EMILIA-ROMAGNA ,6% -3,0%
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- Giovanna Rosi
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1 R T A S P O R T I Anche il 2008 è stato un anno diffi cile per il comparto dei trasporti che ha risentito in modo significativo della crisi generale dell economia. Secondo le valutazioni espresse dagli operatori del settore e dalle associazioni di categoria, nella prima parte dell anno l aumento del prezzo del carburante, che rappresenta quasi un terzo dei costi, ha inciso in maniera determinante su un andamento contrassegnato da aspetti di diffi coltà. Il calo che si è verifi cato successivamente nel prezzo del petrolio, e conseguent e m e n t e dei carburanti, non ha mitigato tale situazione, anche in seguito all entrata in vigore delle nuove norme sulla sicurezza che si traducono tout-court in un aumento dei costi fi nali diffi cile da trasferire alla committenza e comportano conseguentemente una ulteriore diminuzione dei margini d impresa. TRASPORTI TERRESTRI DI MERCI E PASSEGGERI (Esclusi quelli ferroviari e mediante condotte) al 30/9/2008 var % 2008/2007 imprese unità locali imprese unità locali Piacenza ,3% -1,6% Parma ,9% -0,6% Reggio Emilia ,4% -1,7% Modena ,8% -3,6% Bologna ,2% -4,1% Ferrara ,8% -5,3% Ravenna ,3% -2,2% Forlì-Cesena ,0% -3,4% Rimini ,9% -2,1% EMILIA-ROMAGNA ,6% -3,0% ITALIA ,2% -1,5% Fonte: Infocamere (Stock View) Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera Rapporto sull economia della provincia
2 Le diffi coltà generali dell economia hanno determinato una minore quantità di merci movimentate e problemi di liquidità da parte delle imprese committenti, inducendo le stesse a rivedere i contratti e a chiedere dilazioni nei pagamenti e riduzioni delle tariffe. Le valutazioni riportate di seguito evidenziano inoltre una ulteriore diminuzione del numero delle imprese e un calo del traffi co autostradale. Secondo i dati del Registro delle Imprese, la consistenza del settore del trasporto su strada di persone e merci (esclusi quelli ferroviari e mediante condotte) a livello provinciale, costituito prevalentemente da piccole e piccolissime imprese che operano singolarmente o associate in cooperative, a fi ne settembre 2008, è risultata pari a imprese attive distribuite in unità locali (rispettivamente e a fi ne settembre 2007). In relazione alle imprese sono stati rilevati addetti. Rispetto al 30/9/2007, i dati continuano a segnalare un forte ridimensionamento delle imprese del settore, pari al 4%, percentuale superiore a quanto riscontrato in Emilia-Romagna (-3,6%) e a livello nazionale (-2,2%). Osservando un arco di tempo suffi cientemente ampio che parte da settembre 2000, si nota che le imprese sono diminuite complessivamente dell 11,3%; il dato é di poco inferiore a quello regionale (-12,6%) e superiore a quello nazionale (-8,5%). Per quanto riguarda la struttura del settore dei trasporti merci su strada va rilevato che gli addetti medi per impresa sono risultati pari a 2,4 in provincia a fronte della media di 3,1 registrata nel complesso dei comparti. Come si evince dalla relativa tabella, tale indicatore, con riferimento alla nostra provincia, è tra i più bassi rilevati nelle province della regione. La frammentazione del settore in unità di piccole dimensioni è attestata su dati più bassi di quanto emerso a livello regionale e ancor più nazionale, ad eccezione di alcune province emiliane, Piacenza e Parma, che presentano valori nettamente superiori. Si conferma dunque la prevalenza di imprese di piccole dimensioni, i cosiddetti padroncini, caratteristica che si evidenzia anche dalla incidenza delle imprese artigiane sul totale delle imprese dei trasporti: infatti a fi ne set- TRASPORTI TERRESTRI DI MERCI E PASSEGGERI AL 30/9/2008 (Esclusi quelli ferroviari e mediante condotte) TRASPORTI TERRESTRI (Gruppo I.60.2) TOTALE ATTIVITA imprese