M I N I S T E R O D E L L A D I F E S A DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI NAVALI

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1 M I N I S T E R O D E L L A D I F E S A DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI NAVALI O BBLIGHI DELL INDUSTRIA NAZIONALE NEI CONFRONTI DEGLI ENTI TECNICI DELLA M.M. IN APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA NATO AQAP 120 E ISO 9002

2 M I N I S T E R O D E L L A D I F E S A DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI NAVALI O BBLIGHI DELL INDUSTRIA NAZIONALE NEI CONFRONTI DEGLI ENTI TECNICI DELLA M.M. IN APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA NATO AQAP 120 E ISO I - BASE MARZO 1999

3 - II - BASE MARZO 1999

4 ELENCO DI DISTRIBUZIONE ESTERNA MARISTAT CINCNAV MARINARSEN MARINARSEN MARINARSEN MARINARSEN MARINARSEN MARINARSEN LA SPEZIA TARANTO AUGUSTA BRINDISI LA MADDALENA MESSINA MARIMUNI MARIMUNI AULLA TARANTO NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI NAVALGENARMI ANCONA FIRENZE GENOVA LA SPEZIA LIVORNO MILANO MONFALCONE NAPOLI ROMA TORINO VENEZIA NAVALVIGILARMI COLLEFERRO - III - BASE MARZO 1999

5 ELENCO DI DISTRIBUZIONE INTERNA NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM NAVARM U.D.G. U.G.C.T. 1 Reparto (NN CC) 2 Reparto (Sist. Nave) 3 Reparto (Sist. Combatt.) 4 Reparto (Amm.) 1 Divisione 2 Divisione 3 Divisione 4 Divisione 5 Divisione 6 Divisione 7 Divisione 8 Divisione 9 Divisione 10 Divisione 11 Divisione 12 Divisione 13 Divisione 14 Divisione - IV - BASE MARZO 1999

6 REGISTRAZIONE AGGIUNTE E VARIANTI NUMERO VARIANTE DATA EMISSIONE DELLA VARIANTE TESTO DELLA VARIANTE NOMINATIVO E FIRMA DI CHI HA APPORTATO LA VARIANTE, DATA IN CUI LA STESSA E STATA APPORTATA - V - BASE MARZO 1999

7 INDICE AGGIORNATO DELLE PAGINE ARGOMENTO EDIZIONE IN VIGORE Frontespizio Originale I Atto di approvazione Originale II Elenco di distribuzione Originale III - IV Registrazione delle aggiunte e delle varianti Originale V Indice aggiornato delle pagine Originale VI Indice Originale VII-XI Testo capitolo I Originale 1-3 Testo capitolo II Originale 4-29 Testo appendice Originale Testo Lista di controllo Originale NUMERO DELLA PAGINA - VI - BASE MARZO 1999

8 INDICE GENERALE CAPITOLO I pag. 1. SCOPO 1 2. GENERALITÀ 1 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 1 4. DIVULGAZIONE 1 5. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO 2 6. LISTA DELLE ABBREVIAZIONI 3 CAPITOLO II 7. ORGANIZZAZIONE Sistema qualità Modifiche al sistema qualità Modifiche dell assetto societario/organizzativo Modifiche a procedure aziendali di A.Q Rapporti tra I.N. e U.T PIANIFICAZIONE DELLA QUALITÀ Generalità Contenuti del P.Q Aggiornamenti del P.Q Approvazione del P.Q Distribuzione del P.Q Rapporti tra I.N. e U.T Valutazione negativa del P.Q RIESAME DEL CONTRATTO Generalità Registrazioni CONTROLLO DEL PROGETTO E SVILUPPO (NON APPLICABILE) CONTROLLO DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE LORO MODIFICHE 7 - VII - BASE MARZO 1999

9 11.1 Generalità Organizzazione e prescrizioni generali Gestione delle varianti tecniche Rapporti tra I.N. e U.T Nella emissione di procedure di gestione della documentazione per la commessa Nel corso delle attività contrattuali APPROVVIGIONAMENTO Generalità Valutazione dei subfornitori Accertamento della capacità tecnico/qualitativa dei subfornitori Dati di acquisto Approvvigionamento dei materiali/servizi in regime di A.Q Emissione di ordini/contratti Contenuto degli ordini/contratti Esecuzione degli ordini/contratti Approvvigionamento di materiali/servizi non in regime di A.Q Emissione di ordini/contratti Contenuto degli ordini/contratti Verifica del materiale/servizio acquistato Verifica presso il subfornitore da parte dell I.N Verifica presso il subfornitore da parte della M.M. (A.Q.G. all origine) Rapporti tra I.N. e U.T Comunicazione di ordini/contratti Clausole relative all A.Q.G. all origine Clausole relative all A.Q.G. all estero (A.Q.G. delegata) CONTROLLO DEL PRODOTTO FORNITO DAL COMMITTENTE Generalità Organizzazione e prescrizioni Ispezione preliminare Nel corso delle lavorazioni Rapporti tra I.N. e U.T IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI Generalità Modalità di attuazione Rapporti tra I.N. e U.T CONTROLLO DEL PROCESSO Generalità Modalità di attuazione Processi speciali Rapporti tra I.N. e U.T VIII - BASE MARZO 1999

10 16. ISPEZIONI E PROVE Generalità Ispezioni e Prove alla ricezione Ispezioni e prove in produzione Ispezioni e prove finali Indicazione dello stato di ispezione Presentazione della fornitura Rapporti tra I.N. e U.T CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE PER PROVA, MISURAZIONE E COLLAUDO GESTIONE DEL PRODOTTO NON CONFORME Generalità Rapporti tra I.N. e U.T AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Generalità Azioni correttive Azioni preventive Rapporti tra I.N. e U.T Relativamente alle azioni correttive/preventive individuate Riserve dell U.T MANIPOLAZIONE, MOVIMENTAZIONE, IMMAGAZZINAMENTO, IMBALLAGGIO, CONSERVAZIONE E CONSEGNA Manipolazione e movimentazione Immagazzinamento Procedure/istruzioni Garanzie Imballaggio Conservazione Consegna VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE DELLA QUALITÀ Generalità Pianificazione e registrazioni Rapporti tra I.N. e U.T GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Generalità 23 - IX - BASE MARZO 1999

