Codice aziendale: 08003PEM01 Codice regionale: AZ041

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Codice aziendale: 08003PEM01 Codice regionale: AZ041"

Transcript

1 . AZIENDA USL 4 PRATO.. Piano per le Macro Emergenze di natura non epidemica. Codice aziendale: 08003PEM01 Codice regionale: AZ041 Data di applicazione: 15/04/2006 Revisione: 0 Requisiti deliberazione CRT 30/2000: A1.2.AC.01 - A1.2.AC Redattori Verificatori Approvatori Nome Data Firma U.F. Igiene Alimenti di Origine Animale Mauro Palli U.F. Sanità Veterinaria e Igiene degli Allevamenti Maurizio Vannucchi Direttore U.O. Sistema Qualità e Relazioni Esterne Claudio Sarti Resp. U.F. Igiene Alimenti di Origine Animale Fulvia Fanzone Resp. U.F. Sanità Veterinaria e Igiene degli Allevamenti Eugenio Rossi

2 Generalità 2/14

3 LISTA DI DISTRIBUZIONE Descrizione Direttore A.F. Diagnostica per Immagini Direttore Area Funzionale Chirurgica Direttore Area Funzionale Medica Direttore Area Funzionale Terapie Intensive Direttore Area Tecnica Direttore del Dipartimento di Prevenzione Direttore delle Professioni Infermieristica ed Ostetrica Direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza Direttore Sanitario Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Direttore Sezione Accettazione e Pronto Soccorso Direttore Sezione C.O. 118 Direttore Società della Salute Direttore U.O. Farmaceutica Direttore U.O. Prof. Tecnici prevenzione veterinaria Direttore U.O. Sistema Qualità e Relazioni Esterne Medici veterinari U.O. Igiene degli alimenti di origine animale Medici veterinari U.O. Sanità animale e igiene allevamenti Personale addetto allo Sportello Unico di Prevenzione Resp. U.F. Igiene Alimenti di Origine Animale Resp. U.F. Sanità Veterinaria e Igiene degli Allevamenti Responsabile U.O. Manutenzione e Immobili Responsabile U.O. Prevenzione e Protezione Rischi Responsabile Unità Funzionale Articolazione Territoriale Tecnici di Prevenzione in ambito veterinario L elenco nominativo di tutto il personale a cui è stata resa disponibile copia del presente documento è depositato presso l U.O. Sistema Qualità e Relazioni Esterne ed è allegato alla copia disponibile presso la sede indicata nell elenco stesso. Generalità 3/14

4 SOMMARIO 1. Generalità Proposito Campo di applicazione Attivazione degli operatori Premessa Descrizione Del Piano Allegati...13 Generalità 4/14

5 1. GENERALITÀ 1.1.PROPOSITO Il presente piano ha lo scopo di descrivere le operazioni, gli strumenti da utilizzare e le figure da attivare ogni volta che si presenta una Macroemergenza di natura non Epidemica, al fine di: - non farsi trovare impreparati di fronte all'evento calamitoso - ottimizzare le risorse disponibili sul territorio - predisporre una risposta rapida, efficace ed efficiente - collaborare con tutti gli attori della Macro Emergenza - conoscere e rendere disponibili le proprie risorse sia umane che materiali 1.2.CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente piano viene applicato su tutto il territorio della Azienda USL 4 Prato che è coincidente con quello della provincia di Prato qualora si verifichi una Macro Emergenza di natura non Epidemica. Il Piano fa parte di un progetto più ampio della Azienda USL 4 Prato e del Dipartimento di Prevenzione della stessa e si occupa della parte operativa inerente alla Sanità Veterinaria e Igiene degli alimenti di origine animale ATTIVAZIONE DEGLI OPERATORI La protezione civile, nel nostro paese, è organizzata in 14 funzioni, per ciascuna delle quali è presente almeno una persona durante tutta la fase di emergenza in sala operativa. La Funzione 2 : Sanità umana e veterinaria ed assistenza sociale, si occupa delle azioni di seguito descritte: -soccorso immediato ai feriti -aspetti medico-legali connessi al recupero e alla gestione delle salme -gestione di pazienti ospitati in strutture ospedaliere danneggiate o in strutture sanitarie campali -fornitura di farmaci e presidi medico-chirurgici per la popolazione colpita -approvvigionamento di acqua potabile -approvvigionamento, conservazione, preparazione e distribuzione degli alimenti -ripristino dell'assistenza medica alla popolazione colpita -problemi psicologici legati all'evento disastroso -smaltimento dei rifiuti e degli animali morti -controllo della diffusione dei vettori di malattie trasmissibili -sanità e benessere degli animali La Funzione 2 della Protezione Civile è rappresentata nei primi momenti dell'emergenza dal personale della U.O. Emergenza-Urgenza o per la ovvia necessità di assistenza ospedaliera. Il rapporto tra gli operatori aziendali della Veterinaria è direttamente impostato con il Referente per l Azienda USL 4 di Prato di protezione civile ed eventualmente con il Responsabile della funzione 2 c/o il COC o COM qualora già attivati. Generalità 5/14

