LA QUALITÀ DELLA VITA PER LE GIOVANI FAMIGLIE CON BAMBINI IN PRIMA INFANZIA (0-5 ANNI) NELLE ZONE DI NUOVO INSEDIAMENTO (NUOVI QUARTIERI RESIDENZIALI)

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1 LA QUALITÀ DELLA VITA PER LE GIOVANI FAMIGLIE CON BAMBINI IN PRIMA INFANZIA (0-5 ANNI) NELLE ZONE DI NUOVO INSEDIAMENTO (NUOVI QUARTIERI RESIDENZIALI) ASPETTI METODOLOGICI Due momenti: A) INTERVISTE LIBERE Il campione: 20 famiglie giovani Lo strumento: intervista libera La tecnica di analisi: tematica (sulla base della trascrizione integrale) B) QUESTIONARIO Il campione: famiglie giovani residenti in 5 comuni e in alcuni quartieri di Lodi I comuni sono stati selezionati tenendo conto della variazione della popolazione tra il 1991 ed il 2001 (in particolare negli ultimi anni) e del peso della classe 0-5 anni sulla popolazione residente: Casalmaiocco, Caselle Lurani, Cornegliano Laudense, Galgagnano, Pieve Fissiraga. Ad essi si è aggiunto Lodi (quartieri di Sant Alberto, San Bernardo, San Fereolo, San Grato, Cabrini, Maddalena, Campo di Marte). Ai comuni è stata chiesta la lista delle famiglie; tutte le famiglie sono state invitate con una lettera a partecipare all inchiesta, sono state contattate telefonicamente per la consegna di un questionario: solo le persone disponibili hanno ricevuto il questionario, lo hanno compilato e restituito, Lo strumento: questionario con domande prevalentemente chiuse (allegato), autocompilato La tecnica di analisi: statistica (distribuzioni di frequenza di variabili semplici o di variabili sintetiche, tabelle a doppia entrata). CONTENUTI E RISULTATI sulla base delle 20 interviste e di 193 questionari raccolti nei 6 comuni prescelti 1. La composizione della famiglia La stragrande maggioranza delle famiglie vede la presenza di entrambi i genitori e di un numero di figli compreso fra uno e tre: 2 madri sono decedute e 4 padri non stanno in famiglia. I nuclei familiari risultano essere composti prevalentemente da 3 persone (in genere la coppia genitoriale e un figlio) o 4 persone (la coppia genitoriale e 2 figli). La maggioranza degli intervistati, sia madri che padri, appartiene alla fascia dei giovani adulti (25/35 anni); si tratta di coppie prevalentemente omogenee per età (nel 49,8% dei casi), che si presume abbiano condiviso le medesime esperienze formative, in quanto fanno parte della stessa coorte, e che si collocano nella stessa fase del ciclo di vita personale. Nei casi in cui c è una differenza di età (in genere non molto pronunciata), è ancora il partner di sesso maschile ad essere più anziano (83 casi, pari al 43,0%). Questa omogeneità comporta, da un lato, una vicinanza culturale, legata alla condivisione di esperienze e di significati, dall altro, il fatto di subire contemporaneamente le stesse pressioni sociali, legate soprattutto alla collocazione nel mondo del lavoro (inserimento e acquisizione di status); è inevitabile che la presenza delle stesse pressioni sui due soggetti che compongono la coppia generi stress all intera famiglia (tra i componenti della coppia e con i figli). Gli intervistati risultano essere in massima parte sposati (90,2%); si contano solo 12 coppie conviventi 1 e 6 soggetti monogenitori (un padre è vedovo, le 5 madri sono separate o divorziate). Separazioni e vedovanza risultano essere eventi recenti; le convivenze hanno una certa stabilità. 1 Nel questionario era stata indicata un unica voce sposati/conviventi; gli intervistati (sia quelli sposati sia quelli conviventi) hanno, invece, orgogliosamente sottolineato la differenza! 1

2 La maggioranza delle famiglie interpellate è caratterizzata da una storia di matrimonio non brevissima (almeno 6 anni), ma sono numerose anche le famiglie con una storia di matrimonio abbastanza breve (meno di 5 anni). Il numero di figli è decisamente contenuto (uno o al massimo due), anche se c è ancora spazio e tempo per avere altri figli (quattro secondogeniti erano già in arrivo all atto dell intervista!). Considerando solo il primo figlio, si rileva una prevalenza di bambini al di sotto dei tre anni, dato che conferma la possibilità di una prosecuzione del compito riproduttivo di queste coppie (e in particolare di queste madri). Per quanto concerne l