PATTO TERRITORIALE PER LE POLITICHE ATTIVE 2012/2013

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1 PATTO TERRITORIALE PER LE POLITICHE ATTIVE 2012/2013 Il mercato del lavoro in questi ultimi anni è stato attraversato da grandi trasformazioni che hanno avuto ripercussioni importanti anche sul sistema socio economico bergamasco. Di fronte a tale difficoltà la Provincia di Bergamo e le Parti Sociali intendono proseguire in un azione congiunta che, attraverso momenti di confronto, consenta di individuare le strategie più idonee per supportare imprese e lavoratori nei processi di cambiamento in atto, nonché di pianificare politiche integrate in grado di coniugare tutele e responsabilizzazione dei lavoratori e a far emergere le opportunità di lavoro rese disponibili da aziende per facilitare l incontro domanda e offerta di manodopera. In quest ottica è necessario il rafforzamento della responsabilità di tutti gli attori del mercato del lavoro locale al fine di rendere maggiormente efficaci le linee di intervento programmate a livello regionale e provinciale. Le politiche attive provinciali e regionali In riferimento ai recenti dispositivi pubblicati da Regione Lombardia e alle misure di politica attiva comprese nell Atto negoziale sottoscritto dalla Provincia di Bergamo, si elencano di seguito gli ambiti di intervento che saranno oggetto degli accordi e delle indicazioni delineate nel presente Patto. Successivamente, potranno essere ricomprese ulteriori linee di intervento che verranno pianificate e rese disponibili nel periodo riferito al Piano di azione regionale e provinciale Ambiti di intervento provinciali Integrazione dei servizi per il lavoro e l occupazione attraverso la collaborazione pubblico/privato. L attuale situazione del mercato del lavoro ed in particolare i recenti andamenti economici internazionali hanno reso necessario che i protagonisti del mercato del lavoro facciano sistema in un ottica di collaborazione, scambio di informazioni e condivisione di necessità e competenze. Pertanto la misura di politica attiva proposta trova collocazione all interno di un Accordo con le Parti interessate, e verrà declinata attraverso una progettazione esecutiva contenente i seguenti elementi: - Indirizzo verso la ricollocazione dei lavoratori target (Lavoratori iscritti nelle liste di mobilità l.223/91 e l.236/93, Disoccupati da almeno 45 giorni residenti o domiciliati nella provincia di Bergamo, che abbiano terminato almeno 78 giorni di lavoro in somministrazione, Disoccupati da almeno 12 mesi che abbiano compiuto 45 anni); - Concorso delle risorse pubbliche e private: - Sistemizzazione delle informazioni provenienti dalle Agenzie per il Lavoro, dai Centri per l Impiego, dal data base delle comunicazioni obbligatorie, dalle imprese e dalle organizzazioni sindacali al fine di procedere ad una puntuale programmazione dei percorsi domativi ed individuazione dei settori maggiormente interessati alla ricollocazione; 1

2 - Integrazione dei servizi pubblici e privati per la realizzazione degli interventi di politica attiva a sostegno della riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori coinvolti; - Coinvolgimento delle Agenzie per il Lavoro presenti sul territorio e definizione dei ruoli operativi ed impegni finanziari delle stesse; - Erogazione di incentivi per le aziende che sottoscrivono contratti di somministrazione in rapporto al target e alla durata del contratto; - Monitoraggio e valutazione. Interventi per la riqualificazione dei lavoratori disoccupati e/o inoccupati e/o percettori di ammortizzatori sociali Training to the job Training to the stage Incentivi all assunzione La misura prevede la realizzazione di interventi finalizzati a rafforzare le competenze, potenziare l occupabilità e sostenere il reinserimento nel mercato del lavoro di inoccupati, disoccupati e lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro e/o provenienti da situazioni di crisi aziendale, con particolare riferimento ai disoccupati di lunga durata e ai lavoratori percettori di ammortizzatori sociali: La dote prevede interventi di politica attiva quali: percorsi di riqualificazione finalizzati all adattamento delle competenze del lavoratore a quelle richieste dalla nuova azienda, a seguito dell individuazione di un nuovo posto di lavoro (training to the job); percorsi di riqualificazione finalizzati al rafforzamento delle competenze e al potenziamento dell occupabilità dei lavoratori in funzione dell attivazione di un tirocinio