Il ruolo dell'igienista nell'assistenza primaria

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1 Il ruolo dell'igienista nell'assistenza primaria Prevenzione e assistenza primaria nel Lazio Intervento integrato per la prevenzione degli incidenti domestici per la popolazione anziana del Distretto 19 dell ASL RME A. Pierangelini*, A. De Marchis*, M.R. Nappi*, E. Di Rosa*, D. Lutri**, M. R. Romagnuolo**, E. Trulli. * UOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica (Dir. Dr. Enrico Di Rosa) - ASL ROMA E ** Distretto 19 ASL Roma E (Dir. Dr.ssa Maria Rosaria Romagnuolo) 14 (ex 19 ) Municipio ROMACAPITALE Roma, 5 ottobre

2 Municipio 14 (ex 19) Superficie 131,3 Kmq Popolazione ab.. Anziani >65 anni oltre 21% Stranieri circa 10% 2

3 Progetto di ricerca corrente Agenas, Regioni (Campania, Marche, Emilia-Romagna, Sicilia, Veneto, Toscana) e FIMMG Maggio 2009 Stato di attuazione dei modelli innovativi di assistenza primaria nelle Regioni italiane 3

4 Schede delle esperienze innovative comuni alle Regioni 1. Area mantenimento in salute Ambito della Medicina di Iniziativa 2. Area mantenimento in salute Ambito di Risposta ai problemi quotidiani 3. Area della cronicità Assistenza alla persona con patologia cronica 4. Area della cronicità Assistenza alla persona con pluri patologie non autosufficienza 4

5 Esperienze innovative 1 Modelli organizzativi e soggetti coinvolti Azioni / Attività Modalità di Accesso dei cittadini Strumenti di verifica Indicatori Promozione campagne di screening, tra cui quelli oncologici (pap-test, mammografia, colon retto) Modello aziendale per gli screening, con attivazione del Dipartimento di prevenzione, degli ambulatori distrettuali e ospedalieri, dei MMG e PLS Partecipazione attiva dei MMG alle campagne di screening (sottoscrivono tra l'altro la lettera di invito al paziente), con corresponsabil izzazione sui risultati Counseling ai non rispondenti Accesso libero e su chiamata programmata, con invito personalizzato allo studio del MMG o Distretto; Controllo delle liste di convocazione; Supporto alla decisione per i non aderenti. Verifica degli obiettivi indicati dalla programmazio ne regionale e/o dagli accordi aziendali della Med. Gen., legati anche alla erogazione di incentivazioni economiche. In alcune esperienze: software aziendale screening, integrato offline da parte dei MMG Tasso di adesione allo screening (anche per MMG e per forme associative, se previste negli AIR) 5

6 Esperienze innovative 1 Modelli organizzativi e principali soggetti coinvolti Azioni / Attività Modalità di Accesso dei cittadini Strumenti di verifica Indicatori Promozione di specifiche vaccinazioni: Anti influenzale Anti HPV Modello distrettuale per le vaccinazioni antinfluenzali, con partecipazion e dei MMG e PLS nei propri studi; avvio per la vaccinazione HPV Partecipazion e attiva dei MMG Integrazione con le altre figure professionali Azioni di informazione e di sostegno della vaccinazione Accesso libero e su chiamata programmata, con invito personalizzat o allo studio del MMG o Distretto; Controllo delle liste di convocazione; Supporto alla decisione per i non aderenti. Verifica degli obiettivi dei indicati dalla programmazi one regionale e/o dagli accordi aziendali della Med. Gen., legati anche all erogazione di incentivazioni economiche Tasso di copertura (come definito dalla progr. reg. e aziendale) 6

7 Esperienze innovative 1 Modelli organizzativi e principali soggetti coinvolti Azioni / Attività Modalità di Accesso dei cittadini Strumenti di verifica Indicatori Programmi di prevenzione primaria cardiovascola re Integrazione tra Distretto, Dipartimento di prevenzione, MMG e PLS (anche tramite le forme organizzate, quali NCP, UCP, UTAP, ove costituite) Formazione dei MMG Selezione della casistica Valutazione del rischio cardiovascola re Counseling per modifica degli stili di vita Raccolta dati Accesso libero e su chiamata programmata, con invito personalizzat o allo studio del MMG o Distretto; Counseling e follow up da parte degli infermieri; valutazione degli stili di vita e dei parametri bioumorali. Software aziendale integrato online per il MMG (presente in alcune delle Regioni coinvolte nel progetto) % di copertura del progetto, % di utenti con fattori di rischio comportamen tali aderenti alle indicazioni del counselling; indicatori di processo (anche secondo studio PASSI) 7