inserimento dei bambini alla scuola materna e all asilo nido, solo tra i nati nel 2004 e 2005 c è una rilevante quota di bambini (primogeniti e secondogeniti) che non frequentano alcuna scuola; tra quelli nati nel 2003 e nel 2002 c è già una significativa quota di bambini che frequentano l asilo nido; la quasi totalità dei bambini più grandi (nati nel 1999, 2000, 2001) frequenta la scuola materna. Le donne sono diventate madri per la prima volta in un età compresa tra 22 e 42 anni, con una significativa quota di donne (oltre il 60%) che lo sono diventate fra i trenta e i trentanove anni. Ciò significa che le donne intervistate sono diventate madri ad una età media di 30,55 anni (la moda è 31 anni). 2 E interessante segnalare che nel nostro campione sono presenti donne quarantenni con bambini molto piccoli (segno di una scelta di rimandare la maternità dopo la stabilizzazione della situazione lavorativa?). L esperienza della paternità è stata vissuta soprattutto tra i 30 e i 39 anni (oltre il 70% dei soggetti); gli intervistati sono diventati padri ad un età media di 33,24 anni (la moda è di 30 anni). La genitorialità è, quindi, un esperienza che è stata per queste persone scelta e in qualche modo ritardata. 2. La residenza Pochissime famiglie abitano nella attuale casa da oltre 10 anni; la stragrande maggioranza (oltre il 60%) di esse vi abita da meno di 5 anni. Tra gli intervistati di Casalmaiocco (e quelli di Galgagnano) la quota di immigrati molto recenti è significativa. Tra quelli di Cornegliano, Lodi e Caselle è significativa la quota di immigrati da meno di 5 anni. I motivi della scelta indicati nel questionario hanno avuto tutti un certo seguito (e in parecchi casi ne è stato indicato più di uno): i più significativi sono legati alla qualità della zona e al prezzo, citati sia separatamente sia insieme. Le motivazioni della scelta variano tra i residenti nei diversi comuni: coloro che hanno scelto Pieve Fissiraga e Casalmaiocco affermano di averlo fatto perché piaceva la zona, quindi perché avevano particolari aspettative sulla qualità della vita ; coloro che hanno scelto Caselle Lurani dichiarano di averlo fatto perché i prezzi delle case erano adeguati alle loro possibilità. Non sono pochi gli intervistati che hanno scelto la nuova abitazione (della famiglia) laddove già stavano, ma, dalla rielaborazione delle informazioni fornite dagli intervistati, emerge che una quota significativa di coppie (circa il 65%), invece, non ha alcun legame precedente con il territorio, con differenze significative se teniamo conto dell attuale comune di residenza. 2 Non è possibile fare confronti precisi con dati omogenei riferiti ad altre situazioni territoriali o all intera nazione, che non esistono o non vengono diffusi; l indicatore età della madre al parto fornito dall ISTAT (e relativo al 2000) dice 30,35. 2

3 Legame territoriale della coppia (sintesi) Frequenza Percentuale Stanziali 21 10,9 Comunali 47 24,4 Provinciali 36 18,7 Forestieri ,0 N.R. 4 2,1 Totale ,0 La quasi totalità degli intervistati residenti a Casalmaiocco è costituita da forestieri e una notevole quota di forestieri è presente anche a Galgagnano e a Caselle Lurani. Dal momento dell insediamento nell attuale comune/quartiere, molti sono i cambiamenti relativi all ambito lavorativo; di particolare interesse quelli che riguardano l orario di lavoro della moglie/madre (in 7 casi è stato modificato) e l uscita dal mercato (5 casi); preoccupante la segnalazione di un peggioramento delle condizioni economiche fatta da 18 soggetti (quasi il 10% degli intervistati). Riguardo alle relazioni è particolarmente significativa la segnalazione di miglioramento o intensificazione dei rapporti con le famiglie di origine (coinvolte, come vedremo meglio più avanti, nell accudimento dei bambini). 