Report mercato del lavoro in provincia di Pavia Anno 2011

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1 PROVINCIA DI PAVIA SETTORE SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia Report mercato del lavoro in provincia di Pavia Anno 2011 Marzo 2012

2 INDICE PREMESSA...1 CAPITOLO I - COMPOSIZIONE DELLA BANCA DATI PROVINCIALE...2 Par. 1.1 Iscritti disoccupati e inoccupati dato di stock...2 Par Iscritti per cittadinanza...2 Par Iscritti in mobilità...3 Par iscritti per area territoriale...3 Par iscritti collocamento mirato...4 Par. 1.2 Flusso delle persone in cerca di lavoro...5 Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per area territoriale...5 Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per classi di età...6 CAPITOLO II - ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE...7 Par. 2.1 Avviamenti...7 Par avviamenti per settore economico...7 Par avviamenti per tipologia contrattuale...8 Par avviamenti per area territoriale...9 Par lavoratori avviati...9 Par lavoratori avviati per fascia di età...10 Par lavoratori avviati per cittadinanza...10 Par. 2.2 Cessazioni...11 Par cessazioni per causa...11 Par cessazioni per settore...12 Par. 2.3 Saldo avviamenti-cessazioni...13 Par saldo per settore di attività...13 Par Saldo avviamenti-cessazioni per area territoriale...14 Par. 2.4 Trend avviamenti-cessazioni...14 CAPITOLO III - AMMORTIZZATORI SOCIALI...17 Par. 3.1 Mobilità dato di flusso...17 Par. 3.2 Cassa integrazione guadagni...20 CONCLUSIONI...24

3 PREMESSA Il report sul mercato del lavoro fornisce alcune indicazioni di carattere generale relative all andamento occupazionale registrato nella provincia di Pavia nell anno Oggetto di analisi sono i dati amministrativi di competenza dei Centri per l Impiego relativi sia ai lavoratori in stato di disoccupazione ai sensi del D.Lgs 297/02 sia alle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro effettuate dai datori di lavoro nel territorio provinciale. Al fine di fornire ulteriori spunti interpretativi, la trattazione si sviluppa con l analisi quantitativa degli ammortizzatori sociali, in termini di loro utilizzo da parte delle aziende del territorio provinciale. Oggetto di analisi sono i dati di competenza dell INPS relativi agli istituti della Cassa Integrazione Guadagni - suddivisa in interventi Straordinario e Ordinario - a cui s integrano i dati di competenza provinciale sulla Mobilità - disciplinata sia dalla Legge 223/91 (mobilità indennizzata) sia dalla Legge 236/93 (mobilità non indennizzata) - comunemente considerati i principali indicatori del livello di difficoltà di un sistema economico. 1

4 CAPITOLO I - COMPOSIZIONE DELLA BANCA DATI PROVINCIALE Par. 1.1 Iscritti disoccupati e inoccupati dato di stock Al 31 dicembre 2011, le persone in stato di disoccupazione, disponibili ai Servizi per il Lavoro, in provincia di Pavia, sono complessivamente di cui circa il 55% di genere femminile. I disoccupati, cioè coloro che hanno maturato precedenti esperienze lavorative, costituiscono il campione maggiormente rappresentativo della banca dati, con una percentuale pari all 83,7%, mentre le persone alla ricerca del primo impiego sono il 16,3%. Rispetto al 31/12/2010, la variazione tendenziale sul totale iscritti è pari a circa il 6%. Tab. 1 Lavoratori iscritti dato di stock Classe stato occupazionale iscritti al 31/12/2010 iscritti al 31/12/2011 M F Totali % M F Totali % disoccupati ,3% ,7% inoccupati ,7% ,3% Totali % % Percentuali 44,6% 55,4% 100% 45,2% 54,8% 100% Fig. 1 Lavoratori iscritti per genere e classe dato di stock al 31/12/2011 Iscritti - dato di stock Maschi Femmine Disoccupati Inoccupati Par Iscritti per cittadinanza Significativa risulta la presenza di lavoratori stranieri in stato di disoccupazione, pari al 22% del totale iscritti. Tab. 2 Lavoratori iscritti per cittadinanza dato di stock al 31/12/2011 Cittadinanza totale iscritti al 31/12/2011 M F Totali % Italiana % Straniera % Totali % 2

5 Par Iscritti in mobilità Sono pari a i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, di cui oltre il 32% risulta percettore del relativo trattamento di indennità di mobilità. Circa il 64% dei lavoratori in mobilità è di genere maschile. L incremento dei lavoratori in mobilità rispetto al dato del precedente anno è pari al 13%. In particolare risultano in crescita di oltre il 17% gli iscritti alla lista di mobilità indennizzata (L.223/91), mentre gli iscritti alla mobilità non indennizzata (L.236/93) sono cresciuti dell 11%. Per ulteriori approfondimenti si rimanda allo specifico capitolo ammortizzatori sociali. Tab. 3 Lavoratori iscritti in lista di mobilità dato di stock Mobilità totale iscritti al 31/12/2010 totale iscritti al 31/12/2011 M F Totali % M F Totali % L % ,2% L % ,8% Totali % % Percentuali 63,9% 36,1% 100% 64% 36% 100% Par Iscritti per area territoriale La distribuzione territoriale delle persone iscritte ai Centri per l Impiego è così ripartita: il 36,1% è residente o domiciliata nell area del Pavese (CpI di Pavia), il 39,6% nell area della Lomellina (CpI di Vigevano) ed il restante 24,3% nell area dell Oltrepò Pavese (CpI di Voghera). Tab. 4 Lavoratori iscritti per Centro Impiego di appartenenza dato di stock al 31/12/2011 Iscritti al 31/12/2011 M % F % Totali % Centro Impiego Pavia ,3% ,8% ,1% Centro Impiego Vigevano ,9% ,3% ,6% Centro Impiego Voghera ,8% ,9% ,3% Totale Provinciale % % % Fig. 2 Lavoratori iscritti per CpI di appartenenza dato di stock al 31/12/2011 Stock iscritti per CpI % % Pavia Vigevano Voghera % 3