di inserimento lavorativo (training to the stage); borse lavoro per lavoratori in tirocinio finalizzato all inserimento lavorativo; Incentivi destinati all azienda che assume lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Promozione occupazione giovanile (incentivi alle aziende per l assunzione e la stabilizzazione di giovani dai 29 ai 35 anni) La linea di intervento si propone di promuovere l occupazione giovanile attraverso: - incentivi all assunzione di giovani (anche a seguito di percorsi di tirocinio - incentivi alla stabilizzazione (trasformazione contratti di lavoro precari) Interventi a supporto della riqualificazione dei lavoratori occupati in aziende che non accedono ad ammortizzatori sociali L ambito di intervento è finalizzato alla implementazione di progetti e azioni per la riqualificazione e l incremento dell adattabilità dei lavoratori occupati che rischiano di uscire dal mercato del lavoro, con particolare riferimento alle aziende che non accedono agli ammortizzatori sociali, al fine di promuovere interventi tempestivi. In particolare sono previsti interventi destinati a lavoratori occupati finalizzati a prevenire e contrastare ogni forma di espulsione dal mercato del lavoro attraverso il potenziamento dell adattabilità e occupabilità delle persone mediante interventi di riqualificazione professionale. Gestione delle crisi aziendali: progetti per l outplacement e riqualificazione dei lavoratori progetti di ricerca di nuove iniziative imprenditoriali e/o di reeingineering In continuità con il modello di governance già implementato negli scorsi anni e in attuazione alla l.2/09, la Provincia gestisce in collaborazione con le Parti Sociali la costituzione di Tavoli di confronto per la presa in carico di crisi aziendali significative per il territorio. L intervento è finalizzato a rispondere al fabbisogno delle imprese e dei lavoratori mettendo a disposizione sia interventi finalizzati all outplacement e alla riqualificazione dei lavoratori sia alla 2

3 ricerca di nuove iniziative imprenditoriali finalizzate all inserimento dei lavoratori espulsi dalle aziende dimesse che attraverso la riqualificazione professionale potranno essere assorbiti nella nuova realtà imprenditoriale. Inoltre potranno essere ricompresi progetti di supporto alle aziende in crisi attraverso attività di reengineering dei processi interni. Ambiti di intervento regionali Dote lavoro - ricollocazione riqualificazione Regione Lombardia ha attivato una nuova linea di dote per la ricollocazione e la riqualificazione dei lavoratori che hanno accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, articolata in: Dote ricollocazione per la fruizione di servizi al lavoro finalizzati al reinserimento lavorativo Dote riqualificazione per la fruizione di servizi formativi finalizzati al mantenimento del posto di lavoro e/o all accrescimento professionale all interno dell azienda. Gli elementi di novità rispetto alla scorsa annualità sono sintetizzabili nei seguenti punti: Ampliamento del target dei destinatari in particolare ai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità; l incentivazione di iniziative di impresa sociale ai sensi dell art. 1 D.lgs 155/2006 come strumento di responsabilizzazione dei lavoratori ed imprenditori per la gestione ed il superamento delle crisi aziendali; la previsione di forme di premialità aggiuntiva per incentivare la ricollocazione di soggetti particolarmente svantaggiati per età e titolo di studio; la promozione di politiche di sostegno alla conciliazione in favore dei lavoratori ricollocati a seguito della partecipazione ai percorsi di politiche attive; il riconoscimento, quali attività di politica attiva del lavoro, di esperienze alternative ai tradizionali percorsi che permettono l acquisizione di competenze certificabili in coerenza con il Quadro regionale degli standard professionali; il supporto ai lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali con una disabilità accertata ai sensi dell art. 1 L.68/99. Dote tirocinio Regione Lombardia promuove interventi personalizzati di inserimento lavorativo per i giovani attraverso: la realizzazione di tirocini extracurriculari con finalità di inserimento o reinserimento al lavoro accompagnando l accesso dei giovani al mercato del lavoro mediante la fruizione di servizi al lavoro personalizzati.sono previsti inoltre incentivi per le aziende, tramite l erogazione di bonus nell ambito del Programma nazionale Welfare to Work, al fine di trasformare in contratti di assunzione i rapporti di lavoro instaurati. Gli interventi sono attuati attraverso lo strumento della dote. Sono ammessi a presentare domanda di partecipazione alla dote i giovani residenti o domiciliati in Lombardia con età compresa tra i 18 e 29 anni compiuti, non occupati (inoccupati, disoccupati non iscritti alle liste di mobilità o inattivi disponibili a lavorare) da almeno 6 mesi. Intese di partenariato per la ricollocazione Con tale misura Regione Lombardia si pone l obiettivo di sperimentare modelli di intervento su crisi aziendali di particolare rilevanza evidenziando gli snodi cruciali e decisionali ed individuare 3

