SALUTE E ALIMENTAZIONE NELLE CITTÀ: DALLE BUONE PRATICHE ALLE BUONE POLITICHE
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- Stefano Frigerio
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1 SALUTE E ALIMENTAZIONE NELLE CITTÀ: DALLE BUONE PRATICHE ALLE BUONE POLITICHE Palazzo Marino, MILANO 15 ottobre 2015 Furio Honsell Sindaco Comune di Udine e Vicepresidente Rete Italiana Città Sane OMS Stefania Pascut Ufficio Città Sane Udine
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4 TARGETS 12.1 Implement the 10-year framework of programmes on sustainable consumption and production, all countries taking action, with developed countries taking the lead, taking into account the development and capabilities of developing countries 12.2 By 2030, achieve the sustainable management and efficient use of natural resources 12.3 By 2030, halve per capita global food waste at the retail and consumer levels and reduce food losses along production and supply chains, including post-harvest losses 12.4 By 2020, achieve the environmentally sound management of chemicals and all wastes throughout their life cycle, in accordance with agreed international frameworks, and significantly reduce their release to air, water and soil in order to minimize their adverse impacts on human health and the environment 12.5 By 2030, substantially reduce waste generation through prevention, reduction, recycling and reuse 12.6 Encourage companies, especially large and transnational companies, to adopt sustainable practices and to integrate sustainability information into their reporting cycle
5 TARGETS 12.7 Promote public procurement practices that are sustainable, in accordance with national policies and priorities 12.8 By 2030, ensure that people everywhere have the relevant information and awareness for sustainable development and lifestyles in harmony with nature 12.a Support developing countries to strengthen their scientific and technological capacity to move towards more sustainable patterns of consumption and production 12.b Develop and implement tools to monitor sustainable development impacts for sustainable tourism that creates jobs and promotes local culture and products 12.c Rationalize inefficient fossil-fuel subsidies that encourage wasteful consumption by removing market distortions, in accordance with national circumstances, including by restructuring taxation and phasing out those harmful subsidies, where they exist, to reflect their environmental impacts, taking fully into account the specific needs and conditions of developing countries and minimizing the possible adverse impacts on their development in a manner that protects the poor and the affected communities
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7 LO SPRECO ALIMENTARE
8 LO SPRECO ALIMENTARE
9 Lo spreco alimentare è uno scandaloso paradosso del nostro tempo: 800 milioni di persone denutrite 750 milioni di persone a rischio a causa di obesità 1,3 miliardi di tonnellate di cibo gettato miliardi di tonnellate La quantità di cibo che viene sprecato o gettato ogni anno a livello globale 1/3 della produzione complessiva (dati FAO 2011) = 3.3 Gtonnes of CO km 3 blue water footprint 1.4 billion hectares of land Abbastanza da costruire una montagna con diametro di 3 km e alta m
10 Ogni anno lo spreco domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro inutilizzo settimanale medio di circa 213 grammi di cibo gettato, perché considerato non più commestibile, al costo di 7,06 euro settimanali a famiglia We estimate that the per capita food waste by consumers in Europe and North-America is kg/year, while this figure in sub-saharan Africa and South/Southeast Asia is only 6-11 Dati EUROSTAT
11 IMPATTI ECOLOGICI DELLA PRODUZIONE DELLA CARNE Emissione di gas serra Occupazione del suolo per produzione di mangimi Deforestazione Utilizzo di fertilizzanti Pesticidi e antibiotici Inquinamento del suolo, acque di falda, dolci e mari Spreco di acqua Sovra sfruttamento delle risorse naturali Inquinamento atmosferico Selezione delle specie utilizzate che conduce alla perdita della biodiversità zootecnica
12 RISULTATI WASTE WATCHERS È stato presentato a Milano il nuovo osservatorio nazionale sullo spreco promosso nell ambito dell Alma Mater Studiorium, università di Bologna, per indagare le cause degli sprechi, promuovere policy di comportamento e favorire la riduzione concreta dello spreco. Ecco alcuni risultati del questionario nazionale sullo spreco domestico
