Alla stesura del piano ha partecipato il personale afferente all Unità Funzionale di sanità Pubblica Veterinaria di questa Azienda U.S.L.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Alla stesura del piano ha partecipato il personale afferente all Unità Funzionale di sanità Pubblica Veterinaria di questa Azienda U.S.L."

Transcript

1 Alla stesura del piano ha partecipato il personale afferente all Unità Funzionale di sanità Pubblica Veterinaria di questa Azienda U.S.L. Dr Antonio Barsanti Dr.ssa Marzia Marrai T.P.V. Luca Giorgetti La Prevenzione : per non farsi trovare IMPREPARATI all Evento Calamitoso!!

2 Introduzione PREMESSA IL TERRITORIO Il territorio dell ASL12 Versilia è stato suddiviso in tre zone corrispondenti all'incirca alle aree geografiche per le quali sono individuabili macroemergenze (rischio idrogeologico) comprensive dei comuni : Alta Versilia-Versilia Nord : Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema Versilia Sud : Viareggio, Massarosa Camaiore Il metodo di preparazione del piano si articola su tre fasi Successive: I Fase Raccolta bibliografica relativa a : Legislazione Nazionale (legge 225/92; D.lgs 300/99) Piani Augustus e Romeo della Protezione Civile Piano Provinciale e Comunali di Protezione Civile Piano aziendale gestione emergenze Linee Guida del Ministero in materia Pubblicazioni e studi del settore Atti del CEMEC Carte IGM della zona con dettaglio 1:5000 Studio ed Analisi degli atti raccolti.

3 II Fase a) Valutazione delle possibili linee di intervento tenuto conto delle linee guida della protezione civile in ambito veterinario. b) Suddivisione e classificazione dell intervento nelle aree di competenza veterinaria: a. Sanità animale; b. Igiene degli alimenti di origine animale; c. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. III Fase 1) Ricerca sia comparativa sia sperimentale degli strumenti e dei mezzi necessari a rendere operativo lo studio. 2) Predisposizione delle dotazioni del materiale da fornire alle squadre veterinarie. 3) Stesura di schede operative sintetiche che presentino la seguenti caratteristiche : fornire input immediati sulle modalità operative semplici e immediati consultabili da chiunque 4) Confronto con gli organi della Protezione Civile e tutte le altre figure che a qualsiasi livello prendono parte al Piano Provinciale di Protezione Civile. 5) Integrazione dello studio nel Piano in questione con il Piano aziendale ed extra ospedaliero e con quello di Protezione Civile.

4 direttamente impostato con l Unità di Crisi dell ASL ed eventualmente Alluvioni Terremoti Inquinamenti Ambientali Industriali Incendi di vaste proporzioni Frane e Smottamenti imponenti Eventi bellici, black-out etc.. con il Responsabile della funzione 2 c/o il C.O.C. o C.O.M.* attivati. Al verificarsi dell emergenza sarà subito attivato il Personale Veterinario in reperibilità che successivamente dovrà anche fare riferimento al Referente Aziendale per il Piano in oggetto ed i Referenti delle singole zone individuati, vengono attivate le squadre veterinarie composte da personale misto per gli interventi sul territorio secondo le linee d intervento programmate. *Centro operativo comunale, Centro operativo misto Il rapporto tra gli operatori aziendali della Veterinaria, al verificarsi di uno dei sopradescritti eventi, con l attivazione conseguente della Protezione Civile, deve essere

5 Dettaglio della II Fase Linee di intervento per gli operatori della SANITA ANIMALE IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Individuazione delle aree d intervento approvvigionamento e di scorta di ogni singola azienda. c) occorre tenere conto che in caso di calamità naturali alcune zone (piccoli borghi, o anche interi paesi) possono rimanere isolati date le pessime condizioni di viabilità. In questi casi dobbiamo organizzare sul posto approntando sistemi che facciano fronte fino all arrivo degli aiuti esterni della Protezione civile. 1) Nel caso si debbano allestire stalle comuni non lontane dai centri zootecnici colpiti. Nel raggruppare gli animali si dovrà tener conto di: a) e necessario conoscere il patrimonio zootecnico totale, la localizzazione delle aziende e la loro distanza dalle vie di comunicazione, il patrimonio zootecnico di ogni singola azienda, la densità dell occupazione degli allevamenti. b) di fondamentale importanza è inoltre valutare fabbisogni alimentari delle diverse specie animali tenendo conto del grado di Stato Sanitario del Bestiame, qualifica degli allevamenti di provenienza (profilassi di stato per T.B.C.-Br-L.B.E.). Caratteristiche etologiche delle diverse specie, in relazione soprattutto al benessere animale.

