RESTAURO CONSERVATIVO DIPINTO MURALE TRASPORTATO NEL SOFFITTO DELLA LOGGIA

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1 PALAZZO CAVAZZA ISOLA DEL GARDA CONSUNTIVO SCIENTIFICO FINE LAVORI RESTAURO CONSERVATIVO DIPINTO MURALE TRASPORTATO NEL SOFFITTO DELLA LOGGIA TECNICO RESTAURATORE: PROGETTISTA: COMMITTENTI: IMPRESA ESECUTRICE: dott. ssa Daniela Campagnola arch. Vera Butturini Charlotte Chetwind Cavazza, Cavazza Sigmar, Livia, Eric, Ilona, Alberta, Lars Patrick, Cristian Peter Cox Interventi Speciali S.r.l.

2 Consuntivo Scientifico Fine Lavori Inerente i lavori di restauro conservativo del dipinto murale presente nella loggia di Palazzo Cavazza Premessa L intervento realizzato riguarda le opere di restauro conservativo relative al dipinto murale attribuito a Carlo Innocenzo Carloni ( Scaria ) presente nel soffitto della loggia di palazzo Borghese Cavazza sull Isola del Garda. Si precisa che il suddetto intervento risulta far parte integrante di un complesso e articolato progetto di restauro conservativo che coinvolge i manufatti architettonici presenti sull Isola del Garda, approvato da Codesta Spett.le Soprintendenza con autorizzazione prot.11383/rr del (in allegato alla presente). In data prot viene inoltrata nuova richiesta di autorizzazione ai sensi dell art. 21, comma 4 del D.Lgs 22 gennaio n.42, tramite predisposizione di adeguato aggiornamento progettuale che ha tenuto conto delle mutate condizioni in ordine agli aspetti di degrado delle superfici pittoriche e strutturali dell opera. A seguito della relativa Autorizzazione del prot (in allegato alla presente) i lavori sono iniziati in data Si procede di seguito alla redazione del Consuntivo Scientifico relativamente all intervento di restauro conservativo del dipinto murale suddetto; lo stesso può essere riassunto in quattro capitoli inerenti le principali fasi dell intero ciclo di lavoro: 1. Analisi ravvicinata dell opera 2. Intervento di restauro dipinto 3. Intervento di restauro cassettonato a finto legno e cornici 4. Intervento di restauro campiture laterali con lacunari e rosoni

3 Consuntivo Scientifico Analisi ravvicinata dell opera Solo dopo aver approntato il piano di lavoro in quota è stato possibile appurare le reali condizioni del delicato affresco strappato; in tal senso è stata effettuata, come primo approccio, un osservazione accurata in luce diretta e luce radente della superficie pittorica, verificando la situazione di fatto che si è dimostrata decisamente peggiore di quanto precedentemente supposto in fase di ipotesi (rif. Foto ). L osservazione ravvicinata ha permesso, inoltre, di evidenziare la tecnica esecutiva adottata originariamente, nonché la tecnica di strappo e riporto: per quanto riguarda la tecnica pittorica la radenza ha evidenziato il disegno riportato sull intonaco ancora fresco con la tecnica della punta di chiodo. Il pittore si è avvalso, con ogni probabilità, dell aiuto di un quadraturista per tutto l impianto decorativo architettonico che venne eseguito prima della scena figurativa centrale. Gran parte delle campiture sono state eseguite con la tecnica del mezzo fresco utilizzando colori a calce e additivi proteici (tracce organiche sono state rilevate in seguito alle analisi su alcuni campioni eseguite in corso d opera). Per quanto riguarda la tecnica di asporto e ricollocazione dell affresco è stato accertato come lo stesso venne opportunamente strappato dalla sede originaria in soluzione unica, senza cioè sezionare l opera in riquadri ma mantenendone l integrità totale. Unici danni arrecati, in quell occasione, sembrano essere le riprese di strappo identificabili in una serie di cadute di pellicola pittorica in senso orizzontale distanziate ad intervalli regolari di circa 30/ 40 cm in corrispondenza del possibile giro di strappo (rif. Foto 04). L osservazione ravvicinata ha permesso di individuare, ad occhio nudo, la presenza di ridipinture più o meno estese, già peraltro segnalate nella mappatura preliminare e quindi ulteriormente confermate. L analisi effettuata su un prelievo in corrispondenza di una stuccatura ha dimostrato come, nel restauro dei primi anni del novecento, il restauratore abbia fatto uso di pigmenti temperati probabilmente con caseina o latte di calce. Le ridipinture furono stese allo scopo di ritoccare parti di superficie pittorica compromessa proprio durante le fasi di strappo. Allo stesso modo anche i fondi azzurri furono ritoccati in modo consistente per omogeneizzare le tante cadute di pellicola pittorica (rif. Foto 05). L osservazione ravvicinata ha consentito anche di individuare puntualmente le viti di aggancio del