11 Normativa applicabile Estensione temporale della gestione Gestione della configurazione presso i subfornitori Organizzazione e pianificazione Compiti dell I.N Compiti dell I.N. in assenza di specifica clausola contrattuale di C.M Contenuti del C.M.P. (o del P.Q.) Rapporti tra I.N e U.T Individuazione degli articoli di configurazione Criteri Rapporti tra I.N e U.T Configurazione di riferimento di prodotto Rapporti tra I.N e U.T Controllo della configurazione Gestione delle modifiche Procedure per le modifiche Valutazioni preventive delle modifiche Notifica delle modifiche Rapporti tra I.N. e U.T Registrazione dello stato della configurazione Verifiche (audits) della configurazione ASSISTENZA PER L ASSICURAZIONE QUALITÀ GOVERNATIVA Generalità Locali Caratteristiche dei locali Caratteristiche particolari dei locali classificati Attrezzature Comunicazioni Accesso alle aree di svolgimento delle attività contrattuali Diritto di libero accesso in generale Diritto di libero accesso in aree classificate Obblighi dell I.N. verso l U.T Autorizzazioni all accesso Accesso alla documentazione. 29 APPENDICE LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE (DA PARTE DELL'U.T.) DEI PIANI DELLA QUALITÀ PRESENTATI DALL'I.N. - X - BASE MARZO 1999

12 24. INTRODUZIONE Applicabilità Scopo Oggetto CRITERI DI VALUTAZIONE Analisi della struttura e veste grafica del documento Analisi dei singoli argomenti del P.Q Aspetti generali della commessa ed elementi gestionali Organizzazione che opera per la commessa Descrizione della fornitura Pianificazione temporale ed altri piani correlati Progettazione (NON APPLICABILE) Approvvigionamento Processo di produzione/prestazione di servizi e relative ispezioni e prove Processo di produzione Prestazione di servizi Dichiarazione/Certificato di Conformità Immagazzinamento, imballaggio, conservazione e consegna dei prodotti Verifiche interne di assicurazione qualità Gestione delle non conformità Gestione della Configurazione Coinvolgimento di altri U.T./Enti M.M. 36 LISTA DI CONTROLLO PER LA VALUTAZIONE DEI PIANI DELLA QUALITÁ 37 - XI - BASE MARZO 1999

13 OBBLIGHI DELL INDUSTRIA NAZIONALE NEI CONFRONTI DEGLI ENTI TECNICI DELLA M.M. IN APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA NATO AQAP 120 E ISO 9002 CAPITOLO I 1. SCOPO La presente normativa ha lo scopo di definire gli obblighi dell Industria Nazionale (I.N.) nei confronti degli Enti tecnici della M.M. (Navalgenarmi/Stabilimenti di Lavoro) preposti all attività di Assicurazione Qualità Governativa (A.Q.G.) presso l I.N. e di seguito chiamati genericamente Uffici Tecnici (U.T.). Essa è complementare ad eventuali altri documenti contrattuali in materia di Assicurazione Qualità (A.Q.). 2. GENERALITÀ L I.N., titolare di contratto per la fornitura di hardware/software/servizi, di seguito indicati con il termine generico di Prodotto, in regime di Assicurazione Qualità (A.Q.), deve attuare quanto indicato nella presente normativa per porre il personale dell U.T. nelle condizioni di svolgere le attività di A.Q.G. ed avere adeguata fiducia sulla qualità del prodotto chiesto in fornitura. Le attività di A.Q.G. effettuate dall U.T. presso l I.N. non sollevano quest ultima dalle responsabilità derivanti dal contratto stipulato con la M.M. di cui è titolare. Le attività di A.Q.G. effettuate dall U.T. presso i subfornitori, anche se condotte in assenza dell I.N. contraente, non sollevano quest ultima dalle responsabilità derivanti dal contratto. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente normativa si applica in ambito nazionale quando richiamata nei contratti di fornitura di prodotti per i quali è richiesta l applicazione di un Sistema Qualità (S.Q.) rispondente alla pubblicazione NATO AQAP 120 di seguito indicata genericamente come pubblicazione NATO AQAP e normativa ISO Nel caso di contrasto fra le clausole contrattuali e la presente normativa, prevarranno le prescrizioni stabilite dal contratto. 4. DIVULGAZIONE La presente normativa costituisce documento NON CLASSIFICATO e può quindi essere riprodotto e divulgato senza preventiva autorizzazione da parte della M.M BASE MARZO 1999

14 5. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO UNI EN ISO 9002 UNI EN ISO AQAP 100 AQAP 120 AQAP 170 ISO NAV B000 STANAG 4107 STANAG 4108 Sistemi qualità. Modello per l'assicurazione qualità nella fabbricazione, installazione ed assistenza. Gestione per la qualità ed elementi del sistema qualità. Guida generale. General Guidance on NATO Quality Assurance. NATO Quality Assurance Requirements for Production. NATO guide for a Government Quality Assurance Programme. Quality management - Guidelines for configuration management. Normativa tecnica per la gestione della configurazione dei sistemi/apparati navali (della piattaforma e del sistema di combattimento). Mutual Acceptance of Government Quality Assurance. Allied Quality Assurance Publications (AQAP). NOTA: L edizione dei documenti sopracitati, da prendere in considerazione nel caso dell attività contrattuale è quella in vigore all atto della stipula del contratto BASE MARZO 1999

15 6. LISTA DELLE ABBREVIAZIONI A.D. A.Q. A.Q.G. AQAP C.d.C. C.I. C.M. C.M.P. CO.RI.MA. E.C.P. FI-FO H/S I.N. I/P I.S. M.M. M.Q. P.Q. S.I.T. S.Q. STANAG U.T. Amministrazione Difesa. Assicurazione Qualità. Assicurazione Qualità Governativa. Allied Quality Assurance Publication. Certificato/attestato di conformità. Articolo di configurazione (Configuration Item). Gestione della configurazione (Configuration Management). Piano di gestione della configurazione (Configuration Management Plan). Commissione Riesame Materiale. Proposta di modifica ingegneristica (Engineering Change Proposal). First in - First out (Primo entrato - Primo uscito). Hardware/Software. Industria Nazionale. Ispezione/Prova. Item Sostituibile. Marina Militare Italiana. Manuale Qualità. Piano Qualità. Servizio Italiano Taratura. Sistema Qualità. Accordo (NATO) di Standardizzazione (Standardization Agreement). Ente Tecnico della M.M.(Navalgenarmi/Stabilimento di Lavoro) preposto all attività di A.Q.G. presso l I.N BASE MARZO 1999

