PROVINCIA DI PAVIA. SETTORE SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia. Servizi per l impiego

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1 PROVINCIA DI PAVIA SETTORE SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO Osservatorio del Mercato del Lavoro della Servizi per l impiego Report del Mercato del Lavoro I trimestre 2011 I trimestre 2012 Giugno 2012 Fonte dati Centri per l Impiego della Inps Elaborazione dati Osservatorio provinciale del mercato del lavoro Nota metodologica I dati pubblicati nel presente report sono definiti in progress pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. I dati relativi ad avviamenti e cessazioni non comprendono il settore relativo alla Pubblica Amministrazione

2 PREMESSA Il report sul mercato del lavoro fornisce alcune indicazioni di carattere generale relative all andamento occupazionale registrato nella provincia di Pavia nel I trimestre Oggetto di analisi sono i dati amministrativi di competenza dei Centri per l Impiego relativi alle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro effettuate dai datori di lavoro nel territorio provinciale. Le comunicazioni obbligatorie generano una fonte informativa contenente i dati relativi agli avviamenti, proroghe, trasformazioni e cessazioni di rapporto di lavoro che i datori di lavoro devono obbligatoriamente comunicare alle istituzioni competenti. Dai dati raccolti è possibile ricavare informazioni riguardanti le dinamiche del mercato del lavoro dal punto di vista della domanda, dell offerta e delle tipologie contrattuali utilizzate. Al fine di fornire ulteriori spunti interpretativi, la trattazione si sviluppa con l analisi quantitativa del flusso dei lavoratori in stato di disoccupazione, del flusso dei lavoratori inseriti in lista di mobilità e la quantificazione del numero di ore di cassa integrazione autorizzata durante il trimestre considerato. Pagina 1 di 13

3 ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Avviamenti Le comunicazioni obbligatorie riferite al 1 trimestre 2012 hanno registrato complessivamente un numero di avviamenti pari a unità, di cui il 52% riferiti a personale di genere maschile ed il 48% a personale di genere femminile. Rispetto al 1 trimestre 2011, l incremento delle comunicazioni di avviamento è pari al 4,5%. Tab. 1 Avviamenti Avviamenti I trim Avviamenti I trim Variazione % M F Totale M F Totale M F Totale ,5% 7,9% 4,5% Avviamenti per settore economico Il terziario (commercio e servizi) con una percentuale pari al 62,9% sul totale degli avviamenti rappresenta il settore più attivo, seguito dall industria (18,9%), dall agricoltura (11,5%) e dalle costruzioni (6,5%).Il confronto per macro settori con il 1 trimestre 2011 evidenzia una discreta crescita delle comunicazioni di avviamento nel settore agricolo (+ 12,4%) e nel settore del terziario (+ 6,7%); in sostanzialmente stabilità risultano gli avviamenti nel settore industriale (+ 0,5%) mentre si evidenzia un netto calo nel settore delle costruzioni (-14,4%). Tab. 2 Avviamenti per settore di attività Avviamenti I trim.2011 Avviamenti I trim variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,2% 85,7% Agricoltura ,7% ,5% 12,4% Industria ,7% ,9% 0,5% Costruzioni ,9% ,5% -14,4% Terziario ,6% ,9% 6,7% Totali % % 4,5% Percentuali 53,5% 46,5% 100% 52,0% 48,0% 100% avviamenti per settore di attività Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali I trim 2011 I trim 2012 Pagina 2 di 13

