I modelli di scoring. Rischio e valore nelle banche. Andrea Resti Andrea Sironi. Misura, regolamentazione, gestione.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I modelli di scoring. Rischio e valore nelle banche. Andrea Resti Andrea Sironi. Misura, regolamentazione, gestione."

Transcript

1 Slides tratte da: Andrea Resti Andrea Sironi Rischio e valore nelle banche Misura, regolamentazione, gestione Egea, 2008

2 AGENDA I modelli di Scoring L analisi discriminante lineare Lo Z-score di Altman Probabilità e calibrazione dei cut-off I modelli di regressione I modelli logit e probit I modelli di natura induttiva Esercizi 2

3 sono tradizionalmente i più diffusi per la previsione dell insolvenza di un impresa Modelli multivariati che utilizzano come input i principali indici economico-finanziari di un impresa, ottenendo un valore numerico rappresentativo della probabilità di insolvenza Le tecniche sottostanti tali modelli sono state elaborate a partire dagli anni trenta Ad esempio: Fisher 1936 Durand 1941 Beaver 1967 Altman

4 x 1 L analisi discriminante lineare Vengono identificate le variabili (ad es. indici economico-finanziari) che consentono di discriminare meglio fra imprese sane e imprese anomale o insolventi I dati di un campione di imprese vengono utilizzati per tracciare un confine tra imprese sane e insolventi Cut -off A Z B Funzione discriminante x 2 Modello di Fisher (caso semplificato) Le imprese affidabili (gruppo A) e insolventi (gruppo B) sono descritte da due variabili x 1 e x 2 : sull asse z è rappresentato lo score generato combinando le due variabili. Lo score prende il nome di funzione discriminante 4

5 L analisi discriminante lineare L analisi discriminante lineare, costruisce lo score come combinazione lineare delle variabili indipendenti Date n variabili indipendenti: z g 1 j Per l i-esima impresa lo score sarà quindi dato da: I coefficienti g j vengono scelti in modo da ottenere uno score z che discrimini in modo netto le imprese anomale da quelle sane n j x j n z i g x j1 j i, j Gli z i ottenuti devono massimizzare la distanza tra le medie z A e z B dei due gruppi di imprese (centroidi) 5

6 L analisi discriminante lineare - Esempio Imprese affidabili (gruppo A): x 1 : oneri finanziari su fatturato x 2 : sconfinamenti su fido accordato Imprese insolventi (gruppo B): x 1 : oneri finanziari su fatturato x 2 : sconfinamenti su fido accordato Impresa 1 0% 0% Impresa 25 74% 36% Impresa 2 72% 40% Impresa 26 85% 10% Impresa 3 75% 31% Impresa 27 67% 42% Impresa 4 7% 2% Impresa 28 71% 38% Impresa 5 2% 0% Impresa 29 70% 43% Impresa 6 1% 2% Impresa 30 72% 64% Impresa 7 27% 5% Impresa 31 52% 37% Impresa 8 42% 3% Impresa 32 81% 32% Impresa 9 36% 12% Impresa 33 60% 51% Impresa 10 12% 9% Impresa 34 72% 0% Impresa 11 65% 25% Impresa 35 58% 6% Impresa 12 16% 9% Impresa 36 64% 11% Impresa 13 45% 5% Impresa 37 55% 21% Impresa 14 0% 0% Impresa 38 65% 47% Impresa 15 65% 0% Impresa 16 16% 2% Impresa 17 70% 33% Impresa 18 29% 15% Impresa 19 0% 32% Impresa 20 0% 0% Impresa 21 54% 19% Impresa 22 9% 0% Impresa 23 0% 4% Impresa 24 57% 24% Valori medi: 29,1% 11,3% 67,4% 31,2% La Tabella mostra un campione di 24 imprese sane e 14 anomale Sono state rilevate, per semplicità, solo due variabili indipendenti Rapporto tra gli sconfinamenti e il credito totale accordato dalla banca Rapporto tra oneri finanziari e fatturato 6

7 L analisi discriminante lineare - Esempio I dati per le imprese anomale sono stati rilevati un certo numero di mesi prima del dissesto Il modello deve individuare le 70% imprese destinate a diventare insolventi in un prossimo futuro 60% x2 - sconfinamenti su accordato 50% 40% 30% 20% 10% 0% 0% 20% 40% 60% 80% 100% x 1 - oneri finanziari su fatturato Affidabili Insolventi Entrambe le variabili (e in particolare x 1 ) assumono spesso valori più elevati che per le imprese sane Valori medi: 0,29 x A ; x B 0,11 0,67 0,31 7

8 L analisi discriminante lineare - Esempio Calcoliamo le matrici di varianze e covarianze per il gruppo delle imprese sane (S A ) e per il gruppo delle imprese anomale (S B ): 0,076 0,023 Σ A ; Σ B 0,023 0,016 0,000 0,001 0,001 0,036 S (valida per entrambi i gruppi) viene ricavata attraverso una media di S A e S B ponderata per il numero di imprese (n A, n B ) presenti nei due gruppi: Σ n A na 1 n B 2 Σ A n A nb 1 n B 2 Σ B Σ A Σ B 0,052 0,014 0,014 0,023 Per calcolare il vettore gamma è necessario invertire la matrice varianze e covarianze: Σ 1 23,4 14,3 14,3 51,9 8

9 L analisi discriminante lineare - Esempio I valori dei coefficienti g sono: γ Σ 1 ( x A x B ) 23,4 14,3 14,3 0,29 0,67 51,9 0,11 0,31 23,4 ( 0,38) 14,3 ( 0,20) 6,09 14,3 ( 0,38) 51,9 ( 0,20) 4,84 Lo score della generica impresa è: z i γ xi 6,09 x1, i 4, 84 x2, i x 1 riceve un peso maggiore Può indicare maggiore capacità discriminante Ad esempio, per l Impresa 7: z7 = -6,09 0,27-4,84 -1,85 9

