Frodi nel settore assicurativo

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1 Advisory Frodi nel settore assicurativo Come contrastare il fenomeno: modelli, processi e strumenti kpmg.com/it

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3 Indice Premessa 4 La survey e il contesto di riferimento 5 Executive Summary 6 I risultati della survey L approccio delle compagnie nella prevenzione e nel contrasto delle frodi 8 Incidenza e percezione del fenomeno Azioni organizzative e di processo intraprese dalle Compagnie Legislazione, banca dati sinistri e aspettative sull Agenzia anti-frode Focus Principali evidenze e peculiarità del fenomeno in Italia e scenari evolutivi Vittorio Verdone, Direttore Auto, Distribuzione e Consumatori, ANIA 17 Esperienze e best practice internazionali nel contrasto frodi nel ramo R.C. Auto Silvano Lenoci, Associate Partner, KPMG Advisory 23 Punti di contatto e proposte di soluzioni mutuate dall esperienza maturata nel settore creditizio Giuliano Cicioni, Associate Partner, KPMG Advisory 29 Prevenire le frodi: verso un modello di Fraud Risk Management Stefano Moroni, Associate Partner, KPMG Advisory 32 Conclusioni 36

4 4 Frodi nel settore assicurativo Premessa In Italia il fenomeno delle frodi nel settore assicurativo, con particolare riferimento al ramo danni e soprattutto all assicurazione obbligatoria R.C. Auto, sta assumendo proporzioni preoccupanti con effetti distorsivi che si ripercuotono negativamente sia sul business delle compagnie sia sugli assicurati, penalizzati dall aumento dei premi. Il fenomeno in Italia è legato ad alcune peculiarità che caratterizzano il nostro mercato assicurativo: la rilevanza del numero degli incidenti, l elevato peso dei sinistri con lesioni e la valutazione giurisprudenziale dei risarcimenti. L R.C. Auto risulta il ramo più interessato perché il peggioramento del rapporto tra sinistri e premi ha causato una contrazione del risultato tecnico e un conseguente aumento delle tariffe assicurative, tanto che l Italia è oggi uno dei paesi al mondo con i più alti costi per l assicurazione auto. Inoltre, le truffe ai danni delle Compagnie hanno un incidenza molto alta soprattutto in alcune regioni del Sud, dove alla più elevata sinistrosità complessiva si aggiunge una maggiore frequenza di reati. Il tema è di grande attualità e sta alimentando il dibattito tra tutti gli attori coinvolti (le compagnie, l ANIA, l ISVAP e il Governo) e, in questo momento, è allo studio un disegno di legge contro le frodi assicurative. L obiettivo è quello di fissare un sistema di regole, organi e strumenti efficaci per contrastare i comportamenti fraudolenti. In questo scenario, per cogliere le linee di tendenza sulle iniziative già intraprese dalle compagnie e sulle loro aspettative rispetto alla necessaria evoluzione normativa in materia, KPMG ha realizzato un indagine, arricchita da una serie di approfondimenti sulle peculiarità del fenomeno in Italia e sui possibili scenari evolutivi, sul confronto delle esperienze condotte a livello internazionale, sugli spunti provenienti dalle esperienze nel settore creditizio e sulla definizione di un modello di Fraud Risk Management. Nel ringraziare tutti i Gruppi assicurativi che hanno aderito all iniziativa, confidiamo che la lettura possa fornire utili spunti operativi. Giuseppe Latorre Partner, KPMG Advisory

5 Frodi nel settore assicurativo 5 La survey e il contesto di riferimento Con l obiettivo di dare un contributo di approfondimento e di fornire stimoli per trovare soluzioni operative al contrasto e alla prevenzione delle frodi, tra gennaio e marzo 2011 KPMG ha coinvolto in una survey gli esponenti dei principali gruppi assicurativi attivi in Italia. La ricerca è stata condotta in un contesto ancora in evoluzione: il disegno di legge contro le frodi assicurative è ancora al vaglio della Commissione Finanze della Camera. Il provvedimento normativo prevede maggiore trasparenza e comunicazione da parte delle compagnie che sono tenute a fornire informazioni sulle frodi accertate e a denunciare i sinistri ritenuti sospetti secondo i parametri di significatività desunti dalla banca dati sinistri dell ISVAP. L altra importante innovazione introdotta dal Ddl dovrebbe essere l istituzione di un Agenzia anti-frode o di una struttura ad hoc istituita presso l ISVAP che sarà composta da un archivio informatico integrato e da un gruppo di lavoro, costituito da rappresentanti dei Ministeri competenti e da altri soggetti interessati, comprese le Forze di Polizia. L indagine KPMG fotografa l incidenza del fenomeno per le principali compagnie assicurative, mette in evidenza le iniziative da esse già intraprese autonomamente e i relativi risultati e sonda quelle che sono le aspettative del settore rispetto alle azioni che il Governo si accinge a intraprendere. Alla survey hanno aderito i principali gruppi assicurativi, nazionali e internazionali, attivi sul mercato italiano. Complessivamente si tratta di 26 gruppi assicurativi che rappresentano circa il 70% della raccolta premi danni da lavoro diretto. I gruppi assicurativi domestici sono oltre il 60% del campione, mentre quelli esteri operanti in Italia il restante 40%.