8 Quali i rapporti tra Distretto e DP nel nostro territorio? In passato sempre attivi ma non strutturati. poi Piano Prevenzione... ora Integrazione socio sanitaria 8

9 PAT INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - I SERVIZI NEL TERRITORIO ANALISI DELL OFFERTA E STRATEGIE DI MIGLIORAMENTO Nel mese di maggio 2011 il Municipio e il Distretto hanno iniziato il percorso di programmazione comune, riunendo i componenti dell Ufficio di Coordinamento socio-sanitario, ed attivando quattro Tavoli Tematici per l attività di conoscenza, concertazione e co-progettazione sul territorio nell ambito delle seguenti tematiche: - Reti di solidarietà e famiglie Bambini e adolescenti - Reti di solidarietà e famiglie Anziani - Reti di solidarietà e famiglie Persone con disabilità - Reti di solidarietà e famiglie Inclusione sociale 9

10 Ai tavoli tematici hanno partecipato : - portatori di interessi specifici, per la tutela della categoria rappresentata : Cooperative, Associazioni e altri Enti, rappresentanti di Istituzioni scolastiche, Istituzioni pubbliche accreditate, Terzo settore, Comunità religiose, Consulte municipali, - portatori di conoscenze specifiche, per il funzionamento dei servizi e i bisogni del territorio, in quanto direttamente impegnati nei servizi/interventi sul territorio medesimo. Distretto e Municipio hanno attribuito ai tavoli, per quanto possibile, un carattere permanente, attivando le misure più opportune per favorire la loro tenuta nel tempo, anche per il monitoraggio e la verifica dei progetti approvati. 10

11 I Coordinatori municipali e distrettuali di ciascun tavolo hanno elaborato documenti di progetto e garantito la circolazione dell informazione a tutti i partecipanti, oltre che l organizzazione e gestione del calendario degli incontri. I Tavoli tematici hanno lavorato sui dati disponibili e sulle valutazioni di efficacia/efficienza dell attuale sistema di offerta, al fine di individuare gli elementi di criticità, gli obiettivi di sviluppo, le sinergie già attive sul territorio e le strategie più idonee per strutturare risposte coerenti con i bisogni del territorio. Dal lavoro integrato sono stati condivisi obiettivi e azioni da porre in essere per il periodo per il Municipio e per il Distretto. 11

12 Gli obiettivi e i progetti emersi nei Tavoli Tematici Il lavoro svolto dai Tavoli tematici ha posto in risalto i bisogni sociali e sanitari maggiormente avvertiti ed ha focalizzato l interesse sui principali obiettivi da perseguire nell arco di tempo di validità dei Piani. Tali obiettivi definiscono pertanto le priorità poste da ciascun Tavolo tematico, in relazione ai bisogni sociali e sanitari in tutto o in parte non soddisfatti. In ciascun Tavolo è stato condotto un lavoro di mappatura e sono state riportate le problematiche emerse. 12

13 Tavolo Reti di solidarietà e famiglie Inclusione sociale è emersa l esigenza di confrontarsi su progetti già in essere, come la realizzazione del Punto Unitario di Accesso, la gestione integrata delle situazioni complesse a partire dall accesso ai Servizi da parte di singoli cittadini che vivono una situazione di disagio, da parte dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di famiglia e di altre Istituzioni che si fanno carico di problematiche socio-sanitarie (Scuole, Parrocchie, ecc.), e la prevenzione degli incidenti domestici. 13

14 PAT PREVENZIONE INCIDENTI DOMESTICI Gli incidenti domestici rappresentano un problema di sanità pubblica di grande rilevanza. Diversi paesi europei ed extra-europei hanno avviato già da alcuni anni politiche di prevenzione e sicurezza al fine di ridurre la portata di tale fenomeno. La Comunità europea ha avviato un programma per la sorveglianza ed il monitoraggio di tali accadimenti, attraverso la sorveglianza degli eventi che accedono alle strutture dell emergenza (ELHASS). Le fasce di età a maggiore rischio sono quelle dei bambini da 0 a 4 anni e quella dei cittadini over 65 anni di età in quanto presentano incidenze maggiori di accadimento rispetto alla restante popolazione. 14

