PIANO VITICOLO TRIENNALE

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1 Provincia di Livorno I Dipartimento U.S. Sviluppo Rurale PIANO VITICOLO TRIENNALE PARTE PRIMA Analisi del comparto. PARTE SECONDA Indirizzi e linee programmatiche. 1

2 PREFAZIONE Il Piano Viticolo Triennale della Provincia di Livorno è alla sua quarta edizione e si articola su due strati strettamente connessi tra loro. Un analisi puntuale sulla realtà vitivinicola del nostro territorio che costituisce la base del Piano e gli indirizzi programmatori per le quattro D.O.C. provinciali, con uno sguardo sulla prossima IGT Costa Toscana che andrà a valorizzare il vino prodotto sulla costa. E stato il Centro Studi della Camera di Commercio di Livorno che ha svolto l indagine conoscitiva sulla realtà viticola nel nostro territorio producendo un report dettagliato e di indubbio peso scientifico, utile per sostenere le scelte di indirizzo sulla materia. L analisi ha messo a fuoco i contorni di un sistema produttivo carico di luci e con qualche ombra. La viticoltura europea ha subito negli ultimi tempi vari terremoti con molte scosse di assestamento legata alla produzione ormai fortemente concorrenziale dei Paesi del Nuovo Mondo; alle nuove realtà emergenti capaci di investire in aree fuori dall arenile tradizionale della vite; la crisi mondiale dei consumi specie dei prodotti considerati voluttuari. Emerge la consapevolezza almeno a livello regionale se non nazionale di coordinare le azioni di comunicazione e di promozione facendo entrare in gioco un organismo centralizzato capace di fare sistema con i diversi attori della filiera. Per affrontare i mercati esteri i produttori chiedono con grande determinazione azioni di marketing intelligence che permettano di indagare lo scenario competitivo per i singoli mercati : dalla percezione del made in Italy al sostegno di territori, come la Toscana caratterizzati da forti richiami evocativi, fino alla conoscenza della struttura e dell organizzazione degli operatori locali e dei vincoli e delle opportunità normative. Come per il precedente Piano si continuerà nella linea già percorsa di mirare al miglioramento delle aziende esistenti consentendone un assetto produttivo anche in riferimento alla possibilità per le stesse di conseguire una base produttiva a doc di una certa efficacia sotto il profilo economico per far fronte alle richieste del mercato. Nella fase di attuazione del Piano si porrà nella giusta rilevanza le problematiche di natura ambientale e paesaggistica legate alla presenza e allo sviluppo del vigneto; un parametro ambientale da non sottovalutare nell ottica della sempre maggiore necessità di integrazione del settore produttivo rurale con gli altri settori portanti della nostra economia quali in particolare il turismo che si fregia di offrire un territorio rurale frutto del connubio di rilevanti particolarità paesaggistiche e di singoli elementi antropici e naturalistici integrati in un giusto equilibrio, fino ad oggi mantenuto, tra ambiente rurale naturale e attività produttive. Equilibrio che può rischiare nel tempo una sua compromissione a causa di evoluzioni incontrollate di fenomeni quali l urbanizzazione ma anche di trasformazioni agrarie troppo sbilanciate verso una logica produttivistica ed imprenditoriale rispetto a quella legata alla salvaguardia dei valori ambientali, storici e tradizionali del territorio stesso. Il Piano quindi vuole essere un elemento dinamico di programmazione e di sostegno alla viticoltura del nostro territorio divenendone un cardine produttivo non solo per il settore agricolo ma per tutta l economia livornese nel suo complesso. 2

3 Verifica attuazione del Piano Viticolo 2004/06 IGT Costa Toscana. Il progetto di istituire una Igt Costa Toscana ha impegnato il servizio su fronti diversi per arrivare ad una stesura condivisa con vari attori interessati alla Indicazione. Con le Amministrazioni Provinciali di Massa, Lucca, Pisa e Grosseto, sono stati coinvolti le Organizzazioni di Categoria dei Produttori, i viticoltori l Ente Tutela Vini della Toscana e la Regione Toscana per arrivare alla delimitazione di un territorio che coinvolge interamente la Provincia di Livorno e i comuni delle altre Province che si affacciano sul Tirreno e/o che comunque risentono dell influenza favorevole del mare. Attualmente la richiesta di riconoscimento è all esame della Commissione Nazionali Vini. Riteniamo comunque che per la vendemmia 2009 potremo vedere le nuove etichette che valorizzeranno la produzione più tipicamente costiera della provincia Terratico di Bibbona. La nuova denominazione è già una promettente realtà. Riconosciuta dal giugno 2006, i produttori dei quattro comuni interessati hanno dato vita recentemente al Consorzio di Tutela.. Nel 2007 sono stati assegnati tramite bando 28 ettari di diritti di nuovi impianti, prelevati dalla Riserva Regionale che dovranno essere realizzati, pena la revoca dell assegnazione, entro DOC Bolgheri. E l unico Albo chiuso della Provincia di Livorno. In accordo con il Consorzio di Tutela abbiamo emanato un Bando pubblico, sugli indirizzi del Piano con il quale si è consentito l iscrizione di nuove superfici all Albo, di vigneti già Igt ( 45 ettari ) e rilasciato nuove autorizzazioni al reimpianto di superfici ad indicazione DOC Bolgheri ( 25 ettari ). Doc Elba e piccole isole.il precedente Piano prevedeva la valorizzazione delle realtà insulari in quanto detentrici di produzioni ottenute in condizioni orografiche e ambientali difficili. La presenza di questa coltura garantisce in territori a rischio di abbandono la presenza continua dell uomo, preservando l ambiente dai pericoli di dissesto idrogeologico e nel contempo un sostegno alle produzioni tipiche del luogo. L amministrazione pubblica ha assegnato nuovi diritti di reimpianto per un totale di 33,32 ettari all Elba e 12 ettari tra Pianosa e Capraia. Infine, per il vino più caratteristico dell Elba, l Aleatico, è all esame della Commissione Nazionale Vini la richiesta di riconoscimento della DOCG Aleatico. 3