6 6 Frodi nel settore assicurativo Executive Summary Incidenza e percezione del fenomeno La survey rivela come il ramo R.C. Auto per le sue peculiarità (obbligo a contrarre ed entità ridotta dei risarcimenti richiesti in caso di sinistro) sia quello maggiormente esposto al rischio frodi. Per le Compagnie interpellate l incidenza del fenomeno è compresa tra lo 0 e il 3%, come rilevato dall ISVAP. Tuttavia il fenomeno è molto probabilmente sottostimato a causa delle difficoltà a individuare e accertare i sinistri connessi a eventi fraudolenti. Infatti, gran parte delle Compagnie ritiene che le frodi sommerse siano oltre il 5% del totale dei sinistri denunciati e per alcune Compagnie anche superiore al 10%, ma c è una percentuale non trascurabile di Compagnie (il 19%, imprese assicurative prevalentemente di piccole e medie dimensioni) che non sono in grado di stimare l incidenza del sommerso. Il fenomeno è difficile da arginare dal momento che sembra si sia instaurato una sorta di circolo vizioso: la sempre maggiore incidenza delle frodi è causa dell aumento dei costi di liquidazione per le Compagnie che in parte si scarica sull aumento dei premi pagati dagli assicurati che a sua volta incentiva le truffe, soprattutto in periodi di instabilità economica. La percezione delle Compagnie è che siano più frequenti le frodi attuate da controparti esterne e solo poche ritengono che vi sia collusione tra queste e soggetti interni o collegati (dipendenti, agenti, liquidatori, medici, periti ecc.). È da evidenziare che nessuna delle Compagnie intervistate dichiari l esistenza di frodi interne, cioè promosse esclusivamente da dipendenti, agenti, ecc. La difficoltà nel contrastare il fenomeno risiede anche nel fatto che nella maggior parte dei casi le frodi sono un fenomeno occasionale e diffuso, quindi difficilmente riconducibile a degli schemi e pertanto difficilmente controllabile in sede di assunzione del rischio. Tuttavia non è trascurabile la quota di Compagnie (37%) per le quali gran parte delle frodi è perpetrata ripetutamente dai medesimi soggetti.

