SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Moroto - UGANDA

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1 SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Moroto - UGANDA Cooperazione e Sviluppo O.N.G. INTRODUZIONE DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO UGANDA La Repubblica dell'uganda è una nazione dell'africa centro-orientale. Indipendente dal 1962, la storia dell Uganda è una delle più travagliate del continente. La politica di divisioni tribali adottata durante il protettorato della Gran Bretagna ha lasciato il segno nel paese, dando il via a una lunga serie di colpi di stato e repressioni interne che hanno provocato centinaia di migliaia di morti. Tra il 1997 e il 2002 l Uganda è stata anche impegnata nella guerra congolese, il conflitto più sanguinoso dalla seconda guerra mondiale. Le truppe ugandesi hanno occupato per diversi anni l estremità nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo e si sono ritirate solo nel 2002 in seguito alla firma degli accordi di pace. L Onu ha però più volte accusato Kampala di condizionare il processo di transizione in Congo e di sfruttare indebitamente i traffici di minerali preziosi presenti nel paese. L attuale presidente Museveni, forte di un vasto credito politico per essere stato il liberatore dell Uganda, si prepara a guidare il paese almeno fino al 2011, dopo la chiara vittoria ottenuta alle presidenziali di febbraio Per lungo tempo sostenuto dagli Usa, dopo aver rinnegato l ideologia marxista, Museveni vive però una stagione difficile visto che la fine della guerra sudanese (in cui il governo ugandese sosteneva i ribelli del sud) ha privato l Uganda della funzione stabilizzatrice nella regione. Le priorità del paese rimangono la fine della guerra e una conseguente politica di riconciliazione con le tribù del nord, oltre che la ripresa economica. I successi ugandesi in economia non devono far dimenticare che circa la metà del Pil è garantito dalle donazioni internazionali. Proprio per questo i paesi donatori hanno adottato una politica di maggior controllo sui conti pubblici spingendo le autorità di Kampala a intensificare la lotta alla corruzione, vera piaga per il paese, e a ridurre le spese militari che costituiscono un importante voce del bilancio statale. L economia si basa soprattutto sui proventi agricoli, con la produzione di caffè che è stata affiancata da quelle di mais, pesce e fiori che hanno permesso una diversificazione nelle esportazioni e più alte entrate. Lo sviluppo del settore industriale e del terziario dovrà invece attendere la fine delle guerre nella regione, quando l Uganda potrà far valere la sua posizione strategica di collegamento tra l Africa sub-sahariana e quella meridionale. L ambiente è inevitabilmente condizionato dalla presenza di uno dei più vasti bacini idrici del continente, costituito dai Laghi Vittoria e Albert collegati tra di loro dal fiume Nilo. La sovrabbondanza d acqua fa sì che il paese sia uno dei più fertili dell Africa e che fornisca una costante eccedenza di derrate alimentari. Nonostante sostanziali miglioramenti nella lotta all Aids, che ora colpisce il 5,4% della popolazione rispetto al 18% del 1990, le condizioni di vita risentono pesantemente della guerra soprattutto nei distretti settentrionali. L 'Uganda è stata indicata come raro caso di successo nella lotta al virus dell'hiv del continente africano grazie all educazione e alla promozione dell'uso del preservativo e dell'astinenza sessuale. La politica di scolarizzazione sta portando buoni risultati ma il reddito pro-capite è ancora molto basso, infatti il 35% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il paese non occupa una posizione onorevole nell indice di sviluppo umano. Di fatto si posiziona al 157 posto nella classifica UNDP 2009 con un indice di sviluppo umano pari a 0,514 e una speranza di vita alla nascita di 52,723 anni. Il rispetto dei diritti umani in Uganda ha compiuto significativi passi avanti rispetto ai regimi del terrore di Amin e Obote. Nonostante i relativi progressi, soprattutto nelle