OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE
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- Floriana Salvadori
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1 1. 1/2 3,6k 1k 1,5k OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE GENNAIO 217 #25 (2 a+2b) 12,5% 75,5%
2 2 PUNTUALITÀ DELLE IMPRESE A LIVELLI RECORD SINTESI DEI RISULTATI Tempi e ritardi nei pagamenti ai minimi, protesti delle imprese mai così bassi dall inizio della serie I dati relativi alle abitudini di pagamento e ai protesti indicano che nel terzo trimestre del 216 è proseguito il rafforzamento delle condizioni economico-finanziarie delle imprese italiane. Il numero di società protestate è ai minimi dal 28, con un dimezzamento rispetto ai massimi del 213. Le imprese pagano più velocemente e i ritardi rispetto agli impegni presi con i fornitori hanno fatto registrare il livello più basso dall inizio del periodo osservato. Questa è in sintesi la fotografia che emerge dall analisi dei dati relativi all archivio protesti e a Payline, il database Cerved che raccoglie le esperienze di pagamento di 3 milioni di imprese italiane. I dati indicano che tra luglio e settembre 216 sono state protestate 1,4 mila imprese, il 18,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 215 e il 55% in meno rispetto ai massimi del 213. Il calo è oltre il doppio rispetto a quello registrato sul numero di assegni in circolazione, a indicare che questo dato non riflette solo il minor utilizzo di strumenti protestabili, ma anche un effettivo miglioramento della situazione delle imprese. La riduzione dei protesti ha riguardato tutti i settori e tutte le aree geografiche con tassi a due cifre e performance particolarmente positive nelle costruzioni (-2,4%) e al Nord Est (-22,3%). Le società protestate imprese non individuali con almeno un protesto trimestre media anno q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q
3 3 Giorni di pagamento tra le imprese 81,2 19,2 77,7 77,5 76, 73,6 17,7 17,5 16,1 14,1 62, 6, 6, 59,8 59,5 ritardo termini concordati I dati tratti da Payline indicano che nel terzo trimestre del 216 le imprese italiane hanno pagato i fornitori in media in 73,6, con un accorciamento dei tempi di 2,4 rispetto allo stesso periodo del 215. Questo miglioramento è dovuto soprattutto al calo dei ritardi, che hanno toccato 14,1, due in meno dell anno precedente e il minimo dall inizio della serie osservata nel 212. Nello stesso periodo è aumentato il numero di società che pagano le fatture entro i tempi concordati con i fornitori, il 47%, in crescita dal 45,8% del 215, e si è ulteriormente ridotta la quota di società in grave ritardo, casi che possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default. I comportamenti più virtuosi delle imprese hanno riguardato tutti i settori e le aree del Paese, con miglioramenti più marcati nelle costruzioni e nel Mezzogiorno. Le imprese che operano nelle costruzioni hanno ridotto i ritardi di circa cinque e hanno potuto beneficiare di scadenze meno rigide, dopo che durante la crisi i fornitori delle imprese edilizie si erano tutelati tagliando il credito o imponendo termini molto brevi in fattura. Le società del Mezzogiorno, pur rimanendo quelle con i maggiori ritardi, sono diventate nel terzo trimestre più rapide a liquidare le fatture rispetto a quelle del Centro. Puntualità delle imprese distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 9,3% 7,5% 7,3% 6,6% 6,3% 45,7% 46,3% 46,8% 47,6% 46,6% ritardi oltre 6 ritardi entro 6 puntuali 45,% 46,1% 45,9% 45,8% 47,%