4 PARTE PRIMA Analisi del comparto. PREMESSA Questo rapporto analizza le dinamiche più recenti della viticoltura livornese e ne delinea in modo particolareggiato la situazione attuale nei suoi vari aspetti (impianti, produzione, gestione della produzione e mercato). Considerando poi il forte impatto sul territorio, si presta anche attenzione sulla superficie ed al rapporto con quella utilizzata dall agricoltura nel suo complesso. Lo scopo è quello di fornire gli strumenti per confrontare l evoluzione della produzione con quella della domanda e per capire se il territorio è in grado di sostenere evoluzioni produttive o è opportuno studiare soluzioni di approccio con il mercato. Si vuole comprendere se il territorio è in grado di sostenere ulteriori evoluzioni produttive e se sia opportuno studiare soluzioni di approccio al mercato che inducano a differenti sviluppi della produzione e, conseguentemente, a pressioni meglio sostenibili da un territorio, quello livornese, dalle peculiarità spiccate. La dotazione di impianti deve infatti coesistere con una superficie provinciale limitata che pertanto deve essere protetta. Il vino ed il territorio sono elementi sempre più vicini, dato anche il crescente utilizzo dell etichettatura di origine. Per molte zone a sud di Livorno questi sono concetti profondamente compenetrati l uno all altro. Dato che la crescita di valore del vino aumenta la notorietà e migliora il giudizio su un territorio (e viceversa), è importante che il territorio difenda la produzione vinicola da cui è valorizzato e che la coltura viticola si armonizzi col territorio che costituisce parte integrante della sua identità. Questo circolo virtuoso favorisce il turismo, in particolare quello enogastronomico, con ritorni economici per il territorio e pubblicitari per la produzione vinicola molto importanti. Aggiornare le misurazioni consentirà di esprimere valutazioni sul raggiungimento (o meno) degli obiettivi posti dal precedente piano. Con il Piano Viticolo Triennale si auspicava il miglioramento delle aziende esistenti e conseguentemente il mantenimento della consistenza del tessuto imprenditoriale, nonché il contenimento della pressione della superficie coltivata per mantenere l equilibrio tra ambiente rurale, naturale ed attività produttive. Il rapporto ha anche la funzione di garantire gli opportuni strumenti di valutazione della produzione D.O.C., in particolare per valutare se sia possibile gestire ulteriormente le D.O.C. già sviluppate (soprattutto quella Bolgheri ) e quale sia stata la reazione dei viticoltori alla nuova D.O.C. Terratico. La trattazione non mancherà di focalizzarsi, laddove possibile, sulle produzioni a D.O.C., e sulla presenza di superfici dedicate e di una produzione tipica livornese particolarmente favorita dall evoluzione dei gusti e del mercato. 4

5 1. LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE E DELLE AZIENDE 1.1 I DATI DEGLI ULTIMI CENSIMENTI Analizzando i dati degli ultimi tre censimenti, sia il numero delle aziende praticanti la viticoltura che la relativa superficie agricola utilizzata sono in evidente e progressiva diminuzione. Tra il 1982 ed il 2000 le aziende viticole sono diminuite del 45,8% (-12,7% nel totale) e la SAU a vite del 41,1% (-14,1% per il totale SAU). In controtendenza il sottoinsieme delle viti per vino D.O.C., considerato che la superficie dedicata a questi vigneti si è più che quadruplicata nel corso degli anni novanta. I ettari censiti nel 2000 sono tutti localizzati nelle zone collinari prossime a quella litoranea. OSSERVAZIONE Tab. 1 L'evoluzione dell'attività viticola nella provincia di Livorno. ANNI DI CENSIMENTO SUPERFICIE MEDIA AZIENDALE Aziende SAU (Ha) Aziende SAU (Ha) Aziende SAU (Ha) Vite , , ,40 0,76 0,65 0,7 per vini D.O.C , , ,07 5,82 2,49 1,32 per altri vini , , ,85 0,48 0,62 0,68 per uva da tavola , , ,6 0,12 0,12 0,17 TOTALE SAU , , ,03 6,25 6,04 6,34 PROVINCIALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ISTAT. Dai dati dell ultimo censimento emerge una diffusione della coltivazione dell olivo molto più alta di quella della vite: delle aziende censite, oltre l 83% aveva olivi mentre poco più della metà vigneti. Anche la presenza di aziende a frutteto, con differenze più pronunciate tra comune e comune, è tutt altro che marginale. Il fatto che una azienda possa occuparsi di più colture potrebbe lasciar intendere che la forte penetrazione dell olivo nell attività livornese sia di natura accessoria. Così non è, dato che il 64% circa della SAU a coltivazione legnosa agraria è destinata ad olivo, più del doppio di quella a vite. Il comune con il più alto numero di aziende con superficie vitata era, nel 2000, Rosignano Marittimo (seguito da Piombino, Suvereto e Campiglia Marittima), mentre Castagneto, sempre nel 2000, era il comune con le superfici vitate medie più alte. 5