addetti (*) imprese addetti (*) Addetti per impresa nei trasporti Addetti per impresa totali Addetti nei trasporti ogni 100 addetti totali Imprese nei trasporti ogni 100 imprese totali Piacenza ,8 2,7 9,5 3,7 Parma ,3 3,3 3,1 2,4 Reggio Emilia ,5 3,4 2,3 3,1 Modena ,8 3,6 2,7 3,5 Bologna ,4 4,1 2,7 4,7 Ferrara ,3 2,5 2,7 3,0 Ravenna ,6 2,9 3,1 3,5 Forlì-Cesena ,4 3,1 3,1 4,0 Rimini ,3 2,9 2,3 3,0 EMILIA-ROMAGNA ,9 3,3 3,1 3,5 ITALIA ,2 3,3 2,7 2,7 (*) Dal 2008 il dato degli addetti è riferito alle imprese e non più alle unità locali come negli anni precedenti Fonte: Infocamere (Stock View) Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera 140 Rapporto sull economia della provincia
3 tembre 2008 il settore dei trasporti terrestri presentava in provincia una percentuale di imprese artigiane attive sul totale pari al 91,5%, a fronte della media emiliano-romagnola dell 89,7% e nazionale del 75,0%. Rispetto alla situazione a fi ne settembre 2007, le imprese artigiane dei trasporti della provincia sono scese da a 1.500, con una diminuzione del 4%; (-3,9% in regione e -3% in Italia). Il settore dei trasporti di merci e passeggeri a fi ne settembre 2008 equivaleva al 4% del totale delle imprese, rapporto lievemente superiore a quello del In ambito regionale solo la provincia di Bologna ha evidenziato un incidenza più elevata, pari al 4,7%; a livello nazionale tale rapporto si attesta sul 2,7%. La percentuale scende se si effettua il confronto in termini di addetti nelle imprese; in questo caso si ha una percentuale del 3,1%. Spicca nel panorama regionale il dato di Piacenza che presenta un rapporto di 9,5% di addetti nei trasporti sul totale degli addetti. Le restanti province assumono valori che vanno da 2,3% a 3,1%. Il traffico autostradale, secondo i dati forniti dalla Società Autostrade, in provincia è relativo ai tre caselli presenti: quello di Forlì, di Cesena e di Cesena Nord. Relativamente ai primi nove mesi del 2008, il traffi co nei tre caselli della provincia è così distribuito: nel casello di Forlì è transitato il 36,6% dell intero traffi co provinciale, su quello di Cesena il 24,9% e su quello di Cesena Nord il 38,5%. Rispetto allo scorso anno è lievemente aum e n t a t a l incidenza del casello forlivese e di Cesena Nord mentre è diminuito quello di Cesena. L importanza del casello di Cesena Nord va crescendo nel tempo: infatti nel 1996 transitava il 29,6% dell intero traffi co provinciale, inoltre su questo casello è concentrata quasi la metà del traffi co pesante provinciale (il 47,2%); questa incidenza è aumentata ulteriormente rispetto ai primi 9 mesi del Ovviamente incidono su quest ultimo il collegamento con la superstrada E45 e i raccordi con la città di Ravenna, con la sua MOVIMENTO DI VEICOLI NEI CASELLI AUTOSTRADALI Transiti giornalieri medi - Provincia VEICOLI ENTRATI E USCITI Leggeri Pesanti TOTALE anno anno gen 2007-set gen 2008-set var ,4% -1,8% -0,8% var ,5% 80,6% 65,3% Fonte: Società Autostrade Spa Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera Rapporto sull economia della provincia
4 struttura portuale e con la statale Romea. Per quanto riguarda la distinzione dei veicoli in pesanti e leggeri, i primi rappresentano il traffi co merci o quello di grossi vettori quali i pullmann, mentre i secondi sono relativi al traffi co delle autovetture o dei piccoli vettori. Il traffi co complessivo dei tre caselli nei primi nove mesi del 2008, è apparso invece in lieve riduzione (-0,8%) rispetto allo stesso periodo del Infatti il traffi co medio giornaliero è stato complessivamente di veicoli, rispetto ai del periodo precedente. Osservando i dati dei singoli caselli, l aumento più consistente è stato rilevato in quello di Cesena Nord (+2,3%); anche considerando un periodo più lungo e confrontando anni interi (dal 1996 al 2007) si conferma tale posizione (+109,2%). Nello stesso arco di tempo