La Figura del docente Coordinatore per l inclusione

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1 La Figura del docente Coordinatore per l inclusione Corso Formazione dei referenti/coordinatori dei processi sui temi della disabilità e dell inclusione. Seconda annualità. Priorità 4.5 del Piano per la formazione docenti CONVITTO NAZIONALE «P. GIANNONE» - Benevento

2 IL DOCENTE COORDINATORE PER L INCLUSIONE nota MIUR del E una figura di staff un docente che collaborando con il dirigente scolastico (ai sensi della Legge 107, art. 1, comma 83) PROMUOVE: il coordinamento delle diverse azioni che si realizzano in ogni istituto per favorire Attraverso: la rilevazione dei bisogni di ciascuno alunno e in ogni classe; una programmazione integrata che coinvolga tutto l istituto; il raccordo degli interventi con la famiglia e con gli enti presenti sul territorio; un progettazione degli interventi mirati all'orientamento e al progetto di vita dell allievo. Tutte le azioni inclusive devono essere tali affinché, le previsioni normative innovative incisive possano trovare riscontro nella loro concreta e puntuale attuazione.

3 Le competenze del docente con funzione di coordinamento Il referente/coordinatore dei processi di inclusione deve avere competenza di base, relativa ai diversi ambiti della professionalità docente: disciplinari psicopedagogici metodologico-didattici organizzativi e relazionali di ricerca Competenze che deve essere in grado di declinare nell'ottica specifica della disabilità e del sostegno educativo.

4 COMPETENZE DA CONSOLIDARE (in funzione dei compiti) Deve rappresentare un valore aggiunto, con delle competenze specifiche in diversi ambiti, in particolare deve: essere capace di gestire dinamiche relazionali e comunicative complesse (team, gruppi, ecc.); svolgere funzioni di coordinamento pedagogico ed organizzativo e di supervisione professionale; supportare la progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio; ottimizzare l'uso delle risorse per l'inclusione, ivi comprese quelle tecnologiche; facilitare i rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione.

5 COMPETENZE DA PROMUOVERE Le competenze da promuovere devono riguardare in particolar modo: Area del contesto e della comunicazione Area metodologico-didattica Area documentale Area specialistica

6 Area del contesto e della comunicazione Le relazioni scuola-famiglia e le reciproche aspettative; i rapporti tra gli operatori della scuola e quelli di servizi sociosanitari; orientamento e progetto di vita dell'alunno con disabilità; la governance territoriale dell' integrazione; la conduzione dei gruppi di lavoro.

7 Area metodologico-didattica La cultura dell inclusione con particolare riguardo alla relazione educativa; le nuove risorse tecnologiche e le metodologie innovative; la didattica per l'inclusione: l'approccio cooperativo, la gestione della classe

8 Area Documentale Il modello ICF dell'oms con particolare riguardo alla sua applicazione nella scuola; le linee guida per l 'integrazione scolastica degli alunni con disabilità; il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato attraverso l'uso del modello ICF; gli indicatori per valutare la qualità dell'integrazione e della dimensione inclusiva della scuola;

9 Area specialistica I disturbi neuropsichiatrici nel contesto scolastico; i disturbi della comunicazione; le disabilità sensoriali, la disabilità visiva, la disabilità uditiva ed i principali metodi di intervento; la disabilità intellettiva.

10 Un area strategica: il contesto e la comunicazione Un area strategica da presidiare AREA DEL CONTESTO E DELLA COMUNICAZIONE GESTIRE UNA COMUNICAZIONE PLURIDIREZIONALE dove la scuola è posta al centro di un sistema complesso: Le relazioni interne Le relazioni con l esterno: sistema scolastico, l extra scuola, l istituzionale e il non istituzionale

11 Costruire relazioni interne Una figura che possiede specifiche competenze e le mette a disposizione del gruppo, nella logica del servizio. Diventa: un elemento di facilitazione, che propone soluzioni; collabora a creare un clima sereno e costruttivo: con cui deve essere facile poter parlare, confrontarsi, essere ascoltati. per le famiglie, un punto di riferimento e un interlocutore attento

12 Deve Informare per Per facilitare ed offrire possibili soluzioni; per creare rete tra i colleghi e promuovere un clima positivo e di scambio in una scuola che diventa vera Comunità; per l accompagnamento e il tutoraggio dei colleghi neo-assunti (o neo-arrivati nelle scuola). Attraverso: il confronto, la consulenza e l affiancamento

13 Conservare le informazioni /documentare CONSERVARE LE INFORMAZIONI RACCOGLIERE CONOSCENZE, ESPERIENZE Tenere memoria del lavoro fatto, degli incontri tenuti, delle esperienze realizzate, dei materiali prodotti e metterli a disposizione DOCUMENTARE e DIFFONDERE

