La rete delle strutture residenziali socio-assistenziali. Dati anno 2011

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1 La rete delle strutture residenziali socio-assistenziali. Dati anno 2011 Sistema Informativo Sociale della Regione Basilicata - SISB Basilicata Rapporto di analisi Febbraio 2013 Regione Basilicata Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla persona e alla Comunità Ufficio Cittadinanza Solidale ed Economia Sociale A.T.I.

2 INDICE 1. L universo delle strutture residenziali censite Dati sul servizio Le risorse strutturali Le prestazioni Il personale Dati sugli ospiti Gli ospiti minori Gli ospiti adulti Gli ospiti anziani Equilibrio tra domanda e offerta Le rette praticate La conformità ai requisiti del DM 308/

3 1. L universo delle strutture residenziali censite Il flusso informativo sulle strutture residenziali attivato nell ambito del Sistema Informativo Sociale della Regione Basilicata risponde alla duplice esigenza di disporre di una compiuta conoscenza del sistema di offerta residenziale ai fini della programmazione regionale e, al contempo, di fornire a Istat tutti i dati necessari all indagine sui Presidi Residenziali Socio-assistenziali e Socio-sanitari, evitando un ulteriore richiesta informativa agli Enti gestori e titolari. La rilevazione è stata pertanto effettuata tramite una scheda di rilevazione basata sui criteri, le classificazioni e il set informativo propri dell indagine Istat, integrati da approfondimenti informativi specifici del governo regionale delle politiche sociali. Lo strumento così definito contempla la raccolta di dati relativi a: - anagrafica ed enti titolari e gestori; - caratteristiche infrastrutturali; - prestazioni erogate; - personale operante; - utenza accolta; - aspetti economico-finanziari. L universo di riferimento, analogo a quello Istat, è costituito dalle strutture pubbliche e private che erogano servizi residenziali (ossia ospitalità assistita con pernottamento) di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario. Analogamente a quanto avviene per gli altri flussi informativi SISB, l unità di analisi è, invece, rappresentata dall unità organizzativa erogante una specifica tipologia di servizio, che corrisponde al Modulo nel disegno di indagine Istat. I dati qui presentati, aggiornati al , sono il frutto della seconda edizione del flusso informativo; come per lo scorso anno, la restituzione delle schede di rilevazione è stata effettuata dall intero universo di unità di offerta, peraltro in aumento rispetto allo scorso anno, a dimostrazione dell efficacia di un Sistema Informativo Sociale basato sul livello regionale. Il processo di raccolta dati, preceduto da una fase di aggiornamento della mappatura delle unità di offerta operanti sul territorio, è stato condotto nel periodo Maggio Ottobre 2012 da personale dedicato e si è avvalso della piattaforma web SISB. 2. Dati sul servizio Al risultano operanti sul territorio lucano 131 unità di offerta residenziale, eroganti diverse tipologie di servizio. La Tabella seguente riporta la disaggregazione per tipologia di struttura secondo la classificazione del Nomeclatore dei Servizi e degli Interventi Sociali stabilita dal CISIS; la netta maggioranza delle strutture risulta di tipo comunitario (116 contro 15 a carattere familiare), con livelli di assistenza sanitaria prevalentemente assenti o bassi e spesso con funzione socio-educativa o socio-sanitaria. Rispetto alla totalità di strutture presenti e attive nella Regione Basilicata, il 38,2% ha come target di utenza prevalente gli anziani, il 25,9% i minori, ed il 23,7% soggetti con problemi di salute mentale, mentre la quota residuale è coperta da unità di offerta che si rivolgono a disabili, a soggetti con dipendenze, a cittadini immigrati o a più tipologie di utenti. Il livello di assistenza sanitaria erogato presso ciascuna struttura è strettamente legato alla tipologia di utenza cui l unità di offerta si rivolge. Se si guarda al dato regionale, il 42,7% delle unità di offerta eroga un assistenza sanitaria bassa, il 32,1% non eroga alcuna assistenza sanitaria, mentre il 23,7% prevede un assistenza sanitaria media. Il livello di assistenza sanitaria è prevalentemente medio per le strutture che si rivolgono agli anziani, ai disabili, o a più tipologie di utenti, mentre risulta assente per le unità di offerta che accolgono minori e basso per le strutture il cui target di utenza sono i soggetti con problemi di salute mentale o con dipendenze. 3

4 Carattere residenzialità Familiare Comunitaria Tab. 1: Unità di offerta sulla base della classificazione CISIS v.a. Funzione di protezione sociale prevalente Target utenza Assistenza sanitaria Minori Disabili Dipendenze Anziani Immigrati / stranieri Salute mentale Multiutenza Accoglienza Assente 1 1 abitativa Bassa 4 Assente 5 Socio-educativa Bassa 1 Media 1 Socio-sanitaria Bassa 2 Accoglienza in Assente 1 2 emergenza Accoglienza abitativa Socio-educativa Assente Bassa 5 Media 2 Assente 21 Bassa 4 Educativo Assente 1 psicologica Assente 3 1 Bassa Socio-sanitaria Media Alta 1 Totale La funzione socio-sanitaria è quella maggiormente diffusa tra le unità di offerta (57,3% del totale), mentre rispettivamente il 24,4% ed il 15,3% delle unità di offerta svolge una funzione socioeducativa o di prevalente accoglienza abitativa. Le strutture con prevalente funzione tutelare, educativo-psicologica o di accoglienza in emergenza coprono invece una quota residuale del totale delle unità di offerta presenti sul territorio lucano. Come è lecito aspettarsi, strutture con diversi target di utenza si caratterizzano per un offerta differente in termini di funzione di protezione sociale svolta: mentre le strutture che si rivolgono agli anziani svolgono o una funzione socio-sanitaria (66,0%) o di prevalente accoglienza abitativa (34,0%), la quasi totalità delle unità di offerta il cui target sono i minori ed i soggetti con problemi di salute mentale svolge una funzione socio-educativa nel primo caso e socio-sanitaria nel secondo. Tab. 2: Unità di offerta per funzione di protezione sociale e target di utenza v.a. Funzione di protezione sociale Minori Disabili Dipendenze Anziani Target utenza Immigrati / stranieri Salute mentale Multiutenza Accoglienza di emergenza Accoglienza abitativa Socio-educativa Educativo-psicologica 1 1 Socio-sanitaria Totale Le unità di offerta censite dispongono complessivamente di posti letto, dei quali 323 si trovano nelle strutture per minori, 439 in quelle per disabili e 390 per individui con problemi di salute mentale; in ogni caso, la netta maggioranza dei posti letto si trova nelle residenze rivolte agli anziani, complessivamente dotate di posti letto. Analogamente alla distribuzione delle unità Totale 4

