I N D I C E. CITTADINI Pag. 1. SPECIALE L inflazione nel 2004 Un quadro generale 9
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2 n. novembre/dicembre I N D I C E CITTADINI Pag. SPECIALE L inflazione nel Un quadro generale 9 FOCUS Il lavoro serale e notturno a Roma Redazione: Maria Teresa Brunello Novella Cecconi Claudia Dionigi Rossana Rosati Anna Rita Tanderi Clementina Villani del Comune di Roma Via della Greca, 8 ROMA uffstat@comune.roma.it
3 CITTADINI Il : un anno con il segno positivo
4 n. - novembre/dicembre Tav. - Movimento naturale e migratorio a Roma. Anno Anno Mese Nati Morti Iscritti Cancellati MF F MF F MF F MF F gennaio var. % -, -,, 8,,, -7,7-7, febbraio var. %,,,7,8, 9,,7 9,7 marzo var. % 7,, -, -, 7, 9, -, -,7 aprile var. % -, -, -,7 -,7 7, 8,7 7, 7, maggio var. % -8, -7, -, -,,, 9,8 9,9 giugno var. % -, -,7 -,8 -,, 8,,8, luglio var. % 7,, -, -,,, -, -, agosto var. % 7, 8, -, -,8,,,, settembre var. %,7, -, -, -7, -, -, -9, ottobre var. % 9,9,7-7, -7, -,9-7,7 -, -, novembre var. % 7, 9,, 8,8-9, -,,, dicembre var. % -, -, 8,7,8 -,9 -,9 8, 8,8 (*) la variazione % è calcolata sullo stesso mese dell'anno precedente
5 n. - novembre/dicembre Grafico - Movimento naturale a Roma Anno Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre Novembre Saldo Nati Morti Saldo naturale = nati meno morti Grafico - Movimento migratorio a Roma Anno Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre Novembre - Saldo Iscritti Cancellati Saldo migratorio = immigrati meno emigrati
6 n. - novembre/dicembre Tav. - Movimento naturale e migratorio a Roma. Periodo 99 - Anno Nati Morti Iscritti Cancellati MF F MF F MF F MF F var. % -,8 -,7 -,9 -, -,7 -, -, -, var. % -, -7,,, -,7 -, -,7-9, var. %,9, -, -,,,,, var. % -,, 8,9,,,9,, var. % -, -,, -, -, -, -, -8, var. %,9, -,, -,8 -,8-9, -, var. % -9, -, -,8 -,8, 7, 7, 7, var. % -,8, -, -,8-8,7-7, -, -, var. % -,,,, -, -,9,, var. %, 7,, 7, 8,,,, var. %,, -, -, 9,, -8,7-7,
7 n. - novembre/dicembre Grafico - Movimento naturale a Roma Periodo Saldo naturale Nati Morti Saldo naturale = nati meno morti Grafico - Movimento migratorio a Roma Periodo Saldo migratorio Iscritti Cancellati Saldo migratorio = immigrati meno emigrati
8 n. - novembre/dicembre Grafico - Natalità e mortalità a Roma Periodo Natalità 8,7 8, 8, 8, 8, 9, 9, 9, 9,9, Mortalità 9, 9, 9, 9,8 9,9 9, 9, 9, 9,8,, Natalità = nati nell'anno su popolazione residente a fine anno per mille abitanti Mortalità = decessi nell'anno su popolazione residente a fine anno per mille abitanti Grafico - Quozienti di immigrazione ed emigrazione a Roma Periodo Qimm,,7,7,9,,,,9,,8, Qemig,, 7, 7, 7,,,, 8,, 8, Quoziente di immigrazione = immigrati nell'anno su popolazione residente a fine anno per mille abitanti Quoziente di emigrazione = emigrati nell'anno su popolazione residente a fine anno per mille abitanti 7
9 SPECIALE L inflazione nel
10 n. novembre/dicembre L inflazione nel Un quadro generale In Italia l inflazione media annua per l anno si è attestata intorno al,%, un risultato di gran lunga migliore rispetto al quando il valore medio di inflazione era del,7%. In complesso negli ultimi anni si è assistito ad un rallentamento delle tensioni inflazionistiche, anche grazie a campagne di contenimento dei prezzi le cui iniziative a livello locale hanno prodotto dei risultati positivi. In questo lavoro si analizzano le tendenze dei prezzi nell arco del in dei comuni metropolitani, e si confrontano i livelli di inflazione generale e quella disaggregata per singoli capitoli di spesa. Il grafico riporta i valori medi annui relativi al dell indice NIC per gli undici comuni metropolitani analizzati. Come si osserva la ripartizione territoriale di appartenenza sembra avere una sua importanza sul tasso di inflazione: infatti la maggior parte dei comuni del nord, ad eccezione di Torino presentano una crescita media annua dei prezzi inferiore rispetto ai comuni del sud, tra i quali spicca Catania, detentrice del più alto tasso medio annuo di inflazione (+,9%), seguita da Torino (+,8%). Risultato positivo invece è stato raggiunto dal comune di Bologna, con un inflazione media annua pari al +,% e, punti percentuali in meno rispetto al dato nazionale. Roma in media si trova in una situazione apparentemente non positiva, trovandosi al quarto posto tra i comuni metropolitani, ma in seguito si vedrà che nel corso del si è assistito per la capitale ad una notevole riduzione del tasso di inflazione, in particolare a partire dalla seconda parte dell anno, con un differenziale rispetto all Italia sempre più in aumento e con valore negativo. Il grafico riporta i comuni che hanno registrato i valori massimi e minimi di inflazione nei vari mesi del. La maglia nera spetta al comune di Catania che negli ultimi mesi dell anno, in cui ha detenuto il primato di città con la più alta variazione dei prezzi in assoluto; di contro tra i comuni metropolitani quello più virtuoso è Bologna, con un primato durato sette mesi e con valori di gran lunga inferiori alla media nazionale. Confronto tra gli indici generali di inflazione (NIC) Nel i prezzi al consumo per l intera collettività rilevati a Roma sono complessivamente aumentati in media del,% (,7 punti percentuali in meno rispetto al ), denotando nella seconda metà dell anno un progressivo e costante rallentamento. Ad Il Comune di Messina non esegue la rilevazione dei prezzi al consumo.