13 Frequenza della pratica di gettare via il cibo considerato non buono
14 Metodi di smaltimento del cibo che viene gettato (più risposte possibili, la somma degli istogrammi non fa dunque 100%)
15 Rispetto a due anni fa, butti più o meno cibo? 3% 17% 52% 28%
16 Motivi dello spreco (più risposte possibili, la somma degli istogrammi non fa dunque 100%)
17 Stima sul costo dello spreco: settimanalmente il 64% degli italiani spreca da 0 a 5 euro e il 22,52% da 6 a 20 euro, il 3% spreca in cibo settimanalmente oltre 20 euro
18 Percentuale di spreco degli alimenti di ogni melone viene buttato via di tutto il pane viene buttato via della lattuga viene buttato via
19 Spreco evitabile in casa Salse, pasta, riso, desserts Verdura fresca e insalata Carne e pesce Bevande Frutta fresca Latte e uova pasti pane
20 Spreco totale di cibo all anno in Europa (mln di tonnellate)
21 RECENTI ARTICOLI DAL GUARDIAN SUL CONTRASTO ALLO SPRECO UK tops chart of EU food waste Produced but never eaten: a visual guide to food waste Food waste report shows UK families throw away 24 meals a month Cutting food waste by a quarter would mean enough for everyone, says UN Fighting food waste: four stories from around the world How to cut food waste How to cut food waste with Fixology 50% sprechi vengono da utilizzi domestici UK 7 Mt/anno 470 /anno famiglia
22 SEMPRE DAL GUARDIAN INFOGRAPHIC
23 UBO Una Buona Occasione Una app finanziata dalle Regioni Piemonte e Valle D Aosta, in collaborazione con l Istituto Zooprofilattico e Slow Food, con filmati, ricette, lista della spesa, best practices internazionale, servizio Chiedi all esperto? sul tema del contrasto allo spreco alimentare
24 La riduzione dello spreco alimentare èin cima all agenda delle Istituzioni dell UE. Il Parlamento Europeo ha richiesto un azione collettiva immediata per dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 e la Commissione Europea lavora per questa riduzione entro il Per tale ragione il Parlamento Europeo aveva suggerito la possibilità di dichiarare il 2014 Anno Europeo contro lo spreco di cibo.
25 CAUSE DELLO SPRECO confezioni danneggiate eccedenze di produzione ricambi programmati sugli scaffali dei supermercati acquisti impulsivi ed eccessivi, promossi dalle campagne 2 al prezzo di 1
26 POSSIBILI INTERVENTI DI CONTRASTO ALLO SPRECO
27 Modena ESPERIENZE CITTÀ RETE ITALIANA Nome dell iniziativa: Good food bag Ente responsabile dell iniziativa: Comune di Modena Destinatari dell iniziativa: Bambini delle scuole primarie Durata dell iniziativa: iniziata nel 2015 e durata non prevedibile Finanziamento: investimenti da parte del Comune di Modena Obiettivo: sensibilizzazione per le tematiche ambientali nelle scuole, al fine di formare una cittadinanza attiva e attenta ai comportamenti Metodo utilizzato: il Comune ha stretto un accordo con il circolo cittadino di Legambiente per implementare l utilizzo della Good Food Bag, una sacca alimentare, nelle scuole primarie della città. Risultati: numero delle scuole coinvolte e riduzione dei rifiuti al di fuori delle scuole
28 ESPERIENZE CITTÀ RETE ITALIANA Torino Nome dell iniziativa: Raccolta dell invenduto del mercato di C.so Brunelleschi Torino Ente responsabile dell iniziativa: Associazione Culturale Eufemia Destinatari dell iniziativa: cittadini segnalati dai servizi sociali o da altre associazioni, abitanti del quartiere Durata dell iniziativa: attiva dal 2014, rifinanziata da gennaio a dicembre 2015 Finanziamento: contributo a parziale copertura delle spese con fondi del bilancio della Circoscrizione 3 Obiettivo: raccolta dell invenduto del mercato rionale di Corso Brunelleschi e la sua redistribuzione alle fasce deboli della popolazione Metodi utilizzati: favoreggiamento di una ownership del progetto da parte dei destinatari, attraverso il loro attivo coinvolgimento in tutte le fasi e attivazione in via permanente di una nuova micro-filiera dell invenduto Risultati: coinvolgimento attivo dei beneficiari e positivo dei commercianti, valorizzazione e riutilizzo del cibo invenduto, riduzione dello spreco e dei rifiuti, beneficio sul paniere della spesa delle famiglie disagiate.