7 Frodi nel settore assicurativo 7 Più che alla criminalità organizzata, le Compagnie attribuiscono al contesto sociale e culturale e al malcostume diffuso la principale causa del fenomeno. In Italia è, infatti, comune l idea che truffare una compagnia assicurativa, chiedendo risarcimenti di piccola entità ma comunque superiori alla reale entità del danno, non costituisca un grave reato. Poche Compagnie invece sostengono che la causa del fenomeno sia connessa alla criminalità organizzata. Considerati gli effetti tutt altro che trascurabili in termini di gestione e di risultato tecnico è opinione diffusa tra le Compagnie che il top management sia adeguatamente informato sul fenomeno. Azioni organizzative e di processo intraprese dalle Compagnie In attesa di soluzioni concrete da parte dell Autorità di Vigilanza e del Governo mediante gli opportuni interventi legislativi e l istituzione di organismi di prevenzione e controllo, le Compagnie nella maggior parte dei casi (85%) si sono già dotate di strutture organizzative e risorse dedicate al monitoraggio e al contrasto delle frodi. Tuttavia gli strumenti già adottati risultano ancora inadeguati per fattori esogeni (assenza di un censimento di professionisti delle frodi) ed endogeni, a causa della mancanza di sistemi integrati di reportistica e track record sui clienti. Questi elementi determinano azioni ritardate e poco incisive. Il fatto che le frodi non siano esclusivamente riconducibili ad eventi criminosi commessi dai medesimi soggetti, ma anche, e soprattutto, a frodi occasionali e diffuse, rende la fase di assunzione del rischio e quella di liquidazione del sinistro entrambe critiche ai fini del contrasto del fenomeno. Tuttavia nelle azioni che le Compagnie hanno intrapreso autonomamente sono stati modificati prevalentemente i processi della fase di liquidazione dei sinistri e solo il 58% dei rispondenti ha modificato i processi della fase di assunzione. Questo in parte è spiegabile con le difficoltà riscontrate dalle Compagnie nel migliorare la selezione della clientela per i vincoli legislativi cui esse devono sottostare nella fase di assunzione (obbligo a contrarre nel ramo R.C. Auto). La fase di assunzione risulta anche meno dotata di efficaci strumenti di controllo perché più complessa da monitorare, oltre che per i vincoli normativi anche per un non ancora adeguato utilizzo della banca dati sinistri. La maggior parte dei rispondenti ritiene per contro di avere strumenti interni adeguati per il monitoraggio della fase di liquidazione. tempestivamente il rischio frode. Questi sistemi si avvalgono in media di un numero di parametri compreso tra 20 e 25. La gran parte delle Compagnie interpellate dichiara di avere intenzione di effettuare investimenti soprattutto nell area dei Sistemi Informativi e nelle Risorse Umane per migliorare l azione di prevenzione e contrasto del fenomeno. Legislazione, banca dati sinistri e aspettative sull Agenzia anti-frode Oltre alle azioni e agli investimenti che le Compagnie assicurative possono effettuare autonomamente, dalla survey emerge che l intervento legislativo da parte del Governo è fondamentale per un adeguato contrasto del fenomeno. L attuale normativa, infatti, vincola molto le Compagnie sia in fase di assunzione del rischio (obbligo a contrarre) sia in fase di liquidazione del sinistro (procedure concepite in chiave garantista a favore del danneggiato) con impatti negativi sulla possibilità di adottare misure di prevenzione e di contrasto delle frodi. Molte Compagnie ritengono che il grado di trasparenza e di comunicazione sul fenomeno non sia sufficientemente adeguato, da un lato per le difficoltà oggettive nell individuazione e nell accertamento delle frodi, dall altro per i vincoli imposti dall Authority della Privacy allo scambio delle informazioni tra le stesse Compagnie. Tra le possibili soluzioni proposte nell ambito del dibattito aperto tra i vari attori del sistema, l arricchimento della banca dati sinistri dell ISVAP è ritenuta dalle Compagnie un importante strumento per il contrasto delle