11 n. novembre/dicembre eccezione dei mesi di marzo, giugno, luglio e settembre, l indice della città si è mantenuto al di sotto di quello nazionale ed il divario si è accentuato soprattutto nella parte finale dell anno. Considerando tale tendenza il tasso medio annuo di Roma è risultato migliore di quello medio italiano, attestatosi sul,%. Poiché le differenze tendenziali sono da sempre abbastanza marcate nel nostro paese, dal confronto con gli altri dieci comuni metropolitani si evince che tre di questi (Catania, Torino e Napoli) si collocano al di sopra del dato nazionale e i restanti otto al disotto, in particolare Firenze e Bologna, con un inflazione media annua rispettivamente del,7% e,%. Per tutti i comuni considerati si osserva una leggera ripresa dell inflazione nel mese di dicembre, aumento dovuto essenzialmente al rincaro dei tabacchi e dei trasporti aerei. Nel complesso Milano, Torino, Venezia, e Firenze hanno avuto nel corso del un andamento dell inflazione pressoché simile tra loro, con un intervallo di variazione di circa mezzo punto percentuale. Andamento simile anche a Bologna, anche se con un intervallo maggiore (,8 punti percentuali). Anche a Genova e Palermo si osserva una tendenza al ribasso dei prezzi; a Napoli e Bari invece il è un anno di continue controtendenze mentre segnali negativi vengono da Catania, dove si osserva una tendenza al rialzo dell inflazione, in particolare nella parte centrale dell anno, con il picco massimo nei mesi di luglio e agosto (+,%) (grafico ). Confronto tra gli indici per capitoli di spesa L esame analitico dei dati relativi ai dodici capitoli di spesa ci permette di valutare quali sono state le variazioni di prezzo più significative nei singoli aggregati di spesa considerati e in quale misura questi hanno contribuito alla crescita o alla diminuzione dell inflazione a livello locale. Infatti l andamento per capitoli di spesa è molto diverso da quello generale, sia in assoluto che in rapporto al dato italiano. Si è presa in considerazione la variazione tendenziale, perché elimina gli effetti di possibili stagionalità legate alle caratteristiche peculiari di un comune. Prodotti alimentari e bevande non alcoliche Questo capitolo di spesa è in assoluto quello con maggior peso sull indice generale di inflazione (seguito dai trasporti e dai servizi sanitari e per la salute) e con maggiori fluttuazioni di prezzo nell arco dell anno, in particolare perché risente molto delle continue oscillazioni dei prodotti alimentari freschi (ortofrutticoli e ittici), i cui prezzi sono legati soprattutto agli eventi climatici. Tuttavia per tutti i comuni esaminati questo capitolo di spesa
12 n. novembre/dicembre presenta un andamento tendenziale discendente nel corso del. In particolare l intervallo di variazione più ampio si osserva per il comune di Roma, nel quale i prezzi dei prodotti alimentari sono passati da un massimo di +,% nel mese di gennaio ad un minimo di -,% nel mese di novembre. Il comune con un trend meno discendente dei prezzi e più stazionario rispetto agli altri comuni è Bari, anche se è quello con una minore variazione dei prezzi in assoluto. Se si considera il differenziale rispetto al dato nazionale, Roma sembra avere un primato positivo rispetto agli altri comuni metropolitani, perché il differenziale, positivo nei primi tre mesi dell anno, è divenuto negativo e ha assunto valori sempre più alti. Ciò vuol dire che il rallentamento dei prezzi nel comparto alimentare nella capitale si è fatto sentire maggiormente che negli altri comuni. Tale risultato è attribuibile in gran parte alla campagna di contenimento dei prezzi denominata Roma spende bene intrapresa dal comune a partire da metà, che ha mostrato i suoi frutti più consistenti nel, producendo anche degli effetti imitativi di contenimento dei prezzi da parte di tutti gli esercenti non aderenti alla campagna e quindi accelerandone la discesa. Non particolarmente positive le situazioni a Torino, Napoli, Bari e Catania, comuni nei quali si è accentuato sempre più il divario rispetto alla media italiana; in particolare a Bari si è passati da un differenziale negativo nei primo otto mesi dell anno (quindi con una crescita dei prezzi di generi alimentari inferiore rispetto a quella media nazionale), ad uno positivo nei restanti quattro mesi, con un accelerazione nel mese di dicembre (grafico ). Se si analizza la distribuzione dei massimi e minimi assunti nel capitolo in esame nei mesi del, Napoli per ben mesi detiene il primato di città con le più alte variazioni dei prezzi di generi alimentari e Milano e Bari quelle con variazioni più basse (tavola e grafico ). Bevande alcoliche e tabacchi In questo capitolo di spesa sono inclusi prodotti regolamentati e soggetti ad imposte elevate pertanto non si possono fare particolari confronti. Infatti i grafici riportanti l andamento del capitolo in questione sono pressoché identici per tutti i comuni considerati, con delle lievi differenze legate esclusivamente ai prezzi degli alcolici, per cui esistono delle differenze di prezzo a livello locale. Nel complesso si osserva il picco raggiunto nei mesi di marzo e dicembre, con aumenti dei prezzi dei tabacchi in media del % (grafico ). Anche in questo capitolo Napoli detiene il primato di città con più alte variazioni, soprattutto nella seconda metà dell anno e Firenze quello di città con minori variazioni di prezzo (tavola e grafico ).
