Diversi da chi? Riflessioni psicologiche e sociali sulle omosessualità e le identità di genere. Bologna, 23 Giugno 2012

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1 Diversi da chi? Riflessioni psicologiche e sociali sulle omosessualità e le identità di genere Bologna, 23 Giugno 2012 Orientamento Sessuale e Identità di genere in una prospettiva evolutiva. L esperienza del servizio 6 come sei ROBERTO BAIOCCO, Phd Responsabile del Servizio 6 come sei Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione

2 Concetti CHIAVE Omofobia, Omonegatività, Stigma Sessuale Minority Stress Model Minority Stress, coming out e benessere Coming out come compito di sviluppo in adolescenza: aspetti individuali e familiari Coming Out: dati di ricerca Esperienze cliniche: il Servizio 6 come sei Diversi da chi? Pagina 2

3 IL SERVIZIO DI CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Diversi da chi? Pagina 3

4 Facoltà di Medicina e Psicologia Diversi da chi? Pagina 4

5 Servizio 6 come sei Diversi da chi? 21/06/12 Pagina 5

6 Servizio 6 come sei Progetto IKEA Diversi da chi? 21/06/12 Pagina 6

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8 Titolo Presentazione 21/06/12

9 Il SERVIZIO 6 come sei ATTIVITA Il Centro 6 come sei, offre uno spazio di consulenza e supporto psicologico rivolto ad adolescenti, giovani adulti, coppie e famiglie in riferimento a problematiche inerenti l orientamento sessuale e/o l identità di genere. INTERVENTI INDIVIDUALI Il Servizio 6 come sei è rivolto in particolare ad adolescenti e giovani adulti, per aiutare ad affrontare temi quali l identità, lo svelamento, la costruzione di una vita sentimentale e relazionale soddisfacente in un contesto protetto e non giudicante.

10 SELF-DISCLOSURE in adolescenza come compito di sviluppo specifico legato all appartenere ad un gruppo minoritario

11 SELF-DISCLOSURE come fattore di stress legato all appartenere ad un gruppo minoritario L identità eterosessuale è data per scontato e normalmente nessuno ha il bisogno di riaffermare, se non quando viene messa in discussione, la propria identità. Giovani gay e lesbiche, invece, devono dire invece a se stessi e agli altri di essere gay, lesbiche e bisessuali. Devono trovare una collocazione nello spazio sociale, integrare bisogni, esperienze e idee in una definizione di sé (Barbagli e Colombo, 2001). Se la SF diventa un vero e proprio compito di sviluppo specifico per gli adolescenti omosessuali.

12 Compiti di Sviluppo in Adolescenza I modelli interazionisti e sistemici descrivono un giovane che agisce attivamente nella costruzione di sé e del proprio rapporto con il mondo per soddisfare i compiti di sviluppo che deve affrontare in ogni fase della vita. I compiti di sviluppo: alcuni sono pressoché simili in ogni cultura; possono cambiare in relazione alle trasformazioni sociali; altri sono peculiari di un determinato contesto; altri ancora derivano dall appartenenza a specifici gruppi minoritari. Pagina 12

13 Compiti di Sviluppo in Adolescenza Tre sono i compiti di sviluppo principali in adolescenza: ampliamento degli interessi con acquisizione del pensiero ipotetico-deduttivo; gestione della pubertà e della maturazione sessuale; acquisizione di una nuova identità con la riorganizzazione del sé. Un adolescente, gay, lesbica e bisessuale ha un compito di sviluppo ulteriore da dover affrontare legato alla sua identità e allo svelamento del suo orientamento sessuale a se stesso e agli altri?? Pagina 13