4 4 I PROTESTI Nel terzo trimestre del 216 è proseguito il calo dei protesti delle imprese. Tra luglio e settembre sono state protestate 1,4 mila società, in diminuzione del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 215 e ai minimi dall inizio del periodo monitorato. Dai massimi del 213, il numero di società protestate si è più che dimezzato (-55%). Il crollo dei protesti evidenzia un miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese ed è anche favorito da un minore utilizzo dei titoli protestabili. I dati della Banca d Italia mostrano infatti una riduzione marcata dell uso di assegni dell 11% su base annua e del 25% rispetto ai primi mesi del 213, comunque di entità inferiore rispetto al calo delle società protestate. Le società protestate imprese non individuali con almeno un protesto trimestre media anno q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q Assegni bancari e circolari valore assoluto Fonte: elaborazioni Cerved su dati Banca d Italia 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q 1q
5 5 Società protestate per macrosettore imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto industria costruzioni altri settori I protesti si riducono con tassi a doppia cifra in tutta l economia, con una diminuzione più marcata nelle costruzioni (-2%), che tuttavia rimangono il settore in cui il fenomeno è più diffuso (sono protestate lo,7% delle società edili, contro lo,4% negli altri settori). Nel terzo trimestre si riducono a quota mille le imprese industriali con almeno un protesto, in calo del 17,5% rispetto allo stesso periodo del 215. All interno dell industria, la diminuzione ha riguardato con tassi oltre il 2% la maggior parte dei settori, con le sole eccezioni di metallurgia e largo consumo, i cui cali si attestano al 1%, e della chimica, che fa registrare un aumento del fenomeno. Nei sono state protestate 5,9 mila società, il 16% meno dello stesso periodo dell anno precedente. La filiera informazione-intrattenimento guida il calo (-2%), mentre nei finanziari il numero di imprese con almeno un protesto si attesta ai livelli dell anno precedente. Incidenza dei protesti per macrosettore,7% imprese non individuali con almeno un protesto sul numero di imprese operative, 216,4%,4%,4% industria costruzioni altri settori
6 6 Industria: società protestate per settore società cui è stato levato almeno un protesto largo consumo sistema moda mezzi trasporto sistema casa metalli meccanica pr. intermedi hi tech chimica altri b. consumo Servizi: società protestate per settore società cui è stato levato almeno un protesto distribuzione non finanziari logistica e trasporti immobiliari informazione, comunicazione e intrattenimento finanziari e assicurativi Società protestate per macro-area imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole
7 7 Anche dal punto di vista geografico il calo è diffuso, con il Nord Est che registra la performance migliore. Sono infatti poco più di mille le imprese protestate nell area, -22,3% su base annua. Nel terzo trimestre sono state protestate 2 mila imprese del Nord Ovest, il 18,8% in meno dell anno precedente; il numero sale a 2,9 mila al Centro (-15,3%) e a 4,5 mila al Sud (-18,8%), area con la maggiore diffusione del fenomeno (,7%). I dati regionali evidenziano forti disparità territoriali, con una netta spaccatura tra Nord e Sud del Paese. La Calabria è la regione con la maggiore diffusione dei protesti (protestata una società su cento), pari a quasi dieci volte quella della regione più virtuosa, il Trentino Alto Adige (una su mille). Incidenza dei protesti tra le società per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale, 216 Calabria Campania Molise Basilicata Puglia Lazio Abruzzo Sicilia Umbria Marche Sardegna Lombardia Toscana Emilia Romagna Liguria Friuli V. Giulia Veneto Piemonte Valle d'aosta Trentino A. A.,1%,2%,2%,2%,2%,2%,3%,3%,3%,4%,4%,5%,6%,6%,6%,7%,7%,8%,8%,9%