5 di offerta secondo la tipologia di servizio erogato, la maggior parte dei posti letto disponibili si trova in strutture a carattere comunitario con prevalente funzione socio-sanitaria e con un assistenza sanitaria media o bassa. Tab. 3: Posti letto a disposizione nelle unità di offerta sulla base della classificazione CISIS v.a. Carattere residenzialità Familiare Comunitaria Funzione di protezione sociale prevalente Target utenza Assistenza sanitaria Minori Disabili Dipendenze Anziani Immigrati / stranieri Salute mentale Multiutenza Accoglienza Assente 11 9 abitativa Bassa 44 Assente 46 Socio-educativa Bassa 8 Media 10 Socio-sanitaria Bassa 14 Accoglienza in Assente emergenza Accoglienza abitativa Socio-educativa Assente Bassa 88 Media 80 Assente 192 Bassa 37 Educativo Assente 6 psicologica Assente 60 4 Bassa Socio-sanitaria Media Alta 20 Totale La diversa distribuzione di unità di offerta e di posti letto a seconda del target di utenza suggerisce che la grandezza delle strutture vari a seconda degli utenti cui queste si rivolgono. In particolare è possibile osservare che, rispetto ad una media complessiva di 22,0 posti letto per unità di offerta, le strutture per minori con una media di 9,5 posti letto per unità di offerta sono più piccole delle altre strutture, mentre le strutture per anziani e, soprattutto, quelle per disabili si caratterizzano per un numero medio di posti letto per unità di offerta superiore al dato complessivo, essendo pari rispettivamente a 30,2 e 109,8. Un valore così alto della media dei posti letto delle strutture rivolte ai disabili è spiegabile tramite due fattori: innanzitutto, stiamo parlando di un numero esiguo di strutture e, in secondo luogo, è necessario considerare che tre di queste sono strutture di tipo riabilitativo, con funzioni socio-sanitarie. 5

6 Tab. 4: Unità di offerta e posti letto per target di utenza v.a. Matera Potenza Regione Target utenza unità di unità di unità di Media dei Posti letto Posti letto Posti letto offerta offerta offerta posti letto Minori ,5 Disabili ,8 Dipendenze ,4 Anziani ,2 Immigrati/stranieri ,5 Salute mentale ,6 Multiutenza ,2 Totale ,0 Scomponendo il dato per provincia si evidenzia una maggior presenza di strutture e posti letto nella provincia di Potenza, dato che sembra in particolar modo correlato con la distribuzione territoriale delle unità di offerta che si rivolgono agli anziani (46 si trovano nella provincia di Potenza e 4 nella provincia di Matera). L analisi della distribuzione dei posti letto per livello di assistenza sanitaria evidenzia che la quota di posti letto relativa a ciascun livello di assistenza sanitaria varia a seconda del target di utenza considerato: per esempio, mentre l 83,0% di posti letto in strutture per minori si trova in unità di offerta con assistenza sanitaria bassa o assente, il 59,5% ed il 98,6% dei posti letto in strutture rispettivamente per anziani e disabili si trova in unità di offerta con assistenza sanitaria media o alta. Fig. 1: Posti letto per target di utenza e assistenza sanitaria valori % 100% 80% 60% 40% 20% 0% Minori Disabili Dipendenze Anziani Immigrati / stranieri Salute mentale Multiutenza Assente Bassa Media Alta La stragrande maggioranza delle strutture operanti in Basilicata è a titolarità privata (75,5% del totale) e, nello specifico, fa capo nel 35,1% dei casi a cooperative sociali, nel 18,4% a enti religiosi, nel 6,1% a fondazioni; quote residuali sono ricoperte da società private, associazioni di volontariato, altri enti privati, associazioni di promozione sociale e comuni. Il pubblico risulta titolare di 31 unità di offerta, delle quali 30 sono in carico alle ASL e 1 ad un Comune. 6

7 Fig. 2: Natura giuridica del soggetto titolare valori % 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Comune ASL Ass. di volontariato Ass. di promozione sociale Altra ass. privata Cooperativa Cooperativa sociale Ente religioso Fondazione Società privata Altro sogg. privato Considerando la responsabilità gestionale, nella maggior parte delle unità di offerta (81,7%) il soggetto gestore coincide con il soggetto titolare, mentre 24 strutture (18,3%) sono gestite da un soggetto o ente diverso rispetto al titolare ed in due casi il presidio è gestito in forma mista. Tutte le 24 unità di offerta in cui gestore e soggetto titolare non coincidono sono strutture di titolarità ASL date in gestione ad una cooperativa sociale. Le strutture residenziali socio-assistenziali della Regione Basilicata risultano, infine, autorizzate al funzionamento nel 90,8% dei casi; 89 operano in convenzione con uno o più enti: ASL nel 49,4% dei casi, Comune/i nel 52,8% dei casi ed altre amministrazioni pubbliche nell 1,3% dei casi. Da rilevare inoltre che tutte le strutture tengono un registro degli ospiti (100,0%), mentre la quasi totalità è dotata di un regolamento organizzativo interno (98,5%) e una larghissima maggioranza della carta del Servizio (93,9%). 2.1 Le risorse strutturali Un approfondimento sulle risorse strutturali delle unità di offerta indica che gli edifici principali in cui esse sono collocate sono nel 45,8% dei casi presi in affitto: nel 29,0% del totale da un privato e nel 16,8% da un ente pubblico. La proprietà dello stabile da parte del soggetto titolare riguarda invece il 35,1% delle strutture, mentre l utilizzo a titolo gratuito il 18,3% del totale. Nell 82,4% dei casi gli edifici vengono dichiarati raggiungibili con i mezzi pubblici senza difficoltà, mentre nel 14,5% dei casi si riscontrano alcune difficoltà e, complessivamente, in poco più del 3% delle strutture l utilizzo dei mezzi pubblici per il loro raggiungimento viene visto come molto difficoltoso o, addirittura, impossibile. 7

