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4 Il Rapporto PMI Piemonte 2018 è stato curato dall Ufficio Studi di Unione Industriale Torino e da Cerved. Autori Unione Industriale Torino: Luca Pignatelli, Giancarlo Somà. Autori Cerved: Guido Romano, Claudio Castelli. Il Rapporto PMI Piemonte 2018 è stato chiuso con le informazioni disponibili al 31 gennaio 2018.

5 EXECUTIVE SUMMARY CAPITOLO 1 IL SISTEMA DI PMI PIEMONTESI CAPITOLO 2 DEMOGRAFIA D'IMPRESA CAPITOLO 3 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI CAPITOLO 4 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI CAPITOLO 5 FINANZIARE GLI INVESTIMENTI DELLE PMI A CURA DEL SERVIZIO STUDI DI UBI RAPPORTO PMI PIEMONTE 2018: ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA STIMA DEL POTENZIALE DI SVILUPPO DEL CREDITO BANCARIO ALLE IMPRESE REGIONALI SOMMARIO 5

6 EXECUTIVE SUMMARY Nel 2016 e nel 2017 sono proseguiti, in alcuni casi rafforzandosi, i trend positivi che avevamo descritto lo scorso anno. Le oltre 10 mila imprese piemontesi analizzate in questo Rapporto hanno fatto registrare un complessivo miglioramento delle variabili di bilancio, della demografia d impresa, dei tempi di pagamento e dei profili di rischio. A questo si aggiunge, dopo molti anni, una decisa ripresa degli investimenti delle PMI. A dieci anni dall inizio della crisi, il processo di riallineamento con la situazione precedente si è sotto molto aspetti concluso, anche se restano alcune aree di criticità: prima tra tutte la redditività, ancora inferiore ai livelli del In particolare: si rafforza il trend di crescita del numero delle PMI piemontesi, avviato lo scorso anno dopo una lunga fase di contrazione; accelera la creazione di nuove società di capitali; prosegue la riduzione di fallimenti e liquidazioni volontarie; in controtendenza rispetto al dato nazionale e del Nord-Ovest è invece l aumento del numero delle procedure concorsuali non fallimentari; per il terzo anno consecutivo, crescono fatturato e valore aggiunto; non si arresta il graduale consolidamento della redditività; per il quarto anno di fila migliora il MOL; nonostante tra il 2013 e il 2016 i margini siano aumentati quasi del 25%, il divario con il periodo precedente la crisi rimane significativo; il rapporto utili/fatturato si stabilizza su livelli analoghi a quelli dei due anni precedenti; migliora ulteriormente la redditività del capitale proprio (ROE), non lontana dal valore precedente la crisi; dopo quattro anni di calo tornano ad aumentare i debiti finanziari, soprattutto per effetto del maggiore sforzo di investimento; la situazione debitoria è tuttavia più equilibrata: si riduce ulteriormente il costo del debito e diminuisce il rapporto tra debiti finanziari e capitale; in lieve riduzione i tempi di pagamento; si riduce la quota di imprese in grave ritardo nei pagamenti; il profilo di rischio delle imprese piemontesi si consolida ulteriormente: aumentano in assoluto e percentualmente le imprese sicure ; diminuiscono quelle vulnerabili ; è positivo il saldo tra imprese che hanno rafforzato la propria classe di rischio e quelle che l hanno peggiorata; accelera il calo del tasso di ingresso in sofferenza; dopo quattro anni di calo, torna ad aumentare il rapporto tra investimenti e immobilizzazioni lorde, ritornato sul livello del ; rispetto alle PMI italiane e del Nord- Ovest, nel complesso le PMI piemontesi mantengono profili di maggiore solidità economico-finanziaria; grazie alla buona solidità economicofinanziaria e a una dipendenza dal credito bancario relativamente bassa, il sistema delle PMI piemontesi potrebbe attivare un volume molto consistente di investimenti aggiuntivi (oltre 9 miliardi di euro), senza compromettere il proprio profilo di rischio; questo potenziale è in parte legato alla presenza di un numero consistente di PMI che operano sul mercato in completo autofinanziamento, cioè senza debiti finanziari: oltre un terzo delle imprese sicure o solvibili. 6

7 EXECUTIVE SUMMARY ANDAMENTO DELLE PMI IN PIEMONTE ,1% -0,4% 0,2% 0,3% -5,9% -3,6% -1,6% 2,3% 3,4% Valori assoluti e tassi di variazione a/a *Stima * ACCELERA LA CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE Nel 2017 la creazione di nuove imprese ha ulteriormente accelerato rispetto agli scorsi anni, toccando un massimo nella serie storica analizzata con oltre vere nuove società di capitali (imprese non riconducibili ad altre preesistenti) a fronte di una media di società/anno nel triennio precedente. La crescita è stata favorita dall introduzione delle Srl semplificate, che ormai pesano per più di un terzo delle nuove aziende. In passato la crisi ha avuto un impatto senza precedenti sui tassi di uscita delle PMI piemontesi dal mercato. Sommando fallimenti, liquidazioni volontarie e procedure concorsuali, tra 2008 e 2017 sono state espulse un quarto delle società entrate nel perimetro di PMI nel periodo analizzato. L aumento dei flussi di uscita ha toccato un picco nel e poi ha invertito la rotta. Nel 2017 si è registrato un ulteriore calo significativo delle uscite dal mercato, in particolare dei fallimenti (-7,4% sul 2016). In tre anni, il numero annuale di fallimenti si è più che dimezzato, ma rimane comunque superiore del 40% al livello pre-crisi. Nel 2017 il numero di procedure non fallimentari in Piemonte è tornato invece ad aumentare (da 26 a 36 casi), interrompendo un trend virtuoso iniziato nel 2014 e culminato nel 2016, quando le procedure si erano riallineate ai valori precrisi. Viceversa, tornano a diminuire (-32%), dopo il rimbalzo del 2016, le liquidazioni volontarie, scese al di sotto dei livelli del Per effetto dei flussi in entrata, in uscita e dei passaggi dimensionali (dal segmento micro verso PMI e viceversa), nel 2016 il numero di PMI piemontesi è tornato oltre la soglia delle 10 mila società, in crescita del 3,4% rispetto all anno precedente, rafforzando la ripresa iniziata nel Rispetto al 2007, "mancano" però all appello ancora circa 400 PMI (-3,5%). PROSEGUE IL MIGLIORAMENTO DEI CONTI ECONOMICI DELLE PMI PIEMONTESI Nel 2016 prosegue il trend di crescita del fatturato delle PMI piemontesi (+2,2% rispetto al 2015), iniziato nel Tre anni positivi hanno permesso di recuperare, almeno in termini nominali, quasi completamente il terreno perduto durante la lunga recessione 7