6 I medici veterinari e i tecnici di prevenzione sono presenti in orario antimeridiano presso le sedi U.F. SANITÀ VETERINARIA Via Zarini, 32/a Prato tel fax Ufficio Anagrafe canina Via Galilei, 234 Prato tel fax U.F. IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE Via Zarini, 32/a Prato tel fax Pertanto al verificarsi dell emergenza il Referente per l Azienda USL 4 di Prato di protezione civile dovrà contattare, sul cellulare aziendale, i Responsabili delle suddette Unità, i quali provvederanno ad allertare il Personale, che si attiverà facendo riferimento al proprio Responsabile di Unità funzionale. PREMESSA Sono Macro Emergenze di natura non epidemica: Terremoto, Alluvione, Inquinamento Ambientale-Industriale, Incendi di vaste proporzioni, Frane e Smottamenti imponenti, eccetera. La situazione d emergenza nasce in seguito ad un evento disastroso/catastrofico che interrompe le normali attività di una società e richiede ad essa comportamenti per far fronte alla aumentata richiesta di bisogni. I disastri sono distruzioni su larga scala dell ecologia umana che le comunità colpite non sono in grado di assorbire con le loro sole risorse e rappresentano problemi di primaria importanza per la salute pubblica a causa delle morti, dei traumi, e delle sofferenze che provocano. Di fronte ad una Macro Emergenza di natura non Epidemica (ma anche di natura epidemica) chi interviene deve agire tenendo presente il seguente ordine di priorità: 1. Incolumità pubblica 2. Benessere animale 3. Azioni giudiziarie 4. Aspetto igienico 5. Interesse economico La preparazione di questo Piano d'intervento ha avuto inizio nel 2003 e prevede tre livelli o momenti successivi: 1 Livello -Formazione dei referenti (n. 1 medico veterinario e n. 1 tecnico della prevenzione) attraverso partecipazione a Corso Regione Toscana Linee di indirizzo in veterinaria in caso di macro e micro emergenze non epidemiche. Premessa 6/14

7 -Valutazione dei piani proposti durante lo svolgimento del corso stesso -Ricerca bibliografica su Legislazione Nazionale di riferimento -Contatti con i Responsabili della Protezione civile della provincia di Prato e dei Comuni della provincia al fine di valutare le esigenze specifiche del territorio -Studio delle carte planimetriche della Provincia di Prato, per la georeferenziazione delle ubicazioni di strutture (aziende, allevamenti ecc.) che rivestono interesse ai fini del piano -Studio e analisi dati e atti raccolti 2 Livello Valutazione delle possibili linee di intervento tenuto conto delle esigenze operative della protezione civile in ambito veterinario e classificazione delle tipologie di interventi per settori di competenza: -Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti e delle Produzione zootecniche -Igiene degli alimenti di Origine Animale 3 Livello -Verifica della disponibilità degli strumenti e dei mezzi necessari a rendere operativo lo studio. -Predisposizione della dotazione del materiale da fornire alle squadre operative in caso di attuazione del piano -Stesura di schede sintetiche che presentino le seguenti caratteristiche: Fornire input immediati sulle modalità operative, Semplici, puntuali e consultabili da chiunque -Inoltro del Piano alle competenti Autorità per l integrazione ai Piani Aziendali e a quelli di Protezione Civile -Confronto continuo con gli organi della Protezione Civile e tutte le altre figure che a qualsiasi livello prendono parte al Piano Provinciale di Protezione Civile anche in considerazione del continuo emergere di nuovi attori Premessa 7/14

8 3. DESCRIZIONE DEL PIANO 3.1. Dettaglio del secondo livello del Piano Linee d'intervento per gli operatori di Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche: -Conoscere il patrimonio zootecnico totale e in relazione alle diverse specie, e la disponibilità delle strutture utilizzabili presenti sul territorio. -Valutare per ogni singola azienda, la sua localizzazione, il patrimonio zootecnico presente, la densità di occupazione delle strutture, la distanza dalle vie di comunicazione e la disponibilità di mangimi e foraggi. -Tenere presente le reali esigenze di governo degli animali, le loro razioni alimentari anche in considerazione del grado di approvvigionamento di ogni singola azienda. -Individuare animali maturi che eventualmente potrebbero essere macellati. -Avere presente che in caso di calamità naturali parti del territorio possono rimanere isolate per le condizioni di viabilità. In questi casi dovremo organizzarci sul posto approntando sistemi che facciano fronte all emergenza fino all arrivo degli aiuti esterni della Protezione civile. -Valutare la possibilità di allestire stalle comuni non lontane dai centri colpiti tenendo in considerazione anche la possibilità di mantenere gli animali all aperto. -Fondamentale è inoltre conoscere numero, localizzazione e tipo dei mezzi autorizzati al trasporto degli animali vivi. -Si deve conoscere il numero dei cani di proprietà (anagrafe canina) e la localizzazione sul territorio dei canili sia pubblici che privati. -Individuare le possibili vie di smaltimento dei sottoprodotti di origine animale. La selezione degli animali anche per la creazione delle stalle comuni deve tener conto di: -Specie animale. -Stato Sanitario del Bestiame (profilassi di stato per tubercolosi, brucellosi e leucosi enzootica bovina.) -Caratteristiche etologiche delle diverse specie e tipologia dell allevamento (brado, semibrado, a stabulazione fissa) in relazione soprattutto al benessere animale -Fase di lattazione: occorre dividere gli animali in mungitura dagli animali in asciutta, e garantire, ove possibile, la mungitura con le stesse cadenze dell allevamento di origine per evitare problemi sanitari alle mammelle -Nella nostra provincia non si rilevano casi di leptospirosi umana ed animale, appare tuttavia opportuno evitare, se possibile, di concentrare animali in vicinanza di aree acquitrinose con elevata presenza di zanzare. Assistenza Zooiatrica - L assistenza zooiatrica deve essere garantita ed estesa a tutti gli allevamenti possibilmente con l aiuto dei veterinari liberi professionisti già operanti sul territorio. Il fine dell assistenza zooiatrica è la cura degli animali ed il mantenimento delle loro condizioni generali e di conseguenza la prevenzione dalle malattie infettive. Questo fa anche parte dell opera Descrizione Del Piano 8/14