6 Tab. 2 Aziende con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie per le principali coltivazioni praticate, comune e zona altimetrica (superficie in ettari). Censimento 2000 COMUNI Totale VITE OLIVO AGRUMI FRUTTIFERI aziende Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende SuperficieAziende Superficie Bibbona , ,15 1 0, ,97 Campiglia Marittima , ,72 1 0, ,46 Campo nell'elba , , , ,04 Capoliveri , ,93 5 0, ,72 Capraia Isola 1-1 0,07-1 0,38 Castagneto Carducci , ,37 4 0, ,16 Cecina , ,26 2 0, ,50 Collesalvetti , , ,74 Livorno , ,17 2 0, ,18 Marciana ,58 3 0, , ,22 Marciana Marina ,71 6 0, , ,36 Piombino , ,83 5 0, ,65 Porto Azzurro , , , ,87 Portoferraio , , , ,97 Rio Marina 7 2 4,97 1 0,6 1 0,32 6 5,05 Rio nell'elba , ,95 2 0,15 7 1,86 Rosignano Marittimo , ,91 1 0, ,96 San Vincenzo , ,99 1 0, ,08 Sassetta , , ,26 Suvereto , , ,86 TOTALE , , , ,29 Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ISTAT. 1.2 I DATI DEL REGISTRO DELLE IMPRESE Tra il dato censuario e quello fornito dalle banche dati del Registro imprese camerale esistono differenze sostanziali. Il Registro delle imprese anzitutto prende in considerazione le realtà imprenditoriali classificandole in base all attività dichiarata; ciò rende praticamente impossibile rilevare sistematicamente imprese con attività molteplici ed attive in settori non dichiarati in sede di iscrizione al Registro. Il dato camerale non può quindi essere utilizzato per misurare l universo mentre rimane fondamentale per monitorare lo status del settore. I dati da Registro evidenziano una bassa propulsione all attività viticola: il numero di sedi d impresa che la dichiarano come attività prevalente o primaria, in diminuzione tendenziale, è rimasto stabile negli ultimi tre anni, mentre il numero di localizzazioni evidenzia stabilità anche nel lungo periodo. 6

7 All interno della provincia la situazione è ancora più evidente; il numero di imprese viticole cresce in pochi comuni (Castagneto Carducci e, in misura minore Piombino) e diminuisce nel Sistema Economico Locale dell Arcipelago. Più dinamico l universo delle imprese che praticano la coltura delle olive come attività primaria, concentrate per lo più in Val di Cecina ed in Val di Cornia (Suvereto e Campiglia M.ma su tutti i comuni). 7

8 Tab 3 Sedi d impresa attive, in modo prevalente o primario, nella coltura viticola. COMUNI BIBBONA CAMPIGLIA M CAMPO NELL'ELBA CAPOLIVERI CAPRAIA ISOLA CASTAGNETO C CECINA COLLESALVETTI LIVORNO MARCIANA MARCIANA MARINA PIOMBINO PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO RIO MARINA RIO NELL'ELBA ROSIGNANO M SAN VINCENZO SASSETTA SUVERETO TOTALE Elaborazione Centro Studi CCIAA Livorno su dati Stock View Tab. 4 Localizzazioni attive, in modo prevalente o primario, nella coltura viticola. COMUNI BIBBONA CAMPIGLIA M CAMPO NELL'ELBA CAPOLIVERI CAPRAIA ISOLA CASTAGNETO C CECINA COLLESALVETTI LIVORNO MARCIANA MARCIANA MARINA PIOMBINO PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO RIO MARINA RIO NELL'ELBA ROSIGNANO M SAN VINCENZO

9 SASSETTA SUVERETO TOTALE Elaborazione Centro Studi CCIAA Livorno su dati Stock View 9

10 Tab. 5 Sedi d impresa attive, in modo prevalente o primario, nella coltura olivicola. COMUNI BIBBONA CAMPIGLIA M CAMPO NELL'ELBA CAPOLIVERI CAPRAIA ISOLA CASTAGNETO C CECINA COLLESALVETTI LIVORNO MARCIANA MARCIANA MARINA PIOMBINO PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO RIO MARINA RIO NELL'ELBA ROSIGNANO M SAN VINCENZO SASSETTA SUVERETO TOTALE Elaborazione Centro Studi CCIAA Livorno su dati Stock View Tab. 6 Localizzazioni attive, in modo prevalente o primario, nella coltura olivicola. COMUNI BIBBONA CAMPIGLIA M CAMPO NELL'ELBA CAPOLIVERI CAPRAIA ISOLA CASTAGNETO C CECINA COLLESALVETTI LIVORNO MARCIANA MARCIANA MARINA PIOMBINO PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO RIO MARINA RIO NELL'ELBA ROSIGNANO M SAN VINCENZO

11 SASSETTA SUVERETO TOTALE Elaborazione Centro Studi CCIAA Livorno su dati Stock View Spostando l analisi sulle localizzazioni (sedi ed unità locali) che dichiarano l attività viticola non necessariamente come primaria o prevalente e suddivise per zona D.O.C. di appartenenza, si osserva come sia soprattutto il comune di Castagneto Carducci (unico comune della D.O.C. Bolgheri) ad averne ampliato la propria dotazione. La sommatoria dei comuni delle altre D.O.C. presenta diminuzioni, in particolare quelli della D.O.C. Elba (tutti i comuni dell isola). Sostanzialmente stabili le imprese del comprensorio Val di Cornia, anche se in aumento da inizio d anno, così come nei comuni del Terratico (Bibbona, Collesalvetti, Cecina e Rosignano). Tab. 7 Localizzazioni registrate che hanno dichiarato il codice ATECO (colture viticole) e residenti nei comuni delle D.O.C.. D.O.C. 31/12/ /12/ /09/2008 BOLGHERI ELBA VAL DI CORNIA TERRATICO Fonte : Elaborazione Centro Studi CCIAA Livorno su dati Ulisse. 1.3 I DATI DELL AGENZIA REGIONALE TOSCANA EROGAZIONI IN AGRICOLTURA (ARTEA) Dagli elenchi ARTEA emerge una partecipazione sempre più forte alle D.O.C. provinciali. Gli ultimi anni si contraddistinguono peraltro per una sorta di boom delle aziende1 iscritte, non solo per l introduzione della nuova D.O.C. Terratico, ma anche per la presenza sempre più elevata di imprese elbane. Tab. 8 Aziende iscritte alle D.O.C. livornesi. D.O.C ELBA BOLGHERI VAL DI CORNIA TERRATICO TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 1 Le aziende sono quì individuate dal CUAA, Codice Unico di identificazione dell Azienda Agricola. 11