4 Avviamenti per tipologia contrattuale In relazione alla tipologia contrattuale, il 58,4% degli avviamenti è costituito da rapporti di lavoro a tempo determinato (comprensivi dei rapporti di lavoro interinale), mentre i contratti a tempo indeterminato registrano una percentuale pari al 20,3%. A seguire, i contratti parasubordinati (9%), i contratti di lavoro intermittente (6%), l apprendistato (2,5%) ed i contratti di inserimento (0,2%). Il lavoro interinale rappresenta il 14,4% dei contratti stipulati a tempo determinato. Il termine altre tipologie contrattuali presente in tabella indica una serie di contratti poco utilizzati quali il contratto di agenzia, l associazione in partecipazione con apporto di attività lavorativa, il lavoro occasionale ecc.; in termini percentuali, la somma di tali contratti si colloca al 3,5% Tab. 3 Avviamenti per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro M % F % Totali % Apprendistato 217 2,6% 187 2,4% 404 2,5% Contratto di inserimento 23 0,3% 17 0,2% 40 0,2% Lavoro a tempo determinato (*) ,9% ,8% ,4% Lavoro a tempo indeterminato ,2% ,5% ,3% Lavoro intermittente 418 5,0% 554 7,1% 972 6,0% Parasubordinato 677 8,0% ,1% ,0% Altre tipologie contrattuali 340 4,0% 227 2,9% 567 3,5% Totali % % % (* ) di cui lavoro interinale Percentuali 52,0% 48,0% 100% avviamenti per tipologia contrattuale Apprendistato Contratto di inserimento Lavoro a tempo determinato (*) Lavoro a tempo indeterminato Lavoro intermittente Parasubordinato Altre tipologie contrattuali Rispetto al 1 trimestre 2011 le comunicazioni con contratto a tempo determinato registrano un incremento pari al 2,6%. In aumento anche i contratti di apprendistato (+7,7%) ed i contratti di lavoro intermittente. In leggera diminuzione i contrati a tempo indeterminato (-2%), i contratti di lavoro interinale (- 7,3%) ed i contratti di lavoro parasubordinato (-4,1%) (tab. 4). Pagina 3 di 13

5 Tab. 4 Avviamenti per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro Avv. I trim Avv. I trim Diff. variazione Apprendistato (r) ,7% Contratto di inserimento ,3% Lavoro a tempo determinato (*) ,6% Lavoro a tempo indeterminato ,0% Lavoro intermittente ,0% Parasubordinato ,1% Altre tipologie contrattuali ,4% Totali ,5% (* ) di cui lavoro interinale ,3% Avviamenti per area territoriale Gli avviamenti per area territoriale sono da considerarsi in base all ubicazione della sede operativa dell azienda (luogo di lavoro); nello specifico il 39% degli avviamenti si distribuisce nella zona del Pavese, il 30,7% nella zona dell Oltre Pò Pavese ed il restante 30,3% nella Lomellina. Tab. 5 Avviamenti per area territoriale Centro Impiego M % F % Totali % Pavia (Pavese) ,3% ,9% ,0% Vigevano (Lomellina) ,8% ,4% ,3% Voghera (Oltrepò Pavese) ,9% ,6% ,7% Totali % % % Percentuali 52,0% 48,0% 100% Lavoratori avviati I lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento sono ; si contano quindi circa 1,2 avviamenti in media per ogni persona. Rispetto al 1 trimestre del 2011 si registra una crescita percentuale del 3,7%, pari a circa 500 persone in più interessate da occasioni di lavoro. Tab. 6 Lavoratori avviati lavoratori avviati I trimestre 2011 lavoratori avviati I trimestre 2012 Sesso Numero Individui % Sesso Numero Individui % M ,5% M ,8% F ,5% F ,2% Totali % Totali % Lavoratori avviati per fasce di età Gli avviati per classe di età si distribuiscono prevalentemente, per circa il 32%, nella classe di età fra i 20 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 28% e a circa il 22% rispettivamente nelle fascia dai 30 ai 39 anni e nella fascia dai 40 ai 49 anni. Pagina 4 di 13

6 Tab. 7 Lavoratori avviati per fascia di età Fasce età M % F % Totali % fino a 19 anni 102 1,3% 65 1,1% 167 1,2% da 20 a 24 anni ,0% ,6% ,7% da 25 a 29 anni ,3% ,8% ,0% da 30 a 34 anni ,3% ,5% ,4% da 35 a 39 anni ,8% ,8% ,8% da 40 a 44 anni ,3% ,1% ,2% da 45 a 49 anni 731 9,4% 595 9,6% ,5% da 50 a 54 anni 519 6,6% 461 7,5% 980 7,0% oltre 55 anni ,0% 500 8,1% ,3% Totali % % % Percentuali 55,8% 44,2% 100% Lavoratori avviati per cittadinanza Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 30% è rappresentato da persone di nazionalità straniera. In primo piano figura la Romania, con il 10,8%; a seguire l Albania con il 3%, l Ucraina con il 2%, il Marocco e l Egitto con circa l 1,9% e la Cina con l 1,6%. Tab. 8 Lavoratori avviati per cittadinanza Cittadinanza M % F % Totali % Comunitari (*) ,5% ,3% ,2% Extracomunitari ,7% ,0% ,0% Dato mancante 65 0,8% 44 0,7% 109 0,8% Totali % % % Percentuali 55,8% 44,2% 100% di cui Italiani ,2% Tab. 9 Lavoratori avviati per cittadinanza paese di origine Cittadinanza M % F % Totali % Romania 900 1,5% 610 9,9% ,8% Albania 284 3,6% 142 2,3% 426 3,0% Ucraina 63 0,8% 223 3,6% 286 2,0% Egitto 252 3,2% 9 0,1% 261 1,9% Marocco 194 2,5% 52 0,8% 246 1,8% Rep.Pop.Cinese 115 1,5% 108 1,7% 223 1,6% altri ,9% ,5% ,9% Totali % % % Percentuali 55,8% 44,2% 100% Pagina 5 di 13