6 Par Iscritti collocamento mirato Risultano le persone iscritte al collocamento mirato disabili, di cui poco più dell 1% appartenente alle categorie protette di cui all art. 18 della Legge 68/99. Tab. 5 Lavoratori iscritti al Collocamento Mirato dato di stock al 31/12/2011 Iscritti al 31/12/ collocamento mirato M % F % Totali % Totale lavoratori iscritti % % % di cui art ,5% 26 56,5% % di cui disabili ,2% ,8% % Le persone disabili di cui all art. 1, comma 1 della Legge 68/99, così come declinate nelle tabelle successive, sono complessivamente Di questi, il 73% circa (2573 unità) risulta disoccupato e in cerca di una occupazione conforme alla proprie capacità, le restanti 937 persone sono inoccupate e alla ricerca del primo impiego. La composizione della banca dati per genere e classe d età mostra una significativa presenza di persone di genere maschile, che corrispondono al 55% circa del totale, mentre, riguardo alla classe di età, significativa risulta la presenza di lavoratori nella classe anni (32,2%) e nella classe over 50 (40,9%). Tab. 6 Lavoratori disabili iscritti al Collocamento Mirato classi di età dato di stock al 31/12/2011 Iscritti al 31/12/2011 -classi età M F Totali % ,4% ,5% ,2% 50 e oltre ,9% Totali % Percentuali 55,2% 44,8% 100% Gli invalidi civili rappresentano la quasi totalità delle persone disabili iscritte al collocamento mirato (88% circa); il 9% circa è rappresentato dalle persone con tipologia di invalidità di tipo psichico. Tab. 7 Lavoratori disabili iscritti al Collocamento Mirato tipologia invalidità dato di stock al 31/12/2011 Iscritti al 31/12/2011-tipologia invalidità Totali % Invalidi civili ,8% Invalidi del lavoro 70 2,0% Invalidi per servizio 3 0,1% Minorati psichici 325 9,3% Minorati vista 2 0,1% Sordi 29 0,8% Totali % 4

7 Par. 1.2 Flusso delle persone in cerca di lavoro Nel corso dell anno 2011, risultano le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro rilasciate da persone alla ricerca di nuova o prima occupazione presso i Centri per l Impiego provinciali, con una crescita tendenziale pari al 2,5% rispetto all anno L 86% circa del campione è rappresentato da persone già precedentemente occupate e in cerca di nuova occupazione. Tab. 8 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione anno 2011 Classe iscrizione M % F % Totali % Disoccupati ,4% % ,2% Inoccupati 672 9,3% ,4% ,9% Occupati 194 2,7% 178 2,3% 372 2,5% Altro 43 0,6% 23 0,3% 66 0,4% Totali % % % Percentuali 48,4% 51,6% 100% Fig. 3 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione anno 2011 flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione M F Totali Disoccupati Inoccupati Occupati Altro Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per area territoriale La distribuzione territoriale delle persone in cerca di lavoro che si sono rivolte ai Centri per l impiego provinciali nel corso del 2011 è così ripartita: 41,3% area Pavese; 31,9% area Lomellina e 26,7% area Oltrepò Pavese. Tab. 9 Flusso delle persone in cerca di lavoro per Centro Impiego di appartenenza Centro Impiego Flusso iscritti anno 2010 Flusso iscritti anno 2011 M F Totali % M F Totali % Centro Impiego Pavia ,9% ,3% Centro Impiego Vigevano ,1% ,9% Centro Impiego Voghera % ,7% Totali % % Percentuali 49% 51% 100% 48,4% 51,6% 100% 5

8 Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per classi di età La distribuzione del flusso dei nuovi iscritti per classe d età è abbastanza omogenea, come mostra il grafico sottostante. Le classi di età più rappresentative sono fra i 35 ed i 39 anni con il 15,4% e fra i 30 ed i 34 anni con il 14,5%. Tab. 10 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classi di età anno 2011 Fasce età M % F % Totale: % fino a 19 anni 452 6,2% 372 4,8% 824 5,5% da 20 a 24 anni ,6% ,3% ,9% da 25 a 29 anni ,9% ,2% ,1% da 30 a 34 anni ,3% ,7% ,5% da 35 a 39 anni ,6% ,2% ,4% da 40 a 44 anni ,1% ,8% ,9% da 45 a 49 anni ,8% ,3% ,5% da 50 a 54 anni 621 8,6% 592 7,7% ,1% oltre 55 anni 635 8,8% 546 7,1% ,9% Totali % % Percentuali 48,4 % 51,6 % 100% Fig. 4 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di età anno 2011 Flusso iscritti per fasce età da 50 a 54 anni 8% oltre 55 anni 8% fino a 19 anni 6% da 20 a 24 anni 12% da 45 a 49 anni 11% da 25 a 29 anni 13% da 40 a 44 anni 13% da 35 a 39 anni 15% da 30 a 34 anni 14% 6

