Identificativo della proposta Progettuale

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1 15 Sezione II - Risultati del Progetto I ANNO Identificativo della proposta Progettuale TITOLO (1) Sviluppo di filiere agro-zootecniche OGM free, sia convenzionali che biologiche, nella regione Marche. NUMERO (2) 13 1 Fare riferimento al titolo della scheda tecnica di cui all allegato 2 del Bando Disciplinare Tecnico 2 Fare riferimento all elenco riportato all art.1 del testo del bando di cui all allegato 1 del DDPF 60/06 o 265/06-15

2 16 7. Descrizione del I Anno di attività del progetto 7.1 Sintesi dell attività progettuale I Anno Esporre con chiarezza gli obbiettivi della ricerca prefissati e raggiunti, le principali attività (azioni) previste e attuate ed i risultati attesi e ottenuti secondo quanto indicato nel progetto approvato Obiettivi: Prefissati e Raggiunti. Obiettivo 1. Definizione dei parametri tecnici ed economici necessari per lo sviluppo di filiere agro-zootecniche marchigiane OGM-free. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 1 anno di ricerca: infatti nel corso del 1 anno, come previsto dal progetto approvato, è stata eseguita la sperimentazione mirata ad identificare i parametri tecnici necessari per lo sviluppo di filiere OGM free. I risultati ottenuti, come da programma di ricerca, hanno permesso di definire con soddisfacente precisione i parametri tecnici per lo sviluppo delle filiere dei bovini da carne e da latte. Le attività del primo anno hanno inoltre risentito della particolare congiuntura economica che ha caratterizzato il 2007, ponendo le basi per lo svolgimento delle attività sperimentali del 2 anno soprattutto per quanto riguarda le filiere da agricoltura biologica. Le filiere relative ai settori suinicolo ed avicolo verranno prese in esame a partire dal 2 anno.inoltre a partire dal 2 anno verrà avviata anche la definizione dei parametri economici, utilizzando le informazioni ottenute nel corso del primo anno e quelle che si otterranno nel secondo anno. Obiettivo 2. Implementazione sul territorio di un sistema pilota di ricerca e sperimentazione finalizzato alla diffusione di sistemi produttivi OGM free. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 1 anno di ricerca: oltre alle aziende che sono state direttamente coinvolte nelle attività di ricerca e sperimentazione nel primo anno, è state identificato un gruppo di aziende che verranno inserite nella rete di aziende che andrà a costituire il sistema pilota per favorire la diffusione di filiere OGM free. Obiettivo 3. Definizione di parametri necessari per sviluppare un sistema di tracciabilità e rintracciabilità di una filiera OGM free. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 1 anno di ricerca: Interessanti ed innovativi risultati sono stati conseguiti relativamente allo sviluppo di una metodologia analitica in grado di identificare le materie prime che compongono un mangime. A questo riguardo particolare attenzione è stata rivolta a pisello proteico e favino che si sono confermate valide materie prime locali per lo sviluppo di filiere OGM free caratterizzate da un ridotto se non nullo rischio di inquinamento da OGM, al contrario di quanto riscontrato nel caso di filiere OGM free basate sull impiego di soia come unica fonte proteica. Obiettivo 4. Superare il problema della coesistenza tra colture OGM e non OGM favorendo la diffusione dell OGM-free nelle filiere agro-zootecniche marchigiane sia convenzionali che biologiche. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 1 anno di ricerca: infatti questo obiettivo si riferisce al 2 ma soprattutto al 3 anno del progetto. Comunque i risultati ottenuti nel primo anno confermano che, in un ottica di filiera OGM-free dal produttore al consumatore, sistemi produttivi basati sull impiego nell alimentazione zootecnica di materie prime locali sono più sicuri riguardo ad eventuali rischi di inquinamento da OGM. Questo aspetto si riferisce in particolare a filiere caratterizzate dall impiego di proteaginose quali favino e pisello proteico, che non presentano varietà transgeniche. I risultati preliminari del primo anno hanno inoltre mostrato che queste filiere OGM free sono preferite da quei consumatori che sono stati correttamente informati delle caratteristiche del prodotto e del sistema di produzione. Obiettivo 5. Definizione di un Modello Marchigiano di agricoltura OGM free. Da raggiungere al termine del progetto. Le informazioni tecniche ottenute nel 1 anno comunque sottolineano come un sistema marchigiano basato sull impiego prevalente di materie - 16

3 17 prime locali nel settore dei bovini da carne è sicuramente fattibile. Nel settore dei bovini da latte i risultati del 2 anno consentiranno di verificare fino a che livello sarà possibile sostituire materie prime di provenienza extra-regionale con prodotti locali, sebbene i primi dati preliminari ottenuti dalla sperimentazione eseguita nel 1 anno sulla sostituzione del cotone siano di sicuro interesse. Nel caso dei bovini da latte i risultati del primo anno hanno messo in evidenza come la necessità di dover rispettare i valori definiti per legge del tenore lipidico del latte impongano spesso il ricorso a materie prime a rischio OGM (vedi il cotone) e che non possono essere coltivate nei nostri ambienti. Questo ha messo in evidenza che sarà interessante avviare nel 2 e 3 anno un dibattito sulla possibilità di rivedere i limiti di questo parametro, per lo meno a livello di programmi mirati a valorizzare la tipicità e l origine delle produzioni marchigiane. Obiettivo 6. Individuazione di metodologie e tecniche di preservazione di identità delle produzioni biologiche. Da raggiungere al termine del progetto. I risultati sinora conseguiti nel settore dei bovini da carne confermano come le produzioni biologiche siano chiaramente differenziate da quelle convenzionali. Nel corso del 2 e 3 anno verrà verificata la possibilità di definire un protocollo operativo in grado di consentire questa discriminazione anche su base oggettiva, utilizzando sistemi analitici di certificazione di filiera e parametri qualitativi caratterizzanti il prodotto finale. Azioni: Previste ed Attuate Attività 1. Sperimentazione sulle colture. Azione 1.1 Sviluppo di una rete territoriale di sperimentazione su cereali e leguminose da granella: ATTUATA In collaborazione con la Cooperativa Stalla San Fortunato di Serra de Conti (PPR1) è stato distribuito ai soci della cooperativa un questionario mirato ad ottenere informazioni sulla diffusione, nell area oggetto di studio nell annata agraria , delle principali colture agrarie coinvolte nella filiera agro-zootecnica OGM free dei bovini da latte: favino, pisello proteico, frumento, mais, erba medica. In particolare sono state localizzate le aziende dove sono stati coltivati pisello proteico e favino. In collaborazione con il Prof. Corti e la Dott.ssa Cocco (Gruppo di Ricerca) è in corso la valutazione preliminare sulla dislocazione territoriale di queste colture; le informazioni così ottenute verrannoimpiegate nel 2 anno per valutare eventuali correlazioni tra performance agronomiche e caratteristiche geopedologiche o climatiche. I risultati ottenuti finora hanno permesso di sviluppare una metodica di indagine che nel 2 anno, in collaborazione con AMAB (PPR3) e Coldiretti Marche (PPR12), potrà essere estesa ad altre località delle 4 province regionali. Inoltre, campioni di seme, soprattutti di favino e pisello proteico, di mangimi e di fieni prelevati presso aziende dislocate su tutte le 4 province marchigiane sono stati sottoposti ad analisi qualitativa in collaborazione con i laboratori dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche (facente parte del progetto come fornitore di servizi: F13) e dell ASSAM. L elaborazione dei dati è attualmente in corso. Attività 2. Prove di alimentazione zootecnica. Azione 2.1 Prove di alimentazione su bovini da carne presso aziende convenzionali e biologiche. Nel corso del 1 anno il progetto prevedeva l esecuzione di 2 prove di alimentazione su bovini da carne da eseguire in colla borazione con Bovinmarche (agricoltura convenzionale) e presso l Azienda Biologica Scibè Doriano (Agricoltura Biologica). La prima prova è stata condotta in agricoltura convenzionale presso l Azienda Ca Lippo (PU) in collaborazione con Bovinmarche. Sono stati impiegati 2 gruppi di animali alimentati con mangimi composti impiegando come materie prime favino, pisello proteico ed orzo (senza mais e soia). I risultati ottenuti sono stati interessanti in quanto sono stati ottenuti accrescimenti medi giornalieri compresi di circa 1,2 kg/giorno su animali di razza Marchigiana, accrescimenti interessanti vista la semplicità della composizione dei mangimi. Purtroppo la prova è stata interrotta anticipatamente (fine primo anno) rispetto ai tempi previsti in quanto Bovinmarche, per motivi economico-gestionali, ha dovuto cedere la gestione dell azienda Ca Lippo. Quindi le valutazioni previste nel 2 anno sugli animali di questa prova non potranno essere effettuate in quanto questa prova non potrà proseguire fino alla fase di finissaggio e di macellazione. Per ovviare a questo inconveniente, seguendo comunque l impostazione del progetto che prevede la creazione di una rete di aziende sul territorio, sono state contattate ulteriori aziende marchigiane che allevano bovini da carne di razza Marchigiana. Queste hanno fornito piena disponibilità a partecipare al progetto, ad utilizzare un sistema di alimentazione basato sulla valorizzazione di alimenti prodotti localmente, a seguire le fasi sia di accrescimento che di finissaggio ed a rendere disponibili gli animali per analisi qualitative finali sulle caratteristiche della carcassa e della carne. La seconda prova è stata condotta in regime di agricoltura biologica presso l Aziende Scibè di Grottazzolina (AP). In questa prova sono stati utilizzate 2 gruppi di animali che sono stati alimentatio con razioni che rigorosamente hanno rispettato il rapporto 60:40 tra sostanza secca proveniente da foraggi e da concentrati. L assenza di un sistema di pesatura mensile ha imposto una pesatura degli animali solo all inizio ed alla fine della prova. Nel corso del secondo anno sarà quindi possibile - 17

