La nascita di un corto

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1 La nascita di un corto Short Animated Movie in 3D Short: breve, dai 30 ai 5 minuti. Perché? Che vincoli impone all artista? Animated Movie: le scene non sono reali, né realistiche. Spezzoni di filmato reale possono fondersi con il film ma esso nasce tutto in una realtà virtuale digitale controllata dall artista. 3D: il filmato è girato in uno spazio 3d. Molte delle cose che diremo si adattano però bene anche al 2d e alla produzione vettoriale ad esempio in Flash.

2 Cosa NON è richiesto Lungometraggi e mediometraggi. Animazioni per la pubblicità Videogiochi Sigle/Demo Esercizi di animazione/effetti speciali

3 Produzione homemade Esempio di eccellenza I normali PC possono farcela Il software abbonda (proprietario, free) I canali di distribuzione (genereyoutube) sono accessibili Ci vuole solo: Big Buck Bunny Produzione indipendente affiancata allo sviluppo del software Blender. Costo: di euro (5 anni uomo), durata 8 minuti. Creatività Metodo Pazienza

4 Strage di idee Su 1000 short movies progettati (almeno fino al punto di avere un titolo e un team per realizzarli) giungono sul mercato solo 50. Metodo e Pianificazione si imparano Cause della morte prematura di tante belle idee? mancanza di Metodo mancanza di Pianificazione Pazienza e bontà di una idea si verificano sul campo mancanza di Pazienza

5 Piano di lavoro standard Pre-produzione Soggetto Sceneggiatura Storyboard Story reel Elenco assest Meccanismo di archiviazione Art concept del corto e scelte di stile Timeline di produzione Produzione Modellazione personaggi: requirements sul personaggio blocchi sculpting retopology gestione abiti capelli tessitura rigging e skinning Modellazione ambienti e scene: maquette lowpoly per testare la telecamera modellazione dettagliata illuminazione materiali e tessiture Animazione: break down delle animazioni richieste pose chiave statiche per le animazioni animazione... animazione animazione Rendering in OpenGL e nuovo reel Testing, finalizzazione e rendering separato delle scene Post-produzione Compositing separato delle scene Taglio e montaggio Sonorizzazione Correzioni Formati e distribuzione Marketing

6 La trama la trama è il filo conduttore che attraversa tutti gli elementi di una storia e li tiene uniti. PREMESSA Nel momento in cui decidiamo di raccontare una storia abbiamo sempre: Una modalità di narrazione Un destinatario Una storia Venendo meno uno di questi tre elementi non può esserci narrazione. Essi sono fondamentali per definire la tipologia di racconto da trattare. Si deve sempre tener conto che: Ogni idea necessita di COERENZA, ogni elemento inserito deve avere un significato e si deve collocare nel contesto generale del racconto. Bisogna privilegiare l ESSENZIALE non eccedendo nei dettagli. La storia deve risultare CREDIBILE, gli errori o le contraddizioni potrebbero causare un calo del coinvolgimento dello spettatore. La modalità di narrazione gestisce il linguaggio rispetto al pubblico a cui è destinata la storia e a seconda del contesto.

7 Per tendere il filo della nostra trama non ci sono trucchi o regole, ma possono esserci utili delle tappe indicative: COMPLICAZIONE CLIMAX CONFLITTO ESITO SITUAZIONE DI STABILITA CONCLUSIONE

8 SITUAZIONE DI STABILITÀ In una scena iniziale viene mostrato il protagonista. Da qui cominciamo a porci delle domande: Chi è? Cosa vuole? Quali ambizioni ha o quali problemi? La storia ruota intorno a un personaggio che desidera o ha bisogno di qualcosa o, ancora, teme che succeda qualcosa. Inoltre si palesano altri interrogativi, quali: Dove siamo? In che periodo storico ci troviamo? Qual è l ambientazione? Ogni storia ha origine in un determinato luogo e tempo nei quali il protagonista vive.

9 CONFLITTO il conflitto è quel momento in cui nella storia avviene un avvenimento che modifica la precedente situazione di stabilità. In questo modo l equilibrio si spezza e il protagonista si trova ad affrontare un ostacolo che gli impedisce di arrivare ad una sua ambizione. I conflitti rendono la trama interessante e incuriosiscono il lettore facendolo sentire coinvolto nella storia.

10 COMPLICAZIONE La curiosità dello spettatore, se il conflitto fosse semplice da superare, sarebbe colmata troppo presto, causando un calo dell interesse da parte del pubblico. Per questo motivo la situazione di conflitto deve essere complicata, cercando in questo modo di coinvolgere pienamente il nostro protagonista. L obiettivo non deve essere né troppo facile (perché il lettore si annoierebbe) né impossibile (perché il lettore non si identificherebbe).