14 Compiti di Sviluppo in Adolescenza Il momento della self-disclosure o svelamento, o coming out, rappresenta per molti giovani gay e lesbiche un crocevia esistenziale (Pietrantoni, 1999) che sancisce un prima e un dopo per diventare, in seguito, un processo decisionale che viene attivato tutte le volte che la situazione interpersonale lo richiede (Chiari, 2006). Anche molti genitori ricordano il momento in cui hanno parlato con il proprio figlio del suo orientamento sessuale come un momento fondamentale una frattura, una rinascita come genitori Pagina 14

15 Coming out come compito di sviluppo Gli assunti teorici su cui si basa questa presentazione sono, in un ottica evolutivistica e sistemica, che il COMING OUT: E un COMPITO DI SVILUPPO aggiuntivo per l adolescente GLB. E un PROCESSO SISTEMICO che coinvolge sempre la famiglia: una IMPRESA EVOLUTIVA CONGIUNTA Ha degli esiti incerti, non definibili a priori, ma mediati da risorse preesistenti o meno all interno della famiglia. E un processo che porta con se generalmente numerosi benefici per il giovane GLB e per la famiglia. NON dare per scontato gli effetti positivi della disclosure, dal momento che la possibilità di essere marginalizzati, tanto più se in un contesto stigmatizzante, è piuttosto realistica. Diversi da chi? Pagina 15

16 Coming out 1) E una componente integrale della vita sociale Anche conversazioni con persone che si conoscono poco implicano elementi di auto-svelamento sono sposato oppure ho dei bambini ecc. Livelli adeguati di self-disclosure predico un buon adattamento sociale e una rete amicale soddisfacente 2) E progressiva e in relazione al livello d intimità... Promuove la conoscenza di sé Permette di differenziarsi Permette di comunicare aspetti socialmente non desiderabili o legati alla propria vulnerabilità È associata a emozioni e sentimenti importanti Pagina 16

17 Coming out... 3) E una PROCESSO RECIPROCO La mancanza di reciprocità nella relazione impedisce il consolidamento di una relazione duratura e significativa e normalmente predice la dissoluzione dell amicizia e del rapporto 4) Ha un COSTO EMOTIVO e COGNITIVO rilevante controllare la qualità/quantità delle informazioni che si possono dare in una conversazione > per le minoranze stigmatizzate > per quelle la cui natura può essere nascosta. Pagina 17

18 Coming out... Comunicare aspetti personali di sé per un ragazzo gay e lesbica implica un > livello d intimità. Il rapporto è ASIMMETRICO Il proprio orientamento sessuale può diventare per le persone eterosessuali fondante la altrui IDENTITA L identità omosessuale spesso viene descritta in termini di comportamento sessuale e si possono attivare pregiudizi e stereotipi sul comportamento e la vita della persona Diversi da chi? Pagina 18

19 Coming out come compito di sviluppo La letteratura sulle minoranze sessuali si è ampiamente focalizzata sugli esisti di sviluppo negativi e sui problemi in ambito sociale e relazionale (Bonet et al. 2007; Riggle et al. 2008; Savin-Williams 2001). Poco studiata è invece la letteratura, le prospettive teoriche, gli strumenti di misura, e i dati empirici che invece si sono occupati di indagare le esperienze psicologiche positive come l esperienza del Coming Out Growth o la Stress-related Growth (Seligman 2002). Diversi da chi? Pagina 19

20 Coming out Growth Il modello del Coming Out Growth (COG; Vaughan e Waehler, 2010) è il modello teorico maggiormente utilizzato in letteratura per comprendere il processo del coming out. Lo svelamento del proprio orientamento sessuale potrebbe portare a benefici in 5 ambiti principali: onestà/autenticità identità personale/sociale salute mentale/resilienza si incrina la separazione netta tra identità privata e identità pubblica sociale/relazionale supporto sociale percepito sostegno/generatività come si concepiscono le altre persone LGB e quanto ci si impegna per combattere i pregiudizi a livello individuale, sociale e politico. Diversi da chi? Pagina 20

21 Modelli teorici di spiegazione del Coming out Il modello stadiale più famoso di spiegazione del processo di coming out, in una prospettiva centrata sulla persona, è quello elaborato da Cass (1979): Diversi da chi? 22/06/12 Pagina 21