4 18 ottenere informazioni sia sui livelli di accrescimento medi ottenuti che sulla qualità della carne. Inoltre, in base ai risultati ottenuti verrà definita la strategia da seguire in una seconda prova di alimentazione da eseguire a partire dal 2 anno. Azione Sviluppo nel settore dei bovini da carne di una rete sperimentale territoriale inerente filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. Questa azione riguarderà le attività da svolgere nel 2 anno. Comunque nel corso del primo anno sono proseguiti i contatti sia con le aziende già inserite come partner nel progetto (Azienda Colonnelli PPR10 ed Azienda Luzi PPR11) e disposte a partecipare alla rete territoriale, sia con gli altri Partner del progetto (Bovinmarche PPR2, AMAB PPR3 e Coldiretti Marche PPR12) per contattare e coinvolgere altre aziende zootecniche che allevano bovini da carne. Azione Prove di alimentazione su bovini da latte di razza Frisona. Nel corso del 1 anno sono state eseguite presso la Cooperativa Stalla San Fortunato di Serra de Conti (PPR1 ed F1) le prove previste nel programma del progetto, ossia prove di alimentazione per la sostituzione della soia con favino e pisello proteico sottoposti ad estrusione, e sono state condotte in anticipo sullaq tempistica del progetto, in quanto previste per il 2 anno, le prove per la sostituzione del cotone. Relativamente alla sostituzione della soia, è stato possibile verificare che sostituire la soia con favino e pisello proteico è possibile, ma una parte di soia integrale è stata mantenuta nella razione in quanto ottimizza e semplifica la fase di estrusione delle farine. Infatti la presenza di olio nel seme di soia rende più agevole e veloce l estrusione riducendo notevolmente i tempi di lavorazione. Ovviamente l azienda ha sempre utilizzato soia certificata OGM free, e l assenza di contaminazioni da OGM è stata costantemente monitorata presso il laboratorio universitario di genetica vegetale (Prof. Tavoletti RT1) sia sulle materie prime (granella di mais e soia) sia sui mangimi finali (farine estruse e tal quali). Sulla base di questi risultati e sulla spinta dell aumento dei prezzi di tutte le materie prime si è proceduto con l esecuzione di una ulteriore prova di alimentazione mirata a sostituire il cotone, alimento impiegato soprattutto per incremenmtare il tenore lipidico del latte. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che l eliminazione del cotone non ha effetti deprimenti sulla quantità di latte prodotto, ma potrebbe influire sul tenore lipidico del latte soprattutto nelle stagioni più critiche per questo parametro (primavera-estate). L azienda comunque ha eliminato il cotone dalla razione. Attualmente è in corso un costante monitoraggio del tenore lipidico del latte per verificare l eventuale necessità di modifiche della razione per rispettare i vincoli imposti dal disciplinare di produzione di latte alta qualità. La Cooperativa Stalla San Fortunato avrà nel corso sia del 2 che del 3 anno una fondamentale importanza nel progetto in quanto costituirà un reale sistema pilota per verificare la fattibilità di una filiera OGM free nel settore del bovini da latte, filiera basata sulla valorizzazione di alimenti zootecnici provenienti da materie prime di produzione prevalentemente locale. Azione Sviluppo nel settore dei bovini da latte di una rete sperimentale territoriale inerente lo sviluppo di una filiera OGM free. Questa azione verrà eseguita a partire dal 2 anno in collaborazione con l Associazione Latte Marche (PPR14). Nel corso del 1 anno sono stati comunque eseguiti incontri preliminari per verificare la disponibilità di altre aziende marchigiane produttrici di latte bovino a collaborare allo sviluppo di una filiera OGM free inserendosi nella rete territoriale di sperimentazione. Azione Prove di alimentazione su suini. La sperimentazione da svolgere nel corso del 1 anno prevedeva l esecuzione di una prova di alimentazione su suini in allevamento convenzionale in collaborazione con APA della provincia di (PPR6). Questa prova è stata rinviata al 2 anno, visto l impegno superiore al previsto che si è reso necessario per svolgere le prove di alimentazione su bovini da carne e da latte. Questo maggior impegno è stato conseguenza sia dei risultati positivi ottenuti dalla sperimentazione condotta sia dalle particolari situazioni di mercato, riguardanti sia i prezzi delle materie prime che dei prodotti, ed ha determinato da un lato una maggior attenzione per la sperimentazione in corso sui bovini da carne e latte e dall altro un rinvio dell inizio di nuove prove nel settore suinicolo, settore con caratteristiche completamente diverse rispetto a quello bovino. Nel corso dei tre mesi di proroga sono stati comunque presi accordi con l APA di per avviare le prove sperimentali nel 2 anno. Per quanto riguarda la sperimentazione in biologico, come previsto tra le attività da svolgere nel 1 anno sono stati presi accordi con l azienda Scibè (PPR9) per eseguire nel corso del 2 anno una prova di alimentazione su suini alllevati secondo i vincoli dell agricoltura biologica. Azione Sviluppo nel settore dei suini di una rete sperimentale territoriale inerente filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. L esecuzione di questa azione, come previsto nel progetto esecutivo, verrà avviata nel 2 anno in collaborazione con AMAB (PPR3) e SUINMARCHE (PPR4), con cono stati presi contatti nel corso del 1 anno. - 18

5 19 Azione Prova di alimentazione su avicoli in agricoltura biologica. L esecuzione di questa azione, come previsto nel progetto esecutivo, verrà avviata nel 2 anno. Inizialmente era pèrevista l esecuzione di due prove di alimentazione presso altrettante aziende biologiche, l Azienda Congionti (PPR13) e l Azienda Scibè (PPR9). Purtroppo l Azienda Congionti (PPR13) ha comunicato di aver interrotto l allevamento biologico di avicoli per motivi di incompatibilità con le altre attività in corso presso l azienda. Quindi l Azienda Congionti (PPR13) verrà esclusa dall elenco dei Partner del progetto previsti per il 2 anno. Si sta provvedendo all individuazione di una nuova azienda disposta ad ospitare la prova sperimentale su avicoli. L azienda Scibè (PPR9) ha confermato la disponibilità ad eseguire la prova di alimentazione su avicoli prevista per il 2 anno del progetto. Azione Sviluppo sul territorio di una rete di rilevamento ed elaborazione dati produttivi nel settore di avicoli in agricoltura biologica L esecuzione di questa azione, come previsto nel progetto esecutivo, verrà avviata nel 2 anno. Come previsto, nel corso del 1 anno, in collaborazione con AMAB (PPR 3), è stata avviata l identificazione di aziende biologiche interessate ad entrare nella rete sperimentale territoriale relativamente al settore avicolo. Attività 3. Valutazione di fattibilità economica. Azione 3.1. Definizione dei parametri tecnoco-economici nell ambito delle singole filiere. Questa azione è stata avviata nel primo anno in collaborazione con BOVINMARCHE (F 2), AMAB (F 3), SUINMARCHE (F 4) e LATTE MARCHE (F 12) come fase parallela allo svolgimento delle prove di alimentazione. Sono state raccolte tutte le informazioni tecniche derivanti dalla sperimentazione sulle colture e dalle prove di alimentazione eseguite su bovini da carne e latte. A partire da questi dati e da quelli che si otterranno nel 2 anno potrà essere generata una tabella inerente i costi di produzione, imputabili all alimentazione, nell ambito delle singole filiere. I costi di produzione verranno riferiti sia alla produzione delle materie prime sia all ottenimento delle produzioni zootecniche. Come prevedibile, lo svolgimento dell Azione 3.1 è stato strettamente collegato all andamento dei risultati delle prove sperimentali ed a quello dei prezzi di mercato delle materie prime. Nel corso del primo anno è stata eseguita in collaborazione con i Partner coinvolti nelle attività nel settore dei bovini (carne e latte) una valutazione preliminare per identificare i parametri tecnici ed economici previsti, rimandando ovviamente al secondo anno l ottenimento di informazioni più dettagliate, soprattutto nei settori relativi ai suini ed agli avicoli. Azione 3.2. Redazione e confronto dei bilanci economici riferiti a filiere standard ed OGM free. Lo svolgimento di questa azione, come previsto nel progetto operativo, verrà avviato nel secondo anno per ovvi motivi di consequenzialità con le attività 1 e 2 Attività 4. Collaborazione nella definizione di disciplinari di produzione OGM free per la regione Marche. Azione 4.1. Sviluppo di una metodica analitica, basata sull impiego di marcatori molecolari, per identificare specie e/o varietà delle materie prime presenti in un mangime. Nel corso del 1 anno è stata svolta l attività prevista ed è stata prodotta una banca dei DNA di varietà di Pisello Proteico, Favino, Orzo, Frumento duro, Frumento tenero, Soia, Mais, Sorgo. Inoltre, utilizzando i DNA estratti, è stata avviata nel primo anno la sperimentazione prevista per il secondo anno inerente lo sviluppo di marcatori molecolari da impiegare per identificare le materie prime presenti nei mangimi. In particolare è stato avviato lo sviluppo di marcatori molecolari AFLP che, dopo sequenziamento del DNA, sono stati utilizzati per iniziare l identificazione di marcatori molecolari spesie-specifici. Azione 4.2. Identificazione di parametri idonei per la stesura di disciplinari OGM free per le filiere agro-zootecniche della regione Marche. Nel corso del 1 anno sono stati eseguiti incontri con i partner del progetto BOVINMARCHE (PPR 2) e LATTE MARCHE (PPR 14), coinvolti nelle attività progettuali inerenti i settori bovini da carne e latte oggetto della sperimentazione condotta nel 1 anno. Gli incontri con gli altri Partner, AMAB (PPR 3) e SUINMARCHE (PPR 4), e con Enti o Istituzioni esterne al progetto, coinvolti nella stesura, valutazione ed applicazione dei disciplinari di produzione, sono stati rinviati al 2 anno. Infatti, come previsto nel progetto esecutivo, l attività inerente l azione 4.2 dovrà essere svolta prevalentemente nel secondo e terzo anno del progetto, per ovvi motivi di consequenzialità sia con le attività tecnicoscientifiche che con quelle di valutazione economica di filiera. Attività 5. Analisi dei costi della razione alternativa rispetto alla tradizionale Azione 5.1. Confronto tra costo della razione OGM free con prodotti locali e costo della razione utilizzata dall azienda. Come previsto nel progetto esecutivo, l Azione 5.1 si dovrà eseguire a partire dal 2 anno. Il primo anno ha permesso comunque di acquisire informazioni sulle variazioni dei prezzi delle materie prime, utili per impostare nel secondo anno la fase di valutazione economica. - 19

6 20 Attività 6. Verifica degli incrementi ponderali e degli effetti sul prodotto (lette o carne per i bovini) rispetto all alimentazione con soia Il rilevamento degli incrementi ponderali fa parte delle Azioni svolte nell ambito dell Attività 2. Azione 6.1. Bovini da carne: qualità della carne. L esecuzione delle analisi qualitative della carne nel settore dei bovini da carne verrà svolta, come previsto nel progetto esecutivo, nel 2 anno, impiegando gli animali coinvolti nelle prove di alimentazione. Per quanto riguarda i dati relativi all allevamento dei bovini da carne in agricoltura convenzionale è in corso l identificazione di aziende che allevano bovini di razza marchigiana presso le quali nel 2 anno sarà possibile eseguire prove di alimentazione a partire da animali del peso di kg che potranno quindi essere macellati entro il 2 anno di prova e fornire dati qualitativi sulle caratteristiche della carne. Relativamente alle prove in biologico verranno utilizzati i risultati ottenuti dalla prova di alimentazione in corso presso l Azienda Scibè (PPR9). Azione 6.2. Bovini da latte: caratteristiche composizionali del latte Nel primo anno sono stati prelevati campioni di latte prodotti dagli animali utilizzati nella prova di alimentazione mirata a verificare la possibilità di eliminare il cotone. Questi campioni sono stati congelati e verranno impiegati nel 2 anno per avviare la fase di valutazione qualitativa inerente la composizione in acidi grassi dei lipidi del latte e l analisi qualiquantitativa delle proteine del latte. In collaborazione con A.R.A. Marche (PPR 5) è stata eseguita una prima valutazione qualitativa di questi campioni relativamente ai parametri quali contenuto proteico, contenuto lipidico, contenuto in lattosio, cellule somatiche. Azione 6.3. Suini: qualità della carne. Questa azione verrà eseguita nel 2 anno urilizzando gli animali impiegati nelle prove di alimentazione su suini in allevamento convenzionale e biologico. Azione 6.4. Avicoli: qualità della carne. Questa azione verrà eseguita nel 2 o nel 3 anno dopo aver concluso le prove di alimentazione. Attività 7. Analisi economica della sostituzione della soia. Azione 7.1. L azione 7.1, come previsto nel progetto esecutivo, verrà eseguita prevalentemente nel corso del secondo e soprattutto del terzo anno di attività. Nel corso del primo anno è stata avviata, in collaborazione con Bovinmarche (PPR2/F2) e Latte Marche (PPR14/F12) la fase di reperimento delle prime informazioni rese disponibili dalle prove di alimentazione eseguite su bovini da carne e latte. L analisi economica inerente i settori dei suini ed avicoli verrà avviata nel 2 e soprattutto 3 anno dopo aver eseguito le prove di alimentazione in collaborazione con AMAB(PPR3/F3) e Suinmarche (PPR4/F4). Nel corso del primo anno sono state inoltre reperite informazioni relative ai prezzi sul mercato sia delle materie prime che dei prodotti zootecnici, vista la particolare congiuntura economica che si è venuta a creare nel periodo Attività 8. Divulgazione dei risultati Azione 8.1. Incontri con agricoltori e/o allevatori. Questa azione è stata svolta prevalentemente in collaborazione con la Cooperativa Stalla San Fortunato (PPR1) per presentare agli agricoltori soci della cooperativa un questionario che successivamente è stato compilato dagli stessi. Tale questionario ha permesso di ottenere utili informazioni sulla diffusione della coltivazione di favino e pisello proteico nell ambito dei soci della cooperativa, ed anche di altre colture importanti per la costituzione di razionali rotazioni colturali nell ambito della filiera OGM free inerente il settore dei bovini da latte. Azione 8.2. Organizzazione di Convegni. Per il primo anno il progetto esecutivo non ha previsto l organizzazione di convegni divulgativi. Comunque, visti i risultati ottenuti nel settore dei bovini da latte, è in corso l organizzazione di un Convegno da tenersi presso la Sala Convegni del Comune di Serra de Conti nel periodo aprile-maggio Azione 8.3. Sviluppo di Linee Guida per Filiere OGM free. Lo svolgimento di questa azione divulgativa è rinviato agli anni successivi quando sarà disponibile una quantità di informazioni sufficiente per lo sviluppo di Linee Guida per realizzare Filiere OGM free Azione 8.4. Pubblicazioni tecnico-scientifiche Sono in corso di stesura lavori scientifici inerenti i risultati del primo anno (prove di alimentazione ed analisi di laboratorio) la cui pubblicazione è ovviamente rinviata al 2 anno del progetto. - 20