4 gli strumenti innovativi utili a spostare il focus dalla crisi alla ricollocazione delle persone e dalla dimensione aziendale a quella territoriale,valorizzando la corresponsabilità di tutti gli attori. Si potrà sperimentalmente intervenire al fine di elaborare un rapporto che sia in grado di fornire la comprensione dettagliata della situazione e un concreto piano di azione che indirizzi verso soluzioni di sostegno all occupazione. Modello di governance territoriale Il modello di governance promosso dalla Regione Lombardia prevede la collaborazione ed il contributo al sistema di governo del mercato del lavoro, secondo i principi di concertazione e della bilateralità dei seguenti soggetti: - la Regione per il suo ruolo di governo e indirizzo del mercato del lavoro; - le Province, in qualità di attori della programmazione territoriale delle politiche del lavoro per rispondere alle esigenze dei diversi mercati del lavoro locali; - gli operatori pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro; - le Parti Sociali, quali attori propositivi nella programmazione responsabili nell attuazione delle misure; - La Provincia di Bergamo in questo quadro, intende proseguire e valorizzare quanto sperimentato in questi ultimi anni nella governance del mercato del lavoro locale. In particolare intende: - consolidare e potenziare le forme di collaborazione e partenariato con le Parti Sociali del territorio, anche attraverso nuove modalità di concertazione e cooperazione sinergica; - promuovere il rafforzamento delle reti territoriali di tutti gli operatori pubblici e privati accreditati che operano nelle politiche formative e del lavoro, al fine di sostenere l integrazione degli ambiti di istruzione, formazione e lavoro finalizzata all occupabilità soprattutto dei soggetti più deboli; - promuovere la collaborazione con enti ed istituzione rafforzando l attività dell Osservatorio del Territorio per l analisi e la lettura dei fabbisogni formativi ed occupazionali; In particolare la Provincia di Bergamo, in virtù delle competenze che le sono state attribuite in materia di lavoro, ha promosso in questi anni un sistema di governo del mercato del lavoro fondato sulla concertazione, sulla collaborazione con i soggetti pubblici e privati che operano a livello locale e sulla coniugazione tra strumenti passivi di sostegno al reddito e misure di politica attiva di supporto al reinserimento lavorativo di soggetti deboli. Lo sviluppo di questo approccio può essere considerato come il risultato di un processo nato dal basso che ha beneficiato della compresenza a livello territoriale di volontà politica e disponibilità a collaborare di tutti i soggetti che operano nel mercato del lavoro locale, per far fronte alle difficoltà socio economiche indotte dalle profonde trasformazioni del sistema produttivo locale. La congiuntura negativa attraversata dalla nostra provincia in questi ultimi anni, così come la crisi di molte piccole aziende artigiane e industriali operanti nei comparti più tradizionali del manifatturiero, infatti, hanno determinato la chiusura di molte realtà produttive e la conseguente espulsione di manodopera dal mercato del lavoro. Di fronte a tale difficoltà la Provincia di Bergamo e le Parti Sociali hanno promosso la costituzione di Tavoli di confronto volti a individuare le strategie più idonee per supportare imprese e lavoratori nei processi di cambiamento in atto. Nello specifico questo modello fondato sulla concertazione è stato allargato ai Tavoli che, di volta in volta, sono stati promossi nelle situazioni di crisi aziendali: la Provincia, i Comuni, le Comunità 4