10 L analisi discriminante lineare - Esempio Imprese affidabili (gruppo A): z i PD Imprese insolventi (gruppo B): z i PD Impresa 1 0,000 1,1% Impresa 25-6,237 85,0% Impresa 2-6,295 85,7% Impresa 26-5,657 76,0% Impresa 3-6,065 82,6% Impresa 27-6,085 82,9% Impresa 4-0,526 1,8% Impresa 28-6,106 83,2% Impresa 5-0,097 1,2% Impresa 29-6,349 86,3% Impresa 6-0,131 1,2% Impresa 30-7,481 95,2% Impresa 7-1,850 6,6% Impresa 31-4,920 60,2% Impresa 8-2,733 14,5% Impresa 32-6,479 87,8% Impresa 9-2,784 15,2% Impresa 33-6,130 83,6% Impresa 10-1,167 3,4% Impresa 34-4,352 46,2% Impresa 11-5,186 66,4% Impresa 35-3,809 33,3% Impresa 12-1,397 4,3% Impresa 36-4,403 47,5% Impresa 13-2,975 17,8% Impresa 37-4,362 46,4% Impresa 14 0,000 1,1% Impresa 38-6,189 84,3% Impresa 15-3,957 36,6% Impresa 16-1,067 3,1% Impresa 17-5,847 79,3% Impresa 18-2,498 11,9% Impresa 19-1,549 4,9% Impresa 20-0,005 1,1% Impresa 21-4,195 42,3% Impresa 22-0,548 1,9% Impresa 23-0,213 1,3% Impresa 24-4,591 52,2% Valori medi: -2,32 22,4% -5,61 71,3% La tabella mostra i valori per il nostro campione di 38 imprese I due gruppi risultano addensati attorno ai rispettivi centroidi z A e z B (-2,32 per le imprese sane e -5,61 per quelle anomale) I due gruppi non sono perfettamente separati: esistono imprese sane con punteggi bassi e imprese anomale con score elevati Non è possibile prevedere il dissesto di un impresa facendo riferimento a due soli indici 10

11 L analisi discriminante lineare - Esempio Come soglia ( cut-off point ) al di sotto della quale un impresa viene scartata si può ad esempio utilizzare il punto a metà strada tra i due centroidi: 1 2 γ( x A x B ) z A 2 z B 3,97 Ciò condurrebbe a rifiutare il credito a sei imprese sane e a concedere credito ad un impresa anomala (la 35) La capacità discriminante del modello è piuttosto limitata 11

12 Il lambda di Wilks Per misurare l effettiva capacità discriminante di un modello, un indice usato è il Lambda di Wilks: ia ( z i z A n i1 ) 2 ( z i ib z) ( z 2 i z B ) 2 media di z i sull intero campione di imprese sane o anomale Se un modello è efficace: i valori degli score per le singole imprese sane (o anomale) sono molto simili tra loro Le due devianze al numeratore si avvicinano a 0 e con esse l intero Lambda di Wilks Se la capacità discriminante è bassa, il quoziente sarà vicino ad 1 Nel nostro esempio il valore del Lambda di Wilks è pari a circa 55,3% 12

13 Lo Z-score di Altman Il più noto score discriminante è quello sviluppato da Edward Altman nel 1968 per le imprese quotate statunitensi. Esso è funzione di cinque variabili indipendenti: z i 1,2 xi, 1 1,4 xi,2 3,3 xi,3 0,6 xi,4 1, 0 xi,5 capitale circolante/totale attivo utili non distribuiti/totale attivo utile ante interessi e imposte/totale attivo valore di mercato del patrimonio/valore contabile delle passività verso terzi fatturato/totale attivo Maggiore è il valore dello z di un impresa, migliore è la sua qualità Il cut-off point fissato da Altman è 1,81 13

14 Probabilità e calibrazione dei cut-off L analisi discriminante può essere utilizzata per stimare la probabilità di default associata alle singole imprese Se le variabili indipendenti si distribuiscono secondo una normale multipla, la probabilità che un impresa sia anomala è: 1 cut-off (slide 11) PD p B x i 1 p B zi 1 e p probabilità di appartenere al gruppo B (anomale), dato il vettore di variabili indipendenti x i B probabilità di default a priori, una misura della qualità media del portafoglio crediti della banca che dipende dalle caratteristiche generali del mercato Riprendendo l esempio della slide 6, p B è pari all incidenza delle imprese anomale nel campione (14/3837%), in mancanza di informazioni più accurate Il risultato è riportato nella Tabella di slide 10: la probabilità di default è tanto più alta quanto più basso è lo score 14

15 Probabilità e calibrazione dei cut-off Sempre riferendosi alla tabella di slide 10, i risultati sono tutt altro che perfetti: a diverse imprese sane viene assegnata un elevata probabilità di default per l impresa 35, destinata a fallire nei mesi successivi, la PD stimata è pari al 33% Con un valore di p B più basso, le probabilità di default sarebbero più basse e viceversa. La formula che calcola la probabilità di default non tiene conto solo dei suoi indici economici, ma anche della qualità media del portafoglio. È possibile rendere la formula maggiormente ottimistica o più conservativa 15