7 21 Risultati attesi ed ottenuti nel corso del 1 anno. 1. ATTESO: Impostazione delle attività per poter realizzare una rete territoriale per il rilevamento di dati inerenti cereali e leguminose da granella per uso zootecnico. OTTENUTO: In collaborazione con la Cooperativa Stalla San Fortunato (PPR1) sono state identificate 85 aziende situate nella provincia di che hanno compilato un questionario inerente le semine eseguite nell autunno 2007 relativamente alle principali colture interessate alla filiera OGM free dei bovini da latte. Complessivamente è stato possibile verificare che tali aziende hanno seminato 88 ha con favino e 114 ha con pisello proteico, 15 ha con orzo. Inoltre circa 33 ha verranno investiti a silomais e circa 260ha sono occupati da prati di erba medica. Aver raggiunto la semina di circa 200ha con leguminose da granella alternative alla soia per uso zootecnico è stato sicuramente un risultato estremamente positivo nell ambito del progetto, risultato che probabilmente sarebbe stato migliore se non si fossero verificate congiunture di mercato che hanno determinato un incremento imprevedibile dei prezzi del frumento duro. Nel corso del 2 anno tali aziende verranno seguite dai ricercatori coinvolti nel progetto per reperire informazioni sulle caratteristiche geopedologiche ed agronomiche e cercare di determinare un modello in grado di prevedere la riuscita agronomica di queste colture in relazione ai principali parametri pedologici e climatici. L identificazione di tali aziende inoltre rappresenta un primo passo verso la costituzione di una rete territoriale in grado di monitorare su un ampio territorio le caratteristiche qualitative delle granelle prodotte mediante esecuzione di campionamenti dei raccolti ed analisi qualitative da eseguire in collaborazione con IZS- Umbria e Marche (F13). Il modello sviluppato servirà da punto di riferimento per essere esteso anche alle altre 3 province marchigiane, in collaborazione con i partner Bovinmarche, AMAB, Coldiretti, Suinmarche e Lattemarche. Nell ambito della rete di aziende, per stimolare la coltivazione del favino, coltura caratterizzata da un andamento produttivo poco felice nell annata agraria , e del pisello proteico in agricoltura convenzionale e biologica, 5 aziende situate nelle province di Ascoli Piceno (Azienda Scibè PPR9), Macerata (Azienda Biologica Angeli Pievetorina; Azienda Biologica Bordò Monte San Martino; Azienda Biologica Aureli Pievebovigliana) ed (Cooperativa San Fortunato Serra de Conti) sono state coinvolte nell esecuzione di una prova sperimentale su parcelloni eseguita impiegando 6 varietà, 3 di favino e 3 di pisello, che sulla base di precedenti risultati sono state ritenute le più promettenti per le condizioni pedoclimatiche marchigiane. Alcune di queste aziende verranno coinvolte anche nelle prove di alimentazione su bovini da carne (Az. Bordò) e da latte (Az. Angeli). Complessivamente quindi nel 1 anno sono state poste solide basi per la creazione di una rete territoriale di aziende coinvolte nell obiettivo comune di verificare la fattibilità tecnico economica di filiere OGM free nella regione Marche. 2. ATTESO: Impostazione delle attività per poter realizzare una rete territoriale per il rilevamento di dati inerenti gli allevamenti zootecnici marchigiani di bovini da carne, bovini da latte, suini e avicoli. OTTENUTO: I risultati ottenuti dalle prove di alimentazione su bovini da carne e da latte e la collaborazione con i Partner Bovinmarche e Lattemarche, hanno consentito di avviare l identificazione di aziende interessate a verificare la fattibilità di filiere agro-zootecniche basate sull impiego prevalente di alimenti prodotti localmente. Nel primo anno è stato identificato un primo gruppo di aziende zootecniche nel settore dei bovini da carne che potrebbero aggiungersi a quelle già inserite nel progetto come Partner (Az. Colonnelli ed Az. Luzi). Anche nel settore dei bovini da latte, sulla base dei risultati ottenuti a Serra de Conti, in collaborazione con Lattemarche sono state identificate altre aziende interessate ad inserirsi in una filiera OGM free. Relativamente ai settori avicolo e suinicolo alcune aziende sono già state contattate per la costituzione della rete territoriale che comunque verrà realizzata a pieno nel corso del 2 anno del progetto, come previsto nel progetto operativo. 3. ATTESO:Avvio delle prove di alimentazione su bovini da carne in convenzionale e biologico. OTTENUTO: In collaborazione con Bovinmarche è stata eseguita una prova di alimentazione relativa alla fase di accrescimento presso l Azienda Ca Lippo (PU). Questa prova ha fornito interessanti risultati mostrando che, in agricoltura convenzionale, razioni basate sull impiego di orzo, favino e pisello proteico, e quindi prive di soia e mais, possono essere validamente utilizzate nell allevamento di bovini da carne di razza Marchigiana con accrescimenti medi giornalieri interessantio (1,2-1,3 kg/g). Presso l Azienda Biologica Scibè di Grottazzolina (AP) è stata avviata nel 2007 ed è attualmente in corso una prova di alimentazione mirata a mettere a confronto due razioni prive di soia e mais e caratterizzate da un diverso contenuto proteico nella fase di accrescimento. La macellazione degli animali verrà avviata in aprile 2008 e consentirà di ottenere risultati inerenti sia i livelli di accrescimento sia le caraytteristiche qualitative della carne. La prova sta procedendo molto bene e sarà in grado di fornire nel 2 anno interessanti informazioni sulla possibilità di valorizzare le colture foraggere e le leguminose da granella in agricoltura biologica, di stimare i costi dell alimentazione in caso di autoproduzione totale o parziale della materie prime. 4. ATTESO:Informazioni sulla possibilità di sostituire la soia nella filiera dei bovini da latte. OTTENUTO: Presso la Cooperativa San Fortunato (PPR1) di Serra de Conti (AN) sono state eseguite 2 prove di alimentazioni mirate a verificare la possibilità di sostituire la soia con favino e pisello proteico. In particolare la Cooperativa si è dotata di un impianto di estrusione delle materie prime. Quindi le prove eseguite hanno permesso di ottimizzare la razione - 21

8 22 in base anche a questo trattamento tecnologico che se da un lato determina un incremento di proteine by-pèass, dall altro rende estremamente fermentescibili i carboidrati. La prima prova ha infatti messo in evidenza che l impiego dei concentrati in forma esclusivamente estrusa creava problemi agli animali (diarrea, arrossamenti podali), sintomi tipici di un eccesso di fermentescibilità degli zuccheri. Su questa base la razione è stata modificata utilizzando il mais e parte del pisello proteico in farina e solo parte del pisello proteico ed il favinno in forma estrusa. La seconda prova ha confermato che la nuova razione è risultata equivalente a quella di controllo contenente mais e soia. Da notare che entrambe le prova sono state condotte utilizzando razioni di prova e di controllo contenenti semi di cotone. Nella seconda parte del 2007 l aumento dei prezzi delle materie prime e quindi anche del cotone ha dato lo stimolo per avviare subito, senza attendere il secondo anno come previsto nel progetto esecutivo, una prova di alimentazione mirata ad eliminare il cotone. I risultati sono stati interessanti da un punto di vista produttivo, sebbene il contenuto in grasso del latte sia risultato leggermente inferiore nella razione senza cotone rispetto a quella con cotone. Inoltre, l eliminazione del cotone ha imposto l inserimento di una quota di soia integrale (semi di soia), ovviamente certificata NON OGM, per poter bilanciare la razione inserendo la soia come fonte di grassi vegetali in alternativa al cotone. L azienda, sulla base dei risultati ottenuti, ha deciso di eliminare il cotone dalla razione, mettendo comunque in atto un piano di monitoraggio del tenore lipidico del latte per poter eventualmente intervenire con aggiustamenti della razione qualora il contenuto in grasso del latte dovesse scendere sotto i limiti previsti per la produzione di latte alta qualità. 5. ATTESO:Risultati di una prima prova di alimentazione su suini in agricoltura convenzionale e biologica, con informazioni preliminari sulla possibilità di sostituire la soia con altre leguminose da granella. OTTENUTO: Come indicato nella richiesta di variante del progetto, le prove di alimentazione sui suini, in agricoltura convenzionale e biologica, verranno eseguite a partire dal 2 anno del progetto. 6. ATTESO:Definizione delle modalità tecnico-operative per svolgere le prove di alimentazione sui polli da carne in allevamento biologico nel 2 anno. OTTENUTO: Sono state definite le modalità per eseguire una prova di alimentazione su avicoli in agricoltura biologica con l azienda Biologica Scibè (PPR9) a partire dal 2 anno del progetto, come previsto dal progetto operativo. Inoltre, l Azienda Biologica Congionti, inserita inizialmente come Partner del progetto, ha comunicato di aver abbandonato l allevamento avicolo e quindi si sta provvedendo alla identificazione di una seconda azienda presso cui eseguire la seconda prova di alimentazione. 7. ATTESO:Ottenimento di una Banca di DNA di varietà delle specie oggetto di studio da utilizzare per lo sviluppo di una metodica per l identificazione delle materie prime dei mangimi utilizzando i marcatori molecolari. OTTENUTO: E stata costituita una banca del DNA di varietà delle seguenti specie più utilizzate per la formulazione di razioni da impiegare nell alimentazione zootecnica: Pisello Proteico (27 var.), Favino (19 var.), Frumento Duro (30 var.), Frumento Tenero (25 var.), Orzo (24 var.), Sorgo (24 var.), Soia (24 var.). Utilizzando i DNA estratti, è stata avviata nel primo anno la sperimentazione prevista per il 2 anno inerente lo sviluppo di marcatori molecolari da impiegare per identificare le materie prime presenti nei mangimi. In particolare è stato avviato lo sviluppo di marcatori molecolari AFLP in pisello proteico e favino che, dopo sequenziamento del DNA, sono stati utilizzati per iniziare l identificazione di marcatori molecolari specie-specifici. 8. ATTESO:Messa a punto di una metodica per l analisi della frazione proteica del latte. OTTENUTO: Nell ambito della prova di alimentazione su bovini da latte eseguita presso la Cooperativa San Fortunato (PPR1) di Serra de Conti è stato eseguito il campionamento del latte degli animali appartenenti ai due gruppi in prova alimentati rispettivamente con un mangime privo di cotone e contenente favino e pisello proteico, e con un mangime di controllo contenente soia e cotone. I campioni sono stati congelati e verranno impiegati a partire dal 2 anno per l analisi della frazione lipidica del latte. 9. ATTESO:Messa a punto di una metodica per l analisi della frazione grassa di latte e carne. OTTENUTO: Gli stessi campioni di latte relativi al risultato n.8 verranno impiegati per mettere a punto nel 2 anno, come richiesto nella variante di progetto, di una metodica di analisi della frazione grassa del latte bovino al fine di evidenziare differenze dovute ad una differente alimentazione eseguita utilizzando fonti proteiche alternative alla soia ed in assenza di cotone. 10. ATTESO:Messa a punto di una metodica per l analisi dell attività acidificante e proteolitica dei batteri lattici nel latte; OTTENUTO: Il raggiungimento di questo risultato, come indicato nella variante di progetto, è stato rinviato al 2 anno. Si deve comunque notare che, alla luce delle recenti condizioni del mercato delle materie prime e dei prodotti zootecnici, questo risultato è passato in secondo piano rispetto agli altri risultati del progetto incentrati da una parte sulla riduzione dei costi di alimentazione e dall altra su una migliore valorizzazione dei prodotti zootecnici (carne e/o latte). - 22

