verificare se l obiettivo è raggiunto, e questo con il minimo consumo di energia. Tutte le cellule trasmettono e ricevono segnali di diversa natura, a diverse frequenze e così possono comunicare tra di loro e con tutti gli organi del corpo. Il corpo umano si comporta come una rete tridimensionale di telecomunicazione, come un meraviglioso piccolo Internet. Esiste uno scambio continuo di informazione tra emittenti e ricevitori su numerose linee di trasmissione. Il funzionamento corretto di tutto il corpo è regolato da un flusso continuo di informazioni che coordinano tutti i fenomeni fisici, chimici e psichici. Senza questa telecomunicazione non c è vita. Il cervello che può essere considerato come la principale centrale di questa rete, invia in continuazione informazioni a tutte le parti del corpo e riceve al tempo stesso informazioni da tutte le parti. Come su Internet, dove i canali di trasmissione non sono solo dei fili di rame ma anche fibre ottiche o onde elettromagnetiche, nel corpo umano le informazioni trasmesse dal sistema nervoso per via elettrica lungo i neuroni non sono le uniche. La circolazione sanguigna e quella linfatica trasmettono informazioni di natura chimica con il trasferimento di cellule e di molecole. Altre informazioni sono trasmesse nel corpo sotto forma di onde acustiche(vibrazioni) e di onde elettromagnetiche. E probabile che esistono anche altre forme di trasmissione di 2

13 02. a. Il corpo umano.doc informazioni ancora sconosciute che verranno forse un giorno spiegate dalla fisica quantica. A scala submicroscopica, l osservazione dei fenomeni influenza i fenomeni stessi. Man mano che nuovi metodi di investigazione dovranno essere messi a punto, diverse opinioni considerate attualmente come dei dogmi verranno rimesse in discussione. Il corpo umano non ha una composizione ed una struttura omogenea. Certe informazioni possono essere trasmesse su vie preferenziali non facilmente identificabili sul piano anatomico. Si può formulare l ipotesi che i meridiani descritti in varie medicine orientali corrispondono a queste vie preferenziali di trasmissione. L energia vitale che circola sui meridiani è così assimilabile ad un flusso di informazione. Un blocco su un meridiano perturba la trasmissione di un pacchetto di informazioni indispensabile al buon funzionamento dell insieme. La medicina occidentale rifiuta di riconoscere l esistenza dei meridiani perché nell esame sui cadaveri non si trova anatomicamente tracce materiali. Sulla base di un esame termofotografico in infrarossi effettuato dall Istituto Internazionale di Biofisica in Germania, si può formulare l ipotesi che i meridiani sono dei canali riempiti di liquido interstiziale senza pareti proprie ma limitati dalle pareti di tre organi adiacenti, ad esempio tre fasce muscolari. Questi canali pieni di liquido possono trasmettere a distanza segnali idraulici, elettrici, termici; possono anche servire a trasporto di materia che contiene messaggi chimici; possono anche contribuire ad equilibrare la pressione tra zone distanti partecipando così al buon funzionamento dell insieme. Come variante a canali riempiti di liquido, si può pensare a passaggi preferenziali nel tessuto connettivo con debole resistenza al passaggio di liquidi. Oltre ai segnali di origine interna il corpo è costantemente bombardato da segnali di origine esterna in un vastissimo campo di frequenze, dai raggi cosmici agli infrasuoni. A sua volta il corpo emette messaggi verso l ambiente(soprattutto infrasuoni dovuti alle vibrazioni della sua superficie e irradiamento termico eventualmente modulato. Il corpo umano non è isolato nello spazio ma fa parte integrante dell universo ed interagisce con esso, il corpo è immerso nei diversi campi conosciuti: gravitazionale, elettromagnetico ed acustico. Scambia in modo permanente informazioni con questi tre campi sia in ricezione che in emissione. Per spiegare la complessità della vita si parla sempre di più della necessità di includere un altro campo sconosciuto e poco esplorato, alcuni parlano di un campo di coscienza universale. Ciascuno secondo la sua formazione, le sue idee filosofiche e le sue convinzioni religiose, può inglobare in questo concetto: spirito, anima, coscienza, spiritualità, Dio, intelligenza universale ecc.. L energia universale alla