4 supporto al sottostante telaio reticolare in legno che funge da supporto e che non ha evidenziato cedimenti o problematiche di sorta. Le teste delle viti risultavano evidenti al recto e arrugginite. Per ciò che riguarda lo stato di conservazione dell opera, bisogna evidenziare innanzitutto che la pellicola pittorica appariva completamente sollevata dal substrato e trattenuta da una fitta rete di ragnatele che si insinuavano al di sotto della pellicola stessa deformandola anche a causa della formazione di bozzoli e nidificazioni varie realizzate da ragni e altri insetti (rif.foto 06). Il sollevamento della pellicola pittorica e la caduta di parte della stessa è da imputare principalmente alle variazioni igrometriche che hanno determinato l aumento volumetrico del supporto dello strappo generando ossalati e soprattutto solfati idrosolubili. Intervento di restauro dipinto L intervento è iniziato con una minuziosa operazione di asportazione delle ragnatele e della sporcizia superficiale utilizzando pennelli e pennellesse morbide, lavorando delicatamente in radenza al fine di individuare anche i più sottili filamenti della tessitura (rif. Foto 07-08). Durante questa fase di intervento sono stati eseguiti dei fissaggi localizzati e puntuali utilizzando resina acrilica in soluzione ( Acril 33 a pennello e ad iniezione) al fine di ancorare i piccoli frammenti sollevati a causa degli annidamenti sottostanti le scaglie (rif. Foto 09-10). Dopo alcuni test di fissaggio si è ritenuto ottimale intervenire seguendo le seguenti fasi : Fissaggio generalizzato della superficie pittorica con Acril 33 al 5% in acqua demineralizzata interponendo fogli di carta giapponese precedentemente inumiditi con acqua demineralizzata atomizzata (rif. Foto 11). Fissaggio sotto scaglia eseguito mantenendo in posa la carta giapponese precedentemente applicata e ancora umida utilizzando soluzione di Acril 3 in diluizione al 7% (rif. Foto ). Appianamento delle scaglie mediante schiacciamento con spatolina a foglia, piccoli rulli in gomma e spugne naturali (rif. Foto ). Rimozione della carta giapponese ancora umida (rif. Foto 12). L operazione è stata effettuata, per alcune zone, in più passaggi in quanto la situazione di degrado richiedeva maggior controllo ed ancoraggio. Effettuato il fissaggio è stata effettuata la disinfezione generale applicando una soluzione di Benzalconio Cloruro in acqua demineralizzata applicato per nebulizzazione. L operazione si è resa necessaria in quanto erano dapprima state individuate piccole colonie fungine in colorazione nera,

