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1 Data aggiornamento luglio 2011 PREMESSA E PROTOCOLLI OPERATIVI DEL PIANO D INTERVENTO NEL CAMPO DELLA SANITA PUBBLICA VETERINARIA IN CASO DI MACRO E MICRO EM DI NATURA NON EPIDEMICA.

2 L Az.U.S.L. di Massa-Carrara è suddivisa in due zone: Zona Apuane per i comuni di Massa, Carrara, Montignoso e Fosdinovo. Zona Lunigiana per i comuni di Aulla, Bagnone, Casola, Comano, Filattiera, Fivizzano, Licciana, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca e Zeri. La Prevenzione : per non farsi trovare IMPREPARATI all Evento Calamitoso. Metodo di preparazione del piano: riferimento a : Legislazione Nazionale, Piani

3 Augustus e Romeo della Protezione Civile, Piano Provinciale e Comunali di Protezione Civile, Linee Guida del Ministero in materia, Pubblicazioni e studi inerenti l oggetto, Atti del CEMEC; Studio ed Analisi degli atti raccolti. MACRO EMERGENZE. Terremoto, Alluvione, Inquinamento Ambientale -Industriale, Incendi di vaste proporzioni, Frane e Smottamenti.imponenti. Il rapporto tra gli operatori aziendali della Veterinaria, al verificarsi di uno dei sopradescritti eventi, con l attivazione conseguente della Protezione Civile, deve essere direttamente impostato con l Unità di Crisi dell ASL ed eventualmente con il Responsabile della funzione 2 c/o il COC o COM attivati. Al verificarsi dell emergenza sarà subito attivato, tramite il centralino del Presidio Ospedaliero, il Personale Veterinario in reperibilità che successivamente dovrà anche fare riferimento al Referente Aziendale per il Piano in oggetto ed ai Referenti delle singole zone individuati, vengono attivate le squadre veterinarie composte da personale misto per gli interventi sul territorio secondo le linee d intervento programmate.

4 DETTAGLIO. LINEE DI INTERVENTO PER GLI OPERATORI. SANITÀ ANIMALE IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE : Individuazione delle aree d intervento a) e necessario conoscere il patrimonio zootecnico totale, la localizzazione delle aziende e la loro distanza dalle vie di comunicazione, il patrimonio zootecnico di ogni singola azienda, la densità dell occupazione degli allevamenti. b) di fondamentale importanza è inoltre valutare le reali esigenze di governo degli animali, le loro razioni alimentari tenendo conto del grado di approvvigionamento di ogni singola azienda. c) occorre tenere conto che in caso di calamità naturali alcune zone (piccoli borghi, o anche interi paesi) possono rimanere isolati date le pessime condizioni di viabilità. In questi casi dobbiamo organizzare sul posto approntando sistemi che facciano fronte fino all arrivo degli aiuti esterni della Protezione civile. In particolare: 1) Allestimento di stalle comuni non lontane dai centri zootecnici colpiti. Gli animali dovranno essere selezionati in conformità a:

5 Stato Sanitario del Bestiame (profilassi di stato per T.B.C.-BR-L.B.E.). Caratteristiche etologiche delle diverse specie, in relazione soprattutto al benessere animale. Per quanto riguarda i bovini-ovi-caprini occorre dividere gli animali in mungitura dagli animali in asciutta, e garantire la mungitura ogni dodici ore per evitare problemi sanitari alle mammelle. Nel caso in cui la situazione non ne consenta la lavorazione, si dovrà disporre l invio del latte a centri di raccolta e conservazione, oppure l utilizzazione per uso zootecnico. 2) L assistenza zooiatrica deve essere garantita ed estesa a tutti gli allevamenti con l aiuto anche dei veterinari liberi professionisti già operanti sul territorio. Il fine dell assistenza zooiatrica è la cura degli animali, ma conseguenza di quest opera è l azione d incoraggiamento fatta nei confronti degli allevatori a mantenere il proprio posto nell agricoltura dissuadendoli dall idea di abbandonare il territorio e gli animali. In situazioni particolari sarebbe opportuno programmare campagne di vaccinazioni per la prevenzione di alcune malattie degli animali da reddito che rischiano, in condizioni di emergenza, di diffondersi in modo incontrollato. 3) In caso di calamità naturale il numero dei cani abbandonati e randagi aumenta notevolmente. Per la lotta al randagismo dobbiamo fin d ora sapere il numero dei cani presenti nella zona. Occorre individuare sito/i da destinare a canile. La gestione delle strutture può essere affidata,