13 n. novembre/dicembre Abbigliamento e calzature Questo capitolo presenta delle situazioni differenziate e interessanti da Comune a comune. In evidenza il Comune di Palermo le cui variazioni in tale comparto risultano di gran lunga differenti rispetto a quelle registrate nei restanti Comuni metropolitani e, come evidenziato dal notevole differenziale rispetto alla media italiana, anche rispetto a tutti gli altri Comuni. Infatti la variazione media annua si attesta intorno al -,%. Ciò sta a significare che a Palermo le variazioni di prezzo di articoli di abbigliamento e calzature sono state minime durante tutto il corso del. Infatti la città ha il primato annuale di minori variazioni dei prezzi relativi ai prodotti inseriti nel capitolo in questione in assoluto. Scenari positivi si osservano per Roma, Genova, Bologna e Napoli; infatti in questo comuni per tutto il i prezzi medi di abbigliamento e calzature sono diminuiti rispetto all anno precedente, in particolare a Napoli dove si è passati da un +% del mese di gennaio ad un +,% del mese di novembre. Situazioni non particolarmente positive si registrano invece per i comuni di Catania, Torino, Venezia e Bari, per i quali si assiste a degli aumenti dei prezzi del capitolo di spesa in esame; a Catania dopo un il periodo positivo da marzo a giugno, i prezzi sono tornati a salire, salvo una controtendenza registrata nel mese di dicembre. Una tendenza pressoché stazionaria si è verificata a Milano e Firenze; nel secondo i prezzi, dopo una flessione nei primi quattro mesi del, si sono mantenuti stabili (grafico ). Torino, da marzo a settembre è la città che registra i maggiori rincari e Palermo quella più virtuosa (tavola e grafico ). Abitazione, acqua, energia e combustibili Questo capitolo di spesa risente in particolare delle variazioni delle tariffe e dei prodotti sensibili alle quotazioni del petrolio. La tendenza inflazionistica nel comune di Roma in questo comparto differisce dagli altri comuni esaminati, perché soggetta a diverse oscillazioni durante tutto il corso del. Infatti, dopo una tendenza alla flessione nei primi quattro mesi dell anno, si osserva una ripresa nel mese di maggio, a cui seguono quattro mesi di sostanziale stabilità, una tendenza al rialzo nel mese di ottobre e delle successive flessioni. Nel complesso il valore medio annuo in tale comparto è pari al +,%. Probabilmente tali fluttuazioni sono dovute non solo agli aggiustamenti delle tariffe, ma anche al mercato immobiliare particolarmente complesso ed eterogeneo in una città come Roma. In cinque degli undici comuni esaminati (Milano, Venezia, Catania, Bari e Napoli) il capitolo di spesa in questione evidenzia delle variazioni nel corso del in preoccupante aumento, in particolare nei comuni di Venezia e Milano, dove si sono toccati dei picchi
14 n. novembre/dicembre massimi rispettivamente di +,% nel mese di novembre e +,% nel mese di dicembre. In controtendenza i comuni di Firenze, Torino e Genova, in cui si assiste durante il corso del a tendenze inflazionistiche in declino (grafico 7). Per ben nove mesi su dodici Torino registra le più alte variazioni di prezzo in tale comparto, mentre la città più virtuosa risulta essere Palermo (tavola e grafico ). Mobili, articoli e servizi per la casa Per questo capitolo di spesa si evidenziano delle dinamiche dei prezzi più contenute in tutti i comuni metropolitani, con andamenti non particolarmente oscillanti; Genova, Venezia, Palermo e Bologna presentano un andamento crescente mentre per i restanti Comuni dopo una prima fase di flessione si registrano dei rialzi o dei periodi di stabilità (grafico 8). Catania risulta essere la città meno conveniente per l acquisto di mobili e articoli e servizi per la casa (massime variazioni registrate da marzo a dicembre) mentre la più conveniente è Firenze (tavola e grafico ). Servizi sanitari e spese per la salute Tutti i comuni metropolitani presi in esame presentano un andamento similare del tassi annui registrati mensilmente in questo capitolo di spesa, ad eccezione di Torino. Infatti, mentre per tutti gli altri comuni si osserva un aumento di servizi e spese nel mese di febbraio, una stabilità fino a settembre e una flessione nell ultima parte del, per Torino le tendenza è di una diminuzione dei prezzi nei primi quattro mesi dell anno, di una ripresa a maggio, di una successiva stabilità fino ad agosto e di un nuovo ed importante declino nel mese di ottobre fino ad una successiva ripresa nei mesi finali dell anno (grafico 9). Milano è la città con più alte variazioni in assoluto e Bologna quella con più basse variazioni (tavola e grafico ). Trasporti Nel capitolo trasporti l andamento tendenziale è in crescita nel corso del in tutti i comuni metropolitani. Questo capitolo infatti è particolarmente influenzato dalle oscillazioni dei prezzi dei carburanti che oltre a pesare come voce nel capitolo in esame, portano anche a degli aggiustamenti delle tariffe relative a trasporti aerei, marittimi, ecc. Le continue impennate dei carburanti nel corso del hanno così portato a delle variazioni rispetto al considerevoli. Si sono registrati in particolare nella fase finale dell anno aumenti di circa -7 punti percentuali in molti comuni (grafico ). Le spese in tale comparto sono state più pesanti a Torino e più contenute a Bari (tavola e grafico ).
15 n. novembre/dicembre Comunicazioni Nel corso del i prezzi del settore telecomunicazioni (materiale e servizi telefonici, servizi postali) sono diminuiti considerevolmente; pertanto il capitolo comunicazioni si conferma come quello con più bassa inflazione in tutti i comuni considerati. Trattandosi di prezzi molto regolamentati, l andamento durante il è molto simile in tutti i comuni metropolitani, con variazioni negative sempre maggiori fino a settembre e con una ripresa successiva, dovuta in particolare agli aumenti dei servizi postali (grafico ). Milano, pur mostrando un trend più attenuato rispetto agli altri comuni, detiene il primato per tutto il di città con più alte variazioni di prezzo in tale comparto, mentre la città più virtuosa risulta essere Catania (tavola e grafico ). Ricreazioni, spettacoli e cultura In tutti i comuni metropolitani si osserva un andamento al rialzo nella periodo estivo del, dovuto in particolare all aumento di tutti quei beni e servizi legati alle vacanze e al divertimento (stabilimenti balneari, pacchetti vacanze, ingresso a parchi divertimento, attrezzature sportive e fotografiche, ecc.). Di contro si assiste ad una tendenza al ribasso nella parte finale dell anno (grafico ). Firenze detiene il primato di minor inflazione, con i più alti tassi di variazione dei prodotti e servizi inclusi in questo capitolo di spesa e Catania quello di città con minori variazioni di prezzo (tavola e grafico ). Istruzione In sei comuni su undici il capitolo istruzione presenta un andamento crescente soprattutto nel periodo di inizio delle scuole, con impennate di - punti percentuali. In comuni come Milano, Roma, Torino, Firenze, Bari e Catania frequentare scuole e università è costato di più che nel (grafico ). Tuttavia Genova risulta essere la città con maggiori variazioni dei prezzi e Roma quella più virtuosa (tavola e grafico ). Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi. I prezzi di questo capitolo di spesa mostrano da sempre una forte tensione inflazionistica e presentano delle oscillazioni differenti da comune a comune. In particolare sono le città prevalentemente turistiche che mostrano delle continue oscillazioni di prezzi e tariffe legati a questo comparto. Spicca su tutti l andamento dei prezzi nel comune di Catania e l elevato differenziale rispetto alla media italiana. Dal mese di luglio al mese di dicembre si sono registrate in questa città variazioni dei prezzi rispetto al in media dell %.
