Le Fondazioni sociali

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1 Le Fondazioni sociali di Fabio Ferrucci e Sandro Stanziani (Università del Molise) sintesi della ricerca Le fondazioni attraversano in Italia una fase di crescita, per numero e varietà tipologica. La loro maggiore visibilità e legittimazione sociale nel Paese portano a interrogarsi sui valori di cui sono portatrici e su come questi si traducano in pratiche sociali. Appare evidente che le culture e le pratiche delle fondazioni intese come istituzioni non necessariamente coincidono con le culture e le pratiche delle persone che nelle fondazioni lavorano. È ragionevole ritenere, tuttavia, che apprendere di più sulle seconde aiuterà a comprendere meglio le prime. Per questa ragione, la ricerca di Fabio Ferrucci e Sandro Stanziani 1 si è proposta per la prima volta in Italia - di osservare i cambiamenti in atto nel mondo delle fondazioni italiane (limitatamente a quelle di diritto civile impegnate nel settore sociale 2, con l esclusione pertanto delle fondazioni di origine bancaria) proprio dal punto di vista degli orientamenti culturali, delle motivazioni, dell éthos (e, dunque, delle pratiche) espressi dai soggetti che all interno delle fondazioni operano, a vario titolo e in diverse funzioni. Il campione della ricerca è costituito da 305 dirigenti e operatori di fondazioni italiane, in prevalenza maschi (57%) maturi, con titoli di studio superiore alla media (laureati 51% del campione), di titolo sociale medio-alto, un impegno nelle fondazioni prevalentemente a tempo pieno. Fra le conclusioni a cui la ricerca approda, una di carattere generale suggerisce che il percorso d evoluzione culturale che riguarda gli operatori delle fondazioni italiane è in questa fase sostanzialmente affine, sia pure con proprie specificità, a quello all opera negli altri ambiti del terzo settore. 1 La ricerca rappresenta un capitolo specifico di una più ampia indagine nazionale (Cofin 2001) dal titolo Il Terzo settore in Italia: culture e pratiche, il cui obiettivo generale è stato studiare le caratteristiche del privato sociale in Italia, sia nelle sue culture sia nelle pratiche sociali. L intera indagine, realizzata sotto la responsabilità scientifica di Pierpaolo Donati e Ivo Colozzi (Università di Bologna), è stata appena pubblicata, con il medesimo titolo, da FrancoAngeli. 2 Per definire l universo delle fondazioni sociali è stata adottata la classificazione del Centro di Documentazione sulle Fondazioni, secondo la quale sono incluse fondazioni che operano nei campi dell assistenza; arte e cultura; attività a favore della comunità; formazione, scuola e università; medicina, religione ed etica. 1

2 Motivazioni e orientamenti valoriali Dalla percezione che il campione ha dell impegno nel privato sociale emergono quattro motivazioni principali: innanzitutto, il desiderio di stare con gli altri (24,5%), seguito da quello di aiutare chi ha bisogno (23,5%), di cambiare la società (19,9%) e di fare un utile esperienza professionale (14,1%). Nell ambito degli orientamenti valoriali, gli intervistati ritengono importanti sul piano personale il senso di responsabilità (18,9%), il senso civico (17,8%), la solidarietà (17,7%), la tolleranza e il rispetto per gli altri (13,7%). Motivazioni e valori espressi dai soggetti impegnati nelle fondazioni appaiono fortemente orientati in senso relazionale-altruistico e sono sostanzialmente in linea seppur con alcune specificità in senso maggiormente individualistico con quelli degli altri soggetti operanti nel privato sociale. Idea della sfera pubblica La ricerca ha ulteriormente indagato quale visione della sfera pubblica (e, in particolare, delle norme che dovrebbero regolare i rapporti fra Stato, mercato e privato sociale) emerga in modo prevalente fra gli operatori di fondazione. Le risposte indicano (si veda figura 1) un forte, seppur non esclusivo, orientamento a una normatività di tipo societario (contrapposta a quelle di tipo pubblico e privato), una normatività, cioè, fiduciosa nella possibilità di realizzare orientamenti d azione universalistici nella sfera delle relazioni private di tipo familiare e associativo. In altre parole, gli intervistati manifestano una notevole e consapevole adesione a una cultura che si può chiamare cultura del privato sociale fondata su relazioni e azioni a favore della collettività sociale non guidate dalle logiche dello Stato o del mercato. Ruolo sociale e aspetti organizzativi Sul ruolo delle fondazioni nella società italiana gli intervistati manifestano prospettive diverse. Semplificando, prevalgono due orientamenti di fondo, che nella loro caratterizzazione testimoniano un evoluzione significativa della cultura delle fondazioni nel nostro Paese (figura 2): (i) quello di una fondazione alfiere degli ideali di cultura civica e di ciò che ne potrebbe rappresentare la traduzione immediatamente operativa; (ii) quello più tradizionale, più frequente fra gli operatori più anziani, di supporto (o surroga) all azione dello Stato. Le caratteristiche organizzative che gli intervistati riconoscono come peculiari delle fondazioni in quanto tali sono sostanzialmente quattro (figura 3): (1) la possibilità di fissare e perseguire obiettivi duraturi; (2) la costitutiva attenzione al 2