9 d incoraggiamento agli allevatori per il recupero in tempi brevi della routine di vita abitudinaria, per il recupero psicologico dall evento traumatico e per mantenerli al proprio posto nell agricoltura dissuadendoli dall idea di abbandonare il territorio e gli animali. -In casi particolari sarebbe opportuno programmare delle campagne di vaccinazioni per la prevenzione di alcune patologie degli animali da reddito che rischiano di diffondersi in modo incontrollato. Popolazione canina -In caso di calamità naturale il numero dei cani abbandonati e/o randagi aumenta notevolmente si dovranno perciò individuare uno o più siti (sulla base della popolazione canina) da destinare a canile provvisorio. La gestione di queste strutture può essere affidata per la custodia ed il governo degli animali alle Associazioni di Volontariato specifiche presenti sul territorio. -Lo stesso canile sanitario può essere oggetto di calamità, nel qual caso dovrà essere prevista la possibilità di spostare gli animali in luoghi e tempi certi. -La restituzione di un animale smarrito al proprietario attraverso la conoscenza dei dati di anagrafe canina può contribuire ad alleviare lo stress psicologico conseguente all'evento e permette una più rapida uscita dalla crisi attraverso il ritorno alla normalità quotidiana. Mezzi di trasporto per gli animali vivi I mezzi individuati e selezionati in base alla loro effettiva utilità potranno, in caso di necessità, essere richiesti o precettati e messi a disposizione dell autorità competente. Mangimi e foraggi per l'alimentazione degli animali Si possono innanzitutto utilizzare mangimi e foraggi presenti nelle aziende, qualora ciò non sia sufficiente, conoscendo il numero e la localizzazione delle rivendite di mangimi per animali ed i rifornitori esterni di foraggio si può far fronte alle necessità. Smaltimento prodotti e sottoprodotti di origine animale -Negli allevamenti di bovini ed ovicaprini da latte, nel caso in cui la situazione non consenta la lavorazione del formaggio o l invio del latte a centri di raccolta, si potrà, nell'ordine, disporne la conservazione o l utilizzo per fini alimentari umani (previo accertamento sanitario e sanificazione) oppure se ciò non risultasse possibile od opportuno, l utilizzazione per uso zootecnico e in ultima istanza l invio alla termodistruzione. -Per lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale, il deposito temporaneo presso l ASM Via Paronese, 152 Prato ha una capacità di 10 mc. e può essere utilizzato per lo stoccaggio di carcasse di piccole dimensioni. Per quantitativi superiori si dovrà consultare l elenco delle ditte autorizzate al trasporto di derivati di origine animale come previsto dal Regolamento 2002/1774/CE. Inoltre, in condizioni di emergenza si può ipotizzare la possibilità di autorizzare provvisoriamente i mezzi a disposizione della ASM che presentino i requisiti richiesti dal suddetto regolamento. Qualora questa via non fosse percorribile od opportuna, potranno essere utilizzati dei siti cimiteriali per l interramento delle carcasse o di altri sottoprodotti di origine animale che dovrebbero essere stati preventivamente individuati possibilmente da ogni singolo Comune. Strumenti: Descrizione Del Piano 9/14

10 Sul sito dell'azienda USL 4 si trovano tutti gli strumenti da usare per ogni fase del Piano sottoforma di Allegati. Gli Allegati possono essere visualizzati e/o scaricati a seconda delle necessità proprie di ciascuna emergenza direttamente da coloro che sono stati preventivamente autorizzati mediante l'utilizzo del proprio username e Password d'accesso del territorio della Toscana. a. Elenco anagrafe zootecnica ex 317/96 (all. 1- Elenco specie 317) con indicazione delle coordinate geografiche e del grado di occupazione di ogni singola struttura b. Elenco degli equini presenti (all.2- Censimento equini) c. Schema dei fabbisogni nutritivi e rilascio deiezioni degli animali da affezione e da reddito. (all.4) d. Elenco cani di proprietà presenti per ogni singolo Comune, desumibili dagli elenchi dell anagrafe canina.( all. 5) e. Elenco pollame, conigli, animali di bassa corta e selvaggina. (all. 6 - Elenco specie 336/99) f. Elenco mezzi di trasporto regolarmente autorizzati per il trasporto animali vivi delle varie specie (all Mezzi Autorizzati) g. Elenco delle rivendite di mangimi per animali (all. 7 - Rivendite di mangimi) h. Elenco dei fornitori di foraggio (all.8) j. Elenco ditte autorizzate ai sensi del Reg 2002/1774/CE (all. 9) k. Elenco dei siti cimiteriali (all.10). l. Elenco specie animali pericolosi (Decreto del ) (all. 23) m.decreto-legge 3 luglio 2003, n.159 (Aracnidi) n. Elenco personale esperto animali esotici (all. 24) Mappe della provincia con indicazione delle pendenze percorribili a piedi e con automezzi a due e quattro ruote motrici. Questo strumento ci permette di valutare immediatamente l esatta dislocazione sul territorio, il sistema viario che la serve, distanza da punti strategici etc e la Mappa georeferenziata dei siti di principale interesse anche al fine di coordinare la nostra attività con le altre autorità di protezione civile sono disponibili presso la sala operativa della protezione civile è inoltre in fase di elaborazione un sistema di georeferenziazione in ambito regionale con sistema GPS Linee d'intervento per gli operatori di Igiene degli Alimenti di origine animale: -Occorre conoscere le risorse che la zona offre nel caso sia necessario gestire in loco i bisogni della popolazione: la Sanità Animale può fornire il numero di animali maturi che potrebbero essere macellati, inoltre potrebbe essere indispensabile procedere alla macellazione d urgenza di capi gravemente feriti ma destinabili al consumo umano. -Individuare persone idonee all abbattimento e dissanguamento degli animali. -Conoscere il numero dei depositi alimenti di Origine Animale, delle celle frigo disponibili e dei mezzi di trasporto, con o senza cella frigo. -Formare gli addetti alla ristorazione al rispetto delle regole di igiene e prevenire tossinfezioni alimentari. -Conservare le carcasse animali con aspersione di sostanze anti-microbiche. -Conoscere la viabilità del territorio interessato e l'elenco dei mezzi idonei al trasporto di alimenti. Descrizione Del Piano 10/14