16 Probabilità e calibrazione dei cut-off Il valore soglia può essere modificato per tenere conto della PD e della qualità media del portafoglio (p B ) Si potrebbe decidere di rifiutare il credito a un cliente soltanto se la sua PD è superiore al 50%: Tale condizione equivale a: 1 PD 1 p 1 p z i B B zi e p B ln 1 p 0,5 B un cliente viene considerato eccessivamente rischioso quando il suo score è inferiore ad se la qualità media del portafoglio è scadente e dunque p B è elevato, la soglia viene alzata 16

17 Probabilità e calibrazione dei cut-off Nel nostro esempio p B 37% (valore inferiore al 50%) La soglia calcolata è più bassa, più ottimista, di quella calcolata in precedenza. a = -3, 97+ ln 0,37 -4, 5 Casi come l impresa 21 (precedentemente scartata) verranno considerati accettabili, visto che la loro PD è inferiore al 50% e che quindi il loro score è superiore alla nuova soglia 17

18 Calibrazione dei cut-off I costi degli errori È evidente che nessuna banca sceglierebbe di prestare denaro a imprese con PD del 30% o del 40% sono accettabili valori di PD ragionevolmente prossimi a zero, come 0,5%, 1% o 2% Possono essere fatti 2 errori: 1. la classificazione di un impresa insolvente fra quelle sane Il costo di questo errore C( A B) e al capitale perduto in seguito all insolvenza dell impresa erroneamente classificata come sana ( ) corrisponde agli interessi 2. la classificazione di un impresa sana fra quelle insolventi Il secondo tipo di errore produce un costo corrispondente al mancato guadagno, causato dal rifiuto del cliente sano C( B A). 18

19 Calibrazione dei cut-off I costi degli errori Il cut-off point può essere calibrato in modo tale da considerare il diverso costo associato ai due tipi di errori É possibile decidere di rifiutare il credito al cliente quando il costo atteso dal primo tipo di errore è superiore al costo atteso dal secondo tipo di errore, cioè: C( A B) PD C( B A) (1 PD) Sostituendo PD con la formula di slide 16: Tornando all esempio ipotizziamo : z i p BC( A B) log (1 p ) C( B Costo del primo errore = perdita del 70% del capitale prestato Costo del secondo errore = mancato guadagno dello spread del 2% sul capitale prestato B A) 19

20 Calibrazione dei cut-off I costi degli errori Il cut-off point sarà: 0,37 70% 3,97 ln 0,95 (1 0,37) 2% La tabella mostra come, nel passaggio da a, il modello è diventato più selettivo La fissazione della soglia a dipende anche dalla LGD (loss given default). Se i clienti producessero maggiori garanzie, ci sarebbero più affidamenti Imprese sane Punto di cutoff Imprese anomale Punto di cutoff ' " ' " Impresa 1 Impresa 25 x x x Impresa 2 x x x Impresa 26 x x x Impresa 3 x x x Impresa 27 x x x Impresa 4 Impresa 28 x x x Impresa 5 Impresa 29 x x x Impresa 6 Impresa 30 x x x Impresa 7 x Impresa 31 x x x Impresa 8 x Impresa 32 x x x Impresa 9 x Impresa 33 x x x Impresa 10 x Impresa 34 x x Impresa 11 x x x Impresa 35 x Impresa 12 x Impresa 36 x x Impresa 13 x Impresa 37 x x Impresa 14 Impresa 38 x x x Impresa 15 x Impresa 16 x Impresa 17 x x x Impresa 18 x Impresa 19 x Impresa 20 Impresa 21 x x Impresa 22 Impresa 23 Impresa 24 x x x 20

21 La selezione delle variabili discriminanti La selezione delle variabili discriminanti può seguire due modalità: metodo simultaneo metodo stepwise Il modello è costruito in modo aprioristico. Le variabili sono selezionate con un ragionamento teorico e i coefficienti discriminanti vengono stimati congiuntamente Le procedure di stepwise selection ibride combinano entrambi i metodi (backward + forward) Le variabili vengono selezionate sulla base della capacità discriminante dimostrata sui dati del campione di stima backward elimination: partendo da tutte le variabili vengono rimosse quelle con un minore potere discriminante forward selection: partendo da un unica variabile si aggiungono quelle con maggior potere discriminante 21

22 La selezione delle variabili discriminanti I metodi stepwise possono condurre all inclusione di variabili senza un chiaro significato economico o con un coefficiente g j di segno opposto a quanto ci si attenderebbe Qualsiasi sia il metodo seguito, è necessario adottare un criterio per comprendere se l aggiunta di una variabile esplicativa migliora la capacità discriminante del modello Ad esempio si può calcolare il lambda di Wilks due volte, con e senza la variabile x j, controllando se la sua aggiunta riduce il lambda Test F-to-remove F N m 1 1 / ( m) ( m1) / ( m) ( m1) il numero di osservazioni nel campione lambda di Wilks di un modello con m-1 variabili lambda di Wilks di un modello con m variabi 22

23 La selezione delle variabili discriminanti Sotto l ipotesi nulla che x j sia irrilevante, F (il test F-to-Remove) si distribuisce secondo una F di Snedecor con (1, N-3) gradi di libertà ESEMPIO: passiamo dal modello a 2 variabili (m=2) della slide 6 ad un modello ad 1 variabile (manteniamo solo il quoziente tra sconfinamenti e fido accordato) Il lambda di Wilks passerebbe da (m) =55,3% a (m-1) =70,5% F 1 55,3% / 70,5% , 61 Valore del test 55,3% / 70,5% Il p-value associato a tale valore è 0,4%: il rischio di considerare rilevante x j, quando in realtà non lo è, è inferiore all 1% Il test ci induce a conservare nel modello il rapporto tra oneri finanziari e fatturato 23