16 CAPITOLO II 7. ORGANIZZAZIONE 7.1 Sistema qualità L I.N. deve dimostrare di attuare e tenere aggiornato il Sistema Qualità (S.Q.) aziendale richiesto contrattualmente. L organizzazione aziendale, le norme generali e le procedure attuative del S.Q. fanno parte del Manuale Qualità (M.Q.) aziendale reso disponibile all U.T. competente. 7.2 Modifiche al sistema qualità Modifiche dell assetto societario/organizzativo L I.N., in caso di modifiche dell assetto societario/organizzativo, deve aggiornare il M.Q. nel più breve tempo possibile e comunque il ritardo non dovrà causare danno al S.Q. e conseguentemente alla qualità del prodotto da fornire Modifiche a procedure aziendali di A.Q. L I.N., in caso di modifiche a procedure aziendali di A.Q. già note alla M.M., deve sottoporre dette modifiche alla valutazione dell U.T. prima della loro entrata in vigore. 7.3 Rapporti tra I.N. e U.T. L I.N., in caso di modifiche dell assetto societario/organizzativo, deve dare comunicazione scritta all U.T. segnalando la data di entrata in vigore delle suddette modifiche. L I.N. deve trasmettere all U.T. due copie delle procedure aziendali di A.Q. modificate. L I.N. deve facilitare l esecuzione di audits al proprio S.Q. da parte dell U.T.. Tali audits sono tesi ad accertare la effettiva e corretta applicazione al contratto del S.Q. e delle relative procedure. La pianificazione degli audits dell U.T. deve essere resa nota al Responsabile Qualità dell I.N. all inizio delle attività contrattuali e/o comunque con congruo anticipo rispetto alla data di esecuzione dell audit; ciò al fine di consentire all I.N. di valutare gli aspetti tecnici/organizzativi e concordare eventuali cambiamenti alla pianificazione stessa. Audits non programmati possono essere effettuati dall U.T. all insorgere di elementi ritenuti critici e/o a rischio per la qualità del prodotto da fornire BASE MARZO 1999

17 8. PIANIFICAZIONE DELLA QUALITÀ 8.1 Generalità L I.N., al fine di definire e documentare come devono essere soddisfatti i requisiti qualitativi del prodotto, deve predisporre con congruo anticipo, rispetto al loro avvio, una pianificazione accurata delle attività contrattuali. Tale pianificazione deve essere concretizzata in un Piano della Qualità (P.Q.). 8.2 Contenuti del P.Q. Il P.Q. deve riportare i riferimenti del M.Q. cui esso si riferisce ed elencare le procedure del M.Q. applicabili al contratto. Deve, tra l altro, per quanto applicabile: a. descrivere, anche con ausilio di organigrammi nominativi, l organizzazione aziendale responsabile del prodotto specificando compiti e responsabilità; b. descrivere l organizzazione della funzione qualità responsabile del prodotto; c. descrivere le modalità di conduzione degli esami interni (audit) di prodotto; d. descrivere le modalità delle valutazioni del S.Q. condotte verso i subfornitori; e. elencare i subfornitori le cui forniture richiedono l attuazione di un S.Q., dando indicazione della normativa applicabile; f. riportare i riferimenti delle subforniture affidate a fornitori qualificati, di cui al precedente punto, che dovranno essere gestite secondo un proprio P.Q., da inviare all U.T. dopo l approvazione dell I.N. prima dell inizio delle attività cui esso si riferisce; g. definire le modalità di conduzione e verifica delle attività concernenti la produzione ed installazione (se prevista); anche con il supporto di diagrammi di flusso, nei quali siano chiaramente identificati i punti critici; h. elencare i processi speciali che si presume intervengano nelle fasi di produzione/installazione dando altresì indicazione sulle modalità di regolazione, qualificazione e mantenimento dei processi; i. definire le modalità per la manipolazione, la movimentazione, l immagazzinamento e l imballaggio del prodotto; j. indicare le classi dei materiali che verranno utilizzati nelle fasi di produzione che richiedono particolari accorgimenti nell immagazzinamento, utilizzo etc. (es.: materiali a vita limitata, materiali sensibili alle scariche elettrostatiche, materiali con caratteristiche insolite); k. definire (se non già definito nel M.Q.) le modalità di conduzione delle azioni correttive concernenti sia le carenze del S.Q., che le non conformità del prodotto; BASE MARZO 1999

18 l. definire (se non già definito nel M.Q.) le modalità per la gestione della documentazione tecnico-costruttiva e delle varianti relative (gestione della configurazione) nel corso della produzione; m. definire un programma temporale riguardo lo svolgimento delle principali attività previste nella pianificazione evidenziando gli interventi di verifica; n. indicare la documentazione riepilogativa di A.Q. di cui al punto Aggiornamenti del P.Q. Il P.Q. deve essere aggiornato ogni qualvolta sia necessario integrare/modificare quanto in esso contenuto. All uopo il P.Q. deve essere organizzato in modo da consentire una facile individuazione del suo stato di aggiornamento. 8.4 Approvazione del P.Q. Il P.Q. deve essere firmato per approvazione dal Responsabile Qualità dell I.N.. Ugualmente firmati per approvazione devono essere i successivi eventuali aggiornamenti. I PP.QQ. dei subfornitori devono essere sottoposti all approvazione dell I.N. titolare del contratto con la M.M Distribuzione del P.Q. Il P.Q. e suoi aggiornamenti devono contenere un elenco di distribuzione che dia evidenza dei destinatari (interni ed esterni all I.N.) del documento. 8.6 Rapporti tra I.N. e U.T. L I.N. deve trasmettere il P.Q. all U.T., per opportuna valutazione e nulla osta, nei termini di tempo fissati dal contratto. L U.T. deve comunicare all I.N. il risultato della valutazione del P.Q. (positivo, positivo con riserva, negativo) nei termini di tempo fissati dal contratto. In Appendice del presente documento sono esposte le linee guida (con lista di controllo) per la valutazione dei P.Q.. Trascorso tale termine, senza risposta, il P.Q. s intende validato. Eventuali modifiche del P.Q. richieste dall U.T. e i tempi di attuazione delle stesse, se non diversamente definito dal contratto, dovranno essere concordati con il Responsabile Qualità dell I.N Valutazione negativa del P.Q. Nel caso in cui il P.Q. venga valutato negativamente dall U.T., l I.N. deve, assicurando il rispetto dei termini di tempo stabiliti dal contratto, ripresentare il P.Q. aggiornato BASE MARZO 1999