9 CAPITOLO II - ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Par. 2.1 Avviamenti Le comunicazioni obbligatorie riferite all anno 2011 hanno registrato complessivamente avviamenti, di cui il 52,3% riferite a personale di genere maschile ed il 47,7% a personale di genere femminile. Rispetto al 2010 l incremento delle comunicazioni di avviamento è pari a circa il 5%. Tab. 11 Avviamenti Avviamenti 2010 Avviamenti 2011 Variazione % M F Totale M F Totale M F Totale ,3% 4,9% 5,2% Par Avviamenti per settore economico Il terziario (commercio e servizi) con oltre il 60% sul totale avviamenti rappresenta il settore più attivo, seguito dall industria (18,3%), dall agricoltura (13.6%) e dalle costruzioni (7,6%). Il confronto per macro settori con il 2010 evidenzia una forte crescita delle comunicazioni di avviamento nel settore industriale (+12,1%) e, a seguire, nel settore del terziario (+6,7%) e nelle costruzioni (+1,5%); in diminuzione le comunicazioni di avviamento nel settore agricolo (-6,4%). Tab. 12 Avviamenti per settore economico di attività avviamenti 2010 avviamenti 2011 variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,1% 20% Agricoltura ,3% ,6% - 6,4% Industria ,1% ,3% 12,1% Costruzioni ,9% ,6% 1,5% Terziario ,6% ,4% 6,7% Totali % % 5,2% Percentuali 52,3% 47,7% 100% 52,3% 47,7% 100% Fig. 5 avviamenti per settore di attività 2011 vs 2010 avviamenti per settore di attività Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali 7

10 Par Avviamenti per tipologia contrattuale In relazione alla tipologia contrattuale, il 65,1% è costituito da rapporti di lavoro a tempo determinato (comprensivi dei rapporti di somministrazione), mentre i contratti a tempo indeterminato si collocano al 19,1%. A seguire i contratti parasubordinati (8,4%), i contratti di lavoro intermittente (4,7%), l apprendistato (2,5%) ed i contratti di inserimento (0,3%). Il lavoro interinale rappresenta circa il 26% dei contratti stipulati a tempo determinato. Tab. 13 Avviamenti per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro avviamenti 2011 M % F % Totali % Apprendistato 872 2,8% 607 2,2% ,5% Contratto di inserimento 103 0,3% 65 0,2% 168 0,3% Lavoro a tempo determinato (*) ,5% ,5% ,1% Lavoro a tempo indeterminato ,2% % ,1% Lavoro intermittente ,8% ,6% ,7% Parasubordinato ,3% ,6% ,4% Totali % % % (* ) di cui lavoro interinale Percentuali 52,3% 47,7% 100% avviamenti per tipologia contrattuale - anno 2011 Apprendistato Contratto di inserimento Lavoro a tempo determinato (*) Lavoro a tempo indeterminato Lavoro intermittente Parasubordinato Come già accennato l incremento delle comunicazioni di avviamento rispetto al 2010 è circa del 5%. In particolare, le comunicazioni con contratto a tempo determinato registrano un incremento pari al 2,8% in termini percentuali e pari a unità in termini assoluti; di queste, 430 sono riferite a contratti di lavoro interinale. In crescita anche i contratti di lavoro a tempo indeterminato (3,5%), il lavoro parasubordinato (11,1%), il lavoro intermittente (47,2%) ed i contratti di apprendistato (5%). Tab. 14 Avviamenti per tipologia contrattuale confronto anno 2011 vs 2010 Rapporto di lavoro avv avv saldo var.% Apprendistato % Contratto di inserimento ,3% Lavoro a tempo determinato (*) ,8% Lavoro a tempo indeterminato ,5% Lavoro intermittente ,2% Parasubordinato ,1% Totali ,2% (* ) di cui lavoro interinale ,4% 8

11 Par Avviamenti per area territoriale La distribuzione territoriale degli avviamenti è catalogata in base alla collocazione territoriale della sede operativa aziendale; per l anno 2011 tale distribuzione è la seguente : 37,2% area del Pavese 36,6% area dell Oltrepò Pavese 26,2% area della Lomellina. Tab. 15 Avviamenti per area territoriale Avviamenti per area territoriale di competenza per CpI M % F % Totali % Pavia (pavese) ,6% ,9% ,2% Vigevano (lomellina) ,6% ,5% ,2% Voghera (oltrepò pavese) ,8% ,6% ,6% Totali % % % Percentuali 52,3 % 47,7 % 100% Fig. 7 Avviamenti per area territoriale di competenza per CpI Avviamenti per CpI 37% 37% Pavia Vigevano Voghera 26% Par Lavoratori avviati Sono i lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento e quindi da uno o più rapporti di lavoro nel corso del 2011; si contano quindi circa 1,4 avviamenti in media per ogni persona. Rispetto al 2010 si registra una crescita percentuale del 4,1%, pari a oltre 1600 persone. Tab. 16 Lavoratori avviati lavoratori avviati anno 2010 lavoratori avviati anno 2011 Sesso Numero Individui % Sesso Numero Individui % M ,2% M ,5% F ,8% F ,5% Totali % Totali % 9