3. Le condizioni socioeconomiche e culturali L istruzione Dal punto di vista dell istruzione (indicatore di status culturale) le coppie risultano essere prevalentemente omogenee e provviste di un titolo di studio medio-alto. Frequenza Percentuale omogeneo basso 12 7,6 asimmetrico vs Madre 31 19,6 asimmetrico vs Madre 1 0,6 asimmetrico vs Padre 11 7,0 omogeneo medio 63 39,9 asimmetrico vs Madre 9 5,7 asimmetrico vs Padre 10 6,3 omogeneo alto 21 13,3 Totale ,0 L occupazione Molti sono i nuclei familiari in cui entrambi i genitori sono impegnati in attività lavorative extradomestiche (85,5%): il 55,4% del totale dei nuclei vede entrambi i genitori occupati a tempo pieno. In parecchi casi i lavoratori sono soggetti a turni, cosa che può essere vantaggiosa per la gestione della famiglia (e in particolare dei figli), in quanto c è sempre uno dei genitori ad occuparsi del figlio, ma può essere logorante per la coppia (che finisce per non incontrarsi mai). 3 Sono forestieri coloro che provengono da altra provincia lombarda o da altra regione. 4 Il vs indica il genitore che ha il titolo di studio più elevato. 3

4 La stragrande maggioranza delle coppie genitoriali (61%) lavora in un comune diverso da quello di residenza. Al monte ore lavorativo si aggiunge quindi il tempo per lo spostamento, cosa che comporta una lunga lontananza dalla casa e dal figlio e che richiede la presenza di una rete di supporto ampia, articolata e flessibile (nonni o altri parenti, baby sitter, servizi ). Il reddito Il lavoro dei genitori consente alla famiglia di disporre mensilmente 5 di un reddito compreso tra i e i Euro. Soldi a disposizione della famiglia mensilmente In Euro 6 Frequenza Percentuale Percentuale valida tra 516 e ,1 5,1 tra e ,3 9,0 tra e ,5 34,0 tra e ,9 33,3 tra e ,0 18,6 Totale casi validi ,8 100,0 N.R ,2 Totale ,0 Tra le famiglie in cui entrambi i partner sono occupati è decisamente più elevata la percentuale di redditi mensili superiori ai Euro. Il reddito non è ritenuto soddisfacente per vivere dal 15% degli intervistati; va, infatti, ovviamente, comparato con i bisogni delle famiglie e con le spese che esse decidono di affrontare. La percentuale di insoddisfatti è decisamente più alta tra coloro che hanno il reddito più basso e decresce al crescere del reddito. Il lavoro di entrambi i genitori viene ritenuto indispensabile per coprire le spese (soprattutto quelle relative all acquisto dell abitazione) e per vivere in modo soddisfacente, ovvero per realizzare le proprie aspettative. Riguardo alle spese delle famiglie intervistate, possiamo vedere che: la stragrande maggioranza (116 pari al 60%) dispone di due auto (che sono indispensabili a entrambi i coniugi per raggiungere il luogo di lavoro); ciò comporta notevoli costi fissi (assicurazione, tassa di circolazione) e costi per l uso; pochi hanno un aiuto retribuito per le faccende domestiche: si tratta di 28 famiglie (meno del 15% del campione), che spendono una cifra abbastanza contenuta (mediamente 183, 40 Euro al mese); pochi (31 famiglie, pari al 16 %) hanno un aiuto retribuito per la cura del bambino/dei bambini; il costo di tale aiuto risulta decisamente più elevato di quello per le faccende domestiche (mediamente è di 353,93 Euro mensili); molti (quasi il 40%) indicano come voce di spesa più significativa il mutuo dell abitazione; lo stile di vita delle famiglie non sembra essere particolarmente disinvolto e spensierato se ben 60 intervistati indicano come voce di spesa meno significativa i divertimenti e 26 l abbigliamento; oltre i due terzi delle famiglie intervistate dichiarano di non riuscire a risparmiare; ovviamente, la percentuale di famiglie che riescono a risparmiare tende ad aumentare tra quelle che hanno redditi più elevati; 5 Da sottolineare che molte famiglie non hanno voluto fornire informazioni in merito, anche se la domanda proponeva di collocarsi entro classi di reddito decisamente ampie: le informazioni sul reddito rimangono tabù! 6 Per semplificare la rilevazione del dato si è fatto riferimento al corrispettivo il Lire (in questo caso, euro = 5 milioni di Lire). 4

