Rassegna Stampa. Giovedì 27 giugno 2013

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1 Rassegna Stampa Giovedì 27 giugno 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 27 giugno 2013 SANITÀ LOMBARDIA Bresciaoggi 2 ORTOPEDICI LUNEDÌ IN SCIOPERO SALTERANNO DUEMILA INTERVENTI 1 Bresciaoggi 13 BRESCIA CAPOFILA PER LA LOTTA ALL'ALZHEIMER Li.ce. 2 Bresciaoggi 26 UNA NUOVA CASA PER CHI SOFFRE QUANDO IL «CUORE» FA MIRACOLI Marco Benasseni 4

3 SANITÀ. I medici chiedono al ministro un confronto sugli aspetti legali Ortopedici lunedì in sciopero Salteranno duemila interventi Una corsia d'ospedale ROMA I medici ortopedici del Sistema sanitario nazionale sciopereranno per l'intera giornata il prossimo 1 luglio. Lo ha comunicato ieri il ministero della Salute. L'astensione dal lavoro, spiega il dicastero in una nota, «riguarda principalmente le problematiche relative alla responsabilità professionale e al contenzioso medico legale che risulta insostenibile». Il ministero nella nota garantisce che nel corso dello sciopero sarà assicurata, dalle Amministrazioni pubbliche interessate, l'erogazione delle prestazioni indispensabili. Lunedì prossimo salteranno circa duemila interventi chirurgici e decine di migliaia di visite ambulatoriali non saranno effettuate a causa dello sciopero dei circa settemila ortopedici italiani. Nello stesso giorno, alle presso la sede della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia a Roma, il sindacato di categoria ha indetto una conferenza stampa per chiarire le motivazioni dello sciopero e per valutare nuove azioni da compiere, «essendo intenzionati a proseguire lo stato di agitazionefinoa rendere il governo consapevole delle grandi difficoltà del mondo chirurgico». Gli anestesisti si sono schierati subito alfiancodegli ortopedici, appoggiandone l'iniziativa. Anche loro chiedono che il ministro Lorenzin dia corso al più presto alla collaborazione con le organizzazioni sindacali mediche per risolvere i problemi legati agli aspetti legali della professione. SANITÀ LOMBARDIA Pag. 1

4 IL PROGETTO. In città il primo studio italiano Brescia capofila per la lotta all'alzheimer L'idea è diagnosticare la malattia attraverso la tecnica di imaging l giardino Alzheimer de «Le Rondini» a Lumezzane Brescia diventa centro capofila della lotta all'alzheimer. Si svolgerà nella nostra città il primo studio tutto italiano per diagnosticare la malattia attraverso un'innovativa metodica di imaging: già nei prossimi giorni il primo paziente verrà sottoposto a questa nuova tipologia di esame. «La diagnosi tempestiva è fondamentale per avviare trattamenti farmacologici e non farmacologici in grado di ritardare per quanto possibile la perdita dell'autosufficienza», spiega il dottor Giovanni Frisoni, vice direttore scientifico dell'irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia e responsabile dello studio, che coinvolgerà 250 persone, selezionate fra coloro che si presenteranno nel 2013 e 2014 per una valutazione della memoria presso gli ambulatori neurologici e geriatrici della provincia di Brescia e delle aree limitrofe. Oltre alla valutazione diagnostica di routine, generalmente costituita da test cognitivi e risonanza magnetica, le persone coinvolte nello studio saranno sottoposte a una nuova metodica con uno speciale tracciante, il Florbetapir, che consente di individuare i depositi nel cervello di proteina beta amiloide, ritenuti una delle principali cause della malattia di Alzheimer. Il Florbetapir (che è un tracciante radioattivo marcato con fluoro 18, approvato dall'autorità del farmaco degli Stati Uniti e, recentemente, dall'agenzia europea del farmaco) viene iniettato in vena e raggiunge il cervello dove si lega alle placche di beta amiloide. Attraverso l'esame Pet (tomografia assiale ad emissione di positroni) è possibile intercettare la piccola quantità di raggi gamma emessa dal Florbetapir, e utilizzarla per ricostruire una rappresentazione bi-o tri-dimensionale del cervello, valutarne lo stato e la presenza di beta amiloide. La negatività all'esame consente di escludere una diagnosi di malattia di Alzheimer. IL PROTOCOLLO di studio prevede che gli specialisti formulino una diagnosi sui pazienti arruolati (ad esempio malattia di Alzheimer iniziale, invecchiamento normale, altre forme di demenza) senza la conoscenza del risultato dell'esame Pet con Florbetapir, e successivamente la confrontino con l'esito della nuova metodica: la misura di efficacia dell'indagine sarà il miglioramento della diagnosi da prima a dopo. «I risultati di questo studio potranno essere di interesse dei Servizi sanitari nazionale e SANITÀ LOMBARDIA Pag. 2