12 Par Lavoratori avviati per fascia di età Gli avviati per classe di età si distribuiscono prevalentemente, per circa il 31%, nella classe di età fra i 20 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 28% e a circa il 22% rispettivamente nella fascia dai 30 ai 39 anni e nella fascia dai 40 ai 49 anni. Tab. 17 Lavoratori avviati per fascia di età Fasce età M % F % Totali % fino a 19 anni 296 1,3% 188 1% 484 1,1% da 20 a 24 anni ,6% ,2% ,4% da 25 a 29 anni ,4% ,7% % da 30 a 34 anni ,1% ,7% ,4% da 35 a 39 anni ,3% ,2% ,7% da 40 a 44 anni ,7% ,4% % da 45 a 49 anni ,8% ,5% ,1% da 50 a 54 anni ,8% ,2% % oltre 55 anni ,9% ,1% ,2% Totali % % % Percentuali 55,5% 44,5% 100% Par Lavoratori avviati per cittadinanza Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, il 30,8% è rappresentato da persone di nazionalità straniera. In primo piano figura la Romania, con il 9,4%; a seguire l Albania con il 2,1%, l Egitto con l 1,4%, l Ucraina con l 1,3% e la Cina con l 1,2%. Tab. 18 Lavoratori avviati per cittadinanza Cittadinanza M % F % Totali % Comunitari (*) ,2% ,3% % Extracomunitari ,6% ,4% ,2% Dato mancante ,2% ,3% ,8% Totali % % % Percentuali 55,5% 44,5% 100% (*) di cui Italiani ,2% 10

13 Tab. 19 Lavoratori avviati per paese d origine Cittadinanza M % F % Totali % Romania ,6% ,1% ,4% Albania 576 2,5% 309 1,6% 885 2,1% Egitto 599 2,6% 11 0,1% 610 1,4% Ucraina 116 0,5% 452 2,4% 568 1,3% Rep.Pop.Cinese 278 1,2% 218 1,2% 496 1,2% Marocco 383 1,6% 97 0,5% 480 1,1% Polonia 172 0,7% 113 0,6% 285 0,7% Equador 120 0,5% 122 0,7% 242 0,6% Moldova 59 0,3% 152 0,8% 211 0,5% Perù 78 0,3% 112 0,6% 190 0,5% altri ,2% ,4% ,2% Totali % % % Percentuali 55,5% 44,5% 100% Par. 2.2 Cessazioni Le comunicazioni obbligatorie riferite all anno 2011 hanno registrato complessivamente cessazioni, di cui il 53,1% riferite a personale di genere maschile ed il 46,9% a personale di genere femminile. Rispetto al 2010 l incremento delle comunicazioni di cessazione è pari al 3,9%. Tab. 20 Cessazioni Cessazioni 2010 Cessazioni 2011 Variazione % M F T M F T M F T ,6% 4,2% 3,9% Par Cessazioni per causa Nel corso del 2011 la maggior parte dei rapporti di lavoro si è interrotta per scadenza di contratto a termine (54,6%) e per dimissioni (21,5%). Sono 787 i licenziamenti per cessata attività aziendale, 402 i licenziamenti collettivi, 158 i licenziamenti individuali e i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. 11

14 Tab. 21 Cessazioni per causa Provincia di Pavia Causa di Cessazione Totali % Totali % anno 2010 anno 2011 Cessazione attività 907 1,5% 787 1,3% Decadenza del servizio 223 0,4% 245 0,4% Decesso 168 0,3% 166 0,3% Dimissioni durante il periodo di prova 340 0,6% 354 0,6% Dimissioni ,5% ,5% Dimissioni giusta causa 183 0,3% 188 0,3% Fine rapporto a termine ,6% ,6% Licenziamento collettivo 525 0,9% 402 0,6% Licenziamento giusta causa 482 0,8% 445 0,7% Licenziamento individuale 423 0,7% 158 0,3% Licenziamento per giustificato motivo oggettivo ,7% ,7% Licenziamento per giustificato motivo soggettivo 168 0,3% 156 0,2% Mancato superamento del periodo di prova 851 1,4% 944 1,5% Modifica del termine inizialmente fissato 387 0,6% 511 0,8% Pensionamento 714 1,2% 405 0,6% Risoluzione consensuale ,7% ,7% Altro ,5% % Dato mancante 38 0,1% 18 0% Totali % % Par Cessazioni per settore La maggior parte delle cessazioni di rapporto di lavoro, nell anno 2011, si concentra nel settore del terziario con un valore percentuale pari al 59,2% sul totale. A seguire il settore industriale con oltre il 19%, il settore agricolo con il 13% ed il settore delle costruzioni con oltre l 8%. Tab. 22 Cessazioni per settore di attività Cessazioni 2010 Cessazioni 2011 variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,1% - 16,9% Agricoltura ,3% % - 5,5% Industria ,7% ,1% 6,4% Costruzioni ,9% ,6% 0,3% Terziario ,0% ,2% 6% Totali % % 3,9% Percentuali 53,3% 46,7% 100% 53,1% 46,9% 100% 12