15 Fattori di rischio : per i bambini - le condizioni abitative (presenza di impianto elettrico a norma, di cancelli di sicurezza per scale e balconi, di ganci per il fissaggio di mobili alle pareti etc..); - le caratteristiche di giocattoli, elettrodomestici, farmaci, prodotti chimici per la pulizia; - il comportamento dei genitori. per gli anziani - lo stato di salute (malattie cardiocircolatorie, artrosi, demenza, disturbi della vista e della deambulazione), e l'uso di farmaci (benzodiazepine, diuretici, sedativi, farmaci cardioattivi e antiipertensivi); - la condizione psicologica (depressione, solitudine); - le abitudini ed i comportamenti (vita sedentaria, deficit nutrizionali legati soprattutto a carenza di vitamina D); - le condizioni abitative; - il mancato o inappropriato utilizzo di ausili per la deambulazione. 15

16 I dati di letteratura evidenziano come gli interventi più efficaci per la prevenzione degli incidenti domestici sono quelli che incentivano l'utilizzo di dispositivi di sicurezza (rilevatori per il fumo, termometri per il controllo della temperatura dell'acqua), e quelli in cui è previsto il sopralluogo nelle abitazioni, accompagnato da un breve intervento formativo. Per gli anziani oltre agli interventi per la modifica dell'ambiente domestico (rimozione degli ostacoli, tappetini di sicurezza, miglioramento dell'illuminazione, installazione dei corrimano, maniglie da vasca da bagno e strisce adesive antiscivolo) si sono dimostrati particolarmente efficaci gli interventi basati sull'attività fisica volta ad incrementare la forza muscolare ed il senso di equilibrio. 16

17 Azioni da intraprendere Per i bambini 0-3 anni: diffusione di un opuscolo informativo, dedicato ai genitori, riguardante i rischi di incidenti domestici propri di questa fascia di età; 3-5 anni: formazione e coinvolgimento degli insegnanti per l'effettuazione di interventi di educazione sanitaria rivolta ai genitori degli alunni delle scuole materne; 6-11anni: formazione e coinvolgimento degli insegnanti per l'effettuazione di interventi di educazione sanitaria rivolta agli alunni delle scuole elementari; vigilanza, da effettuare congiuntamente agli uffici tecnici municipali, sulla sicurezza dei parchi giochi presenti nel territorio della ASL. 17

18 Azioni da intraprendere Per gli anziani - formazione: mediante incontri informativi con gli anziani nei loro centri di aggregazione; - abitazione: effettuazione di sopralluoghi presso le abitazioni di soggetti aderenti al progetto seguiti da breve seduta di counselling effettuata nell'abitazione stessa (tale attività può essere supportata anche da personale del volontariato sociale opportunamente formato dalla ASL); - collaborazione operativa con i Municipi per la realizzazione di percorsi di salute protetti per la popolazione anziana, al fine di implementare la forza muscolare ed il senso di equilibrio mediante una costante attività motoria modulata a seconda delle condizioni del gruppo. 18

19 PROGETTO OBIETTIVI DESTINATARI TIPOLOGIA ATTIVITÀ RISORSE ASL RISORSE MUNICIPIO Prevenzione incidenti domestici per la promozione della salute Promuovere la prevenzione degli incidenti domestici Operatori del Municipio, del Distretto, di Organismi affidatari per attività di assistenza domiciliare o gestione di strutture residenziali nel territorio. - Formazione del personale municipale, ASL e del terzo settore che svolge attività domiciliare, per gli operatori delle case famiglia e delle case di riposo presenti nel territorio di competenza - Utilizzo di una check list di rilevazione dei rischi domestici. - Operatori UOC SISP -Operatori referenti del Distretto - Operatori referenti del Municipio 19

20 Fasi operative Presentazione a tutti gli attori del piano della prevenzione degli incidenti domestici nella popolazione anziana >65 anni, teso alla riduzione del numero incidenti/anno sulla base della formazione/informazione degli anziani. Attività già svolta dalla ASL nei centri di aggregazione quali parrocchie e centri anziani; previsione estensione del progetto, mediante interventi nel contesto di vita, agli anziani residenti nel Municipio, che usufruiscono di visite domiciliari, o che risiedono nelle strutture di accoglienza presenti nel territorio di competenza. 20