5 Montane, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni datoriali sono stati in alcuni casi, promotori di confronti territoriali e, in altri, invitati ad intervenire in ipotesi progettuali di intervento. L ottica adottata è stata, da un lato, quella di sostenere congiuntamente, in funzione dei diversi ruoli e competenze, politiche integrate in grado di coniugare tutele e responsabilizzazione dei lavoratori, dall altro lato quella di far emergere delle opportunità di lavoro rese disponibili da aziende per facilitare l incontro con l offerta di manodopera. In questo quadro di collaborazione territoriale, al fine di rendere le misure di politica del lavoro efficaci e mirate, l Amministrazione provinciale per l attuazione degli strumenti di politica attiva promuove linee di intervento e Tavoli istituzionali e operativi capaci di valorizzare le esperienze fin qui condotte, il rafforzamento delle reti territoriali dei soggetti accreditati alla formazione ed al lavoro. Si vuole sviluppare la co-responsabilità dei diversi soggetti in un contesto di contenute risorse economiche disponibili al fine di rispondere più efficacemente alle necessità delle aziende e delle persone in cerca di lavoro in un contesto critico del mercato del lavoro. Tavolo provinciale di governance/monitoraggio politiche attive A livello di coordinamento provinciale si intende promuovere la costituzione di un Tavolo composto da tutti i referenti delle organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, enti accreditati alla formazione e al lavoro e dei principali attori del mercato del lavoro locale al fine di consentire un periodico confronto e la gestione condivisa dei vari aspetti connessi alla materia. In tal senso, i rappresentanti delle diverse componenti sociali si confronteranno periodicamente per perfezionare in itinere le scelte inerenti gli interventi di politica attiva al fine di garantirne la piena rispondenza alle necessità dei lavoratori e delle imprese. Tavolo provinciale di gestione delle crisi aziendali A livello provinciale si intende dare continuità al modello di gestione delle principali situazioni di crisi aziendale, su iniziativa dell Assessorato all istruzione Formazione lavoro e Sicurezza lavoro, attraverso la promozione di tavoli di confronto con le Parti sociali al fine della gestione condivisa delle strategie più idonee per supportare imprese e lavoratori nei processi di crisi, anche al fine di favorirne l accesso alle misure di politica attiva disponibili attraverso il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati. Tavoli territoriali per la gestione degli interventi di politica attiva A livello locale verranno promossi dal Servizio Economia Locale e alle Imprese all interno dei CPI provinciali tavoli territoriali che, attraverso il coinvolgimento di tutti gli operatori del territorio attivi nella gestione degli interventi di politica attiva favoriranno il confronto tecnico per la gestione condivisa e in rete delle misure dotali, nell ottica del miglioramento della qualità dei servizi erogati. I tavoli verranno attivati principalmente presso i Centri per l impiego di Bergamo, Treviglio, Romano di Lombardia, Albino, Ponte San Pietro, Grumello fatti salvi eventuali altri tavoli da aprirsi per esigenze del territorio. A livello operativo, i CPI, in rete con tutti gli enti accreditati dei territorio favoriranno l adozione di metodologie di intervento omogenee e integrate tra loro in una logica di sussidiarietà dei servizi a favore del cittadino. In particolare saranno promosse le seguenti prassi metodologiche per la gestione degli interventi di PAL: 5

6 - promozione del lavoro di rete tra enti accreditati finalizzato ad una presa in carico del lavoratore coerente alla mission degli enti, alle specializzazioni in ambito di PAL e ai bisogni del lavoratore. - condivisione delle liste di mobilità l. 236/93 e l. 223/91 con gli operatori del territorio - suddivisione tra gli enti accreditati degli elenchi dei lavoratori in mobilità ai quali proporre interventi di politica attiva, secondo criteri che possano garantire la pari opportunità di accesso al mercato del lavoro. - individuazione e socializzazione di situazioni di crisi aziendali, attraverso l acquisizione di elenchi lavoratori in CIGS/mobilità su indirizzo del tavolo di gestione delle crisi aziendali o della Sottocommissione ammortizzatori sociali - condivisione delle opportunità di lavoro A cura del Servizio Economia locale e Imprese presso i tavoli territoriali verranno presentati, con cadenza trimestrale, ai partecipanti l andamento dei principali indicatori del mercato del lavoro locale (avviamenti, cessazioni e movimenti registrati tra le persone iscritte ai CPI) evidenziando i target più