12 Tra i comuni i più dotati di Unità Tecnico-Economiche2 (al di la della produzione, sia essa D.O.C., I.G.T. o da tavola ) sono quelli di Castagneto Carducci e Rosignano (Val di Cecina) e quelli di Piombino e Suvereto (Val di Cornia). 2 Le UTE, ossia L'insieme dei mezzi di produzione, degli stabilimenti e delle unità zootecniche e acquicole condotte a qualsiasi titolo dal medesimo soggetto per una specifica attività economica, ubicato in una porzione di territorio - identificata nell'ambito dell'anagrafe tramite il codice ISTAT del comune ove ricade in misura prevalente - ed avente una propria autonomia produttiva. 12

13 Tab. 9 UTE per comune. COMUNI CAMPO NELL'ELBA CAPOLIVERI CAPRAIA MARCIANA MARCIANA MARINA PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO RIO MARINA RIO NELL'ELBA ARCIPELAGO CASTAGNETO BIBBONA CECINA ROSIGNANO VAL DI CECINA COLLESALVETTI LIVORNO AREA LIVORNESE CAMPIGLIA PIOMBINO SAN VINCENZO SASSETTA SUVERETO VAL DI CORNIA TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. Oltre ad una partecipazione sempre più alta alle certificazioni di origine si registra l utilizzo di unità tecnico-economiche sempre più estese. Tab. 10 UTE della provincia di Livorno per classi di superficie. CLASSE DI SUPERFICIE meno di 2 Ha maggiore o uguale a 2 e minore di 5 Ha maggiore o uguale a 5 e minore di 10 Ha maggiore o uguale a 10 e minore di 30 Ha maggiore o uguale a 30 Ha totale Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. Il comune di Castagneto Carducci si conferma (estrazione al 31/08/2008) il comune con le UTE più grandi: vi si trovano 9 delle 14 con 30 o più ettari disponibili. 13

14 COMUNE Tab. 11 UTE in provincia di Livorno nel 2008 per classe di superficie e comune. meno maggiore o maggiore o uguale maggiore o di 2 uguale a 2 e a 5 e minore di 10 uguale a 10 e Ha minore di 5 Ha Ha minore di 30 Ha maggiore o uguale a 30 Ha BIBBONA CAMPIGLIA CAMPO NELL'ELBA CAPOLIVERI CAPRAIA CASTAGNETO CECINA COLLESALVETTI LIVORNO MARCIANA MARCIANA MARINA PIOMBINO PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO RIO MARINA RIO NELL'ELBA ROSIGNANO SAN VINCENZO SASSETTA SUVERETO Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. 14

15 2. LA PRODUZIONE 2.1 LA SUPERFICIE VITATA ED ISCRITTA Pur togliendo erbai, prati e pascoli dal totale superficie coltivata (inclusi nella tabella 12 e nel grafico 1), l incidenza della superficie vitata è a Livorno notevolmente più bassa di quella calcolata per le principali province toscane della D.O.C. Chianti3. Appena l 8,8% della superficie totale coltivata livornese è destinata a viticoltura, prossima alla percentuale della provincia di Pisa che presenta però una vocazione agricola ed una gamma produttiva del settore assai maggiore. Data la preminente importanza del prodotto vino all interno della produzione del primario livornese, la superficie dedicatagli potrebbe essere più consistente. Rispetto alle altre province prese in considerazione, risulta molto alta l incidenza della superficie occupata da ortaggi, soprattutto la patata. Tab. 12 Incidenza della superficie coltivata sulla superficie provinciale (confronto con la Toscana) LIVORNO ANNO superficie coltivata (ha) incidenza ,0% ,3% ,7% ,7% ,2% ,2% ,2% TOSCANA ANNO superficie coltivata (ha) incidenza ,2% ,7% ,8% ,9% ,3% ,5% ,6% Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. 3 Si sceglie un confronto con le province ove presente la DOC Chianti in quanto è la DOC più estesa della Regione. 15

16 Tab. 13 Incidenza della coltura dell'uva da vino sulla superficie provinciale (confronto con la Toscana) LIVORNO ANN O superficie ad uva da vino (ha) incidenza ,0% ,0% ,0% ,0% ,1% ,3% ,2% TOSCANA ANN superficie ad uva da vino O (ha) incidenza ,2% ,7% ,9% ,0% ,9% ,7% ,7% Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana 9,5% Graf. 1 Superficie coltivata ad uva da vino sul totale superficie coltivata. 8,4% 9,2% 9,0% 6,5% 6,3% 6,7% 6,7% 6,9% 9,7% 9,6% 9,2% 7,8% 7,4% LIVORNO TOSCANA Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. 16

17 4,6% 4,4% 4,2% 4,0% 3,8% 3,6% 3,4% 3,2% 3,0% Graf. 2 Incidenza della superficie livornese ad uva da vino su quella toscana Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Graf. 3 Incidenza della superficie vitata sul totale superficie coltivata nel 2007 (esclusi prati, erbai e pascoli). AREZZO FIRENZE PISA SIENA LIVORNO Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Perfino rispetto al totale superficie provinciale, che nel caso di Livorno è significativamente inferiore alle altre province toscane prese in considerazione, l incidenza della superficie vitata è piuttosto bassa. Graf. 4 Incidenza della superficie vitata nel 2007 sul totale superficie provinciale. 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% AREZZO FIRENZE PISA SIENA LIVORNO Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. 17