8 EXECUTIVE SUMMARY RAPPORTO PMI PIEMONTE 2018 (-0,8% sul 2007). Più significativo l incremento di valore aggiunto (+4,2% nel 2016), che ha portato questo indicatore 11,3 punti percentuali al di sopra del livello pre-crisi. Non si interrompe nel 2016 il processo di graduale consolidamento della redditività delle PMI piemontesi. Per il quarto anno consecutivo migliora il MOL (+3,9% rispetto al 2015). Tra il 2013 e il 2016 le imprese hanno migliorato del 23% i margini di redditività lorda. Rimane tuttavia ampio il divario con il periodo precedente la crisi: i margini lordi delle PMI piemontesi sono inferiori del 16,7% al livello del Migliora anche la redditività del capitale proprio investito nelle aziende piemontesi (ROE). Il ROE sale infatti all 11,6% (un punto in più rispetto al 2015), avvicinandosi ai valori precrisi (14,5%). Si conferma la stabilizzazione del rapporto utili/ fatturato, attestato su livelli analoghi a quelli dei due anni precedenti (4,3%) anche se ancora inferiore ai livelli del SI RAFFORZA ULTERIORMENTE LA STRUTTURA ECONOMICO FINANZIARIA DELLE PMI PIEMONTESI Una più robusta patrimonializzazione e una minore incidenza degli oneri finanziari, favorita dalla ulteriore riduzione del costo del debito, hanno migliorato anche nel 2016 la struttura finanziaria delle PMI piemontesi. L aumento dei debiti finanziari delle imprese piemontesi (+2,2% tra 2016 e 2015), dopo quattro anni di calo, è spiegato in larga misura dal maggiore sforzo di investimento effettuato dalle PMI nel Nello stesso anno le PMI piemontesi hanno incrementato a ritmi più consistenti il proprio capitale netto (+5,5%), rafforzando una tendenza in atto da un decennio: tra 2007 e 2016 le PMI della regione hanno infatti aumentato questa posta di bilancio del 50%. Per effetto di queste tendenze, si è rafforzata ulteriormente la patrimonializzazione. Il rapporto tra debiti finanziari e capitale netto scende di un paio di punti percentuali (dal 71,1% al 69,3%), prolungando il trend di flessione in atto dal Mentre nel periodo l indebitamento delle imprese ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DI CONTO ECONOMICO DELLE PMI PIEMONTESI 10,5% 11,6% Tassi di variazione e livelli (ROE) 3,7% 4,2% 4,7% 3,9% 2,8% 2,2% Ricavi (% a/a) Valore aggiunto (% a/a) MOL (% a/a) ROE 8

9 EXECUTIVE SUMMARY ANDAMENTO DEI DEBITI FINANZIARI, DEL CAPITALE NETTO E DELLA LEVA FINANZIARIA DELLE PMI DEL PIEMONTE ,7 111,4 DEBITI FINANZIARI SU CAPITALE NETTO (IN%) DEBITI FINANZIARI (NUMERI INDICE, 2007=100) CAPITALE NETTO (NUMERI INDICE, 2007=100) 113% 98% 94% 97% 98% 91% 86% 75% 71% 69% piemontesi è aumentato dell'11% circa, il rapporto debiti/capitale netto è diminuito di oltre 40 punti percentuali. Diminuisce anche nel 2016 il costo medio del debito: tra il 2007 e il 2016 il rapporto tra oneri e debiti finanziari è sceso dal 6,6% al 3,4%, per effetto soprattutto del calo dei tassi di interesse. La riduzione del costo dei finanziamenti ha determinato un progressivo calo del rapporto tra oneri finanziari e MOL, sceso nel 2016 all 11,5%, oltre un punto percentuale in meno rispetto all anno precedente e in assoluto il livello più basso degli ultimi 10 anni. Nel 2007 il rapporto era pari infatti al 21%. In questi anni il Piemonte ha fatto registrare un valore costantemente inferiore a quello delle PMI italiane e del Nord-Ovest. imprese; un numero che corrisponde grosso modo alla riduzione del numero di imprese a rischio (da a 1.600). Nel 2015 il fenomeno ha però cambiato natura: il miglioramento del profilo di rischio è proseguito, ma è stato accompagnato da un nuovo aumento della base di PMI; non più un processo di selezione darwiniana, ma una crescita finanziariamente solida del sistema di società della regione. È aumentato (in termini relativi e assoluti) il numero di PMI con un bilancio classificato come solvibile ; specularmente, sono diminuiti il numero e il peso di imprese definite a rischio. Rispetto al 2007 la quota di imprese a rischio è scesa di oltre dieci punti, mentre è aumentato di oltre 12 punti il peso delle imprese solvibili. Gli score economico-finanziari, elaborati sulla base dei bilanci, indicano che in passato la crisi ha determinato un processo di selezione darwiniana: sono uscite dal mercato soprattutto aziende già fragili prima della crisi, con il risultato di un sistema di PMI meno numeroso ma relativamente più solido. Nel periodo sono uscite dal mercato circa 900 9

10 EXECUTIVE SUMMARY RAPPORTO PMI PIEMONTE 2018 PMI PIEMONTESI PER SCORE ECONOMICO-FINANZIARIO ,4% -8,8% ,7% 2,3% ,6% ,9% 32,8% 31,6% RISCHIO VULNERABILITÀ ,7% 50,5% 54,8% SOLVIBILITÀ GLI INDICATORI PIÙ RECENTI CONFERMANO IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA DI PMI PIEMONTESE Negli ultimi anni i miglioramenti della situazione economico-finanziaria sono stati accompagnati da pagamenti più rapidi, grazie all accorciamento delle scadenze concordate e alla riduzione dei ritardi. Tra 2012 (primo anno di monitoraggio) e 2017 i tempi di pagamento sono scesi di oltre 6 giorni (da 79,8 a 73,2 giorni). Nell ultimo anno è rimasta a livelli storicamente molto contenuti (3,8%) la quota di aziende che accumulano ritardi gravi nei pagamenti (oltre 60 giorni). Il Cerved Group Score (CGS), uno score predittivo che combina la componente di bilancio e sistemica con una comportamentale, indica tra fine 2017 e fine 2016 un miglioramento del profilo di rischio delle PMI piemontesi, confermando i segnali positivi registrati lo scorso anno. Aumenta di oltre un punto la quota di imprese sicure (dal 32% al 33,6%), diminuisce di quasi tre punti la percentuale di imprese vulnerabili. Aumenta tuttavia lievemente la quota di imprese a rischio (dal 6,8% al 7,2%). Rispetto alle PMI italiane, il Piemonte si caratterizza per un maggiore grado di solidità. Una conferma del miglioramento della solidità economico-finanziaria delle PMI viene dal saldo positivo tra imprese che hanno migliorato la propria classe di rischio (30,5%) e quelle che l hanno invece peggiorata (24,4%) tra dicembre 2016 e dicembre Grazie ai modelli statistici sul rischio, sono stati stimati i tassi di ingresso in sofferenza delle PMI piemontesi (rapporto tra numero di nuove sofferenze e numero di affidamenti). Dal 2009 i tassi di ingresso in sofferenza delle PMI piemontesi si sono bruscamente impennati, toccando un picco nel 2014 (3,2%). A partire dal 2015 si registra un inversione di tendenza che ha preso slancio negli anni successivi, con l indicatore stimato al 2% a fine Il tasso resta comunque di circa mezzo punto al di sopra del valore pre-crisi. 10