frodi; solo il 19% del campione (Compagnie di grandi e medie dimensioni) si mostra scettico sulla reale efficacia di questo strumento per arginare il fenomeno. La creazione di un Agenzia anti-frode con compiti investigativi funzionali alla segnalazione di fenomeni fraudolenti all autorità giudiziaria è un iniziativa ancora più necessaria secondo le Compagnie. Per la maggior parte di esse il controllo e la vigilanza sull Agenzia dovrebbero essere affidati ad una istituzione creata ad hoc. Alcune suggeriscono che dovrebbe essere la stessa autorità giudiziaria. Poiché gran parte delle Compagnie ritiene che le frodi esterne siano quelle maggiormente diffuse, circa il 60% delle Compagnie non ha affatto strumenti oppure ha strumenti poco efficaci per il controllo degli agenti e dei fiduciari. I clienti e le controparti, invece, vengono maggiormente monitorati tramite applicativi software. Solo una percentuale bassa si dichiara molto soddisfatta delle azioni intraprese, a dimostrazione delle oggettive difficoltà riscontrate dalle Compagnie nel tentativo di arginare il fenomeno. Il 77% delle Compagnie del campione si è già dotato di un insieme di indicatori utili a identificare

8 8 Frodi nel settore assicurativo I risultati della survey L approccio delle compagnie nella prevenzione e nel contrasto delle frodi a cura dell Ufficio Studi KPMG Advisory Incidenza e percezione del fenomeno Secondo le Compagnie, l R.C. Auto è il ramo maggiormente interessato dal fenomeno delle frodi (Grafico 1). Infatti, l elevata frequenza degli incidenti automobilistici fa sì che il ramo R.C. Auto sia quello più difficile da monitorare e quindi quello più esposto al rischio di potenziali comportamenti fraudolenti. Inoltre, data la dimensione spesso modesta degli importi da liquidare, contrastare le frodi spesso non risulta conveniente a causa degli elevati costi che le Compagnie dovrebbero sostenere per l apertura di un contenzioso con il cliente o la controparte. Il fenomeno è percepito, invece, come marginale per il ramo Sanità/Salute. Grafico 1 Qual è il ramo più interessato dalle frodi? (consentite più risposte) R.C. Auto Rami Danni Elementari Sanità/Salute 4% 12% 15% Rami Danni Speciali 77% In termini di incidenza del fenomeno, la misurazione effettuata dalle Compagnie assicurative è in linea con i dati forniti dall ISVAP. Infatti, il 69% del campione indica che una percentuale compresa tra lo 0 e il 3% dei sinistri denunciati è connessa a fenomeni fraudolenti (Grafico 2). Da evidenziare che un incidenza compresa tra il 5 e il 10% è stata indicata da una Compagnia di piccole dimensioni e da una diretta. Grafico 2 Qual è l incidenza delle frodi accertate sul totale dei sinistri denunciati?(*) 0-2% 2-3% 3-5% 5-10% >10% 0% Non rilevato 8% 8% 15% (*) numero frodi/totale sinistri 31% 38%

9 Frodi nel settore assicurativo 9 Come confermato anche dall ANIA, il fenomeno delle frodi probabilmente è sottostimato, per le difficoltà a individuare oltre che ad accertare gli eventi fraudolenti. Il 54% del campione indica, infatti, che le frodi sommerse incidono sul totale dei sinistri denunciati per una percentuale superiore al 5% (Grafico 3). Per le sei Compagnie che hanno segnalato un incidenza delle frodi non accertate superiore al 10% la percentuale indicata si attesta in media al 19%, sebbene alcuni sostengano che per alcuni rischi l entità del sommerso sia considerevolmente superiore al valore accertato. Sono soprattutto le Compagnie di piccole e medie dimensioni a non aver stimato l incidenza delle frodi sommerse, mentre al contrario i valori più elevati sono stati indicati dalle Compagnie di grandi dimensioni. Una delle principali conseguenze del fenomeno è la creazione di un circolo vizioso: il progressivo incremento della frequenza delle frodi determina l aumento dei costi di liquidazione per le Compagnie che si scarica in parte sull aumento dei premi pagati dagli assicurati che a sua volta incentiva le truffe (Grafico 4). Da segnalare che nella categoria Altro sono state indicate come conseguenze delle frodi il rischio reputazionale (tre rispondenti), l aumento dei costi di gestione dei sinistri (due rispondenti) e la necessità di investimenti in risorse ad hoc. Grafico 4 Qual è il maggiore effetto delle frodi sulla gestione della Compagnia? (consentite più risposte) Grafico 3 Qual è la stima dell incidenza delle frodi non accertate ( sommerse ) sul totale dei sinistri denunciati?