22 Modello stadiale di CASS: I. PRE-COMING OUT/ CONFUSIONE DELL IDENTITA Scarsa consapevolezza dei propri sentimenti, emozioni Vaga consapevolezza delle differenze con ragazz* non-gay Incapacità a cogliere il motivo di queste differenze Gli altri si sono accorti prima di me gli altri hanno le parole per dire che sono gay/lesbica II. COMING OUT/ CONFRONTO dell IDENTITA Maggiore consapevolezza dei propri sentimenti, emozioni Si colgono i significati delle differenze con ragazz* non-gay Inizia il coming out con se stessi Si inizia a parlare agli altri, ad esempio con i propri amici. Conflitto tra l appartenenza/identità eterosessuale e l identità GLB che sta emergendo. Pagina 22

23 Modello stadiale di CASS: III. ESPLORAZIONE/ TOLLERANZA dell IDENTITA IV. ACCETTAZIONE dell IDENTITA Maggiore capacità di stabilire relazioni Si impara a gestire relazioni con persone dello stesso sesso Maggiore conforto con la comunità LGBT Si comprende quando passare per eterosessuale e quando no. Si sviluppa la famiglia per scelta, si scelgono e persone con valori simili ai propri. V. ORGOGLIO della propria IDENTITA Sperimentazione sociale e sessuale seconda adolescenza Si cercano contesti supportivi/comunità Affermazioni del tipo: Io sono probabilmente gay Si imparano nuove parole per descrivere la propria identità Si gestisce meglio a CHI, QUANDO e COME fare coming out. Si attribuisce valore alla propria identità LGB Si conosce la cultura LGB Si comprendono le insidie connesse all essere In e OUT dalla comunità LGB Pagina 23

24 Il SERVIZIO 6 come sei INTERVENTI FAMILIARI E A SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA Genitori di giovani GLBT Tra le sfide alla genitorialità più difficili c è quella relativa alla scoperta e alla accettazione dell omosessualità, o di identità di genere non conforme alle aspettative socioculturali, del proprio figlio. Il Centro offre interventi brevi con i genitori a sostegno della genitorialità e delle competenze parentali.

25 Modelli Familiari di Adattamento al coming out Morales (1990) e La Sala (2010) propongono il seguente modello: STADIO I. CONSAPEVOLEZZA SUBLIMINALE STADIO V. INTEGRAZIONE STADIO II. PRE-COMIN OUT STADIO IV. ADATTAMENTO FAMILIARE STADIO III. IMPATTO / SCOPERTA Pagina 25

26 Modelli Familiari di Adattamento al coming out Morales (1990) e La Sala (2010) propongono il seguente modello: STADIO I. CONSAPEVOLEZZA SUBLIMINALE Il ragazzo sente di essere diverso: vergogna, isolamento, vittimizzazione da parte dei pari Gli altri ragazzi lo sapevano prima di me Il ragazzo cambia argomento quando si parla di specifici argomenti I genitori sono confusi sul loro ragazz* La famiglia può sospettare un orientamento non-eterosessuale a causa di comportamenti specifici, amici dello stesso sesso, nessun fidanzamento; Modo di vestire, atteggiamenti, uso del linguaggio, ecc. Pagina 26

27 Modelli Familiari di Adattamento al coming out STADIO II. PRE - Coming OUT Aumenta lo stress e la tensione Timidezza, isolamento, depressione oppure comportamenti esternalizzanti, a volte uso/abuso di sostanze. Il ragazzo decide se fare oppure no coming out IMPLICAZIONI CLINICHE: sostenere e prendersi carico della domanda più o meno esplicita del ragazzo: fare coming out oppure no? I genitori in questa fase possono essere preoccupati per il figli* IMPLICAZIONI CLINICHE: la famiglia potrebbe venire in terapia, o richiedere una terapia individuale del ragazzo perché preoccupata della sua salute, perché non capisce cosa sta accadendo... Pagina 27