deboli e bisognosi di intervento, e, allo stesso tempo, i settori produttivi con maggiori segnali di ripresa. Le informazioni da trasmettere ai soggetti coinvolti nel Tavolo sono di volta in volta concordati con i referenti delle istituzioni locali al fine di convogliare l attenzione sui temi di maggiore interesse per il territorio. Linee di intervento per l applicazione delle Politiche attive Accordo Quadro 2012 In applicazione di quanto previsto nell accordo quadro regionale, si conferma la competenza delle parti sociali territoriali nella definizione degli interventi. In particolare le parti sociali potranno predisporre modelli di intervento intersettoriali volti a supportare il lavoratore e l azienda nei processi di riqualificazione e di ricollocazione, identificando delle aree di contenuto e modalità di esecuzione. Tali modelli potranno essere richiamati nell accordo sindacale aziendale. Al fine di facilitare, in sede di accordo sindacale, l individuazione- tra gli Enti accreditati, di quelli che possano garantire, in relazione al singolo caso, un adeguato supporto ai lavoratori e alle aziende, si intendono specificare, a titolo di linee guida, alcuni criteri: L esperienza maturata nella gestione di attività di formazione continua in relazione alla sensibilità degli interventi per quanto concerne indirizzi, programmi, metodologie didattiche, sulla base dei fabbisogni riscontrati e all offerta e alle competenze disponibili; La capacità di operare in rete, anche valutata in relazione alle esperienze pregresse ed alle competenze derivanti dalla correlazione con strutture associative e di rappresentanza dei soggetti coinvolti anche per il tramite degli enti bilaterali, nei limiti e con le finalità previste dall accordo quadro regionale. L interazione tra i vari enti che operano in un contesto di rete, infatti può facilitare la ricollocazione e semplificare la procedura di accesso alla dote. Tali criteri e il modello, in assenza di differenti risoluzioni dei soggetti coinvolti, saranno promossi dalle parti sottoscrittrici in sede di accordo sindacale aziendale. Qualora in sede di accordo sindacale non vengano indicati i soggetti attuatori dei servizi previsti dalle doti, su richiesta delle Parti Sociali, delle aziende e/o della Provincia, potranno essere convocati tavoli operativi di confronto, nonché attraverso la SottoCommissione provinciale per gli ammortizzatori sociali, per agevolare l applicazione dei criteri e del modello di cui sopra. Il monitoraggio degli interventi In linea con le funzioni di programmazione provinciale in ordine agli interventi di politica attiva, la Provincia intende promuovere tavoli di monitoraggio periodici tra enti accreditati ai servizi alla formazione e al lavoro e Parti Sociali al fine di: 6

7 - rilevare periodicamente il numero e le caratteristiche dei lavoratori presi in carico dagli enti, nonché le informazioni sulle aziende di provenienza; - monitorare i percorsi di politica attiva realizzati dagli enti accreditati nell ambito delle doti regionali ricollocazione, riqualificazione e tirocinio e delle misure di politica attiva provinciali - integrare gli interventi previsti dalle le politiche attive regionali, provinciali e attivate con risorse private; - promuovere gli interventi sulla base dell analisi dei fabbisogni rilevati dall Osservatorio provinciale del territorio; - proporre soluzioni efficaci di intervento in linea con le esperienze e le buone prassi attivate negli anni precedenti. A tal proposito verranno predisposti strumenti di monitoraggio e valutazione, anche attraverso la valorizzazione del portale Sintesi, che possano restituire gli esiti delle azioni programmate sul territorio. Sottoscrizione dell atto di adesione Contestualmente all apertura dei bandi regionali e Provinciali, in fase di avvio delle azioni verrà proposto agli enti accreditati e autorizzati operanti in provincia di Bergamo la sottoscrizione di un Atto di adesione con la Provincia per il monitoraggio delle azioni in programma. Contestualmente verrà richiesto un aggiornamento dell offerta dei servizi disponibili, della mission e delle sedi operative di intervento da parte di ciascun ente accreditato al fine di condividere e rendere trasparente le opportunità messe in disponibilità dai servizi del territorio. PROVINCIA DI BERGAMO CONFINDUSTRIA BERGAMO ASSOCIAZIONI ARTIGIANI CNA ASCOM COLDIRETTI CONFCOOPERATIVE CISL CGIL UIL UGL ANMIL CONSIGLIERA DI PARITÀ 7

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