(*) 0-3% 3-5% 5-10% >10% Non stimato 8% 19% 19% 23% 31% Creazione circolo vizioso: frode aumento costi aumento tariffe 69% Impatto complessivo sul risultato tecnico 38% Aumento del costo medio dei sinistri 19% Impatto sulle riserve 4% Altro 23% (*) numero frodi sommerse /totale sinistri Il 69% del campione indica che una percentuale compresa tra lo 0 e il 3% dei sinistri denunciati è connessa a fenomeni fraudolenti Il 54% del campione indica che le frodi sommerse incidono sul totale dei sinistri denunciati per una percentuale superiore al 5%

10 10 Frodi nel settore assicurativo Le frodi possono essere commesse da diversi soggetti (controparti e soggetti interni/collegati). La natura della frode (interna, esterna, mista) è determinata dalla categoria coinvolta. L 85% del campione sostiene che le frodi attuate da controparti esterne alla Compagnia siano le più frequenti, mentre solo una percentuale molto inferiore ritiene che vi sia collusione tra controparti esterne e soggetti interni (Grafico 5). Da notare che nessuna delle Compagnie denuncia frodi interne. Grafico 5 Quale delle seguenti tipologie di frode è maggiormente rilevante per la Compagnia? Frodi esterne (attuate esclusivamente dalle controparti) 15% 85% Frodi miste (collusione fra controparti esterne e soggetti interni) La percezione dei rispondenti è che la maggior parte delle frodi sia riconducibile a fenomeni occasionali, cioè messi in atto in modo diffuso da soggetti diversi. Solo il 37% del campione ritiene che gli eventi fraudolenti siano perpetrati ripetutamente dai medesimi soggetti (Grafico 7). La natura per lo più occasionale e diffusa delle frodi ne rende ancora più difficile per le Compagnie l individuazione, l accertamento e, quindi, il contrasto. L obiettivo della compagnia è l individuazione/accertamento e persecuzione delle frodi, non la lotta al crimine organizzato che, invece, è compito dell autorità di polizia e della magistratura, istituzioni con le quali le Compagnie dovrebbero abituarsi a collaborare e a coordinare le azioni di contrasto. Grafico 7 Rispetto al valore delle frodi subite, la maggior parte di esse è riconducibile a fenomeni... Occasionali Frodi interne (attuate da dipendenti, agenti, liquidatori, periti, medici e altri soggetti collegati) 0% Perpetrati ripetutamente dai medesimi soggetti 37% 63% A conferma di quanto emerso dalle risposte fornite alla precedente domanda, le Compagnie ritengono che la partecipazione di soggetti collegati (dipendenti, agenti, liquidatori, fiduciari) sia poco rilevante rispetto al valore complessivo delle frodi (Grafico 6). Tuttavia il 24% dei rispondenti ritiene che la collusione dei soggetti collegati non sia trascurabile. Per un efficace contrasto del fenomeno le Compagnie dovrebbero dunque dotarsi di strumenti che consentano di monitorare sia le controparti esterne, sia i soggetti collegati. Infatti, l attività di questi ultimi, pur essendo poco rilevante nelle frodi dirette, deve essere adeguatamente presidiata e indirizzata per evitare che si creino condizioni favorevoli ad un ulteriore diffusione del fenomeno. Grafico 6 Rispetto al valore delle frodi accertate dalla Compagnia, quanto è rilevante la partecipazione di soggetti collegati (dipendenti, agenti, liquidatori, fiduciari)? Molto 12% Il 69% del campione ha indicato il contesto socio-culturale come principale causa del fenomeno delle frodi nel settore assicurativo (Grafico 8). Le Compagnie, dunque, percepiscono il fenomeno delle frodi connesso non tanto ad azioni criminose perpetrate da organizzazioni specializzate (15%), quanto più al contesto sociale e culturale che caratterizza le zone a maggiore incidenza di frodi. Tuttavia, secondo le statistiche dell ISVAP riguardanti