7 Cessazioni Le comunicazioni obbligatorie riferite al 1 trimestre 2012 hanno registrato complessivamente un numero di cessazioni pari a unità, di cui il 49,2% riferite a personale di genere maschile ed il 50,8% a personale di genere femminile. Rispetto al 1 trimestre 2011 l incremento delle comunicazioni di cessazione ammonta al 3,3%. Tab. 10 Cessazioni Cessazioni I trim Cessazioni I trim.2012 Variazione % M F T M F T M F T ,9% 4,6% 3,3% Cessazioni per settore La maggior parte delle cessazioni di rapporto di lavoro, nel 1 trimestre 2012, si concentra nel settore del terziario con un valore percentuale pari al 67,6% sul totale. A seguire il settore industriale con il 22%, il settore delle costruzioni con l 8,3% ed il settore agricolo con l 1,9%. Si rileva un discreto aumento delle cessazioni sia nel settore industriale che nel settore del terziario, rispettivamente paria al 7,2% ed al 4,1% nel confronto tra i due trimestri in considerazione. In diminuzione le cessazioni nel settore agricolo (-14,8%) e nel settore delle costruzioni (-8,6%). Tab. 11 Cessazioni per settore di attività Cessazioni I trim Cessazioni I trim variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,2% 107,1% Agricoltura ,3% ,9% -14,8% Industria ,1% ,0% 7,2% Costruzioni ,4% ,3% -8,6% Terziario ,0% ,6% 4,1% Totali % % 3,3% Percentuali 49,8% 50,2% 100% 49,2% 50,8% 100% cessazioni per settore di attività I trim 2011 I trim Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali Pagina 6 di 13

8 Cessazioni per causa Osservando la distribuzione delle cessazioni per causa, si rileva che la maggior parte dei rapporti di lavoro si interrompe per scadenza di contratto a termine (49,9%) e per dimissioni (24,6%). Nel confronto tra i due trimestri risultano in discreto aumento le cessazioni per fine rapporto a termine (da 4992 a 6060 unità), per licenziamento per giustificato motivo oggettivo ( da 543 a 728 unità) ed i licenziamenti per cessata attività aziendale (da 153 a 235 unità). Tab. 12 Cessazioni per causa Causa di Cessazione Tot. I trim.2011 % Tot. I trim.2012 % Cessazione attività 153 1,3% 235 1,9% Decadenza dal servizio 44 0,4% 28 0,2% Decesso 51 0,4% 31 0,3% Dimissioni durante il periodo di prova 76 0,6% 64 0,5% Dimissioni ,9% ,6% Dimissioni giusta causa 40 0,3% 54 0,4% Fine rapporto a termine ,4% ,9% Licenziamento collettivo 119 1,0% 32 0,3% Licenziamento giusta causa 91 0,8% 118 1,0% Licenziamento individuale 128 1,1% nd nd Licenziamento per giustificato motivo oggettivo 543 4,6% 728 6,0% Licenziamento per giustificato motivo soggettivo 41 0,3% 52 0,4% Mancato superamento del periodo di prova 227 1,9% 198 1,6% Modifica del termine inizialmente fissato 74 0,6% 83 0,7% Pensionamento 155 1,3% 128 1,1% Risoluzione consensuale 261 2,2% 213 1,8% Altro ,7% ,3% Dato mancante 3 0,0% 3 0,0% Totali Percentuali 100% 100% Cessazioni per tipologia contrattuale In merito alla tipologia contrattuale dei rapporti di lavoro cessati, circa il 61% è rappresentato da rapporti a tempo determinato, mentre oltre il 22% da rapporti a tempo indeterminato; questi ultimi, in termini percentuali, si collocano al 22,2% contro il 25,5% registrato nel Sulla tenuta dei contratti a tempo indeterminato (3001 cessazioni nel 1 trimestre 2011 contro le 2702 cessazioni nel 1 trimestre 2012) è ipotizzabile che abbia significativamente influito la revisione a fine anno della normativa pensionistica (tab.13). Pagina 7 di 13