11 EXECUTIVE SUMMARY TASSO DI INGRESSO IN SOFFERENZA DELLE PMI 3,5% 3,0% Numero di sofferenze rettificate su numero affidati ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 1,4% 1,3% 1,2% 2,3% 2,0% 1,7% 0,0% UN GRANDE POTENZIALE DI INVESTIMENTO PER RILANCIARE LA CRESCITA Dopo una fase di forte contrazione, che aveva portato a ridurre significativamente gli investimenti delle PMI piemontesi tra 2007 e 2014 (in rapporto alle immobilizzazioni lorde sono passati dal 9,2% al 5,7%), è iniziata un inversione di tendenza che ha acquisito slancio nel Un analisi sui bilanci indica che, grazie al processo di deleveraging innescato dal credit crunch e a una dipendenza dal credito bancario relativamente bassa, il sistema delle PMI piemontesi dispone di una rilevante capacità di attivare investimenti aggiuntivi, senza compromettere il proprio profilo di rischio. Secondo le stime di Cerved, nel 2017 in Piemonte circa PMI si collocano nell area di sicurezza o solvibilità. Di queste, il 75% (4.200 imprese circa) ha un buon indice di equilibrio finanziario, definito da un rapporto tra debiti finanziari e EBITDA inferiore a 2. Un livello di debito compatibile con una struttura finanziaria equilibrata e un grado di rischiosità estremamente contenuto. Ipotizzando che i debiti finanziari di queste PMI possano aumentare fino a raggiungere il rapporto di due volte l EBITDA (un rapporto comunque "contenuto", secondo la letteratura economica), l indebitamento complessivo del sistema delle PMI piemontesi potrebbe crescere di oltre 9 miliardi di euro. Si tratta di un volume di fuoco molto consistente, che potrebbe contribuire in modo determinante al rilancio della crescita e alla modernizzazione delle imprese. Poco meno della metà di questo potenziale (4,2 miliardi di euro) è attribuibile a piccole imprese. Si tratta di un target potenzialmente molto interessante per chi volesse offrire finanziamenti, perché queste società pagano il denaro a costi elevati anche quando sono caratterizzate da un livello di rischio estremamente contenuto: una piccola impresa piemontese "sana" paga il credito più di una media o di una grande impresa "rischiosa". Molte di queste piccole società (1.700) operano sul mercato in completo autofinanziamento, cioè senza debiti finanziari. Queste imprese potrebbero accrescere fino a 2,2 miliardi il loro indebitamento senza superare la soglia di due volte l EBITDA (3,7 miliardi se si considerano 11

12 EXECUTIVE SUMMARY RAPPORTO PMI PIEMONTE 2018 PMI PIEMONTESI SOLIDE E 9,1 SOLVIBILI CHE POTREBBERO AUMENTARE I DEBITI FINANZIARI IN CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO 4,2 0,8 4,9 27,3 25,4 26,3 3,4 4,2 MEDIE PICCOLE PMI solide e solvibili con debiti finanziari/ebitda <2 (migliaia) potenziale aumento debiti finanziari ( mld) piccole medie PMI incremento rispetto all'attivo % anche le medie imprese che operano in autofinanziamento). Valutare quanto di questa mancata opportunità sia dovuta a resistenze degli imprenditori ad accedere a finanza esterna e quanto a mancanza di offerta da parte del settore finanziario è un passo fondamentale per capire come sbloccare questo canale cruciale per la crescita delle PMI. 12

13 CAPITOLO 1 13

14 IL SISTEMA DELLE PMI PIEMONTESI Questo rapporto è dedicato all analisi dello stato di salute economicofinanziaria delle piccole e medie imprese (PMI) con sede in Piemonte. La definizione di PMI oggetto di indagine è quella della Commissione Europea: Categoria Dipendenti Fatturato Attivo di bilancio Microimpresa < 10 e 2 mln oppure 2 mln Piccola impresa < 50 e 10 mln oppure 10 mln Media impresa < 250 e 50 mln oppure 43 mln Grande impresa 250 oppure > 50 mln e > 43 mln I criteri stabiliti dalla Commissione Europea sono stati applicati ai dati presenti negli archivi di Cerved relativi all'universo delle società di capitale non finanziarie italiane. In particolare, per identificare il campione di società di capitale che rispondono ai requisiti di PMI, si utilizzano i dati di bilancio del 2015 per fatturato e attivo di bilancio integrati con i dati di fonte INPS per il numero di dipendenti. Le statistiche elaborate per le PMI piemontesi sono state confrontate con quelle delle PMI con sede del Nord-Ovest e in Italia. 14

15 IL SISTEMA DELLE PMI PIEMONTESI 1.1 Società di capitale per dimensione, 2015 Piccole Medie PMI % Piccole su PMI % Medie su PMI Italia ,5% 17,5% Nord-Ovest ,5% 19,5% Piemonte ,8% 19,2% Le società di capitale piemontesi che rispettano i requisiti europei di PMI sono, in base ai bilanci 2015, 9.900, pari al 7,1% delle PMI italiane. Le imprese di piccola dimensione (numero di addetti compreso tra 10 e 50 addetti e fatturato tra 2 e 10 milioni di euro) sono l 80,8% del totale, una quota lievemente inferiore alla media nazionale (82,5%) e in linea con la media del Nord-Ovest. Rispetto al dato nazionale, il Piemonte e il Nord-Ovest si caratterizzano quindi per un maggiore peso delle medie imprese rispetto alle piccole. 15

16 IL SISTEMA DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Occupazione delle PMI, 2015 Numero addetti Piccole Medie PMI % Piccole su PMI % Medie su PMI Italia ,0% 47,0% Nord-Ovest ,6% 49,4% Piemonte ,3% 49,7% Le PMI piemontesi impiegano addetti, pari al 7,5% degli oltre 3,8 milioni di addetti delle PMI italiane. Il 50% dei lavoratori è occupato nelle imprese di minori dimensioni, una quota lievemente inferiore a quella nazionale (53%) e in linea con il dato del Nord-Ovest. La dimensione media delle imprese piemontesi (29 addetti) è di poco superiore alla media nazionale (28 addetti) e identica a quella del Nord- Ovest. 16

17 IL SISTEMA DELLE PMI PIEMONTESI 1.3 Fatturato, valore aggiunto e indebitamento delle PMI nel 2015 Valori in milioni di euro Fatturato Valore aggiunto Debiti finanziari Piccole Medie PMI Piccole Medie PMI Piccole Medie PMI Italia Nord-Ovest Piemonte Le PMI piemontesi realizzano un volume di fatturato complessivo pari a 62,7 miliardi di euro (il 7,2% del fatturato nazionale), un valore aggiunto di 16,3 miliardi (8,0% del totale nazionale) e hanno contratto debiti finanziari per un importo di 15,8 miliardi (6,7% dei debiti delle PMI italiane). Il rapporto valore aggiunto/fatturato è pari al 25,9%, leggermente superiore alla media italiana (23,4%) e a quella del Nord-Ovest (23,9%). Le PMI piemontesi sono relativamente meno indebitate rispetto a quelle con sede nel Nord-Ovest e in Italia: l'ammontare di debiti finanziari è infatti pari a 0,97 volte il valore aggiunto, contro un rapporto pari a 1,11 nel Nord- Ovest e a 1,15 in Italia. 17

