Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica. Paleografia / 1

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1 Jean Mabillon De re diplomatica libri vi. in quibus quidquid ad veterum instrumentorum antiquitatem, materiam, scripturam, & stilum: quidquid ad sigilla, monogrammata, subscriptiones, ae notas chronologicas; quidquid inde ad antiquariam, historicam, forensemque disciplinam pertinet, explicatur & illustratur Luteciæ Parisiorum: sumtibus Ludovici Billaine, , XI, 45

2 La paleografia latina è la disciplina storica che ha per oggetto i monumenti grafici di qualsiasi natura. Studia la scrittura in alfabeto latino dalle prime attestazioni (VII-VI secolo a.c.) fino alla metà circa del XVI secolo, qualunque sia il supporto che la trasmette: iscrizioni incise, dipinte o a sgraffio; tavolette cerate; libri in forma di rotolo o di codice; documenti redatti su fogli singoli o organizzati in rotoli e registri Il nome paleografia è un invenzione dotta, che nasce con la pubblicazione della Palaeographia graeca di Bernard de Montfaucon (Paris, 1708) Stefano Zamponi, Paleografia latina, in Biblioteconomia. Guida classificata, a cura di M. Guerrini, Milano, Editrice Bibliografica, 2007.

3 La fine dell Antico Regime trasforma i documenti da fonte di diritti a semplice fonte storica e dà luogo alla costituzione di grandi raccolte di libri manoscritti e di documenti, conservate in istituti pubblici agevolmente accessibili. Un imponente massa di testimonianze grafiche sulla quale, grazie alla diffusione della fotografia, si esercita un analisi comparativa quale mai, fino a quel momento, era stata possibile. Lo studio della scrittura dei libri (sempre più stabilmente collegato con l esame degli aspetti materiali della loro confezione) affronta, con nuovi strumenti di analisi, una fonte storica normalmente sprovvista di indicazioni di data, luogo e copista.

4 La scrittura, in quanto autonomo sistema di segni, quale fonte specifica per fare storia, studiata non per il testo che tramanda, ma per le forme che la connotano.

5 I modi, i tempi, i luoghi che segnano i processi di trasformazione della scrittura e l organizzazione di nuovi sistemi (corsivo). Oggetto principale: le scritture tracciate a inchiostro, con piena competenza grafica, su papiro, pergamena o carta. Analisi sincronica e diacronica.

6 Analisi sincronica struttura produzione stile

7 Struttura forma (morfololgia) delle singole lettere (A /a) - lettere maiuscole: in uno schema bilineare - lettere minuscole: in uno schema quadrilineare (aste ascendenti e discendenti) A B d r c o s v

8 Struttura ductus e tratteggio: modo e il grado di rapidità con cui viene tracciata una scrittura; numero, direzione e successione dei tratti, che potranno essere eseguiti singolarmente (ductus posato) oppure senza staccare la penna dal foglio (ductus corsivo).

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11 Struttura (rapporti fra le lettere) legature: l ultimo tratto di una lettera si prolunga a costituire il primo tratto della lettera successiva nessi: l ultimo tratto di una lettera viene utilizzato per creare il primo tratto della lettera successiva

12 Produzione angolo di scrittura (angolo formato dai tratti più spessi delle lettere e la riga di base) modulo (dimensioni assolute delle lettere) rapporto modulare: tra larghezza e altezza delle lettere peso (rapporto fra i tratti più spessi e i tratti più fini)

13 Stile ad esempio, l assimilazione fra lettere o tratti in origine differenti (nella scrittura comune classica del II secolo la A, la R, e la prima sezione di M e N sono praticamente eguali).

14 Indagine diacronica: come si originano, si organizzano, si diffondono e cessano dall uso i singoli, differenti sistemi grafici. Modello interpretativo più comune: il rapporto fra la pratica corsiva, che favorisce la continua generazione di forme e assetti grafici nuovi, e la promozione selettiva e normalizzata di queste forme e di questi assetti sul piano della tradizione libraria, con scritture costruite tratto dopo tratto.