18 Graf. 5 Incidenza della superficie vitata nel 2007 sul totale superficie provinciale. 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% LIVORNO ALESSANDRIA ASTI CUNEO Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Anche al confronto con le principali realtà vinicole piemontesi (altra Regione dalla produzione imponente), la pressione della superficie vitata sul totale superficie della nostra provincia risulta piuttosto bassa. Rispetto ad Asti, più simile per dimensione alla provincia livornese, la differenza è notevole. Il confronto è particolarmente interessante perché anche queste province devono superare limiti ambientali: per Livorno è la lunghezza della costa marina in rapporto alla superficie totale, per Asti, Alessandria e Cuneo la diffusa presenza di colline e monti (circa 3/4 del territorio). Seppure in un contesto in contrazione, la gestione degli spazi agricoli destinati alla coltura olivicola vede la disponibilità di sempre più ettari, così come succede per la coltura viticola; infatti, dal 2001, mentre la superficie agricola diminuisce costantemente, contemporaneamente aumenta sia quella adibita a vite che quella ad olivo. Nel 2007 gli ettari ad oliveto sono stati (2.620 a vite da vino). 12,0% 8,0% 4,0% 0,0% -4,0% Graf. 6 Variaz. % a base fissa (2001) delle superfici totale, ad uva da vino ed ad uliveto di Livorno. -8,0% superficie ad uva da vino superficie ad oliveto superficie coltivata Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Contrariamente a quanto avviene su tutto il territorio regionale, dove gli ettari a oliveto diminuiscono dai del 2001 ai del 2007, la pressione della coltura a olivo sulla disponibilità provinciale è dunque aumentata. 18

19 Graf. 7 Incidenza del terreno adibito ad oliveto nel 2007 sulla superficie totale. 4,8% 4,6% 4,4% 4,2% 4,0% 3,8% 3,6% 3,4% 3,2% 3,0% LIVORNO TOSCANA Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Il ritardo della pressione della superficie ad oliveto livornese rispetto a quella media toscana è, verosimilmente, dovuto in parte alle già citate peculiarità del territorio livornese (poco dotato di entroterra), in parte a scelte allocative del terreno agricolo. Anche rispetto al totale destinato a coltura, permane un ritardo nel confronto con la media toscana, notevolmente ridottosi negli ultimi anni. 15,0% 14,0% 13,0% 12,0% 11,0% 10,0% Graf. 8 Incidenza del terreno adibito ad oliveto sul totale destinato a agricoltura LIVORNO TOSCANA Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Ne consegue che l importanza della superficie livornese ad oliveto su quella toscana è in crescita tendenziale. Graf. 9 Incidenza della superficie livornese ad oliveto su quella toscana. 4,6% 4,4% 4,2% 4,0% 3,8% 3,6% 3,4% 3,2% 3,0%

20 Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Dall analisi dei dati ARTEA (Agenzia Regionale Toscana Erogazioni in Agricoltura), emerge come l utilizzo di superficie vitata si concentri particolarmente nella Val di Cecina, dove la concentrazione è pari ad oltre il 50% del totale. Negli altri SEL della provincia si nota una discreta presenza in Val di Cornia e, più marginalmente, nell Arcipelago e nel SEL livornese. Tab. 14 Ettari di superficie impiantata a vite. COMUNI E SEL CAMPO NELL'ELBA 25,0 15,4 22,7 CAPOLIVERI 28,5 49,6 56,5 CAPRAIA 2,4 2,4 2,4 MARCIANA 4,8 3,5 4,8 MARCIANA MARINA 0,8 0,8 3,6 PORTO AZZURRO 28,5 30,5 33,5 PORTOFERRAIO 73,6 77,4 76,9 RIO MARINA 5,1 4,7 7,4 RIO NELL'ELBA 2,0 1,8 2,4 ARCIPELAGO 170,8 186,0 210,2 CASTAGNETO 1113,4 1161,0 1192,0 BIBBONA 193,9 188,4 221,8 CECINA 93,8 91,6 113,0 ROSIGNANO 90,9 64,6 88,7 VAL DI CECINA 1492,0 1505,5 1615,6 COLLESALVETTI 166,8 143,7 163,2 LIVORNO 10,1 7,1 10,9 AREA LIVORNESE 177,0 150,8 174,1 CAMPIGLIA 136,1 149,1 152,5 PIOMBINO 155,9 141,3 159,8 SAN VINCENZO 43,0 41,2 42,1 SASSETTA 5,1 6,7 6,8 SUVERETO 261,6 311,9 355,4 VAL DI CORNIA 601,6 650,2 716,6 TOTALE 2441,4 2492,5 2716,4 Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. Il dato complessivo è comunque in evidente crescita in tutti i SEL, eccezion fatta per quello cittadino (rispetto al 2006). Il comune con la più alta presenza di coltura a vite in rapporto al territorio è quello di Castagneto Carducci, seguono, molto distanziati, Suvereto, Bibbona, Cecina e Porto Azzurro. Gli altri comuni presentano indici al di sotto della media provinciale. 20

21 Graf. 10 Incidenza superficie impiantata nel 2007 sulla superficie comunale. CASTAGNETO SUVERETO BIBBONA CECINA PORTO AZZURRO TOTALE CAMPIGLIA PORTOFERRAIO COLLESALVETTI CAPOLIVERI SAN VINCENZO PIOMBINO ROSIGNANO MARCIANA MARINA CAMPO NELL'ELBA RIO MARINA SASSETTA RIO NELL'ELBA CAPRAIA MARCIANA LIVORNO 3,8% 3,4% 2,7% 2,5% 2,2% 1,8% 1,6% 1,5% 1,5% 1,3% 1,2% 0,7% 0,6% 0,4% 0,4% 0,3% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 8,4% Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. Al 31/08/08 il totale ettari iscritti agli albi delle DOC livornesi ammonta a 1.683,9; la superficie iscritta agli elenchi (IGT) è invece 1.942,5 Ha. I due totali non devono essere sommati in quanto una stessa superficie può essere iscritta sia agli albi che agli elenchi ed è usanza diffusa lasciarsi aperta questa possibilità di scelta produttiva. Tab.15 Superficie livornese iscritta agli albi e superficie iscritta agli elenchi al 31/08/2008. TIPO Ha Ettari della provincia di Livorno iscritti agli ALBI BOLGHERI 986,4 VAL DI CORNIA 406,2 ELBA 138,0 TERRATICO 153,3 TOTALE DOC 1683,9 Ettari della provincia di Livorno iscritti agli ELENCHI IGT 1942,5 Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. 21