19 con tutte le integrazioni e modifiche ritenute necessarie; l U.T. provvederà al riesame di detto documento e quindi a comunicarne l esito all I.N.. In caso di attività contrattuali effettuate in assenza del P.Q. validato dall U.T., quest ultimo potrà accettare comunque quei materiali che a suo giudizio potranno essere compiutamente verificati nell ambito del collaudo finale. 9. RIESAME DEL CONTRATTO 9.1 Generalità L I.N. deve dare dimostrazione di avere criticamente esaminato, a partire dall inizio dell attività negoziale fino all accettazione del contratto/ordine, tutti gli aspetti tecnicoorganizzativi legati all espletamento della fornitura. 9.2 Registrazioni L I.N. deve rendere disponibili all U.T., per consultazione, le registrazioni relative ai riesami effettuati; dette registrazioni devono evidenziare: gli aspetti verificati, gli eventuali problemi riscontrati, le azioni pianificate per soddisfare comunque i requisiti che saranno indicati nel contratto, le funzioni aziendali che hanno partecipato al riesame. 10. CONTROLLO DEL PROGETTO E SVILUPPO (NON APPLICABILE) 11. CONTROLLO DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE LORO MODIFICHE 11.1 Generalità L I.N. deve garantire che la gestione della documentazione legata al contratto, di qualunque tipo essa sia, avvenga nell ambito di procedure scritte che ne assicurino il controllo in tutte le fasi che vanno dalla stesura ed emissione, alla archiviazione, gestione delle modifiche ed eventuale distruzione. Qualora l I.N. non sia già dotata di procedure sull argomento, adeguate alla commessa, le stesse devono essere prodotte appositamente e sottoposte alla valutazione dell U.T Organizzazione e prescrizioni generali BASE MARZO 1999

20 L organizzazione che l I.N. deve attivare per la gestione della documentazione deve essere descritta nel P.Q. e deve prevedere almeno: contratto; l individuazione delle responsabilità per la gestione della documentazione attinente il l individuazione delle responsabilità per la gestione delle varianti alla documentazione. La documentazione gestita dall I.N. per il contratto deve essere sempre identificata in modo univoco, anche per quanto attiene lo stato di revisione, riconducibile ad un elenco generale aggiornato che riporti l insieme della documentazione attinente alla commessa coerentemente con lo stato del suo avanzamento; tale elenco deve essere mantenuto a disposizione dell U.T Gestione delle varianti tecniche Le procedure attivate dall I.N. devono regolamentare, per quanto necessario, le seguenti attività: esigenza; la formalizzazione, mediante una proposta di modifica, di una sopravvenuta la valutazione della proposta di modifica; l approvazione e formalizzazione della modifica; la notifica della proposta di modifica agli Enti interni ed esterni ad essa interessati; l implementazione della modifica approvata Rapporti tra I.N. e U.T Nella emissione di procedure di gestione della documentazione per la commessa Le procedure per la gestione della documentazione, specificatamente prodotte per la commessa, devono essere sottoposte alla valutazione dell U.T. congiuntamente al piano della qualità o comunque nelle prime fasi della commessa con tempi specificati dal piano della qualità stesso. Eventuali adattamenti richiesti dall U.T. devono essere concordati con il Responsabile della Qualità dell I.N Nel corso delle attività contrattuali Per quanto attiene la gestione della documentazione l I.N. deve consentire all U.T. la massima visibilità del processo di gestione della documentazione. In particolare deve essere mantenuto disponibile per l U.T.: l elenco generale della documentazione valida per la commessa (sia quella emessa dall I.N. che quella di riferimento); le registrazioni relative all iter di approvazione della documentazione; BASE MARZO 1999

21 l archivio/gli archivi della documentazione valida per la commessa; la raccolta numerata delle proposte di modifica tecnica; la raccolta dei documenti relativi alle modifiche applicate. Tale documentazione potrà essere sottoposta a verifica da parte dell U.T. in qualunque fase dell iter contrattuale. 12. APPROVVIGIONAMENTO 12.1 Generalità L I.N. deve dare garanzia che i materiali/servizi acquistati siano conformi alla documentazione tecnica applicabile e abbiano la qualità specificata. A tal fine l I.N. deve: valutare e tenere sotto controllo il S.Q. dei propri subfornitori; emettere documenti di acquisto (ordini/contratti) completi di tutte le informazioni necessarie per descrivere chiaramente il materiale ordinato; verificare il prodotto acquistato Valutazione dei subfornitori Accertamento della capacità tecnico/qualitativa dei subfornitori L I.N. deve effettuare opportune analisi per accertare la capacità tecnico/qualitativa dei subfornitori di soddisfare i requisiti che gli saranno imposti negli ordini/contratti di subfornitura. Tali subfornitori devono essere inseriti in una lista delle aziende fornitrici. La lista delle aziende fornitrici deve contenere, oltre ai dati di carattere generale di ogni subfornitore, i seguenti dati: - materiali/servizi che il subfornitore è in grado di fornire con le caratteristiche tecnico-qualitative richieste; - il S.Q. che è in grado di attuare per i materiali/servizi di cui sopra; - la valutazione nel tempo (espressa con un indicatore) della qualità dei materiali/servizi forniti Aggiornamenti della lista delle aziende fornitrici BASE MARZO 1999