11 -Conoscere il numero dei centri cottura per fornitura pasti alla ristorazione collettiva e delle mense presenti (aziendali-scolastiche-assistenziali), che possono far fronte alle esigenze alimentari della popolazione colpita. Macellazione degli animali: le macellazioni degli animali, comprese le macellazioni d'urgenza di animali feriti, dovranno avvenire, se possibile, negli impianti di macellazione disponibili nelle zone circostanti la provincia di Prato, se ciò non è possibile ne opportuno in locali di fortuna opportunamente individuati preferendo i locali già destinati alla lavorazione delle carni. Mantenimento delle derrate di origine animale. -Immediatamente dopo un disastro è evento frequente l interruzione dell erogazione di energia elettrica, che può compromettere la catena del freddo con danni più o meno gravi alla conservazione degli alimenti. Serve una valutazione dello stato di conservazione degli alimenti e nel caso di alimenti non più commestibili andranno distrutti o destinati all alimentazione degli animali tal quale o previo trattamento opportuno da valutare di volta in volta secondo lo stato di conservazione dell alimento a disposizione (ai sensi del Regolamento 2002/1774/CE). -Gli alimenti ottenuti dalle macellazioni d'urgenza e quelli valutati ancora idonei dovranno essere trasportati a depositi frigoriferi per la loro conservazione a temperatura controllata e eventualmente da questi ai centri cottura allestiti in emergenza per la ristorazione collettiva della popolazione colpita dall'evento calamitoso. -Qualora non vi fossero strutture fisse potranno essere utilizzati i mezzi di trasporto dotati di sistema di refrigerazione. Fornitura di pasti caldi alla popolazione: - All interno di ogni singolo piano di protezione civile comunale dovrebbero essere riportati gli elenchi delle varie attività presenti sul territorio a cui può essere fatto riferimento. -Nel caso in cui non fosse possibile utilizzare nessuna struttura fissa, le strutture mobili devono avere almeno i requisiti minimi previsti dal Regolamento Comunale d Igiene per le Sagre. Formazione degli addetti: Gli addetti alla manipolazione degli alimenti devono avere la conoscenza delle regole dell igiene per evitare le più comuni contaminazioni alimentari. La formazione del personale nella pianificazione degli eventi di natura calamitosa rende più facile il lavoro al momento del verificarsi dell evento permettendo una risposta efficace. -Il personale addetto alla manipolazione degli alimenti deve aver partecipato a corsi di formazione almeno sulle buone prassi igieniche (il personale della veterinaria mette a disposizione la documentazione, ed è disponibile a partecipare ad eventi e corsi formativi o a prestare l'opera di formatore in corsi altrimenti organizzati). -Il consumo delle derrate alimentari di origine animale andrà programmato tenendo conto della tipologia dell alimento stesso e del suo maggiore o minore grado di deperibilità (ad esempio consumare prima carni bianche piuttosto che carni rosse, scongelato rispetto all alimento congelato ecc ). Sul sito dell'azienda USL 4 si trovano tutti gli strumenti da usare per ogni fase del Piano sottoforma di Allegati. Gli Allegati possono essere visualizzati e/o scaricati a seconda delle Descrizione Del Piano 11/14

12 necessità proprie di ciascuna emergenza direttamente da coloro che sono stati preventivamente autorizzati mediante l'utilizzo del proprio username e Password d'accesso del territorio della Toscana. a. Elenco depositi alimenti - Stabilimenti con Bollo CEE. (all.11) b. Elenco stabilimenti di macellazioni con abbattitori. (all. 12) c. Ricetta soluzione antimicrobica da utilizzare come conservante (all. 14) d. Elenco dei mezzi di trasporto alimenti. (all.13) e. Elenco centri cottura e mense presenti nel territorio. (all.15) 3.2. Dettaglio del terzo livello del Piano Verifica della disponibilità degli strumenti e dei mezzi necessari a rendere operativo lo studio e predisposizione della dotazione del materiale da fornire alle squadre operative in caso di attuazione del piano. Strumenti da usare: a. Schemi operativi (all.18) b. Elenco dotazione materiale da fornire alle squadre operative. (all. 19) Dettaglio degli Interventi nei Singoli Eventi EVENTO TERREMOTO Fare riferimento al DETTAGLIO DELLE LINEE D INTERVENTO PER GLI OPERATORI precedentemente esposte. EVENTO ALLUVIONALE Contrariamente al terremoto, l alluvione può essere a volte prevedibile e permettere l evacuazione delle persone e degli animali. Per questi ultimi si fa riferimento alla fase di preallarme del Piano della Protezione Civile Comunale per non intralciare lo sgombero delle persone che avviene nella fase di allarme. In caso di un evento alluvionale si ha alta mortalità dei capi di bestiame (soprattutto pollame e bassa corte), notevole danno dei foraggi e impossibilità di utilizzare almeno nella prima fase, veicoli ed attrezzature in dotazione e per questo si verificherà un aggravamento delle condizioni di salute degli animali e perdita di capi. Risulterà inoltre difficoltoso l interramento sul posto degli animali morti. Aumenta anche la possibilità che si verifichino smaltimenti abusivi di carcasse animali, anche utilizzando come discarica zone poco frequentate. Il controllo delle popolazioni di roditori e delle popolazioni di artropodi acquista notevole importanza nelle fasi successive dell evento. I roditori tendono a ritirarsi nelle zone asciutte, dove la loro concentrazione aumenta notevolmente. Contemporaneamente aumenta anche il pericolo di contaminazioni delle acque e pertanto di contrarre malattie trasmissibili come la leptospirosi. La promiscuità e l aumento del numero di animali spostati e concentrati può facilitare la trasmissione di malattie. EVENTO INQUINAMENTO AMBIENTALE-INDUSTRIALE In caso di evento inquinamento l area a rischio di incidente viene ad essere individuata tra i 3,0-3,5 Km di raggio rispetto agli impianti colpiti dall incidente. Devono, inoltre essere prese in Descrizione Del Piano 12/14