16 n. novembre/dicembre Le maggiori oscillazioni nel corso dell anno si registrano invece per Roma e Firenze, città turistiche e pervase di cultura e con andamenti differenti rispetto agli altri comuni, soprattutto nel settore alberghiero; infatti in queste due città l alta stagione non coincide con il periodo estivo, ma con quello primaverile, periodo di maggior flusso di turisti. Tendenze in diminuzione invece per città come Bologna, Milano, Torino, Genova e Napoli (grafico ). Due città del sud detengono il primato di maggiori variazioni di prezzo nel corso del : Palermo nella prima metà e Catania nella seconda. A contendersi invece la palma di città in cui i prezzi sono cresciuti meno sono Firenze e Venezia (tavola e grafico ). Altri beni e servizi Per la varietà di beni e servizi presenti in questo capitolo di spesa si osservano delle variazioni tendenziali differenti da comune a comune. Napoli, Venezia, Torino, Milano, Roma e Firenze presentano un andamento al rialzo, anche se Venezia, Milano, Roma e Firenze si posizionano al di sotto dei valori medi nazionali. Negli altri Comuni, ad eccezione di Catania dove si osserva una diminuzione dei prezzi da gennaio a dicembre dal % all %, si registrano tendenze all aumento nella prima metà del e successive riprese nella seconda metà dell anno (grafico ). Le maggiori variazioni durante l anno si osservano a Napoli e quelle minori a Roma (tavola e grafico ). Novella Cecconi ( del Comune di Roma) 7
17 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC nei comuni metropolitani: valore medio annuo Anno,,,,, -,,9,8,,,,,9,8,7, CT TO NA RM BA PA GE MI VE FI BO Differenza con ITALIA NIC Graf. - Indice NIC nei comuni metropolitani: valori max e min Anno,, NA TO NA TO TO CT CT CT CT CT CT CT,,, MI FI FI BO VE BO BO BO BO GE BO BO Max Min ITALIA
18 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Graf. - Indice Nazionale per l'intera collettività (NIC) nei comuni metropolitani - Anno,,,, -, -, ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO,,,,,,,, Differenza TO-Italia TO MILANO,,,, -, -, Differenza MI-Italia MI GENOVA,,,, -, -, Differenza GE-Italia GE
19 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice Nazionale per l'intera collettività (NIC) nei comuni,,,, -, -, VENEZIA Differenza VE-Italia VE,,,, -, -, BOLOGNA Differenza BO-Italia BO FIRENZE,,,, -, -, Differenza FI-Italia FI NAPOLI,,,,,,,, Differenza NA-Italia NA
20 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice Nazionale per l'intera collettività (NIC) nei comuni BARI,,,, -, -, Differenza BA-Italia BA PALERMO,,,, -, -, Differenza PA-Italia PA CATANIA,,,,,,,, Differenza CT-Italia CT
21 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Tav. - Inflazione massima e minima nei per capitoli di spesa - Anno Prodotti alimentari, bevande non alcoliche Mese Comune Max Comune Min gen PA/NA, BA, feb PA, BA, mar NA, BA, apr NA, MI/BA, mag PA/NA,9 MI/FI,9 giu NA, BO/FI, lug NA, MI,9 ago NA, MI, set CT, BO -,8 ott NA, VE/BO -, nov NA,7 VE -, dic NA, FI -, Bevande alcoliche e tabacchi Mese Comune Max Comune Min gen PA 8, FI 7, feb TO/PA 8, FI,9 mar NA,7 FI, apr TO/NA/BA/PA 7, FI, mag BA/CT 7,8 FI,8 giu BA 7,8 FI, lug BA 7,8 GE/FI, ago NA/BA/CT 7,7 FI, set NA/CT/PA 7,7 FI, ott NA 8, FI, nov NA/CT 7, GE/FI, dic NA, GE 9, Abbigliamento e Calzature Mese Comune Max Comune Min gen NA, PA, feb NA,8 PA, mar TO, PA, apr TO, PA -,8 mag TO,8 PA -, giu TO,9 PA -, lug TO,9 PA -, ago TO,9 PA -, set TO,8 PA -, ott BA,8 PA -, nov BA,8 PA -, dic BA, PA -, Abitazione, acqua, energia e combustibili Mese Comune Max Comune Min gen TO,9 NA/BA, feb TO,8 NA/BA, mar TO, BA, apr TO, NA/PA -, mag TO, PA -,8 giu FI, PA, lug TO,8 PA, ago TO, PA,7 set TO/MI,8 PA,9 ott TO, GE, nov VE, PA, dic VE,9 PA,
22 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Tav. (segue) - Inflazione massima e minima nei per capitoli di spesa - Anno Mobili, articoli e servizi per la casa Mese Comune Max Comune Min gen TO,8 PA, feb TO, GE, mar CT, GE, apr CT, GE/PA, mag CT, FI/PA, giu CT, FI, lug CT, FI, ago CT, GE/FI, set CT, GE, ott CT, GE/FI, nov CT,9 FI, dic CT,9 FI, Servizi sanitari e spese per la salute Mese Comune Max Comune Min gen PA,9 VE/FI/RM -,8 feb GE,7 TO/BO, mar GE,9 TO/BO,9 apr GE,8 BO,8 mag MI, BO,8 giu MI, BO,8 lug MI, BO,8 ago MI, CT, set MI,8 NA, ott GE, BO/NA -, nov MI, BO -, dic MI, BO -, Trasporti Mese Comune Max Comune Min gen RM, PA -, feb TO, PA, mar TO,9 GE, apr TO, GE, mag TO,9 BA,7 giu TO,9 BA, lug TO, BA, ago TO, BA, set TO, GE/BO, ott TO, BA,8 nov TO, BO, dic CT 7, BO, Comunicazioni Mese Comune Max Comune Min gen MI -, CT -, feb MI -, BA/PA/CT -7, mar MI -, PA/CT -9, apr MI -, BA/PA/CT -, mag MI -,8 BA/PA/CT -,9 giu MI -, PA/CT -, lug MI -, BA/PA/CT -, ago MI -,8 PA/CT -, set MI -,8 PA/CT -,8 ott MI -, PA/CT -9, nov MI -, PA/CT -9, dic MI -, BA/PA/CT -8,9
23 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Tav. (segue) - Inflazione massima e minima nei per capitoli di spesa - Anno Ricreazioni, spettacoli e cultura Mese Comune Max Comune Min gen GE/FI, CT,7 feb FI,9 CT, mar BA, CT, apr TO/FI, CT, mag BA, CT, giu BA, CT, lug BA, RM,8 ago FI,9 PA,7 set BA,7 GE, ott FI, GE, nov FI, PA -, dic FI, PA -, Istruzione Mese Comune Max Comune Min gen VE 7, RM, feb GE, RM, mar GE, RM, apr GE, RM, mag GE, RM -, giu GE, RM -, lug GE, RM -, ago GE, RM, set TO,7 NA -, ott TO, NA, nov TO, NA, dic TO, NA, Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi Mese Comune Max Comune Min gen PA, FI -, feb PA, FI -,8 mar PA, FI -, apr PA, RM,9 mag PA, VE, giu PA, VE, lug CT 9,7 VE, ago CT, RM, set CT, FI,7 ott CT, FI, nov CT,9 VE,9 dic CT 9,9 VE -, Altri beni e servizi Mese Comune Max Comune Min gen CT, RM, feb TO/CT, GE/RM, mar NA, RM, apr NA, RM, mag NA, RM, giu NA,9 RM, lug NA,8 RM, ago NA, RM,7 set NA,8 PA,8 ott NA, RM,7 nov NA, CT, dic NA,7 CT,9
24 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Prodotti alimentari e bevande non alcoliche" - Anno ROMA - Differenza RM-Italia RM - TORINO Differenza TO-Italia TO - - MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA - Differenza GE-Italia GE
25 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Prodotti alimentari e bevande non alcoliche" - Anno VENEZIA - - Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - - Differenza BO-Italia BO FIRENZE - - Differenza FI-Italia FI NAPOLI Differenza NA-Italia NA