6 Per quanto riguarda i bovini-ovicaprini occorre dividere gli animali in mungitura dagli animali in asciutta, e garantire le due mungiture nell arco delle dodici ore per evitare problemi sanitari alle mammelle. Nel caso in cui la situazione non ne consenta la lavorazione, si dovrà disporre l invio del latte a centri di raccolta e conservazione, oppure l utilizzazione per uso zootecnico o la sua distruzione in azienda come previsto dalla normativa (Reg. CE1774/2002) 2) L assistenza zooiatrica deve essere garantita ed estesa a tutti gli allevamenti con l aiuto anche dei veterinari liberi professionisti già operanti sul territorio. Il fine dell assistenza zooiatrica è la cura degli animali ma una conseguenza di quest opera è con certezza l azione d incoraggiamento fatta agli allevatori a mantenere il proprio posto nell agricoltura dissuadendoli dall idea di abbandonare il territorio e gli animali. In casi particolari sarebbe opportuno programmare delle campagne di vaccinazioni per la prevenzione di alcune patologie degli animali da reddito che rischiano di diffondersi in modo incontrollato in particolari condizioni di emergenza da valutare caso per caso. 3)In caso di calamità naturale il numero dei cani abbandonati e randagi aumenta notevolmente, per la lotta al randagismo dobbiamo fin d ora sapere il numero dei cani presenti nella zona. Laddove le strutture esistenti (canili sanitari e canili rifugio) si saturassero occorre individuare un sito/i da destinare a canile. La gestione di queste strutture può essere affidata per la custodia ed il governo a personale volontario preventivamente formato. 4) Di grande importanza è anche sapere il numero dei mezzi autorizzati al trasporto degli animali vivi. Questi mezzi potranno in

7 caso di necessità essere precettati e messi a disposizione dell autorità competente. 5) Avere un quadro chiaro del numero di rivendite di mangimi per animali, e sapere quali sono i rifornitori esterni di foraggio e i depositi presso le aziende costituisce un valido mezzo in caso di bisogno. 6)Individuazione dei siti cimiteriali,possibilmente per ogni singolo comune destinati all interramento delle carcasse. 7) Avere l elenco delle ditte autorizzate al trasporto e degli impianti di smaltimento dei sottoprodotti di origine animale Reg. CEE 1774/02 (cat ). Strumenti da usare: Elenco anagrafe zootecnica per comune. Elenco stalle individuate come recettive. Schema dei fabbisogni nutritivi degli animali da reddito. Numero cani di proprietà presenti per ogni singolo Comune, desumibili dagli elenchi dell anagrafe canina. Elenco allevamenti animali da cortile, allevamenti selvaggina. Mappatura su carta IGM 1:25000 con individuazione visiva per ogni singola azienda (individuata con colori diversi in base al numero di animali presenti) (in attesa di un sistema di georeferenziazione informatico). A disposizione presso il Servizio Veterinario. Questo strumento ci permette di valutare immediatamente l esatta dislocazione sul territorio, il sistema viario che la serve, distanza da punti strategici etc.. Elenco mezzi di trasporto regolarmente autorizzati per il trasporto animali vivi delle varie specie. Elenco delle rivendite di mangimi per animali in Zona e Piana di Lucca. Elenco dei rivenditori e/o depositi di foraggio.

8 Elenco ditte autorizzate Reg. 1774/02 operanti sul territorio. Siti cimiteriali. Elenco ditte autorizzate alla disinfestazione e derattizzazione. Elenco macchine di mungitura mobili. Linee di intervento per gli operatori dell Area IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Individuazione delle aree d intervento. Anche in questi settore è necessario conoscere la distribuzione degli impianti sul territorio anche nell eventualità che si renda necessario per lo meno in un primo momento gestire l area interessata come una zona autarchica. Dal censimento del patrimonio zootecnico possiamo estrapolare il numero di animali maturi che eventualmente potrebbero essere macellati per il fabbisogno di carne della popolazione all interno dei mattatoi presenti. In situazioni di emergenza può rendersi indispensabile procedere alla macellazione d urgenza dei capi feriti gravemente ma destinati al consumo umano. Le macellazioni possono avvenire in locali di fortuna, o nel caso esistano, impianti di macellazione attivi o anche non operanti, non eccessivamente lontani dalla zona colpita. Indispensabile è inoltre conoscere il numero dei depositi all ingrosso di generi alimentari, sapere quante celle frigo sono disponibili compresi i mezzi di trasporto di alimenti, con o senza cella frigo. Immediatamente dopo un disastro e frequente l interruzione dell erogazione di energia elettrica, questo compromette la catena del freddo con danni più o meno gravi alla conservazione degli alimenti. Gli alimenti non più commestibili risultanti dall interruzione dell energia elettrica andranno distrutti o destinati all alimentazione animale. In condizioni di emergenza è possibile conservare le carcasse animali con aspersione di sostanze anti - microbiche.