13 considerazione eventuali situazioni di pericolosità scaturite dal primo incidente su altri impianti industriali vicini (effetto domino). Su tale area vengono ad essere individuate tutte le attività veterinarie per queste specifiche emergenze. In primo luogo deve essere verificata la presenza di allevamenti sul territorio interessato e le sostanze tossiche coinvolte. Si procederà all allontanamento degli animali dalle aree interessate ed al ricovero degli stessi presso le strutture ricettive precedentemente individuate. Nel caso se ne rilevi la presenza si procederà allo smaltimento degli animali deceduti o di prodotti di origine animale contaminati tramite interramento nei siti cimiteriali precedentemente individuati, oppure tramite ditte autorizzate ai sensi del Reg. CEE 1774/02. Per il mantenimento degli animali sarà necessario approvvigionarsi di alimenti non contaminati e mantenere una sorveglianza epidemiologica sui fenomeni tossicologici che possono insorgere, eventualmente utilizzando anche controlli sierologici. EVENTO INCENDIO Anche in questa emergenza, come in quella del Terremoto, il servizio veterinario dovrà organizzare gli interventi fondamentali volti all assistenza del patrimonio zootecnico della zona coinvolta con l eventuale contributo anche dei Medici Veterinari liberi professionisti della zona ed eventuali macellazioni di urgenza; oltre agli altri già previsti precedentemente. Unica differenza rispetto all emergenza terremoto, è quella che per gli incendi può esistere (per alcune zone diverse, ma vicine, dal luogo è scaturito il fuoco), una fase di preallarme, nella quale è possibile considerare l eventuale spostamento degli animali. EVENTO FRANE Le Emergenze relative alle frane sono riconducibili ad eventuale isolamento di Frazioni abitative e/o allevamenti, con modalità d intervento già precedentemente enunciate; inoltre in fase di eventuale preallarme può rendersi possibile lo spostamento del bestiame ed il suo trasferimento in strutture recettive. 4. ALLEGATI Gli allegati sono disponibili nella versione WEB del piano ed accessibili ai soli operatori autorizzati, nel sito aziendale seguendo il percorso Sportello Unico della Prevenzione, Piani d emergenza, Piano per le Emergenze Veterinarie. I documenti sono i seguenti: Elenco anagrafe zootecnica ex 317/96 (all. 1- Elenco specie 317) con indicazione delle coordinate geografiche e del grado di occupazione di ogni singola struttura Elenco degli equini presenti (all.2- Censimento equini) Schema dei fabbisogni nutritivi e rilascio deiezioni degli animali da affezione e da reddito (all.4) Elenco cani di proprietà presenti per ogni singolo Comune, desumibili dagli elenchi dell anagrafe canina ( all. 5) Elenco pollame, conigli, animali di bassa corta e selvaggina. (all. 6 - Elenco specie 336/99) Allegati 13/14

14 Elenco mezzi di trasporto regolarmente autorizzati per il trasporto animali vivi delle varie specie (all Mezzi Autorizzati) Elenco delle rivendite di mangimi per animali (all. 7 - Rivendite di mangimi) Elenco dei fornitori di foraggio (all.8) Elenco ditte autorizzate ai sensi del Reg 2002/1774/CE (all. 9) Elenco dei siti cimiteriali (all.10) Elenco specie animali pericolosi (Decreto del ) (all. 23) DECRETO-LEGGE 3 luglio 2003, n.159 (Aracnidi) Elenco personale esperto animali esotici (all. 24) Elenco depositi alimenti - Stabilimenti con Bollo CEE. (all.11) Elenco stabilimenti di macellazioni con abbattitori. (all. 12) Ricetta soluzione antimicrobica da utilizzare come conservante (all. 14) Elenco dei mezzi di trasporto alimenti. (all.13) Elenco centri cottura e mense presenti nel territorio. (all.15) Schemi operativi (all.18) Elenco dotazione materiale da fornire alle squadre operative. (all. 19). Allegati 14/14

UTG-Prefettura Bari. Il Metodo AUGUSTUS. La Funzione 2. Nella Sala Operativa - CCS. Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione

UTG-Prefettura Bari. Il Metodo AUGUSTUS. La Funzione 2. Nella Sala Operativa - CCS. Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione UTG-Prefettura Bari Il Metodo AUGUSTUS La Funzione 2 Nella Sala Operativa - CCS Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione Le funzioni di supporto: SALA OPERATIVA CENTRO COORDINAMENTO

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

Alla stesura del piano ha partecipato il personale afferente all Unità Funzionale di sanità Pubblica Veterinaria di questa Azienda U.S.L.