la variazione per Cesena è stata del +35,1% e per Forlì del +56,5%. Fra i veicoli transitati in media giornalmente in provincia, il 74,3% è costituito da veicoli leggeri e il 25,7% da veicoli pesanti. La lieve riduzione dell ultimo periodo (-0.8%), è da attribuire più al traffi co pesante (-1,8%), che a quello leggero (-0,4%); nel periodo il traffi co di veicoli pesanti è però cresciuto dell 80,6%, mentre quello dei veicoli leggeri è aumentato del 60,5% con variazione totale del 65,3%. In relazione alla funzionalità dell aeroporto Luigi Ridolfi, nel 2008 non sono state eseguite ulteriori ristrutturazioni dopo quelle effettuate nel 2007 e sono terminati i lavori della tangenziale di Forlì per collegare la zona a monte della Via Emilia con l area industriale mediante un tunnel sotto la pista aeroportuale, che avevano comportato per qualche mese l accorciamento della pista stessa impedendo l atterraggio ed il decollo di alcuni grossi velivoli. La compagine azionaria della società che gestisce l aeroporto, SEAF S.p.A., anche nel corso del 2008 è stata soggetta a modifi che quali l uscita dell aeroporto Marconi di Bologna. Le quote dei soci attuali sono in via di defi nizione. Insieme al Comune di Forlì sono da annoverare principalmente la Regione Emilia-Romagna, l Amministrazione Provinciale, la Camera di Commercio, il Comune di Cesena, l Associazione degli Industriali di Forlì-Cesena. Le valutazioni che seguono cercano di delineare aspetti di posizionamento e di anda- MOVIMENTO COMMERCIALE NELL AEROPORTO DI FORLI (a) gennaio - dicembre var.% 2008/2007 Aeromobili Linea ,4 Charter ,8 Totale ,9 Passeggeri (b) Linea ,2 Charter ,9 Totale ,3 Merce Linea ,5 (tonnellate) Charter ,5 Totale ,2 Fonte: S.e.a.f. Elaborazione: Uffi cio Statistica e Studi - Camera (a) Escluso l aviazione generale. (b) Escluso i passeggeri transitati direttamente: 1011 nell anno 2004, 3009 nell anno 2005, 2229 nel 2006,1639 nel 2007 e nel Rapporto sull economia della provincia
5 mento dell aeroporto Ridolfi sulla base delle principali fonti informative disponibili. Secondo i dati elaborati dall Associazione Italiana Gestori Aeroporti con sede in Roma, l aeroporto ha movimentato nel 2007, ultimo anno intero disponibile, come nel 2006, lo 0,5% del totale dei passeggeri del traffi co commerciale nazionale (quasi 136 milioni di viaggiatori) ed il 12,4% di quello dei quattro aeroporti della Regione ( ): Parma, Bologna, Forlì e Rimini (12,2% nel 2006). Gli aeroporti della regione hanno movimentato nel 2007 il 4,2% del traffi co commerciale nazionale. Nel 2008 la gestione del traffi co chiude con un dato migliore rispetto al 2007 nonostante l assenza negli ultimi due mesi dell anno di un vettore che ha iniziato una nuova collaborazione con l aeroporto di Bologna. Il movimento aereo è stato più intenso con un incremento complessivo del traffi co commerciale comprensivo quindi sia dell attività charter che dei voli di linea. I collegamenti di linea interni sono stati attivi con Catania e Palermo, quelli internazionali con la Russia (Mosca), l Ucraina (Ivanofrankovsk e Kiev), l Albania (Tirana) e la Romania (Bucarest). Sono stati defi niti contratti per altri collegamenti, a partire dalla primavera del 2009, con destinazioni nazionali - Cagliari, Lampedusa e Napoli - ed internazionali - Russia (San Pietroburgo, Rostov, Samara), Romania (Timisoara), Lettonia (Riga), Polonia (Cracovia), Cecoslovacchia (Praga), Danimarca (Amsterdam), Belgio (Bruxelles), Germania (Berlino), Francia (Parigi), Grecia (Zante), Spagna (Bercellona). Nel corso del 2008 sono stati movimentati, fra voli di linea e charter, aeromobili rispetto ai del 2007 con un incremento del 4,9%. Questo andamento è stato determinato dalla crescita del 3,4% dei voli di linea, che incidono per il 93,8% sul traffi co commerciale, e dall aumento dei voli charter del 34,8% che rappresentano il 6,1% del