22 L I.N., sulla base dei risultati scaturiti da analisi successive, effettuate sia con audits presso i subfornitori sia con la valutazione degli scarti/non conformità riscontrate nell esecuzione di ordini/contratti, deve tenere aggiornata la lista delle aziende fornitrici Dati di acquisto L I.N., coerentemente con quanto pianificato al riguardo nel P.Q. relativamente agli approvvigionamenti, deve definire i requisiti tecnico/qualitativi da imporre negli ordini di acquisto di materiali/servizi da utilizzare per l espletamento della commessa. Di massima, i materiali/servizi da approvvigionare possono essere divisi in materiali/servizi che richiedono di essere realizzati attuando un S.Q. (in regime di A.Q.) e materiali/servizi che non richiedono di essere realizzati attuando un S.Q. (non in regime di A.Q.) Approvvigionamento dei materiali/servizi in regime di A.Q Emissione di ordini/contratti L I.N. deve emettere ordini/contratti solo verso quelle aziende la cui idoneità a fornire il materiale/servizio in oggetto sia stata precedentemente valutata sia in termini tecnici che in termini di S.Q. e pertanto risulta inserita nella propria lista delle aziende fornitrici di cui al punto Contenuto degli ordini/contratti Nell ordine/contratto di approvvigionamento, o nei suoi allegati, oltre a tutti gli altri elementi necessari per poter definire in modo univoco la fornitura (disegni, specifiche, procedure di prova ecc. e loro revisione applicabile), l I.N. deve specificare, in apposita clausola relativa alla qualità, i seguenti elementi: a) la norma di A.Q. cui deve rispondere il S.Q. del subfornitore; b) possibilità di attività di A.Q.G. all origine da parte dell U.T.; c) possibilità (solo per ordini/contratti stipulati con aziende estere) di applicazione dello STANAG 4107; d) emissione di un P.Q., che deve essere approvato dall I.N. committente prima dell avvio delle attività contrattuali; e) necessità di corredare la fornitura con: certificato di conformità (C.d.C.), rapporti di prova, risultati di analisi chimiche, fisiche, ecc Esecuzione degli ordini/contratti L I.N., per ogni ordine/contratto di approvvigionamento, in relazione al materiale/servizio e alla conoscenza sulle capacità tecnico/qualitative del subfornitore, deve inoltre definire e pianificare: BASE MARZO 1999

23 a) le ispezioni/prove (I/P) che intende effettuare presso il subfornitore; b) gli audits al S.Q. del subfornitore; c) le I/P che intende effettuare nella fase di ricevimento dei materiali/servizi Approvvigionamento di materiali/servizi non in regime di A.Q Emissione di ordini/contratti L I.N. deve emettere ordini/contratti solo verso quelle aziende la cui idoneità tecnica a fornire il materiale/servizio in oggetto sia stata precedentemente accertata sulla base dei risultati di specifici accertamenti tecnici e/o in alternativa dei risultati di precedenti forniture Contenuto degli ordini/contratti Nell ordine/contratto di approvvigionamento, oltre a tutti gli altri elementi necessari per poter definire in modo univoco la fornitura (disegni, numero di catalogo ecc. e loro revisioni applicabili) l I.N. deve anche definire quali documenti richiedere al subfornitore (C.d.C, rapporti di prove, risultati di analisi chimiche, fisiche ecc.) per documentare la rispondenza del materiale/servizio alla qualità richiesta Verifica del materiale/servizio acquistato Verifica presso il subfornitore da parte dell I.N. L I.N., quando intende verificare presso il subfornitore il materiale/servizio oggetto di un ordine/contratto, nello stesso deve specificare le disposizioni per la verifica e le modalità per il rilascio del materiale/servizio Verifica presso il subfornitore da parte della M.M. (A.Q.G. all origine) Tutte le attività oggetto di ordine/contratto di subfornitura possono essere soggette ad A.Q.G. all origine. Detta A.Q.G. è esercitata dall U.T. competente per territorio che opera in aderenza ai compiti riconosciutigli dalla AQAP applicabile Rapporti tra I.N. e U.T Comunicazione di ordini/contratti L I.N. al fine di consentire all U.T. la pianificazione delle attività di propria competenza, deve comunicare con congruo anticipo i dati concernenti gli ordini/contratti di subfornitura che intende spiccare verso aziende terze. Le modalità di tale comunicazione saranno stabilite tramite accordi diretti con l U.T Clausole relative all A.Q.G. all origine BASE MARZO 1999

24 L I.N. negli ordini/contratti di subfornitura per i quali l U.T. ha espresso per iscritto l intenzione di esercitare l A.Q.G. all origine, deve inserire apposita clausola che: - autorizzi l accesso negli stabilimenti dei subfornitori ai rappresentanti dell U.T.; - renda la presente normativa applicabile a tutti gli effetti. L U.T. si riserva di intervenire presso i subfornitori citati prescindendo dalla presenza di un rappresentante dell I.N. comunque preventivamente informata Clausole relative all A.Q.G. all estero (A.Q.G. delegata) L I.N. negli ordini/contratti di subfornitura di materiali da approvvigionare all Estero, per i quali la M.M. intende esercitare l A.Q.G. delegandola ai Ministeri della Difesa del Paese estero in base allo STANAG 4107 (se applicabile) oppure ad eventuale accordo bilaterale, deve inserire apposita clausola per rendere possibile tale attività di A.Q.G. all origine. 13. CONTROLLO DEL PRODOTTO FORNITO DAL COMMITTENTE 13.1 Generalità L I.N. che nel corso delle attività contrattuali debba trattare materiali o prodotti di proprietà dell Amministrazione Difesa (A.D.) deve operare secondo procedure scritte che assicurino il controllo della qualità del prodotto ricevuto, per tutta la durata del contratto. Al presente requisito si riferiscono almeno le seguenti casistiche: prodotti consegnati dall A.D. per il loro inserimento nel prodotto fornito dall I.N., indipendentemente dal fatto che gli stessi debbano o meno essere sottoposti a lavorazioni; prodotti consegnati all I.N. per riparazione, manutenzione, retrofit, ecc. prodotti consegnati all I.N. per la loro successiva installazione a bordo di Unità Navali o presso altre sistemazioni dell A.D.; aree/locali dell A.D. messi a disposizione, in tutto o in parte, dell I.N. per lo svolgimento delle lavorazioni oggetto del contratto, a terra o a bordo di Unità Navali Organizzazione e prescrizioni L I.N. deve svolgere l attività contrattuale garantendo, attraverso l applicazione di procedure scritte, che il prodotto fornito dall A.D. (sotto qualunque forma) venga manipolato e controllato evitando e prevenendo ogni possibile danneggiamento. Le procedure attivate dall I.N. devono, per quanto necessario, regolare le attività descritte nel presente paragrafo. Il P.Q. contrattuale deve prendere in considerazione il presente requisito definendo le modalità di gestione del prodotto fornito dall A.D. e l interfaccia con l U.T. per le problematiche ad esso connesse BASE MARZO 1999