9 E strategico conoscere quante mense aziendali o scolastiche sono presenti e sono i ristoranti con ampia capacità recettiva per poter eventualmente indirizzare la popolazione colpita. All interno di ogni singolo piano di protezione civile comunale sono riportate gli elenchi delle varie attività presenti all interno del Comune cui possiamo far riferimento. Nello scenario in cui non fosse possibile utilizzare nessuna struttura fissa, le strutture mobili devono avere almeno i requisiti minimi previsti dal Protocollo Aziendale per le Sagre e conseguenti regolamenti d igiene comunali. Gli addetti alla manipolazione degli alimenti dovrebbero essere in possesso delle conoscenze delle regole dell igiene per evitare le più comuni contaminazioni alimentari. Riteniamo di fondamentale importanza quindi la formazione preventiva del personale volontario addetto alla manipolazione degli alimenti. La formazione del personale nella pianificazione degli eventi di natura calamitosa rende più facile il lavoro al momento del verificarsi dell evento permettendo una più efficiente risposta alla popolazione. Gli interventi individuati andranno opportunamente pianificati in stretta collaborazione con le Unità Funzionali di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e di Sanità Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale. La programmazione del consumo delle derrate alimentari di origine animale dovrà avvenire tenendo conto della tipologia dell alimento stesso e del suo maggiore o minore grado di deperibilità. In particolare per quanto riguarda gli eventi alluvionali bisogna far fronte alle contaminazioni di alimenti di origine animale o perché direttamente esposti all acqua ed al fango o perché sottoposti ad interruzioni della catena del freddo.

10 Nel primo caso se alimenti protetti verificare le condizioni dell imballo e destinare di conseguenza. Se non protetti e contaminati e comunque con possibilità di contaminazione devono essere distrutti o comunque esclusi dalla commercializzazione (salvo verifica con campionamento previo sequestro). Per l interruzione della catena del freddo si fa riferimento a quanto esposto precedentemente in questo capitolo. Strumenti da usare: Elenco depositi all ingrosso. Elenco stabilimenti di macellazioni. Elenco dei mezzi di trasporto. Ricetta della soluzione antimicrobica da utlizzare come conservante. Elenco mense presenti nel territorio. Regolamento delle Sagre adottato dal Dipartimento della Prevenzione della Asl 12. DETTAGLIO DEL TERZO LIVELLO. Strumenti da usare: a) Schemi operativi b) Elenco dotazione del materiale da fornire alle squadre veterinarie. Lista Allegati 1- Elenco Aziende zootecniche per comune. 2- Stalle Recettive. 3- Mappatura su Carta IGM ( in allestimento software di georeferenziazione) 4- Schema Fabbisogni Nutritivi Animali da reddito e dimensionamento ricoveri. 5- Elenco Ditte Autorizzate Disinfestazione e Derattizzazione. 6- Rivendite Mangimi. 7- Rivenditori e/o depositi di foraggio.

11 8- Impianti trattamento rifiuti o.a. autorizzati Reg.CE 1774/ Ditte Autorizzate Reg. Cee 1774/02.EXTRA USL 10- Siti Cimiteriali 11-Depositi All Ingrosso di Alimentari. 12-Stabilimenti di macellazione (funzionanti e no) 13-Mezzi di Trasporto di Alimenti di Or. An. 14-Ditte trasporto latte extra ASL 15-Ricetta Soluzione Antimicrobica. 16-Elenco punti di ristorazione collettiva 17-Protocollo Sagre ASL12 18-Impianti di mungitura mobili. 19-Schema fase operativa. 20-Materiale in dotazione Squadre Veterinarie. 21-Mezzi di Trasporto Animali Vivi 22-Elenco specie Animali Pericolosi di cui al Decr.19/04/ Personale Esperto in Animali Esotici 24-Elenco abbattitori. 25-Bozza ordinanza interramento