18 IL SISTEMA DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Struttura settoriale delle PMI, 2015 % su numero di imprese Italia Nord-Ovest Piemonte Agricoltura 1,7% 1,0% 1,4% Industria 29,5% 32,7% 33,8% Largo consumo 3,3% 2,5% 3,6% Sistema moda 4,6% 3,7% 3,6% Sistema casa 2,6% 2,5% 1,6% Altri beni di consumo 0,4% 0,4% 0,6% Mezzi di trasporto 2,0% 1,9% 1,9% Chimica e farmaceutica 0,9% 1,3% 0,9% Metalli e lavorazione dei metalli 5,2% 7,1% 7,9% Elettromeccanica 5,9% 7,5% 8,0% Elettrotecnica e informatica 1,5% 2,0% 2,0% Prodotti intermedi 2,9% 3,7% 3,6% Carburanti, energia e utility 2,7% 2,4% 2,7% Costruzioni 14,6% 13,6% 14,5% Servizi 51,5% 50,2% 47,6% Informazione, comunicazione e intrattenimento 3,6% 4,1% 3,7% Distribuzione 18,9% 18,6% 16,3% Logistica e trasporti 6,0% 5,5% 4,9% Servizi non finanziari 22,4% 21,4% 22,3% Società immobiliari 0,5% 0,6% 0,4% Totale PMI Il 48% delle PMI piemontesi opera nel comparto dei servizi, il 34% nella manifattura, il 15% nelle costruzioni e il residuo 4% nelle utility o nell agricoltura. Rispetto all'italia il Piemonte si caratterizza per il maggior peso del comparto manifatturiero (33,8% contro 29,5%), mentre pesano di meno i servizi (47,6% contro 51,5%). Va comunque ricordato che l universo di rilevazione del Rapporto non include le società finanziarie; inoltre vengono prese in considerazione le sedi legali delle imprese e non le unità locali. La struttura settoriale del Piemonte non si differenzia in modo significativo da quella del Nord-Ovest, se non per il peso inferiore del terziario (47,6% contro 50,2%). 18

19 IL SISTEMA DELLE PMI PIEMONTESI Nel comparto manifatturiero, rispetto all Italia, il Piemonte presenta una specializzazione più elevata nei comparti meccanici e meccatronici (elettromeccanica e lavorazione metalli) e della siderurgia; è invece simile la struttura settoriale rispetto al Nord-Ovest. 19

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21 CAPITOLO 2 21

22 DEMOGRAFIA D IMPRESA In questo capitolo è analizzata la demografia di impresa in Piemonte utilizzando i dati Cerved tratti dal Registro delle Imprese e relativi a iscrizioni, operazioni straordinarie (fusioni, acquisizioni, incorporazioni, ecc.), procedure concorsuali delle società di capitale, bilanci. Sono presentati dati relativi alle "vere" nuove imprese (newco), non considerando tra le nate le società che si iscrivono in Camera di Commercio avendo precedentemente esercitato attività in altra forma (iscrizioni derivanti da fusioni, acquisizioni, ecc.). 22

23 DEMOGRAFIA D'IMPRESA 2.1 Le vere nuove società di capitali, Valori assoluti Variazione 2017/2016 % Srl sempl. su newco 2017 Italia ,1% 42,1% Nord-Ovest ,5% 28,5% Piemonte ,5% 34,1% VERE NUOVE SOCIETÀ ,5% DI CAPITALE IN PIEMONTE Valori assoluti e tassi di crescita a/a ,5% -12,0% 12,6% -8,5% -9,8% 4,0% 6,3% 6,7% 4,4% SRL SEMPLIFICATE SOCIETÀ TRADIZIONALI In Piemonte, come nel resto della Penisola, le nascite di società di capitale hanno toccato un nuovo record nel 2017: sono state costituite "vere " newco 1, il 13,5% in più rispetto al 2016 e il massimo nel periodo osservato. In Piemonte i nuovi ingressi sono diminuiti dai del 2007 a un minimo di nel 2012, per tornare a crescere a ritmi importanti negli anni successivi, grazie anche alla spinta delle Srl semplificate. Confrontando la dinamica piemontese con quella di Italia e Nord-Ovest, emerge come il calo dei nuovi ingressi nel periodo sia stato del tutto analogo; fino al 2016 la successiva crescita è stata invece meno significativa per Piemonte e Nord-Ovest rispetto all Italia. A livello nazionale il peso delle Srl semplificate supera il 40%, contro percentuali di poco superiori ad un terzo in Piemonte e inferiori al 30% nell area di Nord-Ovest. 1 È utilizzata una metodologia che esclude dal conteggio delle nuove società di capitale aziende iscritte in camera di commercio riconducibili a società già esistenti (effetto di fusioni, scissioni, ecc.). 23

24 DEMOGRAFIA D'IMPRESA RAPPORTO PMI PIEMONTE Imprese sul mercato ad un anno dalla nascita Valori assoluti e % rispetto alle vere nuove nate, per anno di nascita Italia Numero % su newco 55,7% 55,9% 57,6% 55,1% 51,3% Nord-Ovest Numero % su newco 58,0% 57,3% 59,7% 58,3% 56,3% Piemonte Numero % su newco 58,3% 55,8% 60,3% 57,4% 56,0% IMPRESE SUL MERCATO AD UN ANNO DALLA NASCITA Valori assoluti, per anno di nascita ITALIA PIEMONTE (ASSE DX) Per effetto della crisi, il numero di newco piemontesi in grado di radicarsi sul mercato (con ricavi positivi a un anno dalla costituzione dell impresa) si è progressivamente ridotto, passando da società (nate nel 2010) a solo tra le nate nel Tra le nate nel 2014 si registra però un inversione di tendenza, con società in grado di realizzare ricavi secondo i bilanci dell anno successivo. Anche se l inversione di tendenza si è manifestata più tardi, in Piemonte è più alta rispetto alla media italiana la quota di newco in grado di radicarsi sul mercato (56% contro 51,3%). Nonostante l aumento in termini assoluti, questa quota ha comunque continuato a ridursi nel periodo osservato. 24