26 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Prodotti alimentari e bevande non alcoliche" - Anno BARI - Differenza BA-Italia BA PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA Differenza CT-Italia CT
27 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Bevande alcoliche e tabacchi" - Anno 8 ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO - Differenza TO-Italia TO 8 - MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA - Differenza GE-Italia GE
28 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Bevande alcoliche e tabacchi" - Anno 8 - VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - Differenza BO-Italia BO FIRENZE Differenza FI-Italia FI 8 NAPOLI Differenza NA-Italia NA
29 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Bevande alcoliche e tabacchi" - Anno BARI - Differenza BA-Italia BA PALERMO 8 Differenza PA-Italia PA CATANIA 8 Differenza CT-Italia CT
30 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Abbligliamento e calzature" - Anno - ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO,,, -, - Differenza MI-Italia MI GENOVA - - Differenza GE-Italia GE
31 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Abbligliamento e calzature" - Anno VENEZIA - Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - Differenza BO-Italia BO FIRENZE - Differenza FI-Italia FI NAPOLI Differenza NA-Italia NA
32 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Abbligliamento e calzature" - Anno BARI Differenza BA-Italia BA PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA - Differenza CT-Italia CT
33 n. - novembre/dicembre Graf. 7 - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Abitazione, acqua, energia e combustibili" - Anno ROMA - - Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO - Differenza MI-Italia MI GENOVA - - Differenza GE-Italia GE
34 n. - novembre/dicembre Graf. 7 (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Abitazione, acqua, energia e combustibili" - Anno VENEZIA - - Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - Differenza BO-Italia BO FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI - - Differenza NA-Italia NA
35 n. - novembre/dicembre Graf. 7 (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Abitazione, acqua, energia e combustibili" - Anno - - BARI Differenza BA-Italia BA - - PALERMO Differenza PA-Italia PA - - CATANIA Differenza CT-Italia CT
36 n. - novembre/dicembre Graf. 8 - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Mobili, articoli e servizi per la casa" - Anno ROMA - Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO - Differenza MI-Italia MI GENOVA - - Differenza GE-Italia GE
37 n. - novembre/dicembre Graf. 8 (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Mobili, articoli e servizi per la casa" - Anno - VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - Differenza BO-Italia BO - - FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI - Differenza NA-Italia NA
38 n. - novembre/dicembre Graf. 8 (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Mobili, articoli e servizi per la casa" - Anno - BARI Differenza BA-Italia BA - - PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA Differenza CT-Italia CT
39 n. - novembre/dicembre Graf. 9 - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Servizi sanitarie spese per la salute" - Anno - - ROMA Differenza RM-Italia RM - - TORINO Differenza TO-Italia TO - MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA Differenza GE-Italia GE
40 n. - novembre/dicembre Graf. 9 (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Servizi sanitarie spese per la salute" - Anno - - VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - - Differenza BO-Italia BO - - FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI - - Differenza NA-Italia NA
41 n. - novembre/dicembre Graf. 9 (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Servizi sanitarie spese per la salute" - Anno - - BARI Differenza BA-Italia BA PALERMO - Differenza PA-Italia PA - - CATANIA Differenza CT-Italia CT
42 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo di "Trasporti" - Anno 8 ROMA Differenza RM-Italia RM 8 TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA Differenza GE-Italia GE
43 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Trasporti" - Anno VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA Differenza BO-Italia BO FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI Differenza NA-Italia NA
44 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Trasporti" - Anno BARI Differenza BA-Italia BA PALERMO Differenza PA-Italia PA 8 7 CATANIA Differenza CT-Italia CT
45 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Comunicazioni" - Anno ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA Differenza GE-Italia GE
46 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Comunicazioni" - Anno VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA Differenza BO-Italia BO FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI Differenza NA-Italia NA
47 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Comunicazioni" - Anno BARI Differenza BA-Italia BA PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA Differenza CT-Italia CT
48 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Ricreazione, spettacoli e cultura" - Anno ROMA,,, -, - Differenza RM-Italia RM,,, -, TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO,,, -, Differenza MI-Italia MI GENOVA - - Differenza GE-Italia GE
49 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Ricreazione, spettacoli e cultura" - Anno,,, -, - VENEZIA Differenza VE-Italia VE,,, -, - -, BOLOGNA Differenza BO-Italia BO FIRENZE,,,, Differenza FI-Italia FI NAPOLI,,, -, Differenza NA-Italia NA
50 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Ricreazione, spettacoli e cultura" - Anno,,, BARI Differenza BA-Italia BA - - PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA - - Differenza CT-Italia CT
51 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Istruzione" - Anno ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA Differenza GE-Italia GE