15 Fig. 8 Cessazioni per settore di attività Provincia di Pavia cessazioni per settore di attività Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Par. 2.3 Saldo avviamenti-cessazioni Par Saldo per settore di attività Nella tabella sottostante viene riportato il confronto fra gli avviamenti e le cessazioni per settore nei periodi in considerazione; il saldo corrispondente è ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni. Il 2011 si chiude con un saldo negativo pari a unità, a fronte delle unità registrate nel 2010 e delle unità registrate nel Tutti i macrosettori presi in considerazione presentano saldi negativi. Nei periodi a confronto, seppur con un saldo negativo, si registra una sostanziale stabilità nel settore delle costruzioni, un certo miglioramento nel settore industriale ( il saldo passa da unità nel 2009 a unità nel 2010 a 1192 unità nel 2011) e un certo miglioramento nel settore del terziario, con un saldo negativo pari a unità contro il saldo negativo pari a unità registrato nel Tab. 23 Saldo avviamenti - cessazioni per settore di attività Settore d'attività Avv Cess saldo Avv Cess saldo Avv Cess saldo dato mancante Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali

16 Fig. 9 Saldo avviamenti cessazioni per settore di attività saldo avviamenti - cessazioni saldo 2009 saldo 2010 saldo Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali Par Saldo avviamenti-cessazioni per area territoriale Osservando la tabella 24 relativa al saldo avviamenti cessazioni per area territoriale, si nota che la zona della provincia che risente maggiormente della situazione di crisi è l area della lomellina, con un saldo negativo pari a 1464 unità. Tab. 24 Saldo avviamenti cessazioni per area territoriale Area territoriale di avviamenti cessazioni saldo competenza per CpI Pavia (pavese) Vigevano (lomellina) Voghera (oltrepò pavese) Totali Par. 2.4 Trend avviamenti-cessazioni I grafici proposti mostrano l andamento generale degli avviamenti e delle cessazioni di rapporti di lavoro relativi ai semestri 2008/2009/2010/2011 con specifico riferimento ai macro-settori economici. 14

17 Fig. 10 Trend avviamenti cessazioni totale economia AVVIAMENTI CESSAZIONI AVV II sem II sem II sem II sem.11 Fig. 11 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : agricoltura AGRICOLTURA AVVIAMENTI CESSAZIONI I08 09 I09 10 I10 11 I11 15

18 Fig. 12 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : industria INDUSTRIA AVVIAMENTI CESSAZIONI I08 09 I09 10 I10 11 I11 Fig. 13 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : costruzioni COSTRUZIONI AVVIAMENTI CESSAZIONI I08 09 I09 10 I10 11 I11 16

19 Fig. 14 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : terziario TERZIARIO AVVIAMENTI CESSAZIONI I08 09 I09 10 I10 11 I11 CAPITOLO III - AMMORTIZZATORI SOCIALI Par. 3.1 Mobilità dato di flusso Le procedure di mobilità si attivano a fronte di situazioni di crisi o di trasformazioni aziendali che comportano una riduzione del numero di lavoratori occupati. Se l azienda in crisi ha un organico superiore ai 15 dipendenti, ed ha la necessità di procedere ad un licenziamento collettivo (che interessi almeno 5 lavoratori), si applicano le disposizioni previste dalla legge 223/91, che prevedono un esubero, procedura che si conclude con l iscrizione dei lavoratori licenziati in un apposita lista di mobilità. Se l azienda rientra tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, i lavoratori licenziati ed iscritti nella lista percepiscono l indennità di mobilità e il loro reimpiego è favorito da sgravi contributivi ed incentivi economici. I lavoratori licenziati per giustificato motivo provenienti da aziende che non rientrano tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, possono essere iscritti alla lista di mobilità ai sensi della Legge 236/93, ma percepiscono, qualora ne sussistano le condizioni, la sola indennità di disoccupazione ordinaria. L iscrizione nella lista di mobilità prevede comunque sgravi contributivi in caso di reimpiego. Sono complessivamente le iscrizioni alle liste di mobilità registrate nell anno 2011, di cui oltre il 61% relative alla Legge 236/93 ed oltre il 38% relative alla Legge 223/91. Sul totale complessivo, la percentuale di genere maschile incide per circa il 66%. 17

20 Tab. 25 Iscrizione alle liste di mobilità dato di flusso 2011 Tipo mobilità-flusso 2011 M % F % Totali % L. 223/ % ,4% ,4% L. 236/ % ,6% ,6% Totali % % % Percentuali 65,9% 34,1% 100% Il dato di flusso negli anni 2008/2009/2010/2011 mostra un costante aumento dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità. In particolare, nel confronto tra il 2011 ed il 2010, sono risultati in crescita di oltre il 31% gli iscritti alle liste della legge 223/91, portando la quota di questi ultimi ad oltre il 38% sul totale degli iscritti. Tab. 26 Iscrizione alle liste di mobilità dato di flusso anno 2008/2009/2010/2011 Tipo mobilità 2008 % 2009 % 2010 % 2011 % L. 223/ ,5% ,5% ,4% ,4% L. 236/ ,5% ,5% ,6% ,6% Totali % % % % Variazione percentuale nd 66% 15,2% 7,1% Fig. 15 Iscrizione alle liste di mobilità dato di flusso flusso lavoratori iscritti alle liste di mobilità L.223 L.236 totali La maggior parte dei lavoratori inseriti nelle liste di mobilità nell anno 2011 proviene dal settore del terziario con oltre il 41%; a seguire il settore industriale con oltre il 38% ed il settore delle costruzioni con oltre il 17%. 18