la diffusione del fenomeno, l incidenza delle truffe ai danni delle Compagnie risulta più elevata nelle aree dove è maggiore la frequenza dei sinistri e il tasso di criminalità. Si segnala, inoltre, che nel campo Altro un rispondente ha indicato la crisi economica come possibile causa del fenomeno. Effettivamente l esperienza dimostra che in periodi d instabilità economica l incidenza delle truffe aumenta in tutti i settori, compreso quello assicurativo. Grafico 8 A quale dei seguenti aspetti attribuisce maggiormente la causa del fenomeno? (consentite più risposte) Abbastanza 12% Contesto socio-culturale 69% Poco 53% Collusione degli attori coinvolti (controparti, soggetti collegati) 27% Per nulla 19% Mancata percezione delle conseguenze sociali 23% Non rilevato 4% Criminalità Altro 4% 15%

11 Frodi nel settore assicurativo 11 Il 92% dei rispondenti ritiene che il top management abbia una corretta percezione della rilevanza del fenomeno frodi (Grafico 9). Questo dimostra che il problema viene vissuto come rilevante per le Compagnie dati gli impatti non trascurabili sulla gestione e sul risultato tecnico. Questa consapevolezza deriva probabilmente anche dalle azioni organizzative già attuate autonomamente dalle Compagnie per contrastare le truffe e da una buona comunicazione interna tra livelli diversi della struttura. Il commitment del top management è sicuramente un fattore abilitante all attuazione di azioni organizzative, investimenti ed interventi, volti a contrastare il fenomeno. Grafico 9 Il top management della Compagnia ha la giusta percezione del fenomeno? Molto Abbastanza Poco Per nulla 8% 42% 50% 0% Azioni organizzative e di processo intraprese dalle Compagnie In attesa di soluzioni concrete da parte dell Autorità di Vigilanza e del Governo mediante gli opportuni interventi legislativi e l istituzione di organismi di prevenzione e controllo, le Compagnie si sono dotate in molti casi di strutture e risorse dedicate al monitoraggio e al contrasto delle frodi. L 85% delle Compagnie del campione, infatti, ha già una struttura organizzativa dedicata al contrasto delle frodi (Grafico 10). Più in dettaglio, nel 42% dei casi si tratta di una struttura unica e indipendente, mentre per il 38% delle Compagnie è una struttura dipendente da un altra struttura (in otto casi dipendente dalla Direzione Sinistri, in un caso dall Internal Audit e in un altro dalla funzione Compliance). Solo quattro Compagnie, tutte di piccole e medie dimensioni, hanno dichiarato di non avere strutture dedicate al contrasto delle frodi. Grafico 10 Nella Compagnia esiste già una struttura organizzativa dedicata al contrasto delle frodi? (consentite più risposte) Coerentemente con le risposte fornite alla domanda precedente, l 85% delle Compagnie ha dichiarato di avere risorse che lavorano nell ambito del contrasto delle frodi (Grafico 11). Di queste Compagnie, il 68% ha personale dedicato che lavora a tempo pieno, il 14% ha risorse che lavorano part-time oppure occasionalmente, mentre il 18% ha sia risorse full-time che part-time (Grafico 12). La percentuale dei dipendenti dedicata a tempo pieno a questa attività si attesta in media all 1,5%, mentre il personale che lavora part-time è in media pari al 3% circa delle risorse totali. Grafico 11 La Compagnia ha risorse dedicate al contrasto delle frodi? Sì No 15% 85% Sì, struttura unica e indipendente 42% Sì, struttura unica dipendente da un altra struttura/figura 38% No 15% Sì, strutture separate per ramo/business unit 8% Grafico 12 Se sì, sono impiegate a tempo pieno o part-time? Tempo pieno Entrambe 18% Part-time 14% 68%