21 Ipotesi di fattibilità di un percorso formativo per gli operatori del Municipio XIX che svolgono attività domiciliare e per gli operatori delle case famiglia e delle case di riposo del territorio di competenza, per apprendere ad utilizzare una check list di rilevazione dei rischi domestici, per ampliare l orizzonte operativo necessario per una presa in carico del cittadino. Il percorso formativo, organizzato dal personale della ASL già formato in sede nazionale e regionale, consente ai partecipanti di acquisire competenze in grado di accompagnare l anziano ovvero l operatore della struttura ospitante, in un percorso di percezione del rischio necessario per aumentare il livello di sicurezza interno al contesto di vita, sia nei riguardi della parte strutturale ed impiantistica che della acquisizione di buone pratiche di sicurezza. 21

22 Gli operatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP), del Distretto 19 della ASL Roma E e della UO SECS del Municipio 19, si sono quindi ripetutamente incontrati per concretizzare l ipotesi di fattibilità di un percorso formativo per gli operatori sociali che svolgono attività domiciliare, per gli operatori delle case famiglia e delle case di riposo presenti nel territorio di competenza, per l utilizzo di una check list di rilevazione dei rischi. 22

23 OBIETTIVI - Implementare i saperi degli operatori. sul pericolo e sul rischio,. sulle possibilità di decremento delle probabilità di accadimento dell incidente e del relativo danno mediante un percorso di : - condivisione delle esperienze personali in materia, - interazione sulle personali capacità di individuazione del pericolo - apprendimento all uso di una check list al fine di acquisire competenze in materia di valutazione del rischio espositivo residenziale. 23

24 Operatori della UOC SISP, formati a suo tempo dal CCM sull utilizzo di una check list per l evidenziazione dei rischi presenti nelle abitazioni, in collaborazione con i referenti del Distretto e del Municipio, nel mese di novembre 2012 hanno realizzato 4 incontri formativi per gli operatori ASL e Comunali, sulle tematiche afferenti alla prevenzione degli incidenti domestici, al fine di poter utilizzare la check list a partire dal mese di Gennaio

25 1. È stato istituito il gruppo di lavoro costituito da personale delle realtà operative coinvolte, che ha provveduto alla pianificazione del percorso formativo; 2. sono state realizzate quattro edizioni del corso; 3. è stata pianificata un attività di raccolta delle check list redatte al fine di monitorare eventuali situazioni particolarmente a rischio. 25

26 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE MARZO 2013 Gentile signore/a il distretto 19 della ASL RM E, in collaborazione con il Municipio 19 Roma Capitale, intende promuovere un attività di prevenzione degli incidenti domestici per i cittadini di questo territorio. Le cadute rappresentano per l anziano la prima causa di incidente domestico. La struttura dell unità abitativa, il suo livello di dotazione infrastrutturale e di arredo possono contribuire a rendere la casa un luogo sicuro, in cui è possibile prevenire tali incidenti. Tra gli interventi che mirano a rendere più sicura la casa ci sono: la rimozione degli ostacoli, l utilizzo di tappetini di sicurezza, il miglioramento dell illuminazione, l installazione del corrimano e delle maniglie da vasca da bagno e l uso di strisce adesive antiscivolo. L operatore Le offrirà l opportunità di compilare insieme la scheda di rilevazione dei rischi presenti nella Sua abitazione al fine di ridurne la presenza e di mettere in atto i comportamenti necessari per una maggiore sicurezza all interno della stessa. Direttore UOC SISP Resp. UOSECS Municipio Direttore Distretto 26

27 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE Come usare la scheda: segnare con una X la risposta che descrive la situazione presente nella abitazione; al termine contare le X dei quadrati grigi e confrontare la somma con il punteggio riportato nell ultima pagina. Indirizzo. 1. La larghezza delle scale è sufficiente? NO SI 2. In casa vi sono animali domestici? NO SI 3. Viene svolta attività lavorativa per hobby? NO SI 27

28 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 4. Descrizione abitazione ingresso n.. cucina n.. corridoio n.. bagno n.. camera da letto n... camera da pranzo n... soggiorno n... ripostiglio n.. garage n.. cantina n.. soffitta n.. giardino n.. balcone/terrazza n.. ascensore n.. 5. Abitanti N... 28

29 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 6. IMPIANTO ELETTRICO E DI RISCALDAMENTO 6.1 L impianto elettrico è dotato di salvavita? NO SI 6.2 L impianto elettrico è dotato di messa a terra? NO SI 6.3 L illuminazione è adeguata? NO SI 7. Tipo di riscaldamento 7.1 Centralizzato 7.2 Caldaia a gas 29