8 8 I PAGAMENTI Nel terzo trimestre le imprese hanno continuato ad evidenziare miglioramenti nelle abitudini di pagamento con le loro controparti commerciali. In base ai dati di Payline, le aziende italiane hanno infatti pagato in media i propri fornitori in 73,6, 2,4 meno dello stesso periodo del 215. Il miglioramento dipende soprattutto dai minori ritardi accumulati dalle imprese, che si sono attestati a 14,1, 2 in meno dell anno precedente e il minimo dall inizio del periodo osservato. Più contenuta la flessione dei concordati (da 59,8 a 59,5 ), che rimangono al di sotto dei due mesi. Minori ritardi e minori tempi medi di liquidazione delle fatture sono associati a un maggior numero di imprese virtuose. Cresce infatti nel terzo trimestre 216 al 47% la percentuale di imprese puntuali (45,7% nell anno precedente) e tocca un minimo la quota di società che accumulano ritardi di oltre due mesi, situazioni che possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default (6,3%, in calo dal 6,6% dell anno precedente). Giorni di pagamento tra le imprese 79,8 79,1 81,2 83,8 81,2 77,8 77,7 79,3 77,5 77, 77,5 77,8 23,2 76,5 19,1 19,3 19,2 21,1 74,2 76, 77,1 74,8 2,5 17,7 2,4 73,1 73,6 18,4 19, 17,5 19,3 17,2 16,8 16,1 19,2 16,2 15,4 14,1 6,7 59,8 62, 6,6 6,1 57,3 6, 58,9 59,1 58, 6, 58,5 59,3 57,4 59,8 57,9 58,6 57,7 59,5 ritardo termini concordati 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q Puntualità delle imprese 9,1 9,1 9,3 1,8 9,2 7,9 7,5 8,6 7,6 7,6 7,3 8,1 7,4 7, 6,6 8, 6,9 6,7 6,3 42,6 44,5 45,7 45,3 45,6 44,4 46,3 46,4 47, 46,3 46,8 47,5 48,2 47,7 47,6 47,2 47,3 46,7 46,6 distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti, % sul totale 48,2 46,4 45, 43,9 45,2 47,6 46,1 45, 45,3 46,1 45,9 44,4 44,4 45,3 45,8 44,7 45,8 46,6 47, ritardi oltre 6 ritardi entro 6 puntuali 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q
9 9 Giorni di pagamento per dimensione dell impresa 89,6 88,8 86,6 67,1 65, 17,1 15,8 62,3 14,5 77,2 75,2 73,5 13,9 11,9 1,7 63,3 63,3 62,9 21, 2,3 17,3 68,6 68,6 69,4 ritardo termini concordati 5, 49,2 47, micro pmi grandi 216 I tempi di liquidazione delle fatture si riducono in tutte le fasce dimensionali, ma mentre microimprese e PMI devono rispettare scadenze più rigide, per le grandi imprese tornano ad aumentare i concordati. I dati indicano che le microimprese hanno pagato in 62,3, in calo di 2,7 rispetto all anno precedente, grazie a ritardi che sono passati da 15,8 a 14,5 e a scadenze che si sono ridotte da 49,2 a 47,8. In media i fornitori delle PMI hanno atteso 73,5 (-1,7 rispetto ai 75,2 dell anno precedente): i concordati sono diminuiti di,4 (a 62,9 ) e i ritardi di 1,2 (a 1,7). A fronte di un aumento delle scadenze da 68,6 a 69,4, le grandi società hanno ridotto i ritardi di 3 (da 2,3 a 17,3 ), pagando in media in 86,6 (-2,2 sull anno precedente). La presenza di imprese puntuali rimane molto maggiore tra le società più piccole, ma risulta in aumento in tutte le fasce dimensionali: rispettano le scadenze il 47,5% delle microimprese (46,3% l anno precedente), il 39,5% delle PMI (37,1%) e solo il 1,3% delle grandi società (9,2%). Si riduce ovunque la quota di imprese in grave ritardo, con le microimprese (6,4% dal 6,7% dell anno precedente) che evidenziano una situazione peggiore di grandi società (5,8% dal 6,7%) e di PMI (4,3% dal 4,7%). Puntualità delle imprese nel terzo trimestre per dimensione distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 6,7% 6,4% 4,7% 4,3% 6,7% 5,8% 47,% 46,% 58,2% 56,3% 84,1% 84,% ritardi oltre 6 ritardi entro 6 46,3% 47,5% 37,1% 39,5% puntuali 9,2% 1,3% micro pmi grandi