6 per la custodia ed il governo, alle Associazioni di Volontariato meglio se già presenti e operanti sul territorio. 4) Di grande importanza è anche sapere il numero dei mezzi autorizzati al trasporto degli animali vivi. Questi mezzi potranno, in caso di necessità, essere precettati e messi a disposizione dell autorità competente. 5) Avere un quadro chiaro del numero di rivendite di mangimi per animali, e sapere quali sono i rifornitori esterni di foraggio costituisce un valido mezzo in caso di bisogno. 6) Individuazione dei siti cimiteriali, possibilmente per ogni singolo Comune, per l interramento delle carcasse. 7) Avere l elenco delle ditte autorizzate al trasporto di sottoprodotti di origine animale Reg. CEE 1774/02 (cat ) Strumenti da usare: a) Elenco anagrafe zootecnica per comune (vedi all.1) b) Elenco stalle individuate come recettive nelle Zone (vedi all.2). c) Schema dei fabbisogni nutritivi degli animali da reddito. (vedi all.4) a) BOVINI b) OVINI CANI c) CAPRINI GATTI

7 d) SUINI e) EQUINI d) Numero cani di proprietà presenti per ogni singolo Comune, desumibili dagli elenchi dell anagrafe canina.(vedi all. 5). e) Elenco pollame, conigli, animali di bassa corte e selvaggina.(vedi all.1). f) Mappatura su carta IGM 1:25000 con individuazione visiva per ogni singola azienda (individuata con colori diversi in base al numero di animali presenti ) a disposizione presso il Servizio Veterinario. Questo strumento ci permette di valutare immediatamente l esatta dislocazione sul territorio, il sistema viario che la serve, la distanza da punti strategici ecc. ecc.(vedi all. 3). g) Elenco mezzi di trasporto regolarmente autorizzati per il trasporto animali vivi delle varie specie.(vedi all. 20). h) Elenco delle rivendite di mangimi per animali (vedi all.7). i) Elenco dei rivenditori di foraggio (vedi all.8). l) Elenco ditte autorizzate Reg. 1774/02 operanti sul territorio (vedi all.9) m) Elenco dei siti cimiteriali (vedi all.10). n) Elenco ditte autorizzate alla disinfestazione e derattizzazione. (vedi all.6). o) Mappatura leptospirosi.(vedi all.21)

8 p) Mappatura zanzare.(vedi all.22). IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE: Individuazione delle aree d intervento. Uno dei nostri compiti è quello di avere una visione chiara delle risorse che la zona ci offre e gestire, per lo meno in un primo momento, il territorio come zona autarchica. Dal censimento del patrimonio zootecnico possiamo estrapolare il numero di animali maturi che eventualmente potrebbero essere macellati per il fabbisogno di carne della popolazione all interno dei mattatoi presenti. In situazioni di emergenza può rendersi indispensabile procedere alla macellazione d urgenza dei capi feriti gravemente, ma destinati al consumo umano. Le macellazioni possono avvenire in locali di fortuna o, nel caso esistano, impianti di macellazione attivi o anche non operanti, non eccessivamente lontani dalla zona colpita. Indispensabile è inoltre conoscere il numero dei depositi all ingrosso di generi alimentari, sapere quante celle frigo sono disponibili compresi i mezzi di trasporto di alimenti, con o senza cella frigo. Immediatamente dopo un disastro è frequente l interruzione dell erogazione di energia elettrica, questo compromette la catena del freddo con danni più o meno gravi alla conservazione degli alimenti. Gli alimenti non più commestibili, risultanti dall interruzione dell energia elettrica, andranno distrutti o destinati all alimentazione animale. In condizioni di emergenza è possibile conservare le carcasse animali con aspersione di sostanze anti-