5 tra le 68 famiglie che dichiarano l ammontare dei loro risparmi mensili 10 risparmiano più di Euro, ma 11 risparmiano al massimo 100 Euro; la media, chiaramente falsata dalla presenza di pochissimi che risparmiano moltissimo, è inferiore ai 500 Euro (esattamente 494,80 Euro). L ammontare del risparmio cresce con il crescere della disponibilità di reddito. La condizione abitativa Le famiglie che hanno acquistato l abitazione sono la quasi totalità e la maggior parte di esse (136) si è fatta carico di un mutuo. La maggioranza delle famiglie intervistate abita in un condominio (con differenze tra i diversi comuni); dispone di un giardino nel 60 % dei casi. Si tratta di abitazioni composte in prevalenza da 3 stanze (più bagno e cucina); gli intervistati ne sono complessivamente soddisfatti, ma la casa viene giudicata troppo piccola da un quarto degli intervistati. Ovviamente, la quota di soddisfatti è maggiore tra coloro che hanno una casa più grande. Non emergono situazioni di particolare disagio o sovraffollamento (sono in totale 10 le situazioni di questo tipo). 4. L organizzazione familiare Le famiglie giovani sembrano essere caratterizzate da un alto livello di comunione per quanto riguarda le decisioni, ma esiste ancora una certa differenziazione di genere nello svolgimento dei compiti legati alla gestione della casa (minore per quanto riguarda l accudimento dei figli). Il compito di cura dei minori, quando i genitori lavorano, viene assunto soprattutto dai nonni almeno fino a quando il bambino non frequenta la scuola materna: intorno al minore (fuori dalla scuola) e ai suoi bisogni si attiva quasi esclusivamente la rete familiare. Secondo quanto riportato dagli intervistati 7, in famiglia le decisioni vengono prese insieme quasi sempre e quasi su tutto (122 intervistati, pari al 63, 2% dei casi dicono di decidere tutto insieme): mentre le scelte rispetto alle spese per la casa e quelle sui problemi di salute coinvolgono solo la moglie (rispettivamente nel 15% e nell 11% dei casi), le scelte di lavoro coinvolgono solo il marito nell 8 % dei casi. Sembra incidere sullo stile decisionale della coppia la disomogeneità per età: solo nel 51% dei casi in cui lui è più anziano di lei (situazione che riguarda 85 coppie) tutte le decisioni vengono prese insieme; la percentuale è superiore al 70%, invece, nelle coppie omogenee tra i 30 e i 39 anni. Se le decisioni vengono prese in comune nella stragrande maggioranza dei casi, l operatività non è altrettanto comune, in modo particolare quella che riguarda il quotidiano: la spesa, le pulizie, la cucina, il lavare/ stendere/stirare sono compiti della donna/moglie. La cura del giardino, ma soprattutto la manutenzione dell auto sono compiti dell uomo/marito, secondo tradizione. I compiti relazionali sono, invece, largamente condivisi. Per quanto riguarda il bambino/i bambini, alcuni compiti sono stati e sono largamente condivisi da entrambi i genitori: giocare, guardare la TV, portarlo a passeggio o ai giardini, raccontare o leggere storie; altri vedono un impegno prevalente della madre: avere contatti con il medico, portare il bambino/i bambini alle visite di controllo o alle vaccinazioni, avere contatti con le educatrici. Le uniche attività in cui si ha un impegno prevalente del padre in misura significativa sono quelle di accompagnamento e il guardare la TV. Sembra, ancora una volta, che in queste famiglie, per quanto giovani, per quanto composte da partner parimenti impegnati nel lavoro, viga una divisione di ruoli, per cui il padre è coinvolto nei compiti ludici (che implicano una relazione amicale con il bambino) e la madre nei compiti di relazione con le agenzie esterne. E un dato che conferma quanto emerso da altre ricerche: i nuovi padri assumono compiti 7 Hanno compilato il questionario entrambi i partner nel 45% dei casi: questo porterebbe a dire che la risposta è veritiera. 5

6 relazionali ed un ruolo privato, privilegiando la dimensione affettiva rispetto a quella di cura e di tramite con l esterno. 75 famiglie hanno segnalato problemi rispetto all accudimento e all educazione: 55 si riferiscono alla necessità di affidare il bambino/i bambini quando i genitori lavorano o in casi particolari (malattia del bambino, che non consente di portarlo all asilo nido o alla scuola materna); nella maggioranza dei casi si è chiesto (10) ed ottenuto l aiuto dei nonni, in altri si è cercata (8) e trovata una persona a pagamento, in altri si è fatto ricorso a strutture socio-educative pubbliche o provate, ma non mancano soluzioni articolate che contemplano il ricorso contemporaneo a nonni, baby sitter, strutture (e la riduzione dei tempi di lavoro); 18 famiglie si riferiscono alle malattie del bambino, rispetto alla gestione delle quali emergono difficoltà nel