9 ATTESO:Eventuali risultati preliminari su aspetti qualitativi dei prodotti zootecnici ottenuti dalle prime applicazioni delle metodiche riferite nei risultati 7, 8 e 9. OTTENUTO: Il raggiungimento di questo risultato è posticipato al 2 ed al 3 anno del progetto, come indicato sia nel progetto esecutivo che nella variante del progetto. 12. ATTESO:Reperimento delle informazioni preliminari inerenti i parametri tecnico-economici necessari in seguito per eseguire la valutazione di fattibilità di filiera. OTTENUTO: Le attività sperimentali condotte nei settori dei bovini da carne e da latte hanno permesso di identificare razioni che prevedono una valorizzazione di materie prime prodotte localmente per lo sviluppo di sistemi di alimentazione OGM free. I risultati ottenuti hanno sostanzialmente verificato che nel settore dei bovini da latte è possibile sostituire totalmente o parzialmente la soia, in base all inserimento o all esclusione del cotone dalla razione, con favino e pisello proteico e di ridurre l impiego di mais. Complessivamente quindi le materie prime a rischio OGM sono state eliminate o sostituite o il loro impiego è stato ridotto considerevolmente riducendo quindi i rischi di contaminazione mediante l impiego di prodotti certificati come esenti da OGM. Nel settore dei bovini da carne i risultati ottenuti dalle prove di alimentazione hanno fornito interesssanti indicazioni sulla possibilità di eliminare completamente mais e soia dalla razione utilizzando unicamente favino, pisello ed orzo, ossia materie prime producibili localmente nella regione Marche e prive attualmente di varietà OGM sul mercato internazionale. 13. ATTESO:Impostazione del lavoro per definire i parametri da ricercare ed impiegare per lo sviluppo di disciplinari di produzione. OTTENUTO: Sulla base dei risultati delle prove di alimentazione, dei questionari inerenti la diffusione delle colture compilati dalle aziende e delle metodologie di analisi mirate alla identificazione delle materie prime che compongono un mangime è stato possibile avviare la fase di definizione dei parametri validi per poter caratterizzare filiere OGM free mediante specifici disciplinari di produzione. Si ritiene infatti che la caratterizzazione delle materie prime utilizzate nell alimentazione zootecnica, valorizzando in particolar modo quelle di produzione locale, evitando o riducendo l impiego di specie a rischio OGM quali mais e soia, sia il punto principale di forza di tutta la filiera che, oltre a garantire l assenza di OGM, garantisce anche lo stretto legame di un prodotto con il territorio. 14. ATTESO:Sensibilizzazione delle aziende agricole e/o zootecniche sulle problematiche oggetto di studio del progetto e coinvolgimento nelle attività mediante inserimento nelle reti territoriali. OTTENUTO: Ulteriori aziende sono state contattate nel corso del primo anno del progetto in quanto interessate alla verifica della possibilità di sviluppare filiere agro-zootecniche OGM free. Queste aziende verranno inserite nella rete di aziende che verrà sviluppata a partire dal 2 anno del progetto. 7.2 Descrizione dell attività svolta dai vari soggetti coinvolti nel I Anno del progetto (partner, ricercatori gruppi di ricerca, fornitori, cofinanziatori, sottolineando per ciascuno il valore aggiunto ed il ruolo svolto all interno del 1 Anno di progetto). RICERCATORI. PROF. S. TAVOLETTI (RT1). Valore aggiunto al progetto: Ha arricchito il progetto con la propria conoscenza approfondita delle modalità con cui sviluppare un progetto di ricerca e sperimentazione sul territorio marchigiano, fattore che ha consentito lo svolgimento in modo coordinato di tutte le azioni relative al 1 anno garantendo una evoluzione lineare delle diverse linee di ricerca oggetto di studio verso l obiettivo comune dello sviluppo di filiere OGM free. Ha sfruttato la propria esperienza nel settore della statistica e dell elaborazione di dati sperimentali per impostare in modo corretto ed idoneo agli obiettivi prefissati le prove sperimentali inerenti le colture agrarie, l alimentazione zootecnica, le ricrche di laboratorio condotte nel primo anno. Ha messo in pratica la propria esperienza inerente le filiere agro-zootecniche OGM free correlando e collegando tra loro gli aspetti inerenti l agricoltura convenzionale e l agricoltura biologica. Ha contribuito allo sviluppo delle metodiche di laboratorio basate sull impiego di avanzate tecniche di analisi del DNA partecipando al progetto con il proprio laboratorio di genetica vegetale. Ruolo svolto nel 1 anno del progetto: Responsabile tecnico-scientifico del progetto. Ha coordinato tutte le attività inerenti le colture, la sperimentazione presso gli allevamenti, le attività di ricerca nei laboratori coinvolti, della divulgazione dei risultati, il coinvolgimento di altre aziende nel progetto, ha svolto le attività di coordinamento dei partner del progetto in relazione alle azioni svolte nel corso del 1 anno. Ha condotto in modo specifico l azione di ricerca inerente lo sviluppo di nuove metodiche molecolari per l identificazione delle materie prime presenti nei mangimi. - 23

10 24 PROF. N. FREGA (RT2). Valore aggiunto al progetto: Esperienza pluriennale specifica nel settore agro-alimentare ed in particolare nell analisi dei grassi. Ruolo svolto nel 1 anno del progetto: Nel corso del 1 anno,come previsto nel progetto operativo, non sono state eseguite analisi per la caratterizzazione dei grassi della carne e del latte, analisi previste a partire dal 2 anno qualora ritenute ancora necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. PROF. F. CLEMENTI (RT3). Valore aggiunto al progetto: Competenze specifiche ed altamente qualificate nel settore della microbiologia lattiero-casearia. Ruolo svolto nel 1 anno del progetto: Nel corso del 1 anno,come previsto nel progetto operativo, non sono state eseguite analisi del latte, in particolare della frazione proteica ed aminoacidica, sulle fasi di acidificazione e proteolisi operate dai batteri lattici nelle prime fasi del processo di caseificazione, con l obiettivo di identificare differenze imputabili al sistema di alimentazione delle bovine da latte. Queste analisi, qualora ritenute ancora necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del progetto, verranno eseguite a partire dal 2 anno. PROF. M. PASQUINI (RT4). Valore aggiunto al progetto: Competenze specifiche inerenti l analisi delle frazioni proteiche del latte. Ruolo svolto nel 1 anno del progetto: Ha eseguitp il prelievo di campioni di latte da impiegare a partire dal 2 anno per la caratterizzazione quantitativa e qualitativa della frazione proteica del latte per identificare differenze imputabili al sistema di alimentazione delle bovine da latte PROF. G. CORTI (RT5) e DOTT.ssa S. COCCO (RT6). Valore aggiunto al progetto: Competenze altamente specialistiche nel settore della geopedologia e nelle interazioni tra piante agrarie e suolo. Ruolo nel progetto: Hanno partecipato al reperimento di informazioni sulla diffusione delle colture oggetto di studio nel presente progetto tra le aziende della Cooperativa San Fortunato di Serra de Conti. Inoltre hanno avviato la fase di reperimento dei dati disponibili su parametri pedo-climatici delle aree dove sono diffuse le colture prese in esame, ed hanno avviato l identificazione di siti dove prelevare campioni di terreno da sottoporre eventualmente ad analisi di laboratorio. PARTNER e FORNITORI DI SERVIZI A questo riguardo si deve chiarire che come Partners vengono considerati, come indicato nel bando, coloro che condividono l idea progettuale e sono disposti a mettere a disposizione per lo svolgimento del progetto un cofinanziamento indiretto e/o diretto. Nel caso del presente progetto i Partners intervengono con un cofinanziamento indiretto del progetto che consiste nel mettere a disposizione del gruppo di ricerca e degli altri Partner le loro strutture, edifici, attrezzature, animali, personale tecnico etc. da destinare prevalentemente all esecuzione della sperimentazione in campo ed in stalla (Attività 1 e 2), alle Attività economiche 3, 5 e 7, alle analisi di laboratorio (Attività 4 e 6), all Attività 8 inerente la divulgazione. Lo svolgimento presso i Partners di alcune attività che sono specifiche della sperimentazione prevede quindi dei costi che l azienda non sosterrebbe se non svolgesse l attività sperimentale. Per la copertura di questi costi (manodopera, materie prime, campionamenti, analisi etc.) il progetto si dovrebbe avvalere, come previsto dal bando di concorso, di Fornitori esterni di servizi che non partecipano direttamente al progetto ma forniscono solo specifici interventi mirati al completamento delle Attività ed Azioni previste nell ambito del progetto. Visto che la miglior professionalità, come specificato in dettaglio successivamente, è reperibile presso le stesse aziende Partner, queste aziende verranno inserite nel progetto anche come Fornitori di servizi, qualora fornissero servizi aggiuntivi legati in modo specifico al soddisfacimento di esigenze specifiche della sperimentazione sperimentazione. Quindi alcuni Soggetti figureranno sia come Partner sia come Fornitori di Servizi. Di seguito vengono quindi elencati tutti i soggetti partecipanti al progetto, esterni al gruppo di ricerca, indicando se partecipano in veste di Partner (codice PPR ) e/o di Fornitori di Servizi (Codice F ) Soggetto Cooperativa Stalla San Fortunato (PPR1 e F1). Ruolo svolto nel progetto come Partner (PPR1). La Cooperativa San Fortunato ha messo a disposizione del progetto un allevamento di bovine da latte (stalla e strutture annesse, animali, attrezzature per la preparazione e distribuzione degli alimenti, sala di mungitura, personale salariato) ed ha collaborato alla esecuzione delle prove di alimentazione inerenti il settore dei bovini da latte (Azione 2.2.1) mirate all impiego di prodotti locali alternativi a mais, soia e cotone. La Cooperativa ha inoltre collaborato per l identificazione delle aziende agrarie nella provincia di che hanno fornito i dati sulla diffusione delle colture di cereali (orzo, mais, sorgo) e di leguminose da granella (favino, pisello proteico, soia). Inoltre, ha partecipato alla organizzazione di attività di divulgazione che, per motivi di tempistica, verranno realizzate all inizio del 2 anno.. Valore aggiunto al progetto come Partner. La Cooperativa ha messo a disposizione del progetto tutte le proprie competenze tecnico-logistiche che sono state indispensabili per poter garantire il corretto svolgimento delle attività sperimentali in una struttura produttiva di grandi dimensioni rappresentativa di realtà significative del settore dell allevamento dei bovini da latte nella regione Marche. Inoltre, la profonda conoscenza da parte dei tecnici della Cooperativa del territorio su cui operano le aziende socie della cooperativa stessa ha permesso l ottenimento in tempi brevi di informazioni valide per la stima della diffusione su larga scala di colture quali favino e pisello proteico. Inoltre la Cooperativa - 24