21 Tab. 27 Iscrizione alle liste di mobilità dato di flusso per settore di attività della ditta di provenienza Settore di attività 2010 % 2011 % Var.% dato mancante 53 1,9% 36 1,2% -32,1% Agricoltura 27 1% 34 1,1% 25,9% Industria ,4% ,6% -0,3% Costruzioni ,2% ,5% -2,4% Terziario ,5% ,6% 22,1% Totali ,1% Percentuali 100% 100% Dal punto di vista territoriale, il maggior flusso di persone inserite in lista di mobilità nell anno 2011 si registra presso il CpI di Vigevano (zona lomellina) con circa il 42% sul totale iscritti. E sempre in questa zona che si registra il maggior numero di nuove iscrizioni rispetto all anno precedente, con una variazione tendenziale di oltre il 18% (tab. 29). Tab Flusso iscrizioni alle liste di mobilità per genere e per centro impiego anno 2011 Centro Impiego M % F % Totali % Pavia ,9% ,2 % ,4% Vigevano ,2% ,3 % ,9% Voghera ,9% ,4% ,7% Totali % % % Percentuali 65,9% 34,1% 100% Tab Flusso iscrizioni alle liste di mobilità per centro impiego anno 2011 vs 2010 Centro impiego 2010 % 2011 % var % Pavia ,6% ,4% 3,9% Vigevano ,9% ,9% 18,4% Voghera ,5% ,7% -6,3% Totali Percentuali 100% 100% 7,1% 19

22 Par. 3.2 Cassa integrazione guadagni La Cassa Integrazione è stata istituita con Decreto Legislativo n.788/1945, ed è una prestazione economica erogata dall INPS con la funzione di sostituire od integrare la retribuzione dei lavoratori sospesi o lavoranti ad orario ridotto in concomitanza di eventi espressamente previsti dalla legge. L intervento ordinario è attualmente disciplinato dalle leggi n.164/1945 e n. 223/1991 ed opera in presenza di sospensioni o riduzioni temporanee e contingenti dell attività d impresa che conseguono a situazioni aziendali, determinate da eventi transitori non imputabili all imprenditore o ai lavoratori, ovvero da crisi temporanee di mercato. L intervento straordinario, disciplinato dalla legge n.464/1972, opera a favore di imprese industriali e commerciali in caso di ristrutturazione, riorganizzazione e conversione aziendale, ovvero nei casi di crisi aziendale e di procedure concorsuali. L intervento in deroga è destinato ai lavoratori di imprese escluse dalla CIG straordinaria, quindi aziende artigiane e industriali con meno di 15 dipendenti o industriali con oltre 15 dipendenti che non possono fruire dei trattamenti straordinari. La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc.) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi. I dati forniti dall INPS, di seguito pubblicati, consentono di valutare l evoluzione della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) durante il 2011 rispetto agli anni precedenti (2010/2009/2008). L indicatore di misurazione del ricorso alla CIG è rappresentato dal numero di ore autorizzate sia per interventi straordinari (CIGS), sia per interventi ordinari (CIGO) che per interventi di CIG in Deroga. Nel considerare le ore di CIG autorizzate quali un indicatore dell evoluzione della crisi economica occorre tener presente i vincoli di carattere istituzionale che possono influenzarne la concessione, i processi autorizzativi che cumulano nello stesso mese concessioni di durata futura diversa nonché l utilizzo delle ore in percentuali variabili rispetto a quanto autorizzato. Nel 2011 il totale delle ore autorizzate di CIG diminuisce del 20,6% rispetto al dato del precedente anno. In dettaglio diminuisce del 20,4% sia la cassa straordinaria che la cassa ordinaria, mentre la cassa in deroga diminuisce del 21,6% ( tab. 30). Il dato è positivo, anche se vi sono diversi motivi, come in precedenza accennato, che inducono ad una lettura prudenziale dei dati. Proviamo a riassumerli: La Cassa integrazione è uno strumento di politica del lavoro che dipende da accordi fra imprese e sindacato e non fornisce una copertura automatica omogenea di tutte le situazioni di crisi. In quanto tale non è un indicatore diretto di crisi, ma un indicatore di uso delle politiche del lavoro. Vi sono limiti temporali all uso della cassa nelle sue varie forme, ed è quindi possibile che autorizzazioni vengano negate non perché la crisi è risolta, ma perché la crisi sfocia in licenziamenti. Non sempre tutte le ore autorizzate vengono consumate; ciò indica che le richieste di cassa possono avere un profilo prudenziale o che la congiuntura seguente alle richieste si è rilevata meno grave del previsto. Le statistiche riportano le ore autorizzate, che assommano in ore dati relativi a situazioni, a volte future, a volte già avviate, di durata ed intensità diverse. Poiché i dati si riferiscono a periodi diversi, spesso futuri, ma sono cumulati nel periodo di autorizzazione, non costituiscono un indicatore dell utilizzo reale dello strumento. 20

23 Non esistono ad oggi alternative alla lettura dei dati forniti da INPS per valutare il fenomeno, ma tenute presenti le limitazioni di cui soffre il dato, alcune indicazioni possono comunque essere tratte. Il calo del 20,6% delle ore autorizzate in Provincia è dovuto al calo del 21,6% della cassa autorizzata in deroga (la cassa integrazione concessa ad imprese che non rientrano nei regimi di cassa della Legge 223/91) ed al calo del 20,4% sia della cassa ordinaria, che viene concessa per periodi transitori di calo degli ordini e della produzione e risponde quindi a necessità di tipo congiunturale e non di crisi strutturali, sia al calo del 20,4% della cassa straordinaria, concessa per crisi strutturali e volta alla riduzione della forza lavoro, alla ristrutturazione o ad accompagnare procedure concorsuali, cessazioni, fallimenti. Tab. 30 Cassa integrazione guadagni ore autorizzate per tipo di intervento ore autorizzate tasso di var. % Tipo Intervento anno 2010 anno 2011 Ordinaria ,4% Straordinaria ,4% Deroga ,6% Totale ,6% Fig. 16 Percentuale GIG per tipologia di intervento anno 2011 percentuale CIGO, CIGS, Cig in deroga- anno ,30% 49,30% Ordinaria Straordinaria Deroga 28,40% 21