9 microbiche. E strategico conoscere quante mense aziendali o scolastiche sono presenti e quali sono i ristoranti con ampia capacità recettiva per poter eventualmente indirizzare la popolazione colpita. All interno di ogni singolo piano di protezione civile comunale sono riportate gli elenchi delle varie attività presenti all interno del Comune cui possiamo far riferimento. Nello scenario in cui non fosse possibile utilizzare nessuna struttura fissa, le strutture mobili devono avere almeno i requisiti minimi previsti Protocollo Aziendale per le Sagre e conseguenti regolamenti d igiene comunali. Gli addetti alla manipolazione degli alimenti dovrebbero essere in possesso delle conoscenze delle regole dell igiene per evitare le più comuni contaminazioni alimentari. Riteniamo di fondamentale importanza la formazione preventiva del personale volontario addetto alla manipolazione degli alimenti. La formazione del personale nella pianificazione degli eventi di natura calamitosa rende più facile il lavoro al momento del verificarsi dell evento permettendo una più efficiente risposta alla popolazione. Gli interventi individuati andranno opportunamente pianificati in stretta collaborazione con l Unità Funzionale Igiene degli Alimenti e Nutrizione della Asl 1. La programmazione del consumo delle derrate alimentari di origine animale dovrà avvenire tenendo conto della tipologia dell alimento stesso e del suo maggiore o minore grado di deperibilità (ad esempio: consumare prima carni bianche piuttosto che carni rosse, scongelato rispetto all alimento congelato ecc.). In particolare, per quanto riguarda gli eventi alluvionali, bisogna far fronte alle contaminazioni di alimenti di origine animale o perché direttamente esposti all acqua ed al fango o perché sottoposti ad interruzioni della catena del freddo. Nel primo caso, se si tratta di alimenti protetti, verificare le condizioni dell imballo e destinare di conseguenza. Se non protetti e contaminati e comunque con possibilità

10 di contaminazione devono essere distrutti o comunque esclusi dalla commercializzazione (salvo verifica con campionamento previo sequestro). Per l interruzione della catena del freddo si fa riferimento a quanto esposto precedentemente in questo capitolo. Strumenti da usare: a) Elenco depositi all ingrosso. (vedi all 11) b) Elenco stabilimenti di macellazioni. (vedi all.12) c) Elenco dei mezzi di trasporto carne e alimenti. (vedi all.13) d) Ricetta della soluzione antimicrobica da utilizzare come conservante. (vedi all.14) e) Elenco mense presenti nel territorio. (vedi all.15) Elenco macchine di mungitura mobili risultante dai controlli effettuati dai tecnici APA (vedi allegato 17). DETTAGLIO DEL TERZO LIVELLO. Strumenti da usare: a) Schemi operativi (vedi allegati n.18) b) Elenco dotazione del materiale da fornire alle squadre veterinarie.(vedi all.19).