25 DEMOGRAFIA D'IMPRESA 2.3 I fallimenti delle PMI, Valori assoluti Variazione 2017/2016 Italia ,2% Nord-Ovest ,9% Piemonte ,4% 350 I FALLIMENTI DELLE PMI 300 Numeri indice, 2007= ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE ,0 140,4 138, Nel 2017 sono fallite 125 PMI piemontesi, un dato in calo del 7,4% rispetto al 2016, ma ancora superiore del 40% rispetto al livello pre-crisi. Fino al 2016 il Piemonte aveva fatto registrare una tendenza migliore rispetto al Nord-Ovest e all Italia, con aumenti meno marcati negli anni di crisi e riduzioni più consistenti negli anni di ripresa; nel 2017 invece il calo è risultato più contenuto di quello osservato nel Nord-Ovest (-21,9%) e in Italia (-22,2%). La durata media delle procedure fallimentari nel 2016 è di 5,8 anni in Piemonte, in linea con la durata media del Nord-Ovest (5,6 anni) e inferiore a quella nazionale (7,1). Rispetto al 2015 la durata media in Piemonte è diminuita di oltre un anno. 25

26 DEMOGRAFIA D'IMPRESA RAPPORTO PMI PIEMONTE Andamento delle procedure non fallimentari* nelle PMI, Valori assoluti Variazione 2017/2016 Italia ,7% Nord-Ovest ,2% Piemonte ,5% *Comprendono gli accordi di ristrutturazione dei debiti, i concordati preventivi, le amministrazioni controllate, le amministrazioni straordinarie, le liquidazioni coatte ammministrative e le dichiarazioni di stato di insolvenza. 600 PROCEDURE NON FALLIMENTARI DELLE PMI 500 Numeri indice, 2007= ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE ,5 136,8 133, L'andamento delle procedure concorsuali non fallimentari è strettamente legato a quello dei concordati preventivi, una procedura più volte riformata nel corso degli ultimi anni, prima con lo scopo di ampliarne l'utilizzo e di favorire processi di continuità aziendale e, successivamente, con l obiettivo di limitarne utilizzi opportunistici. I dati indicano che in Piemonte, come nel resto della Penisola, il numero di queste procedure ha toccato un picco nel 2013 (144 procedure) per poi ridursi velocemente negli anni successivi, fino a scendere a soli 26 casi nel Nel 2017 il numero di procedure è invece tornato ad aumentare, ma non per effetto di variazioni nel numero di concordati preventivi (14 domande sia nel 2016, sia nel 2017), ma per l aumento dei casi di liquidazione coatta amministrativa, che sono quasi raddoppiati (da 10 a 19). 26

27 DEMOGRAFIA D'IMPRESA 2.5 Le PMI in liquidazione, Valori assoluti Variazione 2017/2016 Italia ,1% Nord-Ovest ,9% Piemonte ,1% LE PMI IN LIQUIDAZIONE Numeri indice, 2007= ,4 77,6 61,0 ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE Le statistiche relative alle liquidazioni volontarie di impresa riflettono le aspettative degli imprenditori sui profitti: tendenzialmente, si chiudono aziende in bonis quando l'attesa sui ritorni è insufficiente a giustificare l'attività di impresa. Nel 2017 sono state poste in liquidazione 143 PMI piemontesi, in sensibile calo rispetto al 2016 (-32%). Dopo il lieve rimbalzo del 2016, le liquidazioni volontarie sono tornate al di sotto dei livelli del Tra il 2007 e il 2016 sono state poste in liquidazione circa PMI piemontesi. L indicatore è salito fino al 2012, quando il numero di liquidazioni era del 60% superiore a quello iniziale; nel 2013 è iniziata la discesa che ha accelerato nei due anni successivi e si è arrestata solo nel Mentre nella fase di crisi l andamento osservato a livello regionale rispecchia quello nazionale e del Nord-Ovest, il calo degli anni successivi è stato più marcato in Piemonte, almeno fino al Dopo un anno (2016) con andamenti discordi tra Italia e Nord-Ovest (in lieve calo) da un lato e Piemonte dall altro (in aumento) nel 2017 il Piemonte torna a registrare cali più marcati del resto del Paese. 27

28 DEMOGRAFIA D'IMPRESA RAPPORTO PMI PIEMONTE Il sistema delle PMI tra 2007 e 2016 Valori assoluti * Variazione 2016/2015 Italia ,6% Nord-Ovest ,0% Piemonte ,4% *Stima 110 IL SISTEMA DELLE PMI TRA 2007 E Numeri indice, 2007= ,3 97,0 *Stime 95 96,4 90 ITALIA NORD-OVEST 85 PIEMONTE * Nel 2016 si rafforza il trend di crescita del numero di PMI piemontesi avviato nel 2015, dopo una lunga fase di contrazione. Il numero di PMI aumenta infatti del 3,4% rispetto al 2015, a fronte di un incremento più contenuto (+2,3%) registrato l anno precedente. La tendenza è comune a Italia e Nord-Ovest, ma con diversa intensità: nel Nord-Ovest il numero di PMI è tornato oltre il livello del 2007; in Piemonte e in Italia rimane al di sotto (rispettivamente, di 3,6 e 3 punti percentuali). 28

29 CAPITOLO 3 29

30 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI Cerved dispone della più ampia base dati esistente sui bilanci delle imprese italiane, che comprende l'universo dei bilanci delle società di capitale a partire dal 1994 e i bilanci delle principali società italiane dal Gli archivi Cerved sono utilizzati in questo capitolo per analizzare le performance delle PMI piemontesi, confrontate con le PMI con sede nel Nord-Ovest e in Italia. I dati individuali sono aggregati in campioni biennali a scorrimento, integrati con unità contabili fittizie per gestire le discontinuità derivanti dalle principali operazioni di fusioni e incorporazione. 30

31 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI 3.1 Andamento del fatturato delle PMI, Variazioni percentuali '08/'07 '09/'08 '10/'09 '11/'10 '12/'11 '13/'12 '14/'13 '15/'14 '16/'15 '16/'07 Italia 0,5% -10,1% 4,0% 3,5% -3,1% 0,2% 1,1% 2,8% 2,3% 0,4% Nord-Ovest 0,1% -12,1% 4,7% 4,2% -3,6% -0,7% 1,0% 2,7% 1,8% -3,0% Piemonte 0,7% -11,8% 5,1% 4,9% -3,5% -1,2% 1,1% 2,8% 2,2% -0,8% 105 ANDAMENTO DEL FATTURATO DELLE PMI Numeri indice, 2007= , ,2 97,0 ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE Nel 2016 prosegue il trend di crescita del fatturato delle PMI piemontesi, iniziato nel Tre anni positivi hanno permesso di recuperare quasi completamente (in termini nominali) il terreno perduto durante la lunga recessione, ma l indice del fatturato rimane ancora leggermente al di sotto del livello 2007 (-0,8%). Il processo di allineamento si è completato più rapidamente a livello nazionale: nel 2016 il fatturato delle PMI ha superato, sia pure di poco (+0,4%), quello pre-crisi. Al contrario, per le imprese del Nord-Ovest il gap da colmare resta più ampio (-3,0%). 31