24 La tabella ed il grafico sottostante evidenzia il trend relativo all utilizzo della CIG nel corso degli anni 2008/2009/2010/2011(*). Tab. 31 Cassa integrazione guadagni ore autorizzate per tipo di intervento - trend Tipo Intervento anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 ore aut. ore aut. ore aut. ore aut. Ordinaria Straordinaria Deroga Totale Fig. 17 Andamento GIG per tipologia di intervento trend andamento CIG per tipologia di cassa Ordinaria Straordinaria Deroga Totale ore aut. ore aut. ore aut. ore aut. anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 (*) ATTENZIONE! In data è stata effettuata una rilettura degli archivi, pertanto i dati già pubblicati potrebbero aver subito cambiamenti, talvolta anche in diminuzione a causa di possibili cancellazioni di ore precedentemente autorizzate. Dal punto di vista settoriale si registra per la cassa ordinaria una diminuzione del 22,9% nell industria e del 26,8% nel settore delle costruzioni, mentre in aumento di oltre il 100% sono le ore autorizzate nel terziario. La cassa straordinaria registra una diminuzione del 26,4% nell industria e del 73,7% nel terziario, mentre risultano in forte aumento le ore autorizzate nel settore delle costruzioni. La cassa in deroga registra una diminuzione del 34,8% nell industria, mentre risultano in aumento le ore autorizzate sia nelle costruzioni (5%) che nel terziario (19,4%). 22

25 Tab. 32 Andamento CIG per settore anno 2011 vs 2010 Tipologia di cassa anno 2010 % sul tot. generale anno 2011 % sul tot. generale tasso di variazione Ordinaria Agricoltura - estrazioni minerali ,1% ,2% 32,7% Industria ,9% ,8% -22,9% Costruzioni ,0% ,3% -26,8% Terziario ,2% ,0% 100,2% Totale ,3% ,3% -20,4% Straordinaria Agricoltura estrazioni minerali 0 0,0% ,2% 100,0% Industria ,4% ,5% -26,4% Costruzioni ,3% ,8% 784,1% Terziario ,7% ,9% -73,7% Totale ,3% ,4% -20,4% Deroga Agricoltura estrazioni minerali 0 0,0% 429 0,0% 100,0% Industria ,3% ,4% -34,8% Costruzioni ,5% ,0% 5,0% Terziario ,6% ,9% 19,4% Totale ,4% ,3% -21,0% Totale Generale ,0% ,0% -20,6% andamento CIG per settore - confronto 2011 vs anno 2010 anno Agricolturaestr.mineral Industria Costruzioni Terziario totale complessiv anno anno

26 CONCLUSIONI Le dinamiche intercorse nell anno 2011 consentono di cogliere alcuni aspetti legati al mercato del lavoro locale. Complessivamente nell anno osservato le comunicazioni obbligatorie (avviamenti e cessazioni) di competenza di aziende con sede operativa in provincia ammontano a oltre 121 mila, di cui il 48,5% è relativo ad avviamenti (oltre ) ed il 51,5% a cessazioni (oltre ). Le comunicazioni di avviamento sono aumentate di circa il 5% rispetto all anno 2010, con un incremento, in termine di valore assoluto, di circa unità. Complessivamente le assunzioni sono state effettuate per oltre il 78% mediante forme contrattuali flessibili (Tempo Determinato, Somministrazione, Lavoro a progetto e altre comunicazioni), mentre le forme contrattuali permanenti si collocano ad oltre il 21% (tempo indeterminato, apprendistato). Pur aumentando in termini di valore assoluto, diminuisce in termini percentuali la quota di utilizzo sia dei contratti a tempo determinato (66,7% nel 2010 contro il 65,1% nel 2011), sia dei contratti a tempo indeterminato (19,4% nel 2010 contro il 19,1% nel 2011). In aumento, sempre in termini percentuali, la quota di utilizzo del lavoro parasubordinato e dei contratti intermittenti mentre sostanzialmente stabile risulta la quota di utilizzo del lavoro interinale e dei contratti di apprendistato. Per quanto riguarda i macro settori economici considerati, ad eccezione del settore agricolo, si assiste ad un generale aumento degli avviamenti rispetto all anno precedente. In particolar modo il tasso di crescita ammonta al 12,1% per l industria, al 6,7% per il terziario ed al 1,5% per le costruzioni. Le variazioni registrate nelle numerosità associate agli avviamenti nei diversi settori economici, hanno come conseguenza uno spostamento nella distribuzione delle quote percentuali. Infatti per il settore del terziario la quota di avviamenti passa dal 59,6% dell anno 2010 al 60,4% dell anno 2011; per il settore industriale la quota passa dal 17,1% dell anno 2010 al 18,3% dell anno 2011; per il settore delle costruzioni la quota passa dal 7,9% dell anno 2010 al 7,6% dell anno 2011;per il settore agricolo la quota di avviamenti passa dal 15,3% nell anno 2010 al 13,6% nel Le comunicazioni di cessazione sono aumentate di circa il 4% rispetto al 2010, con un incremento, in termine di valore assoluto, di oltre unità. La maggior parte delle cessazioni si concentra nel settore del terziario (59,2%); a seguire il settore industriale (19,1%), l agricoltura ( 13%) e le costruzioni (8,6%). Per quanto riguarda i macro settori economici considerati, ad eccezione del settore agricolo (-5,5%), si assiste ad un generale aumento delle cessazioni rispetto all anno precedente, in particolar modo per l industria (+6,4%), per il terziario (+6%) e per le costruzioni (+0,3%). Nel 2011 la maggior parte dei rapporti di lavoro si è interrotta per scadenza del contratto di lavoro a termine (54,6%) e per dimissioni (21,5%), mentre i licenziamenti a vario titolo presentano una percentuale del 7,8%. 24