8 In media, la superficie complessiva degli edifici è pari a 1.534,5 mq. Nella larga maggioranza dei casi (74,8%) si tratta di strutture adeguate alle esigenze di portatori di handicap e individui con difficoltà motoria; sottolineiamo, però, che poco più di un quarto delle strutture (25,2%) viene dichiarato parzialmente adeguato o non adeguato alle norme relative alle barriere architettoniche. Tuttavia, come si può vedere dai dati riportati nella Tabella 5, le percentuali variano molto a seconda del target di utenza considerato: nel caso delle strutture per minori si rileva una maggiore concentrazione di strutture non adeguate alle norme sulle barriere architettoniche, mentre nel caso di disabili e anziani si trovano, al più, strutture parzialmente adeguate, mentre non ci sono casi di strutture non adeguate. Tab. 5: Adeguamento della struttura alle norme relative alle barriere architettoniche valori % Struttura non adeguata 8,4 20,6 0,0 0,0 Dal punto di vista degli impianti e delle relative sicurezze, la dotazione da parte delle unità di offerta risulta generalmente buona, con il 99,2% delle strutture munite di impianti idrosanitari e di riscaldamento adeguati alle norme di sicurezza, una presenza di impianti antincendio adeguati alle norme di sicurezza pari all 83,2% e una presenza di impianti elettrici adeguati molto alta e pari al 97,7%. Più limitata invece la dotazione di ascensori, montalettighe, montascale e condizionamento, assenti rispettivamente nel 55,7%, nell 84,0%, nel 93,9% e nel 73,3% delle strutture. Tab. 6: Dotazione di impianti e relative sicurezze valori % % adeguamento Totale Minori Disabili Anziani Struttura adeguata 74,8 55,9 75,0 88,0 Struttura parzialmente adeguata 16,8 23,5 25,0 12,0 Impianti Presente e adeguato alle norme di sicurezza Presente ma non adeguato alle norme di sicurezza Impianto idrosanitario 99,2 0,8 0,0 Riscaldamento 99,2 0,8 0,0 Antiincendio 83,2 1,5 15,3 Elettrico 97,7 2,3 0 Ascensori 42,7 1,5 55,7 Montalettighe 16,0 0 84,0 Montascale 6,1 0 93,9 Condizionamento 26,0 0,8 73,3 Assente Ossigeno centralizzato 2,3 0,8 96,9 Sul totale delle camere a disposizione degli utenti, il 15,9% è costituto da camere a 1 letto, il 50,6% da camere a 2 letti, il 18,3% da camere a 3 letti ed il 15,2% da camere a 4 o più letti. Tale composizione si differenzia a seconda del carattere della residenzialità, con le strutture a carattere familiare che, a fronte di una dotazione molto bassa di camere a 4 o più letti, mettono a disposizione dei propri ospiti il 77,1% di camere a due letti (pari a 54 camere sulle 70 totali delle strutture a carattere familiare). Mediamente il rapporto bagni/camere è pari a 1,2, con il 30,2% dei servizi igienici attrezzato per la non autosufficienza. Questi sono maggiormente diffusi nelle unità di offerta che si rivolgono ad 8

9 anziani e ai disabili, all interno delle quali la quota di bagni attrezzati per la non autosufficienza è pari rispettivamente al 33,9% ed al 34,1% sul totale. Per quanto riguarda la presenza di spazi collettivi, si registra una dotazione di luoghi per lo svago e per la consumazione dei pasti diffusa nella quasi totalità delle strutture prese in esame, mentre una quota minore di unità di offerta è dotata di spazi verdi (74,0%), di spazi per attività individuali (67,2%), e di una palestra (34,4%). Spazi Tab. 7: Spazi collettivi valori % Sala da pranzo 98,5 Soggiorno/musica/TV/gioco 100,0 Spazi per attività individuali 67,2 Palestra 34,4 Spazi verdi (giardini) 74,0 Tutte le strutture dispongono della cucina/dispensa, ma generalmente anche di tutte le principali dotazioni; in particolare: servizi igienici riservati al personale (91,6% sul totale delle unità di offerta), locali di servizio (84,0%), spogliatoio per il personale (80,9%), lavanderia e stireria (78,6%) e, in misura minore, depositi di biancheria pulita (75,6%) e sporca (71,8%). L ambulatorio medico è presente nella totalità delle unità di offerta vocate ad accogliere disabili e multiutenza, nonchè in più di 7 strutture per anziani su 10, analogamente alla camera mortuaria (72,0% delle unità di offerta il cui target di utenza prevalente sono gli anziani). Tab.8: Rank order delle unità di offerta per dotazione di spazi e attrezzature valori % Spazi e attrezzature % di dotazione % di dotazione Cucina/dispensa 100,0 Servizi igienici riservati al personale 91,6 Locali di servizio 84,0 Linea telefonica a disposizione degli ospiti 84,0 Spogliatoio per il personale 80,9 Lavanderia e stireria 78,6 Armadi farmaceutici 77,9 Deposito biancheria pulita 75,6 Guardaroba 74,8 Deposito biancheria sporca 71,8 Magazzini 71,0 Ambulatorio 51,1 Campanelli di chiamata in ogni posto letto 47,3 Materassi antidecubito 46,6 Letti articolati regolabili in altezza 45,0 Ascensore 43,5 Servizio igienico riservato all ambulatorio 42,7 Camera mortuaria 31,3 Montalettighe 16,0 Montascale 6,1 Anche la diffusione di particolari dotazioni e attrezzature dipende giustamente dal target di utenza cui si rivolgono: la dotazione di campanelli di chiamata in ogni posto letto, di letti articolati regolabili in altezza e di materassi antidecubito è rilevante nelle unità di offerta per anziani, all interno delle quali si registrano percentuali di dotazioni pari rispettivamente all 88,0%, al 90,0% 9

10 e al100,0%. Armadi farmaceutici e linee telefoniche a disposizione degli ospiti sono invece abbastanza diffusi in tutte le unità di offerta, indipendentemente dal target. 2.2 Prestazioni erogate La stragrande maggioranza delle strutture eroga le prestazioni più generiche, ad esempio le attività di socializzazione (98,5%), la somministrazione dei pasti (93,9%), la somministrazione dei farmaci (90,8%), le attività ludico-ricreative (89,3%) e l assistenza medica generica (88,5%), mentre si osservano percentuali più basse relativamente a quelle prestazioni che si rivolgono quasi esclusivamente ad un target di utenza specifico. Tale è il caso per esempio della musicoterapia ed arte terapia (previste nella totalità delle unità di offerta rivolte a disabili e nel 20,0% delle strutture rivolte agli anziani) e del sostegno scolastico (servizio erogato nel 97,1% delle unità di offerta per minori e nel 25,0% delle strutture per soggetti disabili). Come riportato nella Tabella seguente, le unità di offerta destinate ad anziani si caratterizzano per un offerta di prestazioni prevalentemente legate all assistenza socio-sanitaria, quali la somministrazione di farmaci (98,0%), l assistenza medica generica (98,0%), le attività essenziali per l espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane (100,0%), le prestazioni infermieristiche (94,0%) e le prestazioni fisioterapiche (76,0%). Tali prestazioni sono erogate anche nella stragrande maggioranza delle unità di offerta per disabili, mentre sono meno diffuse all interno delle strutture per minori, le quali prevedono invece un ampia offerta di servizi quali le attività educative (100,0%), il counselling psicologico (82,4%), le attività di segretariato sociale (94,1%) ed il sostegno scolastico (97,1%). Queste ultime prestazioni sono, d altra parte, largamente previste anche nelle unità di offerta per disabili, le quali si caratterizzano complessivamente per un offerta di servizi più varia e completa, coerentemente con il più ampio spettro dei bisogni assistenziali cui devono rispondere. La maggior parte delle unità di offerta per disabili erogano, infatti, anche prestazioni quali le attività laboratoriali (100,0%), la musicoterapia/arteterapia (100,0%), le prestazioni mediche specialistiche (100,0%), le attività di facilitazione alla comunicazione (75,0%), la terapia psicologica (75,0%) e la terapia occupazionale (75,0%). 10