30 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 8. Caldaia interna NO SI 8.1 Il tubo del gas è stato controllato di recente? NO SI 8.2 La caldaia ha un libretto di manutenzione? NO SI 9. Presenza di stufe 9.1 Elettriche NO SI 9.2 A gas NO SI 9.3 A legna NO SI 9.4 Caminetto NO SI 30

31 10. CUCINA SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 10.1 Vi sono di prese d aria? NO SI 10.2 Il tubo del gas è stato controllato di recente? NO SI 10.3 Sono presenti dispositivi di rilevazione automatica del gas? NO SI 10.4 Prese ed interruttori sono integri e ben fissati al muro? NO SI 10.5 Vi sono fili volanti o che fuoriescono dalle prese o dagli interruttori? NO SI 10.6 La distanza di prese elettriche dai rubinetti è minore di 70 cm? NO SI 10.7 Vi sono apparecchi elettrici collegati alla stessa presa? NO SI 11. Fornelli 11.1 A gas NO SI 11.2 Elettrici NO SI 11.3 Presenza di cappa aspirante NO SI 11.4 Presenza di gradini NO SI 11.5 Pavimento scivoloso NO SI 31

32 12. BAGNO SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 12.1 Prese ed interruttori sono integri e ben fissati al muro? NO SI 12.2 Vi sono fili volanti o che fuoriescono dalle prese o dagli interruttori? NO SI 12.3 La distanza di prese elettriche dai rubinetti è minore di 70 cm? NO SI 12.4 Vi sono apparecchi collegati alla stessa presa? NO SI 13. Scaldabagno 13.1 A gas NO SI 13.2 La temperatura dell acqua è regolata al di sotto dei 50 gradi? NO SI Presenza di: 14.1Stufette elettriche NO SI 14.2 Phon NO SI 14.3 Radio NO SI 14.4 Presenza di gradini NO SI 14.5 Pavimento scivoloso NO SI 14.6 Presenza di tappetini antiscivolo nella vasca o doccia NO SI 14.7 Presenza o meno di maniglioni nella vasca da bagno NO SI 32

33 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 15. CAMERA DA LETTO 15.1 L accesso alla stanza è agevole? (privo di ostacoli e di dimensioni adeguate) NO SI 15.2 Lo spazio ai lati del letto è sufficiente per muoversi? NO SI 15.3 Prese ed interruttori sono integri e ben fissati al muro? NO SI 15.4 Vi sono fili volanti o che fuoriescono dalle prese o dagli interruttori? NO SI 15.5 Vi sono apparecchi elettrici collegati alla stessa presa? NO SI 15.6 Vi sono plafoniere al soffitto? NO SI 15.7 Vi sono coperte elettriche scaldaletto? NO SI 16 ARREDI PAVIMENTI E SCALE 16.1 Vi sono tappeti? NO SI 16.2 Scaffali e librerie sono ben fissati al muro? NO SI 16.3 Vi sono spigoli vivi? NO SI 16.4 Vi sono letti a castello? NO SI 16.5 Vi sono porte a vetro? NO SI 16.6 Vi sono scale portatili? NO SI 16.7 Vi sono sgabelli? NO SI 33

34 17 Pavimento SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE 17.1 In buone condizioni NO SI 17.2 Scivoloso NO SI 17.3 Sconnesso NO SI 17.4 Male illuminato NO SI 18 Scale interne NO SI 18.1 Sono dotate di corrimano NO SI 18.2 Sono dotate di parapetto NO SI 18.3 Sono scivolose NO SI 18.4 Hanno una illuminazione adeguata NO SI 34

35 SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL ABITAZIONE PUNTEGGIO DELLA CASA da 1 a 20 punti: da 21 a 40 punti: oltre 41 punti: poco pericolosa abbastanza pericolosa molto pericolosa 35

36 RISULTATI ATTESI Nel corso delle 4 edizioni (novembre 2012) sono stati formati 90 operatori dei quali il 55% lavorano presso le cooperative convenzionate con il Municipio, 1l 34% nel Municipio 19 ed il resto nel Distretto 19 della ASL Roma E. Gi operatori sociali hanno iniziato a distribuire e raccogliere i questionari. Futura estensione del percorso formativo e dell uso della check list anche al personale sanitario dell assistenza domiciliare. 36

37 Quali i rapporti tra Distretto e DP nel nostro territorio? In passato sempre attivi ma non strutturati. poi Piano Prevenzione... ora Integrazione socio sanitaria a breve Profilo di comunità 37

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