12 12 Frodi nel settore assicurativo Sia la fase di assunzione del rischio sia quella di liquidazione del sinistro vengono indicate come critiche per l individuazione e il contrasto delle frodi (Grafico 13), anche se a tendere il miglioramento dei processi nella fase di assunzione dovrebbe essere la soluzione più efficace al problema per le frodi non occasionali. Questa risposta è coerente con quanto indicato dalle Compagnie in merito alla natura delle frodi. Il fatto che esse non siano riconducibili solo a eventi criminosi perpetrati dai medesimi soggetti, ma anche, e soprattutto, a frodi occasionali e diffuse, fa sì che il miglioramento del processo di assunzione (selezione delle controparti, database storico, ecc.) non risulti sufficiente a combattere il fenomeno e si renda necessario un monitoraggio più approfondito anche della fase di liquidazione dei sinistri. Grafico 13 Attualmente qual è la fase più critica per l individuazione ed il contrasto delle frodi? Per le Compagnie la fase dell assunzione del rischio, rispetto a quella liquidativa, risulta anche meno dotata di efficaci strumenti di controllo (Grafico 15). D altro canto, la fase di assunzione risulta anche la più complessa da monitorare, per i suddetti vincoli normativi e per un utilizzo ancora non adeguato della banca dati sinistri a causa dei limiti imposti dal rispetto della legge sulla privacy. Per quanto concerne invece la fase di liquidazione, il 73% dei rispondenti ritiene di avere strumenti interni adeguati, ma le Compagnie sembrano meno soddisfatte rispetto alle azioni intraprese in termini di processi. Grafico 15 La Compagnia dispone di strumenti di controllo (applicativo software e strutture/personale) interni adeguati per il contrasto delle frodi? In fase di assunzione 46% 31% 23% Assunzione 12% In fase di liquidazione 11% 62% 23% 4% Liquidazione 12% Molto Abbastanza Poco Per nulla Entrambe 76% Nonostante ciò, rispetto alle azioni intraprese le Compagnie per ora stanno concentrando gli sforzi maggiormente sulla fase di liquidazione dei sinistri, intervenendo sui processi (89%), mentre solo il 58% dei rispondenti ha modificato i processi della fase di assunzione (Grafico 14). Questa differenza è probabilmente spiegabile in parte per le difficoltà riscontrate dalle Compagnie nel migliorare la selezione della clientela per i vincoli legislativi cui esse devono sottostare nella fase assuntiva (ad esempio l obbligo a contrarre nell R.C. Auto) e in parte per il fatto che è oggettivamente più complesso mettere in atto azioni che consentano di prevenire le frodi. Grafico 14 La Compagnia ha modificato i processi di business per contrastare le frodi? In fase di assunzione 4% In fase di liquidazione 35% 54% 54% Molto Abbastanza Poco Per nulla 34% 8% 11% Circa il 60% delle Compagnie non ha affatto strumenti oppure ha strumenti poco efficaci per il controllo degli agenti e dei fiduciari (Grafico 16). Questo deriva probabilmente dalla percezione che le Compagnie hanno riguardo la natura delle frodi (l 85% dei rispondenti ha indicato, infatti, le frodi esterne come quelle maggiormente diffuse, mentre le frodi che presuppongono la collusione fra soggetti interni ed esterni sono ritenute marginali). Pertanto, i clienti e le controparti vengono maggiormente monitorati tramite applicativi software (58% dei rispondenti). In generale, dalle risposte emerge tuttavia che una scarsa percentuale di Compagnie ritiene di avere strumenti software più che adeguati per il monitoraggio delle tre tipologie di soggetti, compresi i clienti e le controparti. Grafico 16 La Compagnia, nel contrasto delle frodi, ha uno specifico strumento di controllo (applicativo software) che consente di monitorare agenti, fiduciari, clienti e controparti? Agenti 4% Fiduciari 31% 42% Clienti e controparti 58% 15% 23% 50% 27% 35% 15% Molto efficace Poco efficace Abbastanza efficace Nessuno strumento

13 Frodi nel settore assicurativo 13 Oltre il 90% delle Compagnie del campione si è già dotata di strutture organizzative e/o di risorse dedicate al contrasto delle frodi (Grafico 17). Tuttavia risulta ancora bassa la percentuale di coloro che si sono dichiarati molto soddisfatti dei risultati ottenuti (Grafico 18). Queste evidenze confermano le oggettive difficoltà riscontrate dalle Compagnie nell ottenere risultati realmente efficaci, nonostante i tentativi di studiare e implementare modelli, processi e strumenti volti ad arginare il fenomeno, e dimostrano che esistono ancora ampi margini di miglioramento in questa direzione. Grafico 