27 L analisi della variabile genere permette di constatare che per il genere maschile nell anno 2011 sono stati effettuati circa avviamenti (52,3%) ed oltre cessazioni (53,1%). Per il genere femminile si registrano invece oltre avviamenti (47,7%) ed oltre cessazioni (46,9%). In sostanza, il genere maschile mostra una superiorità di circa cinque punti percentuali sia nella quota associata ad avviamenti sia nella quota associata a cessazioni rispetto al genere femminile. In merito alla distribuzione degli avviamenti per settore economico, si osserva per il terziario una quota di avviamenti (% calcolata sul totale assoluto) pari al 22,8% per il genere maschile, mentre il genere femminile possiede una quota del 37,6%; nell industria il genere maschile è presente per una quota del 13% mentre il genere femminile con un valore del 5,2%; il settore delle Costruzioni presenta una quota del 7,2% per il genere maschile, mentre il genere femminile risulta pressoché inesistente. Infine il settore agricolo presenta una quota del 9,2% per il genere maschile e del 4,3% per il genere femminile. I lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento e quindi da uno o più rapporti di lavoro nel corso del 2011 ammontano a oltre ; si contano quindi 1,4 avviamenti in media per ogni persona. Di queste persone, oltre il 30% è di nazionalità straniera. Il 2011 si chiude con un saldo negativo, ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni, pari a unità, in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2010 e pari a unità. Il saldo avviamenti cessazioni disegna una situazione negativa sia per l industria ( unità), sia per le costruzioni (-853 unità), sia per il terziario ( unità), mentre si chiude sostanzialmente in parità il settore agricolo. Il rapporto avviamenti/cessazioni resta un indicatore piuttosto grezzo, ma pur sempre rappresentativo della tendenza in atto. Possiamo affermare quindi che sia per il settore industriale, che per il settore delle costruzioni che per il terziario vi sia una sostanziale tendenza ad un regresso dell occupazione stessa, anche se di entità inferiore a quanto avvenuto nel Ulteriori segnali di criticità provengono dalla lettura dei dati relativi all utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte delle aziende del territorio. Il 2011 si conclude con un calo accentuato delle ore di cassa integrazione autorizzate (-20,6%) ed un aumento delle cessazioni di rapporto di lavoro e degli ingressi alle liste di mobilità. I dati esposti evidenziano dinamiche solo in apparenza contrastanti: da una parte i segnali di un lieve miglioramento dell economia rispetto al precedente anno hanno spinto al ribasso l uso di ammortizzatori, dall altro le crisi aziendali non risolte sono sfociate in licenziamenti e mobilità. Il massiccio ricorso alla Cassa Integrazione sia ordinaria che speciale, nell anno 2009, aveva permesso alle aziende di tamponare la crisi economica in atto e di salvaguardare in parte i livelli occupazionali. In conseguenza della lunga fase recessiva, però, gli strumenti di cassa pensati per affrontare variazioni congiunturali, non sono più efficaci e i datori di lavoro hanno dovuto procedere a licenziamenti di un numero crescente di lavoratori. 25

28 Infatti, un ulteriore indicatore della sofferenza del mercato del lavoro locale è rappresentato dal costante aumento dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità, con un tasso di crescita nel 2011 pari al 13% rispetto all anno precedente. In crescita risulta anche il dato di flusso, cioè il dato dei nuovi iscritti alle liste di mobilità, con un incremento percentuale del 7,1% rispetto al In particolare risulta in crescita di oltre il 31% il dato relativo ai nuovi iscritti alle liste di mobilità indennizzata (L. 223/91), mentre diminuisce di circa il 4% il flusso dei nuovi iscritti alle liste di mobilità non indennizzata (L. 236/93) provenienti da imprese di piccola dimensione. Il calo della cassa integrazione registrato nel 2011 è probabilmente dipeso, in parte, dallo sfociare in mobilità di numerosi stati di crisi temporaneamente sospesi, nel 2010, dalla cassa integrazione stessa. La durata della crisi e gli effetti sui consumi delle manovre di rientro della finanza pubblica continuano, quindi, a mostrare i loro effetti sul mercato del lavoro. Dall analisi condotta possiamo rilevare che le conseguenze occupazionali della crisi economica sono tuttora in atto e non è ancora possibile valutare l impatto che la stessa lascerà sulla struttura dell occupazione provinciale nel medio periodo. Fonte dati Centri per l Impiego della Provincia di Pavia INPS di Pavia Regione Lombardia Elaborazione dati Osservatorio provinciale del mercato del lavoro Nota metodologica I dati pubblicati nel presente report sono definiti in progress pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. 26

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