quale si riferisce il reiki ed altre terapie spirituali è l informazione globale di questo campo contenuto in tutto l universo con la quale il corpo umano deve dialogare in continuo per vivere in armonia con l ambiente. La malattia subentra quando lo scambio di informazioni fra il corpo e l universo non è armonioso o quando la circolazione di informazioni all interno del corpo è perturbata o localmente bloccata. Tutto quello che può contribuire a ristabilire il flusso di informazione perturbato può essere utilizzato a fine terapeutico. L importanza dei segnali a bassa frequenza tra 0 e 30 Hz. La medicina occidentale si concentra quasi esclusivamente sui segnali trasmessi dal sistema nervoso sotto forma di messaggi elettrici o chimici e di conseguenza si limita ad 3

14 02. a. Il corpo umano.doc un concetto troppo restrittivo del funzionamento del corpo. Tutti i segnali a basse frequenze nel campo degli infrasuoni tra 0 e 30 Hz sono molto importanti e dovrebbero essere l oggetto di una ricerca scientifica più sistematica. I movimenti del corpo, la respirazione, i battimenti del cuore, le onde del cervello, la digestione, il movimento dei fluidi emettono in continuo segnali tra 0 e 30 Hz che si trasmettono in tutto il corpo sotto forma di onde acustiche con diverse velocità di propagazione secondo la traiettoria scelta. A causa del salto di impedenza acustica tra il corpo e l ambiente, queste onde sono parzialmente riflesse sul contorno e si crea un regime di onde stazionarie con vari modi propri, sovrapposto ad onde progressive. Conseguenze sull interpretazione dell efficacia di certe terapie alternative. Nel corso dei secoli le medicine orientali hanno portato a risultati indiscussi ma non ancora spiegati scientificamente. Per migliorare la qualità della vita di pazienti con la malattia di Parkinson e per conoscere meglio e curare altre patologie, in particolare malattie croniche, sembra auspicabile ricercare sinergie tra la medicina occidentale, le diverse medicine orientali ed altre categorie di terapia. Per tentare di creare un linguaggio comune e sormontare i dialoghi tra sordi sembra necessario definire un nuovo modello della vita del corpo umano che permette di inglobare i diversi approcci e fare un lavoro di sintesi. Nel caso della malattia di Parkinson questa tendenza a negare l esistenza di tutto quello che non è dimostrato scientificamente ha scoraggiato la ricerca sulle cause e sui meccanismi di evoluzione della malattia. La medicina occidentale ha la tendenza di considerare scientificamente validi solo i fenomeni per i quali una causa produce un effetto, sempre lo stesso effetto, verificabile in tutti i casi. Ma nei fenomeni molto complessi come la malattia di Parkinson, una causa ha una certa probabilità di produrre un certo effetto e l effetto può essere influenzato da un grande numero di variabili imponderabili. La medicina occidentale ha dedicato una grande parte dei mezzi disponibili per la ricerca allo studio dei fenomeni biochimici, con l obiettivo di sviluppare nuovi farmaci, ma ha trascurato lo studio di fenomeni fisici non meno importanti dei fenomeni biochimici. Per colmare questa lacuna è auspicabile sviluppare una stretta collaborazione fra i ricercatori in neurologia ed istituti di biofisica. La medicina sportiva e la medicina di riabilitazione potrebbero ugualmente fornire un contributo utile. 4

15 02. b. L'invecchiamento.doc L Invecchiamento. (Paolo ) Definizione.! L invecchiamento è l insieme dei fenomeni che deteriorano progressivamente le cellule dell organismo.! L invecchiamento designa l evoluzione di un organismo in vita verso la morte.! L invecchiamento corrisponde ad un declino progressivo e irreversibile delle funzioni biologiche fino alla morte di un individuo.! Progressiva diminuzione della capacità di adattamento dell individuo all ambiente. Questa capacità è una caratteristica fondamentale di un organismo in vita; può rappresentare una misura dell invecchiamento.! L indebolimento progressivo delle difese immunitarie provoca l invecchiamento. Effetti dell invecchiamento L invecchiamento provoca alterazioni in tutti gli organi e tessuti del corpo umano. Si traduce con un indebolimento di tutte le funzioni vitali:! Funzione respiratoria! Funzione circolatoria! Funzione locomotrice! Capacità sensoriali! Stabilità