traffi co commerciale. Nel corso del 2008 sono stati movimentati, con voli di linea e charter, passeggeri rispetto ai del 2007, con un aumento del 9,3%. La crescita dei passeggeri movimentati è da attribuire, coerentemente con quanto rilevato in merito al movimento degli aeromobili, al discreto andamento dei voli di linea (+8,2%), e all ottima performance di quelli charter (+41,9%). I passeggeri dei voli internazionali sono passati dal 65,3% del 2007 al 67% del 2008; è diminuita l incidenza dei collegamenti con i paesi dell UE, dal 56,3% al 55,8%, mentre quelli extra-ue sono passati dall 8,9% nel 2007 all 11,2% nel Se si considera anche il segmento dell aviazione generale, i passeggeri transitati direttamente fanno registrare una movimentazione complessiva di unità contro le dell anno precedente e un aumento del 9,9%. L incremento del movimento dei voli di linea e charter (+4,9%) è apparso, come già lo scorso anno, più contenuto rispetto a quello dei relativi passeggeri (+9,3%) con un conseguente incremento di produttività: i passeggeri trasportati mediamente per aeromobile sono passati da 121,3 a 126,4. Il miglioramento ha riguardato sia i voli di linea (da 123,1 a 128,8 passeggeri per aeromobile), che charter (da 86 a 90,6). Per quanto concerne l aviazione generale - comprendente aerotaxi, aeroscuola per conseguimento del brevetto di pilota, voli turistici e pubblicitari - il movimento aereo è sceso da aeromobili a Un analogo andamento ha riguardato la movimentazione dei relativi passeggeri, che sono diminuiti da a unità. I passeggeri transitati direttamente sono risultati contro i del 2007; in termini di incidenza sul totale sono equivalenti allo 0,9% del movimento passeggeri complessivo (0,2% nel 2007). In relazione ai voli cargo, dal traffi co poco signifi cativo del 2007 si è arrivati nel 2008 all assenza di traffi co. Aldilà di valutazioni strettamente legate ai dati e al loro andamento, va sottolineato il ruolo della dotazione e della funzionalità delle infrastrutture quale differenziale strategico per lo sviluppo dei sistemi territoriali, intesi come aree geografi che vaste, delineate dall intensità e dalla continuità delle relazionali tra le persone e tra le imprese, che Rapporto sull economia della provincia
6 i confi ni amministrativi spesso sono inadatti ad esprimere. Per questo è importante una visione fortemente unitaria e strategica che valorizzi le tre principali infrastrutture dell area romagnola: porto, aeroporto e autoporto. L aeroporto è un infrastruttura importante per lo sviluppo con la prospettiva, se si riuscirà nell intento di realizzare una forte integrazione con il nascente Polo Tecnologico Aeronautico, di d i v e n t a r e un eccellenza nazionale e deve quindi svolgere un ruolo nell ambito del sistema aeroportuale regionale. E necessario quindi aprire sempre più il nostro territorio ai fl ussi della mobilità nazionale ed internazionale puntando anche sulla logistica con la realizzazione di poli che forniscano servizi avanzati e integrati in corrispondenza delle aree connotate da specializzazioni produttive. Oltre ad una adeguata rete di servizi immateriali di supporto alla mobilità, è importante migliorare i collegamenti viari e in particolare, vista la collocazione geografi ca strategica del nostro territorio, con le direttrici Nord-Sud e Est- Ovest. In sintesi in uno scenario come quello attuale, fortemente caratterizzato dalla competizione tra i territori, il livello di dotazione delle singole aree quanto ad infrastrutture di collegamento ai circuiti di comunicazione e a servizi logistici avanzati, è decisivo sia per la razionalizzazione del tessuto produttivo che per incrementare la sua attrattività in termini di investimenti dall estero ma, soprattutto per favorirne la crescita complessiva. 144 Rapporto sull economia della provincia
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