32 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Andamento del valore aggiunto delle PMI, Variazioni percentuali '08/'07 '09/'08 '10/'09 '11/'10 '12/'11 '13/'12 '14/'13 '15/'14 '16/'15 '16/'07 Italia -0,4% -6,2% 3,8% 1,9% -3,1% 2,5% 3,0% 3,5% 4,1% 8,8% Nord-Ovest -0,8% -8,0% 4,7% 2,1% -3,5% 2,4% 2,9% 3,3% 3,7% 6,4% Piemonte -0,5% -7,9% 5,6% 2,3% -3,5% 3,9% 3,7% 3,7% 4,2% 11,3% ANDAMENTO DEL VALORE AGGIUNTO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,3 108,8 106, ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE Dopo tre anni positivi, anche il 2016 fa registrare per le PMI piemontesi un significativo e più marcato incremento del valore aggiunto (+4,2%). Tra il 2007 e il 2016 il valore aggiunto è aumentato dell 11,3%. Nel periodo preso in esame, la performance delle PMI piemontesi è stata superiore a quella delle imprese italiane e del Nord-Ovest, per cui il valore aggiunto è cresciuto rispettivamente dell 8,8% e del 6,4%. Rispetto alle PMI italiane, le PMI piemontesi (e del Nord-Ovest) hanno sofferto maggiormente la prima fase della crisi, con un calo del valore aggiunto di circa nove punti percentuali tra il 2007 e il 2009 (contro i 6 punti della media nazionale). Dopo il 2012 il recupero è stato più rapido per le imprese piemontesi, sia rispetto all Italia che al Nord-Ovest. 32

33 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI 3.3 Andamento del costo del lavoro delle PMI, Variazioni percentuali '08/'07 '09/'08 '10/'09 '11/'10 '12/'11 '13/'12 '14/'13 '15/'14 '16/'15 '16/'07 Italia 1,1% -1,9% 3,6% 3,9% 0,7% 1,7% 2,3% 3,3% 4,4% 20,5% Nord-Ovest 1,0% -2,6% 3,6% 4,2% 1,0% 1,7% 2,4% 3,2% 4,0% 19,8% Piemonte 0,5% -3,3% 4,2% 4,5% 1,0% 1,8% 2,8% 3,3% 4,5% 20,7% ANDAMENTO DEL COSTO DEL LAVORO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,7 120,5 119, ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE I dati confermano quanto emerge dagli studi su retribuzioni e costi aziendali: ovvero l'anaelasticità del costo del lavoro, il cui andamento è completamente slegato dalle dinamiche aziendali. Tra il 2007 e il 2016, il costo del lavoro è aumentato del 20%, a fronte di una lieve flessione del fatturato e di un aumento dell 11% del valore aggiunto. Soltanto nel 2009, anno peggiore della crisi, il costo del lavoro ha segnato una lieve riduzione, a fronte di un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. Viceversa nel 2012 (altro anno negativo per fatturato e valore aggiunto) la crescita del costo del lavoro non si è arrestata. Il confronto con i dati disponibili per i nostri concorrenti europei evidenzia come questa dissociazione sia una anomalia soprattutto italiana che solo negli ultimi due anni ha iniziato ad attenuarsi. 33

34 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Costo del lavoro per unità di prodotto delle PMI, Rapporto tra costo del lavoro e valore aggiunto Italia 67,2% 70,7% 72,7% 71,2% 71,2% 72,5% 70,8% 69,3% 68,7% 68,9% Nord-Ovest 66,1% 69,7% 72,5% 70,7% 70,5% 72,0% 70,5% 69,5% 69,2% 69,2% Piemonte 67,1% 69,7% 71,5% 69,3% 69,6% 71,5% 69,7% 68,7% 67,7% 67,8% 74% COSTO DEL LAVORO PER UNITÀ DI PRODOTTO DELLE PMI 72% Rapporto tra costo del lavoro e valore aggiunto ITALIA NORD-OVEST 70% 68% 67,2% 67,1% 66% 66,1% 64% 69,2% 68,9% 67,8% PIEMONTE 62% Nonostante la crescita costante del costo del lavoro, le PMI piemontesi sono tornate nel 2016 a livelli di efficienza vicini a quelli del 2007, grazie soprattutto alla buona performance in termini di valore aggiunto. Diversa la situazione delle imprese italiane e del Nord-Ovest, dove il CLUP rimane ancora distante dai livelli di 9 anni fa (rispettivamente di 1,7 e 3,1 punti percentuali). 34

35 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI 3.5 Andamento del margine operativo lordo delle PMI, Variazioni percentuali '08/'07 '09/'08 '10/'09 '11/'10 '12/'11 '13/'12 '14/'13 '15/'14 '16/'15 '16/'07 Italia -11,8% -15,6% 4,2% -2,6% -12,0% 3,0% 4,6% 4,1% 3,6% -22,7% Nord-Ovest -12,4% -19,8% 7,8% -2,6% -13,6% 3,5% 4,3% 3,5% 3,5% -26,2% Piemonte -10,7% -17,6% 9,0% -2,4% -13,4% 6,7% 5,9% 4,7% 3,9% -16,7% 110 ANDAMENTO DEL MARGINE OPERATIVO LORDO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,3 77,3 73,8 ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE Prosegue per il quarto anno consecutivo il miglioramento del MOL delle PMI piemontesi (+3,9%). Tra il 2013 e il 2016 le PMI della regione hanno migliorato i margini di redditività del 23%. Rimane comunque ampio il divario con il periodo precedente la crisi. Tra 2007 e 2016 i margini lordi delle PMI piemontesi si sono ridotti del 16,7%. Il calo è concentrato in due periodi distinti: la prima fase della crisi ha determinato un crollo del MOL (-28% nel biennio ). Un anno di rimbalzo è stato seguito da un altro biennio ( ) di marcata caduta (-15%). Nel 2013 si è avviata una nuova fase di recupero, insufficiente tuttavia a ritornare sui livelli precedenti la crisi. Il peggioramento della redditività registrato a livello piemontese, pur molto significativo, è comunque inferiore a quello nazionale (-22,7%) e soprattutto del Nord-Ovest (-26,2%). Il confronto con le dinamiche di Italia e Nord-Ovest evidenzia come in Piemonte la ricostituzione dei margini sia stata leggermente più rapida in entrambi i periodi post-recessione. 35