reperimento e nella disponibilità dei pediatri della struttura pubblica; 2 si riferiscono a problemi educativi ( stabilire una routine e storie o capricci ). Alla gestione dei figli (in particolare per quanto riguarda l accompagnamento all asilo nido o alla scuola materna e l assistenza in caso di malattia) hanno collaborato sia nel passato sia nel presente quasi esclusivamente genitori o suoceri, in alcuni casi insieme a persone a pagamento E il lavoro (per le sue caratteristiche qualitative e quantitative) il fattore esterno che incide negativamente sulla vita della famiglia, come peraltro era facilmente ipotizzabile dopo aver esaminato le informazioni sulla condizione occupazionale dei due partner. Tra i fattori interni, l assorbimento di tempo/energie da parte dei figli è quello più segnalato (47%) 8. Preoccupa la segnalazione della presenza di difficoltà economiche da parte di un buon numero di intervistati (14%). Le relazioni con l esterno Le relazioni sono limitate alla famiglia di origine (soprattutto ai genitori, tra l 80 e il 90 % dei casi) e agli amici; quelle con i genitori sono le più intense. In particolare, ha relazione intense 9 con i genitori (propri e/o del coniuge) ovvero con i nonni circa l 80% degli intervistati. Le relazioni con i nonni sembrano influenzate dalla provenienza dei genitori e dall intensità del loro legame con il territorio: il 30% dei forestieri non ha relazioni intense con le famiglie d origine (che riesce a vedere solo qualche volta durante l anno). Dalla famiglia di origine (genitori, ovvero nonni dei bambini) provengono aiuti, ma raramente ad essa la famiglia giovane si è trovata a dover dare aiuto. Ancora meno frequentemente è accaduto che la famiglia giovane dovesse dare aiuto a fratelli o sorelle. Per quanto concerne le attività sociali e di volontariato, attualmente la partecipazione risulta essere molto limitata sia per la madre sia per il padre; non sembra, però, che ci sia stata una contrazione rispetto a quanto accadeva prima della nascita del bambino/dei bambini: la partecipazione è sempre stata decisamente scarsa. 10 Frequenza della madre N= Riduzione Costanza aumento attività di gruppi religiosi attività di volontariato attività di gruppi politici attività sindacali attività artistico-culturali attività sportive Il dato viene confermato dalla descrizione delle giornate feriali e festive fatte dagli intervistati. 9 Hanno indicato come frequenza spesso o molto spesso. 10 I dati che presentiamo sono una sintesi mirata delle risposte date alle domanda analitica; si è preferito non approfondire l analisi del livello di partecipazione di padri e madri alle attività sociali (tenendo conto di tutte le attività proposte), dato il ridotto numero di risposte. 6

7 Frequenza del padre N= Riduzione Costanza aumento attività di gruppi religiosi attività di volontariato attività di gruppi politici attività sindacali 2 2 attività artistico-culturali attività sportive Conoscenza e uso di servizi e di strutture Molti intervistati non hanno saputo (o voluto) dire se nel comune/quartiere esiste un certo servizio; il servizio di cui maggiormente si conosce l esistenza è il Parco giochi, seguito dallo Spazio gioco: forse influisce su queste dichiarazioni l età dei bambini (che porta i genitori a cercare solo servizi di questo genere). Parco giochi e Spazio gioco sono anche i servizi più usati, ma mentre il secondo è valutato prevalentemente in maniera positiva, il primo viene valutato da quasi la metà degli utilizzatori in maniera negativa. Indicate se esiste nel vostro comune/quartiere il servizio citato e se ne avete fatto uso; solo in caso ne abbiate fatto uso, esprimete una valutazione. ESISTENZA NEL COMUNE/ QUARTIERE DI RESIDENZA (solo le risposte positive) Frequenza % Consultorio familiare 62 32,1 Consultorio pediatrico 85 44,0 Micronido 66 34,2 Asilo nido comunale 54 27,9 Asilo nido privato 80 41,4 Scuola Materna Statale 76 39,4 Scuola materna Comunale ,8 Scuola materna Privata 60 31,1 Trasporto da/per Scuola materna ,5 Spazio gioco ,2 Ludoteca 31 16,1 Biblioteca 68 35,2 Parco giochi ,5 Impianti sportivi (con attività anche per bambini 0-5 anni) 56 29,0 Centro Famiglia 33 17,1 USO GIUDIZIO POSITIVO (solo se usufruisce/ne ha usufruito) usato qualche volta usato spesso usato qualche volta usato spesso 24 usato qualche volta 4 9 usato spesso 7 usato qualche volta 3 11 usato spesso 12 usato qualche volta 7 11 usato spesso 9 usato qualche volta 2 13 usato spesso 14 usato qualche volta 2 18 usato spesso 20 usato qualche volta 1 6 usato spesso 9 usato qualche volta 2 8 usato spesso 9 usato qualche volta usato spesso 27 usato qualche volta 4 5 usato spesso 2 usato qualche volta usato spesso 12 usato qualche volta usato spesso 78 usato qualche volta usato spesso 3 usato qualche volta 3 1 usato spesso 7