5 regionali - conferma Alessandro Padovani, direttore della Clinica Neurologica dell'università di Brescia e corresponsabile del progetto insieme a Frisoni -, per decidere l'opportunità dell'inclusione dell'esame fra quelli garantiti a tutti gli italiani per i quali sarà indicato». «LI.CE. RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ LOMBARDIA Pag. 3

6 LUMEZZANE. Grazie alla generosità di un benefattore e all'lkea il progetto della cooperativa «Gaia» diventerà realtà Una nuova casa per chi soffre Quando il «cuore» fa miracoli L'intervento da mezzo milione a favore dei disagiati 250mila euro sono stati donati da un imprenditore L'azienda svedese arrederà gratuitamente gli spazi Marco Benasseni La cooperativa Gaia di Lumezzane affronta la crisi investendo sulla formazione dei propri operatori e puntando su nuovi progetti. Su tutti, la volontà di ampliare la comunità riabilitativa a media assistenza per pazienti con disturbi mentali. Da anni la coop, con la sorella La Fontana, stava pensando a come sfruttare l'ultimo piano dell'immobile che già ospita il laboratorio artigianale e il «Garden Rosa Blu». Ora, grazie al contributo di una famiglia di industriali lumezzanesi, il desiderio di crescere potrà avverarsi. ENTRO LA FINE dell'anno verrà infatti inaugurata «La Casa di Davide», che avrà sette camere attrezzate con due posti letto ciascuna, una sala mensa, i servizi igienici e spazi ricreativi. Il costo complessivo del progetto è di 500mila euro, metà dei quali, come dicevamo, sono già stati coperti dalla famiglia di Davide. Per coprire la quota mancante la cooperativa, presieduta da Giuliano Zani, chiede aiuto a tutta la cittadinanza tramite un piano di raccolta fondi: oltre a donare il 5 per mille, è possibile fare una donazione libera oppure aderire alla campagna «Il mio dono per te». Con quest'ultima soluzione al benefattore sarà richiesto di impegnarsi a versare un contributo per i prossimi tre anni (il modulo è disponibile sul sito cooplume.it). Alla realizzazione del progetto parteciperà anche l'ikea, che si è impegnata ad arredare tutti i locali se il progetto verrà ultimato entro dicembre, mese in cui è fissata l'inaugurazione. La cooperativa Gaia è nata nel 1994 per occuparsi di persone fragili. NEGLI ANNI si è poi specializzata nello sviluppo di programmi riabilitativi, educativi e in progetti dedicati alla prevenzione. Dal 2008 svolge all'interno della Comunutà Olimpia di Lumezzane, accreditata tramite l'azienda Spedali Civili di Brescia per 10 posti letto, un programma a media assistenza residenziale e ad alta intensità riabilitativa. «La coop coinvolge 1300 persone di cui 24 dipendenti, 5 collaboratori, 6 liberi professionisti e 1254 utenti dei diversi servizi offerti - spiega Zani -. Tra i risultati importanti raggiunti nel 2012 voglio ricordare l'inaugurazione di Cambiamenti, uno spazio di psicoterapia e consulenza di tipo privato pensato però in una logica di collaborazione con il pubblico, e lo spazio gioco La Corte dei Piccoli, che ha avuto un incremento da quando ha traslocato nel centro commerciale Arcadia». Anche per La Fontana, che si occupa principalmente di inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro, lo scorso anno non è stato facile. «La gestione economica del 2012 si è chiusa con un risultato negativo - sottolinea il presidente Claudio Bossini -. Nonostante le difficoltà abbiamo inserito, in collaborazione con i servizi sociali, 18 persone attraverso l'attivazione di tirocini e assunto 8 persone con invalidità o disagio sociale, mantenendo fede alla nostra missione. Ricordo che i dipendenti della cooperativa al 31 dicembre erano 40, di cui il 40 per cento invalidi».» RIPRODUZIONE RISERVATA Sette camere con due letti, la sala mensa e i servizi igienici: a dicembre l'inaugurazione SANITÀ LOMBARDIA Pag. 4