36 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Utile corrente ante oneri finanziari sul fatturato, Valori percentuali Italia 4,8% 4,0% 3,3% 3,5% 3,5% 3,1% 3,3% 4,0% 4,3% 4,6% Nord-Ovest 5,1% 4,3% 3,2% 3,5% 3,6% 3,0% 3,3% 4,2% 4,4% 4,8% Piemonte 5,0% 4,2% 3,4% 3,9% 4,0% 3,0% 3,5% 4,4% 4,2% 4,3% 6% UTILE CORRENTE ANTE ONERI FINANZIARI DELLE PMI 5% 4% 5,1% 5,0% 4,8% 4,8% 4,6% 4,3% 3% ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE 2% 1% 0% Il 2016 conferma la stabilizzazione del rapporto utili/fatturato delle imprese piemontesi, attestato su livelli analoghi a quelli dei due anni precedenti (4,3%). Un trend lievemente meno favorevole rispetto a quanto osservato a livello nazionale e nel Nord-Ovest, che nel 2016 hanno invece registrato un lieve miglioramento del rapporto. Durante la crisi, le PMI hanno dovuto incrementare in maniera sensibile ammortamenti ed accantonamenti, soprattutto a causa della svalutazione del capitale circolante e degli accantonamenti operati sui fondi rischi e oneri (poste incrementate dalle aziende per far fronte ai maggior rischi legati all attività d impresa). Queste dinamiche hanno generato un sensibile effetto negativo sugli utili ante oneri finanziari delle PMI piemontesi che, in rapporto al fatturato, sono passati dal 5% del 2007 al 3% del 2012, lievemente al di sopra della media nazionale e in linea con l area del Nord- Ovest. Raggiunto nel 2012 il punto inferiore del ciclo negativo, a partire dal 2013 si è avviato un lento recupero che non ha comunque consentito al rapporto di ritornare ai livelli del

37 LA PERFORMANCE DELLE PMI PIEMONTESI 3.7 ROE ante imposte e gestione straordinaria, Valori percentuali Italia 13,9% 8,2% 5,7% 7,2% 7,4% 5,5% 5,9% 8,0% 9,2% 10,2% Nord-Ovest 15,8% 9,4% 5,9% 7,9% 8,2% 5,7% 6,1% 8,6% 9,8% 10,7% Piemonte 14,5% 8,8% 6,4% 8,9% 9,4% 5,5% 6,7% 9,1% 10,5% 11,6% 18% ROE ANTE IMPOSTE E GESTIONE STRAORDINARIA DELLE PMI 16% 14% 15,8% 14,5% 13,9% 12% 10% 11,6% 10,7% 10,2% 8% ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE 6% 4% 2% 0% Nel 2016 la redditività del capitale proprio investito nelle aziende piemontesi, espresso come ROE, sale all 11,6%, in miglioramento di un punto rispetto al Grazie al trend virtuoso avviato nel 2013, negli ultimi quattro anni il ROE si è avvicinato al valore precedente la crisi. Dopo essere sceso drammaticamente nei primi due anni di crisi (dal 14,5% del 2007 al 6,4% del 2009), il ROE è risalito nei due anni successivi per poi calare di nuovo, in modo sensibile, nel 2012 e tornare a crescere negli anni successivi. Durante la prima fase della recessione ( ), la performance delle imprese piemontesi è stata leggermente meno negativa di quella italiana e del Nord-Ovest. Il recupero registrato nei due anni successivi e la nuova flessione 2012 sono stati più marcati. Il miglioramento degli ultimi anni ha portato il Piemonte a livelli di redditività superiori a quelli di Italia e Nord- Ovest. 37

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39 CAPITOLO 4 39

40 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI Cerved dispone di una serie di modelli statistici integrati per la valutazione del merito creditizio delle imprese italiane, che prevedono il calcolo di valutazioni parziali riferite ai singoli fattori di analisi e l'integrazione di tali valutazioni parziali in uno score sintetico denominato Cerved Group Score (CGS). In questo capitolo si valuta il rischio di credito delle PMI piemontesi a confronto con quelle italiane e del Nord-Ovest, utilizzando i segnali che derivano dai diversi indicatori calcolati da Cerved. In particolare, sono presentati tre diversi indicatori di rischio: score economico-finanziario, per valutare l'impatto strutturale della crisi sui bilanci delle PMI ; probabilità di ingresso in sofferenza delle PMI, stimata utilizzando il CebiScore 4, un indice che integra la valutazione economicafinanziaria con una componente sistemica che coglie variabili strutturali e macroeconomici, distinguendo tra territori e settori; Cerved Group Score (CGS), che combina la componente di bilancio e sistemica con una comportamentale, che tiene conto tra l altro dei tempi di pagamento delle imprese. Il CGS è stato utilizzato per analizzare le tendenze più recenti (2016 e 2017). Nel Capitolo vengono anche analizzati i dati relativi alle abitudini di pagamento di un campione molto ampio di PMI tratti da Payline, il database Cerved sui pagamenti di 3 milioni di imprese italiane. 40

41 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI 4.1 Andamento dei debiti finanziari delle PMI, Variazioni percentuali '08/'07 '09/'08 '10/'09 '11/'10 '12/'11 '13/'12 '14/'13 '15/'14 '16/'15 '16/'07 Italia 7,0% -1,2% 2,9% 2,9% -1,3% -2,8% -1,0% 0,0% 1,1% 7,4% Nord-Ovest 8,8% -0,7% 3,4% 5,0% -1,3% -2,5% -1,4% -0,1% 2,1% 13,5% Piemonte 7,8% -2,3% 3,5% 6,8% -0,9% -2,8% -1,5% -1,4% 2,2% 11,4% 120 ANDAMENTO DEI DEBITI FINANZIARI DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,5 111,4 107,4 ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE Nel 2016 i debiti finanziari delle imprese piemontesi (come del resto quelli delle imprese italiane e del Nord-Ovest) tornano ad aumentare dopo quattro anni di calo. Il dato è spiegato anche dal maggiore sforzo di investimento effettuato dalle PMI nel 2016 (vd. Tabella 5.1). Nel periodo l indebitamento delle imprese piemontesi è aumentato dell 11,4%. In crescita fino al 2011, i debiti hanno poi iniziato a calare gradualmente negli anni successivi. Il calo più consistente si è avuto nel 2013, ma anche il 2014 ha proseguito lungo la medesima linea. L indebitamento delle PMI piemontesi (e del Nord-Ovest) è aumentato più della media nazionale (+7,4%). La differenza nasce dal più rapido aumento dei debiti tra il 2009 e il 2011 (+ 10 punti percentuali), mentre la successiva fase di discesa ha avuto caratteristiche analoghe. 41

42 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Costo del debito delle PMI, Rapporto tra oneri finanziari e debiti finanziari, valori percentuali Italia 6,5% 6,8% 4,8% 3,9% 4,3% 4,7% 4,8% 4,6% 4,2% 3,8% Nord-Ovest 6,4% 6,6% 4,7% 3,8% 4,1% 4,6% 4,6% 4,4% 3,9% 3,5% Piemonte 6,6% 6,8% 4,9% 3,9% 4,1% 4,6% 4,5% 4,4% 3,8% 3,4% 8% COSTO DEL DEBITO DELLE PMI Rapporto tra oneri e debiti finanziari 7% 6% 5% 6,6% 6,5% 6,4% 4% 3% 3,8% 3,5% 3,4% ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE 2% 1% 0% Prosegue nel 2016 il trend di graduale riduzione del costo medio del debito, grazie alla politica espansiva della BCE: tra il 2007 e il 2016 il rapporto tra oneri finanziari e debiti finanziari è calato dal 6,6% al 3,4%. Il costo medio del denaro delle PMI piemontesi è sostanzialmente allineato a quello delle società che operano nel Nord-Ovest e di 0,4 punti percentuali più basso rispetto al dato italiano. 42