52 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Istruzione" - Anno VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA Differenza BO-Italia BO FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI Differenza NA-Italia NA
53 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Istruzione" - Anno BARI Differenza BA-Italia BA PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA Differenza CT-Italia CT
54 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi" - Anno ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO Differenza MI-Italia MI GENOVA Differenza GE-Italia GE
55 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi" - Anno VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA Differenza BO-Italia BO FIRENZE Differenza FI-Italia FI NAPOLI Differenza NA-Italia NA
56 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi" - Anno BARI Differenza BA-Italia BA PALERMO Differenza PA-Italia PA CATANIA Differenza CT-Italia CT
57 n. - novembre/dicembre Graf. - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Altri beni e servizi" - Anno - - ROMA Differenza RM-Italia RM TORINO Differenza TO-Italia TO MILANO - - Differenza MI-Italia MI GENOVA,,, -, - -, Differenza GE-Italia GE
58 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Altri beni e servizi" - Anno - VENEZIA Differenza VE-Italia VE BOLOGNA - Differenza BO-Italia BO - - FIRENZE Differenza FI-Italia FI 7 NAPOLI Differenza NA-Italia NA
59 n. - novembre/dicembre Graf. (segue) - Indice NIC: variazioni tendenziali del capitolo "Altri beni e servizi" - Anno BARI - - Differenza BA-Italia BA PALERMO - - Differenza PA-Italia PA CATANIA Differenza CT-Italia CT
60 I Numeri di Roma n. - novembre/dicembre Graf. - Comuni con inflazione massima e minima per capitolo di spesa - Anno MIN INFLAZIONE MI/BA FI PA PA FI BO BA PA CT RM VE/FI RM Prodotti alimentari, bevande non alcoliche Bevande alcoliche e tabacchi Abbigliamento e Calzature Abitazione, acqua, energia e combustibili Mobili, articoli e servizi per la casa Servizi sanitari e spese per la salute Trasporti Comunicazioni Ricreazioni, spettacoli e cultura Istruzione Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi Altri beni e servizi MAX INFLAZIONE NA NA TO TO CT MI TO MI FI GE PA/CT NA
61 FOCUS Il lavoro serale e notturno a Roma
62 n. novembre/dicembre Il lavoro serale e notturno a Roma Le tendenze in provincia di Roma 999- Introduzione Quando si parla di lavoro atipico si fa normalmente riferimento a una condizione contrattuale. In realtà, accanto all atipicità contrattuale (lavoro a tempo determinato, collaborazioni, lavoro interinale, ecc.), vi sono forme di atipicità oraria, che possono o meno combinarsi con l atipicità contrattuale, e che meritano particolare attenzione per le implicazioni che comportano tanto dal lato dell'organizzazione della produzione e della fornitura di beni e servizi, quanto da quello del mutamento della distribuzione del tempo tra lavoro e vita privata per i lavoratori coinvolti. L atipicità degli orari di lavoro si traduce, infatti, nell erogazione di lavoro in giorni o parti della giornata tradizionalmente dedicate alla vita privata: i giorni festivi o il fine settimana, la sera e la notte, in particolare. Pur non essendo certo una novità di recente introduzione, sia il lavoro a turni sia quelli serale e notturno costituiscono elementi di flessibilizzazione del processo produttivo e la loro diffusione, soprattutto in alcuni particolari settori e per specifiche mansioni lavorative, comporta il coinvolgimento di una gamma di individui ampia e sempre più articolata. A Roma la diffusione delle forme di lavoro con atipicità oraria è considerevole e contribuisce a descrivere un sistema produttivo peculiare, che si è evoluto intorno ai settori dei trasporti e delle comunicazioni, dei servizi alle imprese, delle attività legate alla produzione cinematografica e televisiva, con una tendenza crescente di queste categorie di lavoratori a spostarsi sempre più sul territorio nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative. Nella nostra provincia, infatti, il numero di occupati che occasionalmente o abitualmente lavorano di sera, di notte, il sabato, nei giorni festivi o effettuano turni, è consistente e sostanzialmente stabile nel tempo. Il lavoro in orari disagiati In particolare, negli ultimi anni, nella provincia di Roma è aumentata soprattutto la quota di lavoratori e lavoratrici che si alternano in turni, passando dai 87. del 999 ai. registrati nel. Questi lavoratori costituivano il,% del totale degli occupati nel 99 e il,% nel. Diversa la dinamica che si può osservare per i lavori serali e notturni che, al contrario, nel corso del tempo pesano meno sul totale degli occupati, pur aumentando soprattutto quelli notturni- in numero assoluto. I lavoratori impiegati in orari serali hanno registrato fra il e il una crescita piuttosto sostenuta, subendo una certa flessione nel corso del. Ma ciò che appare particolarmente evidente è la rilevanza assunta dal lavoro femminile anche in queste specifiche categorie di lavoratori: sia fra i lavori serali sia fra quelli notturni le donne sono passate rispettivamente dal 7,% nel 999 al 8,% nel per il lavoro serale- e dal,9% nel 999 al
63 n. novembre/dicembre,7% nel -per il lavoro notturno-. Una percentuale, questa, sostanzialmente simile e per l'esattezza lievemente superiore- alla stessa registrata in Italia, dove il peso delle donne nei lavori notturni è del,% del totale. L'aumento dell'occupazione delle donne, che tanto ha pesato sull'andamento crescente dei tassi di occupazione negli ultimi anni, ha dunque influito anche su queste tipologie di lavori, attingendo dalla forza lavoro femminile anche per tipi di occupazione e di orario tradizionalmente considerati prettamente maschili. Il lavoro serale e notturno Per quel che riguarda il lavoro notturno, che fra le forme di atipicità oraria appare quella più penalizzante per la conciliazione tra tempo di lavoro e di non lavoro nella vita degli individui, ma anche per i rischi per la salute che comporta, va detto che è quello che ha conosciuto una diffusione più ridotta, rispetto alle altre forme di orario non standard. Il motivo sta forse nelle limitazioni che la normativa pone all impiego di lavoratori notturni. Il d.lgs. 8 aprile, n., esclude infatti dal lavoro di notte alcune