11 Tab. 9: Tipologie di prestazioni erogate dalle strutture valori % % di erogazione Prestazioni Totale Minori Disabili Anziani Attività di socializzazione 98,5 100,0 100,0 96,0 Somministrazione dei pasti 93,9 97,1 100,0 100,0 Somministrazione farmaci 90,8 75,6 100,0 98,0 Attività ludico-creative 89,3 97,1 100,0 78,0 Assistenza medica generica 88,5 82,4 100,0 98,0 Attività essenziali per l espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane 79,4 73,5 100,0 100,0 Attività educative 71, ,0 28,0 Attività di segretariato sociale 71,8 94,1 100,0 44,0 Prestazioni infermieristiche 69,5 20,6 75,0 94,0 Attività laboratoriali 67,9 61,8 100,0 50,0 Counselling psicologico 59,5 82,4 100,0 34,0 Attività di facilitazione alla comunicazione 57,3 73,5 75,0 34,0 Terapia psicologica 46,6 44,1 75,0 30,0 Prestazioni mediche specialistiche 44,3 32,4 100,0 50,0 Prestazioni fisioterapiche 39,7 2,9 75,0 76,0 Attività formative, orientamento e inserimento lavorativo 38,9 61,8 50,0 10,0 Assistenza/sostegno scolastico 31,3 97,1 25,0 2,0 Musicoterapia/arteterapia 30,5 14,7 100,0 20,0 Terapia occupazionale 29 14,7 75,0 30,0 Psicomotricità 27,5 2,9 75,0 44,0 Logopedia 14,5 2,9 50,0 24,0 Idroterapia/pet-terapy 9,2 11,8 50,0 2,0 3. Il personale Un importante elemento che caratterizza una rete di servizi alla persona è rappresentato dal personale operante, fattore fondamentale nell erogazione di prestazioni di care. Di seguito si darà conto dei dati relativi ai operatori che al risultano attivi nelle 131 unità di offerta della Regione Basilicata. Poiché il ricorso al part-time è tradizionalmente frequente nell ambito dei servizi sociali, nel seguito viene riportato anche il valore del personale in termini di unità equivalenti a tempo pieno (unità E.T.P.); tenendo conto che un unità di lavoro equivalente corrisponde ad un lavoratore teorico con contratto a tempo pieno di 36 ore settimanali, secondo i dati raccolti, le unità equivalenti E.T.P. sono 1.555,3. Il 40,7% delle unità fisiche di personale opera nelle strutture residenziali per anziani, il 23,1% nelle strutture che si rivolgono a individui con problemi di salute mentale, il 19,8% nelle unità di offerta per disabili, il 10,6% nelle unità di offerta per minori, il 3,6% nelle strutture che accolgono più target di utenza, l 1,7% nelle unità di offerta per dipendenti e, infine lo 0,5% nelle strutture rivolte ad immigrati/stranieri. Si tratta in maniera prevalente di operatori socio-sanitari (314,7 unità E.T.P.), addetti ai servizi generali (293,6 unità E.T.P.), altri addetti all assistenza personale (245,6 unità E.T.P.), infermieri professionali (154,3 unità E.T.P.) ed educatori professionali (128,3 unità E.T.P.); queste figure, complessivamente, rappresentano il 73,1% del personale operante nelle strutture residenziali della Regione Basilicata. Non trascurabile anche la quota di educatori con altra qualifica (6,3% rispetto al totale delle unità E.T.P.), gli impiegati amministrativi come segretari, ragionieri e così via (3,6% rispetto al totale delle unità E.T.P.) e i direttori e coordinatori (3,5% rispetto al totale delle unità E.T.P.), mentre più marginale è la presenza nelle unità di offerta di altre figure professionali. 11

12 Tab. 10: Unità fisiche e unità E.T.P. di personale per figura professionale valori assoluti Figura professionale Unità fisiche Unità E.T.P. Direttore e coordinatore 58 54,1 Impiegato (segretario, ragioniere, ecc) 60 56,1 Medico generico 3 2,6 Specialista in terapie mediche 5 1,3 Psicologo 31 25,2 Sociologo 4 2,4 Assistente sociale 39 29,6 Insegnante 1 0,9 Educatore professionale ,3 Educatore con altra qualifica ,3 Animatore 32 27,6 Mediatore interculturale 2 1,4 Infermiere professionale ,3 Fisioterapista 32 31,1 Tecnico riabilitazione psichiatrica 10 8,6 Operatore socio-sanitario ,7 Altri addetti assistenza personale ,6 Addetto ai servizi generali ,6 Altro 98 80,6 Totale ,3 Rispetto al totale di operatori, (72,3%) sono di sesso femminile. Tale prevalenza di personale femminile è particolarmente accentuata nelle strutture residenziali per minori, per anziani e dedicate alla salute mentale, mentre la composizione dello staff in termini di genere risulta più equilibrata nelle unità di offerta che si rivolgono a disabili o a più target di utenza. L età media degli addetti delle strutture residenziali della Regione Basilicata è pari a 47,1 anni. Il rapporto di lavoro è regolato nella stragrande maggioranza dei casi (74,3%) da un contratto di lavoro dipendente, mentre il 19,7% degli operatori figura come socio lavoratore di cooperativa sociale; la restante quota è occupata con altre tipologie contrattuali, quali il lavoro indipendente o la collaborazione coordinata e continuativa, scarsamente utilizzate nel settore. Considerando il titolo di studio del personale operante al , la maggioranza relativa del personale (39,8%) è in possesso di un diploma, mentre rispettivamente il 36,3% ed il 22,1% degli operatori è in possesso della licenza di scuola media inferiore o di un titolo universitario. Relativamente al livello di istruzione del personale, si sottolinea che, tra gli operatori in possesso di un diploma o di un titolo universitario, rimane rilevante la quota di addetti che hanno conseguito titoli di studio generici e non specificatamente inerenti il settore socio-sanitario o socio-educativo, soprattutto per quanto riguarda il diploma: chi ha conseguito un titolo inerente al settore sociosanitario/socio-educativo è pari a circa il 22% del totale degli operatori in possesso di diploma e al 44,1% dei laureati. 1 Il totale delle unità fisiche risulta essere superiore rispetto alle effettive unità di personale presenti nelle unità di offerta prese in esame (1.665 contro le effettive 1.660), perché 5 lavoratori hanno dichiarato due diverse qualifiche e in sede di analisi si è deciso di riportarle entrambe; si tratta di: un operatore che è sia direttore e coordinatore, sia educatore con altra qualifica ; un operatore che è sia insegnante sia animatore ; un operatore che è sia educatore professionale sia animatore ; un operatore che è sia addetto ai servizi generali sia altro ; un operatore che è sia altro addetto assistenza personale sia addetto ai servizi generali. 12