25 Ispezione preliminare Alla consegna del materiale/prodotto o alla messa a disposizione dei locali/impianti di proprietà della A.D., l I.N. deve mettere in atto specifiche procedure che oltre all identificazione delle responsabilità e alle modalità esecutive, assicurino la verifica dei seguenti aspetti: completezza di quanto consegnato e della relativa documentazione a corredo; integrità dell eventuale imballaggio; integrità del materiale/prodotto consegnato; assenza di condizioni che impediscano le lavorazioni contrattualmente previste o comunque tali da rendere il materiale non conforme a quanto precedentemente stabilito. Ove applicabile/necessario (ad esempio nel caso di materiale rientrato presso l I.N. per manutenzione o riparazione) l I.N. deve dare luogo ad apposita ispezione tecnica costituita dalle prove funzionali e strumentali necessarie ad accertare le condizioni di consegna del prodotto e ad impostare le attività successive. I risultati dell ispezione preliminare devono essere comunque registrati secondo modalità stabilite nelle procedure. Nel caso di lavorazioni svolte presso le sistemazioni dell A.D. o a bordo di Unità Navali, l ispezione preliminare deve comprendere, oltre all oggetto delle lavorazioni contrattuali: l analisi degli impatti negativi e delle relative azioni preventive legati alle lavorazioni oggetto della fornitura, sia per quanto attiene le implicazioni di sicurezza che il rischio di danneggiamento di impianti/sistemazioni dell A.D.; l analisi di eventuali incompatibilità tra le lavorazioni contrattualmente previste e le condizioni del prodotto fornito/messo a disposizione, rilevate nel corso dell ispezione preliminare Nel corso delle lavorazioni Le procedure attivate dall I.N. devono garantire che durante le lavorazioni il prodotto fornito dall A.D. inteso come specificato al punto 13.1, non venga sottoposto a danneggiamenti ad opera dell I.N.. A tale scopo deve essere individuato un responsabile del controllo dello stato del prodotto fornito dall A.D. e della eventuale segnalazione all U.T. di non conformità o problematiche ad esso connesse per tutta la durata del contratto Rapporti tra I.N. e U.T. L I.N. deve comunicare all U.T. la data di inizio dell ispezione preliminare, inoltre deve prontamente segnalare ogni tipo di non conformità o problematica riscontrata nel corso della verifica preliminare o nel corso delle lavorazioni del prodotto fornito dall A.D.. L U.T., nel più breve tempo possibile, deve analizzare la problematica e promuovere le azioni necessarie per risolverla, dandone conoscenza all I.N.. I rapporti tra I.N. e U.T. devono avvenire in forma scritta sia per quanto attiene la segnalazione da parte dell I.N. che per le azioni intraprese dall U.T BASE MARZO 1999

26 14. IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI 14.1 Generalità L I.N. deve mantenere una appropriata identificazione del prodotto, a partire dal ricevimento di quelli acquistati, durante tutte le fasi di produzione, consegna ed installazione. Quando e nei limiti in cui la rintracciabilità è un requisito stabilito contrattualmente, il fornitore deve predisporre procedure per l identificazione del singolo prodotto o lotto Modalità di attuazione L I.N. deve utilizzare idonee procedure per l identificazione del prodotto, sia esso acquistato che realizzato, e garantire almeno che le suddette procedure: a) definiscano i vari livelli delle parti costituenti il prodotto, a partire dalla più elementare fino al sistema, in relazione alla sua complessità, alla modalità documentativa e costruttiva del prodotto; b) chiariscano, in dettaglio, il criterio di identificazione del prodotto; tale criterio deve garantire, per ogni articolo di configurazione (C.I.), a mezzo di un appropriato codice alfanumerico, l immediata ed inequivocabile identificazione di: prodotto fisico (fit, form, function), stato di revisione dello stesso C.I.. Il criterio di identificazione del prodotto deve comunque tener conto di quanto previsto dalle normative in materia di gestione della configurazione; in particolare deve essere assicurato che il part number dell oggetto sia costituito solo da quella parte del codice alfanumerico che ne garantisce la intercambiabilità; c) sia assicurata l identificazione del prodotto mediante marcatura del relativo codice alfanumerico sull oggetto stesso e, qualora non applicabile, sia definito il criterio di identificazione che permetta, in ogni caso, di risalire al singolo oggetto; d) tutta la documentazione associabile al prodotto (schemi elettrici, schemi di assiemi, procedure di collaudo, specifiche tecniche di acquisto, cicli di controllo, ecc.) sia opportunamente registrata ed archiviata Rapporti tra I.N. e U.T BASE MARZO 1999

27 La documentazione relativa alle procedure, norme ed istruzioni riguardanti l identificazione (e, se previsto contrattualmente, la rintracciabilità dei prodotti) nonché quella di verifica della attuazione delle stesse deve essere resa disponibile su richiesta dell U.T CONTROLLO DEL PROCESSO 15.1 Generalità L I.N. deve garantire che il complesso delle attività di produzione, trasformazione, installazione ed assistenza (comprese quelle di pertinenza dei subfornitori) sia attuato in condizioni controllate Modalità di attuazione L I.N. deve attuare idonee procedure/istruzioni che consentano l individuazione e la pianificazione dei processi di lavorazione atti a realizzare prodotti conformi alle specifiche; tale obiettivo deve essere perseguito sia attraverso I/P sia mediante la definizione dei processi le cui carenze potrebbero emergere solo successivamente. A tal fine l I.N. deve emettere e tenere aggiornati idonei documenti di pianificazione delle lavorazioni (cicli di lavorazione e controllo) in cui siano specificati almeno i seguenti elementi: a) dati di identificazione della parte in lavorazione; b) fasi del processo di lavorazione nella sequenza logica del processo stesso; c) documentazione (procedure, istruzioni, disegni, standards di lavorazione, ecc) da impiegare per ciascuna fase del processo di lavorazione; d) materiali da impiegare per ciascuna fase; e) mezzi di lavorazione da utilizzare per ciascuna fase; f) avvertenze concernenti aspetti critici quali l impiego di materiali soggetti a scadenza, sensibili alle scariche elettrostatiche, con caratteristiche insolite od altro; g) I/P da effettuare nelle varie fasi del processo e l indicazione della documentazione (completa di stato di revisione) da utilizzare per effettuarle; h) registrazioni necessarie per dare evidenza oggettiva della esecuzione delle attività previste dal ciclo Processi speciali BASE MARZO 1999