12 Morie Ittiofauna. Segnalazione moria Per quanto riguarda eventuali microemergenze quali: Morie ittiofauna. Spiaggiamento animali marini Incidente stradale con coinvolgimento di automezzi trasporto bestiame. Animali ad uso zootecnico,domestici ed esotici sfuggiti al controllo del detentore. Improvvisa morte accidentale (folgorazione ecc. ecc.) di un consistente numero di animali. improvviso e prolungato black aut riguardante una vasta zona che coinvolge impianti di conservazione alimenti a temperatura controllata. Incidente stradale con coinvolgimento automezzi trasporto alimenti di origine animale a temperatura controllata. - Attivazione ASL12 U.F.Sanità Pubblica Veterinaria Centralino ARPAT Pietrasanta rep.feriale rep.festiva Polizia Provinciale (centralino) Ente Parco Migliarino S.Rossore Massaciuccoli Sopralluogo prelievo eventuali campioni, invio a IZS refrigerati nelle 24 h Valutazione se necessario recupero esemplari morti Eventuale recupero esemplari morti : Lago Massaciuccoli pescatori di professione Bianchi Roberto Consorzio Bonifica Destinazione distruzione c/o impianto autorizzato Reg. CE1774/02 Emissioni eventuali ordinanze di divieto di pesca e/o balneazione (vedi allegati) ame. Monitoraggio per il ritiro delle ordinanze, Piano concordato con ARPAT e IZS

13 Spiaggiamento animali marini Segnalazione da parte dell utenza Attivazione Capitaneria di Porto Pronto intervento 1530 Emergenze Centralino Centro Studi Cetacei Dr.a Cecilia Volpi Zoological Museum "La Specola" University of Florence tel fax ******************************************* ASL12 U.F.Sanità Pubblica Veterinaria Centralino Asl 12 Versilia sopralluogo Incidente stradale con coinvolgimento di automezzi di trasporto. ARRIVO SEGNALAZIONE da: - Polizia Stradale - Polizia Municipale - S.A.L.T. (Soc.Autostrade) tel Attivazione Medico Veterinario Operatore tecnico Tecnico della prevenzione sopralluogo Animali morti Destinazione distruzione c/o impianto autorizzato Reg. CE1774/02 Campo cimiteriale (ordinanza interramento) Per bovini superiori ai 24 mesi si procede al prelievo del midollo allungato per test B.S.E. (previa valutazione delle priorità) Possibili Destinazioni animale morto I.Z.S per necroscopia e prelievo materiale Distruzione incenerimento in impianto autorizzato Interramento (deroghe art.24 reg.1774/2002) Trasferimento a Museo (deroghe previste art 23 c.1 p.to b Reg.1774/2002 per tassidermia e finalità scientifiche) Animali Vivi Cattura e trasferimento su altro automezzo autorizzato (vedi caso successivo) Terapia (vedi lista stalle recettive, liberi professionisti) Macellazione d urgenza Abbattimento (vedi p.to precedente) animale vivo C.S.C. per trasporto

14 Animali ad uso zootecnico,domestici ed esotici sfuggiti al controllo del detentore. Segnalazione da parte dell Utenza Attivazione Polizia Municipale o Polizia di Stato In caso di Fauna Selvatica attivazione Polizia Provinciale Improvvisa morte accidentale (folgorazione ecc. ecc.) di un consistente numero di animali. improvviso e prolungato black aut riguardante una vasta zona che coinvolge impianti di conservazione alimenti a temperatura controllata. Incidente stradale con coinvolgimento automezzi trasporto alimenti di origine animale a temperatura controllata. Attivazione Medico Veterinario Operatore tecnico addetto a telenarcosi (vedi prot.sedazione) Arrivo segnalazione Attivazione Medico Veterinario Operatore tecnico Tecnico della prevenzione Vedi sopra I medici veterinari e gli operatori di vigilanza cui fare riferimento per le microemergenze sono in orario diurno presso la sede a Viareggio tel 0584/ fax 0584/ , in orario di pronta disponibilità (dalle ore19,00 alle ore 7,00 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle ore13,00 alle ore 7,00 del lunedì mattina, tutta la giornata nei festivi) sono rintracciabili tramite centralino 0584/6051

Data aggiornamento luglio 2011

Data aggiornamento luglio 2011 Data aggiornamento luglio 2011 PREMESSA E PROTOCOLLI OPERATIVI DEL PIANO D INTERVENTO NEL CAMPO DELLA SANITA PUBBLICA VETERINARIA IN CASO DI MACRO E MICRO EM DI NATURA NON EPIDEMICA. L Az.U.S.L. di Massa-Carrara