11 Lista Allegati All.1- Elenco Anagrafe Zootecnica per Comune. All.2-Elenco Stalle Recettive in Zona. All.3-Mappatura su Carta IGM All.4-Schema Fabbisogni Nutritivi Animali da reddito, dimensioni concimaie e spazio necessario ad animali. All.5-Numero dei Cani di proprietà presenti per Comune. All.6-Elenco Ditte Autorizzate Disinfestazione e Derattizzazione.(* per Lunigiana) All.7-Elenco Rivendite Mangimi.(*per Lunigiana) All.8-Elenco Rivenditori Foraggio.(*per Lunigiana) All.9-Elenco Ditte Autorizzate Reg. Cee 1774/02.EXTRA USL All.10-Elenco Siti Cimiteriali. All.11-Elenco Depositi All Ingrosso di Alimentari. All.12-Elenco Stabilimenti di macellazione All.13-Elenco Mezzi di Trasporto di Alimenti di Origine Animale All.14-Ricetta Soluzione Antimicrobica. All.15-Elenco Mense del Territorio. All.17-Elenco Macchine di Mungitura Mobili. All.18-Schemi Operativi. All.19-Elenco Dotazione Squadre Veterinarie. All.20-Elenco Mezzi di Trasporto Animali Vivi All.21-Mappatura Leptospirosi.* All.22-Mappatura Zanzare.* All.23-Elenco Specie Animali Pericolosi. All.24-Elenco Personale Esperto in Animali Esotici. All.25-Numeri di telefono utili.

12 All. 26-Elenco abbattitori. * = IN ALLESTIMENTO DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE MACROEMERGENZE Descrizione della fase critica relativamente all evento terremoto. Fare riferimento al DETTAGLIO DELLE LINEE D INTERVENTO PER GLI OPERATORI precedentemente esposte. Descrizione della fase critica relativamente all evento alluvionale. Contrariamente al terremoto, l alluvione può essere, a volte, prevedibile e permettere l evacuazione delle persone e degli animali. Per questi ultimi potrebbe essere la fase di preallarme anche perché richiede più tempo e soprattutto al fine di non intralciare l evacuazione delle persone che avviene nella fase di allarme. In caso di un evento alluvionale inoltre. si ha alta mortalità dei capi di bestiame (soprattutto pollame e bassa corte) e notevole danno dei foraggi; ci possiamo trovare nell impossibilità di utilizzare, almeno nella prima fase, veicoli ed attrezzature in dotazione, nel ritardo dei soccorsi e per tanto nell aggravamento delle condizioni di salute degli animali e nell aumento di perdita di capi.

13 Risulta inoltre difficoltoso smaltire sul posto tramite interramento gli animali morti e deve essere valutata la possibilità di limitarsi ad ammassare le carcasse in attesa di ulteriore destinazione. In questo caso è importante l utilizzo di soluzioni disinfettanti/repellenti da aspergere sulle carcasse. Il controllo delle popolazioni di roditori e delle popolazioni di artropodi acquista notevole importanza nelle fasi successive dell evento. I roditori tendono a ritirarsi nelle zone asciutte, dove la loro concentrazione aumenta notevolmente. Contemporaneamente aumenta anche il pericolo di contaminazioni delle acque e pertanto di malattie trasmissibili come la leptospirosi. Le alluvioni creano habitat ambientali ottimali allo sviluppo delle zanzare ed anche in questo caso è concreta la possibilità dell aumento dell incidenza di malattie trasmissibili da artropodi vettori (malaria o vedi caso West Nile). Aumenta anche la possibilità che si verifichino smaltimenti non autorizzati di carcasse animali, anche utilizzando come discarica zone poco frequentate. La promiscuità e l aumento del numero di animali spostati e concentrati può facilitare la trasmissione di malattie. Analisi dei bisogni. Quanto sopra accennato relativamente alla fase critica prevede la necessità di avere una mappatura del territorio relativamente ai casi clinici di leptospirosi verificatesi sia nell uomo che negli animali (cane). Questo dato deve essere interpretato come indicatore della presenza di leptospira in una zona. Analoga mappatura va effettuata nei confronti delle specie di zanzare presenti, indicando le caratteristiche di antropofilia o di zoofilia delle specie, e la loro pericolosità relativamente alla trasmissione della malattie per l uomo e gli animali.