10 1 I tempi di pagamento delle imprese sono più veloci in tutti i settori dell economia, con miglioramenti particolarmente evidenti nelle costruzioni. Le imprese che operano nell edilizia hanno infatti pagato nel terzo trimestre del 216 in 85,3, tre in meno dell anno precedente grazie al forte calo dei ritardi, che sono passati da 21,4 a 16,7 ; hanno invece ripreso a crescere le scadenze in fattura (da 66,9 a 68,6 ), un segno di rinnovata fiducia in un settore che negli anni precedenti aveva visto una forte riduzione dei crediti commerciali. Giorni di pagamento per macrosettore dell impresa 88,3 88,3 85,3 81,1 8,3 78,2 21,1 21,4 12,9 11,8 16,7 9,6 68,3 68,5 68,6 67,2 66,9 68,6 75, 19,3 72,4 17,6 69,5 15,7 55,7 54,8 53,8 ritardo termini concordati industria costruzioni Il settore dei si conferma il più rapido, con 69,5 in media di attesa, -2,9 rispetto all anno precedente. Il calo è attribuibile a una riduzione dei ritardi di 1,9 (da 17,6 a 15,7) e delle scadenze di un giorno (da 54,8 a 53,8). La diminuzione dei ritardi è diffusa a tutti i comparti, con la sola eccezione dei finanziari (+,2 ). Giorni di ritardo nei pagamenti nei settori non industriali , 18,2 18,1 17,1 16, 14,6 14,5 1 11, immobiliari energia e utility finanziari non finanziari logistica e trasporti informazione distribuzione e intrattenimento agricoltura
11 11 Giorni di ritardo nei pagamenti nell'industria ,3 12,3 11, ,6 9,2 9,1 8,5 8,1 8,1 6, hi tech largo consumo mezzi di trasporto chimica sistema moda altri beni di consumo meccanica metalli sistema casa prodotti intermedi Nell industria i tempi di pagamento passano da 8,3 a 78,2 (-2,1), grazie al forte miglioramento nei ritardi che si riducono da 11,8 a 9,6, mentre sono in leggero aumento i concordati in fattura (+,1, a quota 68,6). Nell ambito dell industria, il calo dei ritardi è concentrato soprattutto nella metallurgia (-6,8 ) e nei prodotti intermedi (-5 ), mentre aumentano i ritardi nell hi tech (+,8 ). Puntualità per macrosettore distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 5,8% 5,5% 5,9% 5,9% 6,9% 6,5% 39,7% 39,6% 31,9% 33,% 53,% 51,2% 54,5% 54,9% 62,2% 61,% ritardi oltre 6 ritardi entro 6 4,1% 42,3% puntuali industria costruzioni
12 12 Nell industria e nei, la distribuzione delle imprese per puntualità nei pagamenti migliora, con un aumento del numero di società puntuali a cui corrisponde una riduzione del numero di quelle in grave ritardo. In particolare nei aumenta di 2,2 punti percentuali la quota di società puntuali e si riduce di,4 punti la presenza di imprese in grave ritardo, con la logistica a guidare il calo (-1,3%). L industria registra progressi più contenuti: le imprese puntuali passano dal 54,5% al 54,9%, mentre quelle in grave ritardo dal 5,8% al 5,5%, frenate dall aumento della quota nell hi tech (+1,3%) e dalla performance del largo consumo, stabile ai livelli del 215. Nelle costruzioni, viceversa, si è ridotta la quota di società puntuali, che però rimane di gran lunga maggiore di quella osservata negli altri settori (61% contro 54,9% nell industria e 42,3% nei ). Stabile al 5,9% la percentuale di società in grave ritardo. Imprese in grave ritardo nei settori non industriali 12% 1% 1,4% Imprese con ritardi in media superiori a 6, % sul totale 8% 6,9% 6,7% 6% 5,8% 5,7% 4% 4,1% 4,1% 3,7% % agricoltura non finanziari distribuzione logistica e trasporti immobiliari finanziari informazione e intrattenimento energia e utility Imprese in grave ritardo nell industria 1% 9,1% imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale 8% 6% 4% 6,2% 5,5% 5,3% 5,3% 4,9% 4,7% 4,6% 4,2% 3,1% % % largo consumo mezzi di trasporto sistema moda hi tech chimica altri beni di consumo metalli sistema casa prodotti intermedi meccanica