9 Tab. 13 Cessazioni per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro I % I % variazione trim.2011 trim.2012 Apprendistato 438 3,7% 495 4,1% 57 Contratto di inserimento 27 0,2% 46 0,4% 19 Lavoro a tempo determinato (*) ,9% ,2% 503 Lavoro a tempo indeterminato ,5% ,2% -299 Lavoro intermittente 384 3,3% 576 4,7% 192 Parasubordinato 850 7,2% 734 6,0% -116 Altre tipologie contrattuali 139 1,2% 169 1,4% 30 Totali ,0% ,0% 386 (* ) di cui lavoro interinale ,9% ,7% -188 Saldo avviamenti-cessazioni Saldo per settore di attività Nella tabella sottostante viene riportato il confronto fra gli avviamenti e le cessazioni per settore nei due periodi in considerazione; il saldo corrispondente è ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni. Il 1 trimestre 2012 si chiude con un saldo positivo pari a 4050 unità, in aumento rispetto al saldo registrato nel 2011e corrispondente a 3742 unità. Tutti i macrosettori presi in considerazione presentano saldi positivi, come evidenziato nella tabella sottostante (tab. 14). Tab. 14 Saldo avviamenti cessazioni per settore di attività Settore d'attività avviamenti I trim.2011 cessazioni I trim.2011 saldo avviamenti I trim.2012 cessazioni I trim.2012 saldo dato mancante Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali Saldo per area territoriale Osservando la distribuzione del saldo avviamenti cessazioni per area territoriale, si rilevano saldi positivi su tutte e tre le macro aree provinciali (pavese, lomellina, oltrepò pavese). Tab. 15 Saldo avviamenti cessazioni per area territoriale Centro Impiego avviamenti Cessazioni saldo I trim.2012 I trim.2012 Pavia (Pavese) Vigevano (Lomellia) Voghera (Oltrepò Pavese) Totali Pagina 8 di 13

10 Trend avviamenti-cessazioni trend avviamenti - cessazioni avviamenti cessazioni I trim 2010 II trim 2010 III trim 2010 IV trim 2010 I trim 2011 II trim 2011 III trim 2011 IV trim 2011 I trim 2012 Altri dati relativi all andamento del mercato del lavoro : flusso iscritti flusso iscritti in lista di mobilità ore autorizzate di cassa Integrazione. Flusso lavoratori iscritti nelle liste di disoccupazione Nel corso del 1 trimestre 2012, risultano 4564 le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro rilasciate da persone alla ricerca di nuova o prima occupazione presso i Centri per l Impiego Provinciali, con un incremento di circa il 22% rispetto al corrispondente periodo del precedente anno. Circa l 88% del campione considerato è rappresentato da persone già precedentemente occupate ad alla ricerca di una nuova occupazione (tab. 16). Tab. 16 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione Flusso iscritti I trim Flusso iscritti I trim variazione Classe di iscrizione M F Totali % M F Totali % % disoccupati ,9% ,9% 21,9% inoccupati ,2% ,8% 29,4% occupati ,3% ,1% 9,3% altro ,6% ,3% -47,8% Totali % % 21,8% Percentuali 51,7% 48,3% 100% 50,9% 49,1% 100% Pagina 9 di 13