29 CARTA PER UNA RETE DI ENTI TERRITORIALI A SPRECO ZERO, Trieste Condividere e promuovere con i propri mezzi di comunicazione la campagna Un anno contro lo spreco patrocinata dal Parlamento europeo- Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale; 2.Rendere operative da subito alcune delle indicazioni contenute nella Risoluzione europea contro lo spreco alimentare per contribuire concretamente all obiettivo di dimezzare entro il 2025 gli sprechi; 3.Sostenere tutte le iniziative per ridistribuire gratuitamente i prodotti rimasti invenduti e scartati alle categorie di cittadini al di sotto del reddito minimo; 4.Privilegiare le imprese che garantiscono la ridistribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti modificando le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e ospitalità alberghiera; 5.Istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica; 6.Promuovere la regolamentazione delle vendite scontate quando un prodotto è vicino alla scadenza o presenta un difetto; 7.Semplificare le etichette degli alimenti scrivendo sia la data di scadenza commerciale che quella riguardante il consumo del prodotto 8.Promuovere l istituzione di un osservatorio o agenzia nazionale con l obiettivo di minimizzare tutte le perdite e le inefficienze della filiera agroalimentare favorendo la relazione diretta fra produttori e consumatori; 9.Adottare come orizzonte di lungo periodo lo Spreco Zero, promuovendo la riduzione progressiva degli sprechi mediante il controllo e la prevenzione di tutte le attività pubbliche e private che implichino la gestione di cibo, acqua, energia, rifiuti, acquisti, mobilità e comunicazione; 10. Confrontare, condividere, valutare e mettere in rete le buone pratiche al fine di costituire una rete di amministrazione a Spreco Zero. 175 città firmatarie
30 COMUNI ADERENTI DEL FVG (32) PROVINCIA DI UDINE (14): Cividale del Friuli Codroipo Coseano Majano Martignacco Palmanova Pontebba Remanzacco San Giorgio di Nogaro San Vito al Tagliamento Sedegliano Tavagnacco Tricesimo Udine PROVINCIA DI TRIESTE (5): Duino Aurisina Monrupino Muggia Sgonico Trieste PROVINCIA DI GORIZIA (4): Farra d Isonzo Gorizia Grado San Canzian d Isonzo PROVINCIA DI PORDENONE (9): Aviano Azzano Decimo Caneva Maniago Pordenone Prata di Pordenone Sacile Spilimbergo Zoppola In grassetto i Comuni aderenti alla Rete Regionale Città Sane Friuli Venezia Giulia
31 AZIONI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE E DI ALTRE ORGANIZZAZIONI Banco alimentare Iniziative Despar Iniziative Coop Nordest Brutti ma buoni coop.it/web/coop estense/brutti ma buoni
32 AZIONI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE DESPAR
33 PROGETTO DI PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI Il Progetto di prevenzione e riduzione dei rifiuti mediante il riutilizzo a fini sociali di prodotti invenduti anni è stato condotto da Animaimpresa e Last Minute Market srl con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia Direzione Ambiente. Obiettivi: 1.Consolidamento e monitoraggio delle attività sviluppate nel 2012 attraverso: Assistenza ai punti vendita già attivati, sia telefonica che tramite sopralluogo, e raccolta dati; Verifica periodica di conformità del corretto funzionamento e gestione del progetto; Adeguamenti alla logistica di raccolta e distribuzione dei prodotti, eventuale adeguamento al quadro legislativo, fiscale, sanitario. 2.Attivazione di nuove azioni di recupero e riutilizzo attraverso il coinvolgimento di attività commerciali e di enti beneficiari. In particolare: attivare il recupero di eccellenze presso almeno 30 punti vendita, grazie all interesse di massima manifestato dalle insegne DESPAR, VEGA e PAM, ed altre aziende. 3.Proposta di adesione al progetto di amministrazioni locali non ancora coinvolte.
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35 LINEE GUIDA DI RISTORAZIONE SCOLASTICA E DI DISTRIBUZIONE AUTOMATICA REGIONE FVG Le Linee Guida Regionali riprendono le linee indicate dal programma ministeriale Guadagnare Salute e sono volte allo sviluppo di iniziative congiunte volte a promuovere comportamenti salutari nell ambito dei servizi di refezione collettiva scolastica attraverso l avvio di strategie intersettoriali.