Dettagli

Codice aziendale: 08003PEM01 Codice regionale: AZ041

Codice aziendale: 08003PEM01 Codice regionale: AZ041 . AZIENDA USL 4 PRATO.. Piano per le Macro Emergenze di natura non epidemica. Codice aziendale: 08003PEM01 Codice regionale: AZ041 Data di applicazione: 15/04/2006 Revisione: 0 Requisiti deliberazione

Dettagli

UTG-Prefettura Bari. Il Metodo AUGUSTUS. La Funzione 2. Nella Sala Operativa - CCS. Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione

UTG-Prefettura Bari. Il Metodo AUGUSTUS. La Funzione 2. Nella Sala Operativa - CCS. Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione UTG-Prefettura Bari Il Metodo AUGUSTUS La Funzione 2 Nella Sala Operativa - CCS Brevi note riassuntive sui compiti del responsabile della funzione Le funzioni di supporto: SALA OPERATIVA CENTRO COORDINAMENTO

Dettagli

Regione Toscana A.U.S.L. n 6 - Livorno Dipartimento di Prevenzione U. F. Sanità Pubblica Veterinaria. Data aggiornamento 01/05/2006

Regione Toscana A.U.S.L. n 6 - Livorno Dipartimento di Prevenzione U. F. Sanità Pubblica Veterinaria. Data aggiornamento 01/05/2006 Regione Toscana A.U.S.L. n 6 - Livorno Dipartimento di Prevenzione U. F. Sanità Pubblica Veterinaria Data aggiornamento 01/05/2006 PREMESSA E PROTOCOLLI OPERATIVI DEL PIANO D INTERVENTO NEL CAMPO DELLA

Dettagli

Cenni di Legislazione sanitaria della selvaggina. Valerio Giaccone

Cenni di Legislazione sanitaria della selvaggina. Valerio Giaccone Cenni di Legislazione sanitaria della selvaggina Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria, Università Padova Le regole contenute nel Regolamento CE 853

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO TITOLO II CATTURA CANI VAGANTI

REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO TITOLO II CATTURA CANI VAGANTI REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI ACCALAPPIATURA CANI E GESTIONE DEL CANILE COMUNALE. INDICE TITOLO I FINALITA E OGGETTO Art. 1 - Finalità. Art. 2 - Oggetto del Regolamento. Art. 3 - Definizioni e principi generali.

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE L 16/46 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 20.1.2005 REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE del 19 gennaio 2005 che attua il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

ASL Caserta -Dipartimento di Sanità pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare PUBBLICAZIONE AI SENSI ART. 25 D.LGS. 33/2013 CONTROLLI IMPRESE

ASL Caserta -Dipartimento di Sanità pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare PUBBLICAZIONE AI SENSI ART. 25 D.LGS. 33/2013 CONTROLLI IMPRESE Coltivazioni (orticole in pieno campo, orticole in serra, cereali, leguminose, industriali,foraggere ) Decisione CE 2007/363 ;Reg. CE 183/05 degli Alimenti e Nutrizione Allevament apistici riferimento.

Dettagli

COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE PER L ADOZIONE DI CANI RANDAGI RITROVATI SUL TERRITORIO COMUNALE

COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE PER L ADOZIONE DI CANI RANDAGI RITROVATI SUL TERRITORIO COMUNALE COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE PER L ADOZIONE DI CANI RANDAGI RITROVATI SUL TERRITORIO COMUNALE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 31 del 29.12.2015 1 INDICE

Dettagli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA 1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 Deliberazione legislativa n. 58/2013 2 Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 1. L articolo 2 della legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere

Dettagli

COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 41 DEL 22/12/2010 MODIFICATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO

Dettagli

da spreco a opportunità la gestione degli avanzi nelle ristorazione scolastica

da spreco a opportunità la gestione degli avanzi nelle ristorazione scolastica DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO Area Igiene degli Alimenti e della Sicurezza Nutrizionale Servizio Igiene della Nutrizione da spreco a opportunità la gestione degli avanzi nelle ristorazione scolastica

Dettagli

Denominazione Corso:

Denominazione Corso: CODICE: 254 Addetto all approvvigionamento della cucina, conservazione delle materie prime e realizzazione di preparazioni di base Opera nelle diverse aziende della ristorazione commerciale e collettiva.

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma

Dettagli

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO?