28 Per ogni processo speciale da utilizzare per l espletamento della fornitura l I.N. deve dimostrare di avere idonee procedure per la sua qualificazione e per la certificazione del personale addetto alle lavorazioni ed al controllo; nel caso in cui il processo sia già stato qualificato, deve essere data evidenza oggettiva sia delle procedure utilizzate che dei risultati delle I/P a suo tempo condotte per validare il processo Rapporti tra I.N. e U.T. L I.N. deve conservare le registrazioni relative ai processi, alle apparecchiature ed al personale qualificato e renderle disponibili all U.T.. Quando i criteri di accettazione e di rifiuto relativi alla qualità di esecuzione sono definiti per mezzo di campioni rappresentativi, tali campioni devono essere valutati e ritenuti idonei dall U.T ISPEZIONI E PROVE 16.1 Generalità L I.N., al fine di garantire la qualità contrattualmente prevista, deve eseguire ispezioni/prove (I/P) sia sui materiali in ingresso che nel corso e alla fine delle lavorazioni. A tale scopo l I.N. deve predisporre idonee procedure/istruzioni per la conduzione di dette I/P e la modulistica necessaria per la loro registrazione Ispezioni e Prove alla ricezione L I.N. deve assicurare che il prodotto in arrivo venga utilizzato e messo in lavorazione solo dopo che sia stata accertata la sua conformità ai requisiti specificati. La verifica della conformità del prodotto in ingresso deve essere effettuata con il supporto di specifiche procedure/istruzioni di accettazione che, tra l altro definiscano: a) il tipo di verifica da effettuare; b) le attrezzature da utilizzare; c) l ampiezza del controllo (unitario o a campione); d) le modalità di registrazione delle I/P; e) la documentazione di controllo a supporto (eventualmente prodotta dal subfornitore) che deve essere verificata. L ampiezza delle I/P in ricezione deve tener conto delle verifiche condotte presso il subfornitore; di principio non è richiesta la ripetizione di I/P condotte presso il subfornitore e adeguatamente documentate BASE MARZO 1999

29 16.3 Ispezioni e prove in produzione L I.N. durante il ciclo produttivo deve effettuare e documentare tutti i controlli, pianificati con il P.Q. ovvero con i cicli di lavorazione e controllo, necessari per accertare i requisiti del prodotto non accertabili nelle fasi successive Ispezioni e prove finali L I.N. al termine delle lavorazioni, utilizzando idonee procedure di ispezione/prova, deve completare l accertamento della conformità del prodotto ai requisiti contrattuali eseguendo I/P finali Indicazione dello stato di ispezione L I.N. deve mettere in atto un sistema efficace per la identificazione dello stato di ispezione dell oggetto in lavorazione durante tutte le sue fasi Presentazione della fornitura L I.N., al fine di dimostrare la conformità del prodotto ai requisiti contrattuali deve approntare un dossier contenente almeno la seguente documentazione: - documentazione riepilogativa di A.Q. concordata con l U.T.; - risultati delle verifiche effettuate congiuntamente all U.T. in corrispondenza di Punti Chiave concordati con lo stesso U.T.; - elenco delle Deviazioni/Deroghe approvate dalla M.M.; - foglio dei dati dello stato di Configurazione (Inventory list); - elenco delle richieste di modifiche approvate dalla M.M.; - attestato di conformità redatto secondo il modulo di cui all annesso B dello STANAG Rapporti tra I.N. e U.T. L U.T., qualora lo ritenga necessario, può richiedere l esecuzione di I/P aggiuntive da concordare, comunque, con il Responsabile Qualità dell I.N.. Eventuali adattamenti della documentazione richiesti dall U.T. saranno concordati con il Responsabile Qualità dell I.N.. L I.N. deve di volta in volta, nei tempi e nei modi concordati con l U.T., notificare all U.T. stesso la data in cui si svolgeranno attività/eventi per i quali quest ultimo ha rappresentato l esigenza di presenziare BASE MARZO 1999

30 L I.N. deve rendere disponibile all U.T., nei tempi e nei modi concordati con l U.T. stesso, la documentazione di cui al para Tale documentazione deve comunque essere resa disponibile prima del collaudo di competenza dell U.T CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE PER PROVA, MISURAZIONE E COLLAUDO L I.N. deve garantire che le apparecchiature utilizzate per l espletamento della fornitura siano gestite, controllate e manutenute in conformità alla ISO (ovvero UNI EN ), compreso il software di prova, in modo da dimostrare la conformità del prodotto ai requisiti specificati. L I.N. ha l obbligo di predisporre ed utilizzare idonee procedure scritte per le operazioni di controllo effettuate e di registrare in apposita banca dati: i dati identificativi dello strumento; la data di ciascuna conferma effettuata; i risultati di taratura ottenuti; l intervallo di conferma assegnato; l identificazione delle procedure di conferma; gli errori massimi ammessi; i campioni primari con i quali è stata effettuata la taratura dei campioni utilizzati; le condizioni ambientali (se determinanti per la misura); le operazioni di manutenzione ordinaria e riparazioni effettuate; l identificazione di ogni certificato di taratura e/o rapporto di prova. L I.N. ha altresì l obbligo di classificare le apparecchiature utilizzate, definendo: i riferimenti aziendali tarati presso laboratori metrologici esterni (accreditati S.I.T.); la strumentazione facente parte della catena metrologica aziendale. L I.N. deve fornire, a richiesta dell U.T., durante l intero arco contrattuale evidenza della piena affidabilità e rispondenza delle apparecchiature agli standard dichiarati, nonché della loro corretta gestione. 18. GESTIONE DEL PRODOTTO NON CONFORME 18.1 Generalità BASE MARZO 1999

31 L I.N. deve utilizzare specifiche procedure per la gestione del prodotto non conforme ai requisiti specificati; ciò per assicurare che esso non venga involontariamente utilizzato o installato. In particolare le procedure devono regolare: a) il rilevamento e la registrazione delle non conformità; b) l identificazione e la segregazione dei prodotti non conformi; c) la notifica delle non conformità agli Enti (interni ed esterni) interessati; d) la valutazione delle non conformità e i provvedimenti da adottare (azioni correttive); e) l analisi cumulativa delle non conformità; f) le responsabilità per le attività di cui ai punti d) ed e); g) la notifica delle soluzioni adottate agli Enti (interni ed esterni) interessati; h) la notifica dei risultati delle azioni correttive di cui al punto d) agli Enti (interni ed esterni) interessati; i) la elaborazione, approvazione, emissione di idonei documenti di lavorazione e controllo per la riparazione dei prodotti non conformi; l) le eventuali azioni correttive al S.Q. aziendale conseguenti all analisi delle non conformità, da condurre secondo quanto indicato al para 19. fornitura. L I.N. deve mantenere la raccolta aggiornata delle non conformità relative alla 18.2 Rapporti tra I.N. e U.T. I documenti di cui al punto 18.1, i) devono essere sottoposti alla valutazione dell U.T.. L U.T. deve essere posto a conoscenza di tutte le non conformità relative al prodotto oggetto di fornitura e deve essere messo in grado di poter valutare il comportamento dell I.N. in merito alla risoluzione delle stesse. L I.N. deve fornire all U.T., nei tempi e nei modi da concordare con questi, l elenco delle non conformità rilevate e presenti sul prodotto. Nel caso di non conformità che non hanno dato seguito a scarti, l I.N. deve mettere a disposizione dell U.T. la documentazione prodotta per la loro individuazione, valutazione e risoluzione. L U.T., nei tempi e nei modi da concordare con il Responsabile Qualità dell I.N., ha diritto di approvare o meno la soluzione della non conformità proposta dall I.N AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE BASE MARZO 1999