11 CLIMAX In questo punto la storia ha raggiunto il proprio apice di eventi concatenati che portano ad una fase di particolare intensità, creando nello spettatore il desiderio di sapere cosa succederà.

12 ESITO Il protagonista ha compiuto la propria impresa dalla quale ne può uscire soddisfatto oppure deluso.

13 CONCLUSIONE Costituisce il momento in cui l opera trae le proprie file giungendo alla fine della storia. Viene ristabilito un equilibrio, migliore o peggiore, diverso dal precedente. Viene creato un nuovo background del nostro protagonista e verrà creata una nuova situazione di stabilità. E possibile approdare a diverse tipologie di finale. Potremmo già aver fatto intuire al pubblico cosa accadrà ai protagonisti della storia oppure la conclusione può giungere del tutto inaspettata, non preparata dai precedenti eventi. Finale con morale: viene proposto un insegnamento morale in maniera implicita o esplicita. Finale aperto: la conclusione lascia allo spettatore la possibilità di immaginare un possibile proseguimento della storia. Finale tragico: viene consumato il dramma della vicenda attraverso toni drammatici e duri. Finale narrativo: si sofferma raccontando gli avvenimenti finali creando una conclusione completa. Finale tronco: è un finale improvviso che non fornisce particolari sul destino del protagonista interrompendo la narrazione. Finale a sorpresa: in questo tipo di finale la situazione viene ribaltata completamente.

14 Un altra domanda sulla quale possiamo riflettere, oltre a quelle già citate come il: Chi? Cosa? Dove e quando? è il perché scriviamo questa storia? Durante la creazione della nostra trama dobbiamo capire quale saranno lo scopo e il messaggio che vogliamo trasmettere. Degli esempi possono essere il descrivere, divertire, informare o il suscitare riflessioni. La narrazione riferisce una storia, una serie di eventi collegati fra loro. L intreccio è una narrazione degli eventi che si susseguono nell ordine arbitrario deciso dall autore. La fabula, invece, è la narrazione degli eventi seguendo il loro ordine cronologico. E possibile creare una forte alterazione degli eventi mediante due espedienti narrativi che concedono un più ampio spazio di manovra e contribuiscono a rendere la trama più accattivante. Il Flashback: consiste nelle rievocazione di un fatto accaduto precedentemente rispetto al punto narrato nella storia. L anticipazione: viene menzionato lo svolgersi di eventi futuri tramite delle tracce apparentemente poco importanti di cui, con il susseguirsi degli eventi, si capirà l importanza.

15 I generi Essi sono importanti per definire un esattezza dei codici tematico-formali sui quali si fonda l individualità delle storie. I più comuni sono: realistico descrizione diario fiaba epico-cavalleresco fantastico di viaggio psicologico horror rosa giallo autobiografico umoristico comico storico poesia d avventura di fantascienza

16 I personaggi Ogni personaggio ha un determinato aspetto ed un carattere, probabilmente desidera delle cose e ne odia altre, compie delle scelte e può essere più o meno simpatico. Ricorda che sono i personaggi a raccontarci la loro storia. Essi devono apparire REALI, più li conosci più riuscirai a farli conoscere allo spettatore, conferendogli una personalità e ben definita.

17 La nascita di un personaggio E dalla realtà che ci circonda che dobbiamo trarre ispirazione. L ambiente, le persone, le diverse situazioni e anche te stesso ti forniranno delle idee. Occorre lasciarsi ispirare per poi concedere spazio ai propri personaggi, lasciandogli esprimere liberamente. Bisogna sapersi calare calare nelle situazioni che vivono e viverle a tua volta. Tieni a mente che un personaggio che non coinvolge prima di tutto te non riuscirà a coinvolgere neanche lo spettatore. I sentimenti di un personaggio devono essere mostrati diventano reali solo quando prendono la forma di eventi, azioni (o gesti), dialoghi o reazione fisica all ambiente. John Gardner

18 I personaggi sono l elemento essenziale della storia poiché con le loro azioni determinano gli eventi e spesso lo spettatore giunge ad immedesimarsi. La trama viene rappresentata da i rapporti che i personaggi stabiliscono tra loro o con oggetti ed ambienti. E possibile distinguerli secondo l importanza, il ruolo e la funzione. Personaggi principali: si trovano al centro degli avvenimenti, esso viene descritto in maniera completamente. Si può avvalere di aiutanti Antagonista: è il personaggio che ostacola il protagonista. Si può avvalere di oppositori Personaggi secondari: affiancano i primi nelle vicende e possono contribuire a modificarle Comparse: non hanno nessuna influenza sulla storia