43 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI 4.3 Andamento del capitale netto delle PMI, Variazioni percentuali '08/'07 '09/'08 '10/'09 '11/'10 '12/'11 '13/'12 '14/'13 '15/'14 '16/'15 '16/'07 Italia 23,3% 1,1% 1,3% 0,5% 0,4% 1,1% 2,1% 3,9% 4,9% 43,4% Nord-Ovest 20,6% 1,1% 1,9% 1,1% 1,1% 1,8% 2,8% 4,0% 4,5% 44,5% Piemonte 18,6% 1,0% 2,3% 2,9% 1,9% 2,7% 2,9% 5,2% 5,5% 50,7% 160 ANDAMENTO DEL CAPITALE NETTO DELLE PMI Numeri indice, 2007= ,7 144,5 143, ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE Tra il 2016 e il 2015 le PMI piemontesi hanno aumentato il capitale netto del 5,5%, una tendenza in accelerazione rispetto agli anni precedenti e più sostenuta di quanto osservato nel Nord-Ovest e in Italia. Rispetto al 2007, le PMI della regione hanno aumentato la propria capitalizzazione di oltre il 50%, più delle società del Nord-Ovest (44,5%) e di quelle italiane (43,4%). L incremento del capitale netto è ascrivibile a diversi fattori. Tra 2007 e 2008, la forte crescita (pari a circa il 20%) è attribuibile alla possibilità di rivalutare gli immobili iscritti all attivo ed è quindi un fenomeno soprattutto contabile. La crescita del capitale netto osservata negli anni successivi è stata in parte favorita da misure di stimolo come l introduzione dell ACE, in parte dovuta alla maggiore difficoltà da parte delle PMI di finanziarsi attraverso il canale bancario. 43

44 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE Rapporto tra debiti finanziari e capitale netto, Valori percentuali Italia 115,5% 98,3% 96,0% 98,1% 99,5% 95,4% 90,4% 84,1% 78,3% 75,7% Nord-Ovest 115,3% 97,0% 95,6% 94,2% 97,3% 93,8% 85,9% 76,7% 71,9% 70,5% Piemonte 113,3% 97,7% 93,6% 96,5% 97,5% 91,0% 85,5% 75,4% 71,1% 69,3% LA LEVA FINANZIARIA DELLE PMI Rapporto tra debiti finanziari e capitale netto ,5% 115,3% 113,3% ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE ,7% 70,5% 69,3% Nel 2016 il rapporto tra debiti finanziari e capitale netto è diminuito di un paio di punti percentuali (dal 71,1% al 69,3%), prolungando il trend di graduale riduzione in atto dal In nove anni in Piemonte la leva finanziaria è diminuita di oltre 40 punti percentuali, con una dinamica ancora più marcata rispetto a quanto osservato in Italia e nel Nord-Ovest. È il risultato non solo della crescita sostenuta del capitale netto e di quella più fiacca dei debiti finanziari, ma anche dell uscita dal mercato di società fragili, con indici di leverage più elevati. 44

45 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI 4.5 Oneri finanziari su MOL delle PMI, Valori percentuali Italia 22,9% 27,9% 22,7% 18,0% 19,6% 22,5% 21,6% 18,8% 16,0% 14,4% Nord-Ovest 20,9% 25,9% 21,3% 16,1% 17,7% 20,7% 17,8% 16,7% 14,2% 12,7% Piemonte 21,1% 25,0% 20,0% 14,9% 16,2% 19,1% 17,3% 15,3% 12,8% 11,5% IL PESO DEGLI ONERI FINANZIARI NELLE PMI Rapporto tra oneri finanziari e MOL 30% 25% 20% 22,9% 21,1% 20,9% 15% 10% 14,4% 12,7% 11,5% ITALIA NORD-OVEST PIEMONTE 5% 0% I bassi tassi di interesse hanno permesso alle PMI di ridurre l'incidenza degli oneri finanziari rispetto ai margini, uno degli indicatori del rischio di credito utilizzati più di frequente dagli analisti finanziari. La tendenza favorevole è proseguita anche nel 2016, che ha visto scendere il rapporto tra oneri finanziari e MOL all 11,5%, oltre un punto percentuale in meno rispetto all anno precedente e in assoluto il livello più basso degli ultimi 10 anni. L indicatore ha toccato un picco nel 2008 (25%), si è successivamente ridotto nel 2009 e nel 2010, per poi aumentare di nuovo nel Da quell'anno è iniziato un trend di discesa, che ha portato questo indice ai minimi. Il Piemonte ha fatto registrare in questi anni un valore costantemente inferiore a quello delle PMI del Nord-Ovest e del resto della Penisola. 45

46 IL RISCHIO DI CREDITO DELLE PMI PIEMONTESI RAPPORTO PMI PIEMONTE PMI attive* sul mercato per score economico-finanziario, Per area di rischio, valori assoluti ed in percentuale Solv. Vuln. Rischio totale PMI Solv. Vuln. Rischio totale PMI Solv. Vuln. Rischio totale PMI Italia 39,7% 35,5% 24,8% ,5% 35,0% 18,6% ,9% 33,8% 15,3% Nord- Ovest 43,9% 33,5% 22,6% ,4% 33,5% 17,2% ,9% 31,7% 14,4% Piemonte 42,7% 33,9% 23,4% ,5% 32,8% 16,7% ,8% 31,6% 13,6% *Campione aperto PMI PIEMONTESI PER SCORE ECONOMICO-FINANZIARIO ,4% -8,8% ,7% 2,3% ,6% ,9% 32,8% 31,6% RISCHIO VULNERABILITÀ ,7% 50,5% 54,8% SOLVIBILITÀ La rischiosità del profilo economico-finanziario delle PMI permette di valutarne il grado di solidità "strutturale" desumibile dal bilancio, ovvero di valutarne la capacità di generare flussi di cassa sufficienti per ripagare i debiti. I dati indicano che nel 2007 è iniziato un processo di selezione che ha espulso dal mercato soprattutto PMI già fragili all'origine della crisi: ne è risultato un sistema di PMI meno numeroso, ma più solido. Questo processo di contrazione si è arrestato nel 2015, quando la base di PMI è tornata ad aumentare. Ciò è coinciso con un ulteriore e sensibile miglioramento del profilo di rischio, non più attribuibile al processo di selezione ma a un effettivo miglioramento dei bilanci delle PMI. Rispetto all anno precedente è infatti aumentato - sia in termini relativi, sia in termini assoluti - il numero di PMI con un bilancio classificato come solvibile ; specularmente, sono diminuiti il numero e il peso di imprese definite a rischio. 46

Rapporto PMI In particolare:

Rapporto PMI In particolare: Rapporto PMI 2017 Nel corso del 2015 e della prima parte del 2016, le 10 mila PMI piemontesi analizzate nel presente Rapporto hanno evidenziato un generale miglioramento nelle variabili di bilancio, nella

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