regioni del nord, continua a permanere una situazione di emergenza: bambini sono stati strappati dalle loro famiglie ed arruolati con la forza o ridotti in schiavitù dall inizio della guerra. È assolutamente impossibile parlare anche del diritto alla salute: malaria, infezioni respiratorie e diarrea rimangono la principale causa di morte per bambini con meno di 5 anni. Senza contare che quasi la metà dei due milioni di orfani dell'uganda sono stati causati dall'aids. Dal punto di vista dell'istruzione media, qualche passo avanti è stato fatto: nel 1999 si è arrivati a 6 milioni di bambini iscritti alla scuola primaria, rispetto ai soli 2 milioni che furono p. 1

2 registrati nel Un'impennata arrivò infatti nel 1997 quando la scuola pubblica fu messa a disposizione gratuitamente per quattro figli per famiglia. Attualmente il 66,8% della popolazione risulta alfabetizzata. Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner: COOPERAZIONE E SVILUPPO in collaborazione con il partner locale Diocesi di Moroto. DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LA ONG: COOPERAZIONE E SVILUPPO Cooperazione e Sviluppo opera in Uganda attraverso l Organizzazione Non Governativa Cooperation and Development (C&D) registrata nel In 27 anni di attività l organizzazione ha continuato ad essere presente nel Paese cercando di migliorare le condizioni di vita delle persone più svantaggiate. La maggior parte delle attività di C&D si svolge in Karamoja, una delle regioni più povere dell intera Africa. Agli interventi in situazioni di emergenza come le azioni coordinate nei Distretti Centro-Settentrionali di Lira, Gulu, Pader e Kitgum, devastati dalla guerriglia o le risposte alle emergenze alimentari dovute alla siccità si affiancano numerosi progetti, condotti in ambiti diversi quali: acqua e igiene, animazione socio-culturale, sostegno e sviluppo sanitario, sviluppo rurale-zootecnìco e di sostegno ai missionari e alle realtà locali che operano nel settore dello sviluppo sociale e dell assistenza ai soggetti più vulnerabili. In Uganda C&D ha i propri uffici centrali a Kampala ed una sede appena fuori della città di Moroto, in Karamoja, costituita da un ampia struttura, che rappresenta un importante punto di riferimento per le comunità locali, le ONG ed i missionari che operano in zona. Il settore predominante nell attività dell organizzazione è quello riferito all acqua con progetti che prevedono la perforazione di nuovi pozzi, la riabilitazione di quelli non più funzionanti con la partecipazione della comunità locale attraverso l istituzione e la formazione di comitati di villaggio per la cura e manutenzione dei pozzi e la formazione di meccanici locali per le riparazioni. Fra il 1982 e fine 2008 l ONG ha finanziato e realizzato nel Paese, grazie a proprie squadre locali di perforazione e di riabilitazione, 662 nuovi pozzi e riattivati non più funzionanti. Quello socio-educativo è un altro settore d intervento di C&D, in risposta ai bisogni dei più piccoli. Avviato nel 2004 il Centro giovani Don Vittorio è diventato il punto di riferimento per i giovani di Moroto ed è frequentato abitualmente da circa 600 ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 6 e i 24 anni. Creato per sostenere e favorire la crescita, la socializzazione e la formazione delle giovani generazioni Karimojong, il Centro Giovani Don Vittorio propone ai giovani diverse occasioni di incontro e di crescita: dalla proiezione di film alla pratica di sport, dalla musica all animazione teatrale. Dal 2008 sono anche attivi progetti di servizio civile per le attività relative al ripristino di pozzi non più funzionanti e alla formazione di comitati di villaggio e di meccanici locali di pompa e in supporto alle attività ricreative, sportive, musicali ed educative del Centro giovani Don Vittorio di Moroto. Nel settore acqua e igiene Cooperazione e Sviluppo ha come partner, il Dipartimento dello Sviluppo Idrico del Ministero delle Risorse Naturali - Funzionari idrici dei distretti del Karamoja che rappresenta l istituzione guida per il coordinamento dello sviluppo della regione e ong locali, come il KADP (Karamoja Agropastoral Development Project ) Progetto di Sviluppo Agropastorale in Karamoja, e estere, Acted, per la formazione dei comitati di villaggio e dei meccanici di pompa per la cura e manutenzione del pozzo. Nel settore tutela infanzia e adolescenza per la realizzazione del progetto ci si avvale rispettivamente della collaborazione della Diocesi di Moroto e del Distretto di Moroto, in particolare degli Uffici Sport e Istruzione. Quest ultimo collabora principalmente nella realizzazione del programma di proiezione di video a scopo educativo nelle scuole primarie del distretto. NUMERO DI ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 p. 2

3 GIORNI DISERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 6 MESI DI PERMANENZA ALL ESTERO: I volontari di servizio civile permarranno all estero mediamente dieci (10) mesi. EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEIVOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO: Ai volontari in servizio si richiede: elevato spirito di adattabilità; flessibilità oraria; eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana; attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali, e di tutela della salute; comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto; partecipazione a situazioni di vita comunitaria; rispettare i termini degli accordi con le controparti locali; trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell ambito dello stesso Paese di assegnazione; partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all estero; scrivere almeno tre (3) articoli sull esperienza di servizio e/o sull analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito Antenne di Pace, portale della Rete Caschi Bianchi; partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l estero, ed al rientro in Italia prima della conclusione dell anno di servizio. Moroto (Diocesi dimoroto) Redigere rapporti mensili sull esperienza di servizio civile e, in particolare, sull attività di progetto svolta PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONATRI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio: Rischi di ordine pubblico ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di microcriminalità; Rischi sanitari ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali tifo, malaria, aids e/o tubercolosi; Rischi politici: ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; Moroto (Diocesi dimoroto) La regione di Karamoja (distretti di Kotido, Moroto e Nakapiripirit) è spesso sede di scontri intertribali legati alle razzie di mucche ed anche tra i guerrieri-pastori e l'esercito a seguito della campagna di disarmo avviata dal governo nei confronti dei Karamojong. Inoltre negli spostamenti esistono dei punti, le cosiddette terre di nessuno, dove si corre il rischio di incorrere in rapine (si rimanda al sito redatto dall unità di Crisi - Ministero Affari Esteri ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI: Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari, nell ambito di tutte le sedi di attuazione progettuale, si adottano i seguenti protocolli: p. 3

4 comunicazione alle Rappresentanze Diplomatiche d Italia nel Paese d invio dei volontari/e, la loro residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati; l inserimento dei giovani in servizio civile nel Paese d invio è affidato agli operatori in loco e ai responsabili paese delle ONG coinvolte nel progetto ed avviene in modo graduale. l inserimento prevede l accompagnamento dei giovani volontari alla scoperta e alla conoscenza del contesto territoriale e ambientale, del partner locale, e del tipo di progetto nel quale saranno inseriti. Questa metodologia di inserimento ha anche lo scopo di prevenire eventuali rischi/shock dovuti all impatto culturale con conseguenti disagi dal punto di vista relazionale, di ordine pubblico, sanitario, interculturale, politico; In fase di formazione sia in Italia che all arrivo nel paese d invio ai giovani vengono fornite le informazioni necessarie per capire gli usi e i costumi locali, i modi di relazionarsi e comportarsi nei diversi contesti quotidiani in cui i giovani si ritroveranno a vivere dal contesto lavorativo a quello amicale/relazionale, religioso, politico e sociale; i pericoli legati alla microcriminalità; gli orari e le zone del paese dove i rischi sono più elevati. condivisione con i giovani volontari/e in SCV un vademecum in cui, paese per paese, vengono identificate le azioni da compiere, le persone da contattare in caso di necessità e/o pericoli. In particolar modo, si richiede ai volontari il rispetto delle seguenti indicazioni: ordine pubblico al fine di evitare fenomeni di microcriminalità diffusa sul territorio locale ogni spostamento locale del volontario/a è pianificato con gli operatori responsabili. Saranno evitati spostamenti durante ore serali e notturne; sanitario prima della partenza vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o consigliate dall OMS. All arrivo nei paesi d invio vengono fornite informazioni necessarie sulle norme igienico/sanitarie da seguire. Nella maggior parte dei paesi sia attraverso le Ambasciate e/o i Consolati Italiani che le conoscenze delle controparti locali, vengono individuati medici e presidi sanitari a cui rivolgersi in caso di necessità. politico ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione politiche espresse nel paese d invio. Moroto (Diocesi dimoroto) Ad ogni volontario/collaboratore di C&S viene consegnato, a seguito di colloqui di introduzione/approfondimento sulla situazione in Uganda e sul ruolo rivestito dall organizzazione e dai volontari/collaboratori stessi, un manuale operativo che riporta le regole generali da seguire e, tra le altre, le procedure per i trasferimenti interni/viaggi e quella sanitaria. Sicurezza: prima di ogni viaggio in Karamoja, preventivamente concordato con il responsabile di sede, consultare le persone in loco per informazioni sulle condizioni delle strade e il verificarsi di rapine. Far controllare lo stato della macchina, far scorta d acqua e avere sempre una cassetta di pronto soccorso sul mezzo usato. Utilizzare sempre un autista locale - non viaggiare mai da soli - se possibile viaggiare in convoglio o dietro l autobus. La sera precedente il viaggio confermare l orario di partenza a destinazione. Scegliere la strada più sicura. Durante il viaggio comunicare, in zone prestabilite, la propria posizione. Organizzare gli spostamenti in modo da passare nelle zone a rischio non oltre le 14 (le razzie avvengono principalmente intorno alle 17, al tramonto). Nel caso ciò non sia possibile, fermarsi dove ci si trova (o cercare appoggio in un centro abitato o missione) e tornare solo con il buio pieno (dopo le ore 20). Condizione sanitaria: comunicare immediatamente la propria situazione di salute al responsabile sede (in particolare se si tratta di stati di malessere perduranti) che chiamerà il medico di riferimento della struttura sanitaria più vicina (i numeri e i riferimenti di emergenza medica sono p. 4

5 a disposizione presso le sedi): verrà richiesta subito una visita medica e verrà effettuato obbligatoriamente il test per la malaria. Presso le sedi di C&S sono sempre presenti armadietti di medicinali per ogni evenienza, in particolare antimalarici e antipiretici. Se la situazione lo richiede ricovero presso le strutture ospedaliere di riferimento e, in casi estremi, rimpatrio in Italia. Sebbene la città di Moroto veda al suo interno la presenza di un ospedale, l assistenza sanitaria in loco viene garantita dai Dispensari Diocesani di Loputuk ( a 10 km dalla sede dell organizzazione e 15 minuti di percorrenza a mezzo pick-up) e Rupa (15 km dalla sede e minuti di percorrenza) e dall ospedale funzionante più vicino nella cittadina di Matany, il San Kizito Hospital, a 40 km dalla sede dell Ong. Nella città di Moroto sono inoltre presenti stabilmente medici espatriati di Ong internazionali: Cuamm, medici OMS, medici senza frontiere. Presso la sede di Cooperazione e Sviluppo è sempre presente un armadietto di medicinali per ogni evenienza, in particolare antimalarici e antipiretici. Se la situazione