categorie di individui (per esempio le donne in gravidanza o le madri e i padri di bambini fino a tre anni di età) e fa gravare una serie di oneri sul datore di lavoro - controlli sanitari periodici dei lavoratori impiegati di notte, retribuzione più elevata, riduzione dell orario di lavoro settimanale -. Ciononostante, il numero di quanti lavorano occasionalmente o abitualmente di notte nella provincia di Roma è significativo: si tratta di oltre 9 mila individui, pari al,% del totale degli occupati (dati ). Più del 7% sono uomini, una percentuale che scende rispetto al 78,% registrato del 999, a fronte di una crescita, come già accennato, di quasi punti percentuali del peso delle donne, aumento avvenuto anche in presenza dei numerosi divieti posti ancor oggi dalla normativa per l utilizzo del lavoro femminile notturno. Ben più ampia appare la consistenza dei lavori svolti in orari serali, che coinvolgono più di 8 mila persone, il 7,% del totale degli occupati, lavori che nel 7,% dei casi sono eseguiti da uomini. Le quote più consistenti di quanti lavorano di notte si registrano in corrispondenza delle classi di età centrali: il,% ha tra i ed i anni, il 7% ha tra i ed i anni, mentre il % circa ha tra i ed i anni. L'età dei lavoratori notturni, d'altra parte, tende a diminuire fra il 999 e il : all'inizio del periodo il % di loro aveva un'età compresa fra i e i 9 anni, percentuale che sale al 8% nel. Non trascurabile è comunque la quota degli ultra enni impegnati in attività lavorative notturne: si tratta del,% circa del totale. Diversi studi mostrano che il lavoro notturno può essere considerato anti-biologico perché impone al lavoratore il rovesciamento del normale ciclo sonno-veglia, con ricadute negative sullo stato di salute dell individuo e sul suo grado di reattività. Connessa a quest ultimo aspetto è la questione degli incidenti sul lavoro, che si verificano con maggior incidenza proprio di notte, a causa della minor efficienza dei lavoratori notturni: l alterazione del ritmo cicardiano comporta infatti un deficit di sonno ed affaticamento ed aumenta pertanto la probabilità di incidenti sul lavoro. Per un approfondimento di questi aspetti, cfr. Cardillo F. () Il lavoro notturno: scelta o necessità?, Eurispes. Il dlgs. n. / definisce lavoratore notturno: qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale; qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro. In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga lavoro notturno per un minimo di 8 giorni lavorativi all anno; il suddetto limite è riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale. Il periodo notturno, invece, è definito quel periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.
64 n. novembre/dicembre Tav Lavoratori notturni nella Provincia di Roma per sesso e età, media (v.a. e %) Età M aschi Fem m ine Totale V.A. % V.A. % V.A. % -9, - -, -.,.7,8.9, -.8,9 7.,.8 7, -.,.9, 7., -.9,.,7.77,9-7.7,., 9.78, e oltre.9, 8,.7,9 Totale.8, 7., 9., % sul totale 7,,7 Fonte: elaborazione Ufficio Statistico del Com une di Rom a Del tutto simili sono le età prevalenti fra lavoratori serali, nel,% dei casi di età compresa fra i e i anni e nel 8,% di età compresa fra i e i anni. Chi sono i lavoratori della notte La maggior parte dei lavoratori serali e notturni è impegnata in comparti che tradizionalmente funzionano anche di notte e che riguardano l erogazione di servizi pubblici essenziali: si tratta della sanità, delle forze dell ordine e dei trasporti. Questi settori assorbono, rispettivamente, il,%, il,% e il,% del totale dei lavoratori notturni. Il lavoro serale appare invece maggiormente distribuito anche in altri settori oltre a quelli citati, che raccolgono comunque anche in questo caso circa il 7% dei lavoratori. Il commercio e il comparto alberghiero e della ristorazione occupano, infatti, rispettivamente il,% e il % dei lavoratori serali e il settore dei servizi alle imprese il 9%. Graf. Lavoratori notturni nella Provincia di Roma per settore di attività, media (%) Altri servizi Istruzione,sanità,servizi sociali PA, difesa Servizi alle imprese Intermed. finanziaria Trasporti e comunicazione Alberghi,ristorazione Commercio Costruzioni Industria trasformazione Industria estrattiva Agricoltura,,,,,,, Fonte: elaborazione Ufficio Statistico del Comune di Roma 7
65 n. novembre/dicembre Sebbene, dunque, il grosso del lavoro serale e notturno a Roma sia generato dal settore pubblico, è di grande interesse osservare i mutamenti nella distribuzione settoriale dei lavori serali e notturni nel periodo che va dal 999 al. Alla perdita secca di occupati in questi orari nell'industria (dove i lavoratori notturni passano dall'% del '99 al,% nel ) e alla sostanziale stabilità del peso dei settori più 'tradizionali' (la sanità e la pubblica sicurezza), corrisponde un aumento considerevole di occupati serali e notturni nei settori dei trasporti e delle comunicazioni, dove pesano in maniera particolare gli addetti ai trasporti aerei aumentati mediamente di più di punti percentuali, e nel settore delle produzioni cinematografiche e radiotelevisive, i cui addetti in orari serali e notturni sono cresciuti in media dell',%. Questo dato è confermato dalla distribuzione dei lavoratori notturni secondo la professione: il % di loro sono impiegati come addetti nei ristoranti e bar o come agenti di pubblica sicurezza, un dato che a Roma è anche superiore a quello nazionale dove si attesta sul,8%; il,% sono tecnici (fra i quali numerosi sono gli infermieri, i piloti d'aereo e i tecnici aeroportuali), seguiti al,8% dagli operai (che comprendono i tassisti, gli autisti e i camionisti). Piuttosto consistente e pari all'% è infine la parte occupata nelle professioni intellettuali o scientifiche come i medici e i giornalisti, categoria quest'ultima molto numerosa in una città polo importante nella produzione della comunicazione. (Tav. ) Tav. Lavoratori notturni nella Provincia di Roma per professione, media (v.a. e %) Professione M aschi Fem m ine Totale v.a. % v.a. % v.a. % D irigenti e im prenditori.97.,.,7 Prof. intellettuali e scientifiche ,.98, Tecnici. 7. 7, 9.9, Im piegati , 7. 