11 Flusso lavoratori iscritti nelle liste di mobilità Le procedure di mobilità si attivano a fronte di situazioni di crisi o di trasformazioni aziendali che comportano una riduzione del numero di lavoratori occupati. Se l azienda in crisi ha un organico superiore ai 15 dipendenti, ed ha la necessità di procedere ad un licenziamento collettivo (che interessi almeno 5 lavoratori), si applicano le disposizioni previste dalla legge 223/91, che prevedono un esubero, procedura che si conclude con l iscrizione dei lavoratori licenziati in un apposita lista di mobilità. Se l azienda rientra tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, i lavoratori licenziati ed iscritti nella lista percepiscono l indennità di mobilità e il loro reimpiego è favorito da sgravi contributivi ed incentivi economici. I lavoratori licenziati per giustificato motivo provenienti da aziende che non rientrano tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, possono essere iscritti alla lista di mobilità ai sensi della Legge 236/93, ma percepiscono, qualora ne sussistano le condizioni, la sola indennità di disoccupazione ordinaria. L iscrizione nella lista di mobilità prevede comunque sgravi contributivi in caso di reimpiego. Sono complessivamente 890 le iscrizioni alle liste di mobilità registrate nel 1 trimestre 2012, di cui circa il 73% relative alla Legge 236/93 e circa il 27% relative alla Legge 223/91. I dati relativi al 1 trimestre 2012 segnano un decremento del 18,2% rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. Dal punto di vista della composizione percentuale, il flusso di iscritti di cui alla legge 223/91 diminuisce di circa il 60% nel confronto trimestrale, mentre il flusso di iscritti alla legge 236/93 aumenta di circa il 30% (tab.17). Tab. 17 Flusso delle persone inserite in lista di mobilità Mobilità Flusso iscritti I trim Flusso iscritti I trim M F Totali % M F Totali % L ,9% ,9% L ,1% ,1% Totali % % Percentuali 66,9% 33,1% 100% 58,2% 41,8% 100% Cassa Integrazione Guadagni Nel corso del 1 trimestre 2012 aumentano del 2,1% le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate e contabilizzate dall INPS. Il metodo di contabilizzazione dell INPS computa, nello stesso periodo, archi di cassa che sono stati in parte consumati o sono da consumare in parte nel futuro. Tale criterio, meramente amministrativo, rende di difficile uso il dato per leggere l effettivo andamento della crisi in atto. La cassa integrazione ordinaria, per la quale sono previsti processi di autorizzazione a livello provinciale, sale con un tasso di crescita del 21,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta come noto di uno strumento utilizzato in chiave anticongiunturale per periodi brevi (13 settimane consecutive, con prospettiva di ripresa dell attività, per un massimo di 52 settimane in un biennio mobile). L aumento delle richieste e relative autorizzazioni segnala tensione sul lato delle attività produttive. Pagina 10 di 13

12 La cassa integrazione straordinaria autorizzata si è ridotta del 14,7%. La cassa straordinaria copre stati di crisi dichiarata che spesso porta ad esuberi o alla totale cessazione di attività di azienda o dei suoi rami. Il dato di riduzione è allineato con la impossibilità per molte imprese di richiedere ulteriore cassa dopo aver intensamente usato cassa ordinaria e straordinaria nel triennio Le casse che sono giunte a conclusione, che non abbiano generato riavvio delle attività o ricollocazione, potrebbero sfociare in mobilità ovvero in licenziamenti collettivi. In aumento anche lo sviluppo della cassa in deroga con un + 7,3% rispetto al 1 trimestre La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc.) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi. Tab. 18 Cassa integrazione guadagni ore autorizzate per tipo di intervento Cassa integrazione ore autorizzate tasso di var. % Tipo Intervento I trim I trim Ordinaria ,8% Straordinaria ,7% Deroga ,3% Totale ,1% CONCLUSIONI Attraverso i dati relativi alle movimentazioni delle comunicazioni obbligatorie è possibile, per il primo trimestre 2012, avviare l analisi dell andamento del mercato del lavoro in termini di dinamica della domanda di personale dipendente e parasubordinato da parte dei datori di lavoro. La domanda di lavoro ha evidenziato nel 1 trimestre 2011 una maggior vivacità rispetto al 1 trimestre dell anno precedente; i contratti di lavoro stipulati sono aumentati del 4,5% e complessivamente ammontano a unità contro le unità rilevate nel trimestre del precedente anno. Dei contratti stipulati, il 52% riguarda il genere maschile ed il 48% riguarda il genere femminile. I lavoratori interessati da uno o più contratti di lavoro sono (si contano quindi circa 1,2 avviamenti in media a persona), con una crescita del 3,7% rispetto al precedente anno. Le assunzioni di lavoratori si distribuiscono prevalentemente, per circa il 32%, nella classe di età fra i 20 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 28% nella classe di età fra i 30 ed i 39 anni ed al 22% nella classe di età dai 40 ai 49 anni. Con riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 30% sono di nazionalità straniera, con una forte prevalenza di cittadini rumeni (circa 11%); a seguire i cittadini albanesi con il 3%, ucraini, marocchini ed egiziani con circa il 2%. Pagina 11 di 13