24 Ipotesi sottostanti l analisi discriminante Ipotesi 1: le matrici di varianze e covarianze delle variabili indipendenti (le x j ) sono uguali per i due gruppi di imprese considerate. Spesso i dati empirici sembrano suggerire il contrario Nell analisi discriminante eteroschedastica o quadratica si tiene conto di questo problema: tuttavia devono essere stimati più parametri e le funzioni risultanti risultano meno facilmente leggibili Ipotesi 2: le formule utilizzate per trasformare lo score in una probabilità di default assumono che le variabili indipendenti siano caratterizzate da una distribuzione normale multivariata. Le analisi empiriche mostrano sovente che tale ipotesi è irrealistica Una distribuzione illimitata, come la normale, non può rappresentare variabili come molti indici economicofinanziari strutturalmente limitati tra 0 e

25 I modelli di regressione linear probabilistic model Le variabili che determinano l insolvenza di un impresa e il loro peso vengono identificate con una semplice regressione lineare 4 Fasi: 1. Selezione del campione. Viene selezionato un numero sufficientemente elevato di imprese. Esse vengono suddivise in due gruppi, identificati da una variabile di stato binaria, y, (y i = 1 se l impresa i è anomala, y i =0 se è sana) 2. Selezione delle variabili indipendenti. Per ogni impresa i vengono misurate m variabili rilevanti (indici economico-finanziari misurati in anticipo rispetto all eventuale default) 3. Stima dei coefficienti, di norma attraverso l approccio dei minimi quadrati 4. Stima della probabilità di insolvenza. m y i j xi, j i j1 25

26 I modelli di regressione linear probabilistic model ESEMPIO: y i 0,03 0,25 xi, 1 5 xi,2 0, 7 xi,3 rapporto tra debito e capitale proprio (indicatore di leva finanziaria) rapporto tra margine operativo lordo e totale attivo (indicatore di redditività operativa) rapporto tra oneri finanziari e margine operativo lordo (indicatore di sostenibilità del debito) Immaginiamo che una nuova impresa si rivolga alla banca per un finanziamento, con x 1 =5; x 2 =0,3; x 3 =0,4. La PD dell impresa è: y 0,03 0,255 50,3 0,7 0,4 6% PROBLEMA: è possibile che y (probabilità di insolvenza) assuma valori esterni all intervallo compreso tra 0 e 100% Nel caso in cui y sia superiore a 100% o inferiore a 0%, viene solitamente troncato in corrispondenza di questi estremi 26

27 I modelli logit e probit Un ulteriore problema del linear probabilistic model è che la varianza dei residui del modello lineare non è costante, ma risente di un problema di eteroschedasticità La forma lineare non viene quasi mai utilizzata favorendo di funzioni non lineari, come nei modelli probit e logit Modello logit: la relazione lineare viene corretta con una trasformazione esponenziale (logistica) Sostituendo la forma estesa di w i si ottiene: La funzione logistica ha codominio limitato all intervallo (0,1) m w i x j1 j y i, j i 1 y i e 1 j f ( w x j j i ) i 1 1 e w i y i è sempre compresa fra 0 e

28 I modelli logit e probit E possibile utilizzare altre trasformazioni oltre alla logistica, sempre con codominio compreso tra 0 e 1 Es. una funzione di densità di probabilità cumulata normale, N(w i ) il modello finale è detto normit, o più comunemente probit La funzione logistica si caratterizza per code più spesse; in pratica, ciò non produce differenze rilevanti fra i due modelli I modelli logit e probit non sono molto diversi, a meno che il campione non includa parecchi valori estremi di w i 28

29 I modelli di natura induttiva Le reti neurali I modelli finora presentati sono fondati sulle caratteristiche strutturali che spiegano le condizioni di salute di un impresa La scelta delle variabili rilevanti riflette sempre una scelta a priori basata sul ragionamento economico Le reti neurali seguono invece un procedimento induttivo: Se si riscontra una certa regolarità in un campione di dati, essa viene utilizzata, in modo acritico e agnostico, per prevedere il default di altre imprese I modelli strutturali sono modelli trasparenti che utilizzano test inferenziali per verificare la significatività dei coefficienti stimati I modelli induttivi sono spesso dei black box la cui logica non è facilmente comprensibile fino in fondo 29

30 I modelli di natura induttiva Le reti neurali I modelli strutturati possono essere però imparati dalle imprese Potrebbero adottare politiche di bilancio per condizionarne il risultato, rendendo il modello meno efficace La mancata esplicitazione della struttura funzionale dei modelli induttivi può quindi rappresentare un vantaggio. Le reti neurali tentano di riprodurre il meccanismo di apprendimento che caratterizza la conoscenza e la memoria umana Una rete neurale si compone di un numero elevato di neuroni, collegati fra loro tramite relazioni elementari dette sinapsi 30

31 I modelli di natura induttiva Le reti neurali I neuroni sono collocati a strati (layers): ogni neurone dello strato più esterno della rete riceve in input n variabili le elabora con una funzione il risultato della funzione viene passato ai neuroni dello strato successivo input x 1 x 2 x n strato 1 strato 2 (nascosto) n 1 f(x 1, x n ) n 2 f(n 1,n 2 ) output Score Dopo uno o più strati nascosti (hidden layers) la rete genera un risultato finale n 3 n 4 31