3 bene comune e non a interessi particolaristici; (3) l autonomia d azione data dal patrimonio; (4) la qualità delle relazioni interne. Si noti come le prime tre caratteristiche siano funzionali a un efficacia operativa che pare connaturata alla specifica forma istituzionale e organizzativa. Almeno sotto questo profilo, gli operatori delle fondazioni sembrerebbero quindi manifestare un certo grado di adesione e d immedesimazione con l assetto istituzionale, che vede una fondazione orientata al perseguimento di scopi inerenti al bene comune grazie a una dotazione di risorse, che almeno in linea di principio dovrebbe garantire l autonomia. Questa conclusione, tuttavia, non può essere data per acquisita alla luce dei risultati che la ricerca ha ottenuto sul piano della percezione del tema del patrimonio e delle risorse. Patrimonio e risorse: la percezione di un elemento di criticità Nel paragrafo precedente (e nella figura 3) si è visto come nella visione degli individui che lavorano nelle fondazioni la definizione e la stabilità degli obiettivi, insieme all orientamento al bene comune, definiscano l identità dell istituzione più di quanto non lo faccia il patrimonio. La medesima indicazione sembra offrire (figura 4) la propensione degli intervistati a ritenere prioritario per l istituzione di una fondazione il momento della definizione degli scopi (60,5%) a quello della costituzione del patrimonio (27,5%). Su questo piano, dunque, si manifesta una distanza fra la forma dell istituzione e la percezione di chi nell istituzione opera. Se, nella definizione tradizionale, la fondazione è un patrimonio per uno scopo, le fondazioni italiane di diritto civile sembrano essere percepite come scopi che non sono alla ricerca di patrimoni. Tale conclusione appare corroborata dalle indicazioni offerte dagli intervistati sull importanza relativa delle diverse fonti di finanziamento (figura 5). Da queste emergono sostanzialmente due informazioni: (a) che, ad avviso degli operatori di fondazione, la rilevanza complessiva delle entrate di fonte privata (sotto forma di donazioni) è maggiore rispetto a quella dei contributi pubblici (e per le fondazioni in misura più rilevante delle altre organizzazioni di privato sociale); (b) che i redditi d origine patrimoniale vengono dagli intervistati posti soltanto al quarto posto in ordine d importanza, dopo le sovvenzioni pubbliche, le donazioni di enti privati, le donazioni di privati cittadini. In altre parole, uno dei principali elementi distintivi delle fondazioni rispetto alle altre organizzazioni di privato sociale sembra avere nella percezione del campione - una modesta rilevanza come fonte di risorse. Le spiegazioni date possono essere diverse: una redditività limitata del patrimonio o per la natura stessa di quest ultimo o per vincoli alla sua gestione; strategie volte al 3

4 mantenimento dell integrità del patrimonio, con riduzione dei rischi di una gestione orientata alla produzione di redditi. In ogni caso, ciò che emerge è una percezione diffusa fra gli operatori del settore della complessiva sotto-patrimonializzazione delle fondazioni di diritto civile in Italia e, quindi, dell insufficienza dei redditi patrimoniali a garantire il loro ordinario funzionamento. Non appare casuale che le iniziative di fundraising siano più diffuse tra le fondazioni (le effettua il 68,7%) che tra le altre organizzazioni del privato sociale (58,1%). Un modello organizzativo, tanti stili operativi Ricomponendo i risultati della ricerca è possibile ricavare alcune specifiche modalità operative rivelatrici a giudizio degli autori - di un marcato pluralismo degli stili operativi propri del modello organizzativo della fondazione, con qualche accenno di polarizzazione (figura 6). Fra queste, particolarmente influenti appaiono, in senso innovativo, (a) la capacità di collaborare e di fare rete con altre istituzioni pubbliche, private e dello stesso terzo settore, e (b) l apertura a una cultura di tipo societario-relazionale, come espressione peculiare del privato sociale; in senso più tradizionale, invece, (c) il prevalere di un atteggiamento filantropico, autoreferenziale, talvolta ancillare, meno disponibile alla rendicontazione pubblica del proprio operato e attento alle indicazioni operative che provengono dal sistema pubblico, e (d) l orientamento a operare in modo strumentale per realizzare obiettivi economici e organizzativi delle istituzioni pubbliche o del terzo settore, o di entrambi i soggetti congiuntamente. 4

5 Figura 1 Orientamento normativo Privato 8,5 6,9 Pubblico 8,9 7,9 Societario 60, Fondazioni Altre OPS Modalità= Alto N= 305 Figura 2 Il ruolo delle fondazioni Promotori di cultura civica 30,6 Catalizzatori di risorse per programmi di intervento delle OPS 25,4 Integrazione dell'azione statale 24,5 Modello di efficienza 19,7 N= 294 5

6 Figura 3 Aspetti organizzativi che caratterizzano le fondazioni Patrimonio che consente autonomia di azione Obiettivi duraturi Attenzione al bene comune 20,9 21,1 28,9 Capacità di fare rete Rendicontazione del proprio operato Competenza degli amministratori Organizzazione del lavoro 6 2,8 4 5,1 Clima umano delle relazioni interne 11,2 Possibili 2 risposte % calcolata sulle risposte N= 570 Figura 4 Aspetto principale per costituire una fondazione Costituzione del patrimonio Definizione degli scopi Stesura dello statuto 6,8 27,6 60,5 Identificazione amministratori Definizione struttura organizzativa Collaborazione pubbl. amm. Collaborazione aziende private Collaborazione OPS Altro 2 1 0,3 0,3 1 0,3 N= 305 6

7 Figura 5 Importanza delle fonti di finanziamento Sovvenzioni pubbliche 61,5 Donazioni enti privati 52,7 Donazioni privati cittadini 29 Redditi patrimoniali/finanziari Autofinanziamento Pagamenti utenti 20,7 20,2 19,9 1 e 2 scelta N= 305 Figura 6 Un modello organizzativo tanti stili operativi Strumentali 13,7 Filantropico ancillari 20 Filantropico elitarie 20,3 Mature con cultura di rete 14,7 A cultura societaria emergente 28,

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