posturale! Difese immunitarie L invecchiamento perturba il metabolismo e rallenta tutti gli scambi cellulari. Origine dell invecchiamento. Esistono due gruppi di teorie sulle origine dell invecchiamento:! Teorie che considerano l invecchiamento come evoluzione programmata geneticamente.! Teorie che considerano l invecchiamento come l effetto globale di aggressioni aleatorie accumulate durante tutta la vita.! L invecchiamento è parzialmente provocato da un intossicazione progressiva dell organismo dovuta ad una insufficiente eliminazione degli scarti e delle tossine di provenienza esterna e endogene. Invecchiamento normale e patologico L invecchiamento è un evoluzione normale che interessa tutti gli organismi in vita, dall inizio della loro esistenza. Si parla di invecchiamento normale o sano quando l invecchiamento evolve senza una malattia. Diventa patologico quando è legato ad una malattia. Invecchiamento accelerato. L invecchiamento cerebrale inizia verso l età di 20 anni. Ma normalmente alterazioni sensibili si manifestano usualmente solo dopo anni. Se alterazioni notevoli appaiono prima, si parla di invecchiamento accelerato, patologico. 1

16 02. b. L'invecchiamento.doc Possibilità di rallentare l invecchiamento. L invecchiamento è un evoluzione naturale, irreversibile, che non può essere fermata, ma che può essere rallentata in una certa misura. Prima di tutto si tratta di scegliere sane abitudini di vita, di mantenere il corpo e lo spirito in buona forma il più a lungo possibile:! Lottare contro i fattori di stress biologici, chimici, fisici e psicologici.! Tenere sotto controllo la circolazione del sangue e la circolazione linfatica.! La prima possibilità per rallentare l invecchiamento precoce é di scegliere una dieta sana, equilibrata e diversificata e di ridurre il più possibile lo stress ossidativo. Per questo motivo, scegliere alimenti ricchi di anti-ossidanti. Eventualmente prendere in considerazione un integrazione per compensare la perdita di componenti utili, dovuta all inquinamento e/o alle trasformazioni industriali.! Mangiare ogni giorno frutta e verdure di stagione, di coltivazione biologica.! Tenere sotto controllo il proprio peso. Limitare le porzioni, ma evitare le diete dimagranti periodiche. (Mangiare troppo accelera l invecchiamento).! Bere molta acqua.! Riservare per il sonno il tempo necessario. ( La persona che dorme poco o male invecchia più rapidamente).! Praticare regolarmente esercizio fisico ragionevole. Il movimento aiuta a rinnovare e ringiovanire le cellule.! Imparare ad ascoltare il proprio corpo. Ginnastica propriocettiva.! Mantenere il cervello in attività.! Evitare la vita sedentaria.! Socializzare. Favorire l attività di gruppo.! Fare ciò che procura piacere. Divertirsi.! Curare il proprio aspetto fisico. Malattia di Parkinson e invecchiamento. L invecchiamento tipico della malattia di Parkinson è una miscela di invecchiamento normale e di invecchiamento patologico. Come tutti gli organismi in vita, le persone con la malattia di Parkinson subiscono effetti della programmazione genetica. Ma le cause principali sono le conseguenze di aggressioni da parte di fattori di stress di tutti tipi, con un effetto cumulativo in intensità ed in durata, non sopportabile per le capacità di adattamento e di difesa dell organismo. L invecchiamento tipico della malattia di Parkinson é caratterizzato da:! Degradazione delle funzioni sensoriali e propriocettive. Sensazioni e percezioni meno precise.! Degenerazione di neuroni soprattutto in particolari strutture del cervello che mandano le informazioni ai muscoli per eseguire i movimenti.! Diminuzione della velocità della trasmissione del segnale nervoso.! Diminuzione dell attenzione. 2