14 Promuovere la Formazione UN ATTIVITÀ CHE VA OLTRE L INFORMARE. Rilevare i bisogni Far conoscere e promuovere iniziative «esterne» Organizzare e gestire iniziative della scuola o, meglio, iniziative in rete Fare formazione Verificare la ricaduta

15 Coordinare nei contesti di gruppo LA COMUNICAZIONE NEL CONTESTO DI GRUPPO Possibili gruppi da coordinare all interno della scuola: gruppo dei docenti di sostegno GLI di istituto GLHI- GLHO Il Consiglio di Classe e collegio docenti

16 Aspetti da gestire Quali sono gli ASPETTI da gestire? Curare il clima e le relazioni nella riunione promuovendo: la comunicazione circolare: tutti possono parlare! La motivazione a partecipare; la condivisione di idee e metodi; l ascolto senza giudizio e pregiudizio; l accoglienza alle opinioni di tutti; la gestione dei conflitti, riconoscendone l utilità nella discussine.

17 Il conflitto in materia di Inclusione DIPENDE: dalla gestione dei casi difficili; dalle dinamiche «ordinarie» dei Consigli di team e di classe; dai rapporti scuola famiglia; dai rapporti con gli operatori di altri servizi.

18 Dinamiche per risolvere le criticità Supporto specifico alla classe di inserimento dell alunno. Collegialità della presa in carico. Adozione di ogni possibile flessibilità didattica ed organizzativa. Rapporti di collaborazione con la famiglia. Impegno per la continuità. Integrazione e corresponsabilità con gli altri servizi. Accompagnamento alla vita adulta (orientamento, esperienze di transizione scuolalavoro, ecc.)

19 Le relazioni con l Esterno LE RELAZIONI ESTERNE AL SISTEMA SCOLASTICO UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE: per la consulenza e per tematiche e problemi sull inclusione alle istituzioni scolastiche, alle Associazioni, alle singole famiglie; per il coordinamento delle scuole da parte del MIUR per l attuazione di progetti sul territorio; per l interazione con Enti locali, ASL, Aziende Ospedaliere e Associazioni, per condividere progetti mirati di integrazione scolastica e per promuovere procedure per l elaborazione di Intese Inter istituzionali.

20 RETI DI SCUOLE Per garantire la continuità verticale e l orientamento, già la CM 1/1988 prevedeva adempimenti per assicurare raccordo nei momenti di passaggio degli alunni H da un ordine all altro. Dal momento dell iscrizione sino al completamento del primo periodo di inserimento nella nuova scuola, si realizza una sorta di corresponsabilità tra i due istituti, che si articola in incontri informativi, coordinamento degli interventi, elaborazione congiunta del PEI, impiego incrociato dei docenti delle due scuole, con il coinvolgimento delle famiglie. Per superare l isolamento attraverso i CTS e CTI. La direttiva sui BES Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 definisce la riorganizzazione dei Centri Territoriali di Supporto, e i Centri Territoriali per l Inclusione. Centro Territoriale di Supporto per: supporto all inclusione, nel legame con le altre istituzioni operanti sul territorio; fornitura di servizi; consulenza; formazione, nella logica di un modello cooperativo di intervento.

21 Centro Territoriale per l Inclusione promuove: formazione, consulenza, peer education, interventi sul modello task force. LA COMUNICAZIONE NEI CTI garantisce: scambio tra docenti di esperienze didattiche e crescita nella ricerca comune; un corpus di pratiche didattiche e materiali che diviene patrimonio di tutti ; possibilità di tutoraggio ed interventi di consulenza

22 Rapporti con gli Enti Locali ASL per la certificazione, l assistenza, la cura e i servizi di supporto alla famiglia Servizi per il cittadino per l intervento sociale, per la garanzia del diritto allo studio, per l intervento educativo, per l assistenza, per il diritto al lavoro e per dopo la famiglia TUTTI GLI ALTRI La società Il privato sociale Le associazioni specifiche

23 Relazioni con le famiglie PONTI DA COSTRUIRE ATTRAVERSO IL RICONOSCIMENTO: del suo ruolo decisivo; della cognizione del dolore che ogni famiglia vive nella gestione del quotidiano; dell identificazione di ruoli e delle funzioni; della costruzione e della condivisione di strategie comuni.

24 Il coordinatore per l inclusione, in questa realtà composita e complessa Concorda modalità di contatti Condivide informazioni Agevola le comunicazioni chiarisce dubbi risolve incomprensioni Senza prendere su di sé il peso del mondo, ne sostituirsi ai colleghi.

25 E UN COSTRUTTORE DI PONTI E DI RELAZIONI

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