Alla stesura del piano ha partecipato il personale afferente all Unità Funzionale di sanità Pubblica Veterinaria di questa Azienda U.S.L. Alla stesura del piano ha partecipato il personale afferente all Unità Funzionale di sanità Pubblica Veterinaria di questa Azienda U.S.L. Dr Antonio Barsanti Dr.ssa Marzia Marrai T.P.V. Luca Giorgetti

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE PER L ADOZIONE DI CANI RANDAGI RITROVATI SUL TERRITORIO COMUNALE

COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE PER L ADOZIONE DI CANI RANDAGI RITROVATI SUL TERRITORIO COMUNALE COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE PER L ADOZIONE DI CANI RANDAGI RITROVATI SUL TERRITORIO COMUNALE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 31 del 29.12.2015 1 INDICE

Dettagli

Data aggiornamento luglio 2011

Data aggiornamento luglio 2011 Data aggiornamento luglio 2011 PREMESSA E PROTOCOLLI OPERATIVI DEL PIANO D INTERVENTO NEL CAMPO DELLA SANITA PUBBLICA VETERINARIA IN CASO DI MACRO E MICRO EM DI NATURA NON EPIDEMICA. L Az.U.S.L. di Massa-Carrara

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURA OPERATIVA: RISCHIO GAS Versione 0.0 del 01.07.2011 Redazione a cura di: Corpo Polizia Municipale Reno-Galliera GENERALITA Evento: Guasto o rottura con

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

Comune di Valsavarenche. Inventario Beni Mobili ed Immobili. Regolamento

Comune di Valsavarenche. Inventario Beni Mobili ed Immobili. Regolamento Comune di Valsavarenche Inventario Beni Mobili ed Immobili Regolamento Indice Art. 1 Inventario dei Beni Mobili ed Immobili... pag. 3 Art. 2 Classificazione dei Beni... pag. 3 Art. 3 Inventario dei Beni

Dettagli

Salute. Roma, N. DGSA/VI/ - P Risposta al Foglio del N.

Salute. Roma, N. DGSA/VI/ - P Risposta al Foglio del N. Ministero Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEL FARMACO VETERINARIO UFFICIO VI N. DGSA/VI/ - P

Dettagli

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI Normalmente poco considerato nei cantieri. Tuttavia possono costituire fonte di innesco con conseguenze devastanti: - Uso fiamme libere per operazioni di impermeabilizzazioni

Dettagli

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO Elaborata a cura del U.N.U.C.I. Gruppo Provinciale Protezione Civile Ten. F. MESSINA Non dobbiamo mai dare per scontato che a risolvere i nostri problemi siano sempre

Dettagli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

Servizio Sanitario Urgenza Emergenza 118 Medicina delle catastrofi

Servizio Sanitario Urgenza Emergenza 118 Medicina delle catastrofi Servizio Sanitario Urgenza Emergenza 118 Medicina delle catastrofi Contenuti Il ruolo del SSUEm 118 nel sistema di protezione civile La Funzione 2 Sanità Interazione dell'intervento sanitario con gli altri

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Cenni di Legislazione sanitaria della selvaggina. Valerio Giaccone

Cenni di Legislazione sanitaria della selvaggina. Valerio Giaccone Cenni di Legislazione sanitaria della selvaggina Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria, Università Padova Le regole contenute nel Regolamento CE 853

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

PROCEDURA. Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DURANTE LE EMERGENZE

PROCEDURA. Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DURANTE LE EMERGENZE Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile Stesura Bozza: Maggio 2001 (Gruppo di Lavoro S. Rocco + CRI di Lodi) 1 Verifica: 13 Ottobre 2001 PROCEDURA GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

Denominazione Corso:

Denominazione Corso: CODICE: 254 Addetto all approvvigionamento della cucina, conservazione delle materie prime e realizzazione di preparazioni di base Opera nelle diverse aziende della ristorazione commerciale e collettiva.

Dettagli

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Regolamenti Linee guida europee Linee guida nazionali Documenti SANCO Linee guida regionali Vecchia normativa

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI

IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI I docenti non possono mettere a repentaglio la sicurezza degli alunni e devono pertanto: sorvegliare gli alunni conoscere e informare gli alunni loro affidati sulle

Dettagli

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO TITOLO II CATTURA CANI VAGANTI

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO TITOLO II CATTURA CANI VAGANTI REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO Art. 1 - Finalità. Art. 2 - Oggetto del Regolamento. Art. 3 - Definizioni e principi generali.

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in

Dettagli

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA

Dettagli

Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010. In emergenza

Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010. In emergenza Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010 In emergenza I Volontari CRI Impegnati anche nel Sociale? SI! Prevenire e lenire le sofferenze delle persone, rispettare la

Dettagli

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

COMUNE DI MOGORO PROVINCIA DI ORISTANO

COMUNE DI MOGORO PROVINCIA DI ORISTANO COMUNE DI MOGORO PROVINCIA DI ORISTANO CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO REGALA UNA CASA A UN AMICO A 4 ZAMPE Approvato con deliberazione della G.C. n. 32 del 05.04.2016 1/5 Art.1 - Finalità La

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA PROCEDURE ORGANIZZATIVE PER IL PRIMO SOCCORSO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del

Dettagli

Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA

Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA INDICE Premessa CAPO 1: UNITA DI CRISI 1.1 Unità di crisi della Regione Toscana

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali

Dettagli

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA COMUNALE STRUTTURA E FUNZIONI DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) Comune di: ATESSA

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA COMUNALE STRUTTURA E FUNZIONI DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) Comune di: ATESSA Comune di: ATESSA PREMESSA Il Sindaco in qualità di autorità di protezione civile, per la direzione ed il coordinamento del servizio di soccorso e assistenza alla popolazione, si avvale della struttura

Dettagli

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi H A C C P Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo) rappresenta uno strumento operativo per l'analisi dei rischi che caratterizzano

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento. REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato

Dettagli

PS04 GESTIONE INGRESSO VISITATORI

PS04 GESTIONE INGRESSO VISITATORI 1/7 Responsabilità Settore Nominativo Firma Redazione SPAQU Bottaccio Verifica FURU Salinari Verifica DQAS Pergolotti Verifica UFIA Puddu Verifica Process Owner FUAAG De Santis Autorizzazione DIRGEN Coletti