11 25 ha partecipato alla esecuzione di un campo dimostrativo con parcelle di grandi dimensioni per stimolare ulteriormente la diffusione di colture proteiche alternative alla soia quali favino e pisello proteico. In particolare la Cooperativa ha messo a disposizione del gruppo di ricerca competenze specifiche per l esecuzione di preliminari valutazioni economiche, ha favorito la divulgazione sul territorio dei risultati del progetto stesso ed ha fornito un contributo altamente specialistico per tutti gli aspetti che riguardano la filiera agro-zootecnica dei bovini da latte. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di servizi (F 1). L esecuzione delle prove di alimentazione è stata eseguita suddividendo in gruppi due gli animali in lattazione. Lo svolgimento delle attività di mungitura è stato eseguito realizzando una movimentazione degli animali eseguita in modo tale da tenere separati gli animali dei singoli gruppi alimentati con razioni diverse. Questo ha comportato un aumento del numero di ore lavorative eccedenti quelle regolarmente svolte da parte degli operai addetti alla Sala di Mungitura che è stato retribuito alla Cooperativa come costo di sperimentazione. La Cooperativa ha infatti infatti fornito operai altamente specializzati per lo svolgimento di tutte le fasi della mungitura nel tempo eccednte quello normalmente impiegato dall azienda a causa della complessità della movimentazione degli animali imposta dalla sperimentazione. Inoltre, la Cooperativa, essendo dotata di un moderno impianto per la produzione di mangimi per uso aziendale, ha fornito parte dei mangimi che sono stati impiegati per lo svolgimento delle prove di alimentazione su bovini da carne condotte in collaborazione con Bovinmarche. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi. La Cooperativa ha fornito al progetto strutture ed operai altamente specializzati nella gestione di un allevamento di bovini da latte di grande dimensione, evitando quindi al progetto il ricorso a personale esterno non specializzato per eseguire tutte le fasi della mungitura in modo ottimale da un punto di vista tecnico, dei tempi di esecuzione e della qualità dell esecuzione. Inoltre, la Cooperativa, per motivi di natura economica legati alla particolare situazione contingente relativa ai prezzi delle materie prime e dei prodotti agricoli che ha caratterizzato l anno 2007, è stata un importante stimolo per avviare nel 1 anno le prove sperimentali sulla sostituzione del cotone che erano state previste a partire dal 2 anno. Soggetto BOVINMARCHE (PPR2 e F2). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Bovinmarche ha partecipato alle attività di sperimentazione inerenti il settore dei bovini da carne in allevamento convenzionale mettendo a disposizione del progetto un allevamento in cui è stata eseguita la suddivisione di animali di razza Marchigiana in 2 gruppi alimentati con razioni differenziate. Inoltre Bovinmarche ha contribuito alla identificazione di aziende di bovini da carne che allevano la razza Marchigiana e/o altri tipi genetici da inserire nella rete territoriale, ha collaborato alla fase preliminare, prevista per il primo anno di progetto, di identificazione dei parametri economici e tecnici applicabili allo sviluppo di disciplinari di produzione per filiere OGM free. Valore aggiunto al progetto come Partner. Bovinmarche ha fornito la struttura, le attrezzature e gli animali che sono stati impiegati per eseguire una prova di alimentazione nel settore dei bovini da carne, ha fornito le conoscenze del settore dei bovini da carne e le competenze necessaria per avviare la fase di identificazione delle aziende da inserire nella rete territoriale, ha partecipato alla divulgazione presso i propri soci dei risultati del progetto, ha messo a disposizione del progetto personale in grado di dare un supporto altamente specialistico per tutti gli aspetti che riguardano la filiera dei bovini da carne. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di servizi. Bovinmarche nel corso del primo anno ha fornito operai altamente specializzati per l esecuzione di tutte le operazioni specifiche richieste per la conduzione della prova di alimentazione su bovini da carne. Valore aggiunto come Fornitore di Servizi. Bovinmarche ha fornito al progetto, relativamente al settore dei bovini da carne, le competenze sia tecniche che economiche per eseguire la prova di alimentazione e per svolgere tutte le attività preliminari di valutazione economica e di fattibilità di filiera previste per il primo anno del progetto. Soggetto AMAB (PPR3 e F3). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Nel corso del primo anno AMAB ha collaborato con il gruppo di ricerca e con gli altri Partner all identificazione di aziende biologiche da inserire nella rete territoriale relativa sia alle colture che alle produzioni zootecniche. Valore aggiunto al progetto come Partner. AMAB ha fornito personale e competenze specifiche per l esecuzione della divulgazione sul territorio dei risultati del progetto e per identificare ulteriori aziende biologiche da includere nel progetto. Inoltre ha fornito un contributo di supporto altamente specialistico per tutti gli aspetti che riguardano le filiere agro-zootecniche in agricoltura biologica. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di servizi. AMAB nel corso del primo anno di progetto non ha svolto attività come fornitore di servizi, in quanto la fase di valutazione economica e di fattibilità di filiera relativamente alle filiere biologiche dei bovini da carne, dei suini e degli avicoli, verrà eseguita nel 2 e soprattutto nel 3 anno. Valore aggiunto come Fornitore di Servizi. AMAB ha comunque fornito al progetto, relativamente al settore dell Agricoltura Biologica, indispensabili competenze sia tecniche che economiche per svolgere tutte le Attività di valutazione economica e di fattibilità di filiera. - 25

12 26 Soggetto SUINMARCHE (PPR4 e F4). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Nel corso del primo anno Suinmarche ha svolto una attività limitata, in quanto, come indicato nella variante di progetto, le attività inerenti il settore suinicolo sono state posticipate al 2 anno.suinmarche ha comunque partecipato fornendo i nominativi di aziende suinicole marchigiane interessate allo sviluppo di filiere OGM free. Valore aggiunto al progetto come Partner. Suinmarche ha messo a disposizione del progetto il proprio personale e le competenze specifiche nel settore suinicolo. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di servizi. Nel corso del primo anno le limitate attività svolte nel settore dei suini non hanno richiesto la fornitura di servizi a Suinmarche. Valore aggiunto come Fornitore di Servizi. Suinmarche ha comunque messo a disposizione del progetto, relativamente al settore dei suini in allevamenti convenzionali, le proprie competenze sia tecniche che economiche per svolgere tutte le Attività di valutazione economica e di fattibilità di filiera, che verranno svolte prevalentemente nel 2 e soprattutto nel 3 anno. Soggetto A.R.A. MARCHE (PPR5 e F5). Ruolo svolto nel progetto come Partner. A.R.A. Marche si è occupata prevalentemente di tutte le attività svolte nel primo anno che hanno richiesto il controllo dei parametri qualitativi del latte bovino. Valore aggiunto al progetto come Partner. ARA Marche ha messo a disposizione del progetto laboratori di analisi e personale altamente specializzato nel settore delle analisi qualitative delle produzioni zootecniche. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. A.R.A. Marche ha eseguito le analisi dei principali parametri qualitativi del latte bovino dei campioni destinati ad essere impiegati nel 2 anno per l analisi qualitativa della frazione proteica e lipidica. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi. A.R.A. Marche per l esecuzione delle analisi qualitative dei campioni di latte ha garantito qualità, rappresentatività e ripetibilità delle analisi eseguite come conseguenza dell alta professionalità del personale coinvolto nel presente progetto. Soggetto A.P.A. ANCONA (PPR6 e F6). Ruolo svolto nel progetto come Partner. A.P.A. ha identificato un allevamento di suini convenzionale dove poter realizzare a partire dal 2 anno, come indicato nella variante di progetto, le prove sperimentali di alimentazione sui suini. Valore aggiunto al progetto come Partner. A.P.A. ha fornito personale altamente specializzato per l identificazione di aziende dove eseguire nel 2 anno prove sperimentali e che collaborerà all organizzazione ed esecuzione dell attività divulgativa prevista a partire dal 2 anno. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. A.P.A. nel primo anno di progetto non ha fornito servizi in quanto l attività sperimentale sui suini è stata posticipata al 2 anno, come indicato nella variante del progetto. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi. A.P.A. ha messo a disposizione le proprie competenze ed il proprio personale specializzato per definire le modalità di gestione di un allevamento suinicolo dove eseguire prove di alimentazione. Soggetto A.P.A. PESARO-URBINO (PPR 7). Ruolo svolto nel progetto come Partner. A.P.A. PU ha partecipato, in collaborazione con Bovinmarche, alla realizzazione della prova sperimentale di alimentazione sui bovini da carne eseguita presso l Azienda Ca Lippo (PU). Valore aggiunto al progetto come Partner. A.P.A. PU ha fornito personale altamente specializzato per la gestione della prova sperimentale su bovini da carne. Soggetto GIRASOLE (PPR8 e F7). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Girasole ha partecipato nel primo anno nell ambito della prova di alimentazione mettendo a disposizione le attrezzature necessarie per la produzione dei mangimi sperimentali e le competenze specifiche nel settore della mangimistica per la formulazione delle razioni da impiegare nello svolgimento dell Attività 2 in tutti i 4 settori oggetto di studio. Valore aggiunto al progetto come Partner. Il Girasole ha fornito al gruppo di ricerca impianti e personale altamente specializzato per la produzione di mangimi da utilizzare nelle prove di alimentazione. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. Il Girasole nel primo anno del progetto non ha svolto attività come fornitore di servizi, ma solo come partner del progetto. Valore aggiunto come Fornitore di Servizi. Il Girasole ha comunque fornito al progetto indicazioni utili per la produzione di nuove formule per l ottenimento dei mangimi da impiegare nella sperimentazione. - 26