13 L attività di formazione e aggiornamento professionale ha coinvolto nel 2011 il 50,6% del personale, per una media di ore annue di formazione e aggiornamento professionale pari a 30,0. Si sottolinea che sia la quota di personale coinvolto in attività di formazione e aggiornamento professionale sia le ore medie annue previste variano a seconda del target di utenza considerata: mentre il 100,0% ed il 76,0% del personale delle unità di offerta rispettivamente per individui con dipendenze o con problemi di salute mentale è stato coinvolto in attività di formazione e di aggiornamento professionale (per una media di ore annue pari rispettivamente a 25,4 e 53,4), si sono osservate percentuali minori relativamente al personale delle unità di offerta per anziani e disabili (43,3% e 20,0% per una media di ore annue di formazione e di aggiornamento professionale di 11,6 e 13,0 rispettivamente). Tab. 11: Caratteristiche del personale operante nelle strutture residenziali della Regione Basilicata al valori % Caratteristica Sesso Maschio 27,7% Femmina 72,3% Età media Anni 47,1 Rapporto lavorativo Lavoratori dipendenti 74,3% Lavoratori indipendenti 0,6% A collaborazione coordinata e continuativa 3,8% Soci di cooperativa sociale 19,7% Altro 1,6% Titolo di studio Licenza di scuola elementare 1,8% Licenza di scuola media inferiore 36,3% Diploma 39,8% Laurea/titolo universitario 22,1% Formazione e aggiornamento professionale Ore medie annue 30,8 Per concludere, si è inoltre osservato come la retribuzione media per E.T.P., pari complessivamente a 1.611,4, vari a seconda della qualifica professionale, andando da 1.105,9 per i mediatori interculturali, ai 1.487,1 per gli operatori socio-sanitari, ai 2.744,8 per i direttori/coordinatori, ai 5.076,0 per i medici generici. 4. Dati sugli ospiti Al risultano ospitati nelle strutture residenziali lucane individui, in larga prevalenza accolti nelle unità di offerta della provincia di Potenza, coerentemente con i maggiori volumi di offerta: si tratta dell 85,5% degli utenti (pari a 2.163), a fronte di una dotazione di posti letto pari all 85,3% del totale regionale. Sostanzialmente omogenea risulta, invece, la distribuzione per sesso osservata sul totale regionale, con una leggera prevalenza di femmine (51,7%); scomponendo il dato per provincia, si riscontra, tuttavia, una situazione opposta: nel materano una maggior presenza di maschi (57,2%) e nel potentino di femmine (53,2%), probabilmente correlata alla maggiore presenza di utenti accolti in strutture per anziani, considerando la nota superiore longevità delle donne. Sul totale si contano, inoltre, 81 ospiti stranieri, pari al 3,2%. 13

14 Tab. 12: Unità di offerta e utenza al per target di utenza dell offerta e provincia v.a. Matera Potenza Regione Target utenza unità di unità di unità di Utenti Utenti offerta offerta offerta Utenti Anziani Minori Immigrati Salute mentale Disabili Dipendenze Multiutenza Totale di cui utenti maschi di cui utenti femmine di cui utenti stranieri Più di tre quarti degli ospiti (78,8%) risulta assistito in strutture a carattere comunitario con funzione socio-sanitaria, prevalentemente eroganti un assistenza sanitaria di livello medio (51,5% degli utenti totali e 65,4% di quelli accolti in strutture a carattere comunitario con funzione sociosanitaria). Seguono, per numerosità degli utenti, le strutture a carattere comunitario con funzione di accoglienza abitativa, con una quota di ospiti decisamente più contenuta (9,0%) e le strutture a carattere comunitario con funzione socio-educativa (7,0% di ospiti accolti). Le strutture familiari ospitano complessivamente il 3,6% degli utenti, quasi equamente suddivisi fra servizi con funzione di accoglienza abitativa e socio-educativa, ad eccezione di una minima quota accolta da strutture con funzione socio-sanitaria (1,6%, 1,5% e 0,5% sul totale degli utenti rispettivamente). Discriminando le strutture sotto esame per livello di assistenza sanitaria, più di 8 ospiti su 10 sono assistiti in servizi caratterizzati da un livello medio (54,5% del totale) o basso di assistenza (30,4%), mentre il 14,3% non gode di alcuna assistenza sanitaria all interno delle strutture. Carattere residenzialità Familiare Comunitaria Tab. 13: Distribuzione degli utenti per tipologia di struttura al v.a. Funzione di protezione sociale Assistenza sanitaria Assente Bassa Media Alta Accoglienza abitativa Socio-educativa Socio-sanitaria Accoglienza di emergenza Accoglienza abitativa Funzione tutelare Socio-educativa Educativa-psicologica 4 4 Totale Socio-sanitaria Totale Circa 6 ospiti su 10 (60,7%) sono riconducibili alla categoria degli anziani, avendo più di 64 anni, con una leggera preponderanza di individui ultra 84enni (34,3% degli anziani e 20,8% del totale degli utenti). Seguono gli utenti adulti, che rappresentano circa 3 utenti su 10 (30,9%), fra i quali circa la metà dichiara un età compresa fra 45 e 64 anni (16,4% sul totale degli utenti e 53,3% fra i soli adulti) e un terzo fra 25 e 44 anni (11,1% e 36,0% rispettivamente). Se si conta pertanto meno di 1 utente minorenne su 10 accolti dall intera rete, va rilevato anche che la fascia di età meno presente è quella rappresentata dai giovani 18-24enni. 14

15 2500% Fig. 3: Distribuzione degli utenti al 31/12/2010 per classi di età % 20,8 2000% 16,4 1500% 11,1 13, ,5 1000% 8,4 500% 3,3 0% Under 18 Da 18 a 24 Da 25 a 44 Da 45 a 64 Da 65 a 74 Da 75 a 79 Da 80 a 84 Over 84 Osservando l intero anno 2011, gli individui che hanno usufruito dei servizi di assistenza residenziale ammontano complessivamente a 4.147, con una leggera maggioranza di femmine (52,4%); rispetto alla situazione di partenza del 1 Gennaio 2011, al 31 Dicembre si rileva un incremento netto delle presenze del 4,2% (pari a 101 utenti), dovuto all ingresso di nuovi utenti e a decessi o dimissioni; a proposito di queste ultime, i dati evidenziano che, su 100 utenti ospitati nel corso del 2011, 31,9 risultano essere stati dimessi nello stesso anno. Tab. 14: Flusso degli ospiti nelle unità di offerta nel corso del 2011 v.a. Maschi Femmine Totale Presenti al Accolti nel corso dell anno Deceduti nel corso dell anno Dimessi nel corso dell anno Presenti al Totale utenti nel corso del Al fine di descrivere compiutamente le caratteristiche degli utenti accolti nelle unità di offerta lucane, a seguire si propongono affondi specifici diversificando l utenza in carico al in tre gruppi, caratterizzati da bisogni assistenziali differenti cui il sistema di offerta deve opportunamente rispondere: minori, adulti fino a 64 anni e anziani over