32 I modelli di natura induttiva Le reti neurali I coefficienti delle singole funzioni elementari che compongono la rete vengono messi a punto mediante un meccanismo di tipo iterativo Esempio: Si modificano gradualmente i valori dei coefficienti in modo da ottenere risultati quanto più simili a quelli desiderati Osservazioni x 1 x 2 y A B C D E F Attraverso ripetuti tentativi ( epoche ) la rete riuscirà a ridurre progressivamente l errore commesso, ottenendo i risultati della tabella a fianco (chiaramente troppo imprecisi per il problema proposto) Partendo dai valori delle variabili x 1 e x 2, vogliamo ricostruire il valore di y (y è semplicemente la somma di x 1 e x 2 ) Osservazione x 1 x 2 y reale y generato Errore dalla rete A ,60-0,60 B ,41-1,41 C ,56 0,44 D ,52 0,48 E ,31 0,69 F ,04-0,04 32

33 I modelli di natura induttiva Gli algoritmi genetici Gli algoritmi genetici sono stati sviluppati da John Holland negli anni 60 e 70 e si ispirano al comportamento degli organismi biologici Il loro funzionamento si fonda infatti su una trasposizione artificiale dei principi darwiniani di selezione naturale e survival of the fittest. Processo di evoluzione naturale: Charles Darwin The Origin of Species Gli individui di una medesima specie animale competono tra loro per accaparrarsi le risorse fondamentali per l esistenza e per l accoppiamento Gli individui che hanno le migliori caratteristiche hanno una maggior probabilità di sopravvivere e di riprodursi. Solo gli individui migliori arrivano a trasferire il loro bagaglio genetico alle generazioni future 33

34 I modelli di natura induttiva Gli algoritmi genetici Oltre alla selezione naturale, altri due meccanismi concorrono all evoluzione e al miglioramento della specie: La ricombinazione genetica (cross-over) può condurre ad una progenie con caratteristiche migliori (superfit) Il bagaglio genetico può cambiare anche in seguito ad improvvise e rarissime, mutazioni casuali di singoli geni Nel caso degli algoritmi genetici gli individui da fare evolvere sono le possibili soluzioni a un problema Immaginiamo di voler generare una funzione basata su indicatori di bilancio (x 1, x 2,, x n ) in modo tale da assegnare valori elevati alle imprese sane e valori bassi a quelle anomali z 0 1x1 2x2... mx m 34

35 I modelli di natura induttiva Gli algoritmi genetici Ogni individuo è rappresentato da un vettore α= [α 0 α m ] Valori di α j nulli indicano che il corrispondente indice economico-finanziario non viene utilizzato da questo individuo-soluzione Per selezionare le soluzioni migliori e affinarle: 1. viene generata casualmente una prima popolazione di s individui-soluzioni; 2. utilizzando una funzione di valutazione, viene calcolata la bontà (fitness) degli s individui (capacità di rappresentare una buona soluzione per il problema); 3. si applica un algoritmo (detto operatore genetico ) di selezione che identifica gli individui destinati a sopravvivere; 4. si applica un secondo operatore genetico che permette agli individui sopravvissuti di riprodursi, producendo una seconda generazione di soluzioni i cui vettori α sono combinazioni delle soluzioni della generazione precedente; 35

36 I modelli di natura induttiva Gli algoritmi genetici 5. Con l operatore genetico di mutazione si introduce la possibilità di registrare una improvvisa modifica di una o più soluzioni della nuova generazione 6. Viene misurata la fitness di ogni individuo della nuova generazione di soluzioni. Se non è soddisfacente, allora il processo viene ulteriormente replicato, fino ad una soluzione attraente o sino a quando il miglioramento di fitness passando da una generazione all altra è nullo. Generazione di una popolazione iniziale Valutazione della fitness delle soluzioni Una soluzione è pienamente soddisfacente? no sì Soluzione? Problema Generazione di una nuova popolazione Selezione Crossover Mutazione 36

37 I modelli di natura induttiva Gli algoritmi genetici Gli algoritmi genetici realizzano una ricerca adattiva (adaptive search) Si muovono nello spazio facendosi guidare dalla memoria: l esplorazione avviene grazie alle informazioni acquisite nell attività di ricerca già svolta Gli algoritmi genetici vengono utilizzati con particolare successo in quelle aree problematiche caratterizzate da uno spazio di soluzioni ampio e rumoroso 37

38 Utilizzi e limiti dei modelli di scoring possono essere impiegati con due obiettivi: previsione delle insolvenze fissazione di una soglia minima di score al di sotto della quale la richiesta di credito viene respinta stima del livello di rischio ad ogni debitore viene assegnata una PD La stima della PD può essere effettuata a livello di singolo debitore oppure I clienti con score simile vengono raggruppati in classi: la percentuale di default effettivamente avvenuti su ogni classe negli anni successivi viene utilizzata come stima della PD 38

39 Limiti dei modelli di scoring La definizione di impresa anomala o insolvente L importanza relativa delle variabili indipendenti utilizzate dal modello di analisi discriminante potrebbe variare nel tempo trascurano numerosi fattori qualitativi, come la reputazione dell impresa, la fase del ciclo economico, la qualità del management etc. Le imprese del campione di stima dovrebbero, per quanto possibile, appartenere al medesimo settore produttivo (lo stesso indice potrebbe avere una diversa importanza nel determinare l insolvenza nei diversi settori) I campioni di stima possono essere sbilanciati ed includere una percentuale di imprese sane troppo elevata (le imprese insolvente di cui esistono i dati sono troppo poche) 39

40 Esercizi/1 1. Una banca ha analizzato i bilanci di un gruppo di clienti sani e anomali e ha riscontrato che il rapporto tra patrimonio e totale attivo è in media 50% per i sani e 20% per gli anomali ; il rapporto tra attivi liquidi e passività a breve termine è in media 2 per i sani e 0,4 per gli anomali ; la matrice di varianze/covarianze tra i due rapporti è la seguente: S e la sua inversa è S