22 La DOC Bolgheri è senza dubbio la più estesa con quasi ettari iscritti, spazi importanti anche per l albo Val di Cornia mentre è in fase di consolidamento la superficie iscritta a Terratico. La maturità raggiunta dalla DOC Bolgheri (al confronto con le altre DOC) emerge anche dall osservazione del peso della superficie iscritta a DOC sul totale superficie vitata nei comuni interessati dalle DOC stesse. Al 31/08/2008 l 82,8% delle superfici vitate del comune di Castagneto sono iscritte a DOC, nei comuni dell Arcipelago il 65,6% delle superfici è iscritto a DOC Elba, il 56,7% per i comuni della Val di Cornia e l omonimo albo. Infine appena il 26,1% della superficie vitata nei comuni interessati dalla nuova DOC Terratico è a questa iscritta. Ogni anno i viticoltori presentano la denuncia delle uve DOC alle Camere di Commercio. Gli stessi sono tenuti a indicare la superficie dalla quale hanno ottenuto la produzione denunciata. Dal confronto tra la superficie così ottenuta (dati della vendemmia 2007) e la superficie che risulta iscritta agli albi (al 31/08/2008) si ha una buona stima di quanto della superficie destinata a DOC è effettivamente utilizzata, rivendicata, come tale. Tab.15 bis Superficie di riferimento per la denuncia delle uve e confronto con la superficie iscritta. ALBO INCIDENZA SUL SUPERFICIE TOTALE RIFERIM. HA SUPERFICIE (DENUNCIA 2007) ISCRITTA BOLGHERI 823,42 83,5% VAL DI CORNIA 262,72 64,7% ELBA 121,47 88,0% TERRATICO 34,86 22,7% TOTALE 1242,47 73,8% Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati CCIAA ed ARTEA. Il grado di rivendicazione più alto riguarda la DOC Elba, un poco più bassa la frequenza per la DOC Bolgheri, l 83,5% del totale superficie iscritta sembra aver contribuito realmente alla produzione. L incidenza più bassa è quella calcolata per il Terratico, 22,7%, il cui utilizzo è però in fase di start-up. 22

23 2.2 LE RESE Tab. 16 La produzione di uva da vino e di olive a Livorno. ANNO produzione uva da vino (q.li) produzione olive (q.li) Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana Maggiori spazi a disposizione hanno influito positivamente sul volume di uva da vino prodotta, non altrettanto sulla produzione di olive. La coltura olivicola risente evidentemente in modo maggiore di fattori aleatori quali quelli meteorologici. Ciò traspare anche dal confronto della resa unitaria livornese con quella toscana: l andamento è speculare, in quanto gli andamenti sono gli stessi. Livorno, al di là delle variazioni dovute alle annate, dispone di una produttività superiore alla media regionale (effetto probabilmente di un differente approccio nello sfruttamento degli spazi), mentre le rese delle viti da vino livornesi hanno valori prossimi a quelle toscane. La resa livornese è, peraltro, in lenta ma costante crescita (escludendo dal trend il 2003 che si caratterizza per risultati pessimi nella produzione vinicola). Graf. 11 Rese unitarie (Q.li/Ha) degli oliveti. 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0, LIVORNO TOSCANA 23

24 Graf. 12 Rese unitarie (Q.li/Ha) della vite da vino. 85,00 80,00 75,00 70,00 65,00 60,00 55,00 50, LIVORNO TOSCANA Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. Dalla banca dati ARTEA è possibile estrarre un informazione differente da quella campionaria dell Osservatorio regionale, ossia quella dei quintali di uva denunciati da aziende con unità tecnologica elementare nella nostra provincia. Tab. 17 Uva raccolta (quintali) e denunciata a Livorno. TIPO ELBA 7.598, ,4 BOLGHERI , ,4 VAL DI CORNIA , ,0 TERRATICO 2.403, ,5 I.G.T , ,8 DA TAVOLA , ,8 TOTALE , ,9 Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA. Il quantitativo maggiore di uva è denunciato a Bolgheri, mentre è in forte diminuzione congiunturale la raccolta delle uve destinate a vino da tavola. Una parte larghissima del raccolto, poco inferiore a quella Bolgheri, è destinata ad indicazione geografica tipica. Da segnalare, infine, la minima contrazione delle uve denunciate a Terratico nel confronto 20064/2007. Data l importanza del peso delle uve D.O.C. Bolgheri sul totale denunciato, si intuisce che le uve denunciate da aziende con UTE a Castagneto rappresentano una quota consistente del totale (oltre il 50%). Tra gli altri comuni una forte concentrazione si ha a Suvereto, a Collesalvetti, a Cecina e Bibbona. 4 Primo anno di denuncia per questa D.O.C.. 24

25 Graf. 13 Composizione del totale uve denunciate nel 2006 per comune. CASTAGNETO SUVERETO COLLESALVETTI CECINA BIBBONA PIOMBINO CAMPIGLIA M. PORTOFERRAIO ROSIGNANO M. PORTO AZZURRO SAN VINCENZO CAPOLIVERI CAMPO NELL'ELBA LIVORNO RIO MARINA MARCIANA MARINA MARCIANA SASSETTA RIO NELL'ELBA CAPRAIA 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% 55% Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA Anche nella successiva fase della trasformazione del raccolto in prodotto, le rese livornesi sono analoghe, nel vino, a quelle medie toscane ed invece al di sotto della media toscana per l olio. A Livorno, la resa durante il processo di estrazione dell olio è stata nel 2007 pari a 10,8 quintali di olio ogni cento quintali di olive, mentre in Toscana è stata del 14,78%. Ciò è dovuto al costante abbassarsi nel tempo del valore livornese. Nel 2007 l olio prodotto nella nostra provincia non raggiungeva gli 8 mila quintali ed anche nel superava gli 11 mila laddove nel andava oltre i 16 mila. Il vino prodotto, invece, dopo un triennio, , in cui si è assestato abbondantemente oltre i 130 mila ettolitri, nel 2007 ha conosciuto una congiuntura negativa (122,7 mila Hl) dovuta proprio al processo di vinificazione. Infatti si è abbassata la resa per quintale di uva a seguito di evidenti scelte qualitative che inevitabilmente influiscono sulla quantità. 25