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO? Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione UNITA FUNZIONALE VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE DI COSA CI OCCUPIAMO? Ambito igiene degli alimenti e sicurezza alimentare Controllo igienico sanitario

Dettagli

D.D.L. concernete "Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE" relativa alla conservazione degli uccelli selvatici.

D.D.L. concernete Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. D.D.L. concernete "Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE" relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. TESTO Articolo 1 Finalità 1. La presente legge disciplina

Dettagli

I N D I C E. Pag. 2 di 6

I N D I C E. Pag. 2 di 6 Pag. 1 di 6 I N D I C E Articolo 1 - Ambito di applicazione pag. 3 Articolo 2 - Parco Automezzi.. pag. 3 Articolo 3 - Responsabile Parco Automezzi.... pag. 3 Articolo 4 - Referente del Parco Automezzi.....

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Procedura Gestione Settore Manutenzione

Procedura Gestione Settore Manutenzione Gestione Settore Manutenzione 7 Pag. 1 di 6 Rev. 00 del 30-03-2010 SOMMARIO 1. Scopo 2. Generalità 3. Applicabilità 4. Termini e Definizioni 5. Riferimenti 6. Responsabilità ed Aggiornamento 7. Modalità

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA REGOLAMENTO COMUNALE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n.4 in data 10.03.2003 In vigore dal 01.04.2003 Il Sindaco: Alberto Bartesaghi

Dettagli

PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA, MANUTENZIONE DELLE AREE VERDI E FACCHINAGGIO QUESITI E RELATIVE RISPOSTE SECONDA PARTE

PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA, MANUTENZIONE DELLE AREE VERDI E FACCHINAGGIO QUESITI E RELATIVE RISPOSTE SECONDA PARTE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato Enti Locali, Finanze e Urbanistica Direzione generale enti locali e finanze Servizio provveditorato PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA,

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Lavori Pubblici Mobilità Urbana e Ambiente DIRETTORE PAGLIARINI ing. MARCO Numero di registro Data dell'atto 1579 21/10/2015 Oggetto : Approvazione per l'anno

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

COMUNE DI MAGLIANO IN TOSCANA

COMUNE DI MAGLIANO IN TOSCANA ORDINANZA N. 35 DEL 15-07-2015 UFFICIO SINDACO ORIGINALE Oggetto: Attuazione della Delibera di G.R.T. 1 Dicembre 2014 n. 1095 - Disposizioni operative sull'interramento in loco di carcasse di animali morti

Dettagli

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio

Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Il Pacchetto Igiene e la produzione primaria nel settore ittico Valter Dini - Gualtiero Fazio Regolamenti Linee guida europee Linee guida nazionali Documenti SANCO Linee guida regionali Vecchia normativa

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI DELLA PROVINCIA DI VARESE

REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI DELLA PROVINCIA DI VARESE REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI DELLA PROVINCIA DI VARESE DELIBERAZIONE G.P. N. 305 DEL 26/06/2012 Articolo 3 Responsabile del Parco Automezzi 1. Il Direttore Generale o, in mancanza, il Segretario

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA

REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA COMUNE di PORTO MANTOVANO REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. del 2 Art. 1 - Finalità La Commissione Mensa ha la finalità di favorire la partecipazione,

Dettagli

Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA

Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA INDICE Premessa CAPO 1: UNITA DI CRISI 1.1 Unità di crisi della Regione Toscana

Dettagli

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.25 DEL 29.05.2010 1 Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 - Finalità del servizio

Dettagli

Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA Deliberazione di Consiglio Comunale 31 25.09.2002 Approvazione Deliberazione di Consiglio Comunale 14 29.06.2005 Modifica Deliberazione di Consiglio

Dettagli

PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013

PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013 PROVINCIA DI COSENZA SERVIZIO CACCIA E PESCA... PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013 PARTE QUARTA : FAUNISTICA (Art. 25, comma 2, R.R. del 04/08/2008 n. 3 e ss.mm.ii.) Arch. Anna Aiello, Dott.

Dettagli

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Documento n. 8 - Allegato al manuale di gestione PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI 1. Composizione del piano Il piano di conservazione oltre che dai seguenti articoli

Dettagli

OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI. Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione

OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI. Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione OBBLIGHI ED ADEMPIMENTI DEI PRODUTTORI PRIMARI Dott.ssa Viviana Pisano S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO Regolamento (CE) n. 178/2002 Regolamento (CE) n. 852/2004 Regolamento

Dettagli

GESTIONE DEL SIERO DA PARTE DI CASEIFICI ARTIGIANALI

GESTIONE DEL SIERO DA PARTE DI CASEIFICI ARTIGIANALI GESTIONE DEL SIERO DA PARTE DI CASEIFICI ARTIGIANALI La consegna del siero da parte dei caseifici all azienda agricola di provenienza del latte stesso, secondo le disposizioni normative, fa sì che il caseificio

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NEL TERRITORIO DELLA ASL n.