14 Descrizione della fase critica relativamente all evento Inquinamento Ambientale-Industriale L area a rischio di incidente viene ad essere individuata tra i 3,0-3,5 Km di raggio rispetto agli impianti colpiti dall incidente. Le attività veterinarie per queste specifiche emergenze, devono essere mirate a : - individuazione della zona colpita e verifica della presenza di allevamenti nel territorio interessato. - Individuazione della/e sostanze tossiche coinvolte in collaborazione col personale ARPAT. - Controllo di eventuali situazioni di pericolosità scaturite dal primo incidente su altri impianti industriali vicini (effetto domino ) - Sorveglianza epidemiologica sui fenomeni tossicologici che possono insorgere negli animali. - Allontanamento degli animali dalle aree interessate. - Ricovero degli animali presso le strutture di ricovero precedentemente individuate come ricettive. - Approvvigionamento di alimenti non contaminati - Eventuali controlli sierologici. - Eventuale smaltimento degli animali deceduti o di prodotti di origine animale contaminati tramite interramento nei siti cimiteriali individuati, oppure tramite Ditte autorizzate ai sensi del Reg. CEE 1774/02. Descrizione della fase critica relativamente all evento Incendio Anche in questa emergenza, come in quella del Terremoto, il servizio veterinario dovrà organizzare gli interventi fondamentali volti all assistenza del patrimonio zootecnico della zona coinvolta. Può essere utile ricorrere al contributo dei Medici Veterinari liberi professionisti della

15 zona ed eventuali macellazioni d'urgenza; oltre agli atti già previsti precedentemente. A differenza dell emergenza terremoto, in questi casi, possono essere individuate zone circostanti all incendio dove, in stato di preallarme, è possibile considerare l evacuazione degli animali a rischio. Descrizione della fase critica relativamente all evento Frane Le Emergenze relative alle frane sono riconducibili ad eventuale isolamento di Frazioni abitative e/o allevamenti, Le modalità d intervento sono già precedentemente enunciate. Inoltre, in fase di eventuale preallarme, può rendersi possibile lo spostamento del bestiame ed il suo trasferimento in strutture recettive. MICROEMERGENZE: Per quanto riguarda eventuali microemergenze quali: a) Improvvisa moria di pesci di notevole entità. b) Incidente stradale con coinvolgimento d automezzi trasporto bestiame. c) Animali ad uso zootecnico,domestici ed esotici vaganti

16 sfuggiti al controllo del detentore. d) Improvvisa morte accidentale (folgorazione ecc. ecc.) di un consistente numero di animali. e) Improvviso e prolungato black aut riguardante una vasta zona interessante siti di conservazione alimenti a temperatura controllata. f) Incidente stradale con coinvolgimento automezzi trasporto alimenti di origine animale a temperatura controllata. SI PREMETTE CHE: I medici veterinari e gli operatori di vigilanza, cui far riferimento per le microemergenze, sono contattabili presso le seguenti strutture veterinarie: Zona Apuane: Via 7 Luglio 50 Carrara Tel:0585/779503; fax:0585/ Zona Lunigiana:Quartiere Gobetti, Aulla Tel:0187/423400; fax:0187/ Al di fuori dell orario d ufficio, compresi i giorni festivi, i Veterinari e gli Operatori reperibili si possono contattare tramite i centralini degli ospedali di zona: Ospedale di Massa: 0585/4931 Ospedale di Carrara: 0585/6571 Ospedale di Pontremoli: 0187/ Ospedale di Fivizzano: 0585/9401