16 4.1 Gli ospiti minori Gli utenti minorenni al ammontano a 213 individui, per quasi due terzi maschi (63,4%) e in larga maggioranza ospitati in strutture per minori (92,0% pari a 196 utenti, a fronte di 7 ospitati in strutture per disabili, 6 per immigrati e 4 per la salute mentale). Circa un quarto dei minori è di cittadinanza straniera (24,4%), mentre il 6,1% presenta disturbi mentali dell età evolutiva e il 5,2% è affetto da forme di disabilità. I motivi di ingresso più frequenti, d altra parte, riguardano l incapacità educativa e/o la negligenza della famiglia (44,6%), che risulta la causa largamente principale di inserimento in struttura, cui seguono l assenza di un accompagnatore per il minore straniero (18,3%) e i problemi economici/abitativi della famiglia (12,7%); il 7,0% dei minori è invece ospitato in struttura insieme al genitore e l 1,9% è coinvolto in procedure penali o si trova in custodia alternativa. Fra gli altri motivi, si distinguono pochi casi di abuso o maltrattamento (0,9% sul totale) e di allontanamento per problemi psico-fisici dei genitori (0,9%). Fig. 4: Minori presenti nelle unità di offerta al per motivo di ingresso valori % 15,5% 12,7% 1,9% 18,3% 44,6% 7,0% Problemi economici/abitativi della famiglia Accolti insieme al genitore Coinvolti in procedure penali Incapacità/negligenza della famiglia Stranieri non accompagnati Altro La stragrande maggioranza dei minori ospitati proviene dalla famiglia di origine (68,5%) e meno di un quarto (23,0%) da un altra struttura; dal punto di vista geografico, la provenienza è intraregionale per poco più della metà dei casi (57,7%), mentre il 19,2% proviene da un comune di un altra Regione italiana e il 23,0% direttamente dall estero. La permanenza in struttura, poi, risulta inferiore all anno per circa la metà (50,7%) dei casi rilevati al , mentre si attesta entro i due anni per quasi 1 utente su 4 (23,9%) e compresa fra 2 e 4 anni per una quota di poco inferiore (22,1%); a dichiarare una permanenza superiore sono 7 minori, pari al 3,3%. La quota non trascurabile di ospiti che permane in struttura per un periodo di tempo non breve e le procedure tipiche del sistema di protezione dell infanzia che prediligono altre misure prima dell inserimento in struttura sono probabilmente alla base della particolare distribuzione per classi di età degli utenti minorenni al , i quali risultano presenti in misura più consistente al crescere dell età. 16

17 Fig. 5: Utenti minorenni al per classi di età valori % 60% 53,1% 50% 40% 30% 24,9% 20% 14,1% 10% 4,2% 3,8% 0% Meno di 3 anni Da 3 a 5 anni Da 6 a 10 anni Da 11 a 14 anni Da 15 a 17 anni D altra parte, la stragrande maggioranza dei minori ospitati risulta in condizioni di non adottabilità (78,9% del totale e 88,9% dei casi per i quali è disponibile l informazione), a fronte del 5,2% per il quale viene dichiarato un procedimento di adottabilità in itinere e del 4,7% interessato da un decreto di adottabilità già definito. Guardando alle dimissioni, in ogni caso, i dati fanno registrare 112 minori dimessi dalle unità di offerta sotto esame nel corso dell intero Fra di essi, poco più di un terzo ha fatto ritorno alla famiglia di origine (34,8%), il 7,1% è stato adottato, il 3,6% è stato posto in affido intra o etero familiare e l 1,8% è stato reso autonomo; circa un terzo è invece stato trasferito presso un altra struttura (33,9%), mentre il 17,9% si è allontanato spontaneamente dalla struttura. 4.2 Gli ospiti adulti Passando all analisi dei 778 utenti adulti di età compresa tra i 18 e i 64 anni presenti al nelle unità di offerta lucane, si può innanzitutto osservare la netta prevalenza di maschi, che ammontano al 73,0% del totale; gli individui adulti stranieri assommano, invece, a 29 casi (3,7% del totale). L ingresso in struttura si deve per la quasi totalità a problemi socio-relazionali (93,2%); seguono problemi abitativi (5,1%) ed economici (1,7%). Circa tre quarti degli utenti risultano, infatti, disabili (46,4% del totale) o affetti da patologie psichiatriche (31,8%); l 11,4% è rappresentato invece da tossicodipendenti/alcolisti, mentre quote residuali da gestanti o madri maggiorenni con figli a carico (1,8%), da adulti coinvolti in procedure penali o in custodia alternativa (0,3%). 17

18 Fig. 6: Ospiti adulti presenti nelle unità di offerta al per tipo di disagio valori % 1,8% 8,5% 0,3% Con disabilità 11,4% 46,4% Con patologia psichiatrica Tossicodipendenti/alcolisti Coinvolti in procedure penali o in custodia alternativa Gestanti o madri maggiorenni con figli a carico Altro 31,8% L assistenza a tali soggetti prevede generalmente la definizione di uno specifico progetto personalizzato di presa in carico (726 utenti pari al 93,2% dei casi validi), condiviso con l UVM in quasi la metà dei casi (339), mentre sono 53 (pari al 6,8% del totale) gli utenti per i quali non è stato predisposto alcun progetto personalizzato di presa in carico. Fra gli utenti adulti assistiti nel corso del 2011, 640 risultano, d altra parte, accolti in convenzione con ASL e inviati dall Unità di Valutazione Multidimensionale o per ricovero di urgenza dal Medico di Base con successiva conferma dell UVM Se poco più di un quarto degli utenti (26,5%) risulta in carico al servizio da meno di un anno, la permanenza nelle strutture pare complessivamente elevata: per il 21,3% degli ospiti si tratta di un periodo compreso tra 1 e 3 anni, che si innalza tra 3 e 6 anni per il 13,6%, estendendosi ulteriormente per ben il 38,6% degli ospiti presenti al Gli ospiti anziani L ultimo gruppo target di utenza che qui si analizza è costituito dagli individui di età superiore ai 65 anni, che rappresentano la fetta più consistente degli utenti accolti nelle unità di offerta lucane al Si tratta infatti di individui, per due terzi di sesso femminile (66,3%). Come ci si aspetta per una rete residenziale, i grandi anziani risultano la fetta più consistente dell utenza anziana: osservando la distribuzione per fasce di età, si nota, infatti, che quasi 6 utenti anziani su 10 (58,3%) hanno un età di 80 o più anni: nello specifico, il 34,3% ha più di 84 anni e il 24,0% fra 80 e 84 anni. I restanti individui si collocano in modo sostanzialmente omogeneo nelle classi anni (19,8%) e anni (21,9%). Circa la metà degli anziani accolti risultano, poi, non autosufficienti (791 individui pari al 51,5% del totale), in maggioranza donne (68,5% dei non autosufficienti) coerentemente con la loro maggiore presenza complessiva. L incidenza di utenti non autosufficienti aumenta all aumentare della classe d età considerata, andando dal 46,6% per la fascia d età al 58,8% degli over-85, pur con l eccezione dei 75-79enni che mostrano un incidenza di non autosufficienti inferiore alla classe più giovane. 18