PROCEDURE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NEL TERRITORIO DELLA ASL n. Allegato alla Deliberazione n. 1459/C del 24/11/2010 PROCEDURE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NEL TERRITORIO DELLA ASL n. 7 DI CARBONIA INDICE

Dettagli

proposta di legge n. 376

proposta di legge n. 376 REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 376 a iniziativa del Consigliere Solazzi presentata in data 25 novembre 2013 TUTELA DEL PATRIMONIO ZOOTECNICO SOGGETTO A PREDAZIONE pdl 376 REGIONE

Dettagli

MANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA

MANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO CROCE Via Porrettana, 97 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel.051 598372 fax 051 6192124 e-mail: iccroce@iccroce.org sito web:

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Task Force. Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager

Task Force. Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager Task Force Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager Convivenza con gli animali Cambiamento della società: approccio più etico nella relazione con gli animali d affezione

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

1. Il decreto Legislativo 155/97

1. Il decreto Legislativo 155/97 CAPITOLO III IL SISTEMA H.A.C.C.P. 1. Il decreto Legislativo 155/97 Il Decreto Legislativo 155/97 stabilisce le regole generali che devono essere osservate da tutti i produttori e responsabili della filiera

Dettagli

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI

BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI CASTELNUOVO RANGONE (MO) 12-13 maggio 2010 FORLI 3-4 giugno 2010 BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI SUINI Silvano Natalini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELL INIZIATIVA FORMATIVA

Dettagli

PROCEDURA. Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DURANTE LE EMERGENZE

PROCEDURA. Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DURANTE LE EMERGENZE Comune di S. Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile Stesura Bozza: Maggio 2001 (Gruppo di Lavoro S. Rocco + CRI di Lodi) 1 Verifica: 13 Ottobre 2001 PROCEDURA GESTIONE DEGLI EVACUATI NEI CENTRI DI

Dettagli

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali

Dettagli

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari negli animali dei medicinali veterinari Modelli innovativi di lotta alla varroa: l acido formico in gel. Dr. Salvatore Macrì Dirigente Veterinario Ministero della Salute Roma Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA PROCEDURE ORGANIZZATIVE PER IL PRIMO SOCCORSO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA Approvato con deliberazione consiliare n. 12 del 17/04/2013 INDICE Pag. Art. 1 Finalità 2 Art. 2 Composizione 2 Art. 3 Nomina 2 Art. 4 Durata dell incarico

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA Adottato con delibera del Consiglio Comunale n. 18 del 21/07/2010 1/7 TITOLO PRIMO SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA.. pag.3 Art. 1 - FINALITA' DEL SERVIZIO

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

Documento Tecnico DT 06 DT 06 Rev. 0

Documento Tecnico DT 06 DT 06 Rev. 0 REGOLAMENTO DELL UFFICIO TECNICO Art.1 - Identità dell Ufficio tecnico L Ufficio tecnico: 1. ha la funzione di supporto e coordinamento delle attività di laboratorio e le esercitazioni previste dai Dipartimenti,

Dettagli

Conosci il tuo ambiente

Conosci il tuo ambiente Conosci il tuo ambiente Progetto di sensibilizzazione alla tutela dell'ambiente Attuazione del protocollo d intesa tra il Corpo forestale e di Vigilanza Ambientale e l'ufficio Regionale Scolastico per

Dettagli

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi H A C C P Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo) rappresenta uno strumento operativo per l'analisi dei rischi che caratterizzano

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 27.3.1998 Modificato con deliberazioni di C.C.: n. 49 del 29.5.1998 n.

Dettagli

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi Coldiretti Validato dal Ministero della Salute a gennaio

Dettagli

SEMINARIO FORMATIVO 2014

SEMINARIO FORMATIVO 2014 SEMINARIO FORMATIVO 2014 Formazione ed informazione agli operatori della filiera agroalimentare ittica in merito agli adempimenti connessi agli obblighi di rintracciabilità nella commercializzazione dei

Dettagli

BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati

BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati Sommario 1 Finalità...1 2 Origine dei dati...1 3 Proprietà dei dati...2 4 Proprietà dei software...2

Dettagli

Salute. Roma, N. DGSA/VI/ - P Risposta al Foglio del N.