17 In relazione ai punti sopra detti: a) Il medico veterinario (dopo aver avvisato l Ufficio della Polizia Provinciale e l ARPAT), con un esame visivo, anche sull ambiente, nonché un indagine anamnestica, cerca di capire l eventuale causa; lo stesso coadiuvato dagli operatori di vigilanza dell U.F. Sanità Pubblica Veterinaria effettua campioni di pesci e di eventuale flora, microflora e fauna da inviare all Istituto Zooprofilattico di Pisa (centro quest ultimo specializzato per analisi di questo tipo); attiva il Comune o l Ufficio Caccia e pesca della Provincia per il ripristino alle normali condizioni del corso d acqua. Infine attiva le ditte autorizzate al trasporto in base al Reg.CEE 1774/02 per lo smaltimento dei pesci morti. A monte dell intervento d urgenza appare utile 1- In collaborazione con in competente Ufficio dell A.R.P.A.T. avere una mappa relativa alle morie di pesci già verificatesi nel corso d acqua in oggetto ed il censimento degli impianti produttivi che potrebbero rilevarsi come causa dell inquinamento 2- Sensibilizzare la cittadinanza e le categorie di abituali frequentatori dei corsi d acqua a segnalare anomalie al 118 per un tempestivo intervento. b) Si possono verificare tre possibilità e quindi tre tipologie d'intervento distinte (anche se esse possono coesistere). I. La prima con morte degli animali. Si attivano (in primis tramite Comune) mezzi

18 per il trasporto delle carcasse fino al sito cimiteriale più vicino dove avviene l interramento. Nota: Nel caso che gli animali ricadano nelle direttive dell O.M. del 15/06/98 sulla T.S.E e successive modifiche, dopo il trasferimento al sito cimiteriale più vicino devono essere attivate le ditte autorizzate al trasporto ai sensi del Reg. CEE 1774/02 ed inviate all incenerimento. II. La seconda se ci fossero animali feriti gravemente o in pericolo di vita, questi saranno portati al mattatoio disponibile più vicino con automezzi autorizzati al trasporto animali vivi e macellati. III. La terza al verificarsi della fuga degli animali, il medico veterinario informa il Sindaco e metterà in contatto il corpo Forestale dello Stato o le guardie venatorie della Provincia per eventuale cattura anche con armi a proiettile sedativo, nonché la forza pubblica (arma dei Carabinieri) a protezione delle persone e delle cose. Inoltre saranno reperiti automezzi autorizzati al trasporto di animali vivi. Gli animali catturati saranno portati alla stalla più vicina, individuata precedentemente come recettiva. Nel caso in questione risulta utile ed è agli atti (vedi all.23), l elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione Decreto del 19/04/1996. Elenco del personale esperto in animali esotici (vedi all.24). In questi casi di richiesta d intervento su animali rientranti nell allegato al Decreto di cui sopra si deve adottare la procedura seguente:

19 1- Comunicare tempestivamente l accaduto per concordare i successivi interventi. 2- Comunicare con l esperto individuato ( i numeri e i nominativi sono reperibili in allegato). 3- Il personale veterinario rimarrà a disposizione per la fattiva collaborazione concordando le linee d intervento con gli esperti. 4- La collaborazione e la presenza di personale qualificato è sempre garantita anche quando l episodio non coinvolge direttamente animali rientrati nella tipologia della fauna riportata nell allegato al Decreto di cui sopra. c) Vedi sopra capo III d) Si applicano le disposizioni già previste in caso di morte ( vedi sopra capo I ) e/o se recuperabili per l alimentazione inviati al più presto presso il mattatoio disponibile più vicino. e) Sopralluogo con controllo delle temperature delle celle nonché controllo sanitario da parte del medico veterinario dello stato degli alimenti di origine animale. Raccomandare ai titolari di tenere chiuse le porte delle celle frigo. Attivare automezzi frigo autorizzati al trasporto alimenti a temperatura controllata per il trasporto o stoccaggio degli alimenti stessi. Se la carne è avariata contattare immediatamente i possessori di mezzi autorizzati al trasporto ( Reg.CEE 1774/02 ) o se possibile inviare all alimentazione animali zoo ecc. A fine crisi controllo con

20 eventuali esami di laboratorio prima della nuova immissione in commercio degli alimenti. f) Il medico veterinario attiva l arrivo di mezzi di trasporto refrigerati il prima possibile, fino all arrivo di loro cerca di non aprire la cella del camion incidentato se integra. All atto del trasbordo il medico veterinario valuta lo stato degli alimenti per continuare l immissione al consumo anche (se carne) dopo toilettatura.

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