17 02. c. Propriocezione.doc Propriocezione e malattia di Parkinson (Paolo 14 marzo 2007.Revisione luglio 2008) (Paolo parkinsoniani anno di nascita Diagnosi della malattia di Parkinson 1997) Introduzione La visione abituelle della malattia di Parkinson, concentrata sugli aspetti neurologici, si interessa troppo esclusivamente alla trasmissione dei segnali di comando che il sistema nervoso centrale invia a tutti i muscoli del corpo per assicurare la stabilità in una postura determinata o l esecuzione di un movimento volontario o automatico. Questa visione troppo semplicistica tende ad assimilare l insieme della muscolatura e dello scheletro ad un semplice sistema meccanico telecomandato dal cervello. Questa visione sottovaluta troppo l importanza dei segnali afferenti trasmessi dalla periferia al cervello, dal sistema propriocettivo e dagli organi dei sensi. Sul piano terapeutico questo spiega in parte la concentrazione della ricerca sullo sviluppo di nuovi farmaci per tentare di migliorare la trasmissione dei segnali di comando, perturbato dal deficit di Dopamina. L importanza degli aspetti fisici e psicologici della malattia è sottovalutata. Un confronto superficiale con sistemi meccanici complessi permette di evidenziare meglio questo problema. Non è possibile concepire una macchina utensile a controllo numerico di alta precisione o un robot moderno, basandosi solo su organi meccanici di alta qualità telecomandati da un ordinatore con un software sofisticato. Sia la macchina utensile a controllo numerico, che il robot non possono adempiere alla loro funzione se sono sprovvisti di ricettori propriocettivi (captatori di dimensione, distanze, angoli, velocità, forze ) che permettono al computer di conoscere in tempo reale la situazione degli organi meccanici, la loro posizione relativa e la loro posizione nel mondo esterno. Il controllo permanente della situazione reale della macchina permette al computer di adattare il programma affinché il risultato delle operazione corrisponda con precisione all aspettativa. Il corpo umano molto più complesso di una macchina utensile, o di un robot, necessita l elaborazione in continuo da parte del cervello dei segnali forniti dai numerosi recettori disseminati in tutto il corpo. Questi recettori sono degli elementi del sistema propriocettivo e degli organi dei sensi. La precisione dei segnali afferenti permette al cervello di adattare in tempo reale ii programmi memorizzati per garantire la stabilità posturale o l esecuzione corretta di un movimento volontario o automatico. Al contrario segnali afferenti non corretti possono provocare un instabilità posturale con eventualmente rischi di caduta, l esecuzione non corretta di un movimento o l apparizione di movimenti non desiderati come discinesie, oscillazioni o tremori. Una migliore presa in considerazione dei segnali afferenti dovrebbe permettere di aprire nuove speranze terapeutiche. In particolare, adattando alla malattia di Parkinson, metodi di educazione e di riabilitazione elaborate dalla medicina sportiva e dalla medicina di riabilitazione. Una presa in carico completa dei pazienti con la malattia di Parkinson dovrebbe inserire, subito dopo la diagnosi, un programma di mantenimento per conservare l efficienza del sistema locomotore, degli organi dei sensi e del sistema propriocettivo. Questo permetterebbe probabilmente di rallentare l evoluzione della malattia e di mantenere più a lungo possibile un grado accettabile di autosufficienza. 1

18 02. c. Propriocezione.doc L importanza della gravità Il corpo umano è esposto in permanenza alla gravità ed il mantenimento di una postura stabile o l esecuzione di un movimento sono essenzialmente dipendente da una reazione di tutte le parti del corpo in confronto della gravità. Direttamente o indirettamente tutti i recettori che informano il cervello sulle posizioni relative delle diverse parti del corpo o sullo stato di tensione dei muscoli forniscono segnali che caratterizzano l effetto della gravità e le reazioni del corpo alla gravità. Le sorgenti delle informazioni trasmesse dalla periferia al cervello I segnali afferenti utili al controllo della postura o dell esecuzione dei movimenti provengono da tre sistemi:! Sistema visuale! Sistema vestibolare! Sistema propriocettivo! Recettori cutanei La contribuzione relativa di questi differenti informazioni può variare con l età. Il sistema visivo permette di informare il cervello sulla posizione e l orientamento della testa relativamente al mondo esterno. Il sistema vestibolare sensibile alla posizione e all accelerazione fornisce al cervello una base di riferimento tridimensionale secondo tre assi ortogonali, verticale, trasversale e longitudinale. Il sistema vestibolare informa ugualmente sui movimenti lineari e/o angolari della testa. Il sistema propriocettivo ci permette di conoscere la posizione del nostro corpo nello spazio