19 Tab. 15: Anziani ospitati nelle unità di offerta al per condizione di autosufficienza ed età v.a. e % di riga Autosufficienti Non autosufficienti Totale Classi d età v.a. % v.a. % v.a. % , , , , , , , , ,0 85 e più , , ,0 Totale , , ,0 Il questionario di rilevazione ha inteso inoltre indagare il grado di autonomia e autosufficienza dell utenza anziana secondo la classificazione IADL/ADL. A tale proposito, va rilevato che solamente poco più di un terzo (50 casi) delle unità di offerta si avvalgono di schede o scale di valutazione delle persone diversamente abili o non autosufficienti e che solamente 9 di esse (1 unità di offerta per disabili, 3 per individui con problemi di salute mentale, 3 per anziani e 2 dirette alla multiutenza) hanno fornito i relativi dati di scomposizione dell utenza. Tale evidenza testimonia una carenza rilevante, benché non infrequente nel panorama italiano, negli strumenti assistenziali, con effetti di riduzione dell appropriatezza del care. La tabella successiva riporta i dati disponibili relativi al livello di autosufficienza/autonomia dell utenza secondo la classificazione IADL/ADL ed evidenzia una discreta presenza di individui non autosufficienti: il 54,4% dei 450 utenti osservati risulta non autosufficiente e non autonomo, il 36,0% non autosufficiente e parzialmente autonomo. Tab. 16: Autosufficienza/autonomia degli ospiti presenti nelle unità di offerta al v.a. e % sul totale Autonomo Parzialmente autonomo Non autonomo Non classificato Totale v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Autosufficiente 9 2,0 6 1,3 3 0,7 0 0,0 18 4,0 Parzialmente autosufficiente Non autosufficiente 1 0,2 6 1,3 4 0,9 2 0,4 13 2,9 10 2, , ,4 2 0, ,1 Non classificato 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 Totale 20 4, , ,0 4 0, ,0 Oltre alla scarsa diffusione degli strumenti di valutazione multidimensionale, va sottolineata un ulteriore criticità assistenziale legata alla definizione di progetti personalizzati di presa in carico, strumento chiave nel garantire l appropriatezza dell intervento assistenziale: nelle strutture lucane, uno specifico progetto risulta predisposto solamente per 634 utenti anziani, pari a meno della metà dei casi (44,8%); fra questi, peraltro, la condivisione del progetto con l UVM avviene in una minoranza dei casi (42,9% degli utenti anziani con piano assistenziale e 19,2% sul totale). Si noti peraltro che le strutture dichiarano di aver ospitato nel corso dell anno utenti anziani accolti in convenzione con ASL e inviati dall Unità di Valutazione Multidimensionale o per ricovero di urgenza dal Medico di Base con successiva conferma dell UVM. Venendo, invece, alle problematiche che hanno indotto il ricovero, le cause prevalenti si legano a problemi abitativi (52,5% dei casi) e socio-relazionali (45,8%). 19

20 La permanenza nella struttura si attesta su valori mediamente inferiori a quelli degli adulti, come è ragionevole attendersi, ma comunque non particolarmente brevi: circa 1 ospite anziano su 3 (29,3%) è assistito da meno di un anno e quasi 1 su 4 (23,4%) da uno a tre anni; periodi di permanenza più lunghi riguardano comunque quote consistenti dell utenza: il 20,5% è ospitato nella struttura da più di tre anni ed entro i sei e il 26,8% da oltre sei anni. Osservando, infine, l intero anno 2011, le strutture dichiarano di avere dimesso 700 anziani e ne indicano la destinazione solamente per 232 casi (33,1%); fra questi ultimi, la maggior parte ha fatto ritorno al domicilio, più frequentemente senza il supporto del servizio di assistenza domiciliare (42,7% a fronte del 18,1% rientrato a domicilio con SAD), il 10,3% è stato trasferito ad un RSA o ad un altra struttura e il 6,9% risulta inviato in ospedale. 5. Equilibrio tra domanda e offerta Un elemento imprescindibile nella valutazione di una rete di servizio è rappresentato dall analisi della sua relazione con la domanda sociale cui tale rete deve rispondere. Se l offerta disponibile sul territorio è stata rilevata e fin qui descritta, va ricordato che la domanda sociale sfugge ad una misurazione altrettanto precisa, assumendo connotazioni di domanda espressa -dunque codificata e intercettata dal sistema dei servizi, che può avervi dato risposta o meno - e di domanda che non è ancora oggettivamente affiorata ma che nondimeno esprime un bisogno potenziale. Nel seguito si presenteranno pertanto alcuni indicatori sintetici in grado di fornire un quadro complessivo del rapporto, a livello regionale e provinciale, tra volumi di offerta e domanda accolta, espressa ma non accolta e potenziale, avvalendosi dei dati rilevati nell ambito del flusso informativo e di fonte Istat. Il primo indicatore utile è relativo alla saturazione delle unità di offerta e fornisce una stima dell utilizzo effettivo dei posti letto disponibili nelle strutture, dunque un rapporto tra domanda accolta e volume di offerta. A livello regionale al , si registra un utilizzo di posti letto pari all 87,9% del totale disponibile, con una sostanziale omogeneità del dato tra le due province; più significativa risulta la disaggregazione del dato a seconda del target di utenza prevalente, dalla quale emerge che l effettivo utilizzo dei posti letto varia dal 71,8% registrato nelle unità di offerta per minori al 95,2% delle unità di offerta che si rivolgono a disabili. Fig. 7: Indice di saturazione 2 per target di utenza e per provincia Multiutenza 75,8 Salute mentale 93,1 Immigrati Anziani Dipendenze Disabili 82,8 88,5 90,7 95,2 Minori 71,8 Potenza Matera Basilicata 88,1 86,6 87, Indice di saturazione: (N. ospiti al 31.12/N. posti letto)*100 20