41 Esercizi/1 La banca vuole utilizzare queste informazioni per costruire un modello di analisi discriminante. A tal fine, calcolate: i coefficienti della funzione discriminante; i centroidi; la soglia per separare i clienti sani da quelli anomali, nel caso in cui la probabilità a priori (prior) di incontrare un cliente anomalo sia il 10% e il costo degli errori non sia noto; la soglia (basata sullo stesso prior di prima) per un cliente con costi dell errore rispettivamente di euro (in caso di prestito erogato ad un impresa anomala) e euro (in caso di prestito rifiutato ad un impresa sana. 41

42 Esercizi/2 2. Un cliente ha richiesto un prestito di euro fornendo garanzie reali in contante per euro (così che, in caso di default, la perdita per la banca sarebbe pari all 80% del prestito). Il tasso applicato sul prestito sarebbe 12%; il costo dei fondi prestabili, unito a tutte le altre spese operative della banca, sarebbe pari a 10%, lasciando un margine di profitto netto del 2%. Lo score del cliente, basato su un modello di analisi discriminante, è pari a 6,1. Si tratta di un valore inferiore alla soglia minima sotto la quale non è possibile concedere un prestito; tale soglia (sulla base dei costi dell errore indicati in precedenza e di una probabilità a priori del 10% che l impresa sia anomala) è pari a 7. 42

43 Esercizi/2 Di quanto dovrebbe aumentare la garanzia reale in contante fornita dal cliente (lasciando il tasso attivo al 12%) affinché la sua richiesta venga approvata? Sulla base dei dati forniti in questo esercizio, sapreste ricavare anche la PD del cliente? 43

44 Esercizi/3 3. Considerate le seguenti affermazioni sui modelli logit e sui linear probability models: I. è necessario troncare tra zero e uno i risultati di un linear probability model, affinché essi coincidano con quelli di un modello logit; II. è necessario troncare tra zero e uno i risultati di un linear probability model, affinché il loro codominio coincida con quello di un modello logit; 44

45 Esercizi/3 III.I linear probability models e i modelli logit hanno sempre i medesimi coefficienti, ma le PD stimate sono diverse perché i modelli logit comportano l utilizzo di una funzione-filtro non lineare; IV.I linear probability models, diversamente dai modelli logit, generano stime distorte. Quali sono corrette? a) La II e la III; b) solo la IV; c) la II e la IV; d) tutte. 45

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

LA VERIFICA DELL USURA

LA VERIFICA DELL USURA 1 LA VERIFICA DELL USURA Come verificare il rispetto della l. 108/96 in tema di usura bancaria Per ricevere assistenza, segnalare eventuali malfunzionamenti o possibili migliorie del software si prega

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Capitolo 12 La regressione lineare semplice

Capitolo 12 La regressione lineare semplice Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 12 La regressione lineare semplice Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara

Dettagli

LE DETERMINANTI DELLA REDDITIVITÀ DELLE SOCIETA OPERANTI NEL COMPARTO TESSILE ABBIGLIAMENTO IN ITALIA

LE DETERMINANTI DELLA REDDITIVITÀ DELLE SOCIETA OPERANTI NEL COMPARTO TESSILE ABBIGLIAMENTO IN ITALIA LE DETERMINANTI DELLA REDDITIVITÀ DELLE SOCIETA OPERANTI NEL COMPARTO TESSILE ABBIGLIAMENTO IN ITALIA Il metodo CVRP per l analisi delle maggiori società tessili italiane Stefano Cordero di Montezemolo

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA Quattro valori fondamentali per valutare una impresa sono: 1. Il Capitale Operativo Investito, che è dato dal Capitale Fisso (Costi pluriennali a lenta rotazione) +

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Premessa Indice 1. A cosa serve il Fondo di Garanzia 2 2. Quali operazioni possono essere garantite ad un libero professionista

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Analisi dei margini: componenti e rischi

Analisi dei margini: componenti e rischi Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei margini: componenti e rischi Capitolo 7 Indice degli argomenti 1. Principali componenti del reddito operativo 2. Tipici fattori

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 9. Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo

Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 9. Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 9 Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo 1 TEST D IPOTESI Partiamo da un esempio presente sul libro di testo.

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

i criteri di valutazione

i criteri di valutazione La fattibilità economica dei progetti: i criteri di valutazione 14.XII.2011 I criteri di fattibilità del progetto La convenienza di un investimento t immobiliare per il promotore può avvenire attraverso

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 29-Analisi della potenza statistica vers. 1.0 (12 dicembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Valutazione degli investimenti aziendali

Valutazione degli investimenti aziendali Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Page 1. Evoluzione. Intelligenza Artificiale. Algoritmi Genetici. Evoluzione. Evoluzione: nomenclatura. Corrispondenze natura-calcolo

Page 1. Evoluzione. Intelligenza Artificiale. Algoritmi Genetici. Evoluzione. Evoluzione: nomenclatura. Corrispondenze natura-calcolo Evoluzione In ogni popolazione si verificano delle mutazioni. Intelligenza Artificiale In un ambiente che varia, le mutazioni possono generare individui che meglio si adattano alle nuove condizioni. Questi

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Parte I. Prima Parte

Parte I. Prima Parte Parte I Prima Parte Capitolo 1 Introduzione generale 1.1 Il problema dell assegnazione Corsi-Borsisti Il problema dell assegnazione delle borse dei corsi ai vari studenti può essere riassunto nei punti

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING RISCHIO E CAPITAL BUDGETING Costo opportunità del capitale Molte aziende, una volta stimato il loro costo opportunità del capitale, lo utilizzano per scontare i flussi di cassa attesi dei nuovi progetti