Dettagli

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto

Dettagli

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO DPSS Dipartimento di Psicologia dello Come accedere ai laboratori del DPSS GUIDA RAPIDA 1. Scaricare e compilare la " Scheda di accesso ai corsi per i frequentatori dei laboratori" 2. Accedere a: https://elearning.unipd.it/servizioformazione/

Dettagli

Collaborazione con aziende terze:

Collaborazione con aziende terze: Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

DISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI MOBILI DEL COMUNE DI CASTENASO

DISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI MOBILI DEL COMUNE DI CASTENASO DISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI MOBILI DEL COMUNE DI CASTENASO Allegato alla delibera di Giunta Comunale n. del. Disposizioni per la gestione dell inventario del Comune di Castenaso

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SPESA FACILE

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SPESA FACILE UNIONE COMUNI DEL BASSO VICENTINO Alonte, Asigliano Veneto, Orgiano, Pojana Maggiore REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SPESA FACILE Approvato con deliberazione C. U. n. 13 del 30/09/2008 Art. 1 Oggetto del servizio

Dettagli

Procedura : PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI

Procedura : PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI IPSSEOA Michelangelo Buonarroti - Fiuggi - Procedura del Sistema di Gestione della Qualità PGE 02 Rev. 01 del 23.03.2012 Procedura : PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI ELENCO REVISIONI

Dettagli

PROCEDURA. Gestione del processo di radioprotezione per personale esterno all AOU Careggi esposto a radiazioni ionizzanti SOMMARIO 1. SCOPO...

PROCEDURA. Gestione del processo di radioprotezione per personale esterno all AOU Careggi esposto a radiazioni ionizzanti SOMMARIO 1. SCOPO... SOMMARIO 1. SCOPO... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 3. RIFERIMENTI... 2 4. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI... 3 5. RESPONSABILITÀ... 3 6. MODALITÀ OPERATIVE... 4 6.1. VALUTAZIONE DELLA RICHIESTA... 4 6.2.

Dettagli

ESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

ESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO ESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI NEL LICEO Si riportano, quale esempio e non esaustivi,

Dettagli

preallerta N COSA CHI DOCUMENTI NOTE Avvisa il Sindaco e il Responsabile del Centro Operativo responsabile dichiarazione stato preallerta

preallerta N COSA CHI DOCUMENTI NOTE Avvisa il Sindaco e il Responsabile del Centro Operativo responsabile dichiarazione stato preallerta RISCIO FRANA preallerta Ricezione avviso Funzionario Avvisa il Sindaco e il del Centro Operativo responsabile Comunale 1 Dichiarazione stato preallerta Lo stato di preallerta può essere dichiarato dichiarazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE C O M U N E D I B A Z Z A N O REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n.104 del28/11/2011 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2- Registro comunale delle associazioni

Dettagli

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,

Dettagli

I rifiuti speciali e pericolosi nel contesto universitario: principali aspetti legati alla corretta gestione

I rifiuti speciali e pericolosi nel contesto universitario: principali aspetti legati alla corretta gestione I rifiuti speciali e pericolosi nel contesto universitario: principali aspetti legati alla corretta gestione I rifiuti derivanti dalle attività didattiche, sperimentali e di ricerca Università degli Studi

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务

食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 食 品 加 工 经 营 者 的 责 任 与 义 务 Responsabilità degli operatori del settore alimentarer Guangxi University LIU Xiaoling 1 Da dove viene il cibo? dal campo alla tavola Sale processing Desk Breeding Slaughter Transportation

Dettagli

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico

Dettagli

MANUALE QUALITÀ - PROCEDURE

MANUALE QUALITÀ - PROCEDURE 1 10/10/2010 1 5 INDICE.1 SCOPO.2 GENERALITÀ.3 MODALITÀ OPERATIVE.4 RESPONSABILITÀ.5 DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO.6 DISTRIBUZIONE Preparato da Sergio Pischiottin Approvato da Direzione Alessandro Infanti

Dettagli

I.I.S. Marconi-Guarasci Tel. 0984.481317 Fax 0984 38804 98104070788 - UFPA4M - CSIS073004 e - mail csis073004@istruzione.it

I.I.S. Marconi-Guarasci Tel. 0984.481317 Fax 0984 38804 98104070788 - UFPA4M - CSIS073004 e - mail csis073004@istruzione.it I.I.S. Marconi-Guarasci Via degli Stadi, snc 87100 COSENZA Tel. 0984.481317 Fax 0984 38804 Codice Fiscale 98104070788 - Cod. Ufficio Univoco:UFPA4M - Codice Meccanografico CSIS073004 e-mail csis073004@istruzione.it

Dettagli

Azienda USL 2 Lucca. Dipartimento di Prevenzione U. F. Sicurezza Alimentare e Nutrizione. Responsabile: Dr. Marco Marcucci

Azienda USL 2 Lucca. Dipartimento di Prevenzione U. F. Sicurezza Alimentare e Nutrizione. Responsabile: Dr. Marco Marcucci Azienda USL 2 Lucca Dipartimento di Prevenzione U. F. Sicurezza Alimentare e Nutrizione Responsabile: Dr. Marco Marcucci OBIETTIVI E MISSION DELL UNITA FUNZIONALE DI SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONE controllo

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

Procedura Operativa: ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE

Procedura Operativa: ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE Procedura Operativa: ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE Al verificarsi di un evento a carattere sovracomunale (Tipo B), o di un evento che interessa un singolo Comune ma che il Comune stesso

Dettagli

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.25 DEL 29.05.2010 1 Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 - Finalità del servizio

Dettagli

Portale Acqua e Salute

Portale Acqua e Salute Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Portale Acqua e Salute Liana Gramaccioni 23/06/2008 Roma Liana Gramaccioni Portale Acqua e Salute L acqua è il bene strategico del terzo millennio.