26 Tab. 18 Resa della lavorazione delle uve e delle olive. ANNO Resa Vino Hl/Q.li Resa Olio Q.li/Q.li*100 LIVORNO TOSCANA LIVORNO TOSCANA ,68 0,70 16,14 14, ,68 0,71 15,54 15, ,68 0,69 16,69 16, ,75 0,69 14,52 13, ,75 0,71 11,81 13, ,71 0,73 10,28 13, ,66 0,71 10,80 14,78 Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana Il triennio 2004/2006 si è distinto anche per il forte cambiamento dell orientamento produttivo: la produzione di vino D.O.C. ed I.G.T. è più che raddoppiata a scapito di quella di vino da tavola, e, dunque, si è puntato in modo forte sulla certificazione di origine. Tab. 19 Produzione livornese di vino (Hl) ANNO D.O.C I.G.T Da tavola Totale Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana Nonostante ciò, sulla composizione del vino prodotto per tipo si osserva ancora un certo ritardo rispetto alla Toscana sia nel peso della D.O.C. che in quello dell I.G.T.. Graf. 14 Incidenza della produzione DOC sul totale vino. 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% LIVORNO TOSCANA 26

27 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Graf. 15 Incidenza della produzione IGT sul totale vino LIVORNO TOSCANA Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. In questi ultimi anni la composizione qualitativa del vino livornese ha avuto una notevole evoluzione diminuendo notevolmente il distacco dalle frequenze medie toscane sia nei D.O.C. che negli I.G.T.. 5,0% 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% Graf. 16 Incidenza della produzione livornese su quella toscana per tipo di vino Totale DOC IGT Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati Regione Toscana. 2.3 LE GIACENZE Nella dichiarazione di giacenza sono indicati volumi dei vini e/o mosti detenuti dal dichiarante negli stabilimenti e nei depositi situati nel territorio di un Comune. Se in un Comune si possiedono più stabilimenti o depositi, deve essere compilata un unica dichiarazione di giacenza. La dichiarazione va riferita ai prodotti detenuti alla mezzanotte del 31 luglio. Sono esonerati dall obbligo dichiarativo i consumatori privati ed i rivenditori al minuto entro determinati limiti dimensionali di vendita. I volumi di giacenza rappresentano perciò un mezzo valutativo successivo alla produzione di vino. In una prima fase si analizzerà quanto vino delle produzioni 2004, 2005 e 2006 si è aggiunto al totale vino giacente, al fine di monitorare i flussi in entrata magazzino/cantina. Successivamente, lo studio riguarderà la quantità dichiarata in giacenza al 31 luglio del 2005, del 2006 e del 2007 (tutto 27

28 il vino, quindi, mai uscito dallo stato di giacenza). Il totale ettolitri sarà poi scomposto per anno di entrata in giacenza, per valutare quanto vino proveniente dalle giacenze sia annualmente assorbito dal mercato. Tab. 20 Giacenze della D.O.C. Bolgheri (in ettolitri) per anno. TIPOLOGIA BIANCO ROSSO E ROSATO ROSSO SUPERIORE SASSICAIA VERMENTINO TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA Tab. 21 Giacenze della D.O.C. Elba (in ettolitri) per anno. TIPOLOGIA ALEATICO ANSONICA ANSONICA PASSITO BIANCO MOSCATO ROSSO, ROSATO VIN SANTO OCCHIO DI PERNICE / 6 3 TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA Tab. 22 Giacenze della D.O.C. Val di Cornia (in ettolitri) per anno. TIPOLOGIA ALEATICO PASSITO ANSONICA PASSITO BIANCO CABERNET SAUVIGNON CILIEGIOLO MERLOT ROSSO SANGIOVESE SUVERETO SUVERETO CABERNET SAUVIGNON SUVERETO MERLOT SUVERETO SANGIOVESE VERMENTINO TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 28

29 Tab. 23 Giacenze della D.O.C. Terratico (in ettolitri). TIPOLOGIA 2006 BIANCO 273 ROSATO 33 ROSSO 670 ROSSO SUPERIORE 45 SANGIOVESE 202 TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA Le giacenze dichiarate nel 2007, relative dunque alla produzione di vino D.O.C. livornese del 2006, sono particolarmente alte rispetto a quelle dei due anni precedenti. La causa non è la presenza della nuova D.O.C. del Terratico (vista la contenuta quantità di vino in giacenza), ma è da imputarsi alle giacenze di Bolgheri e Val di Cornia, al di sopra della media rispetto agli anni passati. In contrazione congiunturale sono invece gli ettolitri giacenti di vino Elba D.O.C.. Nella D.O.C. Bolgheri sono aumentate le giacenze di rosso e rosso superiore, risultano stabili quelle di Sassicaia e in diminuzione quelle, marginali, di bianco e vermentino. Nella D.O.C. Val di Cornia sono in crescita, rispetto al 2004 ed al 2005, le giacenze dalla sottozona Suvereto. Dal momento che, secondo i dati della Regione Toscana, la produzione di vino D.O.C. a Livorno è rimasta sostanzialmente stabile, l incremento registrato delle nuove giacenze dichiarate (dai del 2005 ai ettolitri del 2006) può essere letto come l inizio di una difficoltà a posizionarsi sul mercato. Non vi è però piena equivalenza tra giacenza ed invenduto, categoria, quest ultima, che comprende oltre il vino (ed alcuni tipi di mosto) non venduto, anche quello non messo volontariamente sul mercato. La quantità di vino prodotto nell anno e messo in giacenza può dunque aumentare, rispetto agli anni precedenti, sia per un aumento della produzione (cosa che sembra non essere avvenuta), sia per difficoltà di mercato, ma anche, per esempio, per consentire l invecchiamento di certe quantità di vino. E quindi necessario incrociare questa informazione con la serie storica del totale in giacenza (senza tenere in considerazione l anno di produzione) per valutare, oltre alla quantità di vino che assume lo status di giacente, quanto vino annualmente esce da tale status. Tab. 24 Quantità di vino in giacenza (ettolitri). D.O.C BOLGHERI ELBA VAL DI CORNIA TERRATICO / / TOTALE D.O.C. LIVORNESI Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 29