28 Modelli Familiari di Adattamento al coming out STADIO III. IMPATTO (Morales, 1990) oppure SCOPERTA (LaSala, 2000) Il ragazzo fa coming out E lui a farlo Sono i genitori a chiedere al figlio Nel ragazzo, l elaborazione della reazione genitoriale Sollievo Se puoi dirlo a tua madre puoi dirlo a chiunque Imbarazzo oppure colpa IMPLICAZIONI CLINICHE: I sintomi possono scomparire nel ragazzo oppure al contrario emergere in forma acuta.. Terapia e/o supporto psicologico del ragazzo SENTIMENTI GENITORIALI: colpa, preoccupazione, rabbia, sollievo, oppure possono minimizzare l impatto di questa scoperta nella vita familiare. RELAZIONI: Distanza e conflitto, divergenza di opinioni su molte questioni, conflitto di coppia, coalizioni e conflitti nel sotto-sistema dei fratelli/sorelle. Terapia e/o supporto psicologico di coppia o familiare Pagina 28

29 Modelli Familiari di Adattamento al coming out STADIO III. IMPATTO (Morales, 1990) oppure SCOPERTA (LaSala, 2000) IL LAVORO CON LE FAMIGLIE In questa fase nel Servizio 6 come sei forniamo ai genitori alcune pagine che contengono articoli oppure libri che parlano dell orientamento sessuale o dell identità di genere. Si consigliamo inoltre alcuni film e invitiamo la coppia a guardarli insieme e a discuterne insieme dopo la visione. Dopo un primo momento di sorpresa oppure disagio la quasi totalità delle famiglie, anche se con tempi diversi, assolve il compito e porta in terapia le impressioni, paure o semplici curiosità. Spesso questi stimoli culturali generano molte domande... Pagina 29

30 Modelli Familiari di Adattamento al coming out STADIO IV. ADATTAMENTO FAMILIARE Il ragazzo è felice e fiducioso verso il futuro. I genitori pensano di avere un figlio che gli piace un buon figlio Cercano di adattarsi ad un membro familiare non-eterosessuale. Migliorano le relazioni reciproche tra ragazzo e genitori. Si chiarisce meglio cosa fa parte della sfera personale e cosa è invece familiare.. IMPLICAZIONI CLINICHE: Sottolineare l aspetto evolutivo nel reciproco adattamento (con passi in avanti e indietro). Lo psicologo può rendere espliciti i seguenti concetti: Cosa vogliono i ragazzi che i genitori accettino, siano supportivi ed orgogliosi del loro percorso. Cosa vogliono i genitori che il ragazzo sia felice, abbia un buon contesto sociale, che mostri un comportamento non a rischio Pagina 30

31 Modelli Familiari di Adattamento al coming out STADIO V. INTEGRAZIONE Il ragazzo rinuncia ad una serie di fantasie su stesso e sul proprio orientamento sessuale. La famiglia abbandona fantasie legate ad una identità eterosessuale del figli* per far posto ad una identità GLB La famiglia esamina i propri atteggiamenti circa l omosessualità e li modifica alla luce delle nuove conoscenze (anche personali e intime) delle persone gay e lesbiche. La famiglia tende a de-enfatizzare ciò che rende diverso il figli* e enfatizza ciò che conosce del proprio figlio, ciò che ama e che non è cambiato. IMPLICAZIONI CLINICHE: Il terapeuta (Morales, 1990) può consigliare libri, film, ecc. Il confronto con altri genitori può essere molto importante. Pagina 31