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Pro e contro delle RNA

Pro e contro delle RNA Pro e contro delle RNA Pro: - flessibilità: le RNA sono approssimatori universali; - aggiornabilità sequenziale: la stima dei pesi della rete può essere aggiornata man mano che arriva nuova informazione;

Dettagli

Verifica di ipotesi e intervalli di confidenza nella regressione multipla

Verifica di ipotesi e intervalli di confidenza nella regressione multipla Verifica di ipotesi e intervalli di confidenza nella regressione multipla Eduardo Rossi 2 2 Università di Pavia (Italy) Maggio 2014 Rossi MRLM Econometria - 2014 1 / 23 Sommario Variabili di controllo

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina

Dettagli

Introduzione agli Algoritmi Genetici Prof. Beatrice Lazzerini

Introduzione agli Algoritmi Genetici Prof. Beatrice Lazzerini Introduzione agli Algoritmi Genetici Prof. Beatrice Lazzerini Dipartimento di Ingegneria della Informazione Via Diotisalvi, 2 56122 PISA ALGORITMI GENETICI (GA) Sono usati per risolvere problemi di ricerca

Dettagli

La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori:

La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori: La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori: i flussi monetario che l iniziativa è in grado di generare il profilo temporale associabile

Dettagli

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

(a cura di Francesca Godioli)

(a cura di Francesca Godioli) lezione n. 12 (a cura di Francesca Godioli) Ad ogni categoria della variabile qualitativa si può assegnare un valore numerico che viene chiamato SCORE. Passare dalla variabile qualitativa X2 a dei valori

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011 Regressione Esempio Un azienda manifatturiera vuole analizzare il legame che intercorre tra il volume produttivo X per uno dei propri stabilimenti e il corrispondente costo mensile Y di produzione. Volume

Dettagli

Metodologia per l analisi dei dati sperimentali L analisi di studi con variabili di risposta multiple: Regressione multipla

Metodologia per l analisi dei dati sperimentali L analisi di studi con variabili di risposta multiple: Regressione multipla Il metodo della regressione può essere esteso dal caso in cui si considera la variabilità della risposta della y in relazione ad una sola variabile indipendente X ad una situazione più generale in cui

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Lezione 1 Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Uniformità sistema creditizio Il Comitato di Basilea fu istituito nel 1974 tra i governatori delle Banche Centrali del G10. Obiettivo

Dettagli

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento IT PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento 1. TASSI DI RIFERIMTO E TASSI DI ATTUALIZZAZIONE Nell ambito del

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori. 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati.

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori. 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati. e credito ai consumatori 5 Il Taeg k = n 1 1 + TAEG TAEG ( F k )) tk tk = 0 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati. INDICE La formula finanziaria Le ipotesi di calcolo

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale Finanza Aziendale Lezione 13 Introduzione al costo del capitale Scopo della lezione Applicare la teoria del CAPM alle scelte di finanza d azienda 2 Il rischio sistematico E originato dalle variabili macroeconomiche

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario:

1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario: Esempi di domande risposta multipla (Modulo II) 1) Si consideri un esperimento che consiste nel lancio di 5 dadi. Lo spazio campionario: 1) ha un numero di elementi pari a 5; 2) ha un numero di elementi

Dettagli

L equilibrio finanziario

L equilibrio finanziario L equilibrio finanziario La previsione finanziaria Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I. Prof. Andrea Calabrò E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it L analisi di bilancio e la proiezione della gestione

Dettagli

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda Premessa Con l analisi di sensitività il perito valutatore elabora un range di valori invece di un dato

Dettagli

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI Firenze, 28 febbraio 2013 AGENDA Ø I PARAMETRI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE Ø LE PERCENTUALI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE

Dettagli

ISC. L indicatore sintetico di costo del conto corrente

ISC. L indicatore sintetico di costo del conto corrente ISC L indicatore sintetico di costo del conto corrente Indice Cos è l ISC, l Indicatore Sintetico di Costo del conto corrente I 7 profili tipo di utilizzo Ma in definitiva, perché controllare l ISC? Dove

Dettagli

Excel Terza parte. Excel 2003

Excel Terza parte. Excel 2003 Excel Terza parte Excel 2003 TABELLA PIVOT Selezioniamo tutti i dati (con le relative etichette) Dati Rapporto tabella pivot e grafico pivot Fine 2 La tabella pivot viene messa di default in una pagina

Dettagli

Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.

Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. -omissis- 1.7 Il ruolo delle garanzie Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. Riteniamo che queste affermazioni nascano

Dettagli

PARTE A 1. Si valuti la convenienza della operazione di acquisto di una posizione di cambio a termine a tre mesi, in assenza di costi di negoziazione.

PARTE A 1. Si valuti la convenienza della operazione di acquisto di una posizione di cambio a termine a tre mesi, in assenza di costi di negoziazione. PARTE A 1 A1) L azienda Beta presenta questi due problemi: a) L azienda vende i propri prodotti ad una società straniera per un importo di 480.000 $, con pagamento a tre mesi. L azienda ha sostenuto i

Dettagli

VERIFICA DELLE IPOTESI

VERIFICA DELLE IPOTESI VERIFICA DELLE IPOTESI Nella verifica delle ipotesi è necessario fissare alcune fasi prima di iniziare ad analizzare i dati. a) Si deve stabilire quale deve essere l'ipotesi nulla (H0) e quale l'ipotesi

Dettagli

7. CONTABILITA GENERALE

7. CONTABILITA GENERALE 7. CONTABILITA GENERALE II) SCRITTURE DI GESTIONE OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 1 Definizione Per poter acquisire i fattori produttivi da impiegare nel processo produttivo l impresa necessita del fattore

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Esercizio 1 Nella seguente tabella è riportata la distribuzione di frequenza dei prezzi per camera di alcuni agriturismi, situati nella regione Basilicata.