13 27 Soggetto AZ.AGR. SCIBÈ (PPR9 e F8). Ruolo svolto nel progetto come Partner. AZ.AGR. SCIBÈ nel primo anno ha partecipato allo svolgimento di una prova di alimentazione su bovini da carne. Inoltre, ha confermato la disponibilità ad eseguire nel 2 anno una prova di alimentazione su sioni in biologico. L Azienda ha inoltre messo a disposizione strutture, attrezzature e personale per il normale svolgimento delle attività di allevamento. Valore aggiunto al progetto come Partner AZ.AGR. SCIBÈ ha messo a disposizione del progetto, per l esecuzione di prove di alimentazione su bovini da carne e su suini, un allevamento biologico, comprensivo di strutture, attrezzature ed animali, caratterizzato dalla possibilità di poter suddividere gli animali in gruppi alimentati con razioni differenziate. Inoltre, l Azienda ha fornito un contributo altamente specialistico relativamente ad aspetti specifici dell agricoltura biologica, vista l elevata competenza specifica del titolare dell Azienda. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. Nel corso del primo anno l Azienda Scibè non ha fornito servizi al progetto, in quanto la prova di alimentazione è stata inserita nelle normali attività di gestione della stalla. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi. L Azienda Scibè ha comunque garantito al progetto competenze tecniche ed economiche altamente qualificate inerenti il settore delle filiere agro-zootecniche in agricoltura biologica Soggetto AZ.AGR. COLONNELLI (PPR 10 e F 9). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Nel corso del primo anno l azienda Colonnelli ha fornito indicazioni sulla coltivazione di soia OGM free a basso contenuto in fattori antinutrizionali ed ha confermato il proprio interesse a far parte di una rete territoriale di reperimento dati per filiere OGM free fornendo la disponibilità ad impiegare i mangimi identificati dalla sperimentazione su animali di razza francese, complementando quindi le informazioni inerenti la razza Marchigiana. Il coinvolgimento dell Az. Colonnelli nel primo anno, come previsto nel progetto operativo, è stato limitato. Una maggior collaborazione verrà svolta a partire dal 2 anno nelle attività inerenti sia le colture che l allevamento di bovini da carne. Valore aggiunto al progetto come Partner. L azienda Colonnelli ha messo a disposizione del progetto, per l esecuzione del rilevamento dei dati di accrescimento, un allevamento di bovini da carne di razza francese, comprensivo di strutture, attrezzature ed animali. Inoltre, l azienda ha fornito competenze specifiche relative all allevamento di razze francesi ed alla coltivazione della soia in ambienti della collina marchigiana. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi (AZ.AGR. COLONNELLI (F 9)) L Azienda Colonnelli nel primo anno non ha fornito servizi specifici al progetto, come previsto dal progetto operativo. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi. L azienda ha comunque messo a disposizione del progetto personale altamente specializzato nell allevamento di bovini da carne e nella coltivazione di specie agrarie valide per la produzione di materie prime da destinare all alimentazione dei bovini da carne, prevalentemente pisello proteico e soia. Soggetto AZ.AGR. LUZI (PPR11 e F10). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Come riportato nel progetto operativo, il coinvolgimento come Partner dell Az. Luzi nelle attività del progetto è previsto a partire dal 2 anno nei settori dei bovini da carne e dei suini. Valore aggiunto al progetto come Partner. L Azienda Luzi ha messo a disposizione del progetto un allevamento di bovini da carne di razza marchigiana e di suini, comprensivo di strutture, attrezzature ed animali. Inoltre, l Azienda ha messo a disposizione per le attività da svolgere un esperienza altamente specialistica relativamente ad aspetti specifici dell allevamento della razza Marchigiana e nel settore suinicolo, vista l elevata competenza specifica del titolare dell Azienda. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. L Azienda Luzi nel primo anno non ha fornito servizi specifici al progetto, come previsto dal progetto operativo.. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi. L Azienda ha comunque messo a disposizione del progetto personale altamente specializzato per far fronte ad eventuali esigenze specifiche della sperimentazione sulle colture o in stalla. Soggetto COLDIRETTI MARCHE (PPR 12). Ruolo svolto nel progetto come Partner. Il coinvolgimento di COLDIRETTI MARCHE come Partner del progetto nel corso del primo anno è stato limitato, in quanto come indicato nel progetto operativo, interverrà prevalentemente a partire dal 2 anno per lo sviluppo di reti territoriali nell ambito delle varie filiere interessate e nell organizzazione di iniziative inerenti la divulgazione dei risultati. Valore aggiunto al progetto come Partner. Personale altamente specializzato nella divulgazione nel settore agro-zootecnico. - 27

14 28 Soggetto AZ.AGR. CONGIONTI (PPR13 e F11). Ruolo svolto nel progetto come Partner Il coinvolgimento dell Azienda Congionti come Partner del progetto nel corso del primo anno è stato limitato, in quanto come indicato nel progetto operativo, dovrà intervenire prevalentemente a partire dal 2 anno nello svolgimento delle attività inerenti il settore avicolo in agricoltura biologica. Purtroppo l Azienda, per motivi di gestione tecnico economica, ha abbandonato sia l allevamento suinicolo allo stato brado che quello avicolo. Quindi verrà sostituita a partire dal 2 anno da una nuova azienda che dovrà essere identificata in collaborazione con AMAB. Valore aggiunto al progetto come Partner. L Az. Congionti non ha più preso parte al progetto in quanto ha interrotto l attività di allevamento di avicoli biologici. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. L Azienda non ha fornito servizi nel corso del primo anno. Valore aggiunto al progetto come Fornitore di Servizi (AZ.AGR. CONGIONTI (F 11)). L Azienda ha comunque messo a disposizione le competenze tecniche ed economiche inerenti il settore della filiera avicola nel settore dell agricoltura biologica. Soggetto LATTEMARCHE (PPR14 e F12). Ruolo svolto nel progetto come Partner. LatteMarche ha partecipato alle attività di identificazione delle aziende di bovini da latte da inserire nella rete prevista nell Attività 2, ha collaborato all esecuzione dell Attività 4 inerente lo sviluppo di disciplinari di produzione ed ha partecipato all organizzazione delle Azioni previste nell Attività 8 di divulgazione da eseguire nel 2 anno. LatteMarche ha fornito un contributo di supporto altamente specialistico per tutti gli aspetti che riguardano la filiera dei bovini da latte. Valore aggiunto al progetto come Partner. LatteMarche ha messo a disposizione del progetto personale e competenze specifiche nel settore della produzione di latte bovino, per l esecuzione delle valutazioni economiche e per l organizzazione di attività di divulgazione sul territorio. Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di servizi. Nel corso del primo anno LatteMarche non ha fornito servizi al progetto. Come indicato nel progetto operativo LatteMarche svolgerà attività in qualità di Fornitore di Servizi, a partire dal 2 anno nell ambito dello svolgimento della fase di valutazione economica e di fattibilità di filiera da agricoltura convenzionale. Valore aggiunto come Fornitore di Servizi. LatteMarche ha comunque fornito al progetto, relativamente al settore dei bovini da latte in allevamenti convenzionali, le competenze sia tecniche che economiche per svolgere tutte le Attività di valutazione economica e di fattibilità di filiera. Soggetto ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE UMBRIA E MARCHE (F 13) Ruolo svolto nel progetto come Fornitore di Servizi. L IZS Umbria-Marche nel corso del primo anno ha eseguito le analisi qualitative di foraggi, granella e mangimi su campioni collezionati nel corso dello svolgimento di tutte le attività di campo e di stalla previste dal progetto. Valore aggiunto come Fornitore di Servizi. L esecuzione dell analisi presso l IZS Umbria- Marche ha garantito qualità, rappresentatività e ripetibilità delle analisi eseguite come conseguenza dell alta professionalità del personale coinvolto nel presente progetto. - 28

15 Utenti finali ed intermedi dei prodotti del I Anno del progetto ( Utenti Coinvolti ed azioni di traferimento attuate) 1. Aziende agrarie interessate alla reintroduzione di leguminose da granella per uso zootecnico in razionali rotazioni colturali con orzo e frumento duro. Le attività svolte nel primo anno hanno consentito di favorire l espansione della coltivazione di favino e pisello proteico su circa 200 ettari coinvolgendo 36 aziende della Cooperativa San Fortunato di Serra de Conti. 2. Aziende zootecniche interessate a verificare la fattibilità tecnioco-economica di filiere OGM free. Numerose aziende hanno mostrato interesse verso questo aspetto e soprattutto verso la valorizzazione della produzione locale di materie prime per l alimentazione zootecnica visto l andamento attuale dei prezzi di mercato. 3. Industrie mangimistiche hanno mostrato interesse verso i risultati delle prove di alimentazione, che confermano come la sostituzione parziale o totale di mais e soia può essere fattibile. 4. Industrie sementiere possono essere interessate ai risultati della sperimentazione di campo per valutare la diffusione su larga scala di varietà di colture quali favino, pisello proteico, orzo, sorgo, soia (non OGM). 5. Industrie di trasformazione dei prodotti zootecnici. I risultati del 1 anno hanno permesso di verificare la fattibilità tecnica di filiere OGM free nei settori dei bovini da latte e da carne. Questo aspetto è di sicuro interesse per tutte quelle industrie di trasformazione già presenti sul territorio o che potrebbero sorgere ex novo in quanto fornisce numerosi aspetti da impiegare per valorizzare i prodotti di trasformazione nei confronti di un consumatore sempre più esigente. 6. Laboratori di analisi. I risultati preliminari delle analisi di laboratorio condotte per lo sviluppo di marcatori molecolari sono di sicuro interesse per quei laboratori di analisi coinvolti nel controllo della tracciabilità e rintracciabilità di filiere OGM free. 7. Organizzazioni Professionali. Le organizzazioni professionali potrebbero essere interessate a tutti gli aspetti della divulgazione dei risultati al fine di stimolare le aziende agro-zootecniche marchigiane verso iniziative concrete mirate alla valorizzazione dei propri prodotti. 8. Organizzazioni dei Produttori. I risultati del primo anno del progetto sono di sicuro interesse per le organizzazione dei produttori perché hanno fornito indicazioni preliminari per lo sviluppo di sistemi agricoli più dinamici che necessitano di un maggior livello di imprenditorialità da parte delle imprese agro-zootecniche marchigiane. 9. Enti ed Organismi coinvolti nella stesura e nell applicazione di disciplinari di produzione, di certificazione, di tracciabilità e rintracciabilità delle filiere agro-zootecniche. Questi enti ovviamente saranno interessati ai risultati finali del progetto, sebbene alcune interessanti indicazioni su parametri tecnici ed economici siano emerse anche dalle attività svolte nel primo anno. 10. Istituti e/o Enti di Ricerca e Sperimentazione nel settore agro-zootecnico. I risultati scientifici ottenuti nel primo anno sono stati oggetto di interesse da parte di ricercatori che operano nella ricerca e sperimentazione a livello territoriale. 11. Laboratori di trasformazione di produzioni zootecniche di qualità. I laboratori aziendali di trasformazione, sia della carne che del latte, presenti in numero elevato nella regione Marche hanno visto con atteggiamento estremamente positivo le attività svolte ed i risultati ottenuti nel 1 anno, in quanto il progetto si sta muovendo proprio nella direzione della valorizzazione delle filiere corte per garantire un maggior reddito agli imprenditori ed una qualità più elevata ai consumatori. 12. Consumatori interessati a prodotti certificati OGM free in tutte le fasi della filiera. Lo sviluppo di un adeguata attività di divulgazione nel 2 e 3 anno del progetto sarà sicuramente importante per valorizzare anche agli occhi dei consumatori le attività svolte nel 1 anno del progetto e che verranno condotte nei due anni successivi. 13. Enti per la valorizzazione delle risorse del territorio regionale. Il progetto si propone come obiettivo generale finale lo sviluppo di un sistema in grado di garantire la valorizzazione delle risorse di un territorio in senso globale, attraverso lo sviluppo di sistemi agro-zootecnici integrati con l ambiente in cui operano. Le attività svolte nel 1 anno hanno consentito di ottenere informazioni importanti in questa direzione che sono di sicuro interesse per Enti pubblici che vogliono valorizzare il territorio regionale. 14. Aziende interessate allo sviluppo di filiere corte e/o alla commercializzazione diretta di prodotti zootecnici legati al territorio. La valorizzazione delle filiere corte è un aspetto centrale del progetto, che mira a garantire un sistema oggettivo, economico e trasparente per il consumatore in grado di certificare con chiarezza le caratteristiche della filiera produttiva presa in esame. - 29

16 Metodologie impiegate nel I Anno di attività Descrivere le modalità ed i metodi con i quali i sono conseguiti i risultati nel 1 Anno di progetto. Marcatori molecolari specie specifici. Nel primo anno è stato avviato lo sviluppo di un sistema economico basato sull impiego di marcatori molecolari per identificare le specie e, se possibile le varietà di una singola specie, utilizzate per la formulazione di mangimi: mais, sorgo, orzo, frumento duro e tenero tra i cereali e soia, favino e pisello proteico tra le leguminose. L estrazione del DNA è stata eseguita utilizzando un tampone di estrazione contenente CTAB. Su favino e pisello proteico, le specie di maggior interesse in questa fase del progetto, sono stati sviluppati marcatori molecolari AFLP (Amplified Fragment Length Polymorphism. Vos et al., Nucl. Ac. Res. 23: ) mediante l esecuzione di 2 reazioni successive di PCR (Pre-amplificazione e seconda amplificazione). I marcatori molecolari prodotti sono stati visualizzati mediante l impiego del sistema Beckman-Genomix. L elaborazione dei dati relativi al favino è stata eseguita mediante analisi multivariata eseguita impiegando software dedicati a tale tipo di analisi (Rohlf, NTSYS-pc, Exeter software, NY, USA). Analisi per il contenuto in OGM. L analisi per confermare l assenza di OGM nei mangimi utilizzati nella sperimentazione e dalle aziende che parteciperanno allo sviluppo di reti di rilevamento dati sul territorio è stata condotta mediante tecniche di analisi prevedono l impiego della PCR come analisi qualitativa (presenza/assenza di OGM) o quantitativa (Real Time PCR). Analisi chimico-nutrizionali di materie prime e mangimi. Le analisi inerenti la composizione chimico-nutrizionale delle materie prime, dei mangimi e dei foraggi sono state eseguite da IZS Umbria-Marche e da ASSAM utilizzando le metodiche analitiche ufficiali per determinare il contenuto in sostanza secca, proteina grezza, lipidi grezzi, estratto etereo ed estrattivi inazotati, fibra grezza e varie componenti della fibra per i foraggi (NDF, ADF, ADL). Analisi qualitativa delle proteine del latte. Sono stati prelevati i campioni di latte che attualmente sono conservati a -20 C per essere analizzati a partire dal 2 anno del progetto. Il prelievo è stato eseguito presso la Cooperativa San Fortunato su animali appartenenti a due gruppi sperimentali alimentati uno con una razione contenente soia e cotone, e l altro alimentato con una razione priva di cotone e contenente soia integrale, favino e pisello proteico. Analisi qualitativa dei grassi. Analisi non previste per il 1 anno, da eseguire a partire dal 2 anno. Analisi comparativa dello sviluppo di batteri lattici nel latte. Analisi non previste per il 1 anno. Da eseguire a partire dal 2 anno. Qualità della carne. Analisi non previste per il 1 anno.. Da eseguire a partire dal 2 anno. Qualità del latte. Le analisi qualitative, chimico-fisiche e microbiologiche dei campioni di latte relativi agli animali impiegati nelle prove di alimentazione eseguite a Serra de Conti sono state eseguite da A.R.A. Marche utilizzando le Metodiche Analitiche Ufficiali in conformità con le norme vigenti. In particolare sono stati determinati i seguenti parametri: -contenuto in grasso, proteine e lattosio, -cellule somatiche, -Carica batterica-aflatossina M1. Analisi statistica dei dati della sperimentazione sulle colture. Nel 1 anno è stata avviata la costituzione di un file dati comprnsivo di informazioni relative alle colture oggetto di studio. Nel 2 anno verranno aggiunte informazioni su parametri pedo-climatici e verrà eseguita l elaborazione dei dati mediante analisi multivariata. Metodologie per l analisi statistica delle prove di alimentazione e dei dati qualitativi dei prodotti zootecnici. L elaborazione dei dati rilevati durante le prove sperimentali di alimentazione è stata eseguita mediante analisi univariata (Analisi della Varianza con Misure Ripetute) e multivariata (Analisi delle Componenti Principali) eseguita utilizzando sia parametri produttivi che qualitativi utilizzando i software STATISTICA ed NTSYS. Metodologie per la divulgazione. L attività di divulgazione nel 1 anno è stata limitata ad incontri con i partner e con aziende interesssate a partecipare alla rete sperimentale sul territorio. Si è provveduto ad organizzare un convegno che si terrà nel 2 anno di progetto a Serra de Conti inerente le filiere OGM free dei bovini da carne e latte. - 30

17 Mezzi tecnici per l attuazione del progetto nel I Anno di attività (Quantificare i benefici ottenuti con il 1 anno di attività in relazione a quanto indicato nel progetto approvato) Marcatori molecolari. Tutte le attrezzature necessarie per l esecuzione delle analisi di genetica molecolare sono disponibili presso i laboratori dell ente proponente e dei partner coinvolti nelle analisi del DNA (Frigoriferi, Cappe Aspiranti, Sistemi per la produzione di acqua sterile, Termociclatori, Attrezzature per elettroforesi di DNA in gel di agarosio o di poliacrilammide, sistema di acquisizione dei dati molecolari da gel, Attrezzature per elettroforesi capillare). Queste analisi sono state condotte presso il laboratorio di genetica vegetale del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell Università Politecnica delle Marche, da personale altamente specializzato per l esecuzione di analisi molecolari sui substrati vegetali. Analisi OGM. Termociclatore per PCR per analisi qualitativa; Real Time PCR per analisi quantitativa; Sistemi per elettroforesi e per la rilevazione dei prodotti di amplificazione. Queste analisi sono state condotte presso laboratori specializzati dell IZS-Umbria-Marche e del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell Università Politecnica delle Marche, a garanzia della quialità dei dati prodotti. Qualità del latte. Le analisi qualitative del latte verranno eseguite utilizzando le seguenti attrezzature: -Milkoscan 255 A/B (grasso, proteine, lattosio e residuo secco magro); -Fossomatic 300 (cellule somatiche); -Bactoscan 8000S (Carica Batterica Totale); -Plate Reader per micropiastre (Aflatossina M1). L esecuzione delle analisi presso laboratori specializzati dell A.R.A. Marche è garanzia della qualità dei dati sperimentali ottenuti. Analisi degli Alimenti zootecnici. Metodi Ufficiali di Analisi per determinare i parametri chimico-nutrizionali delle materie prime e dei mangimi. L esecuzione delle analisi presso i laboratori dell IZS-Umbria-Marche e dell ASSAM ha garantito la rappresentatività e ripetibilità delle analisi eseguite da personale altamente specializzato. Struttura per prova di alimentazione su bovini da latte della Cooperativa San Fortunato: allevamento di bovine da latte dotato di sala di mungitura a giostra, computerizzata, in grado di rilevare giornalmente le produzioni di latte dei singoli animali. L impiego di questa struttura ha ovviamente ridotto al minimo i costi della prova di alimentazione coinsentendo di ottenere dati rilevati giornalmente e non mensilmente come generalmente si usa fare. Mangimificio aziendale della Cooperativa San Fortunato. Questa struttura ha permesso di controllare tutte le materie prime impiegate nelle prove di alimentazione e dalla stalla nei periodi intermedi tra le prove eseguite, garantendo l assenza di OGM in quanto anche la provenienza delle singole materie prime poteva essere registrata con precisione. Questa struttura è stata impiegata anche per produrre mangimi OGM free utilizzati nella prova di alimentazione eseguita in collaborazione con Bovinmarche su bovini da carne di razza Marchigiana. Stalle per l allevamento di bovini da carne in agricoltura convenzionale (Azienda Ca Lippo gestita da Bovinmarche) e biologica (Azienda Scibè-Grottazzolina, AP). Lo svolgimento delle prove di alimentazione presso aziende zootecniche ha ottimizzato il valore dei dati sperimentali perché ottenuti in condizioni reali di produzione, garantendo contemporaneamente la presenza di personale altamente qualificato per la gestione degli animali. - 31

18 Analisi del rapporto costi benefici del I Anno di progetto I risultati delle attività svolte nel 1 anno del progetto non sono ovviamente sufficienti per poter effettuare un analisi costi-benefici complessiva ed esaustiva per tutte le filiere prese in esame dal progetto. Comunque, i risultati relativi alla sperimentazione condotta sulle colture ed in stalla (prove di alimentazione) su bovini da carne e da latte hanno sottolineato, anche alla luce della situazione attuale del mercato dei prodotti agricoli, che filiere OGM free basate sulla produzione locale delle materie prime, sulla loro trasformazione in mangimi e l impiego nell alimentazione animale da parte di un sistema di aziende che effettivamente coinvolge tutta la filiera, può determinare ricadute positive in termini di reddito per tutte le aziende della filiera e di ecocompatibilità del sistema produttivo. Inoltre, il controllo della produzione e lavorazione delle materie prime può permettere un notevole risparmio nei costi dedicati alle analisi degli alimenti per confermare l assenza di OGM. A questo riguardo si deve sottolineare che il presente progetto ha come obiettivo lo sviluppo di filiere OGM free, ossia filiere in cui la presenza di OGM deve essere considerata al di sotto della soglia di rilevazione analitica. Questo comporta un costo superiore rispetto alle filiere convenzionali a causa delle maggiori e più precise analisi delle materie prime e dei mangimi da eseguire lungo tutta la filiera. A questo riguardo lo sviluppo di nuove metodiche analitiche più economiche per analizzare materie prime e mangimi è sicuramente un aspetto positivo in quanto fornisce al progetto un valore aggiunto notevole anche in termini di rapporto costi/benefici. Un altro aspetto interessante da un punto di vista del rapporto costi/benefici è sicuramente l aver eseguito la sperimentazione direttamente presso aziende rappresentative della realtà produttiva marchigiana. Questo infatti ha permesso di minimizzare i costi della sperimentazione in quanto la maggior parte delle spese inerenti la gestione delle coltivazioni, le strutture (edifici) e le attrezzature (macchine agricole), gli animali ed il personale necessario per gestire gli animali stessi sono comprese nelle attività previste dalle aziende in qualità di Partner del progetto. Quindi solo le spese imputabili in modo specifico alle attività sperimentali hanno rappresentato dei costi vivi per il progetto. - 32

19 33 8. Descrizione dell evoluzione progettuale nel I Anno di attività 8.1 Fasi di attuazione del progetto nel I Anno di attività Illustrare l articolazione del progetto nelle sue fasi e descrizione delle attività svolte (azioni) Il progetto è articolato, nel corso del triennio di esecuzione, in 3 fasi principali: Fase 1. Avvio della fase sperimentale sul territorio, inerente il rilevamento dei dati sulle colture oggetto di studio e le prove di alimentazione presso aziende pilota, e avvio della sperimentazione in laboratorio per lo sviluppo di idonei sistemi di certificazione di filiera. Fase 2. Prosecuzione della sperimentazione e coinvolgimento nelle attività di ulteriori aziende, impiego dei risultati della sperimentazione per identificare i parametri tecnici ed economici inerenti tutte le fasi della filiera, sviluppo di metodologie analitiche da utilizzare per l applicazione di disciplinari di produzione OGM free. Fase 3. Definizione di un modello di filiera OGM free per ciascun settore (bovini da carne, bovini da latte, suini e avicoli) e valutazione della sua applicabilità sia tecnica che economica nella realtà dell agricoltura della regione Marche. Nel primo anno è stata svolta la Fase 1 con l esecuzione delle seguenti attività: 1. Sperimentazione sulle colture. Azione 1.1: Sviluppo di una rete territoriale di sperimentazione su cereali e leguminose da granella Nel corso del primo anno sono state condotte le azioni previste per l esecuzione della Fase 1. Relativamente alla sperimentazione di campo è stato eseguito il rilevamento dei dati presso aziende agrarie socie della Cooperativa San Fortunato di Serra de Conti, in provincia di. Il rilevamento dei dati è stato eseguito sia mediante la compilazione da parte delle Aziende di un questionario elaborato dal gruppo di ricerca (PROF. S. TAVOLETTI) sia mediante campionamento ed analisi dei prodotti eseguiti da parte del gruppo di ricerca e dei partner coinvolti nella fase di analisi delle materie prime. Questa attività ha permesso di ottenere informazioni preliminari tecniche da trasformare in informazioni economiche, inerenti le colture, da impiegare successivamente nel corso dello svolgimento delle Fasi 2 e 3. Parallelamente al rilevamento dei dati inerenti le colture, la produzione e la qualità della granella prodotta, è stato avviato il reperimento delle informazioni inerenti parametri pedo-climatici (PROF. G. CORTI e DOTT. S. COCCO) da mettere successivamente in relazione con i dati colturali. L elaborazione dei dati verrà eseguita nel 2 e 3 anno utilizzando sistemi di analisi univariata e multivariata. Complessivamente è stata avviata una sperimentazione estesa a livello di territorio, provinciale e regionale, in grado di fornire indicazioni sulle reali potenzialità del territorio marchigiano di produrre materie prime destinate ad essere impiegate come alimenti zootecnici in filiere agro-zootecniche OGM free. E stata complessivamente analizzata una superficie superiore ai 100 ha preventivati, interessata dalle colture prese in esame. I risultati ottenuti nella Fase 1 consentiranno di estendere nella Fase 2 il rilevamento dei dati a livello regionale, coinvolgendo i Partner del progetto, fino a sviluppare nelle Fasi 2 e 3 una rete territoriale di monitoraggio delle colture inserite nello sviluppo delle filiere OGM free. I risultati del primo anno potranno essere utilizzati trasversalmente per tutte le 4 filiere zootecniche nelle Azioni successive e soprattutto nelle Azioni inerenti la valutazione economica. I risultati preliminari ottenuiti nella Fase 1 potranno essere impiegati per consentire un rapido trasferimento di sistemi colturali ecocompatibili sul territorio preso in esame mediante l esecuzione della sperimentazione a stretto contatto con la realtà produttiva stessa. Attività 2. Prove di alimentazione zootecnica. Azione 2.1: Sperimentazione su bovini da carne. Sotto-Azione 2.1.1: Prove di alimentazione su bovini da carne presso aziende convenzionali e biologiche. Le prove di alimentazione su bovini da carne di razza Marchigiana condotte nella Fase 1 sono state eseguite in stretta collaborazione con BOVINMARCHE che ha messo a disposizione un allevamento, situato in provincia di Pesaro-Urbino, che è stato utilizzato nel 1 anno per lo svolgimento di una prova sperimentale mirata alla valutazione di razioni OGM free su animali di razza Marchigiana. Il rilevamento dei dati relativi al peso vivo è stato eseguito con scadenza mensile. Al termine della prova è stato stimato l incremento di peso medio giornaliero degli animali. La prova di accrescimento è stata interrotta nel mese di luglio, come indicato nella variante del progetto, in quanto Bovinmarche ha ceduto la gestione dell azienda per motivi tecnico economici indipendenti dalla sperimentazione. I risultati ottenuti nel periodo febbraio-luglio 2007 sono comunque validi per quanto riguarda la valutazione della fase di accrescimento degli animali. La fase di finissaggio e di analisi quualitativa non verrà eseguita su questi animali, ma si sta provvedendo alla identificazione di altre aziende che aderiranno alla rete sperimentale per avere queste informazioni. Relativamente all allevamento di bovini da carne in agricoltura biologica, presso l allevamento biologico dell Azienda Scibè, Partner del progetto, è stata eseguita una prova di alimentazione rispettando i vincoli imposti dall agricoltura biologica - 33

20 34 soprattutto relativamente al rapporto di sostanza secca fornita dai foraggi e dai concentrati. Complessivamente quindi le prove eseguite nella Fase 1 consentiranno successivamente di confrontare risultati ottenuti con 2 sistemi di allevamento differenziati. Sotto-Azione 2.1.2: Sviluppo sul territorio di una rete di rilevamento ed elaborazione dati produttivi nel settore dei bovini da carne relativi a filiere PGM free sia convenzionali che biologiche. Contemporaneamente allo svolgimento della sperimentazione prevista nella Sotto-Azione 2.1.1, nella Fase 1 sono state identificate, in collaborazione con i Partner del Progetto, aziende marchigiane, biologiche o convenzionali, che allevano bovini di razza Marchigiana, di razze francesi o meticci, interessati ad introdurre un sistema di alimentazione OGM free. Con queste aziende verranno organizzati a partire dal 2 anno incontri per programmare un attività di rilevamento dei dati inerenti l accrescimento degli animali alimentati con razioni le OGM free sviluppate nella Sotto-Azione La formulazione delle razioni potrà comunque essere personalizzata in relazione alle caratteristiche, strutturali e di disponibilità di materie prime, delle singole aziende coinvolte, mantenendo comunque i principi e gli obiettivi della sperimentazione e tenendo in considerazione i risultati delle prove di alimentazione eseguite con la Sotto-Azione Questo consentirà di porre le basi per poter sviluppare, nel corso della Fase 2, un attività di verifica presso aziende dislocate sul territorio regionale dell effetto dell introduzione di un alimentazione OGM free sulle performance produttive degli animali. Azione 2.2: Sperimentazione su bovini da latte. La sperimentazione su bovini da latte nella Fase 1 è stata svolta in collaborazione con la Cooperativa Stalla San Fortunato di Serra de Conti, Partner del progetto, che ha messo a disposizione della sperimentazione una allevamento di bovine da latte e le competenze specialistiche per lo sviluppo delle razioni. Sotto-Azione 2.2.1: Prove di alimentazione su Bovini da latte di razza Frisona. Lo svolgimento della Fase 1 nel 1 anno di progetto ha portato all esecuzione di 2 prove di alimentazione per verificare la possibilità di sostituire la soia con favino e pisello proteico, e di una terza prova mirata a verificare la possibilità di sostituire il cotone. Le prime due prove hanno permesso di ottimizzare la razione utilizzando in parte farina di favino e soia integrale sottoposte a trattamento di estrusione per eliminare i fattori antinutrizionali termolabili e ad incrementare la quota di proteine by-pass rispetto alla materia prima tal quale. I risultati ottenuti hanno permesso di verificare che effettivamente la soia può essere sostituita con favino e pisello proteico, lasciando in razione solo una quota di soia integrale necessaria per facilitare il trattamento di estrusione per la presenza di olio che favorisce lo scorrimento della farina nell estrusore aumentando la resa dell impianto e riducendo i consumi di energia. La terza prova ha indicato che anche la sostituzione del cotone può essere eseguita aggiustando il contenuto in sostanza secca da foraggi ed aggiungendo soia integrale per l apporto energetico sotto forma di grassi vegetali. Sarà comunque da verificare nel corso del 2 anno del progetto l efficacia di questa razione nei periodi dell anno critici per il contemuto lipidico del latte. Il rilevamento dei dati di produzione del latte e le analisi qualitative sono state svolte dal laboratorio di A.R.A. MARCHE, Partner del progetto. L esecuzione delle 3 prove di alimentazione ha comportato un onere per l Azienda in termini di maggior fabbisogno di manodopera dovuta al maggior tempo impiegato in sala di mungitura per eseguire la mungitura in successione dei gruppi di animali della prova di alimentazione. E stata quindi eseguita la restituzione all azienda di tale onere, in quanto servizio fornito al progetto. Nel corso dello svolgimento della 3 prova di alimentazione sono stati prelevati campioni di latte dagli animali dei due gruppi a confronto da sottoporre ad analisi qualitative, come previsto nell Attività 6. Sotto-Azione 2.2.2: Sviluppo nel settore dei bovini da latte di una rete sperimentale territoriale inerente lo sviluppo di una filiera OGM free. Nel corso della Fase 1, in collaborazione con LATTE MARCHE, è stato avviata la fase di identificazione delle aziende zootecniche marchigiane che producono latte bovino interessate, sulla base della sperimentazione eseguita nella Sotto-Azione 2.2.1, ad una possibile utilizzazione di un sistema OGM free di alimentazione. Questo ha permesso di porre le basi per sviluppare, nel corso della Fase 2, un attività di verifica a livello territoriale dell introduzione di un alimentazione OGM free sulle performance produttive degli animali e di eseguire eventuali aggiornamenti delle razioni in base alle informazioni ottenute presso le aziende coinvolte nella rete di rilevamento. Azione 2.3: Sperimentazione su suini. Sotto-Azione 2.3.1: Prova di alimentazione su suini. L esecuzione delle prove di alimentazione nel settore dei suini, prevista per la Fase 1 nel 1 anno, è stata posticipata, come riportato nella variante del progetto, al 2 anno. Nel corso del 1 anno sono stati presi accordi con l Azienda Scibè per eseguire la prova in agricoltura biologica e con APA, Partner del progetto, per eseguire la prova in agricoltura convenzionale. Sotto-Azione 2.3.2: Sviluppo nel settore dei suini di una rete sperimentale territoriale inerente filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. Le attività di identificazione delle Aziende interessate alla rete territoriale, previste per la Fase 1 nel 1 anno del progetto, sono state posticipate al 2 anno, come indicato nella variante del progetto. Azione 2.4: Sperimentazione su avicoli. Sotto-Azione Prova di alimentazione su polli da carne in allevamento biologico. Nel corso della Fase 1 in collaborazione con AZ.AGR. SCIBÈ (PPR 9)/AZ.AGR. SCIBÈ (F 8) e AZ.AGR. CONGIONTI (PPR 13)/AZ.AGR. CONGIONTI (F 11) sono state definite le modalità per poter eseguire prove di alimentazione che verranno avviate nella Fase 2. In particolare, viste le peculiarità dell allevamento biologico all aperto, verrà individuato il modo ottimale per eseguire la prova prendendo in esame con accuratezza tutte le eventuali modifiche (recinti di separazione per dividere i - 34

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