5 presenti soprattutto nella parte più interna della loggia. L applicazione ha richiesto un intervallo di qualche giorno prima di procedere con le successive operazioni di restauro. In accordo con la direzione lavori e con la Soprintendenza sono state alleggerite alcune ridipinture presenti che risultavano fuori tono. Ci riferiamo in particolare alle ridipinture presenti in prossimità delle stuccature centrali tondeggianti e sulle parti figurative che sono state rimosse utilizzando una soluzione blanda di carbonato di ammonio lavorato con spazzolino e successivamente risciacquato. Alcune piccole parti del supporto in tela sono state risarcite utilizzando collante poliammidico e fibre di lino. Le teste delle viti sono state preventivamente trattate con Paraloid B72 in acetone per poi essere stuccate con stucco composto da polvere di marmo e grassello di calce. La scelta della tipologia dell integrazione pittorica ha richiesta un particolare ed attento studio preliminare che si è concretizzato in tre campionature nate dall analisi generale del soffitto e dai disequilibri dati dal diverso livello di degrado. Premesso l utilizzo indiscusso di colori ad acquerello, le tre prove sono state condotte con il seguente criterio: La prima prova è stata realizzata con il cosiddetto metodo del neutro, ossia dell apporto sulle micromancanze di pellicola pittorica di una velatura neutra formata dalla mescolanza di diversi pigmenti tra loro, per ottenere una tonalità non colorata ma pittosto calda o fredda (rif. Foto 19). La seconda prova è stata eseguita con il metodo della chiusura a tono, raggiungendo il tono della superficie pittorica circostante con effetto di completezza (rif. Foto 20). La terza prova è stata eseguita in sottotono di colore senza raggiungere completamente il tono della superficie pittorica originale circostante (rif. Foto 21). Dovendo mediare situazioni disomogenee tra loro per la presenza di una maggior quantità di superficie pittorica in buono stato di conservazione a confronto con altre zone molto degradate, la scelta condivisa con il preposto Funzionario della Soprintendenza è stata quella di optare per il sottotono di colore. Le operazioni di integrazione sono iniziate con la ricucitura di tutta la parte architettonica, per poi passare ai fondi (cielo e nuvole) ed infine alle figure. Gli esiti progressivi dell integrazione pittorica sono stati controllati via via anche osservando il soffitto dai piani inferiori del ponteggio. Intervento di restauro cassettonato a finto legno e cornici Il primo intervento, anche in questo caso, è stato quello della spolveratura della superficie pittorica a cui è seguito il consolidamento degli strati pittorici e della preparazione nei punti distaccati dal supporto mediante l utilizzo di Acril 33 al 7% in acqua distillata.

6 Dopo aver analizzato la natura del legante originale della pellicola pittorica (che è risultato essere oleoso) ed appurata la presenza di una ridipintura a calce che offuscava completamente le parti orizzontali delle due travi è stata approntata la fase di pulitura con la rimozione della stessa (rif. Foto 22). Il metodo ottimale si è dimostrato quello dell applicazione di tensioattivo Tween 20 in soluzione lasciato agire per alcuni minuti, massaggiato ed asportato con acqua demineralizzata (rif. Foto 23). La pulitura ha permesso di mettere in luce una decorazione geometrica a finto intarsio con effetto illusionistico tridimensionale (rif. Foto 24). Le lacune presenti sono state stuccate con gesso di Bologna e colla animale, e successivamente portate a livello con l ausilio del bisturi chirurgico (rif. Foto 25). Dopo aver eseguito il trattamento antiparassitario con prodotto a base di Permetrina, è stata eseguita l integrazione pittorica utilizzando colori ad acquerello per la parte decorativa, pigmenti naturali in medium acrilico (Acril 33) per le parti in tinta unica. A salvaguardia del legno e per diminuite l igrospicità della preparazione gessosa è stata applicata una finitura in Balsamo di Cera diluita in essenza di petrolio. Campiture laterali con lacunari e rosoni I due filari di lacunari, impreziositi centralmente da rosoncini con motivi alternati, sono realizzati su supporto in intonaco. Dal punto di vista generale le condizioni del supporto risultavano discrete, diversamente il degrado si ravvisava maggiormente sui motivi decorativi a rosone, in gran parte sollevati dal fondo (rif. Foto 28). Le analisi effettuate hanno rilevato la presenza di Giallo Cromo e Barite con legante proteico che, nel corso del tempo si è trasformato inevitabilmente in ossalato. La presenza di un sottofondo dalla valenza gessosa è forse la causa del maggior degrado nei punti centrali anche per una dichiarata incompatibilità tra il Giallo Cromo e il Solfato di Calcio. Dopo avere eseguito una leggera spolveratura della superficie pittorica, rimuovendo gli annidamenti di insetti e la fitta ragnatela presente (rif. Foto ), è stato eseguito il fissaggio della pellicola pittorica sollevata in corrispondenza dei rosoni. L intervento è stato eseguito pre-veicolando acqua ed alcool sotto le scaglie sollevate, iniettando Acril 33 al 7% e riadagiando i sollevamenti esercitando una leggera pressione con spugne naturali, interponendo fogli di carta giapponese. La fase di consolidamento è stata ripetuta alcune volte per garantire l efficacia dell adesione tra la pellicola pittorica e il substrato. I residui di consolidante rimasti in superficie sono stati asportati con Acetone. E seguita la pulitura della superficie pittorica con uso di Desogen diluito in acqua demineralizzata al 5% e successivi sciacqui fino alla rimozione completa degli accumuli polverosi e della patina di ossalati che si era formata in superficie e visibile soprattutto sulle cornici dei lacunari.