32 Modelli Familiari di Adattamento al coming out STADIO V. INTEGRAZIONE - ASPETTI COGNITIVI IMPLICAZIONI CLINICHE: L omosessualità non è una colpa genitoriale non è causata dai genitori L orientamento sessuale non è una scelta del ragazzo Il ragazzo sarà felice avrà possibilità di esserlo più o meno come gli altri Il ragazzo potrà, nel caso in cui lo volesse, avere una famiglia, accedere alla genitorialità, ecc. Le norme sociali sulla sessualità e sulle relazioni affettive delle persone LGB sono SBAGLIATE Pagina 32

33 Non dare per scontati gli aspetti positivi... Ciò nonostante, alcuni autori (Green, 2000; LaSala, 2000) avanzano la proposta di non dare per scontato gli aspetti positivi della disclosure, dal momento che la possibilità di essere marginalizzati, tanto più se in un contesto stigmatizzante, è piuttosto realistica. Nelle diverse situazioni sociali, i giovani LGB devono operare un accurata scelta tra il rivelarsi o il rimanere nascosti: se da un lato la dissimulazione richiede la messa in atto di una serie di tecniche di automonitoraggio che limitano l espressione del proprio sé, la disclosure comporta una lunga pianificazione, carica di ansie e incertezze. Pagina 33

34 Dietro la domanda di consulenza di un genitore... RISPETTO ALL OMOSESSUALITA Qual è la causa dell omosessualità? E una scelta? Ci sono delle cause genetiche? L orientamento sessuale è irreversibile? Ma se è gay è donna? Se lesbica è un maschio? (gender stress) Ma si può essere GL a 16 anni? Come posso conciliare le scelte di mio figlio con la mia religione? RISPETTO ALLA GENITORIALITA Cosa ho sbagliato e cosa potevo fare per evitarlo? Ma una madre ipercoinvolta e un padre assente sono la causa? VISSUTI Mi sento sbagliat*, divers* da tutti gli altri genitori Mi sento in colpa, sono preoccupato per il suo futuro Non lo accetterò mai

35 COMING OUT: DATI DI RICERCA Pagina 35

36 Coming Out, alcuni dati ETA 13 anni attrazione per persone dello stesso sesso 17 anni rapporto fisico/sessuale 18 anni lo ha detto a se stesso e 19 anni agli altri (Barbagli e Colombio, 2001; Baiocco et al., 2011) A CHI (adulti) 46-52% sorella/fratello 43-33% madre/padre 31% associazioni e colleghi PRIMA RIVELAZIONE amico etero (62% M vs 66% F) amico GLB (35%) genitore (13%); fratello/sorella (11%) Pagina 36

37 DATI ISTAT 12 Maggio 2012 Nel 2011 l Istat ha condotto, per la prima volta, una rilevazione statistica sulle Discriminazioni in base al genere, all orientamento sessuale e all appartenenza etnica, nella quale, tra l altro, sono state rilevate le opinioni e gli atteggiamenti dei cittadini nei confronti degli omosessuali e delle transessuali, nonché le difficoltà che questi ultimi incontrano nella famiglia e nella società. In particolare l indagine è stata condotta su un campione di famiglie distribuite in 660 comuni italiani. Per ciascuna famiglia campione è stato intervistato un solo componente, estratto casualmente tra i componenti di età compresa tra i 18 e i 74 anni. Pagina 37

38 Il coming out in FAMIGLIA DATI ISTAT del 12 Maggio 2012 GRANDE SOLITUDINE IN FAMIGLIA Madre Padre 40,9 21,2 24,0 30,3 23,9 27,4 21,1 11,2 Sì, ne è (o ne era) a conoscenza Non so se ne è (o ne era) a conoscenza,non ne abbiamo mai parlato Mia madre/mio padre non lo sa (o non lo sapeva) Altro Maggiore apertura dei fratelli: lo sanno nel 46,1% Pagina 38