36 LINEE GUIDA DI RISTORAZIONE SCOLASTICA E DI DISTRIBUZIONE AUTOMATICA Monitoraggio Comuni della Regione che hanno sviluppato azioni successive: Trieste Udine Pordenone Gorizia Sacile Monfalcone Spilimbergo Cervignano Latisana Cividale del Friuli
37 INTERVENTI EDUCATIVI PROGETTI DI EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE
38 IL CONTRATTO DELLA MERENDA
39 Il contratto: CALIBRARE IL VALORE NUTRIZIONALE DELLA MERENDA PER EVITARE SPRECHI DI CIBO IN MENSA - l offerta gratuita a tutte le classi da parte della Scuola di una merenda a base di yogurt o pane speciale per 3 giorni alla settimana; - l impegno da parte dei genitori a far sì che nei giorni rimanenti i bambini portassero a scuola, come merenda, della frutta (e/o della verdura); - il rinforzo degli insegnanti delle abitudini positive e il loro sostegno nei momenti critici ; - l adozione da parte dei genitori di un atteggiamento positivo ed incoraggiante nei confronti dei bambini e di condivisione degli obiettivi generali del progetto. A contract for a healthy snack Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Bread school Fruit home Yogurt school Fruit home Bread school Fruit home
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41 LA RISTORAZIONE Professionisti di salute Alunni Genitori ONG Professionisti della salute Familiari e educatori Insegnanti Rivenditori locali Insieme delle azioni di gruppo Direzione scolastica Produttori locali Rivenditori locali Collaborazioni Autorità locali Industria alimentare Ditte di ristorazione POLITICA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE DELLA SCUOLA MONITORAGGIO E VALUTAZIONE STRATEGIE PER IL MIGLIORAMENTO DELL ALIMENTAZIONE E DELLA NUTRIZIONE A SCUOLA COMUNITA Mezzi di comunicazione Org. tempo libero EDUCAZIONE ALIMENTARE E NUTRIZIONALE Distributori automatici e bar AMBIENTE SCOLASTICO Accesso all acqua Attività fisica Abilità e competenze Progetti Programmazione didattica Mezzi di comunicazione Gruppo di pari Refezione scolastica Servizi sanitari Distribuzione frutta, verdura, latte
42 LA RISTORAZIONE Èstato inserito nell appalto della ristorazione scolastica come criterio obbligatorio l impegno a recuperare il cibo non somministrato e a destinarlo ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, in favore di persone indigenti, la distribuzione gratuita di prodotti alimentari o la somministrazione gratuita di pasti, in linea con la ratio della legge 155/2003. È stato inoltre previsto un miglioramento del sistema di gestione della raccolta differenziata, in parte già esistente nelle mense scolastiche, massimizzandone l'efficacia e favorendo la diffusione dell'educazione ambientale nelle scuole statali dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado operanti nel territorio cittadino.
43 PROGETTI PER IL FUTURO A UDINE: COLLABORAZIONE CON SEGRÈ E LAST MINUTE MARKET A Udine sono in programma le seguenti azioni per il 2016: CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Promuoverà lo svolgimento di laboratori in minimo 10 classi sull'alimentazione e lo spreco, assegnerà alle classi un lavoro di raccolta e elaborazione dati, realizzerà minimo 2 forum per confrontare i dati e formulare idee, proposte e impegni. SERVIZIO RISTORAZIONE Gestirà, tramite la ditta fornitrice dei pasti, un progetto pilota su alcune scuole per ricavare dati utili alla rilevazione degli sprechi e applicare la legge del buon samaritano. UN ISTITUTO SUPERIORE A INDIRIZZO COMMERCIALE Può impegnare i suoi studenti per attività di divulgazione presso le classi e per formulare proposte antispreco. CAMMINAMENTI LE MENTI IN CAMMINO Percorso di cucina degli avanzi rivolto alla popolazione anziana over 65. EVENTO CONCLUSIVO Presenterà i risultati delle azioni svolte, le proposte avanzate e getterà le basi per un progetto continuativo antispreco in città.
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