9, C om m ercio, add. al turism o, P S ,8 7.7, Artigiani, operai spec., agricoltori 8.8, 9.7,8 O perai.98 8,7.,8 Person. non qualificato.7 9.8, 7.9 9, Forze Arm ate , 9.7, Totale.8 7., 9., Fonte: elaborazione Ufficio Statistico del Comune di Roma I dati indicano che chi lavora di sera a di notte a Roma è in possesso, prevalentemente, di qualifiche professionali medio-basse e di titoli di studio medio-alti. Infatti, il 7% di quanti lavorano di notte ha la qualifica di operaio o impiegato e il % è dirigente o quadro, mentre circa il % ha un diploma di scuola superiore e il % una laurea. Tali proporzioni variano sensibilmente qualora si faccia riferimento al genere di appartenenza. Le donne, difatti, presentano livelli di istruzione più elevati di quelli degli uomini (Tab. ): le lavoratrici notturne laureate sono il % contro il,% degli uomini. Per converso le donne in possesso di un diploma superiore in percentuale sono meno rispetto agli uomini (8% contro il % dei maschi), mentre quelle in possesso di licenza media sono il %, contro il % degli uomini. Le donne, d'altra parte, ricoprono posizioni di maggior responsabilità in misura superiore rispetto agli uomini: il % è dirigente o quadro, contro l % degli uomini. 8
66 n. novembre/dicembre Tav. Lavoratori notturni nella Provincia di Roma per titolo di studio e sesso, media (v.a. e %) Titolo di studio Oltre diploma Diploma superiore Formazione medio/ bassa Licenza elementare o meno Totale Fonte: elaborazione Ufficio Statistico del Comune di Roma Lavoratori notturni Maschi Femmine Totale v.a %,,, v.a %, 8,, v.a %,, 8, v.a %, 7,, v.a %,,, Lavori notturni e pendolarismo Un dato che sembra emergere con particolare evidenza è la maggiore propensione dei lavoratori serali e notturni a spostarsi dal territorio di residenza per poter lavorare. Al disagio del lavoro svolto in orari atipici, dunque, sembra sommarsi anche la necessità di 'seguire' il lavoro anche al di fuori del proprio comune e talvolta anche oltre la propria provincia. Un dato che appare con molta evidenza confrontando le tabelle che seguono, relative rispettivamente all'incidenza del pendolarismo fra tutti i lavoratori e fra i soli lavoratori notturni. Complessivamente il 79,% di tutti i lavoratori è impiegata nel comune di rilevazione e si sposta in un altro comune della stessa provincia nel % dei casi. Sensibilmente diversa la situazione dei lavoratori notturni che, similmente a quelli serali, per un 7,% lavorano nel proprio comune e nel,7% dei casi si muovono all'interno della provincia. Inoltre sono quasi il % i lavoratori notturni che si spostano in un'altra provincia, contro l',9% di tutti gli occupati a Roma. I lavoratori serali e notturni, d'altra parte, più frequentemente non hanno un luogo abituale di lavoro: il,8% dei lavoratori notturni non indicano, infatti, di avere un luogo fisso in cui lavorano (caratteristica questa peculiare soprattutto dei lavoratori dei trasporti), contro il,% di tutti i lavoratori. Nella nostra provincia, inoltre, la frequenza di pendolari fra i lavoratori notturni è cresciuta sensibilmente nel corso degli ultimi anni, anche se tuttora risulta meno accentuata di quella registrata a livello nazionale, dove il % dei lavoratori notturni si spostano al di fuori del proprio comune e il 9,% al di fuori della provincia. A Roma, infatti, i lavoratori notturni che nel svolgevano la propria attività nel comune di residenza sono diminuiti del 7,%, mentre sono aumentati di ben,% punti percentuali i lavoratori che si spostano all'interno della provincia e dell',% quelli che non hanno un luogo stabile di lavoro. Le donne, infine, tendono più degli uomini a lavorare vicino casa, forse per ridurre il tempo necessario a raggiungere il posto di lavoro e conciliare meglio il lavoro con gli impegni extralavorativi. 9
67 n. novembre/dicembre Tav. Luogo prevalente di lavoro nella Provincia di Roma per sesso, media Luogo prevalente di lavoro Maschi Femmine Totale V.A. % V.A. % V.A. % Nel comune di rilevazione ,8.7 8, , In altro comune della stessa provincia.7,8 7., 8.9, Non ha luogo abituale di lavoro.,.99,8., In altra provincia 8.99,.9,8 9.98,9 In uno stato estero.,.,., Totale 9.7,.,.7.7, Fonte: elaborazione Ufficio Statistico del Comune di Roma Tav Luogo prevalente di lavoro dei lavoratori notturni nella Provincia di Roma per sesso, media Luogo prevalente di lavoro Maschi Femmine Totale V.A. % V.A. % V.A. % Nel comune di rilevazione 97. 8,. 77,.7 7, In altro comune della stessa provincia.87, 7.,7 9.8,7 Non ha luogo abituale di lavoro 9.8,.78,7.8,8 In altra provincia.88,7.,.,8 In uno stato estero 9, - - 9, Totale.8, 7., 9., Fonte: elaborazione Ufficio Statistico del Comune di Roma Conclusioni In conclusione, dai dati disponibili emerge che i lavoratori notturni e serali nella Provincia di Roma non necessariamente presentano le caratteristiche del lavoratore marginale, occupato nei bad jobs. Il panorama del lavoro in orari atipici si presenta infatti estremamente variegato. In una ipotetica scala di marginalità dei lavoratori notturni, troviamo, ad un estremo, un buon numero di soggetti con qualifiche e titoli di studio bassi, di età avanzata (più di anni) e di sesso maschile, che rappresenta il segmento occupazionale a più elevato rischio di marginalizzazione lavorativa e per il quale il lavoro notturno probabilmente non rappresenta una scelta ed è forse più spesso la modalità abituale di lavoro. All estremo opposto troviamo individui giovani, con un elevato grado di istruzione ed alte qualifiche, in gran parte di sesso femminile, che operano soprattutto nel comparto sanitario: in questo caso il lavoro serale e notturno potrebbe essere l unico mezzo per fare carriera e formarsi (si pensi ai medici specializzandi). Nelle posizioni intermedie, la maggioranza, troviamo infine individui che pur non presentando caratteristiche di debolezza sul mercato del lavoro, non appaiono neppure in crescita professionale: prevalentemente maschi, di età fino ai anni, operai e impiegati, con formazione medio-alta. Per loro il lavoro serale e notturno sembrerebbe essere implicito nel tipo di lavoro che svolgono, piuttosto che una possibilità per agevolare il proprio percorso di carriera. Clementina Villani ( del Comune di Roma) Maurizio Curtarelli (XV Dipartimento II U.O. Politiche economiche e di sviluppo) 7
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