8 Mediamente le famiglie conoscono un po più di 5 servizi 11 (la media è 5,71). Non sembra esistere una relazione tra legame territoriale della coppia e numero di servizi conosciuti, anche se sarebbe lecito pensare che gli stanziali ne conoscano di più. L uso dei servizi abbiamo visto essere abbastanza contenuto. La stragrande maggioranza delle famiglie ne usa da uno a tre (la media è 2,39, ma la moda è 2), mentre 26 famiglie non ne usano nessuno. L uso dei servizi sembra influenzato 12 : - dallo status culturale della coppia (quanto più è elevato, tanto più cresce il numero di servizi usati); - dalla condizione occupazionale della coppia (quando entrambi i genitori sono occupati viene usato un maggior numero di servizi 13 ); - dall età del primo figlio (quanto più cresce il primo figlio, tanto più cresce il numero di servizi usati); - dal numero di figli (chi ha due figli, che peraltro, in genere, sono più grandi di età, usa un maggior numero di servizi). Per quanto riguarda le risposte date alle domande aperte relative ai desiderata: le segnalazioni riguardanti il parco giochi sono di gran lunga le più numerose, seguite da quelle riguardanti le strutture socio-educative. "Cosa ci vorrebbe nel mio comune " Prima indicazione Seconda indicazione Strutture socio-educative Strutture ricreative Centro sportivo e impianti sportivi 14 9 Ludoteca 1 5 Parco giochi (adatti, sicuri, sorvegliati, ben tenuti) Spazi giochi 5 Altre strutture 3 8 Strutture o figure sanitarie 6 6 Iniziative 8 8 Altro Interventi di tipo urbanistico (sulla viabilità, ) 15 Servizi commerciali 6 Altro 4 Totale 139 (72%) 86 (44,6%) Interessanti, tra l altro, le segnalazioni riguardanti gli interventi di tipo urbanistico e i servizi commerciali specifici (anche se solo come seconda indicazione): alcune potrebbero facilmente essere raccolte e creare nuove occasioni di lavoro. In merito a ciò che dovrebbe essere fatto per aiutare le famiglie, al primo posto sta la creazione e/o il miglioramento delle strutture socio-educative, che devono fornire una risposta numericamente ma anche qualitativamente adeguata alle necessità di accudimento dei bambini; ma al secondo posto (e la cosa non stupisce, se si tiene conto di quanto visto riguardo alla condizione economica) stanno gli incentivi economici. 11 Si è precedentemente proceduto ad una riaggregazione delle risposte relative ai servizi più ovviamente conosciuti (asilo nido e scuola materna). 12 Si è ipotizzato che fossero: il legame territoriale dei genitori, lo status culturale della coppia, la condizione occupazionale della coppia, l età del primo figlio, il numero di figli, i soldi a disposizione mensilmente, la presenza di aiuto retribuito per la cura del/i bambino/i. Si è proceduto a verificare l esistenza di una relazione costruendo tavole di contingenza. 13 Da sottolineare, però, che il numero di casi in cui solo il padre è occupato è molto esiguo. 8

9 Cosa si dovrebbe fare per famiglie con 0-5 anni Prima indicazione Seconda indicazione Strutture socio educative Strutture o figure sanitarie 7 8 Strutture ricreative 3 10 Iniziative ricreative e socializzanti 4 3 Interventi di tipo economico Sostegno alla genitorialità 5 5 Organizzazione del lavoro 8 4 Vivibilità del territorio 5 2 Altro Totale 115 (59,6%) 66 (34,2 %) Sia tra le cose che si vorrebbero nel territorio sia tra le cose che si dovrebbero fare per le famiglie ha una certa importanza il riferimento a strutture o figure sanitarie non presenti o non sufficientemente disponibili a sostenere (anche psicologicamente) i genitori quando si presentano problemi di salute. 9

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