32 19.1 Generalità L I.N. deve dimostrare, mediante adeguate registrazioni, di individuare, registrare ed attuare efficaci azioni correttive e preventive per eliminare le cause di non conformità riscontrate o potenziali Azioni correttive L I.N., ogniqualvolta emergano carenze, sia relative al S.Q. che al prodotto, deve promuovere le opportune azioni correttive. Tali azioni correttive devono mirare a: a) eliminare o ridurre non conformità di prodotto, nonché rimuovere le loro cause; b) eliminare non conformità e/o carenze del S.Q. messe in evidenza dall analisi cumulativa delle non conformità di cui al punto Azioni preventive L I.N. deve mettere in atto opportune metodologie per prevenire eventi non graditi, siano essi inerenti al S.Q. che al prodotto. Più in particolare, l I.N. deve: a) tenere sotto controllo i processi aziendali che possono influire sulla qualità ed in particolare quelli ritenuti critici; 21; b) effettuare la raccolta di dati significativi e l analisi degli stessi; c) tenere conto dei risultati delle verifiche ispettive interne della qualità di cui al para d) determinare ed attuare i miglioramenti necessari in funzione dei risultati delle attività di cui ai punti precedenti Rapporti tra I.N. e U.T Relativamente alle azioni correttive/preventive individuate L I.N., per ogni azione correttiva/preventiva individuata, deve definire: a) il nominativo o la funzione aziendale responsabile dell attività prevista; b) la data entro cui deve essere chiusa; c) il nominativo o la funzione aziendale responsabile della verifica della corretta attuazione di quanto deciso Riserve dell U.T BASE MARZO 1999

33 L U.T. si riserva di: a) valutare l efficacia delle azioni correttive attuate dall I.N..; b) richiedere eventuali ulteriori azioni correttive che, comunque, devono essere concordate con il Responsabile Qualità dell I.N MANIPOLAZIONE, MOVIMENTAZIONE, IMMAGAZZINAMENTO, IMBALLAGGIO, CONSERVAZIONE E CONSEGNA 20.1 Manipolazione e movimentazione L I.N. deve garantire, utilizzando specifiche procedure/ istruzioni, che i prodotti siano manipolati e movimentati con le precauzioni richieste dal carattere della loro natura e dallo stadio di lavorazione da essi raggiunto. In particolare l I.N. deve garantire che: a) i flussi di movimentazione del prodotto siano ben definiti ed in armonia con i cicli di fabbricazione; b) il prodotto sia separato in funzione dello stato di lavorazione e della sua natura; c) il prodotto conforme non sia inquinato da prodotto non conforme ; d) il prodotto sia sempre identificato e sia accompagnato da apposita documentazione che ne attesti lo stato di fabbricazione/controllo; e) il prodotto sia adeguatamente protetto (con scatole, contenitori, sacchetti, od altro), e depositato in appositi scaffali/aree/armadi, tenendo eventualmente conto: limitata); prodotto; - della sensibilità a scariche elettrostatiche; - della predisposizione delle proprie caratteristiche a degenerare (materiali a vita f) siano prese le misure necessarie per prevenire danneggiamenti o deterioramenti del g) il prodotto sia movimentato con mezzi idonei Immagazzinamento Procedure/istruzioni L I.N. deve garantire, utilizzando specifiche procedure/istruzioni, che i prodotti siano immagazzinati secondo le esigenze derivanti dal carattere della loro natura. Particolare attenzione deve essere posta nell immagazzinamento di prodotti che, a causa di caratteristiche peculiari, necessitano di accorgimenti quali: a) climatizzazione degli ambienti; BASE MARZO 1999

34 b) regolazione della luminosità degli ambienti; c) protezione da scariche elettrostatiche; d) verifica periodica dello stato di validità per l impiego (materiali a vita limitata) Garanzie L I.N., utilizzando specifiche procedure/istruzioni, oltre alle modalità per autorizzare l ingresso e l uscita dei prodotti dalle aree di immagazzinamento, deve garantire che: a) siano immagazzinati soltanto prodotti corredati di adeguati documenti che ne dimostrino la conformità; b) i prodotti siano adeguatamente identificati; c) sui prodotti a vita limitata sia posta la data di fabbricazione e quella di scadenza; d) i prodotti a vita limitata siano consumati tenendo conto della data del loro immagazzinamento (FIRST-IN/FIRST-OUT); e) sugli involucri contenenti materiali sensibili a scariche elettrostatiche sia segnalato il rischio di danneggiamento per scorretta manipolazione Imballaggio Se non già specificato nel contratto o nella documentazione tecnica applicabile al prodotto, l I.N. deve comunque garantire (anche attraverso l emissione di specifiche procedure/istruzioni) che il prodotto sia imballato tenendo conto delle sue caratteristiche ponendo particolare attenzione ad eventuali caratteristiche di labilità o instabilità del prodotto che richiedano la messa in atto di particolari accorgimenti per l imballaggio Conservazione L I.N. deve garantire, anche attraverso l emissione di specifiche procedure/istruzioni, la conservazione, la segregazione e la identificazione del prodotto fino a quando esso è sotto la sua gestione Consegna L I.N. è responsabile della protezione della qualità del prodotto anche dopo le I/P finali ed il collaudo dell U.T.. Se previsto contrattualmente, detta protezione va estesa fino alla consegna a destinazione. 21. VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE DELLA QUALITÀ BASE MARZO 1999

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