richiede ricovero presso la struttura ospedaliera di Matany sono a disposizione della sede n. 1 Toyota LandCruiser con un autista. Il tempo medio per raggiungere l ospedale è di circa 45 minuti nella stagione secca e 1h15min in quella delle piogge. PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all estero sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio: il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali; il disagio di ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di microcriminalità; il disagio di ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali malaria, aids e/o tubercolosi; il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali. DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE: MOROTO Il distretto di Moroto si trova nella regione del Karamoja, che si estende su una vasta area nella parte nord-orientale dell Uganda, per una superficie complessiva pari a circa 24 mila kmq (circa il 10% del Paese) e una popolazione nei cinque distretti stimata intorno a (dati UN- OCHA OPM 2008) (la densità degli abitanti rimane comunque tra le più basse dell'uganda). Gli abitanti del Karamoja appartengono a tre tribù: i Karimojong (Bokora, Pian, Jie, Dodoth, Teuso, Nyangia, Mening, Labwor, Nyakway) i principali abitanti delle catene montuose, i Pokot e i Tepeth che vivono nelle montagne di Moroto e Napak. Per quanto queste persone siano differenti per la lingua e la cultura, esse condividono uno stile di vita socio-economico simile. Sono principalmente allevatori che vivono dell allevamento semi-nomade (si stimano capi di bovini e 2,07 milioni di ovini - dati UN-OCHA OPM 2008), e sono tradizionalmente strutturati in un vecchio saldo sistema di potere democratico, a differenza della maggior parte degli altri ugandesi, che sono fondamentalmente agricoltori stanziali. Il nomadismo dei Karimojong consiste nella migrazione dei clan ogni 2-3 anni alla ricerca di nuovi pascoli; vi è anche un nomadismo stagionale, con migrazione degli uomini con gli animali verso i kraal (rifugi alloggi temporanei per il bestiame) in montagna, durante la stagione secca. Viene inoltre praticata un'agricoltura di sussistenza, basata soprattutto sulla coltivazione di sorgo e fagioli dall occhio. L'intera area è teatro di continui attriti e scontri tra le varie etnie, per il controllo delle aree di pascolo ed il possesso delle vacche. Negli ultimi anni le armi tradizionali (lance) sono state sostituite da fucili automatici, con conseguente notevole aumento di morti e p. 5

6 di feriti da arma da fuoco. Dal 2006 è in corso nella regione un processo di disarmo volontario dei guerrieri Karamajong, concordato fra le autorità locali e l UPDF (esercito). Questo processo, in realtà, è stato volontario e pacifico solo all inizio; ben presto si sono registrati episodi di violenza ed abusi dei diritti umani. La violenza delle armi ha determinato inoltre spostamenti rilevanti di popolazione, che rendono ancor più precaria la sopravvivenza dei Karimojong, già resa difficile a causa delle ricorrenti siccità e dalla cronica carenza di cibo. Nel 2008, a causa di scarse precipitazioni (il sistema internazionale di allerta sulle precipitazioni FEWS-Net ha registrato una diminuzione del 50% delle piogge cadute sull Africa Orientale), precedute nell agosto 2007 da insolite inondazioni, sono stati compromessi irrimediabilmente i raccolti della regione ed è stato dichiarato lo stato di emergenza alimentare. Secondo il FEWS-net sono oltre 300mila persone in emergenza cibo. La regione del Karamoja vanta il triste primato dei più alti livelli di povertà dell intera Uganda e pochi passi sono stati fatti per milgiorare la situazione. Approssimativamente l 82% della popolazione della regione vive al di sotto della soglia di povertà (con meno di un dollaro al giorno) rispetto ad una media nazionale del 31% (World Bank 2006 OCHA/OPM 2008). L aspettativa di vita media della regione è più bassa della media nazionale e si aggira intorno ai 47,7 anni. A tal proposito va anche considerato l accesso ai servizi sanitari, che nella regione del Karamoja è solo del 8%, percentuale molto al di sotto del 59% di media nazionale (MoH 2007 OCHA/OPM 2008). Il distretto di Moroto, nella regione del Karamoja, e situato nella sezione nord-orientale dell Uganda. Confina a sud con il distretto di Nakapiripirit, a sud-ovest con quello di Katakwi, a nord con il Distretto di Kotido e ad est con il Kenya. Il distretto si compone di 3 contee: Bokora, Matheniko e Municipalità di Moroto suddivise a loro volta in 11 sottocontee. Moroto, che costituisce uno dei 5 distretti di cui si compone la regione del Karamoja, copre un area di kmq e conta una popolazione di circa persone (dati giugno 2008 ministero risorse idriche ed ambientali). Il distretto, per buona parte collocato nella fascia semi arida della regione, e costantemente colpito da periodi prolungati di siccità che di sovente causano carestie, fame e conseguentemente lunghe migrazioni della popolazione in cerca di cibo e di aree verdi per il pascolo. Il distretto registra il tasso di malnutrizione acuta più alto della regione (15.9%), tasso ben superiore alla media nazionale (6%) e alla media della regione (10.9%) (dati UN-OCHA Office Prime Minister of the Government of Uganda aprile 2008). Secondo il rapporto di sviluppo umano redatto dal UNDP nel 2001 il distretto ha l indice di sviluppo umano più basso dell intero paese, pari a 0,24. La percentuale di accesso all acqua del distretto è del 51% (rapporto 2008 Ministero Ugandese risorse idriche ed ambientali) quindi solo una persona su 2 ha accesso a fonti d acqua protette. Nel territorio di Moroto si interviene nel settore Tutela infanzia e adolescenza e Ambiente e foreste. DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE: AMBIENTE E FORESTE Il clima nella regione di Karamoja è semi-arido, caratterizzato da un unica stagione piovosa e da una lunga stagione arida. Complessivamente, si registrano in Karamoja circa 900mm di pioggia all anno, per quanto si sia avuto anche un minimo non superiore ai 350mm. La carenza di acqua permanente di superficie è dovuta innanzitutto alla combinazione tra irregolarità delle piogge ed elevata evaporazione. I fiumi sono stagionali e seguono l andamento delle precipitazioni, che si concentrano in pochi mesi dell anno. Il rapporto 2008 sui rendimenti del settore acqua e sanità redatto dal Ministero Ugandese dell Acqua e dell Ambiente registra come insufficiente la copertura di acqua potabile in Karamoja col 27,5 di media percentuale regionale d accesso all acqua. Il fabbisogno minimo di acqua al giorno per persona è stimato a 20 litri (per bere, cucinare e per l igiene personale) ma in Karamoja la maggior parte della popolazione ha a disposizione, in media, solamente 5-6 litri di acqua al giorno, spesso con fonti d acqua che distano in media 3 km dai villaggi. Anche il bestiame dipende dai pozzi, dall acqua piovana o dai letti di fiume: basti pensare che nella regione vi sono oltre di bovini che necessitano di 20 litri di acqua al giorno e due milioni tra capre e pecore che ne richiedono 5 p. 6

7 (dati UN-OCHA OPM 2008), ma la quantità di fonti accessibili è insufficiente. Ciò spinge i pastori a portare il bestiame ad abbeverarsi ai pozzi, con gravi rischi per la salute degli uomini. Durante le visite periodicamente svolte da rappresentanti dell ONG nei distretti, le autorità locali, ai diversi livelli, hanno effettuato ripetute richieste di intervento sottolineando la mancanza di acqua potabile. Carenza che produce conseguenze rilevanti sia sul versante sanitario, che sulla riduzione della capacità lavorativa e quindi produttiva della popolazione. Nei settori Ambiente e foreste e Tutela infanzia e adolescenza si interviene nel territorio di Moroto con i seguenti destinatari diretti e beneficiari. Nel settore Ambiente e Foreste i destinatari diretti saranno (circa 1000 a pozzo) mentre i beneficiari indiretti saranno persone, abitanti del distretto di Moroto. Nel settore Tutela infanzia e adolescenza i destinatari diretti sono i 2600 bambini e giovani tra i 6 e i 24 anni della municipalità di Moroto e dei villaggi vicini.i beneficiari indiretti del progetto sono invece le famiglie dei ragazzi del Distretto di Moroto, pari a circa persone. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO: Aumentare la disponibilità d acqua potabile dagli attuali 6/10 litri a disposizione per ogni abitante, a 20 litri necessari riabilitando 50 pozzi promuovere un sistema sostenibile di manutenzione e riabilitazione di pozzi riabilitati; sensibilizzare la popolazione locale sul corretta gestione e utilizzo delle risorse idriche e sulle tematiche igienico-sanitarie DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Azione 1 Individuazione pozzi da riabilitare e formazione meccanici locali di pompa: 1. Individuazione e mappatura dei pozzi non più funzionanti da riabilitare; 2. Calendarizzazione degli interventi di riabilitazione; 3. Ideazione del modulo intensivo di formazione teorico/pratico per meccanici di pompa della durata di 2 giorni; 4. Individuazione dei destinatari dei corsi per ogni pozzo da riabilitare; 5. Implementazione dei corsi su classi di persone. Azione 2 Riabilitazione di pozzi d acqua non più funzionanti: 1. Riunioni periodiche di coordinamento programmatico con la Diocesi di Moroto, le Autorità Politico-Amministrative Locali e i leaders delle comunità; 2. Mappatura e catalogazione della rete idrica in pozzi funzionanti, da riparare, da costruire; 3. Raccolta delle esigenze della comunità locale e definizione dei criteri di priorità nell intervento di riabilitazione dei pozzi; 4. Interventi di riabilitazione e manutenzione tecnica dei pozzi; 5. Aggiornamento archivio progressivo pozzi riabilitati o soggetti a manutenzione Azione 3 Sensibilizzazione Rurale e Formazione comitati di villaggio per la cura del pozzi riabilitati: 1. Incontri informativi pubblici mensili su metodologie e pratiche d igiene pubblica di base, salute e alimentazione alla popolazione locale nei villaggi rurali della regione; 2. Costituzione di 50 Comitati Acqua Locale per ciascun pozzo riabilitato che si occupino della gestione e manutenzione di base; 3. Riunioni nei villaggi per l individuazione dei 7 membri di ciascun comitato Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività. 1 Capo progetto amministrativo 1 Responsabile tecnico idraulico 2 tecnici responsabili della formazione e sensibilizzazione, p. 7

8 5 tecnici installatori di pozzi, 1 segretario amministrativo 1 autista 1 cuoco 1 guardiano Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto. 1 volontario sarà coinvolto nelle seguenti attività: Supporto e collaborazione nella raccolta delle informazioni sui pozzi non più funzionanti da riabilitare; Supporto e collaborazione nelle fasi di mappatura dei pozzi da riabilitare; Supporto e collaborazione nelle fasi di intervento per la riabilitazione pozzi sul campo. Supporto e collaborazione nell aggiornamento della banca dati sui pozzi riabilitati/da riabilitare; Supporto e collaborazione nella definizione e realizzazione degli incontri di sensibilizzazione nelle comunità sull importanza e il corretto utilizzo del pozzo e sulla tematica acqua e igiene ; Supporto e collaborazione nella realizzazione di materiale informativo di sensibilizzazione rurale; Supporto e collaborazione nella realizzazione di corsi di formazione per meccanici locali di pompa; Supporto e collaborazione nella realizzazione di materiale informativo per i corsi teoricopratici dei meccanici locali di pompa; Supporto nella realizzazione delle rendicontazioni per gli stakeholder; Supporto e collaborazione nello studio e ricerca di nuove tecnologie sostenibili e metodi per migliorare l approvvigionamento idrico in Karamoja. REQUISITI: Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti: Generici: Esperienza nel mondo del volontariato; Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi; Competenze informatiche di base e di Internet; Specifici: Buona conoscenza della lingua inglese. DOVE INVIARE LA CANDIDATURA ENTE COOPERAZIONE E SVILUPPO DOVE INVIARE LA CANDIDATURA CITTA INDIRIZZO TELEFON O Piacenza Strada ai Dossi di Le Mose, 5/ Piacenza SITO p. 8

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