13 Dal punto di vista settoriale, il terziario rappresenta il settore più attivo dell economia locale, con un flusso di avviamenti pari al 62,9%; a seguire il settore manifatturiero con il 18,9%, il settore agricolo con 11,5% ed il settore delle costruzioni con il 6,5%. Osservando la distribuzione settoriale della domanda di lavoro nel confronto trimestrale, la contrazione è continua e generalizzata nel settore delle costruzioni (-14,4%), mentre per il settore agricolo (+12,4%) e per il terziario (+6,7%) la tendenza risulta significativamente positiva. Sostanzialmente stabile rimane il settore manifatturiero (+0,5%). Per quanto riguarda le assunzioni per tipologia contrattuale, il 58,4% degli avviamenti è rappresentato da rapporti di lavoro a tempo determinato, con un aumento tendenziale rispetto al 1 trimestre 2011 pari al 2,6%. I contratti a tempo indeterminato rappresentano il 20,3% del totale avviamenti, e presentano un calo tendenziale pari al -2%. In diminuzione puri i contratti di lavoro interinale (-7,3%) ed i contratti di lavoro parasubordinati (-4,1%). Questi ultimi, comunque, mostrano un significativo livello di domanda (9%), confermandosi come una ulteriore forma di flessibilizzazione delle prestazioni lavorative. L andamento delle attivazioni di lavoro intermittente appare indifferente alla crisi o forse, al contrario, da questa in parte spiegato (l aleatorietà della prestazione rende estremamente flessibile il ricorso a tale contratto); la crescita risulta continua nel periodo osservato e l incidenza di tale contratto sul totale delle assunzioni risulta pari al 6%. In aumento l utilizzo dei contratti di apprendistato (+7,7%) con un incidenza del 2,5%. Le comunicazioni di cessazione (12156 unità) sono aumentate del 3,3% rispetto al 1 trimestre La maggior parte si concentra nel settore del terziario (67,6%); a seguire il settore industriale (22%), il settore delle costruzioni (8,3%) ed il settore agricolo (1,9%). Ad eccezione del settore agricolo e del settore delle costruzioni, si assiste ad un generale aumento delle cessazioni, rispetto al trimestre dell anno precedente, in particolar modo per il settore manifatturiero (+7,2%) e per il terziario (+4,1%). La maggior parte dei rapporti di lavoro si interrompe per scadenza di contratto (circa 50%) e per dimissioni (oltre il 24%). Come di consueto il 1 trimestre 2012 si conclude con un saldo avviamenti cessazioni fortemente positivo (+4050 unità). Il dato non sorprende poiché a fine anno vengono chiuse molte delle posizioni contrattuali a termine avviate durante l anno, posizioni che vengono riaperte, in genere, nel corso del 1 trimestre dell anno successivo. Il bilancio positivo fra assunzioni e cessazioni riguarda in particolar modo il terziario (+1987 unità) e l agricoltura (+1633 unità); a seguire il settore manifatturiero (+399 unità) ed il settore delle costruzioni (+ 34 unità). Si ritiene utile completare l analisi con il commento ad alcuni dati correlati all andamento del mercato del lavoro. Nel corso del 1 trimestre 2012 il flusso dei lavoratori che ricorrono ai centri per l impiego provinciali per attestare il loro stato di disoccupazione risulta tendenzialmente in aumento di circa il 22%. In particolare circa l 88% è rappresentato da persone già precedentemente occupate ed alla ricerca di una nuova occupazione. A concretizzare questa situazione pesa, in larga parte, il numero degli espulsi dal mercato del lavoro registrato a dicembre ( 8663 cessazioni contro 7808 avviamenti), con un saldo negativo pari a -855 unità ( il saldo rappresenta, nel periodo considerato, la variazione netta delle posizioni lavorative). Pagina 12 di 13

14 Diminuisce, nel 1 trimestre 2012 rispetto al dato del precedente anno, il flusso di lavoratori iscritti alla lista di mobilità. In particolare diminuisce il flusso di iscritti ai sensi della legge 223/91 (mobilità attribuibile alla crisi delle grandi imprese), mentre aumenta il flusso di iscritti ai sensi della legge 236/93 (mobilità attribuibile alla crisi delle piccole medie imprese). A rimarcare lo spostamento della crisi alle piccole e medie imprese contribuisce il dato sulla cassa integrazione guadagni: nel 1 trimestre 2012 il ricorso alla CIG ordinaria aumenta tendenzialmente del 21,8% mentre il ricorso alla CIG in deroga aumenta tendenzialmente del 7,3%. Ad aggravare la sofferenza delle piccole e medie imprese, già colpite dalla pesante crisi iniziata nel 2008, potrebbe aggiungersi il mix di consumi interni in calo e di forte pressione fiscale, mentre si fa sempre più urgente l offerta di politica attiva volta a chi ricerca lavoro sia perché lo ha perso, sia perche si affaccia per la prima volta sul mercato.. Pagina 13 di 13

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