relativamente alla gravità e sulle posizioni dei vari segmenti di membri, gli uni relativamente agli altri. I recettori del sistema propriocettivo sono dei recettori meccanici localizzati nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni; funzionano in relazione con i recettori della pelle. I propriocettori informano inoltre sui movimenti e sullo stato di tensione dei muscoli. I principali tipi di recettori del sistema propriocettivo che intervengono nei problemi di postura e di movimento sono i seguenti: Le capsule di Ruffini e di Pacini informano sulla posizione angolare e sulla velocità e la direzione del movimento angolare. I fusi neuromuscolari sono delle strutture disposte in parallelo con i muscoli. Trasmettono informazioni sulla lunghezza, sulla variazione di lunghezza e sulla velocità di questa variazione. Gli organi tendineii di Golgi sono situati alla giunzione tra muscolo e tendine, trasmettono informazioni tra la tensione muscolare cioè sulla forza sviluppata dal muscolo(captatori di forza) Questi recettori lavorano in complemento con i recettori situati nella pelle: Cellule di Pacini e di Golgi, captatori di pressione, molto numerosi sotto la pianta dei piedi, informano sulla variazione di pressione e sulla ripartizione del peso sulla superficie in contatto con il suolo. I fusi, i recettori articolari, i recettori cutanei sono indispensabili per garantire una buona precisione del sistema propriocettivo. I neuroni della colonna vertebrale costituiscono il primo relè di trasmissione delle informazioni afferenti. Queste informazioni entrano nelle radici dorsali, le informazioni efferenti escono dalle radici ventrali. Un movimento richiede in generale la coordinazione di un grande numero di muscoli. I circuiti del midollo spinale giocano un ruolo critico in questa coordinazione. 2

19 02. c. Propriocezione.doc Stabilità posturale La nostra postura dipende principalmente dalla gravità e dalle reazioni alla gravità del sistema muscolare. Il sistema posturale ha la funzione di mantenere il corpo nella vicinanza di una posizione approssimativamente fissa nell ambiente, con un minimo di oscillazione attorno alla posizione desiderata. Sono i muscoli che sono incaricati di questa funzione. Il raggiungimento dell equilibrio risulta dell integrazione permanente di informazioni trasmesse tra i quattro sistemi di recettori: la vista, il sistema propriocettivo ed il sistema vestibolare, la sensibilità cutanea. Il corpo non è mai immobile, oscilla continuamente attorno alla posizione desiderata. Le informazioni ricevute dalla periferia permettono al cervello di correggere in permanenza il tono dei muscoli in modo da mantenere il baricentro del corpo al di sopra del poligono di sostentazione. Il baricentro si sposta in permanenza per esempio a causa di un leggero movimento della testa o di un membro, ma anche a causa del funzionamento dei sistemi digestivo e respiratorio. Un programma fisso di stabilità posturale non potrebbe prevedere ad ogni istante la ripartizione reale di tutte le masse, il programma deve adattarsi in permanenza alla situazione effettiva. La posizione verticale La stabilità della posizione eretta, tipica dell essere umano, è la più semplice da capire ed è anche la più studiata. L equilibrio in posizione verticale è assicurato solo quando il baricentro di tutto il corpo è situato al di sopra del poligono di sostentazione definito dalla superficie dei piedi in contatto con il suolo. Il migliore equilibrio è assicurato con il minimo consumo di energia. Come indicato sopra, la posizione del baricentro varia in continuazione. Per i parkinsoniani la stabilità posturale in posizione verticale, diminuisce progressivamente con l età e con l evoluzione della malattia. Le oscillazioni attorno alla posizione desiderata diventano sempre più ampie. La propriocezione perde della sue efficienza. Sembra che il cervello non riceva più in tempo reale i segnali propriocettivi corrispondenti alle piccole ampiezze di oscillazione. Interviene solo quando l ampiezza di oscillazione raggiunge un certo valore mandando ai muscoli segnali di correzione. Questa evoluzione non è specifica della malattia di Parkinson, ma si presenta in modo simile in una certa percentuale di persone anziane. E possibile formulare tre ipotesi: I segnali dei