17 Sono state attuate azioni per il contrasto delle frodi? Il 77% delle Compagnie del campione ha già definito un set di indicatori che consentono di implementare efficaci sistemi di prevenzione delle frodi (Grafico 19). In media il numero di parametri individuati per identificare tempestivamente il rischio frode è compreso tra 20 e 25. Le Compagnie che non hanno ancora identificato un set di indicatori sono principalmente quelle di piccole dimensioni. Grafico 19 La Compagnia ha già definito un set di indicatori di (potenziali) frodi? Sì 77% Sì 92% No 23% No 8% Grafico 18 Se sì, hanno portato i risultati sperati? Molto 13% Abbastanza Poco 29% Per nulla 0% 58% L 85% delle Compagnie del campione ha intenzione di effettuare investimenti per migliorare la prevenzione e il contrasto delle frodi (Grafico 20). L area in cui sono previsti i maggiori investimenti è quella dei Sistemi Informativi, seguita da quella delle Risorse Umane. Le altre aree in cui si intende intervenire sono la struttura sinistri, quella commerciale, il centro liquidazione danni e l area dell assunzione dei rischi. Grafico 20 La Compagnia ha intenzione di effettuare ulteriori investimenti nel contrasto e nella prevenzione delle frodi? (consentite più risposte) Sì, nei Sistemi Informativi Sì, nelle Risorse Umane 42% 65% Oltre il 90% delle Compagnie del campione si è già dotata di strutture organizzative e/o di risorse dedicate al contrasto delle frodi, tuttavia risulta ancora bassa la percentuale (13%) di coloro che si sono dichiarati molto soddisfatti dei risultati ottenuti Sì, in altre aree della Compagnia 19% No, in nessuna area della Compagnia 15% Sì, nell Internal Audit 8%

14 14 Frodi nel settore assicurativo Legislazione, banca dati sinistri e aspettative sull Agenzia anti-frode Oltre alle azioni e agli investimenti che le Compagnie assicurative possono effettuare autonomamente per migliorare le fasi di assunzione del rischio e di liquidazione dei sinistri, il 96% dei rispondenti ritiene che gli interventi legislativi siano fondamentali per permettere un adeguato contrasto del fenomeno (Grafico 21). Data la percezione delle Compagnie di non poter sempre agire liberamente nel contrasto delle frodi per i vincoli e limiti legislativi esistenti, emerge l esigenza di un intervento a livello accentrato da parte del Governo che fornisca soluzioni per arginare il fenomeno. Grafico 21 Quanto sono importanti gli interventi legislativi al fine di consentire alle Compagnie di poter agire in modo efficace nel contrasto delle frodi? Molto Abbastanza Poco 0% Per nulla 4% 11% 85% Secondo la percezione delle Compagnie il grado di trasparenza e di comunicazione riguardante il fenomeno frodi non è adeguato per il 69% del campione (Grafico 23). Tra le cause della mancata trasparenza ci sono probabilmente da un lato le difficoltà strutturali che le Compagnie riscontrano nell individuazione e nell accertamento delle frodi, dall altro anche i vincoli imposti dalla normativa sulla privacy in relazione allo scambio di informazioni tra le stesse Compagnie. Tuttavia, dall imminente istituzione dell Agenzia anti-frode e da un più efficace utilizzo della banca dati sinistri ci si attende che l informativa sul fenomeno possa essere più completa e trasparente. Grafico 23 Il grado di trasparenza e comunicazione sull incidenza del fenomeno frodi è adeguato? Molto 4% Abbastanza Poco Per nulla 11% 27% 58% Infatti, rispetto alla possibilità di prevenire le frodi, le Compagnie si sentono piuttosto vincolate dalla legge sia in fase di assunzione sia in fase di liquidazione (Grafico 22). In particolare, l obbligo a contrarre in fase di assunzione viene ritenuto molto vincolante ai fini della prevenzione di sinistri collegati ad eventi fraudolenti da più della metà del campione. Grafico 22 Rispetto all eventualità di prevenire possibili frodi, quanto la Compagnia è vincolata dalla legge? In fase di assunzione (per l'obbligo a contrarre) 57% In fase di liquidazione 31% 8% 4% 35% 61% 4% Molto Abbastanza Poco Per nulla

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