39 Coming Out, chi reagisce meglio? Reagisce meglio la madre o il padre (Barbagli e Colombo, 2001)? Lesbiche: 35% Madri 40%padri Gay: 44% Madri 37%padri Le madri sono ovviamente più informate dei padri. La loro responsabilità e competenza nella sfera affettiva è esercita anche nella protezione nei confronti del marito. Se lo sa il padre allora lo sanno praticamente tutte le madri Se lo sa la madre lo sa il 30% dei padri Le madri sono più allarmate dal coming out delle figlie. conflittualità maggiore asse madre-figlia Pagina 39

40 Coming Out, chi reagisce meglio? Dati recenti su circa 300 giovani gay e lesbiche italiane (Baiocco, 2012) NON evidenziano differenze, all interno della coppia genitoriale, nelle reazioni al coming out. Se però analizziamo i dati in funzione del genere del ragazzo emergono le seguenti differenze: Le madri hanno una reazione peggiore con la figlia lesbica; I padri quando il figlio è gay La reazione è più negativa: Se i genitori attribuiscono importanza alla religione; Se i figli sono più giovani al momento del coming out. Poco significativa la relazione tra status socio-culturale e reazione genitoriale al coming out. Pagina 40

41 Coming Out, chi reagisce meglio? Quali variabili relazionali e familiari predicono il coming out? La nostra ricerca dimostra che l attaccamento, la fiducia nelle relazioni genitoriali e la comunicazione predicono la selfdisclosure del ragazzo. Tra le variabili familiari che hanno il peso più rilevante nel predire una reazione negativa paterna troviamo la variabile rigidità paterna ed eccessiva coesione/invischiamento materno. Il family size cioè il numero dei figli è un fattore protettivo. Pagina 41

42 Coming Out, chi reagisce meglio? COSA SUCCEDE NEL TEMPO? Abbiamo valutato il livello di attaccamento (retrospettivo) e quello attuale in giovani gay e lesbiche prima e dopo il coming out (distanza media = 3 anni). Il gruppo è costituito da giovani LGB che non hanno fatto ricorso a intervento terapeutici nè individuali, familiari o di coppia. Nei ragazzi gay: migliora la percezione del legame d attaccamento con la madre; nessuna differenza nel rapporto con il padre nel tempo. Nelle ragazze lesbiche: Nessun miglioramento percepito né con la madre né con il padre a distanza di tempo. Il dato conferma la maggiore problemticità dell asse materno con la figlia lesbica evidenziato anche dalla ricerca di Barbagli (Barbagli e Colombo, 2001). Pagina 42

43 ALCUNE CONSIDERAZIONI... Le famiglie possono aver bisogno di molto tempo per adattarsi all orientamento sessuale del figlio/della figlia. L asse mamma ragazza sembra essere particolarmente delicato. I padri hanno bisogno di essere maggiormente coinvolti nel processo di adattamento familiare incoraggiare la possibilità di un NUOVO coinvolgimento paterno. Oltre agli aspetti emotivi bisogna prendersi carico anche di quelli cognitivi nell elaborazione/conoscenza della nuova identità. Può esser molto utile predisporre degli incontri solo con la coppia genitoriale. E indispensabile coinvolgere, secondo tempi e modalità differenti, anche i fratelli e le sorelle dei ragazzi GL. Anche i genitori dovrebbero fare coming out con parenti e amici (almeno con alcuni). Diversi da chi? Pagina 43

44 Il SERVIZIO 6 come sei INTERVENTI FAMILIARI E A SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA Famiglie omogenitoriali Le famiglie omogenitoriali si confrontano con le stesse fasi del ciclo di vita delle famiglie eterosessuali, ma spesso devono affrontare stereotipi di matrice omofobica. Il centro offre alle famiglie omogenitoriali, ma anche alle coppie LGBT, interventi finalizzati al benessere di ciascun membro della famiglia.

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46 ROBERTO BAIOCCO, Phd Responsabile del Servizio 6 come sei Servizio di Consulenza Orientamento Sessuale e Identità di Genere roberto.baiocco@uniroma1.ir Servizio 6 come sei seicomesei@uniroma1.it

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