propriocettori corrispondenti alle piccole ampiezze di oscillazione non sono più sufficienti I segnali dei propriocettori sono corretti ma la loro trasmissione al cervello è rallentata o perturbata Il cervello non interpreta più correttamente le informazioni ricevute In realtà c è probabilmente una miscela delle tre cause con proporzioni variabili da un individuo all altro. I recettori propriocettivi situati nei muscoli, nei tendini,nelle articolazioni subiscono le conseguenze dell invecchiamento degli organi e dei tessuti vicini. I recettori sensibili alla pressione, situati nella pelle, perdono sensibilità perché il tessuto circostante è diventato meno elastico. I nervi afferenti possono trasmettere informazioni con una velocità ridotta o in modo perturbato. 3

20 02. c. Propriocezione.doc Nell insieme sia per i parkinsionani che per i non malati, l invecchiamento è accelerato con la tendenza alla vita sedentaria e con la mancanza di esercizio fisico. Nelle altre posizioni, seduto o sdraiato, i fenomeni sono gli stessi, la gravità ha sempre tendenza ad allontanare certe parti del corpo dalla posizione desiderata ed il sistema propriocettivo deve inviare al cervello segnali che gli permettono di correggere il tono dei diversi muscoli per ristabilire la situazione. Il movimento Il movimento è il passaggio da una postura ad un altra, passando attraverso posture intermedie. Il cervello dispone di un programma per effettuare i movimenti usuali desiderati, comanda gli spostamenti delle masse di tutto il corpo nella direzione voluta seconda una traiettoria approssimativamente programmata. Man mano che il movimento si effettua il sistema propriocettivo invia al cervello le informazioni sulle situazioni reali che permettono di correggere la traiettoria per raggiungere l obiettivo nel modo più preciso, e con il minimo utilizzo di energia, cioè con una velocità il più possibile costante. I difetti del sistema propriocettivo citati a proposito della stabilità posturale si manifestano nello stesso modo durante il corretto comando del movimento. Il fenomeno ben conosciuto del movimento a ruota dentata, tipico dei parkinsoniani, è un esempio tipico di un movimento corretto in modo impreciso con scatti, a velocità non costante. La qualità di esecuzione del movimento può essere perturbata dall invecchiamento di tutti gli organi interessati, muscoli, tendini, articolazioni e di tutti i tessuti del corpo. Anche per questo, i fenomeni sono identici per i parkinsoniani con la malattia in fase avanzata, e per altre persone senza questa malattia ma con segni di invecchiamento. Movimenti non desiderati I movimenti non desiderati come tremore e discinesie possono probabilmente essere interpretati almeno in parte come delle reazioni troppo intense a movimenti involontari, avviati a causa della gravità o sotto l effetto di una forza esterna. Il sistema propriocettivo non percepisce l avviamento del movimento e lo segnala troppo tardi al cervello. Quest ultimo è sorpreso da questo movimento non segnalato o segnalato troppo tardi e reagisce in modo esagerato. Questo provoca un movimento troppo intenso nella direzione opposta. Se il sistema è insufficientemente smorzato, il movimento oltrepassa la posizione desiderata ed il fenomeno si ripete trasformandosi in una vibrazione che si mantiene da sola, il tremore. Tutto il circuito di asservimento entra in oscillazione. Il movimento non è sinusoidale. La parte del corpo che trema passa rapidamente da una posizione estrema all altra come tra due arresti. Nel caso della discinesia lo smorzamento più importante a causa dell ampiezza maggiore impedisce al movimento di diventare periodico, ma il meccanismo è probabilmente lo stesso che per il tremore. La festinazione caratterizzata da piccoli passi con cadenza rapida parte da una cattiva postura con un equilibrio instabile, con il corpo leggermente inclinato in avanti ed il peso concentrato sulla parte anteriore della pianta dei piedi. Le informazioni trasmesse dalla pianta dei piedi e dai propriocettori delle gambe non permettono di correggere la postura in tempo abbastanza breve per allungare il passo. Il paziente per evitare di cadere cammina appoggiando prima la punta dei piedi e non i talloni come in una marcia normale. 4

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