13 13 Giorni di pagamento per area geografica 77,5 8,3 81,1 73,2 73,5 75,6 78, ,6 78,1 75,4 7,5 15,3 21,6 25,5 12,5 12,2 13,7 2,2 12,1 17,9 23,4 2,9 1,1 6,7 61,3 6,4 62,2 61,9 61,9 58,7 57,9 57,7 55,6 54,7 54,5 ritardo termini concordati Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole 216 Nel terzo trimestre del 216 le imprese sono state più veloci nei pagamenti in tutte le aree della Penisola, con il Nord Est a fare da capofila. Tra luglio e settembre le imprese dell area hanno infatti liquidato le loro fatture in 7,5, 3 in meno dell anno precedente: in calo sia i termini concordati (da 61,3 a 6,4 ) sia i ritardi (da 12,2 a 1,1 ). Nelle regioni del Nord Ovest si osserva una riduzione meno marcata (-1,6, a quota 74), totalmente da attribuire a minori ritardi, con i concordati in fattura che rimangono stabili ai livelli del 215. Nel Centro i tempi di pagamento si riducono da 78,1 a 75,6, grazie soprattutto al calo dei ritardi (da 2,2 a 17,9 ), mentre i tempi concordati si attestano su valori non distanti da quelli dell anno precedente (da 57,9 a 57,7). Nel Mezzogiorno i ritardi, pur in calo di 3,5 su base annua, rimangono i più alti della Penisola (2,9 ), ma i tempi di pagamento scendono al di sotto di quelli del Centro. Puntualità delle imprese per area geografica distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 4,4% 4,% 4,7% 4,4% 42,2% 41,2% 43,1% 41,5% 7,2% 6,4% 51,1% 49,7% 9,7% 9,7% 53,2% 53,1% 53,3% 54,7% 52,2% 54,1% 41,7% 43,9% ritardi oltre 6 ritardi entro 6 37,1% 37,1% puntuali Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole
14 14 Anche dal punto di vista geografico la maggiore velocità nei pagamenti si accompagna ad una maggiore puntualità, con un aumento generalizzato della percentuale di imprese puntuali e una diminuzione di quelle in grave ritardo. Questi fenomeni non riguardano però il Mezzogiorno, area in cui la distribuzione non si discosta da quella dello scorso anno, con il 9,7% delle società in grave ritardo. Dati di maggior dettaglio mostrano come nel Sud si confermino i casi maggiormente critici: Sicilia e Calabria sono infatti le regioni che hanno accumulato nel terzo trimestre 216 i maggiori ritardi (rispettivamente 25,9 e 24,5 ) e percentuale di gravi ritardi più alta (12,3% e 11,9%, quest ultima in peggioramento rispetto al 215). Giorni di ritardo per regione Sicilia Calabria Lazio Campania Puglia Sardegna Basilicata Abruzzo Molise Umbria Liguria Friuli V. Giulia Valle d'aosta Lombardia Toscana Piemonte Emilia Romagna Marche Trentino A. A. Veneto 9,3 9,2 13, 12,3 12, 11,9 11,7 1,6 1,6 15,9 15, 15, 14,6 18, 17,7 17,4 21,5 24,5 24,5 25,9 Imprese in grave ritardo per regione imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale Sicilia Calabria Campania Puglia Sardegna Lazio Abruzzo Molise Basilicata Umbria Liguria Valle d'aosta Toscana Marche Piemonte Friuli V. Giulia Emilia Romagna Lombardia Veneto Trentino A. A. 7,8% 7,7% 7,5% 7,1% 6,9% 6,5% 5,7% 5,4% 5,3% 5,2% 5,% 4,9% 4,4% 3,9% 3,7% 3,5% 9,4% 8,7% 12,3% 11,9%
15 Consulta i grafici interattivi su know.cerved.com
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