30 Le quantità di vino in giacenza aumentano, effettivamente, per effetto dell andamento crescente delle giacenze delle D.O.C. Bolgheri e Val di Cornia, con oltre 67 mila ettolitri dichiarati al 31 luglio

31 Tab. 25 Analisi delle dichiarazioni di giacenza (in Hl) Bolgheri per anno di entrata in giacenza. ANNO quanto del dichiarato nel 2006 risulta venduto dalla dichiarazione 2007 quanto del dichiarato nel 2005 risulta venduto dalla dichiarazione / / / / / / TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA Tab. 26 Analisi delle dichiarazioni di giacenza (in Hl) "Elba" per anno di entrata in giacenza. quanto del dichiarato quanto del dichiarato nel 2006 risulta venduto nel 2005 risulta venduto ANNO dalla dichiarazione 2007 dalla dichiarazione / / / / / / TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 31

32 Tab. 27 Analisi delle dichiarazioni di giacenza (in Hl) "Val di Cornia" per anno di entrata in giacenza. quanto del dichiarato nel 2006 risulta venduto dalla dichiarazione 2007 quanto del dichiarato nel 2005 risulta venduto dalla dichiarazione 2006 ANNO / / / / / / TOTALE Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA Studiando però il dato per anno di entrata in giacenza, si osserva come i volumi crescano per effetto delle giacenze nuove (quelle del 2006 per la denuncia 2007, quelle del 2005 per la denuncia 2006 e quelle del 2004 per la denuncia 2005). La diminuzione del vino vecchio (già presente nella denuncia dell anno precedente) è invece in crescita congiunturale (non è possibile retrocedere oltre il 2005). Tra la dichiarazione 2005 e quella 2006 il Bolgheri giacente venduto è stato pari a hl, tra quella 2006 e quella 2007; il valore è in aumento anche per la D.O.C. Elba, mentre è sostanzialmente stabile per quella Val di Cornia. Sembra che l aumento delle giacenze possa attribuirsi a scelte produttive, scongiurando così l ipotesi di una minore capacità di capienza del mercato. Per un maggior dettaglio, si forniscono le schede delle giacenze per anno di entrata in giacenza e per sottozona, come da ultima dichiarazione disponibile (2007). 32

33 Tab. 28 Quantità (Hl) di Bolgheri per anno di entrata in giacenza e sottozona. Sotto zona Anno Q.tà BIANCO > ROSATO > ROSSO > ROSSO SUPERIORE > SASSICAIA

34 > VERMENTINO > 229 Totale generale Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 34

35 Tab. 29 Quantità (Hl) di Elba per anno di entrata in giacenza e sottozona. Sotto zona Anno Q.tà ALEATICO > ANSONICA > ANSONICA PASSITO > BIANCO > MOSCATO > ROSATO > ROSSO > ROSSO RISERVA > 71 VIN SANTO OCCHIO DI PERNICE > 3 Totale generale Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 35

36 Tab. 30 Quantità (Hl) di Val di Cornia per anno di entrata in giacenza e sottozona. Sotto zona Anno Q.tà ALEATICO PASSITO > ANSONICA PASSITO > BIANCO > CABERNET SAUVIGNON > CILIEGIOLO > MERLOT > ROSATO > ROSSO >

37 37

38 Tab. 31 Quantità (Hl) di Val di Cornia per anno di entrata in giacenza e sottozona SANGIOVESE > SUVERETO > SUVERETO CABERNET SAUVIGNON > SUVERETO MERLOT > SUVERETO SANGIOVESE > VERMENTINO > 310 Totale generale Elaborazione Centro Studi e Ricerche su dati ARTEA 38

39 3. IL MERCATO 3.1 IL MERCATO INTERNO Il consumo italiano di vino (compreso lo spumante) si è contratto nell ultimo quinquennio. La contrazione del vino da tavola presenta un tasso di variazione medio annuo pari a -2,7% (-12,8% tra il 2000 ed il 2004), mentre i litri di vino v.q.p.r.d., sono diminuiti con variazioni inferiori (-1,1% medio annuo e -5,5% in tutto il periodo). Tab. 32 Acquisti domestici di vino in Italia (in migliaia di litri). TIPO tvma5 Vino+Spumante ,40% Vino ,30% VinoD.O.C.+D.O.C.G ,10% D.O.C.+D.O.C.G. bianco ,60% D.O.C.+D.O.C.G. rosso ,30% D.O.C.+D.O.C.G. rosato ,00% Vino da tavola ,70% Tavola bianco ,10% Tavola rosso ,00% Tavola rosato ,90% Spumante ,40% Champagne ,70% Met.Classico ,00% Dolci ,30% Altri ,40% Fonte: Ismea-AcNielsen Tab. 33 Acquisti domestici di vino in Italia (in migliaia di euro). TIPO tvma Vino+Spumante ,00% Vino ,40% VinoD.O.C.+D.O.C.G ,10% D.O.C.+D.O.C.G. bianco ,00% D.O.C.+D.O.C.G. rosso ,00% D.O.C.+D.O.C.G. rosato ,70% Vino da tavola ,30% Tavola bianco ,00% Tavola rosso ,60% Tavola rosato ,50% 5 Il tasso di variazione medio annuo è dato dalla seguente formula: {[(qn/q1)1/n]-1} x 100, dove qn è il volume di acquisti domestici nell ultimo anno del periodo (in questo caso 2004), q1 è il volume di acquisti domestici nel primo anno del periodo (2000), n è il numero degli anni considerati nel periodo in analisi (in questo caso 5). Elevare a 1/n equivale ad estrarre la radice ennesima del rapporto della formula di cui sopra. 39

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