Dettagli

Regione Toscana A.U.S.L. n 6 - Livorno Dipartimento di Prevenzione U. F. Sanità Pubblica Veterinaria. Data aggiornamento 01/05/2006

Regione Toscana A.U.S.L. n 6 - Livorno Dipartimento di Prevenzione U. F. Sanità Pubblica Veterinaria. Data aggiornamento 01/05/2006 Regione Toscana A.U.S.L. n 6 - Livorno Dipartimento di Prevenzione U. F. Sanità Pubblica Veterinaria Data aggiornamento 01/05/2006 PREMESSA E PROTOCOLLI OPERATIVI DEL PIANO D INTERVENTO NEL CAMPO DELLA

Dettagli

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 Deliberazione legislativa n. 58/2013 2 Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 1. L articolo 2 della legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma

Dettagli

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DEL LUOGO DI LAVORO E MISURE ADOTTATE PER ELIMINARE LE INTERFERENZE (L.123/07 - art. 26 del D.Lgs. 81/08) STAZIONE APPALTANTE:

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Lavori Pubblici Mobilità Urbana e Ambiente DIRETTORE PAGLIARINI ing. MARCO Numero di registro Data dell'atto 1579 21/10/2015 Oggetto : Approvazione per l'anno

Dettagli

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO?

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO? Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione UNITA FUNZIONALE VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE DI COSA CI OCCUPIAMO? Ambito igiene degli alimenti e sicurezza alimentare Controllo igienico sanitario

Dettagli

Piano Comunale di Protezione Civile

Piano Comunale di Protezione Civile MODELLO D INTERVENTO B/6.5 Rischio antropico e residuo Paralisi traffico automobilistico collegato alla chiusura della viabilità autostradale EVENTO PREVEDIBILE E NON La Paralisi del traffico automobilistico

Dettagli

Procedura per la richiesta di diete speciali As 2014/15

Procedura per la richiesta di diete speciali As 2014/15 DIREZIONE SANITARIA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO SERVIZIO IGIENE E PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI VITA Procedura per la richiesta di diete speciali As 2014/15 La procedura relativa alla formulazione

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE INDICE Scopo...2 Generalità...2 Mansionario Reperibile...3 Principi generali...3 Mansioni...3 Procedura Attivazione...3 Procedura reperibile... 12 Schede Segnalazione Criticità... 17 Schede Danni Ente

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di OSTRA NOTIFICA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

CONSORZIO DI BONIFICA DEL TEVERE E AGRO ROMANO. Servizio di Prevenzione e Protezione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro

CONSORZIO DI BONIFICA DEL TEVERE E AGRO ROMANO. Servizio di Prevenzione e Protezione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche e integrazioni Rappresentante legale FEDERICA LOPEZ Responsabile del servizio di prevenzione e protezione NICOLA RICCIO Timbro e firma Timbro e firma SCHEDA

Dettagli

Corsi di formazione Haccp

Corsi di formazione Haccp Corsi di formazione Haccp La Normativa HACCP o Autocontrollo alimentare disciplina le regole di igiene nei luoghi di lavoro ove si preparano, si immagazzinano o si distribuiscono alimenti o bevande. Il

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

LEZIONE COMPORTAMENTI IN EMERGENZA

LEZIONE COMPORTAMENTI IN EMERGENZA LEZIONE DI COMPORTAMENTI IN EMERGENZA TECNICHE DI SALVATAGGIO Sette fasi di un intervento di soccorso Fase 1 Assumere il controllo della situazione Fase 2 Agire con prudenza Fase 3 Provvedere immediatamente

Dettagli

SIMT-POS 043 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA ED AZIONI CORRETTIVE

SIMT-POS 043 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA ED AZIONI CORRETTIVE 1 Prima Stesura Data:15-02-2014 Redattori: Gasbarri - Rizzo SIMT-POS 043 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA ED AZIONI CORRETTIVE Indice 1 SCOPO... 2 2 CAMPO D APPLICAZIONE... 2 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO...

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04 e D.G.R. n. 275 del 16.05.

DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04 e D.G.R. n. 275 del 16.05. Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell Azienda USL per il tramite del Comune di DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 Regolamento CE n. 852/04

Dettagli

Funzione Commessa Tipo Rev. 00 Numero Progressivo

Funzione Commessa Tipo Rev. 00 Numero Progressivo Il sistema informatico prevede la firma elettronica pertanto l'indicazione delle strutture e dei nominativi delle persone associate certifica l'avvenuto controllo. Elaborato del 29/09/2015 Pag. 1 di 6

Dettagli

Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati

Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Ufficio II Igiene generale degli alimenti Roma CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Organizzazione

Dettagli

Procedura Gestione Settore Manutenzione

Procedura Gestione Settore Manutenzione Gestione Settore Manutenzione 7 Pag. 1 di 6 Rev. 00 del 30-03-2010 SOMMARIO 1. Scopo 2. Generalità 3. Applicabilità 4. Termini e Definizioni 5. Riferimenti 6. Responsabilità ed Aggiornamento 7. Modalità

Dettagli

MISURE DI EVACUAZIONE PER LA SEZIONE INFN DI MILANO RELATIVAMENTE AL LABORATORIO LASA REGOLAMENTO

MISURE DI EVACUAZIONE PER LA SEZIONE INFN DI MILANO RELATIVAMENTE AL LABORATORIO LASA REGOLAMENTO MISURE DI EVACUAZIONE PER LA SEZIONE INFN DI MILANO RELATIVAMENTE AL LABORATORIO LASA REGOLAMENTO Qualora si verichi un incidente tale da rendere necessario l abbandono cautelativo dell edificio (p. es.

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Direzione Sanità Settore Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti ALLEGATO 1 LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Il Reg.

Dettagli