7 L integrazione pittorica è stata eseguita con pigmenti naturali legati con Acril 33 al 5% adottando la tecnica del sottotono di colore suggerendo i contorni essenziali delle forma dei rosoncini al fine di consentirne la lettura dal piano di loggia (rif. Foto 32).

8 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

9 Analisi ravvicinata dell opera Rif. 01 Fotografia a luce radente particolare

10 Rif. 02 Fotografia a luce radente particolare

11 Rif. 03 Fotografia a luce radente particolare

12 Rif. 04 Riprese di strappo particolare

13 Rif. 05 Ritocco del fondo azzurro particolare

14 Rif. 06 Ragnatele e nidi di insetti vari particolare

15 Intervento di restauro dipinto Rif. 07 Operazione di pulitura dalle ragnatele con pennelli

16 Rif. 08 Operazione di pulitura dalle ragnatele con pennellesse

17 Rif Consolidamento puntuale tramite Acril 33 interponendo fogli di carta giapponese Rif. 10

18 Rif Operazioni di fissaggio della superficie pittorica con Acril 33 al 5% in acqua demineralizzata e interposizioni di fogli di carta giapponese Rif.12

19 Rif. 13

20 Rif. 14

21 Rif Appianamento scaglie mediante spatolina a foglia e spugne naturali Rif. 16

22 Rif. 17 Rif. 18

23 INTEGRAZIONE PITTORICA Rif. 19 Integrazione a metodo neutro

24 Rif. 20 Integrazione a metodo chiusura a tono

25 Rif. 21 Integrazione a metodo sottotono di colore

26 Intervento di restauro cassetto nato a finto legno e cornici Rif. 22 Come si presentava la cornice prima del restauro: ricoperta interamente da una ridipintura a calce che ne offuscava il disegno sottostante

27 Rif La prova di pulitura a permesso di mettere in luce la decorazione sottostante a finto intarsio

28 Rif. 25 Operazioni di stuccatura delle lacune

29 Rif. 26 La cornice a restauro ultimato

30 Rif. 27 La cornice a restauro ultimato

31 Intervento di restauro campiture laterali con lacunari e rosoni Rif. 28 Particolare dei lacunari con i rosoncini centrali

32 Rif. 29 Operazione di spolverature della superficie per la rimozione degli annidamenti di insetti ragnatele

33 Rif Operazione di spolverature della superficie per la rimozione degli annidamenti di insetti ragnatele

34 Rif. 32 Operazione di integrazione pittorica in sottotono

35 Rif. 33 Scorcio della campitura a restauro ultimato

36 COMPARAZIONE ANTE E POST INTERVENTO ANTE POST

37 ANTE POST

38 ANTE POST

39 ANTE POST

40 ANTE POST

41 ANTE POST

42 ANTE POST

43 ANTE POST

44 ANTE POST

45 ANTE POST

46 ANTE POST

47 ANTE POST

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