Salute. Roma, N. DGSA/VI/ - P Risposta al Foglio del N. Ministero Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEL FARMACO VETERINARIO UFFICIO VI N. DGSA/VI/ - P

Dettagli

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO ALLEGATO D DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO CONTRATTO. DATORE DI LAVORO COMMITTENTE : MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA

Dettagli

PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE CRITERI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Competenza su: alimenti di origine animale. La pianificazione annuale dell attività dell

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Direzione Sanità Settore Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti ALLEGATO 1 LINEE GUIDA INERENTI L ACCORDO STATO-REGIONI PRIME DISPOSIZIONI PER L AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Il Reg.

Dettagli

SERVIZIO VETERINARIO SERVIZIO VETERINARIO AREA "A"

SERVIZIO VETERINARIO SERVIZIO VETERINARIO AREA A SERVIZIO VETERINARIO Il Servizio Veterinario è costituito da una Area di Coordinamento e da tre Aree Funzionali: > AREA A: sanità animale; > AREA B: igiene della produzione, trasformazione e trasporto

Dettagli

C O M U N E D I M I R T O PROVINCIA DI MESSINA

C O M U N E D I M I R T O PROVINCIA DI MESSINA C O M U N E D I M I R T O PROVINCIA DI MESSINA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE ADOTTATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. DEL INDICE ART. 1 Finalità...3 ART. 2

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI PROVINCIALI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI PROVINCIALI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI PROVINCIALI Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 153 in data 29.05.2012, modificato con deliberazione G.P.

Dettagli

Produzione primaria per uso domestico. Preparazione, manipolazione origine animale. conservazione domestica (eccetto di alimenti miele)

Produzione primaria per uso domestico. Preparazione, manipolazione origine animale. conservazione domestica (eccetto di alimenti miele) Ogni operatore del settore alimentare notifica Produzione primaria per uso domestico privato alimenti di Preparazione, manipolazione origine animale che esegua e conservazione domestica (eccetto di alimenti

Dettagli

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile 1 Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STRUTTURA DEL PIANO COMUNE DI RIETI SETTORE VI - Ufficio Protezione Civile CODICE DOCUMENTO ELABORATO 0 1-0 1-0 2-0 4

Dettagli

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Firenze, 18 febbraio 2014 NUOVI RUOLI NEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Dettagli

COMUNE DI ASTI. L'anno 2013 il giorno del mese di presso la sede del Comune di Asti - tra

COMUNE DI ASTI. L'anno 2013 il giorno del mese di presso la sede del Comune di Asti - tra ALL. A) COMUNE DI ASTI Convenzione con l Associazione Volontari di Protezione Civile Città di Asti per azioni di salvaguardia e prevenzione ambientale avverso gli abbandoni di rifiuti sul territorio L'anno

Dettagli

Continuità operativa e disaster recovery nella pubblica amministrazione

Continuità operativa e disaster recovery nella pubblica amministrazione Continuità operativa e disaster recovery nella pubblica amministrazione DEFINIZIONI Linee Guida per il DR delle PA, DigitPA 2011 Continuità Operativa (CO) Continuità Operativa: l insieme delle attività

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Prevenzione sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro

Prevenzione sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro Prevenzione sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro SCHEMA LEGGE 626/1994 Per ogni migliore e più completa informazione è utile fare riferimento al testo della legge Obblighi del Datore di

Dettagli

COMUNE DI TERRALBA PROVINCIA DI ORISTANO CONVENZIONE. tra il Comune di Terralba con sede in via Baccelli n.1 C.F. N. 00063150957

COMUNE DI TERRALBA PROVINCIA DI ORISTANO CONVENZIONE. tra il Comune di Terralba con sede in via Baccelli n.1 C.F. N. 00063150957 COMUNE DI TERRALBA PROVINCIA DI ORISTANO CONVENZIONE tra il Comune di Terralba con sede in via Baccelli n.1 C.F. N. 00063150957 nella persona del Dr. Stefano Dessani, funzionario responsabile del IV Servizio

Dettagli

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ORGANIZZAZIONE E RISORSE IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ORGANIZZAZIONE E RISORSE IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO Per le attuazioni delle procedure previste dal regolamento, si fa riferimento all utilizzo del software di protezione civile a corredo di questo manuale, e parte fondamentale

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.

Dettagli

PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO

PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO Reggio Emilia, 21-22 aprile 2010 Bologna, 19-20 maggio 2010 Dr.ssa Lucia Nocera Servizio Veterinario

Dettagli