21 Se spostiamo l osservazione alla domanda espressa ma non accolta, dobbiamo innanzitutto rilevare che, dei 131 casi analizzati, dichiarano di avere una lista di attesa solamente 22 unità di offerta (pari al 16,8%), prevalentemente destinate ad anziani (15, cui si aggiungono 3 per la salute mentale, 2 per il trattamento delle dipendenze e 2 destinate a disabili). Complessivamente, al risultano in lista d attesa 160 persone, maggiormente concentrate nelle strutture che si rivolgono ad anziani (70,0%). Rapportando il dato al totale della domanda espressa, rappresentato dalla somma di utenti in carico e persone in lista d attesa, si evidenzia una quota di domanda insoddisfatta pari complessivamente al 5,9%, valore che si incrementa sensibilmente nel caso delle strutture per il trattamento delle dipendenze (18,5%). Si tenga, tuttavia, presente che l indicatore, non potendo dar conto delle numerose strutture che non ammettono liste d attesa, risulta esposto al rischio di operare una sottovalutazione della domanda insoddisfatta. Tab. 17: Persone in lista di attesa al per target di utenza v.a. e % Persone in lista di attesa Domanda insoddisfatta 3 Anziani 112 Minori 0 Immigrati 0 - Salute mentale 10 2,7 Disabili 18 4,1 Dipendenze 20 18,5 Multiutenza 0 - Totale 160 5,9 Per le unità di offerta che si rivolgono prevalentemente a minori, anziani e disabili è stato possibile elaborare un set articolato di indicatori sintetici, che permette di analizzare più compiutamente l equilibrio tra domanda e offerta di servizi contemplando la domanda potenziale. Analizzando innanzitutto il caso delle unità di offerta per minori, vi risultano accolti 2,4 minori e sono disponibili 3,3 posti letto ogni residenti, in entrambi i casi in misura leggermente superiore nella provincia di Matera; l indice di saturazione evidenzia invece un utilizzo dei posti letto disponibili non critico (71,8%), con uno scarto di oltre 10 punti percentuali fra le due province. Confrontando i dati con gli aggregati Istat, si rileva una capacità alloggiativa delle strutture per minori lucane superiore sia alla media per il Mezzogiorno sia al dato nazionale, cui corrispondono valori dell indice di penetrazione anch essi superiori. Tab. 18: Indici sintetici 4 relativi alle strutture per minori, disaggregati per provincia Provincia Indice di penetrazione Indice di dotazione Indice di saturazione Matera 3,0 3,8 78,9 Potenza 2,0 3,1 66,8 Regione 2,4 3,3 71,8 Italia del Sud (2010) 1,4 5 1,7 - Italia (2010) 1,9 5 2,4 - Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISB e ISTAT 5. 7,7-3 Domanda insoddisfatta: N. ospiti in lista d attesa al 31.12/(N. ospiti in carico al N. ospiti in lista d attesa al 31.12)*100 4 Indice di penetrazione: (N. ospiti al 31.12/popolazione minore)*1.000 Indice di dotazione: (N. posti letto/popolazione minore)*1.000 Indice di saturazione: (N. ospiti al 31.12/N. posti letto)*100 21

22 La situazione delle strutture per anziani appare invece molto differente. In questo caso, gli indicatori calcolati sui residenti over 64enni in Basilicata fanno rilevare, infatti, un indice di penetrazione pari all 11,3 a fronte di un indice di dotazione di poco superiore (12,7 ). La condizione di critico equilibrio si rende evidente dal confronto con i dati Istat relativi all Italia del Mezzogiorno, che, a fronte di una dotazione sostanzialmente analoga, mostra un valore di penetrazione nettamente inferiore, e viene confermata dagli ulteriori indicatori: la saturazione dei posti letto risulta elevata (88,5%) e si registra la presenza del 7,7% di domanda insoddisfatta. La scomposizione per provincia evidenzia, tuttavia, una notevole disparità territoriale: se l elevato indice di penetrazione regionale si deve essenzialmente alla provincia di Potenza (15,6 a fronte del 2,7 della provincia di Matera, decisamente più in linea con le medie Istat), è, invece, evidente come la dotazione sia carente nel materano, rispetto a tutti i dati di confronto, pur in presenza di una quota inferiore di domanda insoddisfatta; tale evidenza pare, d altra parte, in linea con il minor volume di offerta presente nella stessa provincia di Matera riscontrato nei paragrafi precedenti. La differenza tra i due indicatori di penetrazione e dotazione risulta, in ogni caso, contenuta in entrambi i territori. Tab. 19: Indici sintetici 6 relativi alle strutture per anziani, disaggregati per provincia Indice di Indice di Domanda Provincia Indice di dotazione penetrazione saturazione insoddisfatta Matera 2,7 3,0 89,1 4,5 Potenza 15,6 17,6 88,4 8,0 Regione 11,3 12,7 88,5 7,7 Italia del Sud (2010) 1,3 7 11,6 - - Italia (2010) 2,1 7 25,2 - - Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISB e ISTAT 7. Una condizione critica caratterizza, infine, anche le unità di offerta rivolte principalmente ad utenti disabili, peraltro presenti nella sola provincia di Potenza. Dai dati si evince che vengono accolti 71,1 ospiti ogni abitanti, a fronte di un offerta pari a 74,7 posti letto; a titolo di confronto, Istat segnala una dotazione media in Italia di 91,2 posti letto, che scende a 64,8 nel Mezzogiorno, sempre per abitanti. Coerentemente con quanto rilevato, in Basilicata il livello di saturazione al risulta pertanto elevato, con il 95,2% dei posti letto occupati, mentre la domanda insoddisfatta evidenzia valori più contenuti rispetto alla rete di strutture per anziani, attestandosi al 4,1% nelle sole due unità di offerta che ne dichiarano l esistenza. 5 ISTAT (2012), I presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari al L indice di penetrazione Istat è calcolato rapportando i minori accolti in tutte le strutture residenziali, e non tutti gli utenti (minori e maggiorenni) accolti nelle sole strutture per minori. Calcolato nello stesso modo, l indice per la Basilicata, attestandosi al 2,2, non si discosta, comunque, in modo significativo da quello riportato in tabella e dalle considerazioni esposte. 6 Indice di penetrazione: (N. ospiti al 31.12/popolazione di 65 e più anni)*1.000 Indice di dotazione: (N. posti letto/popolazione di 65 e più anni)*1.000 Indice di saturazione: (N. ospiti al 31.12/N. posti letto)*100 Domanda insoddisfatta: N. ospiti in lista d attesa al 31.12/(N. ospiti in carico al N. ospiti in lista d attesa al 31.12)* ISTAT (2012), I presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari al L indice di penetrazione Istat è calcolato considerando l utenza anziana accolta nell intera rete dei presidi residenziali anziché il numero di utenti ospiti nelle strutture per anziani. Calcolato nello stesso modo, l indice per la Basilicata fa segnare un valore pari al 13,0, non discostandosi, dunque, in modo significativo da quello riportato in tabella e dalle considerazioni fatte. 22

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