Dettagli

Dal risk measurement all allocazione del capitale. Giuseppe G. Santorsola Università Parthenope Napoli

Dal risk measurement all allocazione del capitale. Giuseppe G. Santorsola Università Parthenope Napoli Dal risk measurement all allocazione del capitale Giuseppe G. Santorsola Università Parthenope Napoli Il percorso evolutivo dei sistemi di risk management Estensione Rischio operativo Sono possibili percorsi

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 00187 Roma Via di San Basilio, 72 Tel. +39 06.42.00.84 Fax +39 06.42.00.84.44/5 www.cnpi.it

Dettagli

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Giacomo Morri Antonio Mazza Capitolo 6 GLI ACCORDI DI BASILEA E I FINANZIAMENTI IMMOBILIARI STRUTTURATI Il Nuovo Accordo Obiettivi

Dettagli

LEZIONE n. 5 (a cura di Antonio Di Marco)

LEZIONE n. 5 (a cura di Antonio Di Marco) LEZIONE n. 5 (a cura di Antonio Di Marco) IL P-VALUE (α) Data un ipotesi nulla (H 0 ), questa la si può accettare o rifiutare in base al valore del p- value. In genere il suo valore è un numero molto piccolo,

Dettagli

Controllo di Gestione

Controllo di Gestione Pianificazione e controllo del business aziendale Controllo di Gestione In un contesto altamente complesso e competitivo quale quello moderno, il controllo di gestione ricopre un ruolo quanto mai strategico:

Dettagli

TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DELLE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO. Docente: Prof. Massimo Mariani

TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DELLE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO. Docente: Prof. Massimo Mariani TECNICHE DI STIMA DEL COSTO DELLE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO Docente: Prof. Massimo Mariani 1 SOMMARIO Il costo del capitale stima del costo del capitale stima del costo del capitale di aziende operanti

Dettagli

Gli ambiti della finanza aziendale

Gli ambiti della finanza aziendale LA FUNZIONE FINANZA Finanza aziendale Governo delle risorse di capitale dell azienda, attuato regolando tutti i movimenti di acquisizione e di impiego dei mezzi finanziari Gli ambiti della finanza aziendale

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE Informazioni di approfondimento Come vengono gestiti i versamenti ai fondi pensione complementare? Prima dell adesione

Dettagli

Metodo pratico per la definizione della leva finanziaria ottimale di un impresa

Metodo pratico per la definizione della leva finanziaria ottimale di un impresa Metodo pratico per la definizione della leva finanziaria ottimale di un impresa Di: Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione La definizione della leva finanziaria ottimale nella valutazione

Dettagli

Commissione di Massimo Scoperto e Commissione di Mancato Utilizzo: cosa sono e come funzionano.

Commissione di Massimo Scoperto e Commissione di Mancato Utilizzo: cosa sono e come funzionano. Cod. 01TALAL3801L8M (ed. 12.08) - Agema www.intesasanpaolo.com Informazioni sui saldi debitori, sulla di Massimo Scoperto trimestrale e sulla di Cod. 73TALAL3801L8M (ed. 12.08) - Agema www.bancadelladriatico.it

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1 1 PORTAFOGLIO Portafoglio Markowitz (2 titoli) (rischiosi) due titoli rendimento/varianza ( μ 1, σ 1 ), ( μ 2, σ 2 ) Si suppone μ 1 > μ 2, σ 1 > σ 2 portafoglio con pesi w 1, w 2 w 1 = w, w 2 = 1- w 1

Dettagli

IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE

IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE Il collaudo di accettazione 1 Popolazione Campione Dati MISURA Processo Lotto Campione DATI CAMPIONAMENTO INTERVENTO MISURA Lotto Campione DATI CAMPIONAMENTO INTERVENTO Il collaudo

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 5-Indici di variabilità (vers. 1.0c, 20 ottobre 2015) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

Riproduzione Crossover Mutazione

Riproduzione Crossover Mutazione Algoritmi Genetici Sono algoritmi di ricerca basati sui principi evolutivi della selezione naturale e della genetica, che implicano la sopravvivenza degli elementi migliori e lo scambio di informazioni

Dettagli

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

Prestito vitalizio ipotecario

Prestito vitalizio ipotecario Periodico informativo n. 65/2015 Prestito vitalizio ipotecario Gentile Cliente, con la stesura del presente documento informativo intendiamo metterla a conoscenza che la Legge n. 44/2015 ha introdotto

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Grafici di redditività BREAK-EVEN ANALYSIS

Grafici di redditività BREAK-EVEN ANALYSIS Grafici di redditività BREAK-EVEN ANALYSIS 1 Analisi del punto di equilibrio o di pareggio Consiste nella determinazione grafica o matematica del quantitativo di vendita al quale i costi totali e i ricavi

Dettagli

STRATEGIA DI TRADING. Turning Points

STRATEGIA DI TRADING. Turning Points STRATEGIA DI TRADING Turning Points ANALISI E OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE Studiare l andamento dei prezzi dei mercati finanziari con una certa previsione su tendenze future Analisi Tecnica: studio dell andamento

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 7 Costituzione di un capitale Classificazione Fondo di

Dettagli

Analisi dei finanziamenti

Analisi dei finanziamenti Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei finanziamenti Capitolo 9 Indice degli argomenti 1. Analisi dei finanziamenti: l approccio dinamico 2. Analisi dei finanziamenti:

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8 CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 8 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Test delle ipotesi sulla varianza In un azienda che produce componenti meccaniche, è stato

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli